La stagione 2025/26 dell'Inter è iniziata ufficialmente da Appiano Gentile e per presentare l'annata a parlare è stato il presidente nerazzurro Giuseppe Marotta. Tra obiettivi e discorsi di mercato, sono molti i temi caldi in casa interista per un nuovo campionato da protagonisti.
"Siamo ai nastri di partenza di una nuova stagione sportiva, pur avendo appena terminato quella precedente. Nelle ultime cinque stagioni siamo la squadra che ha vinto più titoli (sette), fatto più punti e partecipando con più continuità alla Champions League."
"Abbiamo disputato due finali di Champions che è un traguardo storico nonché difficile. Questi sono dati che rappresentano la bontà del lavoro, come dimostrato anche nell'ultima stagione in cui abbiamo disputato 63 partite, almeno 10 in più di ogni altra squadra".
"Abbiamo concluso una stagione che ci ha visto arrivare in fondo a tutte le competizioni, arrivando secondi in campionato per un centimetro che è il gap da colmare. Arrivare in alto non è facile, ripartiamo con le stesse ambizioni di prima con una storia e un palmares da proteggere. Non ci nascondiamo: vogliamo vincere. Se non ce la faremo vorrà dire che gli altri saranno stati più bravi, ma l'obiettivo è quello. Ripartiamo con un nuovo ciclo e un allenatore nuovo. Chivu non è mai stato un rincalzo o una seconda scelta. Quando abbiamo delineato il modello di squadra da costruire abbiamo cercato il profilo ideale. Conosce i valori della società e dei giocatori. La proprietà ha messo una cifra importante per profili precisi che possano rinforzarci, abbiamo fatto delle operazioni e il mercato è ancora aperto. Serviva un leader di questo gruppo e siamo orgogliosi della nostra scelta".
Marotta ha poi commentato la situazione della trattativa per acquistare Ademola Lookman dall'Atalanta: "Questa sarà una settimana cruciale. Stiamo trattando, lo vogliamo perché è un giocatore sicuramente adatto al modello che abbiamo in mente, ma allo stesso tempo rispettiamo la società bergamasca. In 2-3 giorni speriamo di chiudere altrimenti cambieremo obiettivo".
A parlare poi è stato l’allenatore nerazzurro Cristian Chivu. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni.
“Si riparte con lo spirito giusto per essere competitiva. Le aspettative sono sempre le stesse per questa squadra da quando è nata per poi arrivare a raggiungere gli obiettivi."
“La nostra intenzione è di essere aggressivi, verticali mantenendo un certo equilibrio e raggiungere risultati leggendo i momenti di una partita e della stagione. Vogliamo essere più ibridi, adattandoci ai vari momenti delle partite.”
“Non dobbiamo prenderci rivincite ma costruire per il futuro. Abbiamo l'obbligo di mantenere questa squadra ai vertici. Faremo del nostro meglio e daremo sempre il massimo per raggiungere gli obiettivi. Ma questo gruppo e questa società sono uniti e vogliono restare in alto in Italia e nel mondo.”
“Siamo un gruppo maturo, con una certa esperienza, che sa gestire determinati momenti. Sappiamo accettare anche le critiche e gestire situazioni non comode a livello mentale. Le aspettative su questa squadra erano altissime a maggio, purtroppo le cose non sono andate come tutti si aspettavano. A livello mentale qualcosa subisci, c’è tanta amarezza e c’è stata tanta voglia di ottenere qualcosa di importante. Il bello del calcio è che arriva la partita o la stagione successiva e si riparte sempre da zero, anche se bisogna accettare e le cose che si dicono devono essere fonte di motivazione per il futuro.”
“Leoni e Pio Esposito saranno il futuro del calcio italiano, per molti anni rappresenteranno la nazionale italiana.”
“È una bella sfida tornare nella società che mi ha dato tanto. Non si tratta solo di questo, ma anche di un club che è ai vertici. Io farò del mio meglio per essere all’altezza, per dare qualcosa o per far tornare qualcosa alla società che mi ha dato molto in questi ultimi 18 anni con qualche pausa. Queste sono le mie ambizioni: l’Inter è sempre nel mio cuore e voglio dare anche io qualcosa di importante.”
“Inciderò col buon senso, con l'incazzatura, col sorriso, con l'essere preparato meglio con i giocatori, vorrò capirli. A volte si dimentica di avere a che fare con degli uomini che hanno qualcosa nella testa, dobbiamo capire come sistemare. Credo molto nella comunicazione, quello che una persona può dare in un'altra. Mi piace questo modo di vivere. Non a caso ho fatto sei anni di settore giovanile, ho voluto abituarmi a essere empatico. Poi ho lavorato con ragazzi più maturi e ora ho a che fare con ragazzi con grandi campioni.”
“Io so solo una via, lavorare e dare il massimo. Capire la cultura del lavoro e poi raccogli quello che semini. Non è giusto parlare di favoriti. Quelle che puntano allo scudetto sono sempre le stesse a parole, poi contano i fatti. Per arrivare al dunque, bisogna pedalare tanto.”
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
Come sempre, tante belle parole, ma vogliamo i fatti. Lookman e Leoni arrivano oppure no? Ci stiamo perdendo per 5 milioni di euro?
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