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martedì 30 settembre 2014

LAVORARE CON BIELSA: QUANDO IL SOGNO DIVENTA REALTA'

Quando la genialità incontra la ratio umana c’è sempre un pizzico di follia che sconvolge l’equilibrio statico degli eventi. Stiamo parlando di una storia di volontà, tenacia e maestria. Deus ex machina di questo sensazionale aneddoto a lieto fine è l’istrionico Marcelo “El Loco” Bielsa.
Qualcuno dice che il destino è scritto fin dalla nascita. In realtà non c’è modo per descrivere la storia di Ever Demaldé da Junin, città argentina a più di 250 chilometri da Buenos Aires .
Ever soprannominato «el chico de la tapa», allena le squadre giovanili del quartiere e studia per diventare tecnico nel segno del grande maestro della poesia offensiva, del calcio sudamericano, "El Loco".
Tutti hanno un sogno nascosto e la grandezza di un uomo sta nell'inseguire quel desiderio caparbiamente.
Il sogno de "El chico de la tapa" è quello di poter incontrare Bielsa. Cosi, scrive una lettera, la quale verrà successivamente recapitata di persona al tecnico, raccontando di sé, della sua idea di calcio e delle sue aspirazioni.

lunedì 29 settembre 2014

SPERIAMO SIA SOLO UN'INCIDENTE DI PERCORSO...

Non smetterò mai di ringraziare il momento in cui trascinato dall’istinto (e anche dal cuore…) ho deciso di partire per qualche giorno e lasciare da parte tutto, Inter compresa.
Quando ieri pomeriggio, spulciando sul cellulare i risultati del primo tempo, ho letto quel Inter-Cagliari 1-4 ho pensato ad un errore. Ahimè, invece non c’era nessun errore.
Non ho visto la partita, di conseguenza esprimere dei giudizi è del tutto relativo. Però, per esempio, possiamo partire da alcuni dati oggettivi. In queste prime cinque giornate avevamo un calendario relativamente abbordabile (Torino e Palermo in trasferta e Sassuolo, Atalanta e Cagliari in casa non sono certi impegni proibitivi) in cui fare 13-15 punti era un obiettivo più che realistico. E invece ne abbiamo portato a casa la metà, appena 8. Per dire, lo scorso anno dopo cinque giornate avevamo 13 punti e avevamo già affrontato Juventus e Fiorentina.
Partire bene poteva essere utile per darci una spinta per il prosieguo della stagione. Considerando che, Juventus e Roma escluse, le altre vanno a singhiozzo, riuscire a fare bottino pieno nelle prime cinque giornate voleva dire dare un‘impronta pesante alla corsa verso il terzo posto.

giovedì 25 settembre 2014

VADO IN VACANZA (ma torno presto...)

Mentre a Ferragosto voi eravate sotto l'ombrellone io lavoravo e lo stesso vale per tutto il mese di luglio e agosto.
Ragion per cui ora che voi siete tornati mestamente a lavoro (ahimè, chi ce l'ha...) o allo studio, io me ne vado beatamente in vacanza.
Ci si vede lunedì. Ciao popolo di calciomaniaci !!!

mercoledì 24 settembre 2014

PRODEZZA DI OSVALDO + MAGIA DI HERNANES = TRE PUNTI

Serie A 2014-2015 – 4^ Giornata
INTER - ATALANTA 2 - 0
40' OSVALDO – 87’ HERNANES

INTER (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Jonathan, Guarin (21' st Hernanes), Medel, Kovacic, Dodò; Palacio (29' st M'Vila), Icardi (25' Osvaldo).
A Disposizione.: Carrizo, Campagnaro, Andreolli, Mbaye, Nagatomo, D'Ambrosio, Kuzmanovic, Krhin, Obi, M'Vila.
All.: Mazzarri
ATALANTA (4-4-1-1): Sportiello; Zappacosta, Benalouane, Cherubin, Dramè; D'Alessandro (6' st Gomez), Cigarini, Carmona, Estigarribia; Moralez (6' st Boakye), Bianchi (28' st Denis).
A Disposizione: Avramov; Scaloni, Del Grosso, Biava, Bellini, Raimondi, Baselli, Molina, Migliaccio.
All.: Colantuono
Arbitro: Gervasoni di Mantova

