E’ una Serie C che va a rotoli sotto tutti i punti di vista. Caos ripescaggi a parte, la terza serie calcistica italiana, fornisce un prodotto alquanto squallido e poco gradito. Sentenze che tardano ad arrivare (la questione fideiussioni Finworld?) stadi obsoleti o addirittura inagibili (criteri strutturali?) spettatori sempre meno presenti sulle malridotte tribune degli stadi.
La Carrarese che trasloca a Massa, lo “Scopigno” di Rieti che è un cantiere aperto, Paganese costretta a chiudere i distinti per inagibilità della copertura, Reggina priva forse anche del campo alternativo, sono solo alcuni dei casi che stanno imperversando su e giù per lo stivale, e che costringe squadre e tifosi all’ennesimo sacrificio.
La naturale conseguenza è lo spopolamento degli spalti, che sta avvenendo un po’ da tutte le parti e non solamente per la mancanza di un proprio stadio. Le desolanti immagini che arrivano dai campi della Serie C non lasciano scampo ad interpretazioni. Le statistiche sulle presenze sono un inesorabile e continuo declino, d’altronde basta guardare una gara della Juventus U23 (cosa c’entra con la C) per rendersi conto del vuoto più totale di spettatori.
E la cosa che allarma maggiormente (non i tifosi) sono le disdette ed i mancati abbonamenti alle pay tv, che in questa stagione stanno vivendo il picco verso il basso. Anche qui per merito di chi gestisce questo calcio, trattando i tifosi non come tali ma solo ed esclusivamente come clienti a cui togliere qualche quattrino dal budget familiare.
Se a questo sommiamo le gravi condizioni economiche in cui versano diverse società, a cui arriveranno (prima o poi) forti penalizzazioni che ne inficeranno le prestazioni sportive, va da se che il disincanto sarà totale per tantissimi tifosi. Ecco quindi che una riforma forte e definitiva andrà fatta a breve scadenza, senza però violare le norme esistenti. Una riforma ragionata nel breve termine, ma senza forzature insomma.
I tifosi sono stanchi di vedere ogni anno scomparire squadre, campionati che partono con penalizzazioni suntuose, a volte come in questa stagione vedere squadre che ad ottobre non hanno disputato una partita di campionato, in quanto ostaggio di sentenze presunte o rinviate.
Il calcio è della gente si è soliti dire, beh ad oggi questo appare alquanto lontano da questo spot, anzi, si ha la netta percezione che ormai il calcio è sempre meno della gente e molto più dei palazzi, impegnati a mettere mano in torte appetibili. Tutto questo fino a quando i tifosi diranno basta, lasciando il tanto amato sport nazionale. Allora si saranno guai, in primis proprio per i palazzi.
FONTE: CALCIOPRESS
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3 commenti:
Chissenefrega della Serie C...
Invece bisogna sempre tenere l'attenzione alta sulla situazione della Serie C.
Vero Pakos, anche se di fatto serve a poco. In pratica non cambia mai nulla, anzi peggiora di mese in mese.
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