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martedì 30 giugno 2015

CALCIOSCOMMESSE: “PROCESSATE CONTE” (e il ct potrebbe dimettersi)

Il pm di Cremona Roberto Di Martino, titolare dell'inchiesta sul calcioscommesse partita nel 2011 dalla città lombarda, ha deciso: Antonio Conte va rinviato a giudizio. Lo anticipa il Corriere dello Sport secondo cui il commissario tecnico della Nazionale, che da sempre si proclama estraneo ai fatti, starebbe pensando al rito immediato.

L’esito della vicenda è imprevedibile, ma una cosa è certa: quella appena iniziata sarà un’altra estate bollente per il calcio italiano, già alle prese con lo scandalo Catania. A scaldarsi è anche il fronte relativo ad Antonio Conte, nel mirino degli inquirenti di Cremona che gli contestano un’omessa denuncia di una combine ai tempi del Siena, fatto per il quale l’ex allenatore della Juventus ha già scontato una squalifica di quattro mesi nella prima parte della stagione 2012-13. Di sicuro la decisione del pm Di Martino di rinviarlo a giudizio, anticipata dal Corriere dello Sport in edicola oggi, sarà un’altra doccia gelata per Conte che da sempre si dice convinto della propria innocenza.
Ed è inevitabile chiedersi se gli sviluppi dell’inchiesta di Cremona potrebbero scatenare un terremoto anche a livello sportivo. Conte, impegnato con la Nazionale azzurra nelle qualificazioni a Euro 2016, potrebbe persino prendere la decisione più drastica: dimettersi dall'incarico per difendersi in tribunale e per togliersi dall'imbarazzo mediatico di un ct coinvolto in un procedimento penale.

lunedì 29 giugno 2015

PULVIRENTI CONFESSA "HO COMPRATO CINQUE PARTITE"

Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti e l'amministratore delegato della società Pablo Cosentino questa mattina sono stati interrogati dal gip Fabio Digiacomo al palazzo di Giustizia catanese nell'ambito dell'inchiesta "I treni del gol" su presunte partite comprate dal club della Serie B per non retrocedere. I due, insieme ad altri cinque indagati, sono agli arresti domiciliari per truffa e frode sportiva.
Clamorose le affermazioni dell'ormai ex presidente etneo. Pulvirenti ha infatti ammesso di aver effettivamente comprato le partite (cinque) oggetto dell'inchiesta (quelle contro Varese, Trapani, Latina, Ternana e Livorno) e di aver dovuto sborsare la somma complessiva di 500.000 euro (100.000 euro per ogni incontro). Il motivo? Salvare, come è successo, la squadra dal pericolo della retrocessione in Lega Pro. Retrocessione che a questo punto, vista la confessione, diventa praticamente inevitabile quanto scontata poiché il club verrà incriminato per responsabilità diretta.

CILE-PERU' E ARGENTINA-PARAGUAY: CHI ANDRA' IN FINALE?

Penultimo atto della Coppa America 2015. Questa notte iniziano le semifinali della manifestazione sudamericana. Si parte con Cile-Perù, mentre domani notte tocca ad Argentina e Paraguay contendersi l’accesso alla finale.
La Coppa America è stata fino a qui molto equilibrata. Nessuna squadra ha mostrato di avere un gioco nettamente superiore alle altre. L’Argentina, che è senza dubbio la più forte, sta avendo parecchie difficoltà a fare gol. La nazionale argentina ha il suo punto di forza nell’attacco, formato da Lionel Messi, Sergio Aguero, Carlos Tevez, Ezequiel Lavezzi e Gonzalo Higuain, cinque giocatori che sarebbero titolari nella maggior parte delle nazionali mondiali.
Il Cile gioca in casa ma ai quarti di finale ha faticato a eliminare l’Uruguay: ha vinto per 1-0 alla fine di una partita molto discussa a causa dell’ingiusta espulsione di Edison Cavani.
La Nazionale allenata da Jorge Sampaoli è finora la squadra che ha segnato più gol (11) ed è anche una di quelle che ha preso meno cartellini: 6 gialli e un rosso.

CHI VIENE E CHI VA. VELOCE RIEPILOGO DI MERCATO

Cosa c’è di più divertente in piena estate di sognare col calciomercato? Nuovi campioni e possibili promesse, grandi acquisti e dolorose cessioni, nomi sconosciuti e volti noti. E allora proviamo a fare un breve riepilogo ad oggi, in attesa che martedì si inizi ufficialmente.
La partenza è per l’Inter. Sistemata la difesa con Murillo e Miranda, comprato un giovane campione come Kondogbia, è quasi fatta per Montoya del Barcellona mentre per Imbula, che fino a ieri sembrava cosa fatta, è sorto qualche problema. Per l’attacco occhi puntati su Salah, Cuadrado, Jovetic (occhio a Roma e Juventus) e Perisic. In uscita il nome caldo è sempre Kovacic, che piace al Liverpool. Kuzmanovic e Santon hanno rifiutato il trasferimento al Watford mentre su Guarin è forte l’interessamento del Fenerbahce. Occhio anche alla probabile partenza di Shaqiri e Hernanes (anche lui nel mirino del Liverpool).
Il Milan, dopo aver sbandierato a vuoto gli acquisti di Kondogbia (finito all’Inter), Jackson Martinez (accasatosi all’Atletico Madrid) e Ibrahimovic (rimasto al Psg), ha concluso finalmente l’acquisto di Bertolacci (20 milioni di euro, ma nessuno si è scandalizzato) ed è ad un passo da Bacca del Siviglia.

domenica 28 giugno 2015

FLOP BRASILE, IL PARAGUAY LO METTE KO AI RIGORI

Coppa America 2015 - Quarti di Finale
BRASILE-PARAGUAY 4-5 d.c.r. (1-1)
15' Robinho - 71′ González (rig.)

