Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.
Luogo di Nascita: Vitoria (Brasile)
Data di Nascita: 06/04/1964
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Bologna
“Geovani” Faria da Silva fu il clamoroso “botto” del Bologna nel calciomercato edizione 1989.
Il Presidente rossoblu Corioni lo acquistò dal Vasco Da Gama per circa 10 miliardi di Lire, una cifra decisamente consistente per l’epoca.
“Signori, ho portato a Bologna uno dei 5 migliori calciatori del mondo“. Annunciava orgogliosamente il Presidente dei felsinei. E in effetti ci sono tutti gli elementi per pensare che il club emiliano abbia fatto un affare, un grosso colpo di mercato.
Brasiliano, già nel giro della Nazionale, nominato “Giocatore dell’anno” da alcune riviste sportive del suo paese, Geovani Silva è un nome che in Europa gira parecchio: ha militato parecchio nel Vasco da Gama, sin da giovanissimo è stato accostato ai grandi fantasisti brasiliani, si dice che abbia visione di gioco ed una capacità strabiliante al tiro da fuori area, sia su azione che da fermo, lui stesso dichiara che in allenamento appende una maglietta all’incrocio dei pali e la centra puntualmente battendo le punizioni.
A Bologna sperano di aver trovato un fenomeno, Maifredi, che peraltro fa giocare benissimo la squadra, spera di aver trovato anche quell’uomo da doppia cifra che possa garantire gol assieme a Bruno Giordano, bomber di razza ma arrivato quasi a fine carriera.
Insomma, un giocatore degno di far parte di club ben più prestigiosi, di altissimo livello. Sembrava quindi il tassello ideale per completare una squadra che poteva contare su vecchi marpioni del calibro di Bruno Giordano, Antonio Cabrini e Massimo Bonini.
Tuttavia, a Bologna non riuscì a far emergere la sua personalità, evidenziando invece una lentezza tale da far invidia ad un bradipo.
Solo ogni tanto faceva intravedere le sue potenzialità, in particolare durante la gara di campionato Fiorentina-Bologna, giocata in Novembre, quando dalla trequarti di campo face partire una rasoiata che da oltre trenta metri andò ad infilarsi nel “sette” della porta viola. Un gol memorabile, che permise ai rossoblu di espugnare il “Franchi”.
Tra l’altro la squadra toscana gli portava fortuna, visto che sempre contro la Fiorentina segnò un gol nelle gara di Coppa Italia vinta per 3-2. Le reti alla squadra viola furono gli unici acuti di una stagione da dimenticare: nel mezzo, un altro gol (su rigore contro l’Ascoli) e poi, a salvezza acquisita, la cessione in Germania, al Karlshrue che, insieme al Bologna, rimasero le sue due uniche esperienze professionali in Europa.
Tornò a giocare in Brasile al Vasco Da Gama nel 1992, per poi ritirarsi dieci anni più tardi.
Tanta spesa poca resa, verrebbe da dire, e in effetti il bottino di 2 gol in 27 presenze, più una marcatura in Coppa Italia, rappresentano tutt’altro che un successo per il Bologna e per Geovani che forse ha sofferto l’ambientamento al calcio italiano e all’Europa.
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ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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