domenica 5 ottobre 2025

UNA CINQUINA CHE CI HA RILANCIATO (e dopo la sosta...)

La doppia sconfitta contro Udinese e Juventus ci aveva buttato giù, aveva minato le nostre certezze. Tutti, chi più ci meno, immaginavamo scenari non proprio idilliaci, lunghe agonie, sofferenze che si sarebbero protratte fino a maggio, mentre la stagione che avevamo difronte si prospettava avara di soddisfazioni. 
C’era un solo modo per risollevarci, nel morale e in classifica: vincerle tutte fino alla sosta. Ed è proprio quello che abbiamo fatto. 
Ok, mettiamo subito le cose in chiaro. Il filotto di cinque vittorie consecutive dice tutto e non dice nulla. Le avversarie affrontate (Ajax, Sassuolo, Cagliari, Slavia Praga, Cremonese) non erano certo irresistibili, ma quante volte il Sassuolo, per dirne una, è venuta a Milano a farci lo scherzetto? E vi siete già scordati che la Cremonese non più tardi di un mese e mezzo fa è venuta a San Siro a vincere contro il Milan? Le avversarie erano alla nostra portata, ma noi siamo stati bravissimi a non complicarci la vita e a portare a casa il risultato. 
Che poi non abbiamo portato a casa solo il risultato. Abbiamo confermato le ottime prestazioni che avevamo già fatto contro Torino, Udinese e Juventus, abbiamo registrato i meccanismi difensivi, limitando i gol presi, abbiamo espresso un ottimo calcio (volendo essere presuntuosi, tra i migliori della Serie A). Forse continuiamo a sbagliare qualche gol di troppo, ma bisogna tener conto anche dei difensori e del portiere avversari. 
In queste settimane l’Inter si è de-inzaghizzata e si è Chivuzzata. Nel senso che si inizia a vedere la mano del tecnico rumeno, nel gioco, nelle scelte di formazioni (sono stati chiamati in causa praticamente tutti e tranne Darmian, Diouf e il terzo portiere Di Gennaro, tutti almeno una volta solo partiti titolari), nell’affidarsi ai giovani (probabilmente è vero quello che scrivono in molti: gente come Pio Esposito e Bonny non avrebbero mai visto il campo con Inzaghi). 
A questo aggiungiamo pure lo stato di forma di molti dei giocatori chiave. Lautaro Martinez leader assoluto, Thuram sempre più indispensabile, Dimarco sembra un altro rispetto alla scorsa stagione, Akanji è una piacevole scoperta, Barella ieri è stato eccezionale, Calhanoglu è tornato ai suoi livelli, e ancora Dumfries, Acerbi, Bastoni, De Vrij, e ancora Sommer e Josep Martinez, Susic e Mkhitaryan, Bonny e Pio Esposito, Zielinski e Frattesi. Tutti sono in forma strepitosa e stanno dando molto a questa squadra. 
Quasi quasi è un vero peccato che si arrivata la sosta, perché spezza il ritmo di una squadra che in questo momento andava a mille all’ora e che stava esprimendo un ottimo calcio. 
Di fatto questa sosta rappresenta uno stacco, una separazione. Alla ripresa infatti ci toccherà affrontare uno step superiore. Dalla sosta di ottobre a quella di novembre affronteremo in rapida successione: Roma e Napoli in trasferta con in mezzo anche la trasferta belga contro l’Union Saint Gilloise, poi Fiorentina in casa, Verona in trasferta, Kairat Almaty in casa e infine Lazio sempre in casa. Se le due sfide di Champions League sono comunque abbordabili (ma guai a sottovalutarle), in campionato siamo chiamati ad un tour de force che è praticamente un esame di maturità. In particolare Roma e Napoli serviranno a dirci chi siamo e dove possiamo arrivare. Uscire indenni da quelle due trasferte sarebbe una ulteriore, pesante, iniezione di fiducia. 
Ma ci penseremo un po’ più in là. Ora godiamoci questa sosta e questo filotto di campionato che ci ha visto trionfante. E non era così scontato il 14 settembre dopo la trasferta torinese. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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2 commenti:

Nerazzurro ha detto...

Era importante rilanciarci dopo un inizio di stagione non semplice, ma, come scrivi anche tu, dopo la sosta vedremo il nostro effettivo valore.

Entius ha detto...

Sì, sono daccordo. Lo dico e lo ripeto, Roma e Napoli sono i nostri esami di maturità. Dopo questa doppia trasferta capiremo che stagione aspettarsi.