SEQUENZA RIGORI: Fernandinho (gol); Martinez (gol); Everton Ribeiro (fuori); Caceres (gol); Miranda (gol); Bobadilla (gol); Douglas Costa (fuori); Santa Cruz (fuori), Coutinho (gol); Gonzalez (gol).

Brasile (4-2-3-1): Jefferson; Dani Alves, Miranda, Thiago Silva, Filipe Luís; Fernandinho, Elías; Willian (dal 60′ Costa), Coutinho, Robinho (dall’87’ Ribeiro), Firmino (al 69′ D. Tardelli). 
A disp.: Marquinhos, Casemiro, Geferson, Fred, Fabinho, Grohe, David Luiz, Neto. 
All.: Dunga.
Paraguay (4-4-1-1): Villar; B. Valdez, da Silva, Aguilar, Piris; D. González, V. Cáceres, Aranda (dal 77′ O. Martínez), Benítez (dall’84’ Romero); N. Valdez (dal 74′ Bobadilla); Santa Cruz. 
A disp.: P. Aguilar, Balbuena, Barrios, M. Cáceres, Molinas, Ortigoza, Ortiz, Samudio, Silva. 
All.: Díaz.
Arbitro: Cunha (Uruguay).

Non esiste più il Brasile di una volta. E un anno dopo il Mondiale perso malamente in casa (chi si scorda più quel 1-7 rimediato contro la Germania), anche la Coppa America dà la stessa sentenza con il Paraguay che, come quattro anni fa, elimina la Selecao ai quarti dopo la lotteria dei rigori.
Può sembrare clamoroso ma la vittoria è meritata e soprattutto il Brasile conferma ancora una volta di essere l’ombra della squadra più titolata del mondo.

Questa volta sembrava tutto facile per il Brasile. Dopo 15′ il gol di Robinho dava l’impressione di risolvere il problema più grosso, quello del gol. Cross di Dani Alves dalla fascia destra, velo di Coutinho e piattone facile facile per Robinho, troppo solo al centro dell’area. Ma, nonostante il vantaggio, il Brasile non ha mai dato l’impressione di poter chiudere la partita.

sabato 27 giugno 2015

LA COPPA AMERICA E' COME L'ALBA... (Appunti guardando Argentina-Colombia)

Sto seguendo a sprazzi la Coppa America. Qualche partita, commenti, highlights. Soprattutto, per evidenti problemi d’orario, non ho visto per intero le partite che si sono giocate con fischio d’inizio all’1.30 di notte. Ma un Argentina-Colombia meritava un’eccezione, visto anche che comunque oggi era sabato.
Purtroppo dopo una giornata di lavoro la stanchezza è tanta e restare sveglio non è semplice. Ecco perché per restare sveglio e non addormentarmi durante la partita mi sono messo a scrivere alcuni appunti sparsi.
ü L’Argentina ha un signor attacco (Higuain, Lavezzi, Tevez, Aguero, Lamela, Messi, oltre che Di Maria e Pastore) ma la Colombia non scherza affatto. Falcao, Jackson Martinez, Ibarbo, Bacca, Muriel e poi James Rodriguez e Cuadrado. Probabilmente sono i migliori reparti offensivi di tutta la manifestazione.

venerdì 26 giugno 2015

IL RITIRO DI RECOBA, CAMPIONE A META' DI UN'ALTRA INTER

Quando settimana scorsa ho letto che Alvaro Recoba sta per ritirarsi, il primo pensiero è stato “ancora giocava?”. Ebbene sì, Alvaro “Chino” Recoba, dopo 10 anni nerazzurri (intervallati da sei mesi a Venezia) e una fugace parentesi al Torino e al Panonios ha continuato a dispensare calcio in Uruguay dove con il Nacional Montevideo ha vinto due scudetti (uno dei quali nell’ultima stagione).
E proprio al termine dell’ultima trionfale stagione ha deciso, alla veneranda età di 39 anni, di appendere le scarpette al chiodo (anche se pare che sia tentato da un’avventura in India con la squadra allenata da Marco Materazzi).
Per gli amanti delle statistiche, Chino Recoba chiude la sua carriera dopo 541 partite e 188 gol con i vari club in cui ha militato, a cui vanno aggiunti 68 presenze e 10 gol con la nazionale uruguaiana. La sua miglior stagione in Italia fu nel 2000-2001 quando tra campionato e coppe segno 15 reti, anche se il suo momento di maggior splendore fu tra gennaio e giugno 1999 quando con 11 gol in 19 gare trascinò il Venezia ad una incredibile ed insperata salvezza.

