domenica 4 maggio 2025

SCUDETTO GIA' ASSEGNATO? DOBBIAMO CREDERCI

No, non vinceremo lo scudetto. Forse. Non lo vinceremo perché il Napoli è lanciatissimo (oddio, lanciatissimo, sta vincendo partite a colpi di 1-0 e prestazioni non proprio brillanti), non lo vinceremo perché il famoso “Vento del Nord” stavolta tira verso il Sud (e gli ultimi episodi arbitrali non fanno che confermare questa sensazione), non lo vinceremo perché le nostre forze psico-fisiche sono concentrate altrove (cavolo, siamo ad un passo di una finale di Champions League, non so se ve ne rendete conto). Mi verrebbe da dire che lo scudetto è già assegnato, ma… 
Ma non sempre le cose vanno come vorremmo o ci immaginiamo. Ogni tanto capita un 5 maggio, ogni tanto piove a Perugia, ogni tanto arriva una “Fatal Verona” a scombinare i piani. Magari quest’anno non rientra in quella casistica, magari alla fine le cose andranno come devono andare. O magari succederà quello che speriamo succeda e che siamo coscienti difficilmente succederà. Ecco perché non bisogna mollare la presa troppo presto, ecco perché dobbiamo crederci fino alla fine, finché la matematica non ci condannerà ufficialmente. 
Alla luce di tutto ciò è stato importante e fondamentale ieri sera essere riusciti a portare a casa i tre punti. Ed esserci riusciti schierando le seconde linee è sicuramente una cosa più che positiva. Non è stata una partita eccezionale? E chissenefrega! Non tutti i giocatori hanno fatto una partita decente? Embé, dove sta il problema? A questo punto della stagione, contro determinati avversari, conta solo e soltanto vincere. Le belle partite, le prestazioni eccezionali lasciamole ad altri o a momenti in cui servono. 
Quattro giorni fa abbiamo giocato una straordinaria semifinale di Champions League contro il Barcellona, fra due giorni giocheremo il ritorno di quella sfida che potrebbe consegnarci la seconda finale di Champions League in tre anni (pensate che molto di noi, me compreso, hanno dovuto aspettare 20 anni per vederne una). Questa sfida contro il Verona l’avremmo evitata volentieri. Ma non si poteva. E allora l’abbiamo giocata con le seconde linee con l’obiettivo unico e solo di portarla a casa. Ci siamo riusciti? Perfetto. Il resto sono solo chiacchiere da bar (compreso il fatto che qualcuno lamenta che il Verona sia venuto a Milano in gita, come se le avversarie del Napoli giocassero alla morte…). La cosa veramente importante ieri sera, oltre i tre punti, era far rifiatare i titolari ed evitare altri infortuni pericolosi. Altro obiettivo perfettamente centrato. 
E allora avanti così. Perché volenti o nolenti la speranza scudetto non è ancora tramontata, perché finché c’è campionato c’è speranza, perché possiamo sempre sperare-sognare-credere in un 5 maggio altrui (vabbè, sarebbe un 11 maggio, un 18 maggio, un 25 maggio), in una “Fatal Parma” (in fondo sempre di squadre gialloblu stiamo parlando), che piova a Napoli (non piove mai a Napoli? Non credo, pioverà anche lì). Sognare non costa nulla e crederci fino alla fine costa ancora meno. FORZA INTER !!!

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O è calcio di rigore o è pallavolo e non calcio
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.




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