L’Inter gioca da Inter, Gervasoni non combina disastri, e alla fine la squadra di Mazzarri porta a casa i tre punti grazie a due gol fantastici di Osvaldo (in semirovesciata) e Hernanes (su punizione).
Rispetto a Palermo sono tre le novità. Jonathan e Dodò sulle fasce e Palacio in avanti. Tutto confermato il resto, con Guarin preferito ad Hernanes e Icardi a far coppia col Trenza.
Parte bene l’Atalanta che gioca a viso aperto e crea apprensione in area avversaria. Ma l’Inter reagisce. Vidic colpisce il palo da azione di calcio d’angolo e Palacio impegna Sportiello con un tiro forte ma centrale.
Al 24esimo tegola per l’Inter. Icardi è costretto ad uscire dal campo a causa di una botta sopra al ginocchio ricevuta qualche minuto prima da Benalouane: al suo posto entra Osvaldo.

L'Inter ha il completo controllo della gara e alla mezzora di gioco ha una ghiotta occasione per andare in vantaggio: Benalouane affossa Osvaldo in area di rigore e Gervasoni, incredibile ma vero, concede il rigore.

ATALANTA-GERVASONI: INTER, DOPPIO OSTACOLO DA SUPERARE

A volte ritornano. Anche se ne avremmo volentieri fatto a meno. A distanza di due stagioni riecco quel “simpaticone” dell’arbitro Gervasoni a dirigere Inter-Atalanta. No, non sto scherzando, anche se così su due piedi anche io ho pensato ad uno scherzo o un refuso. E invece è tutto vero: il signor Andrea Gervasoni della sezione di Mantova dirigerà la sfida tra Inter-Atalanta.
Ovvio pensare che una sfida già di per sé delicata (se non altro perché nelle ultime due stagioni ci ha regalato parecchie delusioni) possa diventare ancora più complicata. Senza voler fare del vittimismo, alla luce del precedente e delle direzioni arbitrali di inizio stagione è probabile che la sfida di questa sera sia tutta in salita.

Mi auguro di non dover scrivere stasera “Ecco, l’avevamo detto”. Sarebbe troppo scontato ed è una situazione di cui vorremmo sinceramente farne a meno. Ma quando si incrocia la combinazione Inter-Arbitri tutto è possibile, anche che dal nulla spuntino rigori, espulsioni e gol annullati.

martedì 23 settembre 2014

SE BASTASSE UN ARRESTO PER CAMBIARE LE COSE

La Digos ha arrestato Gennaro De Tommaso, conosciuto come "Genny 'a carogna", il capo ultrà del Napoli diventato famoso in tutto il mondo lo scorso 3 maggio in occasione della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina (la partita preceduta dal ferimento, poi diventato morte, di Ciro Esposito in circostanze tuttora da chiarire: fra la legittima difesa e l’omicidio preterintenzionale esiste una certa differenza), è ai domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale e per l’esposizione di striscioni inneggianti alla violenza. De Tommaso viene considerato dalla Digos di Roma il "leader e istigatore delle violenze" che si sono verificate alcune ore prima della finale di Coppa Italia quando un gruppo di un centinaio di napoletani si concentrò in piazza Mazzini con fumogeni e petardi nell'intenzione, secondo l'accusa, di tendere agguati a tifosi della Fiorentina. Su De Tommaso pende anche l'accusa di aver offeso le forze dell'ordine per avere indossato la maglietta "Speziale libero" all'interno dello stadio Olimpico, mentre arrampicato su una balaustra impediva l'inizio della finale. Dovrà rispondere dell'articolo 2 bis della legge 41 del 2007 che vieta di esporre striscioni o cartelli incitanti alla violenza o con insulti.

lunedì 22 settembre 2014

TANTI “SE” PER UN’INTER INCOMPLETA

Se Vidic non avesse fatto quella cazzata dopo tre minuti (mi sono incazzato più oggi nel rivederla per la cinquantesima volta che ieri sera in presa diretta).. Se l’arbitro avesse convalidato il gol (peraltro regolarissimo…) di Icardi... Se Sorrentino non fosse arrivato su quel colpo di testa di Osvaldo… Se…
Se...