giovedì 25 giugno 2015

FINE DI UN'ERA. ECCO LA RISOLUZIONE DELLE ULTIME COMPROPRIETA'

Comproprietà addio. Con le ultime buste aperte la formula della compartecipazione del cartellino sparisce con l'apertura delle ultime buste.
I casi principali erano stati risolti nei giorni scorsi. Naingollan è stato riscattato dalla Roma, mentre Berardi è un giocatore del Sassuolo (10 milioni incassati dalla Juventus che potrà ricomprarlo per 16 milioni di euro). Sempre la Roma si era assicurata Bertolacci, il Napoli ha riscattato Jorginho e De Silvestri è a tutti gli effetti un giocatore della Sampdoria.
Per quanto riguarda l’apertura delle buste i casi più spinosi vengono risolti così: Benassi va al Torino, Verdi è tornato al Milan. Per il centrocampista dell'Under 21, fresco di doppietta realizzata ieri sera, i granata hanno offerto 3,5 milioni di euro contro i 2,9 dell'Inter, mentre per il trequartista che ha giocato l'ultima stagione a Empoli Cairo incassa 500 mila euro dal Milan. Defrel, ovviamente, è del Cesena, che ha consegnato comunque la busta anche se il Parma era fallito: i soldi andranno agli ex dipendenti gialloblù, ora senza lavoro.

SHOCK A CATANIA, IN MANETTE PER AVER COMPRATE LE PARTITE

Sarà un’altra estate calda per il calcio italiano. Non bastasse il calcioscommesse col nuovo filone uscito fuori un mese fa, ecco la clamorosa vicenda che arriva da Catania.
Nei giorni scorsi infatti sono stati arrestati 7 dirigenti, tra i quali spiccano i nomi del patron Antonino Pulvirenti, dell'amministratore delegato Pablo Cosentino e dell'ex direttore sportivo Daniele Delli Carri (in carica da gennaio a maggio).
L'accusa è quella di aver comprato 5 o 6 partite dell'ultimo campionato di Serie B per evitare la retrocessione attraverso delle combine organizzate con dei giocatori usati come 'ganci'. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dalla polizia su inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania: l'accusa è, a vario titolo, di frode in competizioni sportive e truffa.
Secondo gli inquirenti i dirigenti in questione avrebbero concordato alcune vittorie dei siciliani nell'annata appena andata in archivio, dietro pagamento di denaro, per non finire in Lega Pro. Gli etnei hanno concluso la stagione al quindicesimo posto, appena 2 punti sopra la zona playout.

mercoledì 24 giugno 2015

UN “BISCOTTO” ELIMINA L’ITALIA (che non è esente da colpe…)

CAMPIONATI EUROPEI UNDER 21 – GIRONE B
INGHILTERRA-ITALIA 1-3
25’ Belotti 27’ Benassi – 72’ Benassi – 93’ Redmond

INGHILTERRA (4-2-3-1): Butland; Jenkinson, Stones, Gibson, Garbutt; Forster-Caskey (dal 19’ s.t. Loftus-Cheek), Chalobah; Redmond, Ings, Lingard; Kane (Bond, Bettinelli, Keane, Moore, Chambers, Targett, Hughes, Carroll, Ward-Prowse, Afobe).
C.T. Southgate.
ITALIA (4-4-2): Bardi; Zappacosta (dal 38’ s.t. Viviani), Rugani, Romagnoli, Biraghi; Berardi (dal 18’ s.t. Sabelli), Cataldi, Crisetig, Benassi; Trotta (dal 30’ s.t. Verdi), Belotti (Leali, Sportiello, Barba, Bianchetti, Izzo, Baselli, Bernardeschi, Battocchio).
C.T. Di Biagio.
ARBITRO: Karasev (Rus).

L’Italia Under 21 torna a casa. Dopo la sconfitta all’esordio contro la Svezia e il pareggio a reti bianche contro il Portogallo, ai ragazzi di Di Biagio non è stato sufficiente battere l’Inghilterra per superare il turno, perché nel frattempo Svezia e Portogallo hanno pareggiato per 1-1 (biscottone?) spedendo meritatamente a casa gli azzurrini.
Dopo dieci minuti di buona Italia, è l'Inghilterra ad avere la prima grande occasione: passaggio in profondità per Ings, il quale s'invola verso la porta, ma a tu per tu con Bardi spedisce sull'esterno della rete. Al 20esimo traversone basso di un vivacissimo Zappacosta dalla destra, con Belotti che arriva di poco in ritardo e non riesce ad impattare il pallone.
Dopo pochi minuti grande giocata di Kane: lancio di Jenkinson per l'attaccante del Tottenham, che stoppa meravigliosamente il pallone, prima di entrare in area e sparare un bel destro, ben respinto però da Bardi con la mano di richiamo.

