E come sempre a pagare è l’allenatore. L'avventura di Luciano Spalletti come commissario tecnico della Nazionale italiana è giunta al termine. Dopo la brutta sconfitta in Norvegia e la pioggia di critiche ricevute, il tecnico toscano è stato sollevato dall’incarico. A comunicarlo il diretto interessato in conferenza stampa.
“Ho incontrato il presidente e ci siamo confrontati molto, lì ha comunicato di avermi sollevato dall'incarico. Io non avrei mai voluto lasciare questo posto, non era mia intenzione. C'è l'esonero e ne prendo atto, così come dei risultati che ci sono stati e me ne assumo la responsabilità. Firmerò la risoluzione consensuale dopo la partita contro la Moldavia".
Dopo 23 partite, anzi dopo 24 partite perché domani sera sarà regolarmente in panchina contro la Moldavia, finisce così l’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina della nazionale azzurra. Un’avventura non certo positiva visto le appena 11 vittorie conquistate a fronte di 6 pareggi e 6 sconfitte (in pratica non ha vinto metà delle partite disputate). Senza dimenticare il pessimo Europeo dello scorso anno (ah, già, lì era colpa dei giocatori interisti arrivati scarichi dopo aver vinto lo scudetto), la non eccezionale Nations League (abbiamo vinto in Francia, ma poi i francesi ci hanno restituito il favore in casa nostra e ai quarti la Germania ci ha preso a pallate) e da ultimo la pessima figuraccia contro la Norvegia.
No, direi che Spalletti non era il commissario tecnico giusto per l’Italia. Uhm… ora che ci penso, non lo era neanche Giampiero Ventura che fallì la qualificazione ai Mondiali dopo 60 anni. E nemmeno Mancini che, sì ha vinto un Europeo, ma pure lui ha fatto cilecca nella qualificazione ai Mondiali. E che dire di Prandelli e Lippi che ai Mondiali ci fecero fare una pessima figura?
Uhm… Sapete che vi dico? Mi viene il sospetto (per carità, è solo un sospetto) che il problema, forse, e sottolineo forse, non è il commissario tecnico.
E' stato sottolineato spesso e volentieri da parte di tutti gli addetti ai lavori: manca i giocatori. O meglio, mancano i giocatori forti, i campioni. Dove sono i Totti, i Del Piero, i Pirlo, i Vieri, i Nesta, i Gattuso. Guardate la rosa azzurra attuale, in quanti possono essere definiti campioni? Donnarumma è forte. E poi? Tanti buoni giocatori, ma non campioni assoluti. La maggior parte dei giocatori che sono titolari in questa Nazionale in altre epoche non sarebbero stati nemmeno convocati. Hai voglia di invocare l'intervento di Claudio Ranieri o sperare nel miracolo, spiace dirlo, ma i risultati dell'Italia sono lo specchio fedele del nostro livello qualitativo. In questo momento siamo un gradino sotto Nazionali come Svizzera o Norvegia che in altre epoche avremmo battuto, anzi che abbiamo battuto, ad occhi chiusi.
In genere, correggetemi se sbaglio, se un'azienda è in perdita il primo a pagarne le conseguenze è l'amministratore delegato o comunque il dirigente più alto in grado. Nel nostro caso il dirigente più alto in grado è il signor Gabriele Gravina, rieletto Presidente Federale pochissimi mesi fa col 98,7% di voti. Nonostante i disastri azzurri degli ultimi anni. Per capirci, questo fa disastri, l'azienda Italia va a rotoli e lui viene rieletto con una maggioranza quasi schiacciante. Dimettersi? Non esiste proprio, lo ha anche confermato tra ieri oggi "Non mi dimetto, vado avanti". Tanto se le cose vanno male, c'è sempre un capro espiatorio su cui scaricare le colpe. E allora, avanti col prossimo agnello sacrificale. Chi è il candidato?
E come sempre paga l'allenatore o, come in questo caso, il commissario tecnico. #Spalletti esonerato dall'#Italia.
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) June 8, 2025
Molto più facile trovare uno che paghi per tutti che resettare tutto e ripartire con un progetto serio che coinvolga tutto il movimento calcistico italiano.
Più che ad un nuovo Commissario Tecnico dovremmo pensare ad un nuovo Presidente Federale.
— CALCIOMANIA 90 (@EntiusDRC) June 8, 2025
Questa Nazionale non la risolleverebbe neanche #Guardiola o #Ancelotti (ho fatto due nomi a caso).#Spalletti #Gravina #Italia
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
totalmente d'accordo
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