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lunedì 31 agosto 2015

ACQUISTI IN MODALITA’ RANDOM (l’Inter e l’ultimo frenetico giorno di mercato)

Ultimo giorno di mercato abbastanza frenetico per l’Inter. Del resto al mosaico di Roberto Mancini mancavano ancora un terzino sinistro, un centrocampista centrale e un attaccante. E proprio quest’ultimo era il profilo più “ricercato”. Dopo che settimana scorsa era praticamente sfumato Lavezzi, l’Inter ha ripiegato su Eder con Borini come alternativa. Sfortuna volle che l’attaccante blucerchiato si è reso protagonista di un inizio di stagione strepitoso e dopo la doppietta col Carpi si è ripetuto ieri sera col Napoli. A questo punto era scontato che Ferrero non l’avrebbe dato via così facilmente. L’Inter ha rilanciato più di una volta, insistendo con la dirigenza sampdoriana e facendo leva sul fatto che il giocatore volesse fare il grande salto. Ma alla fine i nerazzurri hanno dovuto desistere. Nel frattempo Borini si è accasato al Sunderland e l’Inter è stata costretta a depennare l’ennesimo nome e ripiegare su Adem Ljajic che arriva dalla Roma con la formula del prestito a 1,6 milioni e diritto di riscatto fissato fra un anno a 11 milioni.

GODIAMOCI IL MOMENTO (che bella la classifica al 31 agosto)

A guardarla così la classifica alimenta solo buonumore. Inter prima insieme ad un manipolo di squadre di media-bassa classifica e tutte le altre indietro. Sassuolo, Torino, Chievo, Palermo sono lassù a punteggio pieno e la Juventus è ultima a quota zero, il Napoli ha solo un misero punticino, il Milan a metà classifica.
A guardarla così la classifica verrebbe voglia di sperare che a fine stagione rimanga la stessa. Che bello sarebbe se lo scudetto andasse al vecchio cuore granata. O se a trionfare fosse il Meridione col Palermo (non succede dai tempi del Napoli). E che piacevole sorpresa se il tricolore prendesse la via di Verona o Modena. Anche se l’abbinamento cromatico del triangolino verde-bianco-rosso con lo sfondo nero e azzurro rimane in assoluto di gran lunga il più bello ed affascinante. Certo, un Chievo o un Sassuolo in Champions League avrebbero vita breve, ma poco importa. E che dire di una Juventus che dai quattro scudetti consecutivi e la finale di Champions League si ritroverebbe a lottare per non retrocedere? O di un Milan lontano dall’Europa per il terzo anno consecutivo? E di una Roma e di una Lazio che rimarrebbero a bocca asciutta?

domenica 30 agosto 2015

SEMPRE JOVETIC, SEMPRE AL FOTOFINISH

Serie A 2015-2016 – 2^ Giornata
CARPI - INTER 1 - 2
31’ JOVETIC – 81’ Di Gaudio – 89’ JOVETIC (rig.)

CARPI (3-5-2): Brkic; Letizia, Bubnjic, Gagliolo; Wallace (dal 30' s.t. Di Gaudio), Lollo, Marrone, Fedele (dal 34' s.t. Lazzari), Gabriel Silva; Matos, Wilczek (dal 20' s.t. Lasagna ).
A Disposizione: Benussi, Bianco, Pasciuti, Martinho, Spolli, Iniguez.
All. Castori.
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Santon (dal 34' s.t. Nagatomo),, Miranda, Murillo, Juan Jesus; Guarin, Medel, Kondogbia; Brozovic (dal 39' s.t. Hernanes); Palacio, Jovetic (dal 45' s.t. Ranocchia).
A Disposizione: Carrizo, Berni, Montoya, Gnoukouri, D'Ambrosio, Dimarco, Manaj.
All. Mancini.
ARBITRO: Massa di Imperia.

E altri tre punti sono stati messi in saccoccia. Pur non giocando benissimo, soffrendo più del dovuto e rischiando di portare a casa solo un misero punto, l’Inter riesce a vincere col Carpi grazie al rigore decisivo segnato da Jovetic al minuto 89 dopo che otto minuti prima Di Gaudio aveva pareggiato il gol segnato sempre da Jo-Jo nel primo tempo.
Confermata la formazione della vigilia con Guarin che completa il trio di centrocampo e Brozovic, preferito ad Hernanes (spero che siano solo voci infondate quelle che lo vorrebbero ad un passo dalla Juventus) dietro le due punte.
E’ il Carpi a partire forte ma dopo 10-12 minuti esce fuori anche l’Inter. Dopo un tentativo di Jovetic è il Carpi a provarci alla mezzora con Handanovic che si salva senza troppi problemi..

Al minuto 31 i nerazzurri passano in vantaggio. Brkic sbaglia l’uscita su Guarin, la palla finisce sui piedi di Jovetic che accomoda in rete il vantaggio. Uno a zero per gli uomini di Mancini. L’Inter continua a spingere ma poco prima dell’intervallo è il Carpi ad avere una grossa occasione. Wilczek, lanciato da Matos, calcia di sinistro, ma Handanovic è attento e dice no.

STORICA JUVENTUS, ZERO PUNTI DOPO 180 MINUTI

Serie A 2015-2016 – 2^ Giornata
ROMA-JUVENTUS 2-1
61’ Pjanic – 78’ Dzeko – 87’ Dybala

ROMA (4-3-1-2): Szczesny; Florenzi, De Rossi, Manolas, Digne; Nainggolan, Keita, Pjanic; Salah (dal 32' s.t. Iturbe), Dzeko (dal 49' s.t. Ibarbo), Iago Falque (dal 44' s.t. Ljajic). (De Sanctis, Torosidis, Maicon, Gyomber, Castan, Capradossi, Paredes, Ucan, Anocic, Gervinho, Totti). All. Garcia
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dal 27' s.t. Pereyra), Sturaro, Padoin (dal 30' s.t. Cuadrado), Pogba, Evra; Dybala, Mandzukic (dal 17' s.t. Morata). (Neto, Rubinho, Barzagli, Alex Sandro, Rugani, Vitale, Zaza). All. Allegri
ARBITRO: Rizzoli di Bologna


UNA TRADIZIONE DA RISPETTARE (verso Carpi-Inter)

La prima volta che affrontammo il Parma, nella stagione 1990-91, vincemmo 2-1, due stagioni dopo invece al primo confronto ufficiale contro l’Ancona rimediammo un sonoro 3-0. Andò meglio la stagione successiva quando affrontammo per la prima volta Piacenza e Reggiana e portammo a casa la vittoria in entrambi i casi (2-0 e 2-1). Nella stagione 1999-2000 ci ritrovammo di fronte per la prima volta la Reggina e la battemmo per 1-0, stesso risultato nella stagione 2003-2004 nella prima sfida col Siena. Nel mezzo la sconfitta (2-1) contro il Chievo nella stagione 2001-2002. Infine altre due vittorie alla prima assoluta contro il Treviso nella stagione 2005-2006 (3-0, tripletta di Adriano) e due stagioni fa contro il Sassuolo (un roboante 7-0).