ORA SI FA SUL SERIO. AL VIA I QUARTI DI COPPA AMERICA

Ci aspettavamo una Coppa America ricca di emozioni e le emozioni non sono certo mancate in questa prima fase della competizione sudamericana con risultati a sorpresa (vedi la sconfitta del Brasile contro la Colombia), partite ricche di colpi di scena (l’Argentina contro il Paraguay vinceva 2-0 all’intervallo, al triplice fischio finale il risultato era di 2-2), e goleade inaspettate (Cile-Bolivia 5-0).
Alla fine non ci sono state però particolari sorprese o clamorose eliminazioni. Tutte le favorite della vigilia sono approdate ai quarti, anche se Colombia e Uruguay l’hanno fatto con qualche affanno arrivando terze nel proprio girone.
Nel girone A dietro i padroni di casa del Cile, arrivati primi senza particolari affanni, è la Bolivia ad aver strappato il pass per i quarti mentre Ecuador e Messico tornano a casa.
Nel girone B è l’Argentina la prima classificata con il Paraguay che ha la meglio sull’Uruguay, qualificatosi comunque come terza. Come da pronostico torna a casa la Giamaica.

martedì 23 giugno 2015

INTER, IL COLPO KONDOGBIA E LA VOGLIA DI TORNARE PROTAGONISTI

Il calciomercato è un po’ così. Un giorno sei ad un passo dal grande colpo e il giorno dopo hai preso un grosso abbaglio. Geoffrey Kondogbia fino a venerdì era ad un passo dal Milan, anzi fino a sabato, direi.
Poi il colpo di scena. L’Inter, che aveva trattato il giocatore fino a qualche settimana fa, ha superato al fotofinish i cugini rossoneri e si è assicurata le prestazioni del 22enne centrocampista francese del Monaco (con buona pace dei cari cugini rossoneri rimasti con un pugno dimosche in mano).
Le cifre sono di quelle importanti. 30 milioni secchi più 6 milioni di bonus facilmente raggiungibili. Al giocatore, invece, spetterà un contratto di cinque anni a 4.5 milioni di euro a stagione. Non proprio bruscolini.

Del resto, se vuoi un campione devi anche essere disposto a pagarlo. E per quanto 36 milioni sembrino una cifra abbastanza pesante (anzi, sono una cifra pesante), c’è da dire che stiamo parlando di un centrocampista di soli 22 anni, che ha già dimostrato ampiamente tutto il suo valore, che può ancora crescere tanto.

giovedì 18 giugno 2015

COME E’ BRAVA L’ITALIA A COMPLICARSI LA VITA…

CAMPIONATI EUROPEI UNDER 21 – GIRONE B
ITALIA-SVEZIA 1-2
29' Berardi (rig.) - 56' Guidetti - 86', Thelin (rig.)

ITALIA (4-3-3): Bardi; Zappacosta, Bianchetti, Rugani, Sabelli; Sturaro, Viviani, Baselli (dal 24’ s.t. Cataldi); Berardi, Belotti (dal 33’ s.t. Trotta), Battocchio (dal 16’ s.t. Verdi). (Sportiello, Leali, Biraghi, Romagnoli, Barba, Izzo, Crisetig, Benassi, Bernardeschi). C.t. Di Biagio.
SVEZIA (4-4-2): Carlgren; Baffo, Milosevic, Helander, Augustinsson; Khalili, Lewicki, Hiljemarck, Larsson (dal 1’ s.t. Lindelof); Guidetti (dal 31’ s.t. Ishak), Thelin. (Rinne, Linde, Holmen, Pa Konate, Zeneli, Olsson, Tibbling, Quaison, Gustafson, Hrgota). C.t. Ericson.
ARBITRO: Sidiroupoulos (Grecia).

Non parte bene l’avventura degli azzurrini agli Europei in Repubblica Ceca. Contro la Svezia, la più “abbordabile” delle avversarie, l’Italia rimedia una sconfitta dopo essere passata in vantaggio grazie al gol di Berardi.
Gli azzurrini sono subito pimpanti, trascinati da Berardi. Il talento del Sassuolo prima rifinisce per Battocchio, che manca lo stop decisivo, poi trova l’imbucata vincente per Belotti, messo giù in area da Milosevic: rigore solare ed espulsione per il centralone svedese. Dal dischetto Berardi completa l’opera, spiazzando Carlgen. Il vantaggio permette agli azzurri di gestire il ritmo e costringere la Svezia ad arretrare. Ma malgrado la superiorità numerica, l’Italia non trova mai l’occasione per chiudere la partita. Anzi, gli azzurri si siedono sugli allori convinti di poter gestire la partita.
E anche nella ripresa la musica non cambia. Ma è un’altra Svezia. E dopo un destro di Baselli che sfiora l’incrocio, è la Svezia a trovare il pari: su azione d’angolo Sturaro buca, Lewicki crossa teso rasoterra trovando in mischia la deviazione amica in spaccata di Guidetti.

mercoledì 17 giugno 2015

UNDER 21, L'ITALIA ALL'ASSALTO DEL TITOLO EUROPEO

Dopo la Copa America è probabilmente la competizione più importante del calcio d’estate. Parliamo del Campionato europeo Under 21 che oggi prenderà il via in Repubblica Ceca. 14 giorni filati, tutto d’un fiato, fino alla finale del 30 giugno. Otto le squadre qualificate, divise in due gironi. Nel gruppo A, si sfideranno per l’accesso alle semifinali i padroni di casa della Repubblica Ceca, la Germania, la Serbia e la Danimarca. Nell’altro girone, invece, l’Italia affronterà la Svezia, l’Inghilterra e il Portogallo.
Ad aprire le danze saranno Repubblica Ceca e Danimarca. L’Italia esordirà domani sera contro la Svezia. Con la Spagna campione in carica, eliminata dalla Serbia agli spareggi le principali favorite sono tre. L’Italia si gioca certamente le proprie carte e quanto meno la semifinale sembra alla portata. Intrigano tanto la Germania, che come risaputo ha svolto negli ultimi due lustri un lavoro encomiabile con i giovani, e anche l’Inghilterra che tra le proprie file la stella più scintillante del torneo: Harry Kane, coi suoi 21 gol in Premier. E occhio anche al Portogallo fino imbattuto.

