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domenica 31 gennaio 2016

SENZA PAROLE. PER FORTUNA

Serie A 2015-2016 – 22^ Giornata
MILAN - INTER 3 - 0
35’ Alex – 72’ Bacca – 76’ Niang

MILAN (4-4-2): Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Honda (dal 44' s.t. Boateng), Kucka, Montolivo, Bonaventura; Niang (dal 34' s.t. Balotelli), Bacca (dal 40' s.t. Bertolacci).
A Disposizione: Abbiati, Livieri, De Sciglio, Calabria, Simic, Zapata, José Mauri, Poli, Menez.
All. Mihajlovic.
INTER (4-2-3-1): Handanovic; Santon, Miranda, Murillo, Juan Jesus; Medel, Brozovic; Perisic (dal 33' s.t. Felipe Melo), Eder, Ljajic (dal 42' s.t. Alex Telles); Jovetic (dal 19' s.t. Icardi).
A Disposizione: Carrizo, Berni, Nagatomo, D'Ambrosio, Gnoukouri, Kondogbia, Palacio, Manaj.
All. Mancini.
ARBITRO: Damato di Barletta.

Sono senza parole. Per fortuna. Altrimenti avreste letto sul blog cose che mai avreste immaginato di leggere.
Sono senza parole. E anche parecchio incazzato. Perché (bip) (bip) (bip) in quattro giorni si può perdere per 3-0 sia con il Milan e con la Juventus e soprattutto (bip) (bip) (bip) (bip) (bip) come è possibile che dopo sei mesi stiamo messi così male?
Vabbé, basta. Basta. Di seguito ecco la cronaca della partita. Per commenti e considerazioni meglio rimandare tutto a domani quando mi sarò calmato e avrò quel pizzico di lucidità necessaria per analizzare la sconfitta. (bip) (bip) (bip) (bip) (bip).
Mancini (bip) (bip) (bip) come al solito fa la formazione usando i bussolotti (bip) (bip) (bip) e l’undici che ne viene fuori prevede Santon e Juan Jesus terzini, Medel e Brozovic a centrocampo e in avanti Perisic, Ljajic, Jovetic e il nuovo arrivo Eder.

sabato 30 gennaio 2016

INTER, VINCERE IL DERBY E' IL MIGLIOR MODO PER RISOLLEVARTI

E’ stata una settimana difficile che chiude un mese altrettanto complicato. Quando un mese fa festeggiavamo l’arrivo del nuovo anno non ci saremmo certo aspettati un mese di gennaio così negativo.

E per chiudere in bellezza questo mese pieno di delusioni ecco capitare il derby. Non la sfida più adatta per questo momento, anche se è innegabile che una eventuale (ma, ahimè, abbastanza remota) vittoria contro i cugini rossoneri ci potrebbe dare lo slancio necessario per uscire da questo momento di crisi e allo stesso tempo sarebbe una pesante iniezione di fiducia. I tre punti contro un avversario prestigioso (anche se i cugini non se la passano certo meglio di noi, proprio in settimana Barbara Berlusconi ha ammesso che il loro obiettivo è l’Europa League) ci darebbe la carica e le giuste motivazioni per venir fuori da questa situazione venutasi a creare.

Palla Al Centro. MILAN-INTER E BARCA-ATLETICO: GENNAIO CHIUDE COL BOTTO

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Il mese di gennaio si chiude con il botto. Il derby di Milano in Serie A e la supersfida nella Liga tra Barcellona e Atletico Madrid, appaiate in testa a quota 48, catturano le attenzioni di tutti gli appassionati di calcio. Saranno senza ombra di dubbio due grandi sfide che non mancheranno di regalare gol ed emozioni.
Da non perdere il resto delle sfide di tutto il weekend con il fattore sorpresa sempre pronto a colpire dietro l’angolo.


 SERIE A (Italia) – 22^ Giornata 
Negli ultimi anni, visti i risultati delle due contendenti, ha perso un po’ di interesse ma il derby di Milano è sempre affascinante e pronto a regalare emozioni. Sarà Milan-Inter a catturare l’attenzione di tutti gli appassionati di calcio. Il Napoli dovrà fare attenzione all’Empoli, mentre la Juventus è attesa da un agevole trasferta a Verona.

venerdì 29 gennaio 2016

FINALMENTE EDER È NERAZZURRO. MA È QUELLO CHE SERVIVA?

Eder è finalmente un giocatore dell'Inter. Dopo le insistenze di Mancini e il tira e molla con la Sampdoria, finalmente l'affare è andato in porto. L'attaccante arriva ad ampliare un reparto offensivo già abbastanza ricco.
Questo il comunicato dell'Inter: "F.C. Internazionale comunica ufficialmente l'arrivo di Citadin Martins Eder dall'U.C. Sampdoria in prestito biennale con diritto di riscatto condizionato. L'attaccante ha firmato un contratto con il club nerazzurro fino al 30 giugno 2020".

