
Da lì è stato però un crescendo, soprattutto di Tabarez, che ha stravinto sui colleghi di tattica. L'espulsione di Perez, randellatore folle contro l'Argentina, sembrava il capolinea ed invece Tabarez ha leggermente abbassato il baricentro per mantenere le marcature ma senza rinunciare alle punte ed ha costretto l'Argentina ad attacchi talmente giudiziosi (una ripartenza di Suarez e Forlan è da temere in ogni momento) da risultare praticamente nulla. Più semplice il compito contro il Perù, fin lì devastante ma che in semifinale si è gentilmente offerto agli attacchi dell'Uruguay, molto raffinato invece il lavoro in finale. In accordo con ZonalMarking, la chiave tattica è stata il soffocamento di Ortigoza, faro lentissimo del Paraguay arrivato in finale. Artefice soprattutto Arevalo Rios, probabilmente il miglior giocatore della competizione anche se la giuria ha preferito i goal dell'attaccante del Liverpool Suarez. Il pressing di Rios ha annullato la partita del Paraguay e dato il là ad un successo larghissimo nelle dimensioni e forse pure stretto per quanto visto in campo. Ferocissimi Suarez e Forlan dentro l'area di rigore ma è la Coppa America anche di A. Pereira, che ha iniziato la competizione in panca ma appena è stato chiamato in causa ha risposto con due goal preziosi, di Lugano che si è rilanciato a grandi livelli, di Coates, di cui tratteremo più in là. Non è stata la Coppa America di Cavani, capocannoniere della Serie A, subito infortunatosi (chissà quale sarebbe stato l'epilogo con lui in campo) e nemmeno di Lodeiro, apparso in formissima nella preparazione alla coppa e discreto alla prima uscita ma subito silurato: peccato perché il ragazzo ha talento ma tra l'espulsione del mondiale 2010 e questa Coppa America deludente l'idea internazionale non ne esce certo rafforzata.
VOTA QUESTO POST SU
E SU 
Tweet


Tweet
Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!
2 commenti:
Complimenti all'Uruguay. Ha dimostrato con i fatti che non servono i campioni per vincere ma una squadra ben organizzata e un buon condottiero.
E infatti i buoni condottieri hanno fatto la differenza. Tabarez è un grande allenatore e lo ha dimostrato vincendo la manifestazione. Al contrario di Batista e Menezes usciti in malo modo da un torneo che li vedeva addirittura favoriti.
Posta un commento