Dunque negli ultimi 25 anni abbiamo raccolto sette vittorie e due sconfitte al primo confronto ufficiale con squadre che erano al loro esordio nella massima serie. Stasera questo bilancio verrà aggiornato contro il Carpi, che dopo il pesante 5-2 rimediato contro la Sampdoria al suo esordio assoluto in Serie A, farà il suo debutto casalingo e sicuramente farà di tutto per fare bella figura davanti al suo pubblico casalingo e cercherà di rimediare alla pesante sconfitta di domenica scorsa.

sabato 29 agosto 2015

PERISIC E' DELL'INTER: FINALMENTE !!! (sperando non faccia la fine di Quaresma...)

E vai!!! Ce l’abbiamo fatta!!! Dopo mesi e mesi di trattative estenuanti (diciamoci la verità, c’eravamo rotti le scatole un po’ tutti…), finalmente l’Inter ha messo a segno l’acquisto di Ivan Perisic, attaccante esterno croato che arriva dal Wolfsburg (vabbè, lo avrete imparato a memoria dopo tutto questo tempo).
Nella notte l'accordo totale è stato definito anche negli ultimi dettagli: l'Inter ha fornito le garanzie bancarie al Wolfsburg per il pagamento dei 20 milioni di euro totali tra base fissa immediata (attorno ai 6-7 milioni) più obbligo di riscatto fissato a quota 10 milioni e bonus fino a 20 complessivi. Il pagamento sarà in rate triennali e con questa modalità l'operazione si è sbloccata superando ogni ostacolo.
Roberto Mancini aveva contattato più volte in questi mesi il giocatore, ribadendogli che fosse l'obiettivo numero uno tanto che nonostante le resistenze del Wolfsburg l’Inter ha continuato ad insistere per portare a termine l’operazione. Fondamentale è stata anche la presa di posizione del croato: ha detto no al rinnovo, fino ad esporsi al punto da chiedere all'allenatore e alla società la cessione all'Inter così da facilitare un affare diventato difficilissimo dopo un'accelerata ad inizio agosto.

venerdì 28 agosto 2015

SORTEGGI EUROPA LEAGUE. SORRIDONO LE ITALIANE, GIRONI ABBORDABILI

In Europa League va meglio che in Champions per le italiane: il sorteggio sorride a Napoli, Fiorentina e Lazio, che evitano le avversarie più pericolose (Liverpool per gli azzurri, Dortmund e Tottenham per le altre due) e puntano alla finale di Basilea del prossimo 18 maggio. I biancocelesti se la vedranno con gli ucraini del Dnipro, i francesi del St. Etienne e i norvegesi del Rosenborg. I partenopei con i belgi del Club Brugge, i polacchi del Legia Varsavia e i danesi del Midtjylland. I viola con gli svizzeri del Basilea, i polacchi del Lech Poznan e i portoghesi del Belenenses.

NAPOLI. La squadra di Sarri, che esordirà in ambito europeo come allenatore, avrà come ostacolo principale il Club Brugge, che già l'anno scorso era finito nel girone del Torino di Ventura. Non sono però da sottovalutare (soprattutto in casa) i polacchi del Legia Varsavia e i danesi del Midtjylland, che nell'ultimo turno preliminare ha eliminato il Southampton di Pellè.

ASTANA, LA FAVOLA KAZAKA APPRODA IN CHAMPIONS LEAGUE

Dal Kazakistan con furore: l'Astana Fwtbol Klwbi è il primo club cosacco a fare il suo ingresso nella porta principale della Champions League. Alzi la mano chi ci avrebbe scommesso (non barate e abbassate quelle mani…) o che almeno ne conoscesse l’esistenza (sì, l’ammetto, anche il sottoscritto ne ignorava l’esistenza).
Nata nel 2009 ma ricchissima, capace di eliminare compagini più titolate come Maribor, HJK e Apoel Nicosia. Ovviamente è stata inserita in quarta fascia e dovrà vedersela con squadre più blasonate come Atletico Madrid, Benfica e Galatasaray, ma i ragazzi di Stoilov (per lo più kazaki) il loro grande traguardo l'hanno raggiunto: far parlare di sé.
Una bella storia che racconta di un traguardo incredibile a pochi anni dalla fondazione diventato realtà dopo qualche turbolenza di troppo. Nel 2010, un anno dopo la creazione, arrivò il primo successo in Coppa del Kazakistan che avrebbe permesso all'Astana FC di provare la corsa europea. L’Astana è stata già vicina a partecipare alla Champions League nella stagione 2011/2012, anno in cui trionfando in Coppa del Kazakistan avrebbe avuto il diritto di entrare nel novero delle grandi d’Europa; il regolamento UEFA però glielo impedì visto che era stata fondata da meno di 3 anni.

giovedì 27 agosto 2015

JUVE: IL GIRONE PIU' DIFFICILE, ROMA: SORRISO A META'

Stavolta la Dea Bendata ha voltato le spalle alla Juventus. Dall’urna di Nyon infatti i bianconeri ricevono un girone di ferro che li vedrà di fronte a Manchester City, Siviglia e Borussia Monchengladbach. Il City di Pellegrini, con Sterling, Aguero, Otamendi e (forse) De Bruyne, è più competitivo che mai. Non è da meno il Siviglia di Emery, vincitore della scorsa Europa League. In meno ci sono Bacca e Vidal. in più Immobile, Konoplyanka e l'ex juventino Llorente. A completare il girone di ferro ci pensano i tedeschi del Borussia Monchengladbach, con la stella Patrick Herrmann (solo il Wolfsburg rappresentava un avversario peggiore).

