Giochiamo male, segniamo pochissimo (10 gol in 10 giornate una media di un gol a partita), creiamo pochi pericoli, regaliamo un tempo agli avversari. Però siamo primi in classifica (anzi secondi perché la Roma sta vincendo in casa con l’Udinese).
Sembra un paradosso, ma è così. Anzi più che un paradosso è un grande mistero. Perché a vederla giocare questa Inter viene voglia di suicidarsi mangiando tonnellate di carne rossa. Almeno la metà delle squadre che partecipano al campionato di Serie A giocano meglio di noi. Però, Roma esclusa, sono tutte sotto di noi o al massimo a pari punti (e scusate se è poco).
Come se non bastasse bisogna sottolineare che in 10 giornate abbiamo già subito 3 espulsioni e 2-3 rigori netti a favore che l’arbitro di turno si è guardato bene dal concedere. Insomma come è possibile che questa squadra sia nei primi posti in classifica rimane un grandissimo mistero. Ma, piaccia o non piaccia, nel calcio spesso contano i numeri. E i numeri sono dalla nostra parte, nonostante si continui a denigrare questa squadra e nonostante gli stessi tifosi nerazzurri la critichino aspramente.
Certo, non stiamo brillando. E questo a lungo andare è un fattore preoccupante. Perché purtroppo non sempre ci andrà bene. A voler fare i super criticoni di turno, ieri sera abbiamo segnato grazie ad un errore della difesa avversaria e quel tiro di Destro al 94esimo finisce in rete nove volte su 10 (fortunati noi nel beccare quell’unica volta che non finisce in rete). Però siamo lì e per il momento va bene così.
Evitiamo di scervellarci. Se seguite il calcio da un bel po’ di anni saprete perfettamente che non sempre è una scienza esatta. Siamo lì, incastonati tra Roma, Napoli, Fiorentina e Lazio, con il Milan e la Juventus nelle retrovie. Cosa chiedere di più? Perché insistere nel voler capire questo grande mistero? In fondo non c’è niente da capire. Siamo nelle prime posizioni e ci godiamo questo privilegio. Nei prossimi mesi qualcosa cambierà. Forse in peggio, probabilmente in meglio. Forse arriverà il momento che giocheremo un calcio spettacolare e pareggeremo in casa col Frosinone o col Carpi, probabilmente andremo a Roma o a Torino e daremo una lezione di calcio ai malcapitati.
Per il momento siamo qui e non pensiamo ad altro. E aspettiamo. Aspettiamo che Icardi inizi a segnare con regolarità (una rondine non fa primavera e un gol segnato non vuol dire che si è sbloccato), aspettiamo che Maurito trovi l’intesa con Jovetic, aspettiamo che Kondogbia dimostri tutto il suo valore (non so perché, ma sono convinto che presto vedremo di che pasta è fatta il francese), aspettiamo che arrivino i cross di Perisic e Biabiany, aspettiamo che l’Inter non regali un tempo agli avversari. Aspettiamo la prossima decisione arbitrale a nostro sfavore (scommettiamo che per Inter-Roma ci manderanno Rizzoli?), consapevoli che quando diventiamo competitivi per la vetta arrivano sistematicamente gli arbitraggi ad hoc (magari è solo una coincidenza…)
E mentre aspettiamo siamo arrivati alla decima giornata. E sabato affrontiamo la Roma. La capolista contro la seconda della classe. Chi di voi ci avrebbe scommesso un euro a Ferragosto? Chi di voi sotto l’ombrellone avrebbe immaginato che la notte di Halloween saremmo stati secondi in classifica e avremmo affrontato la capolista con la prospettiva di balzare in testa? Non ci avrebbe scommesso nessuno. E invece è così. E ribadisco che è fantastico. E dovremmo godercelo invece di continuare a cercare di capire come può una squadra come l’Inter ad essere nei primi posti.
Saremmo dei bugiardi se dicessimo di esser contenti per la prestazione della nostra squadra. Ma finché giochiamo così male e portiamo comunque a casa la vittoria va bene, anzi benissimo. Non potrebbe andar meglio.
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