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giovedì 2 aprile 2015

CARPI, LA FAVOLA E' QUASI REALT...A'

 LATO B  Appunti sulla Serie Cadetta 
La squillante vittoria con il Bologna nell’insolito derby emiliano lancia il Carpi verso la Serie A. Al momento manca solo la matematica per decretare la storica promozione nella massima serie nazionale della squadra allenata da Fabrizio Castori, dominatrice del campionato di Serie B.
A ben vedere la storia calcistica del Carpi somiglia a qualcosa di più di un miracolo. E’ una di quelle magie che ogni tanto il calcio sa regalare e che rendono questo sport bellissimo.

Nel 2009 il Carpi era ancora in Serie D. Ma da quel momento il borsino biancorosso è sempre andato al rialzo. Ripescaggio al primo colpo in Serie C2 nonostante un clamoroso spareggio perso con il Pianura (5-0 in casa e sconfitta 8-2 in Campania), vittoria immediata del campionato e ritorno in C1 dove già si era distinto ai tempi degli allenatori Gianni De Biasi e Gigi De Canio. Potrebbe arrivare subito un'altra promozione, ma nella finale playoff il Carpi perde con la Pro Vercelli. La promozione arriverà però l'anno successivo (2012/13) con i biancorossi, allenati dall'esperto Fabio Brini, letali nel superare il Lecce nel doppio confronto di spareggio.

Il resto è storia recente. Quest'estate, dopo la storica salvezza dello scorso campionato, il Carpi ha deciso di affidare la panchina a Fabrizio Castori e di iniziare il secondo campionato di Serie B con l'obiettivo salvezza.
Il ds Giuntoli ha costruito la squadra con un mix di esperti, tra i quali gli “storici” del Carpi come Letizia, Pasciuti, Di Gaudio e giovani provenienti da serie inferiori (Lasagna, Sabbione) o dalla Serie A come Gabriel, Suagher, Struna, solo per citarne alcuni.
Ad inizio stagione molti addetti ai lavori mettevano il Carpi tra le tre possibili retrocesse. Partita dopo partita però la squadra di Castori ha scalato le vette della classifica giocando a calcio, ma soprattutto facendo della propria forza il ritmo elevato e il gioco in verticale per la punta, solitamente Mbakogu.
A Carpi nessuno poteva credere che la squadra rimanesse in testa così a lungo e nei dintorni tutti erano certi che prima o poi ci sarebbe stata una battuta d'arresto. Qualche sconfitta è arrivata, d'altronde non si può sempre vincere, ma i biancorossi hanno sempre saputo rialzarsi e anche nei momenti più difficili chi è stato chiamato in causa ha sempre dato il suo prezioso contributo.
Poi il caso Lotito. Il presidente della Lazio viene intercettato in una telefonata in cui afferma che squadre come Carpi e Frosinone non possono salire nella massima serie perché sono realtà troppo piccole. Allora? Parole che non preoccupano più di tanto, anzi rafforzano ulteriormente la cattiveria di questa squadra che ora ha un motivo in più per vincere. Si arriva così alle due partite decisive del campionato, nel giro di pochi giorni il Carpi deve affrontare Vicenza e Bologna, le due inseguitrici distanti nove e dieci punti. Chiunque firmerebbe per due pareggi e mantenere ugualmente un vantaggio importante, ma la compagine di Viale del Pio sa stupire ancora vince a Vicenza e stende in casa il Bologna. La gioia sia per tifosi che giocatori è comprensibilmente incontenibile e come detto ora manca solamente la certezza aritmetica per poter affermare che il Carpi è in Serie A. E' impossibile non fare i complimenti ad una squadra che ha saputo ribaltare i pronostici di inizio stagione, che ha dominato dall'inizio alla fine il campionato e che dalla Serie D di qualche anno fa, la prossima stagione si troverà a giocare in grandi palcoscenici come “San Siro”, il “San Paolo” e tanti altri. A pensarci vengono i brividi.
 Pakos 

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2 commenti:

Simone ha detto...

Sinceramente pensavo che il Carpi sarebbe crollato strada facendo come successo a parecchie piccole realtà negli anni scorsi (mi viene in mente il Lanciano lo scorso anno). E invece...

El Cabezon ha detto...

www.pianetasamp.blogspot.com

Io invece il 3 novembre scrissi che il Carpi sarebbe potuto arrivare fino in fondo perchè quest'anno la B, a differenza del solito, non presenta corazzate e così è stato anche se un dominio così netto era difficile da immaginare, a me quando emergono queste piccole realtà fa solo che piacere, alla faccia degli arabi, degli stadi di proprietà e dei top player...ciao!