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martedì 31 marzo 2015

"VOLEMOSE BENE" ALLO JUVENTUS STADIUM (pareggio e applausi per Conte)

Amichevole
ITALIA-INGHILTERRA 1-1
29’ Pellè – 79’ Townsend

ITALIA (3-5-2): Buffon; Ranocchia, Bonucci, Chiellini (dal 27’ s.t. Moretti); Florenzi (dal 15’ s.t. Abate), Parolo, Valdifiori (dal 23’ s.t. Verratti), Soriano, Darmian (dal 28’ s.t. Antonelli); Pellè (dal 15’ s.t. Immobile), Eder (dal 15’ s.t. Vazquez). (Sirigu, Marchetti, Barzagli, Santon, Candreva, Cerci, Zaza, Gabbiadini). All.: Conte.
INGHILTERRA (4-3-1-2): Hart; Clyne (dal 1’ s.t. Walker), Smalling (dal 44’ p.t. Carrick), Jagielka, Gibbs (dal 43’ s.t. Bertrand); Henderson (dal 29’ s.t. Mason), Jones, Delph (dal 25’ s.t. Townsend); Rooney; Kane, Walcott (dal 10’ s.t. Barkley). (Butland, Green, Cahill). All.: Hodgson.
ARBITRO: Brich (Germania).

Vuoi per l’avversario di prestigio (l’Inghilterra), vuoi per il grande ritorno di Antonio Conte alla Juventus Stadium, c’era grande attesa per l’amichevole della Nazionale azzurra di questa sera. Alla fine finisce all’insegna del “volemose bene” con un pari sul campo e solo applausi (spontanei oppure no, non è dato saperlo) all’indirizzo dell’ex allenatore bianconero.

Solita difesa a tre per il cittì azzurro con Ranocchia, Bonucci (titolare inamovibile, manco fosse il nuovo Scirea) e Chiellini davanti a Buffon. Le chiavi del centrocampo sono affidate a Valdifiori (all’esordio assoluto a 28 anni, magari se si chiamava Van der Flor…) coadiuvato da Soriano e Parolo mentre Florenzi e Darmian corrono lungo le corsie esterne. Il tandem offensivo è composto dal brasiliano salvatore-della-patria Eder e Pellè.

lunedì 30 marzo 2015

PARTITE TRUCCATE IN LEGA PRO: LA DENUNCIA DI FEDERBET

PUNTO C – Notizie dalla Lega Pro
Partite in cui gli ospiti sono in vantaggio 3-0 al 40’ del primo tempo, ma la quota dell’1 finale si mantiene molto bassa: c’è chi sta scommettendo sulla vittoria dei padroni di casa che arriverà incredibilmente nella ripresa (4-3). Oppure c’è la partita in cui, dopo un primo tempo a reti inviolate, vengono segnati quattro gol in 45 minuti. E ancora: il match di Coppa Italia che attira inspiegabili attenzioni dal mercato asiatico.

Tutte le anomalie riscontrate da Federbet (associazione specializzata che rappresenta operatori e consumatori del settore del gioco e che un anno fa aveva presentato un rapporto choc in cui si parlava di oltre 400 match sospetti in tutta Europa) sono nero su bianco in un esposto presentato alla Procura di Busto Arsizio lo scorso 24 febbraio. Stranezze e coincidenze che gettano ombre pesanti sul campionato di Lega Pro. E avanzano il sospetto che il calcioscommesse in Italia non sia mai finito.

domenica 29 marzo 2015

"CUPOLA MOGGIANA GIA' NEL '98". CARRARO IN RITARDO DI "SOLI" 17 ANNI

A differenza di quanto avvenne nel '98, la Juventus in quei due campionati aveva la squadra più forte e ha vinto sul campo, anche di parecchi punti, e non a causa delle interferenze. Che però ci furono. Ci furono molte cose che non andavano bene. Quello secondo me fu l'unico campionato veramente falsato a favore della Juventus, si ricorda il rigore su Ronaldo?".
Ecco qua, direte voi, la solita opinione di un tifoso nerazzurro rosicone. Peccato che le parole riportare sopra non sono state dette da un qualsiasi tifoso interista, ma da Franco Carraro che in un’intervista di qualche giorno fa su “La Repubblica” è tornato per l’ennesima volta su uno degli episodi più clamorosi del calcio italiano.
Carraro, giusto per intenderci, è stato dirigente a più livelli nel calcio: in Figc per oltre 30 anni, membro del Cio, Ministro dello Sport, Presidente del Coni, membro del direttivo Uefa e dal 1967 al 1971 è stato Presidente del Milan (quindi direi che potremmo escludere simpatie nerazzurre). Nell’aprile del 1998, per dare una collocazione temporale, il signor Carraro era Presidente della Lega Nazionale Professionisti, dunque non un pirla qualsiasi.

sabato 28 marzo 2015

EDER SALVA-ITALIA (e adesso tutti a celebrare gli oriundi…)

QUALIFICAZIONE EUROPEI 2016 – Girone H
BULGARIA-ITALIA 2-2
4’Minev (aut.) – 11’ Popov – 17’ Micanski – 84’ Eder

BULGARIA (4-2-3-1): Mihaylov; Manolev, Aleksandrov, Bodurov, Minev; Gadzhev, Dyakov; Milanov (dal 43’ s.t. V. Vasilev), Popov, Alexandrov; Micanski (dal 28’ s.t. Bojinov). (Stoyanov, Mitrev, Bandalovski, Stoychev, Terziev, Malinov, Slavchev, Chochev, Tonev, R. Vasilev). All.: Petev.
ITALIA (3-5-2): Sirigu; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Darmian, Candreva, Verratti, Bertolacci (dal 27’ s.t. Soriano), Antonelli (dal 32’ s.t. Gabbiadini); Zaza (dal 13’ s.t. Eder), Immobile. (Marchetti, Moretti, Ranocchia, Valdifiori, Parolo, Vazquez, Cerci, Pellè). All.: Conte.
ARBITRO: Skomina (Slovenia).

