
Un dato che fa una certa impressione ma, soprattutto, un'evidenza con cui fare i conti. Il nostro, da sempre, è il Paese dei ct e degli allenatori. Lo sono tutti i tifosi, lo sono i giornalisti, lo sono i dirigenti. Tutti hanno la verità in pugno e tutti sanno come risolvere i problemi di questa o quella squadra. Tra i milioni di "professionisti del pallone", fortunatamente, abbiamo partorito allenatori da prima pagina: Lippi, campione del mondo in carica almeno fino alla fine di questo Mondiale; Capello, pluridecorato in Italia e Spagna e, ora, ct apprezzatissimo Oltremanica; Ancelotti, bi-campeao europeo con il Milan e double-man al Chelsea; infine, andando un po' indietro nel tempo, Giovanni Trapattoni, il padre dei nostri tecnici da esportazione. Tutta gente di cui andare fierissimi.
Il problema, però, è quel che è restato. Per carità, niente da dire sui molti allenatori emergenti, e bravi, della nuova generazione, ma basta dare un'occhiata alla Serie A che comincerà a fine agosto per capire che qualcosa non va: il migliore, tituli alla mano, è Ranieri. L'uomo che, secondo Mourinho, il Chelsea aveva cacciato perché non vinceva. O, per dirla come in molti la pensano, quello che arriva sempre secondo. Sarà, ma domani "Er fettina", come lo chiamavano nella Capitale, sarà l'allenatore più titolato del nostro torneo. Il suo palmares parla chiaro: una Coppa Italia e una Supercoppa italiana con la Fiorentina, una Supercoppa europea e una Coppa di Spagna con il Valencia. In Italia non è pervenuto, ma pazienza, avrà tempo per rifarsi.
Già, di tempo ce n'è, soprattutto perché la concorrenza non è troppo abituata alle lotte scudetto. Delneri non ha mai vinto nulla; Allegri, sempre che sia poi Allegri il prossimo allenatore del Milan, nemmeno; Mihajlovic ha un palmares lungo così da secondo della classe, ma come primo allenatore può vantare al massimo ottime salvezze; Di Carlo, che sbarcherà in Champions con la Samp, ha un ruolino di tutto rispetto da metà classifica in giù; Mazzarri, che guiderà il Napoli in Europa, lo scudetto per ora lo può sognare. Dietro a Ranieri, conti alla mano, il più vincente è Delio Rossi, che un anno fa ha strappato proprio ai blucerchiati dell'allora tecnico Mazzarri la Coppa Italia. Il resto è una lista lunga così di mister bravi, ma non abbastanza fortunati da poter lottare per lo scudetto. (SportMediaset.it)
L'ho trovato interessante e l'ho voluto postare per offrirvi lo spunto per qualche scambio di opinioni. Aspetto i vostri pareri e i vostri commenti.
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1 commento:
Non ci vedo niente di male. Anche Ancelotti, Lippi, Sacchi e Capello partirono da zero.
Bisogna dare fiducia ai giovani. Spazio alle nuove leve.
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