Il giorno dopo… pensavo peggio. Forse perché inconsciamente sapevamo già che questo scudetto avrebbe preso la strada di Napoli. Mi sarebbe piaciuto dire “meritatamente”, ma la formazione partenopea non ha fatto nulla per meritare questo scudetto. Ha fatto il minimo sindacale, perdendo parecchi punti per strada, vincendo molte partite di misura e soprattutto senza mai esprimere un bel gioco, un buon calcio.
Dicono che il vincitore ha sempre ragione, e allora prendiamo atto (o perlomeno facciamo finta) che questo Napoli ha vinto meritatamente e che abbia legittimato il trionfo.
Noi, invece, ci lecchiamo le ferite. Abbiamo regalato uno scudetto in modo indecente e lo abbiamo fatto per un punto, anzi due. Sarebbero bastati due punti in più. E se andiamo ad analizzare la nostra stagione vedrete che di punti ne abbiamo persi parecchi.
Due punti, proprio come quelli lasciati a Parma o come quelli persi contro la Juventus quando ci siamo fatti recuperare dal 4-2 al 4-4. E che dire dei due punti persi nello scontro diretto contro il Napoli, sia all’andata che al ritorno. Non siamo stati capaci di vincere contro questa Juventus e questo Milan, non so se vi rendete conto. E sorvoliamo sui punti persi contro Genoa e Monza, perché eravamo ancora ad inizio stagione (anche se molti comunque li segnano nei punti persi per strada). Questi i punti persi per colpa nostra.
Poi ci sono i punti persi per decisioni arbitrali discutibili. A partire dal rigore nettissimo per fallo di Ndicka su Bastoni in Inter-Roma che l’arbitro si è guardato bene dal fischiare. E poi il rigore per tocco di Bisseck una settimana fa in Inter-Lazio (Dimarco ieri sera ha fatto lo stesso tipo di fallo, perché non hanno concesso rigore?), il fallo di Rovella su Bisseck sempre in Inter-Lazio di domenica scorsa, il mancato rigore per fallo di Pavlovic su Thuram nel derby di ritorno, Oliveira che giocava a basket in area in Inter-Napoli, e ancora, i mancati rigori per fallo di McTominay su Dumfries in Napoli-Inter e di Skorupski su Thuram in Inter-Bologna. Per non parlare del fallo laterale battuto dal Bologna 20 metri più avanti.
Normali episodi che possono starci all’interno di un campionato, direte voi. E allora spiegatemi perché sono spariti gli audio del Var del fallo da rigore di Pavlovic su Thuram nel derby e del fallo di Ndicka su Bisseck in Inter-Roma (per non parlare dell’audio parziale di Inter-Lazio). Se tutto è avvenuto alla luce del sole, perché nascondere la polvere sotto il tappeto. Forse perché non è stato tutto limpido? Vi lascio fare le vostre considerazioni.
E visto che ci siete, fatele anche per il fatto che un arbitro, che si rifiuta di dirigere le partite del Napoli per ritorsioni, venga designato come Avar in una sfida che vede coinvolta una diretta concorrente del Napoli.
Sia chiaro, a scanso di equivoci, è uno scudetto che abbiamo perso noi per i nostri demeriti. È colpa delle troppe partite che si siamo fatti recuperare, degli errori di valutazione di Simone Inzaghi, del rendimento altalenante di molti titolari, della mancanza di alternative valide, soprattutto in attacco, dei mancati interventi sul mercato, dei gol non arrivati da Arnautovic, Correa e Taremi.
Ma in un campionato equilibrato, giocato punto a punto, dove chi vince lo fa per un punto, ogni piccolo dettaglio fa la differenza, compreso rigori dati o non dati e decisioni arbitrali che non lasciano spazio a dubbi (persino i vertici dell’Aia hanno ammesso che il rigore contro la Roma era netto).
Così si creano retropensieri, avrebbe detto Antonio Conte. E infatti, per non farglieli creare hanno fatto di tutto per favorirlo. E accanto a McTominay, Lukaku, Politano, Di Lorenzo, Meret, Buongiorno, Raspadori, tra gli eroi di questo scudetto c’è spazio anche per Chiffi, Doveri, Fabbri, Massa, Pairetto, Di Bello, Guida (che finalmente può circolare tranquillo a Napoli).
A noi resta la finale di Champions League. Un importante traguardo, il più prezioso. Un sogno che può diventare realtà. Noi ci crediamo, fortemente, per dimostrare chi è il più forte. In Italia e in Europa. FORZA INTER !!!
ENTIUS. Giornalista mancato, tifoso nerazzurro, blogger per passione. Appassionato di calcio da quando i Mondiali di Italia ’90 gli cambiarono la vita. Ha deciso che scriverà un libro prima o poi.
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Analisi perfetta, finalmente un articolo che ho letto con piacere dalla prima parola all'ultima. L'articolo e scritto mettendo in luce tutti i punti chiave analizzando ogni punto con logica per poi arrivare a una conclusione concreta. Vorrei aggiungere qualcasa di molto importante la mancata appartenenza alla squadra da parte del propretario.
RispondiEliminaSe scrivi un libro posso collaborare con te in particolare se scrivi sui mondiali degli Azzurri c'è molto da chiarire perché potevano vincere più Mondiali!
Non possiamo negare che noi ci abbiamo messo molto del nostro con partite che avevamo in pugno e ci siamo fatti sfuggire in modalità "da coglioni" (penso a Parma e alla sfida con la Juventus che citi), ma alcune decisioni arbitrali sono state così palesi da far pensare alla malafede (è una casualità che siano spariti determinati audio?).
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