E’ andata un po’ meglio alla Roma che trova il Barcellona, il Bayer Leverkusen e il Bate Borisov. La squadra di Rudi Garcia, per passare il turno, dovrà combattere quasi sicuramente con le Aspirine di Schmidt, che ha eliminato la Lazio nei play-off. Rappresenta infatti un ostacolo ancora insuperabile il Barcellona campione in carica del trio Suarez-Messi-Neymar. Il Bate Borisov è invece una squadra tutt'altro che materasso, ma che dovrà necessariamente rappresentare un ostacolo da superare per i giallorossi se si vorrà fare il salto di qualità in Europa.

mercoledì 26 agosto 2015

TROPPI ERRORI DIFENSIVI, LA LAZIO SALUTA LA CHAMPIONS LEAGUE

Champions League 2015-2016 – Ritorno dei Playoff
BAYER LEVERKUSEN-LAZIO 3-0
40’ Calhanoglu – 48’ Mehmedi – 88’ Bellarabi
BAYER LEVERKUSEN (4-3-3) Leno; Hilbert, Tah, Papadopoulos, Wendell; L.Bender, Kramer, Calhanoglu (dal 34’ s.t. Kruse); Bellarabi (dal 44’ s.t. Ramalho) Kiessling, Mehmedi (dal 30’ s.t. Brandt).
PANCHINA Kresic, Donati, Boenisch, Ryu.
ALL. Schmidt
LAZIO (3-4-3) Berisha; Mauricio, De Vrij, Radu (dall’11’ s.t. Kishna); Basta, Onazi (dal 37’ s.t. Morrison) Parolo, Lulic; F. Anderson (dal 25’ s.t. Gentiletti), Keita B., Candreva.
PANCHINA Guerrieri, Cataldi, Milinkovic, Konko
ALL. Pioli
ARBITRO Velasco Carballo (Spa)

Dopo l’1-0 di una settimana fa all’Olimpico, la Lazio crolla a Leverkusen, perdendo in un colpo solo partita, qualificazione ai gironi di Champions e quasi 40 milioni di ricavi. Un tesoretto che, per il club del presidente Lotito, sarebbe stato importante già in questi ultimi giorni di mercato. Invece i biancocelesti devono accontentarsi dell'Europa League insieme a Napoli e Fiorentina (la Sampdoria ha già salutato la compagnia ad inizio agosto).
Keita crea subito un paio di occasioni pericolose e chiede invano un calcio di rigore. Brivido al 25esimo, quando il colpo di testa di Kiessling centra l'incrocio dei pali. La fortuna volta le spalle ai biancocelesti a cinque minuti dall’intervallo, quando un incredibile flipper in area regala la palla a Calhanoglu, che non sbaglia e insacca l'1-0. Nell'azione del gol ha più di qualche responsabilità de Vrji, colpevole di aver chiamato all'uscita il portiere Berisha invece di intervenire in anticipo per rinviare.

martedì 25 agosto 2015

SCOMMESSA O AZZARDO? (Balotelli torna in rossonero)

A volte ritornano. Mai come in questa estate ci sono stati grandi ritorni. Cassano alla Sampdoria, Jovetic tornato in Italia (all’Inter), così come Cuadrado che oggi è passato alla Juventus dopo sei mesi al Chelsea. E nei prossimi giorni potremmo assistere a qualche altro ritorno (l’Inter sta puntando forte su Lavezzi e Lamela).
A volte ritornano. E alla fine è tornato anche lui: Mario Balotelli. Dopo un anno di Liverpool, SuperMario è tornato nell’italica patria e in particolare è tornato al Milan.
Un ritorno maturato nei giorni scorsi e una trattativa chiusa in pochissimo tempo. Prestito secco senza diritto di riscatto. Questa la formula con cui i rossoneri si sono assicurati le prestazioni dell’attaccante azzurro che esattamente un anno fa fece il percorso inverso.
A 25 anni Balotelli cerca l’ennesimo rilancio. La giovane età impone di pensare che possa ancora diventare un campione, ma la sensazione è che l’ex attaccante di Inter e Manchester City si sia giocato (o per meglio dire bruciato) le sue chance già molto tempo fa.

lunedì 24 agosto 2015

UNA DOMENICA COSI’ (iniziare la stagione con una domenica perfetta)

Chi ben comincia è a metà dell’opera si dice. Non so quanto questo sia vero, però intanto abbiamo iniziato il campionato con tre punticini. E questo basta e avanza per il momento.
Anche perché alla nostra vittoria dobbiamo aggiungere nell’ordine: a) la sconfitta della Juventus contro l’Udinese in casa (i bianconeri nella loro storia non avevano mai perso la prima partita casalinga della stagione); la sconfitta del Milan a Firenze (con espulsione e rigore contro, da sottolineare perché è un evento storico); c) il pareggio della Roma a Verona e la sconfitta del Napoli col Sassuolo; d) la nostra vittoria è arrivata al minuto 93 quando anche il più ottimista dei tifosi nerazzurri ormai non ci sperava più.
Insomma come prima giornata di campionato direi che non è andata poi così male. Fa un certo piacevole effetto vedere la Juventus e il Milan nella colonna di destra e noi tra le prime della classe. Quasi tutto il popolo nerazzurro pagherebbe oro perché anche a maggio la classifica avesse questa fisionomia. Ma sappiamo tutti che non sarà così.

domenica 23 agosto 2015

JO-JO IN PIENO RECUPERO: INTER, BUONA LA PRIMA

Serie A 2015-2016 – 1^ Giornata
INTER - ATALANTA 1 - 0
93’ JOVETIC

INTER (4-3-1-2): Handanovic; Santon, Miranda, Murillo, Juan Jesus; Medel, Gnoukouri (dal 1' s.t. Hernanes), Kondogbia; Brozovic (dal 41' s.t. Manaj); Palacio, Icardi (dal 15' p.t. Jovetic).
A Disposizione: Carrizo, Andreolli, Montoya, Schelotto, Taider, Ranocchia, D'Ambrosio, Nagatomo, Dimarco.
All. Mancini
ATALANTA (4-3-3): Sportiello; Masiello, Stendardo, Cherubin, Dramé; Carmona, De Roon, Kurtic; Gomez (dal 33' s.t. Migliaccio), Denis (dal 24' p.t. Pinilla), Moralez (dal 19' s.t. D'Alessandro).
A Disposizione: Bassi, Giorgi, Bellini, Boakye, Estigarribia, Conti, Brivio, Raimondi, Grassi.
All. Reja
ARBITRO: Calvarese di Teramo.