Domani (per la verità si è iniziato già stasera, vedi articolo di Jacobelli) tutti a celebrare gli oriundi, viva gli oriundi, forza gli oriundi, oriundi salvatori della patria.
Peccato che di fronte non avevamo l’Argentina né tantomeno la Germania, ma una modesta Bulgaria che ci ha messo sotto per tutta la gara. E a fare i fenomeni contro questi bulgari son bravi tutti (anche Longo o Meggiorini avrebbe fatto un figurone questa sera).

Conte deve rinunciare a Buffon, quindi si affida a Sirigu in porta. Davanti a lui difesa a tre juventina con Chiellini, Bonucci e Barzagli (non giocava dalla sconfitta con l'Uruguay dell'ultimo Mondiale). Le chiavi del centrocampo sono affidare a Verratti affiancato da Candreva e Bertolacci con Darmian e Antonelli sugli esterni. In avanti la coppia d’attacco è sempre Zaza-Immobile.

venerdì 27 marzo 2015

COME QUANDO ASCOLTIAMO LE PARTITE ALLA RADIO

È il pallone che vola all’altezza della fantasia oppure è l’immaginazione che, grazie alla radio, prende il sopravvento? Prova a spiegarcelo con garbo, profondità e competenza una delle voci professioniste più note dello sport raccontato a chi in quel momento non può vederlo.
Nel libro “Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto” (SEI, Torino, pp. 210, Euro 12, scontato su Internet) Giovanni Scaramuzzino - da tempo nella squadra di “Tutto il calcio minuto per minuto” di Radio Rai - si mette alla prova come scrittore e va addirittura oltre, sorprendendoci nei panni di romanziere.

Dopo l’esordio con il particolare e avvincente “Fino all’ultimo chilometro. Il Giro d’Italia da una motocicletta” (Geo Edizioni), dedicato al grande ciclismo, qui Scaramuzzino spiazza l’ascoltatore, prima ancora del lettore, dando vita a una sorta di opera radiofonico-cartacea in più atti. È come se i protagonisti vivessero contemporaneamente le loro vicende e irrompessero sulla scena incontrandosi, sovrapponendosi, interrompendosi, completandosi e realizzandosi compiutamente proprio come il racconto in diretta di più partite alla radio.

NON PASSA L’ORIUNDO (ridiamo la Nazionale agli italiani)

Ha fatto discutere (e molto) la frase pronunciata ad inizio settimana da Roberto Mancini che parlando di Nazionale si è detto contrario agli oriundi.
Una presa di posizione netta, condivisa da molti ma allo stesso tempo anche criticata da parecchi. Personalmente sono più che d’accordo con il nostro tecnico (onestamente avevo deciso di scrivere questo articolo già sabato sera, ben prima che il Mancio pronunciasse quelle parole). L’oriundo in Nazionale è diventato ormai come lo straniero in Serie A, più una moda che uno stretto bisogno.
Spesso ci dimentichiamo che siamo la Nazionale Italiana e come tale dovremmo dare precedenza a quelli nati nel nostro Paese, senza andare a pescare l’oriundo del momento solo per inseguire la moda.
Sia chiaro, non sono contrario a priori. Credo che se ci fosse un reale bisogno si potrebbe ricorrere anche all’oriundo ma prima di tutto bisogna dare spazio ai giocatori italiani.

mercoledì 25 marzo 2015

E FINI’ TUTTO A TARALLUCCI E VINO (la prescrizione di Calciopoli)

E ancora una volta è finita a tarallucci e vino. Del resto siamo in Italia, si fa fatica a immaginare un epilogo diverso. Solo i poveracci vanno in prigione, gli altri se la cavano sempre. O al limite aspettano che il reato vada in prescrizione e tanti saluti a tutti.
E proprio con una prescrizione è stata messa la parola fine alla vicenda Calciopoli (sempre ammesso che Calciopoli avrà prima o poi una fine). La Corte di Cassazione infatti, pur confermando l'impianto accusatorio nei riguardi di Moggi e della cupola da lui costituita, non ha potuto fare altro che prendere atto del fatto che i reati siano andati in prescrizione e chiudere il tutto.
La prescrizione è un istituto giuridico che concerne gli effetti giuridici del trascorrere del tempo. Ha valenza in campo sia civile sia penale. (…) In diritto penale determina l'estinzione di un reato a seguito del trascorrere di un determinato periodo di tempo.
La prescrizione è motivata dal diritto dell'imputato ad un giusto processo in tempi ragionevoli (superati i quali il reato si estingue), dal fattore tempo che rende oggettivamente più difficile (ad esempio per l'inquinamento delle prove, la scomparsa o minore memoria e attendibilità dei testimoni) sia l'efficacia dell'azione penale che l'esercizio del diritto di difesa, quanto più le indagini e il processo avvengono anni dopo il fatto oggetto di reato.” (Wikipedia)

martedì 24 marzo 2015

Nike Academy (Football Club)



Lorenzo Negro, giovane difensore italiano, nella recente sessione invernale di calciomercato è stato tesserato dal Virtus Entella (società che attualmente milita in cadetteria e, di recente, venuta alla ribalta per vicende extra calcistiche che hanno coinvolto il presidente Antonio Gozzi). Il nuovo giocatore della difesa, proviene da una realtà innovativa, e non da un club, come le usuali trattative del mercato. Dalla Nike academy inizia la storia del talentuoso Lorenzo. La Nike Academy è, infatti, un programma professionale full-time con sede a St. George's Park, centro sportivo della Federazione Calcio Inglese, in cui i migliori giovani talenti di tutto il mondo si allenano e perfezionano la tecnica. Entrando a far parte del programma, gli aspiranti campioni hanno inoltre l’opportunità di mostrare le proprie capacità durante le sfide programmate nel corso della stagione con squadre professionistiche di tutto il mondo. Il giovane italiano non è l’unico caso di debutto nel mondo professionistico. Una goccia nell’immenso oceano, ma non è la sola. Fino al 1982, la multinazionale americana, si era occupata esclusivamente di creare abbigliamento sportivo, ma a quel fatidico anno risale la prima sponsorizzazione e il primo contratto con un giocatore, Ian Rush, precisamente, come proprio uomo immagine. Ma la vera irruzione nel mondo del calcio resta il contratto con la nazionale di calcio del Brasile, che debuttò con la maglia verde-oro firmata Nike ai Mondiali di Francia ’98. Da quella prima firma siglata su un foglio bianco, Nike contende il primato mondiale come marchio d’eccellenza, per ogni genere di sport, ad Adidas, il colosso tedesco.