Vabbè, che vogliamo fare? Andiamo ad oltranza con i “se”? No, non mi pare il caso. Anche perché, se proprio vogliamo dirla tutta non è che avessimo meritato così tanto i tre punti. Il secondo tempo abbiamo spinto, ma il primo non abbiamo combinato nulla, abbiamo creato qualche occasione ma il Palermo non è stato certo a guardare (ha colto pure una traversa). A conti fatti, e mi duole scriverlo, meritavamo di pareggiare e abbiamo pareggiato. Poi, certo, possiamo appellarci al fatto che senza l’erroraccio di Vidic o con il gol di Icardi avremmo visto un’altra partita, ma purtroppo si rimane nel campo delle ipotesi. Perché per quello che si è visto nel primo tempo il Palermo avremmo comunque potuto segnare il gol dell’1-0. E chi ci dice che dopo il 2-1 di Icardi il Palermo non sarebbe riuscito a trovare il gol del pareggio?

domenica 21 settembre 2014

ERRORI E SFORTUNA: FRENATA INTER

Serie A 2014-2015 – 3^ Giornata
PALERMO - INTER 1 - 1
3' Vazquez - 42' KOVACIC

PALERMO (3-5-1-1): Sorrentino; Andelkovic, Terzi, Feddal; Morganella, Bolzoni (20'st Belotti), Rigoni, Barreto, Lazaar (29'st Daprelà); Vazquez (38'st Quaison); Dybala.
A Disposizione: Ujkani, Vitiello, Pisano, Pereira, Makienok, Palmieri Dos Santos, Ngoyi, Chochev, Bamba.
All. Iachini.
INTER (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus (20'st Hernanes); D'Ambrosio (11'st Dodò), Guarin, Medel, Kovacic (34'st Palacio), Nagatomo; Osvaldo, Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Jonathan, Andreolli, Campagnaro, Kuzmanovic, Obi, Mbaye, Krhin, M'Vila.
All. Mazzarri.
ARBITRO: Valeri di Roma.

Ancora una volta Palermo si rivela trasferta ostica. L’Inter torna dalla Sicilia infatti con un misero punticino, frutto più dei demeriti nerazzurri che dei meriti rosanero.
Mazzarri recupera in extremis Kovacic che insieme a Medel e, a sorpresa, Guarin compone il terzetto di centrocampo. Sulle fasce Nagatomo e D’Ambrosio mentre in difesa si rivede Vidic dopo la squalifica.
Parte forte il Palermo e dopo tre minuti va in vantaggio. Vidic gestisce malissimo un pallone nei pressi dell'area di rigore, Vazquez approfitta dell'errore del serbo che non riesce ad effettuare il retropassaggio ad Handanovic e sigla la rete dell'1-0. Clamoroso l’errore del difensore nerazzurro.
L'Inter appare stordita, incapace di reagire e di creare un azione degna di nota. Il Palermo è padrone del campo e si rende pericoloso in più di un’occasione. La prima vera azione degna di nota dell’Inter arriva alla mezz'ora di gioco quando Guarin mette i brividi a Sorrentino con una bomba da fuori area che si spegne di poco a lato del palo.

CERCANDO TRE PUNTI NELLA CALDA SICILIA

L'ultima volta che...
Dalla fredda Kiev alla calda Palermo il passo è breve. Tre giorni fa i nostri ragazzi affrontavano le rigide temperature ucraine e stasera si godranno il caldo (probabile, visto le temperature africane del Sud Italia) della Sicilia. Sperando che cambiando le temperature climatiche resti immutato il risultato ottenuto sul campo dalla squadra nerazzurra.
Palermo, infatti, non è stata mai una trasferta facile negli ultimi anni. Aldilà del risultato finale che spesso ci ha sorriso, in terra siciliana abbiamo sempre sudato le fatidiche sette camicie. Basti pensare che nelle ultime due occasioni abbiamo perso e che anche nell’anno del Triplete non andammo oltre il pareggio in casa della formazione palermitana.
Ecco perché, nonostante il Palermo sia una neopromossa e nonostante sulla carta siamo leggermente favoriti, non dobbiamo per nessun motivo sottovalutare gli avversari. Ciò non toglie che siamo pur sempre l’Inter e che, va bene essere “work in progress” ma da Palermo tornare con i tre punti è quasi un obbligo morale.

sabato 20 settembre 2014

Palla al Centro. LUCI A SAN SIRO: C'E' MILAN-JUVE

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
E’ Juventus-Milan la partita più interessante ed affascinante del weekend calcistico. Occhi puntati su Manchester-Chelsea in Inghilterra e Feyenoord-Ajax in Olanda.
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 SERIE A (Italia) – 3^ Giornata 
Sabato 20 settembre ore 18
CESENA-EMPOLI
Uno solo è il precedente in serie A tra Cesena ed Empoli. Risale alla stagione 1987/1988, quando al Manuzzi finì con il punteggio di 1-1 (reti di Rizzitelli ed autogol Cuttone).