Un gol di Stefan Jovetic in pieno recupero regala all’Inter i primi tre punti stagionali (ad un certo punto insperati) in una prima giornata che ha regalato parecchie sorprese (sconfitta casalinga della Juventus, sconfitta esterne per Milan e Napoli, pareggio della Roma a Verona).
Mancini a sorpresa esclude Hernanes con Brozovic che va a fare il trequartista. In attacco alla fine Palacio viene preferito a Jovetic per affiancare Maurito Icardi, per l’occasione promosso capitano.

Le prime due occasioni sono per l’Atalanta con Gomez, ma l’Inter si salva senza troppi affanni. Al 15esimo Icardi, che aveva avuto il problema in fase di riscaldamento, deve uscire lasciando il posto a Jovetic. La partita non si fa ricordare particolarmente nella prima mezzora. Al 40’ la prima vera occasione: cross basso di Palacio per Brozovic il cui tap-in sbatte sullo stinco di un difensore bergamasco e va in corner.

RAGAZZI, ORA SI FA SUL SERIO...

Ora si fa sul serio. Non è stato un pre-campionato che ricorderemo certo tra i più belli. Tolte le prime due sfide con Stuttgart Kickers e Carpi (avversari che lasciano il tempo che trovano), è stato un fiorire di brutte prestazioni, di risultati deludenti, di sconfitte “fastidiose” (abbiamo perso due derby su due, e la cosa per quanto mi riguarda infastidisce parecchio). E’ vero, abbiamo affrontato formazioni di spessore come Real e Bayern, ma abbiamo perso anche con Galatasaray e Sassuolo e pareggiato con Aek Atene. Per non parlare del fatto che più dei risultati a preoccupare sono state le prestazioni al limite del penoso.
Ma per fortuna il pre-campionato è già archiviato, da stasera si fa sul serio. Da stasera vincere conta e anche tanto. I dubbi, le incertezze, gli errori di valutazione, gli esperimenti di moduli e ruoli, non sono più concessi. Da stasera bisogna scendere in campo concentrati e cazzuti come non mai. Chi ben comincia è a metà dell’opera e iniziare con una vittoria è obbligatorio.

sabato 22 agosto 2015

SI PARTE!!! INIZIA LO SPETTACOLO DELLA SERIE A


Chi vincerà lo scudetto?
Chi conquisterà un posto in Champions League?
Chi dovrà accontentarsi dell’Europa League?
Chi si salverà?
Chi subirà l’onta della retrocessione?
Chi sarà il nuovo capocannoniere?
Chi sarà la sorpresa del campionato?
Chi deluderà le attese?


TUTTI ALL'ASSALTO DELLA JUVENTUS (Serie A, si ricomincia...)

Ancora poche ore d’attesa, poi oggi pomeriggio alle 18 Verona e Roma daranno il via al campionato di calcio di Serie A, l’ottantaquattresimo a girone unico se non ricordo male. In serata toccherà a Lazio e Bologna fare il proprio esordio stagionale, domani tutte le altre ad iniziare da Juventus-Udinese alle 18. Il resto del programma alle 20 e 45 con Fiorentina-Milan match clou di questa prima giornata della nuova stagione
E’ stata un’estate scoppiettante con le nostre squadre che si sono date da fare per allestire delle formazioni competitive acquistando campioni che faranno sognare i tifosi. Da Mandzukic a Dzeko, da Kondgbia a Bacca, da Luis Adriano a Jovetic, i campioni non mancano. Certo, abbiamo perso qualche pezzo importante per strada (Tevez, Vidal, Pirlo, Gomez, Kovacic) ma sono pronto a scommettere che non sentiremo l’assenza.

Dopo quattro scudetti consecutivi portati a casa è ancora la Juventus ad essere la favorita numero uno nella corsa al tricolore. I bianconeri hanno perso il bomber Tevez e due giocatori fondamentali come Pirlo e Vidal, ma sono stati rimpiazzati con giocatori altrettanto forti. Sulla carta sembrerebbe che i Campioni d’Italia si siano indeboliti, ma guai a sottovalutare la formazione di Allegri.

venerdì 21 agosto 2015

GOAL LINE TECHNOLOGY, TUTTO PRONTO PER L'ESORDIO

Scatta domani il primo campionato italiano con la Goal-line technology, lo strumento invocato da anni per aiutare gli arbitri nelle situazioni di gol fantasma (e di cui avevamo già parlato tempo fa).
Un’introduzione tecnologica importante, finalmente conteranno solo i fatti, non le polemiche. Peraltro il nostro calcio è tra i pochi ad aver mantenuto pure gli arbitri di porta” afferma il presidente dell’Aia Marcello Nicchi parlando a Coverciano, dove erano presenti i vertici calcistici, i 18 arbitri della Can A (mancano i quattro impegnati ieri in Europa League) e i 26 della Can B.
"Gli ultimi spiacevoli episodi che hanno sfiorato il calcio non hanno toccato il mondo arbitrale, ma noi siamo sinonimo di garanzia. – ha affermato Nicchi - Chi non rispetta le regole da noi va fuori. Non sarà più sopportata la violenza nel calcio e anche gli atteggiamenti non consoni. Avete già visto degli esempi in questo senso".

giovedì 20 agosto 2015

CATANIA LEGA PRO E -12, TERAMO IN D (che fine hanno fatto le pene severe?)