martedì 16 giugno 2015

CONTE, PRIMO KO AZZURRO.IL PORTOGALLO FA FESTA DOPO QUASI 40 ANNI

AMICHEVOLE
ITALIA-PORTOGALLO 0-1
53’ Eder

ITALIA (4-3-3): Sirigu; De Sciglio (73' Pasqual), Bonucci, Ranocchia, Darmian; Soriano (59' Vazquez), Pirlo, Bertolacci (76' Parolo); Candreva (65' Gabbiadini), Immobile (73' Matri), El Shaarawy (68' Sansone).
PORTOGALLO (4-3-3): Beto; Vieirinha (46' Cedric), J.Fonte, B.Alves(59' D.Carriço), F.Coentrao (24' Eliseu); J.Moutinho, Tiago (46' A.Silva), D.Pereira; Varela (76' Nani), Eder, Quaresma (86' Pizzi).

Italia-Portogallo. Già il fatto che sia un’amichevole fa calare l’interesse, se poi consideriamo che manca anche Cristiano Ronaldo trovare un buon motivo per seguire la partita che si gioca a Ginevra diventa impresa ardua. A meno che non si è grandi estimatori di Quaresma e di El Shaarawy (se c’è qualcuno si faccia avanti) o si è ancora convinti che l’Italia è pur sempre l’Italia e bisogna sempre tifare per i colori azzurri (teoria molto cara ad un defunto zio di mia madre, che teneva all’Italia almeno quanto io tengo all’Inter).

Ma in mancanza di meglio (oddio, forse qualcosa di meglio c’era ma alle nove di sera dopo una giornata di lavoro tutta sta voglia di fare zapping non c’è) ci accontentiamo di un’amichevole. All’Italia serve una vittoria per essere testa di serie nel sorteggio delle qualificazioni a Russia 2018.

domenica 14 giugno 2015

MA CHE STANNO A FA'??? (Dialogo sul fin qui disastroso mercato nerazzurro)

Entius si rivolge pacatamente ai dirigenti nerazzurri...
Buonasera Entius, ti disturbo?
Buonasera anche a te, Alter. No, nessun disturbo, ero in crisi di calcio giocato e stavo dando un’occhiata distratta a Colombia-Venezuela di Coppa America.
Eri incuriosito di vedere come gioca Murillo?
E certo!!! Ero impaziente di vedere il nuovo Samuel che risolverà tutti i problemi della nostra difesa.
Sbaglio o leggo tra le righe una lieve nota polemica?
Lieve??? Sto incazzato nero.
Addirittura… E come mai?
Come mai? Ma stai seguendo il calciomercato? Gli altri si stanno rafforzando di brutto e noi stiamo a guardare. La Juventus ha preso Dybala e Khedira, il Milan ha quasi concluso con Jackson Martinez e Ibrahimovic e ci sta soffiando pure Kondogobia. E l’Inter? Felipe Melo, Thiago Motta, Zukanovic. Ma chi cazzo è Zukanovic?
E’ un terzino sinistro che quest’anno ha giocato nel Chievo…
E sticazzi. Neanche avessimo preso Dani Alves o Kolarov.Non era meglio puntare su Biraghi? No, noi svendiamo i nostri giocatori a quattro soldi e andiamo a comprare delle pippe pagandoli a peso d’oro.

sabato 13 giugno 2015

NON E’ BELLO CONQUISTARE COSI’ L’EUROPA

Quella che sembrava solo una voce sta diventando qualcosa in più. Dopo l’esclusione del Genoa dalla prossima Europa League, stessa sorte potrebbe capitare alla Sampdoria.
I problemi della Sampdoria derivano dal comma G dell’articolo 2.07 del regolamento dell’Europa League pubblicato dall’Uefa. Poche righe nelle quali si scrive che tutti i club iscritti devono certificare di non essere stati coinvolti, direttamente o indirettamente, in attività finalizzate a combinare o condizionare il risultato di una gara nazionale o internazionale.
A mettere in difficoltà i blucerchiati è il patteggiamento di un punto di penalizzazione nell'estate 2012 per la squalifica di un proprio tesserato (Stefano Guberti) nella vicenda del calcioscommesse (per Bari-Samp del 23 aprile 2011).
La Samp al momento è "sotto investigazione": l'Uefa non ha ancora preso una decisione definitiva, ma ha chiesto una verifica di secondo grado alla Figc. Tocca alla società blucerchiata presentare nuovi documenti sapendo di poter contare sull'appoggio di Tavecchio che in prima istanza ha giudicato idonea la posizione della Samp.

venerdì 12 giugno 2015

L'ITALIA SI ACCONTENTA DI POCO, IN CROAZIA E' 1-1

QUALIFICAZIONE EUROPEI 2016 – Girone H
CROAZIA-ITALIA 1-1
11’ Mandzukic – 36’ Candreva (rig.)