Sabato 20 settembre ore 20.45
MILAN-JUVENTUS
Nelle gare disputate a Milano i padroni di casa hanno avuto la meglio in 27 occasioni contro le 19 affermazioni bianconere. 33 i pareggi. Una curiosità: sono 3 le reti segnate in Serie A in carriera dall’attuale allenatore del Milan Filippo Inzaghi alla Juventus vestendo la casacca rossonera, mentre sono 5 i gol fatti dallo stesso Inzaghi al Milan quando militava nelle file bianconere.

venerdì 19 settembre 2014

IL PARMA FERMA BIABIANY "HA UN'ARITMIA CARDIACA"

Jonathan Biabiany ha un’aritmia cardiaca: fino a che non ci saranno i presupposti per la totale sicurezza della sua salute, la sua attività agonistica si ferma. Apprensione nel club emiliano per le condizioni del 26enne esterno francese, con un passato anche in Sampdoria ed Inter, al quale il primo settembre scorso, durante una visita medica, è stato riscontrato un problema cardiaco mai avuto prima, come ha confermato l’amministratore delegato gialloblù, Pietro Leonardi.
"Parlo a nome di società, giocatore e rappresentanti di giocatore - ha esordito Leonardi - Biabiany ha fatto la visita d’idoneità il 10 luglio scorso a Parma e ha ottenuto l’idoneità. Successivamente, il 1° settembre, durante la visita d’idoneità effettuata a Milano, è comparsa un’aritmia mai registrata precedentemente".
Al suo rientro a Parma, Biabiany, fa sapere Leonardi, "è stato sottoposto a ulteriori accertamenti diagnostici. Sulla base di questi, e sentiti anche consulenti esterni a cui la società si è rivolta, in questo momento è stato deciso di sospendere l’attività agonistica per un periodo di tempo limitato, durante il quale il calciatore sarà monitorato e sottoposto ad ulteriori accertamenti per verificare il momento dell’eventuale ripresa dell’attività agonistica".

giovedì 18 settembre 2014

D'AMBROSIO-GOL, ED ECCO I PRIMI TRE PUNTI

Europa League 2014-2015 – Girone F Prima Giornata
DNIPRO - INTER 0 - 1
71’ D'AMBROSIO

DNIPRO (4-2-3-1): Boyko; Fedetskiy, Mazuch, Douglas, Strinic; Kankava, Rotan; Bruno Gama, Kravhcenko (dal 22' s.t. Shakhov, dal 29' s.t. Lukchevych), Konoplyanka; Zozulya (dal 34' s.t. Kalinic).
A Disposizione: Lastuvka, Cheberyachko, Mihunov, Politylo.
All. Markevich.
INTER (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Vidic, Juan Jesus; D'Ambrosio, Hernanes (dal 31' s.t. Jonathan), M'Vila, Kuzmanovic (dal 17' s.t. Osvaldo), Dodò; Guarin; Icardi.
A Disposizione: Carrizo, Andreolli, Ranocchia, Obi, Palacio.
All. Mazzarri.
ARBITRO: Zwayer (Germania)

Pur senza brillare particolarmente l’Inter supera il Dnipro in trasferta e porta a casa i primi tre punti di questa Europa League.
Mazzarri applica un po’ di turnover. Kovacic, vittima di un problema al polpaccio, va in tribuna. A centrocampo si rivede Kuzmanovic (ancora tu? ma non dovevamo vederci più?) che completa la mediana con M’Vila e Hernanes, in difesa spazio a Campagnaro che completa la linea difensiva con Vidic e Juan Jesus, mentre in attacco Guarin (per l’occasione promosso capitano) gioca a supporto dell’unica punta Icardi.
La prima parte di gara è tutta di marca ucraina con l’Inter che attende nella propria metà campo e cerca di sfruttare qualche buona ripartenza.