Mancini avrà quindi a disposizione la 29enne punta italo-brasiliana della Nazionale, che potrà ricoprire più ruoli nell'attacco nerazzurro: Eder può giocare da centravanti o da esterno in un 4-2-3-1 o 4-3-3. "Sono felicissimo di essere qui - sono state le prime parole in nerazzurro pubblicate dal sito del club -. Tanti anni di sacrificio nel mio lavoro mi hanno portato ad arrivare in un grande club come l'Inter".

giovedì 28 gennaio 2016

IL CAPITANO CARISMATICO CHE MANCA A QUESTA INTER

“Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare” diceva John Belushi in un famoso film. Nel caso dell’Inter vista nelle ultime settimane mi verrebbe da dire “quando il gioco si fa duro, è meglio farsi da parte”. Avrei molte cose da dire e da scrivere. Sulla gestione della rosa, sul modo di approcciare le partite dei nostri ragazzi, sulle prestazioni raccapriccianti dei singoli. Ma no, non voglio tediarvi con discorsi noiosi e argomentazioni trite e ritrite. Finirei per ripetere cose che altri più esperti e preparati di me hanno già detto o scritto.
“Domani è un altro giorno” diceva Rossella O’Hara in Via col Vento (stasera sono in vena di citazioni, l’avete notato?). E piuttosto che rimuginare sulla sconfitta di ieri sera (per inciso, mi girano ancora le palle e mi gireranno almeno fino al derby di domenica sera) preferisco guardare avanti. Perché c’è un derby da giocare e una stagione che in questo momento scorre sul sottile filo che separa il disastro totale dall’annata positiva.

mercoledì 27 gennaio 2016

LA SOLITA INTER, LA SOLITA JUVE, IL SOLITO ARBITRO: E’ MONOLOGO BIANCONERO

COPPA ITALIA 2015-2016 – Semifinale d’Andata
JUVENTUS - INTER 3 - 0
36' Morata (rig.) - 63' Morata – 82’ Dybala

JUVENTUS (3-5-2): Neto; Caceres, Bonucci, Chiellini; Cuadrado (44' st Padoin), Pogba, Marchisio, Asamoah, Evra (36' st Alex Sandro); Mandzukic (31' st Dybala), Morata.
A disp.: Buffon, Rubinho, Lichtsteiner, Barzagli, Rugani, Hernanes.
All.: Allegri.
INTER (4-3-3): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Melo (19' st Brozovic), Medel, Kondogbia; Biabiany (31' st Icardi), Jovetic, Ljajic (34' st Juan Jesus).
A disp.: Carrizo, Berni, Palacio, Telles, Montoya, Santon, Ranocchia, Gnoukouri, Brozovic, Manaj.
All.: Mancini.
Arbitro: Tagliavento

Vergognosi. Ancora una volta l’Inter offre una prestazione molto deludente e torna dallo Juventus Stadium con un pesante 0-3 che di fatto la elimina dalla Coppa Italia.
Mancini come sempre mescola le carte. Davanti ad Handanovic giocano D’Ambrosio e Nagatomo esterni (Santon gli fa così schifo?) con Miranda e Murillo coppia centrale. A centrocampo Medel, Felipe Melo e Kondogbia, in attacco Ljajic, Jovetic e Biabiany. Solo panchina per Icardi che ha nella Juventus la sua vittima preferita (non sia mai che Maurito decida di buttarla dentro).

Parte subito forte la Juve, che attacca fin dall'inizio e impedisce le ripartenze avversarie. Al 13esimo i bianconeri reclamano per un rigore netto dopo tocco di mano di Medel non visto da Tagliavento. Rigore che invece l'arbitro fischia al 36esimo: Cuadrado, il migliore dei suoi insieme a Morata, semina il panico tra la difesa nerazzurra e viene spinto da Murillo in area.

martedì 26 gennaio 2016

ALTRA BOMBA NEL CALCIO: IRROMPE L'OPERAZIONE FUORIGIOCO

Un’altra bomba esplode nel mondo del calcio. Perquisizioni e sequestri in tutta Italia da parte degli uomini della Guardia di Finanza su ordine della Procura di Napoli per una inchiesta su una maxievasione fiscale e su false fatturazioni.
Sessantaquattro persone risulterebbero indagate. Tra queste ci sarebbe il nome di Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, che replica parlando di "fuffa", di Claudio Lotito, numero uno della Lazio, dell’ad del Milan Adriano Galiani ("inchiesta infondata, sarà archiviata" scrive in un comunicato la società), dell'ex presidente e ad della Juventus Jean Claude Blanc. Tra i calciatori, indagati anche l'ex attaccante del Napoli Lavezzi e l'ex giocatore Crespo. Coinvolti, infine, diversi procuratori, tra cui Alessandro Moggi.

Secondo il procuratore aggiunto di Napoli, Vincenzo Piscitelli, l'operazione denominata “Fuorigioco” mostrerebbe l'esistenza di un radicato sistema finalizzato a evadere le imposte, posto in essere da 35 società calcistiche di serie A e B nonché da oltre un centinaio di persone fisiche, tra calciatori e loro procuratori.

lunedì 25 gennaio 2016

MA QUALE LASAGNA, QUESTA INTER E' ALLA FRUTTA

Non credo di essere stato profetico. Al limite possiamo dire che conoscevo i nostri polli e sapevo a cosa potevamo andare incontro quando sabato sera scrivevo che bisognava stare attenti a Carpi e soprattutto sostenevo che se non riuscivamo a vincere in casa contro gli emiliani, come potevamo pensare di raggiungere i nostri obiettivi.
Alla fine avevo visto giusto (e vi giuro che avrei preferito aver torto di brutto). L'Inter, questa Inter attuale non riesce neanche ad avere ragione in casa di un Carpi rimasto in dieci e prende un gol in modo anche abbastanza sciocco nei minuti finali da un tizio che si chiama come un piatto. E di conseguenza sfottò a gogò da tutte le parti, compresa la Barilla che oggi se ne è uscita con una pubblicità abbastanza stupida che prende in giro i tifosi interisti (forse l’ho trovata di dubbio gusto perché sono tifoso interista).