lunedì 23 marzo 2015

IMMERITATA MA PUR SEMPRE UNA SCONFITTA


Stavolta non possiamo proprio lamentarci dell’Inter vista in campo ieri sera. Se dopo l’eliminazione dall’Europa League ci aspettavamo una pronta reazione dei nostri ragazzi, direi che siamo stati accontentati. Se non altro hanno messo in campo quella grinta e quella concentrazione che volevamo e che magari sarebbe potuta essere utile anche nel doppio confronto contro il Wolfsburg o una settimana fa contro il Cesena.
Direi che la squadra di Mancini ha giocato una gara tutto sommato buona e rispetto a molte altre gare ha corso pochi pericoli in fase difensiva. Qualcuno sarà rimasto soddisfatto, qualcuno un po’ meno, ma ciò che conta è che comunque non si ha avuto la sensazione che i ragazzi abbiano mollato. Personalmente rientro tra quelli che preferiscono giocare male e vincere piuttosto che giocare bene (nel caso di ieri sera benino) e perdere.
Tanto più che la Sampdoria ieri sera pur creando qualche brivido dalle parti della retroguardia nerazzurra non ha avuto grosse opportunità da rete. Ha avuto la fortuna (che, ricordiamolo, aiuta sempre gli audaci) di trovare con Eder il gol della domenica che ha deciso la partita.

domenica 22 marzo 2015

PALI, SFORTUNA E RIGORI NEGATI: L’INTER SI ARRENDE ALLA SAMP

Serie A 2014-2015 – 28^ Giornata
SAMPDORIA - INTER 1 - 0
65’ Eder

SAMPDORIA (4-3-3): Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Soriano (dal 36' s.t. Duncan), Palombo, Acquah (dal 7' s.t. Obiang); Muriel (dal 22' s.t. Okaka), Eto'o, Eder.
A Disposizione: Romero, Frison, Coda, Wszolek, Marchionni, Correa, Bergessio, Djordjevic, Mesbah.
All. Mihajlovic.
INTER (4-3-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Guarin, Medel, Brozovic (dal 31' s.t. Palacio); Shaqiri; Podolski (dal 32' s.t. Camara), Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Campagnaro, Andreolli, Felipe, Obi, Hernanes, Kovacic, Palacio, Puscas, Bonazzoli, Dimarco.
All. Mancini
ARBITRO: Valeri di Roma

Alla fine prevale la razionalità. L’Inter cede il passo ad una buona Sampdoria che vince grazie al gol su punizione di Eder. Ma stavolta i nerazzurri non meritavano la sconfitta. La squadra di Mancini gioca una buona gara, mette in campo una discreta grinta e viene frenata dal gol capolavoro dell’attaccante blucerchiato, dalla traversa che nega il gol ad Icardi e da alcune decisioni discutibili dell’arbitro Valeri, prima fra tutti il rigore nettissimo negato per fallo di De Silvestri su Icardi.
Mancini deve rinunciare all’ultimo a Santon, vittima di un attacco febbrile. Con i terzini decimati il tecnico jesino è costretto a dirottare Juan Jesus sull’esterno sinistro e mettere Vidic in mezzo alla difesa. Per il resto confermata la formazione della vigilia.

Si parte subito a mille, la Samp aggredisce a pieno organico, ma l’Inter risponde alla pari. Da un lato sfiorano il gol Muriel ed Eder, dall’altro rispondono Guarin con un’incornata e Icardi che arriva in millimetrico ritardo sotto porta.

PREPARIAMOCI AL PEGGIO MA CREDIAMOCI

Cosa dobbiamo aspettarci domani sera? Cosa mai possiamo aspettarci da una formazione che in campionato non vince da tre gare, che in Europa League è stata eliminata in malo modo e che non più tardi di una settimana fa impattava in casa con la penultima in classifica? Come potrà mai finire il confronto con una formazione che sta giocando un ottimo calcio, che nutre speranze europee (e magari anche di Champions League) e una settimana fa ha vinto in casa contro la seconda in classifica?
Se dovessimo rispondere in modo razionale diremmo che Sampdoria-Inter sarà una lotta impari, che difficilmente i nerazzurri usciranno da Marassi con i tre punti e che anche strappare un punto sarà impresa ardua. Razionalmente dovremmo ammettere che l’Inter vista nelle ultime gare è molle e fiacca, mentre la Sampdoria è fresca e pimpante.
Ma preferiamo mettere da parte la razionalità e parlare da tifosi che credono ancora in quei colori nerazzurri, a prescindere dall’andamento della stagione (no, non siamo quelli che “quando vinciamo chiamatemi che torno a tifare Inter”: noi ci siamo sempre).