Ma le occasioni sono davvero poche. Nel finale di tempo qualche protesta nerazzurra (giustificata) perché prima non viene visto un fallo su Guarin al limite dell'area e poi viene incredibilmente ignorato un netto tocco di mani di Mazuch in area.

mercoledì 17 settembre 2014

EUROPA LEAGUE, LA "PICCOLA" EUROPA DA CONQUISTARE

Forse non è importante come la Champions League, forse non dà lo stesso prestigio, sicuramente la musichina della Champions dà tutt’altra emozione, ma sempre di Europa si tratta. Ecco perché non capisco perché si voglia sminuire l’Europa League.
Gli appassionati di calcio in Italia sono convinti che lo scudetto e la Champions League sono il top e che Coppa Italia e Europa League non valgono una mazza. Poi ci ritroviamo con Portogallo e Olanda che rischiano di superarci nel ranking Uefa e tutti corrono a piangere e ad invocare più attenzione verso la “coppetta” europea.
Per l’ennesima volta ci ritroviamo a settembre a sperare che questa sia la stagione buona e che finalmente le nostre squadre onorino la competizione fino alla fine e non si faccia buttare fuori da semi-sconosciute squadre slovene, bulgare o ucraine. Lo scorso anno la Juventus arrivò fino ad un passo dalla finale, forse stimolata più dal fatto che l’atto finale si giocasse allo Juventus Stadium che non dalla competizione in sé. Alla fine si dovette arrendere al Benfica.

martedì 16 settembre 2014

DRAMMA SPORTIVO PER BALDANZEDDU: FUORI UN ANNO !!!

LATO B Appunti sulla Serie Cadetta
Più che un infortunio, un vero dramma sportivo. Ivano Baldanzeddu, giocatore della Virtus Entella, dovrà restare fermo per un anno dopo uno scontro di gioco col difensore del Brescia Valerio Di Cesare. Dalle immagini si vede Di Cesare che, per cercare di prendere il pallone, interviene con il piede a martello sul ginocchio di Baldanzeddu. L'articolazione si piega in maniera innaturale e cede, mentre il difensore del Brescia non viene nemmeno ammonito dall'arbitro Roca.
"Lesione multilegamentosa al ginocchio destro (crociato anteriore, crociato posteriore, collaterale interno) suscettibile di plastica chirurgica” . Il giocatore dell'Entella dovrà subire due operazioni a distanza di 6-8 settimane l'una dall'altra. La prognosi è di 12 mesi.

Subito dopo il match, quando ancora non era chiara la gravità dell'infortunio, Di Cesare aveva provato a giustificarsi: "Sono cose che succedono. Venivo da dietro, ho preso prima la palla e poi mi è venuto addosso".

lunedì 15 settembre 2014

FINALMENTE ECCO L'INTER CHE CI PIACE

“Una gara che si conclude con un simile divario non si presta a molte considerazioni.”, scrivevo ieri. O forse sì, direi oggi. Innanzitutto smettiamola di fare gli schizzinosi e di sminuire il risultato ottenuto dai ragazzi di Mazzarri: un 7-0 è e rimane sempre un 7-0.
Non oso immaginare i titoloni dei giornali stamattina se a rifilare sette pappine all’avversario fosse stata la Juventus o il Milan. E invece noi abbiamo dovuto dividere la scena con la vittoria pirotecnica e casuale del Milan a Parma. Pazienza non ce ne può fregà de meno dei giornali.

Rimane il fatto che l’Inter ha giocato una grande gara, che non si è assopita dopo il vantaggio o dopo il raddoppio, che non ha tirato i remi in barca dopo il quarto gol, né ha smesso di giocare dopo aver servito il set. “E vabbè, contro il il Sassuolo…”. Certo, come no… Quelli dotati di buona memoria ricorderanno che si disse lo stesso anche lo scorso anno dopo che vincemmo per 7-0 in casa dei neroverdi. Dopo tre giorni il Sassuolo andò a Napoli e strappò un punto alla squadra di Benitez. A quel punto il Sassuolo non era più una squadretta mediocre.