Troppo semplice addossare le colpe a Mancini, piuttosto che alla squadra o ad Icardi che ieri si è fumato l’impossibile. Io sono del parere che il calcio sia uno sport di gruppo: si vince tutti insieme e si perde tutti insieme.

domenica 24 gennaio 2016

BEFFA INTER, LA LASAGNA E’ INDIGESTA

Serie A 2015-2016 – 21^ Giornata
INTER - CARPI 1 - 1
39’ PALACIO – 92’ Lasagna

INTER (4-4-2): Handanovic; Montoya (dal 31' s.t. Nagatomo), Murillo, Juan Jesus, Telles (dal 1' s.t. Miranda); Perisic, Melo, Brozovic, Ljajic; Icardi, Palacio (dal 39' s.t. Jovetic).
A Disposizione: Carrizo, Kondogbia, Biabiany, Medel, Santon, Ranocchia, Gnoukouri, D'Ambrosio, Manaj.
All. Mancini
CARPI (3-5-2): Belec; Zaccardo, Romagnoli, Suagher; Pasciuti, Crimi, Bianco, Martinho (dal 28' s.t. Di Gaudio), Letizia (dal 15' s.t. Daprelà); Mancosu (dal 24' s.t. Lasagna), Mbakogu.
A Disposizione: Brkic, Sabelli, Matos, Lollo.
All. Castori
ARBITRO: Gervasoni di Mantova

Niente da fare. Ancora una volta il popolo nerazzurro deve subire una beffa nel finale. Dopo Lazio e Sassuolo, anche il Carpi riesce a far punti a San Siro. Se non altro stavolta il gol di Lasagna al 92esimo vale il pareggio e non la sconfitta. Ma se non riusciamo a battere il Carpi in casa forse bisognerà iniziare a preoccuparsi.
Mancini applica un po’ di turnover. In difesa spazio a Montoya e Telles sugli esterni mentre Juan Jesus affianca Murillo in mezzo. A centrocampo Felipe Melo e Brozovic sulle corsie centrali e Ljajic e Perisic sugli esterni con Palacio che affianca Icardi in attacco.

E’ l’Inter che prova a fare la partita, ma gli ospiti sono bravi nel chiudere gli spazi e nello sfruttare l’ampiezza del campo per ripartire. Gli esterni nerazzurri sono spesso costretti ad accentrarsi per trovare palloni giocabili: ci prova Perisic da fuori per due volte rientrando sul mancino, ma è il Carpi ad avere le occasioni migliori con Mbakogu e Mancosu da distanza ravvicinata: salva tutto il solito Handanovic.

sabato 23 gennaio 2016

TRE PUNTI OBBLIGATORI (se non vinciamo in casa col Carpi...)

Archiviati i quarti di finale di Coppa Italia (non so se ve ne siete accorti, distratti come eravate dalla vicenda Mancini-Sarri, ma l’Inter ha vinto a Napoli dopo 19 anni approdando in semifinale dove troverà la Juventus) e chiusa la diatriba Sarri-Mancini (come al solito la montagna ha partorito il topolino, il tecnico napoletano è stato squalificato per due giornate da scontare in Coppa Italia), possiamo tornare a dedicarci al turno di campionato.
La vittoria in Coppa Italia dovrebbe aver dato nuovo slancio alla formazione di Roberto Mancini, reduce da un periodo non troppo prospero (e dopo che uno ti ha scritto “periodo non troppo prospero”…) in cui ha rimediato quattro punti in quattro gare e soprattutto due sconfitte consecutive in casa. Soprattutto l’ultimo dato non fa certo dormire sonni tranquilli al popolo nerazzurro visto che domani affronteremo il Carpi in casa.

Carpi che è reduce da due vittorie consecutive, non perde da tre turni, ha perso una sola volta nelle ultime tre trasferte e l’ultima volta che ha giocato fuori casa ha fatto 0-0 a Roma contro la Lazio. Insomma un quadro non certo positivo.

Palla Al Centro. ROMA, RIUSCIRAI A FRENARE LA JUVE?

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Juventus-Roma e Arsenal-Chelsea sono sicuramente le sfide più interessanti di questo weekend di calcio (con Napoli e Inter da una parte e Leicester e Manchester City dall’altra, che tiferanno per le squadre che giocano in trasferta). Il menù europeo offre anche Atletico-Siviglia in Spagna e Lione-Marsiglia in Ligue1 mentre la Bundesliga riapre i battenti con Amburgo-Bayern Monaco.


 SERIE A (Italia) – 21^ Giornata 
Riuscirà la Roma di Spalletti a fermare la corsa della Juventus? Questo l’interrogativo principale di un weekend che offre anche un Sampdoria-Napoli tutto da seguire.
Sabato 23 Gennaio ore 18
FROSINONE-ATALANTA
Non esistono precedenti al Matusa in Serie A tra Frosinone ed Atalanta, con la sfida di sabato che sarà un inedito tra le due squadre. All’andata vinsero i nerazzurri per 2-0 grazie alle reti di Stendardo e Gomez.

Sabato 23 Gennaio ore 20:45
EMPOLI-MILAN
Nei 10 precedenti in archivio al Castellani tra Empoli e Milan manca ancora il segno 1 (che sia la volta buona?): 5 pareggi e 5 vittorie dei rossoneri finora.

giovedì 21 gennaio 2016

FOOTBALL MONEY LEAGUE: EGEMONIA MERENGUES MA...