CROAZIA (4-2-3-1): Subasic; Srna, Vida, Schildenfeld, Pranjic (dal 28’ s.t. Vrsaljko); Brozovic, Rakitic; Olic (dal 1’ s.t. Rebic), Kovacic (dal 46’ s.t. Leovac), Perisic; Mandzukic. (Vargic, L. Kalinic, Jajalo, Leskovic, Pjaca, Kramaric, Sharbini, Badelj, N. Kalinic). All. Kovac.
ITALIA (4-3-3): Buffon (dal 1’ s.t. Sirigu); De Silvestri (dal 27’ p.t. De Sciglio), Bonucci, Astori, Darmian; Parolo, Pirlo, Marchisio; Candreva, Pellè, El Shaarawy (dal 35’ s.t. Ranocchia). (Padelli, Moretti, Pasqual, Bertolacci, Soriano, Vazquez, Gabbiadini, Sansone, Immobile). All. Conte
ARBITRO: Atkinson (Inghilterra)

A Spalato contro una buona Croazia l’Italia non va oltre l’1-1 grazie al gol su rigore di Candreva che rimedia al vantaggio di Madzukic

L'inizio degli Azzurri è di quelli da incubo. Già dopo sette minuti la Croazia ha la più clamorosa delle occasioni per passare in vantaggio: bella azione di Srna sulla destra che viene abbattuto in modo maldestro in area da Astori, è rigore. Sul dischetto va Mandzukic che si fa ipnotizzare da Buffon. Tre minuti dopo buona sortita offensiva dell'Italia, il pallone arriva ad El Shaarawy che da due passi dalla porta trafigge Subasic. Per l'arbitro Atkinson il goal non è regolare (grave errore il suo), i giocatori Azzurri si scagliano contro direttore di gara e guardalinee e non si accorgono che nel frattempo i croati sono ripartiti. Il contropiede della squadra di Kovac è spietato e Mandzukic, su assist di Rakitic, porta in vantaggio i padroni di casa.

CROAZIA-ITALIA: LO SCONTRO È VICINO

Le qualificazioni per gli Europei 2016
Questa sera l'Italia affronterà la Croazia fuori casa, precisamente nella pittoresca città di Spalato sulle rive dell'Adriatico.
La partita, valida per la qualificazione dei campionati europei che si svolgeranno nel 2016 in Francia, inizierà in diretta alle 20.45 con collegamento sul campo dalle 20.30, quando tutti i tifosi si troveranno davanti alla tv pronti a sostenere la nostra Italia.
Questo scontro è considerato dagli esperiti del settore ma anche dai tifosi, il più difficile del girone H, quello appunto dove la Croazia ha conquistato il primo posto, raggiungendo quota 13 punti.
L'Italia la segue subito dopo con 11 punti ed è quindi necessaria una vittoria per balzare in testa alla classifica.

Le convocazioni del CT Conte
La partita in diretta Croazia-Italia avviene all'indomani della chiusura sia del nostro campionato di calcio, che ha visto trionfare la Juventus, ma anche dopo aver disputato tutte le partite di coppa.
E' stata sempre la Juventus che solo 6 giorni addietro ha subito però una sonora quanto destabilizzante sconfitta contro il Barcellona di Messi (finita 3-1). Basta ricordare le lacrime di Pirlo.

giovedì 11 giugno 2015

COPPA AMERICA 2015, STANOTTE SI PARTE (tutti all'assalto dell'Argentina)

Caricate le sveglie, ci siamo. Astenersi dormiglioni. Parte questa notte la 44 esima edizione della Copa America. Per la settima volta, nella storia della manifestazione, si gioca in Cile.
La favorita è l'Argentina del Tata Martino, e basta dare uno sguardo al suo potenziale offensivo per accorgersi che non potrebbe essere altrimenti: da Messi a Tevez, passando per il Kun Agüero, l'attacco albiceleste non ha eguali. Nemmeno se paragonato a quello del Brasile, che deve fare a meno di Oscar e affida tutte le proprie ambizioni al neo campione d'Europa Neymar.
Dietro premono in tante. A partire proprio dal Cile del mago Sampaoli, bielsista convinto e successore ideale del Loco, per idee e carisma. Mai la Roja ha portato a casa la Copa: il potenziale per farlo c'è, con gli “italiani” Vidal e Pizarro, con Bravo, soprattutto con Alexis Sanchez. Da non sottovalutare la Colombia, guidata da Pekerman e con un Falcao in più nel motore.
Meno consensi raccoglie l'Uruguay. Il motivo è chiaro: manca Luis Suarez, reduce dal trionfo di Berlino ma azzoppato dalla FIFA dopo il morso a Chiellini a Brasile 2014. Lui la Coppa la guarderà da casa. Sperando che a far le sue veci possa essere Edinson Cavani, stella di Tabarez.