domenica 14 settembre 2014

CUCU' SETTE-TE, VOLA LA GIOVANE INTER

Serie A 2014-2015 – 2^ Giornata
INTER - SASSUOLO 7 - 0
4' ICARDI - 21' KOVACIC - 30' ICARDI - 43' OSVALDO – 53' ICARDI - 72’ OSVALDO - 74' GUARIN

INTER (3-5-2): Handanovic; Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus; Nagatomo (dal 17' s.t. Mbaye), Hernanes, Medel, Kovavic (dal 19' s.t. Guarin), Dodò (dal 31' s.t. Palacio); Icardi, Osvaldo.
A Disposizione: Carrizo, Berni, Campagnaro, Kuzmanovic, Obi, D'Ambrosio, Khrin, M'Vila.
All: Mazzarri
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Peluso, Ariaudo, Terranova, Vrsaliko (dal 18 p.t. Gazzola); Biondini, Magnanelli, Missiroli (dal 1' s.t. Taider); Berardi, Zaza (dal 19' s.t. Pavoletti), Sansone.
A Disposizione: Pomini, Polito, Longhi, Antei, Acerbi, Gazzola, Brighi, Floro Flores, Gliozzi, Floccari.
All: Di Francesco
ARBITRO Calvarese di Teramo

Incredibile ma vero, finisce come un anno fa. Sulle note di ”Pazza Inter” (bentornato!!!) la squadra nerazzurra rifila sette reti al Sassuolo. Mattatore della gara è Icardi con tre reti, doppietta per Osvaldo, in gol anche Kovacic e Guarin.
In difesa Andreolli vince il ballottaggio con Campagnaro, a centrocampo Medel preferito a M’vila mentre in attacco è Osvaldo e non Palacio il partner di Icardi.

Pronti via e i nerazzurri sono già in vantaggio dopo appena quattro minuti con Icardi, servito in area da Kovacic ed abile a ribadire in rete una respinta di Consigli, scaturita da una precedente conclusione del bomber argentino. Il gol scuote il Sassuolo, ma i neroverdi sono poco precisi in zona rete. Al ventesimo l’Inter colpisce di nuovo: tacco di Icardi per Osvaldo e sponda per Kovacic che infila Consigli con un preciso tocco morbido che vale il raddoppio. Primo gol in Serie A per il croato che si sblocca anche in campionato.

SAN SIRO DEVE TORNARE AD ESSERE INESPUGNABILE

Non ho ancora ben capito se domani pomeriggio a San Siro risuoneranno finalmente di nuovo le note di “Pazza Inter”. Il contenzioso tra l’Inter e Rosita Celentano (meno male che è tifosa interista, pensa se fosse stata juventina…) sembrava ad un punto di svolta, ma a quanto pare non si è trovato l’accordo, o forse sì. Insomma siamo vicini al ritorno dell’inno che ha fatto da colonna sonora ai nostri trionfi. Nel frattempo chi andrà a San Siro a vedere la Beneamata dovrà sorbirsi “C’è solo l’Inter” (se siete poco convinti, provate ad ascoltare ”Nerazzurri siamo noi” inno fresco di zecca uscito in questa settimana, e vedrete che lo rivaluterete).
Ma abbandoniamo questa piccola digressione musicale e parliamo della sfida che ci aspetta domani pomeriggio contro il Sassuolo per quello che è l’esordio stagionale dei nostri ragazzi in quel di San Siro. Dopo la mediocre prestazione contro il Torino due settimane fa, l’Inter è chiamata al pronto riscatto e la sfida contro i neroverdi è certamente una buona occasione per conquistare la prima vittoria stagionale.

sabato 13 settembre 2014

Palla al Centro. DERBY DI MADRID, E’ GIA’ TEMPO DI RIVINCITE

 PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio 
Senza ombra di dubbio è il derby di Madrid il piatto forte del weekend con Real e Atletico che si ritrovano contro dopo la finale di Champions League a maggio e la Supercoppa Spagnola ad agosto. Tra le sfide da non perdere Arsenal-Manchester City in Premier League (dove c’è anche un’inedita sfida al vertice Chelsea-Swansea) e Juventus-Udinese in Serie A con Stramaccioni che torna allo Juventus Stadium con l’intenzione di violarlo nuovamente.
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 SERIE A (Italia) – 2^ Giornata 
Sabato 13 settembre ore 18
EMPOLI-ROMA
Nove i precedenti giocati al Castellani fra Empoli e Roma con un bilancio abbastanza equilibrato: 3 vittorie per i toscani, 4 dei giallorossi e 2 pareggi.