L’area Sports Business Group di Deloitte ha pubblicato la 19esima edizione della Football Money League, la classifica delle società di calcio basata sul fatturato.
Classifica che conferma il primato economico di Real Madrid e Barcellona e l’inarrestabile ascesa delle società della Premier League che presidiano nove posizioni della Top20 (e ben 17 posti della Top30) sospinta dalla crescita degli introiti televisivi (peraltro i dati Deloitte fanno riferimento ai bilanci 2015, prima dell’impatto del nuovo contratto 2016/19 che ha registrato un incremento del 70% di questa voce).
Il Real Madrid si conferma dunque il club con il fatturato più alto al mondo con 577 milioni di entrate nel 2014/15. Per le Merengues è l'undicesimo primato consecutivo nella speciale graduatoria, stilata tenuto conto di incassi da stadio, diritti televisivi, sponsorship e marketing (non considerate le plusvalenze di mercato).

mercoledì 20 gennaio 2016

QUEL GRAN FROCIO DEL MANCIO… (Sarri e i brutti gesti da condannare)



Sarri “Benvenuto a sto frocione, bello, grosso e col ciuffone. E tu che sei un po’ frifri ma dimmi un po’ che c’hai da dì”.
Mancini “Non sono ricchione, non mi chiamo Frifri, son Roberto Mancini e ti faccio un culo così (riferendosi al 2-0 finale, nda)”.
"A chi hai detto frocio?"
Ebbene sì, questo è quello che si sono detti Maurizio Sarri e Roberto Mancini ieri sera negli incandescenti minuti finali di Napoli-Inter. O perlomeno così ci è sembrato di capire.
I fatti sono ben noti ormai a tutti (anche mia madre che non segue il calcio ha avuto modo di capire quello che è successo) e non sto certo a fare un’inutile racconto.
Come sempre succede in questi casi l’opinione si divide in due. Perché c’è chi è convinto che abbia ragione Sarri (sì, purtroppo è così…), e chi pensa che indubbiamente è Mancini ad essere dalla parte della ragione.

Partiamo da un presupposto. Uno che allena una squadra di Serie A, anzi, meglio, una grande squadra di Serie A (anche se in questo caso allenare il Napoli o allenare il Frosinone non cambia le cose) e che guadagna un lauto stipendio non può permettersi di offendere un collega apostrofandolo in modo pesante.

JO-JO, CHE MAGIA!!! INTER, VEDI NAPOLI E POI… SEMIFINALE

COPPA ITALIA 2015-2016 – Quarti di Finale
NAPOLI - INTER 0 - 2
74' JOVETIC - 92' LJAJIC

NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Strinic; David Lopez (dal 20' s.t. Jorginho), Valdifiori, Allan (dal 13' s.t. Hamsik); Callejon, Gabbiadini (dal 27' s.t. Higuain), Mertens.
A Disposizione: Rafael, Gabriel, Albiol, Ghoulam, Maggio, El Kaddouri, Dezi, Luperto, Insigne.
All. Sarri.
INTER (4-2-3-1): Handanovic; Nagatomo, Miranda, Juan Jesus, Alex Telles; Medel (dal 41' s.t. Felipe Melo), Kondogbia; Biabiany, Ljajic, Perisic (dal 28' s.t. Palacio); Jovetic.
A Disposizione: Carrizo, Montoya, Murillo, D'Ambrosio, Santon, Ranocchia, Gnoukouri, Brozovic, Icardi, Manaj.
All. Mancini.
ARBITRO: Valeri di Roma.

L’Inter espugna il San Paolo dopo 18 anni grazie ad una magia di Jovetic e un gol di Ljajic e conquista la semifinale di Coppa Italia ai danni della capolista. Finale incandescente con una brutta lite tra Mancini e Sarri.
Turnover nerazzurro che non colpisce Handanovic, fermamente tra i pali. In difesa, Juan Jesus affianca Miranda mentre sugli esterni Nagatomo (espulso nella gara di campionato di fine novembre) e Telles. A centrocampo Medel e Kondogbia, mentre in avanti Biabiany, Ljajic e Perisic dietro l’unica punta Jovetic.
E’ ovviamente il Napoli ad orchestrare la gara. Il primo tiro arriva al 14esimo con un destro dalla distanza di Mertens che Handanovic respinge. L’Inter si fa vedere con un paio di giocate di Jovetic, mentre il Napoli bada al sodo. Valdifiori in verticale per Strinic, cross arretrato per Callejon che di prima chiama Handanovic al solito lavoro.

Il primo tempo scivola senza sussulti. La punizione di Gabbiadini al minuto 45 (centrale, zero problemi per Handanovic) chiude il primo tempo.

martedì 19 gennaio 2016

ALESSANDRIA NELLA STORIA: E’ SEMIFINALE

COPPA ITALIA 2015-2016 – Quarti di Finale
SPEZIA-ALESSANDRIA 1-2
20’ Calaiò (rig.) – 83’ Bocalon – 92’ Bocalon
Spezia (4-4-2): Chichizola; De Col, Terzi, Valentini, Migliore; Situm, Pulzetti, Canadjija (dal 94’ Vignali), Ciurria (dal 71’ Kvrzic), Nenè (dal 75’ Catellani), Calaiò.
A disposizione: Misic, Vignali, Errasti, Juande, Postigo, Crocchianti, Sluga, Saloni, Rossi, Dentello.
All. Di Carlo.
Alessandria (4-4-3): Vannucchi; Celjak, Sosa, Sirri, Sperotto; Nicco, Loviso (dal 70’ Bocalon), Branca; Marras, Marconi (dall’85’ Vitofrancesco), Fischnaller (dal 94’ Boniperti).
A disposizione: Sabato, Nordi, Terigi, Picone, Morero, Cittadini, Mezavilla.
All. Gregucci.