sabato 21 marzo 2015

Palla al Centro. BARCELLONA-REAL: E’ CLASICO-DAY

 PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
I l primo weekend di primavera ci offre subito una delle sfide più affascinanti ed emozionanti del panorama calcistico europeo, ovvero il “Clasico” della Liga tra Barcellona e Real Madrid. Un match che sicuramente regalerà emozioni e gol.
In Serie A si accende la corsa all’Europa con un nutrito gruppo di formazioni pronte a contendersi i posti disponibili, compreso il secondo posto che, complice il momento poco felice della Roma, è tornato ad essere appetibile a molti.
Da non perdere infine Liverpool-Manchester United in Premier League e la sfida tra Leverkusen e Schalke04 in Bundesliga.
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SERIE A (Italia) – 28^ Giornata 
Sabato 21 Marzo ore 18
CHIEVO-PALERMO
Appena 8 i precedenti al Bentegodi di Verona tra i veneti e il Palermo in archivio nell’ambito della Serie A, con un bilancio di 4 vittorie per i padroni di casa, una sola sconfitta e 3 pareggi.
Sabato 21 Marzo ore 20.45
MILAN-CAGLIARI
Sono 33 i precedenti totali a San Siro tra Milan e Cagliari. I rossoneri hanno vinto ben 21 volte (di cui 10 consecutive). Fermo a 9 il conto dei pareggi, che non si verificano dalla stagione 1999/2000, quando la partita finì con il risultato di 2-2 (Shevchenko, Bierhoff – Morfeo, Berretta). Solo 3 i successi dei sardi, che non espugnano San Siro dallo 0-1 di 18 anni fa (stagione 1996/1997), firmato dalla rete di Roberto Muzzi.

venerdì 20 marzo 2015

TU CHIAMALA SE VUOI… FORTUNA (la Juve e la strada spianata verso la finale)

 CHAMPIONS LEAGUE - QUARTI DI FINALE 
Juventus (Italia) – Monaco (Francia) (andata 14 aprile – ritorno 22 aprile)
Porto (Portogallo) - Bayern Monaco (Germania) (andata 15 aprile – ritorno 21 aprile)
Psg (Francia) – Barcellona (Spagna) (andata 15 aprile – ritorno 21 aprile)
Atletico Madrid (Spagna) - Real Madrid (Spagna) (andata 14 aprile – ritorno 22 aprile)

Se la Juventus non vince la Champions League stavolta non la vincerà più. Questa la mia sensazione dopo aver visto i sorteggi dei quarti della massima competizione continentale.
I bianconeri infatti, dopo aver agevolmente eliminato un Borussia Dortmund distante anni luce dalla formazione che due stagioni arrivò fino alla finale, pescano come meglio non potevano, visto che gli toccherà affrontare la meno forte del lotto delle pretendenti al titolo, ovvero il Monaco.

Qualcuno sostiene che a questo punto della competizione tutte le avversarie sono uguali e che se sono entrate nelle migliori otto vuol dire che possono creare parecchie insidie. Ma, a mio avviso, non è proprio così. Se vorrete farmi credere che affrontare il Monaco o il Porto sarebbe uguale a vedersela con Barcellona o Bayern, siete completamente fuori strada.

giovedì 19 marzo 2015

NIENTE RIMONTA, L'INTER DICE ADDIO ALL'EUROPA

Europa League 2014-2015 – Ritorno degli Ottavi di Finale
INTER - WOLFSBURG 1 - 2
24’ Caligiuri – 71’ PALACIO – 89’ Bendtner

INTER (4-4-2) Carrizo; Campagnaro (dal 22’ s.t. D’Ambrosio), Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Hernanes, Medel, Guarin, Kovacic (dal 10’ s.t. Kuzmanovic); Icardi, Palacio.
A Disposizione: Handanovic, Vidic, Obi, Puscas, Shaqiri.
All. Mancini.
WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; Trasch, Knoche, Klose, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Vieirinha (dal 40’ s.t Arnold), DeBruyne, Caligiuri (dal 27’ s.t. Perisic); Dust (dal 19’ s.t. Bendtner).
A Disposizione: Grun, Schafer, Jung, Schurrle.
All. Hecking.
ARBITRO Clattenburg (Ing).

Durano 25 minuti le speranze nerazzurre di rimontare l’1-3 subito in terra tedesca. Poi l’ennesima disattenzione difensiva permette al Wolfsburg di andare in vantaggio e l’Inter, incapace di reagire, mestamente saluta l’Europa League e le velate speranze di vincere il trofeo per approdare alla prossima Champions League.
Mancini conferma Carrizo in porta nonostante i gravi errori di sette giorni fa che, a conti fatti, ci sono costati la qualificazione. Difesa a quattro con Campagnaro (ancora lui??) e Santon esterni e Ranocchia e Juan Jesus centrali. A centrocampo Medel, Guarin ed Hernanes (preferito a Kuzmanovic), Kovacic trequartista dietro le due punte Palacio e Icardi.
Gara subito emozionante con l’Inter che inizia col piglio giusto. Non passano nemmeno quattro minuti ed Hernanes scalda le mani di Benaglio con un missile dal limite dell’area. Carrizo, dopo gli orrori dell’andata, salva al 9’, quando su una dormita di Juan Jesus, soffia la palla a Dost, che era pronto a saltarlo.

lunedì 16 marzo 2015

NO, COSI' NON VA (la resa di una squadra che potrebbe e dovrebbe dare di più)

Inutile negarlo, le tre vittorie consecutive contro Palermo, Atalanta e Cagliari ci avevano illuso. Ci avevano illuso che potessimo rilanciarci in questo finale di stagione e che fino a maggio avremmo potuto giocarcela per conquistare un posto in Europa, sia esso in Champions League (sì, tre settimane fa avevamo ancora speranze di Champions) o Europa League.
Le tre successive sfide ci hanno riportato con i piedi per terra. Sorvolo su i soliti discorsi riguardanti la classifica e dove potevamo essere “se..”. Tanto con i “se” non si va da nessuna parte. E’ tutta la stagione che stiamo andando avanti a colpi di “se..”, intanto passano le partite, le settimane, i mesi e noi non riusciamo a metterci in scia di chi ci precede nonostante là davanti si procede a passo d’uomo.
Siamo tutti coscienti che non sarebbe stata una stagione facile, che Mancini non ha la bacchetta magica e che sarebbe servito tempo per raddrizzare la baracca. Siamo altrettanto consapevoli che non basta l’inserimento di Shaqiri, Podoslki, Brozovic e Santon a risollevare le sorti di una squadra.