Catania in Lega Pro con una penalità di -12, Savona e Teramo in Serie D. Lo ha stabilito il Tribunale Federale Nazionale della Figc nelle sentenze emesse stamane relative al processo di primo grado al Calcioscommesse per quanto riguarda i filoni di Catania e Catanzaro.
Per il club etneo si tratta di una sentenza peggiorativa rispetto alle richieste dell’accusa, in quanto il procuratore federale aveva chiesto la retrocessione in Lega Pro e -5 punti di penalizzazione in virtù dell’articolo 24 (collaborazione e ammissione) riconosciuto dalla procura al patron, Antonino Pulivrenti. Per quanto riguarda la combine Savona-Teramo, per il club abruzzese è confermata la responsabilità diretta del patron Luciano Campitelli e quindi la retrocessione in Serie D.

Il Tribunale ha disposto inoltre l'inibizione del patron del Catania Antonino Pulvirenti per 5 anni (più un'ammenda di 300mila euro), dell'ex ad Pablo Cosentino per 4 anni (più un'ammenda di 50mila euro) e del dirigente Piero Di Luzio per 5 anni più preclusione (e ammenda di 150mila euro).

mercoledì 19 agosto 2015

ESCORT, SASSATE E ACCUSE A MOGGI. MARC ROGER SI RACCONTA

Fu l’agente di giocatori di spicco del calcio francese, da Henry ad Anelka, da Blanc a Makelele, passando per Vieira. Poi, la decadenza, da dirigente del Servette che lo portò fino al carcere per 18 mesi e a una condanna per falso in bilancio. Oggi, Marc Roger, 52 anni, prova a rientrare nel giro, ma nel frattempo va in libreria con un libro di ricordi, su anni di carriera gloriosi, ricco di aneddoti anche sull’Italia, allora eldorado del calcio internazionale.
Il giornale francese l’Equipe anticipa alcuni passaggi. Come la sera della semifinale di Champions tra il Nantes e la Juventus di Deschamps nel '96. A Torino, all’hotel Palace, Roger verso l’una di notte incrocia "una bella bruna che entra e si dirige dritta all’ascensore". L’agente incuriosito chiede informazioni e il cameriere gli risponde che era la call-girl chiamata per rilassare gli arbitri della partita. Resta da sapere chi l’avesse chiamata. Anche se non ci vuole certo un mago per intuire che fosse un “regalo” di Moggi, visto che è noto a tutti che “regalare” escort agli arbitri era una consuetudine di Lucianone (anche ai tempi di Torino, Napoli e Roma utilizzava questo modo per accattivarsi le simpatie dei direttori di gara, quando passò alla Juventus cambiò metodo, ma questo è un altro discorso).

martedì 18 agosto 2015

COLPO DI SCENA: KOVACIC AL REAL MADRID!!! (un affare per chi?)

Con una trattativa lampo nel weekend di Ferragosto il Real Madrid si è assicurato le prestazioni di Mateo Kovacic. 35 milioni di euro più bonus e il croato è passato da “futuro dell’Inter” a “futuro del Real Madrid”.
Un affarone per l’Inter che intasca un bel gruzzoletto, un affare per il Real Madrid che acquista un talento dal sicuro avvenire, un affare per Mateo Kovacic che andrà a giocare in una squadra prestigiosa che sa riconoscere e apprezzare i campioni.
Faccio parte di quel ristretto gruppo che sono i kovaciciani convinti (si può dire kovaciciani?). Ho sempre sostenuto che Mateo può diventare un grosso campione, l’ho sempre difeso e ne ho parlato sempre in modo positivo. Di conseguenza la cessione del croato mi sembra una grande stronzata. Sia chiaro non sarò tra quelli che straccerà l’abbonamento per la cessione di Kovacic. I giocatori passano, l’Inter resta. E dopo aver visto partire Ronaldo (quello originale…), sono in grado di sopportare qualsiasi cessione.

Certo l’offerta del Real Madrid era di quelle importanti. Piccola parentesi. Non ho ancora ben capito quanto ce lo pagheranno. Si è partiti da 35 milioni più 5 di bonus, poi ho letto, 30+5 di bonus, 32+3 di bonus, 35+2 di bonus. Non vorrei che alla fine l’abbiamo ceduto per un pugno di ceci.

lunedì 17 agosto 2015

PERDERSI NEL LABIRINTO DEL FANTACALCIO? ECCO LA BUSSOLA DEL FANTACALCIO 2015-16

Puntuale come ogni anno con l’inizio della nuova stagione partono i vari tornei di fantacalcio a cui noi che viviamo di pane e calcio non riusciamo a sottrarci.
E come ogni anno il problema principale è riuscire a costruire la propria fanta-squadra in modo che sia competitiva e possa competere per vincere il torneo. E poco importa se è il torneo creato fra amici o i tornei a premi di Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e via discorrendo.
 
Già, ma costruire la propria squadra non è semplice. Meglio Dzeko o Bacca? Conviene puntare su Kondogbia? Prendere o non prendere Mandzukic? Ma l’anno scorso Baselli e Zappacosta che rendimento hanno avuto?
 
In questo labirinto di domande quello che serve è un orientamento. O meglio ancora una bussola. Allora ecco per voi La Bussola del Fantacalcio 2015-16 una fantastica guida dove troverete tutto ma davvero tutto per prepararvi a questa annata di fantacalcio.

venerdì 14 agosto 2015

STORIE DI BIDONI - JORGE CARABALLO

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.

JORGE WASHINGTON LARROSA CARABALLO
Luogo di Nascita: Trenta y Tres (Uruguay)
Data di Nascita: 05/05/1959
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Pisa

Italia, estate 1982, il Patron del Pisa Calcio Romeo Anconetani è alla ricerca di rinforzi per il club di cui è Presidente. Pertanto, riaperte le frontiere al mercato estero da un paio d’anni, progetta l’acquisto di un talento uruguayano sconosciuto, da lanciare nella massima Serie. Sarà così che il destino della squadra toscana si incrocerà con quella di Jorge Caraballo, giovane centrocampista del Danubio. Nell’organigramma societario nerazzurro era presente anche Adolfo Anconetani, figlio del Presidentissimo, vissuto sempre all’ombra dell’ingombrante figura paterna. Il caso volle che in quei giorni il padre, impegnato in altre attività, si vide costretto ad affidargli questo importante incarico: partire per l’Uruguay allo scopo di ingaggiare un giocatore di spessore.
Purtroppo Adolfo era uno sprovveduto che non aveva assolutamente la competenza calcistica del padre. Adolfo, giunto in Uruguay, pare che venne a sapere dell’esistenza di una giovane promessa, per l’appunto Caraballo, addirittura su semplice segnalazione di un tassista di Montevideo!

giovedì 13 agosto 2015

STORIE DI BIDONI - JOSE' LUIS CALDERON

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.