La bella favola dell’Alessandria non conosce più limiti. E dopo aver battuto Alto Vicentino, Pro Vercelli, Juve Stabia, Palermo, Genoa, ieri sera si è sbarazzato anche dello Spezia approdando così ad una storica semifinale contro il Milan in una doppia sfida dall’esito non più così scontato (andata settimana prossima il 26 gennaio, ritorno il 1° marzo).
Le due formazioni rivelazioni di questa edizione di Coppa Italia si sono ritrovate di fronte in un Picco praticamente esaurito.
La partita si era subito messa in discesa per i padroni di casa. Dopo 20 minuti di gioco Tagliavento assegna un calcio di rigore in favore dello Spezia (trattenuta vistosa di Celjak su Valentini), con Calaiò che non trema e dal dischetto spiazza Vannucchi.

Il pallino del gioco sembra però essere in mano allo Spezia, che anche a inizio ripresa fa la partita: al 63esimo pecca di sangue freddo Calaiò, che manca il 2-0 in contropiede sparando addosso a Vannucchi dopo un perfetto assist di Situm.

domenica 17 gennaio 2016

SAMIR CHE DA GRANDE VOLEVA FARE BENJI E LA MANCANZA DI HOLLY

Non so quanti di voi sono andati al cinema a vedere “Quo Vado”, il nuovo film di Checco Zalone. Nelle prime scene c’è un prete che chiede ai propri alunni cosa vogliono fare da grandi. C’è chi risponde il veterinario, chi lo scienziato e poi c’è lui il protagonista che dice “da grande voglio fare il posto fisso”.
Ecco, mi piace immaginare che qualcosa di simile sia successo sul finire degli anni 80 a Lubiana, in Slovenia. Un maestro ha chiesto ai suoi alunni cosa volessero fare da grandi. Qualcuno ha detto il medico, qualcuno lo scienziato (c’è sempre qualcuno che vuole fare lo scienziato da piccolo) e lui, il piccolo Samir, ha risposto “da grande voglio fare Benji Price”.

A vederla e rivederla quella parata di Handanovic sul tiro ravvicinato di Cigarini somiglia sempre di più ad una parata del portiere protagonista del cartone animato che riempiva i nostri pomeriggi da piccoli (sfido chiunque a trovare uno della mia generazione, appassionato di calcio, che non abbia seguito Holly e Benji da piccolo).

sabato 16 gennaio 2016

SARACINESCA HANDANOVIC: SALVA UNA INTER NON PIU' LETALE

Serie A 2015-2016 – 20^ Giornata
ATALANTA - INTER 1 - 1
17’ Murillo (aut.) – 25’ Toloi (aut.)

ATALANTA (3-5-1-1): Sportiello; Masiello, Toloi, Cherubin; Conti (dal 29' s.t. Bellini), Cigarini, De Roon, Kurtic (dal 38' s.t. Migliaccio), Dramé; Monachello, Gomez (dal 40' s.t. Diamanti).
A Disposizione: Bassi, Radunovic, Bellini, D'Alessandro, Brivio, Ranieri, Raimondi, Estigarribia, Denis.
All. Reja
INTER (4-3-3): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Telles (dal 25' s.t. Biabiany); Guarin (dal 13' s.t. Perisic), Medel, Brozovic; Ljajic, Icardi, Jovetic (dal 40' s.t. Palacio).
A Disposizione: Carrizo, Ranocchia, Juan Jesus, Montoya, Nagatomo, Santon, Gnoukouri, Kondogbia, Manaj.
All. Mancini
ARBITRO: Rizzoli di Bologna

Se qualcuno voleva delle risposte dalla sfida con l’Atalanta è stato sicuramente accontentato. A Bergamo un’Inter convincente ma tutt’altro che incisiva non va oltre l’1-1, ribadendo che le lacune di questa rosa sono state finora ben nascoste.
Fuori Telles dentro Nagatomo in difesa, Guarin preferito a Kondogbia in mezzo al campo e Ljajic trequartista dietro le due punte Icardi e Jovetic. Queste le novità di Mancini rispetto ad una settimana fa.
Chi, come il sottoscritto, si aspettava una partenza a mille dell’Inter rimane deluso. Sono infatti i padroni di casa a giocare meglio nella prima parte di gara. E a creare pericoli prima con Dramé (sinistro sventato da Handanovic) e poi con Kurtic (colpo di testa fuori di poco).

E solo un avvertimento prima del gol. Che arriva al 17esimo: Dramè ne salta due e mette una palla dentro per Gomez, in netta posizione di fuorigioco, anticipato però da Murillo che con una precaria scivolata commette autorete.

INTER, A BERGAMO PER RISOLLEVARCI

Esiste uno sliding doors anche nel calcio? Un momento in cui un evento può prendere una strada piuttosto che un’altra? Non lo so, mi viene di pensare che la risposta è positiva.
Se esiste, il nostro sliding doors è senza ombra di dubbio domani. Dopo la sconfitta di domenica scorsa (a proposito di sliding doors, come sarebbe finita se Icardi e Ljajic avessero sfruttato quelle due occasioni nei primi minuti?), la sfida di domani pomeriggio diventa di notevole importanza per il prosieguo della nostra stagione. Non ci vuole un genio per capire che in caso di risultato negativo la nostra crisi si acutizzerebbe, mentre tre punti sarebbero un toccasana per il nostro morale e la nostra classifica.

Ecco perché domani pomeriggio a Bergamo non possiamo proprio fallire (io resto sempre del parere che vincere aiuta a vincere e perdere aiuta a perdere) e conquistare i tre punti sarà di fondamentale importanza per la nostra stagione (e per zittire anche i tanti presunti esperti di calcio che ci stanno criticando da più parti).

venerdì 15 gennaio 2016

Palla Al Centro. MILANO, LIVERPOOL, MA NON SOLO

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Milan-Fiorentina e Liverpool-Manchester United sono sicuramente le due sfide più interessanti del weekend europeo di calcio. Sebbene i match da non perdere e che potrebbero regalare sorprese non mancheranno di certo.