IL PALO E L'ARBITRO FRENANO L'ENNESIMA DELUDENTE INTER

Serie A 2014-2015 – 27^ Giornata
INTER - CESENA 1 - 1
30’ Defrel – 48’ PALACIO

INTER (4-3-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, Ranocchia, Andreolli, Dodò (dal 17' s.t. Santon); Guarin, Medel, Kuzmanovic; Shaqiri (dal 24' p.t. Kovacic); Palacio, Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Felipe, Campagnaro, Brozovic, Obi, Hernanes, Puscas.
All. Mancini.
CESENA (4-3-1-2): Leali; Perico, Capelli, Krajnc, Magnusson; Giorgi, Mudingayi (dal 35' s.t. Cascione), De Feudis (dal 29' s.t. Pulzetti); Carbonero; Defrel, Djuric (dal 35' s.t. Rodriguez).
A Disposizione: Agliardi, Bressan, Volta, Nica, Gaiola, Moncini, Brienza, Succi.
All. Di Carlo.
ARBITRO: Gervasoni di Mantova

Ennesima partita ed ennesimi punti buttati all’aria. Contro la penultima in classifica l’Inter non va oltre un misero 1-1 frutto di un primo tempo passato a fare da spettatori e un secondo giocato con grinta in attacco.
Mancini schiera Andreolli accanto a Ranocchia in difesa, con D’Ambrosio e Dodò sugli esterni, a centrocampo Kuzamnovic affianca Medel e Guarin mentre in avanti rinuncia al turnover e manda in campo Shaqiri e Palacio ad affiancare Icardi.

L’Inter parte in modo soft (forse troppo) e per il Cesena tener testa agli avversari è un gioco da ragazzi. Al 23esimo arriva subito una tegola per Mancini: Shaqiri accusa un risentimento muscolare al flessore, e un minuto dopo deve lasciar spazio a Kovacic.

domenica 15 marzo 2015

“PAREGGEREMO SU RIGORE”. OMBRA DI COMBINE SU FROSINONE-ENTELLA

 LATO B  Appunti sulla Serie Cadetta 
Si tinge di giallo il post-gara (già movimentato) di Frosinone-Virtus Entella, match della 31esima giornata di serie B terminato 3-3.
Una partita ricca di colpi di scena quella del 'Matusa', con l'Entella in doppio vantaggio che si fa raggiungere nel primo tempo e poi superare nella difesa. Al 92', poi, un rigore alquanto generoso, concesso dall'arbitro Aureliano alla formazione ospite, ha permesso all'Entella di pareggiare la gara, per la disperazione di squadra e pubblico frusinate.

Tutto normale, se non fosse, che, come riferisce “Il Messaggero”, a fine gara, nel corso della consueta perlustrazione dell’impianto, è stato trovato, dal Delegato alla sicurezza dello stadio Matusa e dai Vigili del Fuoco, un foglietto (uno di quelli usati all’atto delle sostituzioni dei giocatori) nell’area della panchina degli ospiti, con una frase allusiva che sembra contenesse le parole “pareggeremo su rigore”. Il foglietto incriminato è stato immediatamente consegnato al Delegato della Procura della Figc.

TRA BIANCHI E GOL LAMPO: OBIETTIVO TRE PUNTI

Alessandro Bianchi. Per uno strano meccanismo mentale che non riesco a spiegare, ogni volta che penso alla sfida tra Inter e Cesena mi viene in mente Alessandro Bianchi, ala destra titolare nell’Inter che vinse lo scudetto dei record con Trapattoni. Non che la mia associazione mentale sia astrusa. Bianchi arrivò all’Inter nel 1988 dal Cesena e quando nel 1996 andò via dalla Beneamata, tornò a vestire la maglia del club romagnolo. In mezzo uno scudetto, una Supercoppa Italiana e due Coppe Uefa. Coppa Uefa? Alessandro Bianchi? Ecco, irrimediabilmente la mente va a quel 7 novembre 1990. Inter-Aston Villa ottavi di finale di Coppa Uefa. All’andata gli inglesi avevano vinto 2-0. Al ritorno Klinsmann dopo sette minuti portò in vantaggio l’Inter. Poco dopo l’ora di gioco Berti fece 2-0 pareggiando i conti con l’andata. E al minuto 74 una girata al volo di Alessandro Bianchi regalò all’Inter un’insperata qualificazione. L’Inter vinse poi quella Coppa Uefa (e Bianchi segnò anche nei quarti col Partizan Belgrado, se non ricordo male). Vabbè, questo è un altro discorso che c’entra poco con Inter-Cesena di domani sera.

sabato 14 marzo 2015

Palla al Centro. FRANCIA, E’ SFIDA SCUDETTO. REAL, SARA’ RISCATTO?

 PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Il match clou del weekend di Serie A è Fiorentina-Milan, ma da seguire anche Torino-Lazio e Roma-Sampdoria. In Francia scontro al vertice tra Lione e Marsiglia (ne potrebbe approfittare il Psg che in settimana è approdato ai quarti di Champions League), mentre in Spagna c’è grande attesa per il pronto riscatto del Real Madrid dopo gli ultimi risultati negativi. In Inghilterra, infine, da seguire Manchester United-Tottenham.

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SERIE A (Italia) – 27^ Giornata 
Sabato 14 Marzo Ore 18
PALERMO-JUVENTUS
I precedenti al Barbera di Palermo tra i rosanero e la Juventus sono 25, con un bilancio neanche troppo squilibrato: 6 vittorie per i siciliani, 11 affermazioni bianconere e 8 pareggi.

