domenica 1 giugno 2025

IL GIORNO DOPO LA CATASTROFE

Delusi? Incazzati? Rassegnati? Qual è lo stato d’animo dei tifosi nerazzurri a distanza di 24 ore dallo tsunami sportivo che ci ha colpito e travolto? Per quanto mi riguarda, forse un pochino deluso (non riesco nemmeno ad esserlo), incazzato, no, non più di tanto, rassegnato neanche un po’. In questo momento mi sento molto scarico. Anzi, ancora meglio, svuotato. Dovessi descrivere il mio stato d’animo in questo momento con un aggettivo, direi svuotato.

Come un sacco pieno, strapieno, che di colpo viene svuotato e non rimane nulla, solo il sacco vuoto. Ero carico, pieno di adrenalina, di emozioni, di sensazioni positive, di entusiasmo da vendere. E ora di colpo mi sento vuoto, svuotato completamente. La sconfitta l’avevo messa in preventivo. Lo avevo pure detto, fa parte del gioco. Una finale si può vincere e si può perdere, avevamo il 50% di possibilità di vincerla e il 50% di possibilità di perderla. 
Eravamo pronti a tutto. Tranne che ad una pesante e sonora batosta. Avessimo perso 2-0, 3-0 ci poteva anche stare. Ce ne saremmo fatti una ragione. Ma 5-0 è un risultato incredibile e inaspettato che ci costringerà allo sberleffo avversario per tutta la vita. Come il famoso 5 maggio 2002, come il famoso derby perso 6-0. Anzi peggio. Perché alla fine è arrivato un nuovo 5 maggio che ha cancellato quello vecchio e puoi sempre sperare di vincere un giorno il derby per 6-0 e restituire lo smacco. Ma una finale di Champions League quando mai riuscirai a vincerla 5-0? Non siamo mica il Real Madrid. Già ci stavamo chiedendo e ci chiediamo quando ci capiterà di nuovo di andare in finale di Champions League, figuriamoci riuscire a vincerla. 
 A furia di prendere per i fondelli la Juventus siamo diventati come loro. Come loro abbiamo perso due finali di Champions League in tre anni (loro però nel frattempo vincevano scudetti in serie…) e, statistica che ho scoperto stamattina e che non avevo considerato, abbiamo perso quattro delle ultime cinque finali disputate. 
Non so voi, io mi sento svuotato, senza più stimoli, senza più quel fuoco nerazzurro che mi arde dentro. In questo momento non mi interessa niente di Simone Inzaghi, dei giocatori, dell’Inter. Se fra cinque minuti scoprissi che Inzaghi se ne è andato, che la società ha venduto tutti i giocatori e che per i prossimi 10 anni non arriveremmo nemmeno nei primi 10 in classifica, non me ne potrebbe fregare di meno. 
Probabilmente è una cosa passeggera. Domani, dopodomani o fra una settimana, penseremo già al futuro. Futuro che potrebbe avere mille risvolti in base a chi sarà la nostra guida (Inzaghi resta? E se va via chi arriva al suo posto?) e alle scelte che farà la dirigenza e la società sul mercato (Verranno fatti degli investimenti? La rosa verrà ringiovanita o punteremo su profili d’esperienza?). 
Ma qualunque sia il nostro futuro ci sarà questo “marchio” che ci porteremo dietro per tutta la vita. Come la Serie B per il Milan, come Calciopoli per la Juventus. Non lo meritiamo, non lo meritavamo. E mi riferisco a noi tifosi. Noi che ci abbiamo sempre creduto, noi che non abbiamo mai mollato, noi che abbiamo continuato a tifare sempre e comunque. No, questa ennesima umiliazione non la meritavamo. Non dopo una stagione che prometteva altre gioie, altre soddisfazioni, altri trionfi. 
"Ci sono giorni in cui essere Interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore”, diceva il grande Giacinto Facchetti. E altri, caro Giacinto, in cui è terribilmente difficile. FORZA INTER !!! (Sempre e Comunque)
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.

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2 commenti:

Winnie ha detto...

Oggi sarà una giornata cruciale. Dall'incontro Inzaghi-Marotta capiremo di che morte moriremo.
Io spero che Inzaghi resti. Sarebbe un peccato chiudere la sua esperienza nerazzurra con un pesante 0-5.

Brother ha detto...

Quando si dice "il tempo guarisce le ferite". Domenica eravamo tutti degli zombie. Ora ci siamo ripresi, ci stiamo riprendendo. La vita va avanti e noi tifosi nerazzurri siamo abbastanza abituati a certe delusioni.