 SERIE A (Italia) – 20^ Giornata 
Prima di ritorno in Serie A con il ritorno di Spalletti sulla panchina della Roma, la capolista Napoli che ospita il Sassuolo (che una settimana fa ha vinto in casa dell’ex capolista Inter), l’Inter che vuole riscattarsi nella sfida tutta nerazzurra in quel di Bergamo e la Juventus che vuole continuare la sua corsa nella sfida tutta bianconera di Udine. Ma il big match è sicuramente Milan-Fiorentina.

giovedì 14 gennaio 2016

GARCIA-ROMA: E' FINITA. TORNA SPALLETTI

L’avventura di Rudi Garcia sulla panchina della Roma è giunta al termine. La posizione del tecnico francese era già traballante da qualche settimana, ma solo ieri la dirigenza giallorossa ha deciso di esonerarlo e di richiamare sulla panchina romanista quel Luciano Spalletti che ha lasciato ricordi positivi nella Capitale.

L’inizio era stato più che benaugurante con le storiche 10 vittorie consecutive che avevano lanciato la Roma, a cui però non hanno fatto seguito trionfi e trofei. Il bilancio dell'avventura di Garcia sulla panchina della Roma non può essere certo considerato trionfale, ma nemmeno fallimentare. Il tecnico lascia la squadra in una condizione decisamente migliore rispetto a quella trovata. Ricordiamo che prima del suo arrivo la Roma era reduce da il 7° posto di Luis Enrique ed il 6° dell'annata divisa tra Zeman e Andreazzoli e culminata con la storica sconfitta in finale di Coppa Italia con la Lazio. Garcia l’ha riportata in alto con due secondi posti consecutivi e l’accesso diretto alla Champions League. Senza dimenticare che col l’ex tecnico del Lille in panchina la Roma ha vinto più della metà delle partite disputate.

mercoledì 13 gennaio 2016

DALLA D ALLA A SEMPRE IN GOL: ECCO IL RECORD DI PASCIUTI

 CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano 
Da Carrara con furore, Lorenzo Pasciuti si è iscritto a pieno titolo nell’ hall of fame del calcio italiano. Non si è mai cucito sulla maglietta il tricolore, non ha mai alzato la Champions League e non ha mai indossato la maglia azzurra, ma semplicemente ha segnato in tutte le categorie, a cui ha preso parte, con la maglia del Carpi.
Dai tempi della D, stagione 2009/2010 sino ad oggi (a Carpi arrivò nel gennaio del 2010 quando la squadra rischiava addirittura la retrocessione in Eccellenza, e a portarlo fu l’attuale direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli),
Dai dilettanti all’olimpo del calcio di casa nostra, tutto d’un fiato e sempre con la maglia biancorossa. Infilando la porta difesa dal friulano Karnezis, ha superato l’attaccante Raffaele Rubino che col Novara aveva messo la propria firma dalla vecchia C2 alla A (come la coppia del Mantova anni 50-60 composta da Giagnoni e Recagni.). Con la rete all' Udinese nell'anticipo del 19esimo turno, infatti, Pasciuti è l'unico giocatore nella storia del calcio italiano ad aver segnato in cinque categorie diverse con la stessa maglia: la Serie D, dunque la Lega Pro seconda Divisione, la Lega Pro prima divisione, la Serie B e dulcis in fundo la A.

PALLONE D'ORO TRA IL QUINTO MESSI E L'INFANTILE PROTESTA AZZURRA

Tutto come previsto. Il Pallone d’Oro 2015 è andato a Leo Messi, giunto al suo quinto trionfo. Non che sia stata una sorpresa o incertezza sull’esito finale. Ormai negli ultimi anni il Pallone d’Oro è diventato semplicemente una sfida a due tra Messi e Cristiano Ronaldo. Chi dei due fa meglio nell’anno solare si aggiudica il trofeo. Gli altri non sono neppur lontanamente presi in considerazione. Prova ne è il fatto che, per esempio, Luis Suarez, protagonista di una stagione strepitosa in cui ha realizzato gol a valanghe, non è arrivato nemmeno tra i primi tre. Il gradino più basso del podio, non c’è neanche bisogno di dirlo, è andato all’altro fenomeno mediatico Neymar.
Messi (già trionfatore nel 2009, 2010, 2011 e 2012) è il giocatore che più volte ha conquistato il Pallone d'Oro Fifa e allunga così su Cristiano Ronaldo, Cruyff, Platini e Van Basten, fermi a tre affermazioni.

"E' un momento molto speciale per me poter tornare un'altra volta qui e conquistare un'altra volta il Pallone d'Oro dopo essere stato per due anni ad ammirare Ronaldo che lo vinceva", è il primo commento del fuoriclasse argentino.

lunedì 11 gennaio 2016

CONSIDERAZIONI SPARSE AL GIRO DI BOA


ü Se a Ferragosto mi avessero detto che l’11 gennaio saremmo stati secondi in classifica a due soli punti dalla vetta, avrei subito preso una penna e chiesto “Dove devo firmare?”. Ad oggi la nostra stagione è andata ben oltre le più rosee aspettative. Fino a ieri a mezzogiorno eravamo la capolista della Serie A e al momento il nostro obiettivo stagionale (qualificazione alla prossima Champions League) è saldamente alla nostra portata. Cosa chiedere di più?