JOSÈ LUIS CALDERON
Luogo di Nascita: La Plata (Argentina)
Data di Nascita: 24/10/1970
Ruolo: Attaccante
Squadra: Napoli

La storia ci insegna che Napoli è la città del pacco, come narrano le antiche tradizioni partenopee e anche un film dal titolo: «Pacco, Doppio Pacco e Contropaccotto». Ma in molti casi, come questo, la storia si ribalta, ed è stato il capoluogo campano che, calcisticamente parlando, ha dovuto incassare la beffa. Ma andiamo con ordine.
E’ indispensabile tornare indietro nel tempo: in Argentina si seppe di un mite interessamento del Napoli al centravanti Josè Luis Calderon. Subito nell’estate successiva Daniel Passerella, l’allora trainer della Nazionale argentina, convocò il giocatore per la Coppa America: sembrava già una grazia. E invece giocò addirittura diverse partite da titolare. I risultati, ovviamente, furono sconfortanti, ma la puzza di bruciato, che si sentiva fino alle falde del Vesuvio, non insospettì il Patron del Napoli Ferlaino che non si fece sfuggire l’occasione e per “soli” 7 miliardi di Lire si aggiudicò “El Caldera” (come era soprannominato in Patria).

mercoledì 12 agosto 2015

STORIE DI BIDONI - JOHN ALOISI

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.

JOHN ALOISI
Luogo di Nascita: Adelaide (Australia)
Data di Nascita: 05/02/1976
Ruolo: Attaccante
Squadra: Cremonese

Dopo il fatidico esordio nella massima Serie australiana, “Long” John Aloisi viene notato dai belgi della Standard di Liegi, che lo portano ancora minorenne in Europa; pochi mesi dopo viene ceduto all’Anversa, dove resta fino al 1995. Arrivato a Cremona alla tenera età di 20 anni nel Novembre dello stesso anno, fece il suo debutto nella schiacciante vittoria per 7 a 1 contro il Bari, che è entrata nella storia come la miglior goleada dei grigiorossi in Serie A. Il giovanotto australiano segnò dopo pochi minuti: un esordio quindi molto promettente! Purtroppo mise a segno un solo altro gol in tutto l’arco del restante campionato. Stabilisce comunque un record, tuttora imbattuto: il più veloce gol in Serie A di un calciatore straniero.

martedì 11 agosto 2015

SUPERCOPPA EUROPEA, 120 MINUTI DI STRAORDINARIO SPETTACOLO !!!

SUPERCOPPA EUROPEA 2015
BARCELLONA - SIVIGLIA 5 - 4
3' Banega - 7' Messi - 16' Messi - 44' Rafinha – 52' Suarez - 57' Reyes - 72' Gameiro (rig.) - 81' Konoplyanka – 115' Pedro

BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Dani Alves, Piqué, Mascherano (4' pts Pedro), Mathieu; Rakitic, Busquets, Iniesta (18' st Sergi Roberto); Messi, Suarez, Rafinha (38' st Bartra).
A disposizione: Bravo, Adriano, Sandro Ramirez, Munir.
All.: Luis Enrique
SIVIGLIA (4-2-3-1): Beto; Coke, Rami, Krychowiak, Tremoulinas; Kronh-Dheli, Banega; Reyes (23' st Konoplyanka), Iborra (40' st Mariano), Vitolo; Gameiro (40' st Immobile).
A disposizione: Rico, Kakuta, Luismi, Suarez.
All.: Emery
Arbitro: Collum (Scozia)

Quando dopo tre minuti Banega porta in vantaggio il Siviglia pensi che potrà essere una serata diversa dal solito. E invece Messi ci mette un quarto d’ora a ribaltare il risultato.
Rafinha in chiusura di primo tempo allunga per il Barcellona. E quando dopo pochi minuti della ripresa Suarez fa poker sembra chiaro a tutti che la partita è finita e che addirittura potrebbe finire in goleada.
E invece succede ciò che nessuno si aspetta. Dopo cinque minuti Reyes accorcia, al 72esimo Mathieu regala al Siviglia un rigore in modo banale e dal dischetto Gameiro riapre il match.
Tocca ai nuovi arrivi Immobile e Konoplyanka confezionare a nove minuti dalla fine il gol che completa la rimonta e manda le due squadre ai supplementari.

Ci penserà poi Pedro a cinque minuti dalla fine dei tempi supplementari a realizzare la rete che regala la Supercoppa Europea al Barcellona.

STORIE DI BIDONI - CLAUDIO DANIEL BORGHI

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.

CLAUDIO DANIEL BORGHI
Luogo di Nascita: Buenos Aires (Argentina)
Data di Nascita: 28/09/1964
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Milan, Como

Finale di Coppa Intercontinentale del 1985: la Juventus sconfigge ai calci di rigore l’Argentinos Juniors. Claudio Daniel Borghi, fantasista della squadra sudamericana, gioca una partita a dir poco spettacolare e Silvio Berlusconi, fresco Presidente del Milan, resta ammaliato dalle sue qualità di regista d’attacco di chiaro stampo sudamericano. Nel palmares dell’argentino figura anche un titolo Mondiale conquistato con la Nazionale biancoazzurra, ma a dire il vero il suo apporto si limita a due miseri scampoli di partita nelle fasi preliminari. La sorte gli offre una maglia rossonera, ma gli procura anche due concorrenti terribili: nel Milan giocano due olandesi, di nome Gullit e Van Basten ed a Claudio viene concesso di giocare solo il Mundialito Club, che il Milan vince senza affanni.

lunedì 10 agosto 2015

STORIE DI BIDONI - HUGO MARADONA

Acquistati con la fama di campioni in grado di fare la differenza e finiti presto nel dimenticatoio. Sono tanti i bidoni arrivati in Italia preceduti e/o seguiti da grandi titoli di giornali e grandi aspettative dei propri tifosi e andati via senza troppo rimpianti. Elencarli tutti è impossibile, proveremo a ricordarne qualcuno.