Sabato 14 Marzo Ore 20:45
CAGLIARI-EMPOLI
Sono 4 i precedenti totali in serie A tra Cagliari (che in panchina ritrova Zeman, ritornato dopo l'esonero di Zola in settimana) ed Empoli. Sfida che sorride favorevolmente alla squadra di casa, con 3 vittorie. Uno solo il pareggio tra le due compagini, datato stagione 2006/2007 e terminato a reti bianche (0-0).

venerdì 13 marzo 2015

Ciak, si gira! La jersey cam è il futuro

 
Finalmente anche nel tradizionalista mondo calcistico si diffonde tacitamente l’evoluzione tecnologica.
L’annuncio dell’esperimento di Iniesta, il quale andrà in campo con una telecamera incorporata nella maglia è solo l’ultimo di precedenti tentativi già diffuso in altre discipline come il basket o l’hockey. Lo scopo di tale modifiche è ufficialmente quello di  migliorare le prestazioni degli atleti ma, sostanzialmente, in futuro garantirà un nuovo strumento per portare lo spettatore televisivo, ovvero il principale fruitore, a vivere l’avvenimento in prima persona in quella che in gergo si definisce “modalità pov ”. Recentemente è arrivata la disponibilità data dalla Mls, il massimo campionato di calcio Usa, ad usare le telecamere indossate ai giocatori, per attrarre maggiormente lo scettico pubblico americano. Ciò detto, gli esperimenti coinvolgono anche il Vecchio Continente.

giovedì 12 marzo 2015

SCIAGURA CARRIZO, DUE REGALI AL WOLFSBURG E L'INTER E' QUASI FUORI

Europa League 2014-2015 – Andata degli Ottavi di Finale
WOLFSBURG - INTER 3 - 1
5’ PALACIO - 28’ Naldo - 63’ De Bruyne - 75’ De Bruyne

WOLFSBURG (4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha (dal 43' s.t. Perisic), Naldo, Knoche, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Schurrle (dal 1' s.t. Trasch); Dost (dal 24' s.t. Bendtner).
A Disposizione: Grun, Schafer, Klose, Jung.
All.: Hecking.
INTER (4-3-1-2): Carrizo; D'Ambrosio, Ranocchia, Juan Jesus, Santon (dal 37' s.t. Kuzmanovic); Guarin, Medel, Hernanes (dal 13' s.t. Vidic); Shaqiri (dal 37' s.t. Kovacic); Palacio, Icardi.
A Disposizione: Handanovic, Andreolli, Dodò, Puscas.
All.: Mancini.
ARBITRO: Marciniak (Pol).

Una buona Inter tiene testa al Wolfsburg per un tempo prima di crollare nella ripresa grazie agli errori clamorosi di Carrizo che regala due gol (e mezza qualificazione) ai tedeschi. Per l’Inter tanta amarezza e delusione per una sfida che avrebbe potuto avere ben altro esito se in porta ci fosse stato Handanovic e non il portiere argentino.
Mancini schiera la migliore Inter possibile con D’Ambrosio, Ranocchia, Juan Jesus e Santon in difesa, Medel, Guarin e Hernanes a centrocampo e Shaqiri dietro le due punte Palacio e Icardi. L’unico turnover il Mancio lo applica tra i pali con Carrizo che gioca al posto di Handanovic. Una scelta che si rivelerà decisiva e letale per la qualificazione.

L’Inter parte benissimo e dopo cinque minuti è già in vantaggio. D'Ambrosio è bravo ad anticipare Schurrle poco prima della metà campo, il pallone arriva ad Icardi bravo a servire con il no-look Palacio che, solo davanti a Benaglio non sbaglia: 1-0.

mercoledì 11 marzo 2015

CRISI REAL, E’ TUTTA COLPA DI ANCELOTTI?

Non è un buon momento quello che sta attraversando Carlo Ancelotti sulla panchina del Real Madrid. Il tecnico italiano infatti è alle prese con la sua prima crisi sulla panchina madrilena.
La sconfitta per 4-3 rimediata nel ritorno degli ottavi di finale contro lo Schalke 04 (terzo risultato negativo consecutivo) ha messo in luce, ancora una volta, tutti i limiti di una squadra apparsa impacciata e fuori forma. E a poco è servito il passaggio del turno in Champions League per calmare gli animi accesi dei tifosi delle meregues.
Sul web infatti al triplice fischio è partita una critica feroce verso Ancelotti con gli hashtag #AncelottiVeteYa (Ancelotti via subito) e #AncelottiDimision (Ancelotti dimettiti) che sono subito diventati tendenza su Twitter. L'ex allenatore di Chelsea e PSG è ritenuto il vero e unico colpevole di un'involuzione tecnico-tattica che ha portato la squadra dalla vetta del Mondo, conquistata soltanto tre mesi fa in Marocco contro il San Lorenzo, al baratro che oggi appare senza fine, con il sorpasso ottenuto in campionato dal Barcellona e il Clasico nel mirino fra due settimane.

lunedì 9 marzo 2015

LA DIFESA E ICARDI, ECCO COSA BLINDARE IN QUESTA INTER

Le partite finiscono sempre al 90esimo, anzi qualche volta anche al 93esimo o al 94esimo. Ne sappiamo qualcosa noi che negli ultimi due mesi in tre occasioni abbiamo subito un gol sul gong rimediando una sconfitta casalinga in casa (contro il Torino), un’eliminazione dalla Coppa Italia (contro il Napoli) e un pareggio (per fortuna indolore) in Europa League (a Gasgow contro il Celtic).
Le partite finiscono sempre al 90esimo, ma ieri sera intorno al minuto 70 la nostra partita poteva dirsi conclusa. Anzi speravamo che arrivasse presto il 90esimo per non finire con una sconfitta sonora. E invece Palacio si è ricordato di essere a) un attaccante letale sotto porta, b) uno di quelli che “quando il gioco si fa duro iniziano a giocare”. Il Trenza si è preso la squadra sulle spalle e con un gol e un rigore procurato l’ha trascinata ad un pareggio insperato.
Il pareggio strappato al Napoli ha l’effetto di un pieno di fiducia e autostima, ma non bisogna però dimenticarsi ciò che c’è stato prima. Per un’ora abbondante siamo stati in balia dell’avversario, in perenne sotto assedio, con i pericoli che arrivavano da tutte le parti e Handanovic che si dannava a destra e sinistra per tenere la porta imbattuta (se, come sempre, verrà ceduto per fare cassa, sostituirlo non sarà per niente semplice).

domenica 8 marzo 2015

CUORE, CARATTERE... CUCCHIAIO: E’ RIMONTA INTER

Serie A 2014-2015 – 26^ Giornata
NAPOLI - INTER 2 - 2
53’ Hamsik – 62’ Higuain – 72’ PALACIO – 87’ ICARDI (rig.)