ü Siamo la miglior difesa del campionato e da sempre questo è un fattore più che positivo. Con Miranda e Murillo abbiamo blindato il nostro reparto difensivo e gli svarioni della premiata ditta Ranocchia-Juan Jesus sono ormai un ricordo. Le case si costruiscono dalle fondamenta. E le squadre vincenti dalla difesa.

ü Il nostro attacco non poggia più solo sulle spalle di Maurito Icardi. Abbiamo una batteria di attaccanti esterni e giocatori offensivi capaci di cambiare il ritmo della partita e risolverla con una giocata. Da Jovetic a Perisic passando per Ljajic e senza dimenticare Palacio e Biabiany. Ce ne è per tutti i gusti. (PS: allora perché facciamo una fatica boia a metterla dentro?)

domenica 10 gennaio 2016

SPRECONA INTER, BEFFATA DA... UN RIGORE!!! (toh, guarda caso...)

Serie A 2015-2016 – 19^ Giornata
INTER - SASSUOLO 0 - 1
94’ Berardi (rig.)

INTER (4-3-3): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Brozovic, Medel (dal 45' s.t. Guarin), Kondogbia (dal 40' s.t. Jovetic); Perisic (dal 19' s.t. Palacio), Icardi, Ljajic.
Panchina: Carrizo, Jesus, Montoya, Santon, Ranocchia, Telles, Biabiany, Gnoukouri, Manaj.
All. Mancini.
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Duncan (dal 39' s.t. Biondini); Berardi, Falcinelli (dal 26' s.t. Defrel), Sansone (dal 36' s.t. Floro Flores).
Panchina: Pomini, Pegolo, Longhi,Politano, Ariaudo, Fontanesi, Gazzola, Antei, Laribi.
All. Di Francesco.
ARBITRO: Doveri di Roma.

Sfuma il titolo di campione d’inverno per l‘Inter (in realtà c’è ancora qualche speranza, il Napoli dovrebbe perdere e la Juventus non vincere) che nei novanta minuti spreca di tutto e di più e viene punita al 94esimo da un rigore (toh…) realizzato da Berardi.
Mancini conferma la formazione che ha vinto ad Empoli, compreso l’inguardabile Nagatomo sull’out sinistro della difesa.
Pronti via e nel primi cinque minuti l’Inter ha due occasioni ghiotte per passare in vantaggio. La conclusione di Icardi termina a lato, quella di Ljajic un minuto più tardi è imprecisa e si spegne oltre il palo destro. Passata la paura iniziale il Sassuolo alza il pressing e ha un’occasioe con Sansone su punizione che trova la risposta di Handanovic. L’Inter si riaffaccia in avanti quando un cross di Nagatomo pesca Ljaijic che, dimenticato al centro dell’area dalla difesa neroverde, manda alto il suo colpo di testa.

sabato 9 gennaio 2016

SASSUOLO E DOVERI: DUE OSTACOLI VERSO IL TITOLO DI CAMPIONE D'INVERNO

Sei anni. Sono sei anni che non arriviamo all’ultima partita del girone d’andata con la prospettiva di essere primi al giro di boa. Quasi quasi iniziavo a non ricordare più le sensazioni che si provano in questi casi.
In realtà, sto andando a memoria, negli anni 2007-2010 abbiamo sempre conquistato con largo anticipo il titolo di campione d’inverno quindi bisogna andare indietro fino all’infausta stagione 2001-2002 per ritrovare un’Inter in lotta per il titolo di campione d’inverno all’ultima giornata. In quella occasione la Roma ebbe la meglio, ma quella è un’altra storia.
Sarebbe bello chiudere il girone d’andata in testa. La Fiorentina (sconfitta per 3-1 in casa oggi pomeriggio) si è ritirata dalla corsa, rimangono Napoli e Juventus. Anche se ci basterebbe portare a casa i tre punti contro il Sassuolo per salutare la compagnia. Non che sia fondamentale vincere il titolo di campione d’inverno, ma sarebbe una bella botta di autostima (senza trascurare la cabala che dice che negli ultimi 12 anni chi ha vinto il titolo di campione d’inverno poi si è cucito lo scudetto sul petto a maggio).

Palla Al Centro. INTER, FIORENTINA, NAPOLI, JUVE: E’ VOLATA D’INVERNO

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
La volata per il titolo di campione d’inverno catalizza l’attenzione della Serie A in questo weekend che offre anche un interessante Roma-Milan dove Garcia e Mihajlovic si giocano la panchina. In Inghilterra il big match è Liverpool-Arsenal mentre in Spagna occhi puntati sull’esordio di Zidane sulla panchina del Real.


 SERIE A (Italia) – 19^ Giornata 
La volata per il titolo di campione d’inverno è senza ombra di dubbio al centro dell’attenzione di questo weekend. La capolista Inter (impegnata in casa col Sassuolo) parte in leggero vantaggio, ma occhio a Fiorentina (che ospita la Lazio) e Napoli (che va a Frosinone) pronte a sfruttare un eventuale passo falso dei nerazzurri. Più defilata la Juventus che deve sperare in una serie di situazioni favorevoli.

venerdì 8 gennaio 2016

CAMPIONE D'INVERNO: VOLATA PER QUATTRO

 CLASSE A Analisi e commenti sul Campionato Italiano 

INTER
39
Inter-Sassuolo
FIORENTINA
38
Fiorentina-Lazio
NAPOLI
38
Frosinone-Napoli
JUVENTUS
36
Sampdoria-Juventus