HUGO HERNAN MARADONA
Luogo di Nascita: Lanus (Argentina)
Data di Nascita:09/05/1969
Ruolo: Centrocampista
Squadra: Ascoli

Hugo Hernan Maradona è fratello minore del “Pibe de Oro” ma sembra averne, oltre al cognome, la classe: in una partita mette a segno una doppietta spettacolare, centrando anche il “sette” con una gran punizione. Diego, spettatore dell'incontro, non lesina complimenti: «Diventerà più forte di me». Inevitabile il suo approdo in Italia, precisamente ad Ascoli Piceno, con un retroscena. Pare infatti che Diego abbia minacciato i vertici del Napoli: o prestare i soldi all’Ascoli per comprare Hugo, o scordarsi i suoi gol. I giochi sono presto fatti. Qualche settimana prima, sia il Pisa che il Pescara, squadre interpellate in vista del suo ingaggio, si dimostrarono lungimiranti, rifiutando sdegnosamente le prestazioni del piccolo Maradona. Un giornalista argentino sintetizzò con poche ma eloquenti parole la differenza tra Diego e Hugo: «Uno calcia di sinistro e l’altro di destro, uno a sedici anni andava all’allenamento con le scarpe rotte, l’altro ci va a bordo di una Mercedes».

domenica 9 agosto 2015

Summer Goal. GLI SCHIAVI DEL CALCIO, I SEI MINUTI DI ISTANBUL E...


 APPUNTI DISTRATTI 
In questo periodo su "Premium Calcio" stanno facendo rivedere vecchie partite della Champions League. Ieri pomeriggio era il turno di Inter-Chelsea, andata degli ottavi di finale della Champions League 2010. Passa il tempo, cambiano gli allenatori, i giocatori, persino i presidenti, ma su quel gol di Milito dopo appena tre minuti ancora una volta ho sentito un tuffo al cuore e mi sono emozionato come quella sera di cinque anni fa. Ah, bei ricordi. Il tempo non cancella certe emozioni...

 CALCIOMANIA RELOADED 
Domenica 14 ottobre 2012
SCHIAVI DEL CALCIO, QUANDO IL SOGNO DIVENTA INCUBO
Una domenica senza calcio di serie A può essere l’occasione per approfondire argomenti di cui in genere si parla poco o quasi mai. Come, per esempio, di ciò che succede ogni anno in Africa.
Li chiamano i “nuovi schiavi del calcio”, un esercito la cui stima approssimativa parla di ventimila unità, reclutati tra giovani minorenni provenienti dall’Africa. Ragazzini con il mito dei calciatori di successo come Eto’o, Drogba o Weah, ai quali viene prospettato un futuro roseo.
Ma dietro la gloriosa facciata di questi rari fuoriclasse del calcio si cela un mondo completamente diverso.

sabato 8 agosto 2015

FINALMENTE UNA L'ABBIAMO VINTA...

21 Luglio
BAYERN MONACO-INTER 1-0
80’ Gotze

25 Luglio
MILAN-INTER 1-0
63’ Mexes

27 Luglio
INTER-REAL MADRID 0-3
29’ Jese – 56’ Varane - 88’ Rodriguez

2 Agosto
GALATASARAY-INTER 1-0
54’ Sneijder

MANDUZKIC-DYBALA: LA SUPERCOPPA E’ BIANCONERA

SUPERCOPPA ITALIANA 2015
JUVENTUS-LAZIO 2-0
69’ Mandzukic – 73’ Dybala

JUVENTUS (3-5-2) Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (al 45' s.t. Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (16' s.t. Dybala), Mandzukic (al 35' s.t. Llorente). (Neto, Rubinho, Isla, Rugani, Parodi, Padoin, Vitale, Tello, Zaza). All.: Allegri.
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia, Cataldi (al 30' s.t. Kishna); Candreva, Klose (al 17' s.t. Djordjevic), F. Anderson (al 42' s.t. Morrison). (Berisha, Guerrieri, Patric, Konko, Mauricio, Hoedt, Milinkovic, Oikonomidis, Keita). All.: Pioli.
ARBITRO Banti di Livorno.

La Juventus riparte da ciò che gli riesce meglio: vincere. A Pechino in un clima meteorologico al limite e su un campo di patate trasformato in campo di calcio i bianconeri battono 2-0 la Lazio nella finale della Supercoppa Italiana grazie ai gol dei due nuovi arrivi Madzukic e Dybala.
Il primo tempo offre poco, molto poco. Il campo in pessime condizioni, la situazione meteo non ideale, ma soprattutto un grado di preparazione ancora insoddisfacente in entrambe le formazioni hanno praticamente costretto Juve e Lazio a guardarsi, studiarsi e controllarsi per tutto il primo tempo.
Per fortuna la ripresa è più vivace. E’ la Juventus a creare la prima vera occasione del match con Mandzukic. Il croato viene servito alla perfezione in profondità da Pogba, ma non riesce a mantenere la freddezza necessaria per battere Marchetti. Nemmeno un minuto dopo Pogba ci prova con una conclusione pazzesca che esce a pochissimi centimetri dall'incrocio dei pali.

venerdì 7 agosto 2015

DALLA RETROCESSIONE ALLA LIBERTADORES: LA RINASCITA DEL RIVER PLATE

Il River Plate si laurea campione di Sudamerica a distanza di diciannove anni dall'ultima volta. Grazie al 3-0 rifilato al Tigres al Monumental di Buenos Aires (dopo che la sfida di andata all'Estadio Universitario di San Nicolás de los Garza si era conclusa sullo 0-0) gli uomini di Marcelo Gallardo conquistano la Copa Libertadores per la terza volta nella loro storia.
Apre le danze Lucas Alario al 44esimo con plastico avvitamento aereo a impattare un cross millimetrico dalla sinistra; alla mezz'ora della ripresa il break decisivo: Sanchez firma dal dischetto il 2-0, Funes Mori con sontuoso stacco aereo sugli sviluppi del corner chiude i conti. Nulla da fare per il Tigres del neo acquisto Pierre-André Gignac: a salire sul trono del Sudamerica sono i Milionarios, che si regalano così la partecipazione al prossimo Mondiale per club (dal 10 al 20 dicembre 2015 in Giappone).