Sabato 13 settembre ore 20.45
JUVENTUS-UDINESE
A Torino i padroni di casa hanno vinto 30 gare su 40, anche se l’Udinese ha fatto il “colpaccio” per ben 6 volte.

mercoledì 10 settembre 2014

AVVISO

Settimana scorsa si è rotto il portatile, oggi è andato ko il pc fisso di casa.
Se non è sfiga questa...
In ogni caso, per qualche giorno sarò offline. Spero di tornare operativo al più presto.
 

martedì 9 settembre 2014

ZAZA-BONUCCI, PASSEGGIATA AZZURRA (con avversari così...)

QUALIFICAZIONE EUROPEI 2016 – Girone H
NORVEGIA-ITALIA 0-2
16’ Zaza – 62’ Bonucci
NORVEGIA (4-5-1) Nyland; Elabdellaoui, Nordtveit, Forren, Flo; Moeller-Daehli, Skjelbred (dal 29’ s.t. Pedersen), Johansen, Y. Jenssen (dal 25’ s.t. Tettey), Nielsen (dal 5’ s.t. T. Elyounoussi); King (Jarstein, Hansen, Semb Berge, Hagen, Kamara, Samuelsen, Danielsen, Konradsen). All. Hogmo.
ITALIA (3-5-2) Buffon; Ranocchia, Bonucci, Astori; Darmian (dal 16’ s.t. Pasqual), Florenzi (dal 40’ s.t. Poli), De Rossi, Giaccherini, De Sciglio; Zaza (dal 37’ s.t. Destro), Immobile (Sirigu, Perin, Pasqual, Ogbonna, Candreva, Parolo, Verratti, Giovinco, El Shaarawy, Quagliarella). All. Conte.
ARBITRO Mazic (Serbia).

Un gol per tempo (Zaza nella prima frazione, Bonucci nella ripresa) e l’Italia porta a casa i primi tre nella corsa in ottica qualificazione a Euro 2016 e, dopo ben 77 anni, torna a vincere in Norvegia, in maniera più che convincente. Sebbene l’avversario ha confermato di essere ben poco consistente.
Conte si affida al suo fedele 3-5-2, con Zaza e Immobile come bocche di fuoco dell'attacco azzurro. A centrocampo chanche dal primo minuto per Florenzi con De Rossi e Giaccherini, sulle fasce confermati De Sciglio e Darmian. Trio difensivo con i collaudati Astori, Bonucci e Ranocchia mentre in porta torna Buffon.
Dopo 3 minuti lancio di De Rossi, cross di Darmian, Zaza è lì ma non ci arriva. L’appuntamento col gol è rimandato di poco meno di un quarto d’ora. Minuto 16, De Sciglio da sinistra la mette rasoterra verso il centro: doppia finta di Giaccherini e Immobile, Zaza sembra defilarsi troppo, poi tira. Il diagonale è deviato da Nordtveit, vale l’1-0 e il primo gol azzurro del nostro nuovo centravanti.

lunedì 8 settembre 2014

PIU' ITALIANI E MENO STRANIERI, TAVECCHIO INIZIA DA QUI

Finito il lungo tempo delle chiacchiere e delle polemiche e arrivato il momento dei fatti e il neo-presidente Carlo Tavecchio è chiamato ad attuare quelle riforme che aveva promesso in sede di campagna elettorale.
L'obbligo di Tavecchio è quello di rilanciare un movimento in piena crisi e per farlo proverà a lavorare su due modifiche: la riduzione della Serie A a 18 squadre e il numero minimo di giocatori italiani in campo.
Le nuove normative, qualora divenissero realtà, potrebbero entrare in vigore già dalla stagione 2015/2016. Magari con un massimo campionato a 16 o 18 squadre e una B a 20.
Ma la vera rivoluzione riguarda il numero fisso di giocatori in campo eleggibili per la Nazionale. Avviene già in altri paesi, per esempio in Turchia e in Russia, da noi questa regola è già in vigore in altri sport come la pallavolo. E’ l’unica soluzione possibile per la rinascita del nostro calcio che inevitabilmente dovrà attingere come in passato ai vivai. Rafforzandoli e italianizzandoli. La proposta di Tavecchio prevede un minimo di quattro italiani sempre in campo (il che vuol dire che se viene sostituito uno dei giocatori italiani deve entrare necessariamente un altro italiano).