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Henrique, Albiol, Koulibaly, Strinic; Inler, David Lopez; Callejon (dal 44' st Mesto), Hamsik (dal 34' st Gabbiadini), Mertens (dal 27' st De Guzman); Higuain.
A Disposizione: Rafael, Colombo, Zuniga, Ghoulam, Jorginho, Zapata.
All.: Benitez.
INTER (4-3-1-2) Handanovic; Santon, Ranocchia, Juan Jesus (dal 38' st Puscas), D'Ambrosio; Guarin, Medel, Brozovic (dal 19' st Hernanes); Shaqiri; Icardi, Palacio.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Andreolli, Campagnaro, Kuzmanovic, Obi, Dodò, Vidic, Felipe, Kovacic, Podolski.
All.: Mancini.
ARBITRO Rocchi di Firenze.

Grande prova di carattere dell’Inter che al San Paolo, pur non giocando una partita eccezionale, riesce a rimontare due gol ai padroni di casa e a portare a casa un punto prezioso.
Nessuna novità nella formazione messa in campo da Mancini. Davanti ad Handanovic giocano Ranocchia e Juan Jesus centrali con D’Ambrosio e Santon sugli esterni. A centrocampo Medel, Brozovic e Guarin, mentre Shaquiri gioca da trequartista dietro Palacio e Icardi.
Il primo tempo è soprattutto un monologo dei padroni di casa. Higuain dà subito del lavoro ad Handanovic e prima del quarto d’ora il portiere sloveno deve rispondere agli squilli di Higuain e Hamsik.
Nella fase centrale del primo tempo l'Inter riesce a limitare le azioni offensive del Napoli, anche grazie a un ottimo Ranocchia, provvidenziale in due occasioni. Prima dell'intervallo, però, Higuain ha la palla per far esplodere il San Paolo, ma sul cross morbido dell'ispiratissimo Mertens il Pipita calcia clamorosamente alto a porta sguarnita. E l’Inter riesce ad arrivare miracolosamente indenne all’intervallo.

sabato 7 marzo 2015

Palla al Centro. L’EUROPA PASSA PER NAPOLI E ROMA

 PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Il menù del weekend calcistico offre Napoli-Inter e Lazio-Fiorentina in Serie A, Manchester United-Tottenham in Premier League, Atletico Madrid-Valencia in Spagna, e ancora, i derby di Vienna e Zagabria e la supersfida turca tra Fenerbahce e Galatasaray.
Dovrebbe giocare il Parma dopo due sfide rinviate. Avversari dei ducali l’Atalanta che in settimana ha esonerato Colantuono e chiamato sulla panchina orobica Edy Reya.

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SERIE A (Italia) – 25^ Giornata 
Sabato 7 Marzo ore 18
SAMPDORIA-CAGLIARI

Sabato 7 Marzo ore 20.45
MILAN-VERONA


giovedì 5 marzo 2015

SIM SALAH BIM: MAGIA VIOLA, JUVE KO

COPPA ITALIA 2014-2015 – Semifinale d’Andata
JUVENTUS-FIORENTINA 1-2 
11’ Salah – 24’ Llorente – 55’ Salah
JUVENTUS (4-3-3) Storari; Caceres, Bonucci, Ogbonna, Padoin; Vidal, Marchisio, Pogba; Pepe (dal 27' s.t. Pereyra), Llorente (dal 13' s.t. Morata), Coman (dal 36' s.t. Tevez). (Buffon, Rubinho, Chiellini, Barzagli, De Ceglie, Lichtsteiner, Evra, Sturaro, Matri. All. Allegri.
FIORENTINA (4-3-3) Neto; Richards, Rodriguez, Basanta, Alonso; Kurtic, Badelj (dal 32' s.t. Aquilani), Mati Fernandez; Salah (dal 28' s.t. Diamanti), Gomez (dal 18' s.t. Ilicic), Joaquin. (Lezzerini, Rosati, Vargas, Borja Valero, Pasqual, Lazzari, Bagadur, Rosi, Gilardino). All. Montella.
ARBITRO Valeri di Roma.

Quattro giorni dopo aver espugnato San Siro la Fiorentina concede il bis allo Juventus Stadium nell’andata delle semifinali di Coppa Italia. Mattatore della serata ancora una volta Salah. Il gioiellino egiziano mette ko i bianconeri con un gol per tempo. In mezzo la rete di Llorente, utile per alimentare le speranze di qualificazione della formazione allenata da Massimiliano Allegri.
L’ex giocatore del Chelsea colpisce già dopo 11 minuti. Angolo battuto da Pepe, su una ripartenza Salah prende palla e fa 70 metri, lascia sul posto Padoin (che per stargli dietro chiede un passaggio al tram che passa da quelle parti) e poi non sbaglia a tu per tu con Storari. Fiorentina in vantaggio.