mercoledì 5 agosto 2015

BAGGIO IL SOPRAVVALUTATO (gli inglesi e le loro classifiche "ad minchiam")

Saranno pure stati i maestri del calcio, ma a guardare certe classifiche viene il sospetto che gli inglesi capiscano poco di calcio.
Il Daily Telegraph, autorevole giornale britannico (non stiamo parlando di un quotidiano fazioso alla “Tuttosport”, per intenderci), ha pensato bene di fare una classifica dei 20 giocatori più sopravvalutati del calcio degli ultimi 20 anni.
Al primo posto c’è Mario Balotelli. E volenti o nolenti, bisogna ammettere che in effetti SuperMario fin qui ha deluso parecchie le aspettative di chi ha puntato su di lui. Poco da dire sul secondo posto. Anche il brasiliano Robinho ha dimostrato di non essere quel grandissimo campione che sembrava ad inizio carriera.
Ma scorrendo la classifica ci sono altri nomi che convincono poco e soprattutto alla posizione numero 12 l’orrore degli orrori: Roberto Baggio!!! Sì, sì, avete letto bene: per gli inglesi il Divin Codino è tra i giocatori più sopravvalutati del panorama calcistico. Addirittura più sopravvalutato di Adriano, di Denilson, di Ginola.

martedì 4 agosto 2015

CALCIOMERCATO, HOLLY E BENJI APPRODANO IN ITALIA

Troppo simpatico questo articolo per non fare copincolla e pubblicarlo qui. Così com’è, resistendo alla tentazione di dire la mia (all’Inter servirebbe più un Tom Becker o un Jonny Mason che un Julian Ross) e di allungare l’elenco (Tom Becker, Philip Callaghan, Eddy Warner, Ted Carter, Paul Diamond, Denny Mellow, Jonny Mason, Alan Cocker, Bob Denver, e via discorrendo)

L’unica telecamera che seguiva le loro gesta s’è rotta e, con buona pace della nuova generazione di ragazzini che li guarda e sogna con loro, Holly e Benji hanno dovuto interrompere la folle corsa settimanale lungo il tragitto della Parigi-Dakar dissimulato in campetto da calcio in una partita che a regola veniva completata in 12 puntate. Molti di loro, liberati dai rispettivi club, ne hanno approfittato per venire in Italia anche se c’è da dire che da un bel po’ di tempo erano sotto gli occhi vigili dei dirigenti di Serie A. Niente più Draxler, niente più Götze. Beppe Marotta e Massimiliano Allegri hanno trovato il loro nuovo numero 10 in Oliver Hutton, inteso Holly. Il giapponese è arrivato a titolo gratuito così come gli altri colleghi e ha firmato un triennale, presentandosi in conferenza stampa con un pallone e rispondendo alle domande dei giornalisti sempre con le stesse parole: «È il mio migliore amico».

lunedì 3 agosto 2015

DAI VICE CAMPIONI D'EUROPA ALLA SERIE B: L'INCREDIBILE PARABOLA DI SIMONE SCUFFET

Solo 12 mesi fa Simone Scuffet, portiere classe 1996 dell’Udinese, era lanciato verso una carriera più che mai ricca di soddisfazioni. Esordio a 17 anni in Serie A, una serie di buone prestazioni che lo avevano fatto etichettare come il nuovo Buffon e soprattutto una di quelle proposte che non si possono rifiutare. L’Atletico Madrid, vice campione d’Europa, infatti aveva bussato alla porta dell’Udinese perché voleva puntare su di lui per il dopo Courtois, in procinto di tornare al Chelsea.
I colchoneros erano pronti a spendere 9 milioni di euro (più un bonus sull’eventuale futura vendita) per assicurarsi il gioiellino friulano. Pozzo, fiutata l’ennesima plusvalenza, era già d’accordo con la formazione allenata da Simeone, tanto da far arrivare dal Granada, altra squadra controllata dalla sua famiglia, il greco Karnezis.
Tutto fatto? No, perché a questo punto intervengono i genitori di Scuffet “C’è la scuola da finire e un diploma da prendere, poi si vedrà”. Niente Atletico Madrid per Simone, costretto a rimanere ad Udine. A fare panchina.

domenica 2 agosto 2015

Summer Goal. LE INCHIESTE SUI VENTENNI E L'INCREDIBILE RIMONTA DEL TORO


 CALCIOMANIA RELOADED 
giovedì 28 ottobre 2010
VENTENNI CERCASI. INCHIESTA SUI GIOVANI CHE (NON) GIOCANO
Tra le tante cause del declino del nostro calcio italiano c’è, secondo molti, la mancanza di fiducia verso i giovani. Si dà poco spazio ai giovani, non vengono lanciati, si preferisce il giocatore con più esperienza anche se magari “bollito”. E’ vero o sono luoghi comuni? E’ giusta questa accusa oppure no? Non spetta a me dare una risposta, anche se, come tutti, ho una mia idea.
Ho provato però a far dare questa risposta ai numeri. Sono andato a cercare nelle rose della scorsa stagione quanti sono stati i giocatori nati dal 1990 in poi ad aver disputato almeno un minuto nello scorso campionato. E sono usciti fuori alcuni dati interessanti.

sabato 1 agosto 2015

PLATINI SI CANDIDA ALLA PRESIDENZA FIFA (come volevasi dimostrare)

Come volevasi dimostrare. Puntuale come un orologio svizzero è arrivata l’ufficialità di quella che negli ultimi mesi era diventata una notizia che aleggiava nell’aria: Michel Platini si candida come successore di Sepp Blatter alla presidenza della Fifa. Platini ha deciso per il "grande passo" dopo i colloqui avuti con gli altri vertici del calcio internazionale nello scorso weekend trascorso a San Pietroburgo per l'estrazione dei gironi dei Mondiali di Russia 2018: incontri in cui l'attuale n°1 dell'Uefa ha avuto la certezza di poter contare su un pacchetto di voti più che sufficiente per uscire vincitore dall'elezione in programma a Zurigo il prossimo 26 febbraio.
"E' stata una decisione molto personale, valutata attentamente, in cui ho soppesato il futuro del calcio accanto al mio futuro personale", ha scritto Michel Platini nella lettera ai presidenti e ai segretari generali delle 209 federazioni affiliate all'Uefa.