Inutile girarci intorno: è stata una settimana disastrosa. Prima il gol di Orsolini al 94esimo in Bologna-Inter, poi la pesante sconfitta nel derby della semifinale di ritorno di Coppa Italia. Sono stati giorni pesanti e tutt’altro che semplici per il popolo nerazzurro.
Ma la stagione è tutt’altro che finita. Ci sono ancora altre cinque partite per conquistare lo scudetto e c’è una semifinale di Champions League contro il Barcellona.
Sette partite. Che potrebbero diventare otto se riuscissimo a conquistare la finale di Champions League. Che addirittura potrebbero diventare 9 nella malaugurata ipotesi che Inter e Napoli finissero in parità e si dovesse ricorrere allo spareggio.
Ma sapete come la penso: una partita alla volta. Sulla nostra strada domani pomeriggio alle 15 (permettetemi una battutaccia letta sul web: l’Inter gioca la domenica alle 15 ogni morte di Papa) c’è la Roma di Ranieri. Avversario tutt’altro che semplice che, soprattutto, è reduce da 17 partite utili consecutive. Avversario peggiore penso non ci potesse capitare. Ma forse è meglio così. Avere di fronte una squadra ostica da battere potrebbe essere utile per dare una scossa all’ambiente e ritornare ad essere la formazione unita, compatta e grintosa che eravamo fino a 10 giorni fa.
Simone Inzaghi ritrova Dumfries e Zielinski, che però, quasi certamente andranno in panchina (Thuram dovrebbe rientrare col Barcellona. Dovrebbe). Non ci saranno invece Bastoni e Mkhitaryan, entrambi squalificati. In difesa sarà Carlos Augusto ad affiancare Pavard ed Acerbi. Confermati Darmian e Dimarco sugli esterni di centrocampo, mentre in mezzo al campo Frattesi partirà dal primo minuto al fianco di Calhanoglu e Barella. In attacco ad affiancare Lautaro Martinez dovrebbe esserci Arnautovic (le alternative sono Correa e Taremi: voi chi preferireste dei tre?).
Bilancio a favore dell’Inter che ha vinto 48 delle 93 sfide disputatesi a San Siro (compresa l’ultima, decisa da un gol di Thuram). Sono solo 16 le vittorie giallorosse (l’ultima nell’ottobre 2022), mentre i pareggi sono 29 (l’ultimo il 6 dicembre 2019).
L’Inter è rimasta imbattuta in 14 delle ultime 15 sfide contro la Roma in campionato (8 vittorie e 6 pareggi), vincendo sette delle ultime otto. L’ultima sfida disputatasi in aprile è finita con un netto 3-1 per i nerazzurri. Dieci anni fa, nel 2015, invece, si giocò il 25 aprile e finì 2-1 per la formazione nerazzurra.
Ma aldilà dei precedenti, ci troviamo di fronte ad una sfida molto molto delicata. Bologna e Milan hanno dato un bello scossone alle certezze nerazzurre, ora è il momento di reagire. Serve una prestazione da Grande Inter, serve che qualcuno la butti dentro, serve rimettersi in carreggiata e portare a casa i tre punti. Facile a dirsi, non semplice a farsi. Perché la squadra ha mostrato segni di stanchezza (Solo fisica? Solo mentale? Tutte e due?). Vorrei dire segni di cedimento, ma preferisco non prendere cantonate. Anche perché nella prima mezz’ora del derby qualche minimo accenno di reazione si era visto. Ecco, bisogna ripartire da quei 30 minuti. Ma stavolta giocare bene per 90 minuti, non solo per 30. E soprattutto sfruttando le occasioni da rete che ci dovessero capitare. Non vogliamo inutili goleade, ci basta segnare un gol più dei giallorossi. Ci basta portare a casa i tre punti. E per domani va benissimo così.
Avete beninteso giovani virgulti che scendete in campo con addosso la gloriosa maglia nerazzurra? Mi raccomando, dimostrate di essere degni di portare addosso quei colori e quella maglia. Noi facciamo il tifo per voi. E non aggiungo altro. FORZA INTER !!!
Capisco la delusione, capisco che alcuni elementi non sono da #Inter, capisco che la società ha fatto errori madornali, capisco che a volte sbaglia anche #Inzaghi, però stiamo tranquilli e continuiamo a sostenere la squadra. I processi si fanno a fine anno. #Amala
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) April 24, 2025
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Bruciori di pertugi anali, visioni mistiche, crisi d'identità.
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) April 25, 2025
In 37 anni di tifo non ho mai visto gente stare così male. Neanche il #Covid ha fatto così tante vittime.
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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