Al 24esimo arriva però il pareggio dei padroni di casa. Cross di Pepe da destra e testa di Fernando (marcato da Basanta), pallone che colpisce il palo e poi finisce dentro.

mercoledì 4 marzo 2015

FOTO SENZA ANIMA: RIDATECI LA POESIA DEL GOL


Centinaia di gol stanno sparendo sotto i nostri occhi: sono quelli che, una volta, i fotografi rendevano eterni piazzandosi dietro le reti. Frega a qualcuno? Probabilmente no. Ma si vedevano, nell’ordine: il pallone, lo sguardo perso del portiere in tuffo verso il palo e, sullo sfondo, quello sospeso dell’avversario. Le immagini televisive al rallentatore, poi, allungavano i due secondi del gol a un piccolo momento di grande cinema. Andatevi a vedere le immagini della vecchia Domenica Sportiva trasmesse su Raisport. 
Le foto, poi: potevi trovare cose sorprendenti. Sul volto di Paolo Rossi, nella fotografia del gol del 3-2 al Brasile ’82, c’era un ghigno strano, metà sorriso e metà tensione, ma c’è chi giura che Pablito stesse proprio sorridendo. 
E ancora: lo sguardo ombroso di Fiorini mentre osserva il pallone infilarsi alle spalle del portiere del Napoli; il rigore di Paris con il pallone a sinistra e Zoff proteso a destra; i tre difensori in barriera del Pescara, due con i baffi, che si voltano per vedere il tiro di Maldera infilarsi in rete e la torsione di Boninsegna nel girare di testa il gol della vittoria dell’Inter sul Catania, con il pallone semicoperto dalla testa di un fotografo, il cui naso poggiava sul fondo della rete. Quando si dice il fiuto del bravo reporter.

martedì 3 marzo 2015

ZANETTI STORY, IO C'ERO (non potevo mica mancare...)

Metti un venerdì sera, un cinema multisala, un gruppo di persone con qualcosa in comune, sullo schermo un film-documentario imperdibile (almeno per i presenti).
Sì, io c’ero. Venerdì sera come molti tifosi nerazzurri (pare che fossimo qualcosa come 80mila in tutta Italia) mi sono recato ad un cinema multisala per assistere alla proiezione di “Zanetti Story”. Per uno come me cresciuto a pane e Zanetti era quasi un atto dovuto.
La proiezione è alle 20.30 ma io arrivo in largo anticipo. Ecco che vedi spuntare le prime facce familiari (un’interista lo riconosci subito), qualcuno si presenta con magliette e sciarpe, il multisala col passare dei minuti si riempie di colori nerazzurri. Saluti l’amico (“anche tu qua?” “Eh, per il Capitano si fa questo e altro, non potevo mancare”), guardi con ansia l’orologio (“quanto manca?”), scatti un selfie per immortalare il momento e intanto prendi posto nella tua poltroncina prenotata.
Sullo schermo il countdown dice che mancano 10 minuti, scambi qualche battuta, butti un’occhiata intorno alla ricerca di qualche amico, qualche cenno di saluto col tizio che ha una faccia familiare ma non ricordi chi è.

lunedì 2 marzo 2015

ABBIAMO MANCATO UNA GRANDE OCCASIONE (ah, la classifica...)

Stamattina in un impeto di autolesionismo ho dato una sbirciata alla classifica di Serie A nelle prime posizioni. Juventus 57 Roma 48 Napoli 45 Lazio 43 Fiorentina 42 Sampdoria 39 Genoa e Torino 36 Inter 35. Se ieri sera avessimo vinto ora saremmo ad un punto dalla Fiorentina, a quattro dalla Lazio e soprattutto a soli sette punti dal Napoli e quindi dalla Champions League. Nonostante la stagione di merda, nonostante i persi per strada, nonostante le tante prestazioni ad michiam, sarebbe bastato vincere ieri sera per riaccendere velate speranze di qualificazione alla Champions League, considerando che domenica sera andiamo a Napoli e tutto poteva succedere. Ma con i “se” non si va da nessuna parte e volenti o nolenti dobbiamo guardare la cruda realtà e i sette punti di distanza sono ora dall’Europa League.

domenica 1 marzo 2015

DELUSIONE INTER, SALAH LA BEFFA (immeritatamente)

Serie A 2014-2015 – 25^ Giornata
INTER - FIORENTINA 0 - 1
55’ Salah

INTER (4-3-1-2): Handanovic; Campagnaro, Vidic, Juan Jesus, Santon (33' st D'Ambrosio); Guarin, Medel, Brozovic; Kovacic (28' st Palacio); Podolski (21' st Shaqiri), Icardi.
A disp. Carrizo, Andreolli, Ranocchia, Dodò, Felipe, Hernanes, Kuzmanovic, Obi, Puscas.
All. Mancini
FIORENTINA (4-3-2-1): Neto; Tomovic, Savic, Rodriguez, Pasqual; Kurtic, Badelj, Aquilani (36' st Vargas); Diamanti (27' st Joaquin), Ilicic; Babacar (43' Salah).
A disp. Rosati, Lazzerini, Richards, Alonso, Pizarro, Borja Valero, Lazzari, Rosi, Gilardino.
All. Montella
Arbitro: Massa

Mi verrebbe da dire che i viola sono quasi un portafortuna e che, precedenti alla mano, domani dovremmo essere noi a portare a casa il risultato. Ma poco più di un mese fa da queste parti venne il Torino che non vinceva a San Siro da 26 anni e… sapete tutti come è andata a finire.
Non so se sono stato profetico o ho portato sfiga ma alla fine i miei timori diventano realtà. La Fiorentina sbanca San Siro dopo 12 vittorie consecutive nerazzurre e ringrazia il gol di Salah, le parate di Neto e alcune decisioni di Massa molto dubbie (compreso un rigore negato ad Icardi).
Mancini preferisce Vidic a Ranocchia e Kovacic a Shaqiri, mentre in attacco gioco Podolski al posto di Palacio.
Nella fase iniziale i ritmi sono davvero bassi. Le prime occasioni della gara sono viola. Diamanti impegna Handanovic su punizione, mentre un cross insidioso di Pasqual viene solo sfiorato da Babacar. La gara aumenta d’intensità nella seconda parte del primo tempo e al 35esimo capitan Guarin resiste a due contrasti e colpisce il palo con un destro terrificante dal limite. Babacar è costretto a lasciare il campo per un infortunio, Montella sceglie Salah per sostituirlo. All’intervallo si va sullo 0-0.