Ci siamo: tra sabato e domenica in quattro sprinteranno per il titolo d'inverno. L’Inter guida il plotone con 39 punti, subito dietro a 38 ecco Napoli e Fiorentina, chiude il gruppetto la Juventus a 36. Visti gli equilibri tra le prime della classe, arrivare primi al giro di boa di questo campionato potrebbe voler dire poco. Ma è anche vero che negli ultimi 12 anni chi ha vinto il titolo di gennaio si è poi laureato campione d'Italia: ciò è accaduto ben 56 volte (ovvero il 69,1% dei casi), mentre nelle altre occasioni la squadra regina del 'freddo' ha chiuso 19 volte in seconda posizione, 5 volte terza e una volta quinta. Ottanta volte su 81 dunque, escluse le stagioni 2004/2005 e 2005/2006 contraddistinte da Calciopoli, chi è rimasto in testa al giro di boa ha poi terminato almeno sul podio.
Ecco perché nessuna delle quattro dimostra di tenerci ma sotto sotto tutte vorrebbero tagliare il traguardo di metà stagione per prima.

giovedì 7 gennaio 2016

SIAMO BRUTTI MA VINCENTI: E' COSI' DIFFICILE FARSENE UNA RAGIONE?

"Rigore è quando arbitro fischia" (cit. Boskov)
Che brutta storia. Questa Inter che gioca male, che soffre e che vince, proprio una cosa pessima. E addirittura è anche capolista. Davvero una brutta vicenda che fa male al calcio italiano. Vuoi mettere il Napoli di Sarri oppure la Juventus di Allegri. Sarri e Allegri. Loro sì che sono allenatori, mica come questo Mancini che non capisce nulla, che cambia formazione ad ogni gara e non è capace di dare un gioco alla sua squadra. Va bene, la squadra vince, ok, è prima in classifica, ma tutto questo non va mica bene. No, no, non va per niente bene.
Che poi, parliamoci chiaro, se non era per l’arbitro ieri non avrebbe nemmeno vinto. C’erano due rigori netti per l’Empoli. Sì, avete capito bene, non uno ma due rigori negati ai padroni di casa. Nel primo tempo Miranda ha strappato la maglia di Pucciarelli, riducendola in brandelli e tirando a terra l’indifeso attaccante avversario. È un miracolo che non l’abbia pestato a sangue. Nel secondo tempo poi Murillo ha falciato di netto le gambe di Pucciarelli cercando di tranciargli tibia, perone e calzettoni. E’ un miracolo che il giocatore sia rimasto illeso.

mercoledì 6 gennaio 2016

IL CECCHINO ICARDI NON PERDONA, LA LEGGE DELL'UNO-A-ZERO NEMMENO

Serie A 2015-2016 – 18^ Giornata
EMPOLI - INTER 0 - 1
46’ pt ICARDI

EMPOLI (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Costa, Barba, Mario Rui; Zielinski, Paredes (dal 42' s.t. Piu), Buchel (dal 19' s.t. Croce); Saponara; Pucciarelli, Maccarone (dal 19' s.t. Livaja).
A Disposizione: Pugliesi, Pelagotti, Cosic, Camporese, Zambelli, Bittante, Maiello, Diousse, Krunic.
All. Giampaolo.
INTER (4-3-3): Handanovic; D'Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo; Brozovic, Medel, Kondogbia (dal 35' s.t. Guarin); Perisic, Icardi (dal 41' s.t. Jovetic), Ljajic (dal 45' s.t. Juan Jesus).
A Disposizione: Carrizo, Montoya, Santon, Ranocchia, Gnoukouri, Telles, Palacio, Biabiany, Manaj.
All. Mancini.
ARBITRO: Celi di Bari.

Parte bene il nuovo anno per l’Inter che ancora una volta mette insieme l’1-0 e una partita giocata così così e porta a casa il massimo risultato col minimo sforzo. Contro una delle formazioni più in forma del momento (e che ci ha messo parecchio in difficoltà) decide Icardi, che si conferma implacabile sottoporta buttando dentro una delle poche palle buone che sono passate dalle sue parti.
Mancini stavolta non fa grosse sorprese. L’unica novità rispetto alla formazione ipotizzata alla vigilia è Nagatomo sulla corsia sinistra, mentre Kondogbia vince il ballottaggio con Guarin per una maglia da titolare a centrocampo.
L’Empoli parte da padrone del campo cercando di imporre subito il proprio gioco fatto di reparti stretti e possesso di qualità. La prima conclusione in porta arriva dai piedi di Maccarone che batte una punizione dal limite (conclusione non irresistibile) e trova un attento Handanovic.

LE FESTE SON FINITE, RIPRENDIAMO IL CAMMINO

Mentre ci congediamo gli ultimi eccessi gastronomici natalizi prima di metterci da domani a dieta forzata per smaltire i chili (e soprattutto le calorie) in esubero, il campionato riapre i battenti. Per la verità ha già riaperto ieri sera col derby di Genova, mentre oggi alle 18, dopo che avranno giocato quasi tutti, toccherà a noi scendere in campo per riprendere la corsa.
Il calendario ci mette di fronte l’Empoli, reduce da quattro vittorie di fila per la prima volta nella sua storia in Serie A. Insomma non proprio un avversario agevole. Sebbene l’Inter è comunque ancora la capolista (e lo rimarrà almeno fino alle 17 di oggi pomeriggio) e se c’è una squadra che deve temere gli avversari, quella squadra non è certo l’Inter.
La sconfitta giusto prima delle vacanze ha aperto dubbi e incertezze sulla reale forza dei nerazzurri. La sosta ha alimentato queste incertezze e i giornalisti sportivi ovviamente ci hanno sguazzato alla grande. Ecco perché sarebbe fondamentale oggi pomeriggio portare a casa i tre punti e zittire un po’ di gente che sta parlando a sproposito.