Come sempre più si avvicina l’ora del fischio d’inizio e più sei teso,
impaziente. Ad ogni ticchettio dell’orologio sale il livello dell’ansia. Corri
via dal lavoro, affronti il traffico e ti siede sul divano quando la partita è
cominciata da un paio di minuti.
“Cavolo, sei anni ad aspettare nuovamente quella
dolce musichetta e me la sono persa”.
Forse è meglio così, altrimenti l’ansia e l’adrenalina avrebbero
superato il livello di guardia.
L’Inter non gioca male, anzi. Gioca ad armi pari col Tottenham, cerca di
rendersi pericolosa, prova a trovare il gol. Dopo lo scempio di sabato scorso,
questo basta per tranquillizzarsi un po’. Il primo tempo scivola via.
“Però, tutto sommato lo 0-0 non è
male”.
In uno stato di relativa calma e tranquillità ti prepari ad affrontare
il secondo tempo. E inizi a formulare pensieri positivi .
“Questo Tottenham non è fortissimo
come sembra, magari riusciamo a batterli, non dovrebbe essere un’impresa
titanica”.
E inizi a fare calcoli.
“Tre punti oggi, sei punti col Psv,
magari un punticino a Londra, forse arrivare secondi non è così complicato”.
E mentre lo pensi ecco che Eriksen, con la complicità del polpaccio di
Miranda, infila il gol dell’1-0 per gli Spurs.
“Ma vaff…”.
Tranquillità bye bye. Inizi ad agitarti, a sperare in una pronta
riscossa.
“Magari la pareggiamo subito e facciamo
finta che non è successo nulla”.
Ma i minuti passano e non la pareggiamo subito.
“Dai, la ribaltiamo nei dieci minuti
finali”.
Ma l’orologio scorre inesorabile e non succede nulla. Verso l’82esimo
inizi ad imprecare contro tutto e tutti.
“Mannaggia a me e a quando ho avuto
questa idea del cazzo di abbonarmi a Sky, ce l’ho da quattro giorni e finora
cosa ho visto? Due sconfitte!!”.
“Ma Icardi esiste? Sta giocando? Un
capitano dovrebbe dare la scossa, caricarsi la squadra sulle spalle. Maurito
dove sta?”.
“Dai, dai, dai, grinta!!!”.
“Ma dove crossa Asamoah? Questo gobbo
di merda non sa nemmeno cr…. GOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL !!!!!!!!!! M-A-U-R-O
I-C-A-R-D-I-I-I-I-I !!!!!”
Esplode la gioia, l’abbiamo raddrizzata, meglio così. Il Tottenham,
timoroso, si chiude nella sua metà campo.
“Dai, ragazzi, dai, proviamola a
vincere”
“Quando manca? Due minuti? Uhm, poco”.
Quattro minuti di recupero.
“Dai, portiamo a casa sto punto, che
va bene così”.
Calcio d’angolo.
“Dai, Maurito, dagli una capocciata e
buttala dentro”.
Cross di Candreva, De Vrij di testa la mette in area, Vecino…. GGGGGOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL
!!!!!!!!!!. Esplode San Siro, esplode il mio salotto, anche se sono da solo.
Via la maglietta, urlo liberatorio, bacio tutto ciò che di nerazzurro mi capita
a tiro (sciarpe, contenitori di latta, palline anti-stress, sveglia attaccata
al muro), mentre anche Trevisani e Adani, telecronisti Sky, impazziscono di
gioia. Grande Vecino, grande ragazzi, grandi tutti. È stata una serata pazza,
emozionante, straordinaria. Non potevamo sognare ritorno più trionfante in
Champions League. Noi viviamo per serate così, noi sogniamo serate così.
Regalateci serate così e vi ameremo per tutta la vita (vi ameremo in senso
sportivo, sia ben inteso).
Alcune persone fanno fatica a capire il nostro stato d’animo dopo
serate così. Non gliene faccio una colpa, solo chi “vive” queste serate può
capirle, può capire l’adrenalina che scorre nelle vene, la tensione per la
partita (cazzo, è una partita di Champions League dopo sei anni, mica lo
scontro tra scapoli e ammogliati), la rabbia e la delusione per la piega storta
che prende la gara e poi… l’apoteosi. La gioia immensa, l’urlo liberatorio,
l’adrenalina che sale a mille, la pazza follia di essere tifosi e di vivere
quel momento lì. No, molti non lo capirebbero mai. Però, fidatevi, è un’emozione
stupenda. Una gioia infinita che dura una vita. FORZA INTER !!!
E' stata una serata stupenda dove le emozioni non sono di certo mancate. E' fantastico vivere serate così.
RispondiEliminaBello vivere emozionanti serate così. Però abbiamo sofferto per 90 minuti, anzi 92. Quindi non sono tanto daccordo quando scrivi "dateci dieci, cento, mille serate così". Io personalmente preferisco di no.
RispondiEliminaNon sono interista e non ho seguito la partita. Però il tuo racconto mi ha emozionato tanto. Complimenti.
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