mercoledì 10 giugno 2015

ESPLODE LA GIOIA DEL BOLOGNA: E' SERIE A

 LATO B – Appunti sulla Serie Cadetta 
Il Bologna è la terza squadra a salire in serie A dopo Carpi e Frosinone. I rossoblù festeggiano la promozione grazie al pareggio per 1-1 al Dall'Ara contro il Pescara che, dopo lo 0-0 dell'Adriatico, era costretto a vincere per ribaltare il pronostico nella finale dei playoff di serie B.
La stagione incomincia ufficialmente con l'allenatore Diego Lopez e immediatamente arriva una brutta notizia: nel secondo turno di Coppa Italia, il Bologna viene subito eliminato in casa dall'Aquila per due reti a uno. La prima parte del campionato è condizionata soprattutto dalle vicende societarie: dopo un interessamento da parte di una cordata americana composta da Joe Tacopina, ex-vicepresidente della Roma, e Joey Saputo, presidente della squadra canadese Impact de Montréal, il 15 ottobre diventano proprietari del club felsineo.
Le prestazioni del Bologna nella serie cadetta vanno in crescendo di partita in partita. Nelle prime quattro giornate, la squadra di Lopez mette a segno racimola solo 4 punti, ma dalla gara contro la Ternana i rossoblu iniziano una serie di risultati positivi che li proietta tra le prime posizioni della classifica. I risultati utili di fila saranno sette, che portano il Bologna a contendersi già da novembre la vittoria al titolo.

martedì 9 giugno 2015

DAI PALI ALLA PANCHINA. I (pochi) PORTIERI DIVENTATI ALLENATORI

Il ruolo di portiere mal si sposa con quello dell’allenatore? A giiudicare dalla lista di estremi difensori passati dal campo alla panchina, si direbbe di sì. Con il suo rientro in Italia, Walter Zenga sarà l’unico ex portiere a guidare una compagine di Serie A. Nella massima serie, Zenga ha già allenato Catania e Palermo, e all’estero diverse squadre girovagando tra Usa, Romania, Serbia, Turchia e Medioriente. Per l’Uomo Ragno, l’avventura alla Sampdoria sarà un ritorno: difese i pali blucerchiati tra il 1994 e il 1996, quando arrivò dall’Inter, con Pagliuca che compì il percorso inverso e salutò la Samp per andare a Milano.
In Italia, se dobbiamo pensare a un portiere divenuto allenatore, andiamo d’istinto e diciamo subito Dino Zoff. Dinomito ha allenato la Juventus, vincendo una Coppa Italia e una Coppa Uefa, la Lazio in tre differenti mandati, intervallati anche dal ruolo di presidente, e ovviamente la nazionale italiana, con cui ha sfiorato la vittoria di Euro 2000, fermandosi a pochi secondi dal traguardo.

lunedì 8 giugno 2015

OTTO GIUGNO 1990. TUTTO INIZIO’ IN QUELLE NOTTI MAGICHE…

Otto giugno 1990. Avevo 11 anni. L’età di mio cugino. E del nipote della mia ragazza. Avevo appena finito il mio primo anno di scuola media. Ero un bambino, forse per la stazza direi che ero più un ragazzino. Un ragazzino robustello.
Stavo per vivere una lunga estate che avrebbe cambiato la mia vita. Ma a 11 anni certi pensieri non ti sfiorano nemmeno la mente. Pensi solo a giocare, a divertirti e a goderti le cose belle della vita. Il lavoro, le donne, i soldi, erano pensieri lontani (anche se a quell’età inizi a guardare già le ragazzine…).
Otto giugno 1990, dicevamo. Era venerdì. Ma non era un venerdì qualsiasi. Era il grande giorno. Era il giorno in cui stavano per iniziare i Mondiali di calcio, stava per iniziare quello che per sempre ricorderò come Italia ’90.

Gli anni passano, i ricordi sbiadiscono. Dopo 25 anni sono poche le immagini che restano. E magari ti restano in mente sciocchezze, cose banali. Per dire, la prima immagine che ho di quel 8 giugno è la macchina di mio padre parcheggiata davanti casa (una mitica Ritmo bianca che anni dopo diventerà la macchina con cui porterò in giro i miei vent’anni), con gli sportelli aperti e la radio accesa.

sabato 6 giugno 2015

JUVE: TRIPLETE? NO, TRIPERE: E' TRIONFO BARCELLONA

CHAMPIONS LEAGUE 2014-2015 - FINALE
JUVENTUS-BARCELLONA 1-3
4’ Rakitic – 55’Morata – 68’ Suarez - 96’ Neymar

JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichststeiner, Barzagli, Bonucci, Evra (dal 44’ s.t. Coman); Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal (dal 34’ s.t. Pereyra); Morata (dal 40’ s.t. Llorente), Tevez. (Storari, Ogbonna, Padoin, Sturaro). All.: Allegri.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Alves, Piqué, Mascherano, Alba; Rakitic (dal 46’ s.t. Mathieu), Busquets, Iniesta (dal 33’ s.t. Xavi); Messi, Suarez (dal 51’ s.t. Pedro), Neymar. (Bravo, Bartra, Rafinha, Adriano). All.: Luis Enrique.
ARBITRO: Cakir (Turchia)

Niente Triplete bianconero. La Juventus, che sognava di emulare gli odiati rivali dell’Inter portando a casa l’ambito tris, deve inchinarsi ad un grande Barcellona che dà lezione di calcio alla squadra di Allegri (avrà sicuramente preso appunti…), va in vantaggio, domina, sbanda, si rimette in carreggiata e alla fine conquista il suo secondo Triplete della storia.
Pronti, via e dopo appena quattro minuti i campioni di Spagna sono gà in vantaggio. Neymar dalla sinistra vede l’inserimento di Iniesta che appoggia per Rakitic, il quale infila senza problema Buffon per l’1-0 blaugrana.
I primi 20 minuti sono un monologo del Barcellona con la Juventus che fa da spettatore non pagante. Al 13esimo Buffon deve compiere un autentico miracolo su una botta di Dani Alves.
Nella seconda parte della prima frazione la partita diventa più equilibrata con il Barcellona che fa molto possesso palla ma senza particolari problemi per la retroguardia bianconera.

Nel finale di tempo un brivido per tempo con Suarez che mette a lato di un nulla e Marchisio che da fuori area prova ad impensierire Ter Stegen.

venerdì 5 giugno 2015

L’UOMO RAGNO RIPARTE DA GENOVA

La sua ultima apparizione nel calcio italiano era avvenuta agli inizi del 2010 quando il vulcanico presidente Zamparini lo aveva esonerato da allenatore del Palermo. Dopo cinque anni e mezzo Walter Zenga è pronto a ripartire su una panchina di Serie A. Su di lui ha infatti deciso di puntare la Sampdoria di Massimo Ferrero che ha scelto l’ex portiere nerazzurro (con due anni anche in blucerchiato) per sostituire Sinisa Mihajlovic destinato alla panchina del Milan.
Per Zenga, come detto, si tratta di un ritorno: l’allora Uomo Ragno approdò in blucerchiato nel 1994, insieme all’altro interista Riccardo Ferri, nell’ambito della trattativa che portò Gianluca Pagliuca in nerazzurro. Zenga difese la porta della Samp per due stagioni, partecipando da protagonista all’ultima grande cavalcata blucerchiata in Europa, quella che si fermò in semifinale della Coppa delle Coppe 1994-95, persa ai rigori contro l’Arsenal. Proprio al tecnico milanese, adesso, la Samp chiede di tornare a sognare, anche sul palcoscenico continentale appena riconquistato a scapito del Genoa.

mercoledì 3 giugno 2015

FIFA, COLPO DI SCENA: SI DIMETTE BLATTER !!!

Come nei migliori film gialli ecco il colpo di scena che non ti aspetti e che ti coglie di sorpresa. Ieri pomeriggio, cinque giorni dopo la sua rielezione avvenuta venerdì scorso, in una conferenza stampa convocata appositamente, Joseph Blatter ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di presidente della Fifa in seguito alle polemiche per lo scandalo tangenti che ha colpito la massima organizzazione mondiale di calcio "Il mio profondo attaccamento alla Fifa mi ha spinto a questa decisione. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto alla presidenza della Fifa e che hanno fatto per il calcio. Tengo alla Fifa più che a qualsiasi cosa. Voglio il meglio per lei e per il calcio, per questo ho deciso di ricandidarmi alla presidenza. Le elezioni sono finite, ma le sfide che abbiamo davanti no. La Fifa ha bisogno di una profonda ristrutturazione: ecco perché ho convocato un collegio elettivo straordinario, per far sì che venga eletto un nuovo presidente dopo di me. Mi dimetto, ma fino ad allora continuerò ad esercitare le mie funzioni. Il congresso ordinario è in programma il 13 maggio 2016 a Città del Messico, ma sarebbe troppo tardi, quindi credo che tra dicembre e marzo si riunirà il Congresso elettivo straordinario. Tutto sarà fatto nel rispetto dello statuto e coloro che vogliono candidarsi avranno il tempo sufficiente per farlo".

martedì 2 giugno 2015

E' GIUSTO GUFARE CONTRO (Riflessioni aspettando Barcellona-Juventus)

2 Giugno, festa della Repubblica. L'Italia festeggia unita, prima di ridividersi sabato sera. Sia chiaro, è giusto così: non solo rispetto, ma approvo in pieno la scelta di tutti i non juventini che guferanno.
Se ci fossero Milan (capita spesso) o Inter (è successo solo 5 anni fa, statisticamente potrebbe riaccadere già tra una trentina d'anni), per fare due esempi, guferei anche io.
Gufare, sperare che l'avversario di turno delle rivali le sconfigga, meglio se in modo beffardo o doloroso, è un'arte nobile che merita sempre la massima considerazione.
A nove anni ero felice come un bambino (anzi, ero un bambino) per la vittoria del Liverpool a Roma contro i giallorossi: "non sei sportivo", mi dicevano indignati vedendomi esultare; e io me la ridevo, un po' perché mi tornava costantemente alla mente l'indimenticabile "vai Ciccio" prima del rigorissimo di Graziani, e un po' perché questi idioti moralismi da quattro soldi mi facevano sbellicare già a nove anni.
La vittoria del mio rivale è suo modo anche la mia sconfitta: mi pare scontato - direi addirittura sano - sperare con tutto me stesso che non accada.