sabato 6 settembre 2014

LOTITO, UNA INGOMBRANTE E FASTIDIOSA PRESENZA

C’è una presenza che aleggia in questi giorni sulla Nazionale. Una presenza che si aggira sui campi di allenamento, che entra negli spogliatoi, che fa da padrone di casa senza averne titolo né diritto. Questa presenza risponde al nome di Claudio Lotito. Dall’elezione di Tavecchio si è convinto di essere lui il padrone della Figc, oscurando anche la figura del nuovo Presidente Federale e dando l’impressione di essere lui a capo di tutto. Il buon Tavecchio (che deve la sua elezione proprio al patron laziale) fa finta di nulla, abbozza risposte, fa come le tre scimmiette (non vede, non sente, non parla).
Non così i giocatori azzurri che proprio l’altra sera si sono lamentati per questa “presenza ingombrante” negli spogliatoi. "E questo che cosa ci fa qui?". Avrebbe chiesto Daniele De Rossi facendosi portavoce delle perplessità di quasi tutti i suoi compagni di squadra per quella presenza tutt’altro che gradita all’interno degli spogliatoi e non solo (pare che un giocatore azzurro abbia detto ad un giornalista della Gazzetta dello Sport "a Bari ce lo ritrovavamo dappertutto").

venerdì 5 settembre 2014

DUTOUR, LA BELLA FAVOLA DEL RAGAZZO SENZA AVAMBRACCIO

Una bellissima storia arriva dall’Uruguay. Una storia di coraggio, sacrificio, caparbietà. E l’ennesima conferma che nella vita nulla è impossibile e tutto può succedere.
Questa è la storia di Matias Dutour, nato l'11 giugno del 1995 e giocatore di calcio uruguayano.
Ufficialmente, Matias è entrato nella prima squadra del Nacional Montevideo, e già solo questo per un Primavera potrebbe essere un traguardo raggiunto e da conservare. Ma non è questa la vera particolarità della sua storia, e nemmeno il fatto che il tecnico Alvaro Gutierrez, che l'ha promosso in prima squadra, abbia in mente di farlo già debuttare in campionato, né ancora che questo ragazzo possa addirittura poter giocare accanto al suo idolo di una vita: Alvaro Recoba.
Non è infatti l'idea di poter confezionare qualche assist per il Chino a colpire l'attenzione, ma una caratteristica particolare di Matias: il ragazzo, infatti, è senza l'avambraccio sinistro.

LA NUOVA-VECCHIA ITALIA DI CONTE PARTE COL PIEDE GIUSTO

AMICHEVOLE
ITALIA-OLANDA 2-0
3' Immobile - 10' De Rossi
Italia (3-5-2): Sirigu; Ranocchia, Bonucci, Astori; Darmian (28' st Candreva), Giaccherini, De Rossi (22' st Parolo), Marchisio (19' st Verratti), De Sciglio (22' st Pasqual); Immobile (32' st Giovinco), Zaza (28' st Destro). 
A disp.: Buffon, Padelli, Perin, Ogbonna, Florenzi, Maggio, Poli, El Shaarawy, Quagliarella. 
All.: Conte
Olanda (4-3-3): Cillessen; Janmaat (28' st Van der Wiel), De Vrij, Martins Indi, Blind; Wijnaldum (41' st Fer), De Jong (18' st Pieters), Sneijder; Kuyt, Van Persie (36' st Narsingh), Lens (12' Veltman). 
A disp.: Zoet, Verhaegh, Van Dijk, Krul, Klaassen, Depay, Afellay. 
All.: Hiddink
Arbitro: Karasev (Russia)

C’era grande attesa per il debutto della nuova Italia targata Antonio Conte. Anche se forse dovremmo parlare di nuova-vecchia Italia visto che tra i convocati figurano ancora giocatori che dovrebbero essere accantonati e che invece continuano inspiegabilmente a far parte del gruppo. A partire dalla vecchia guardia composta dai dittatori dello spogliatoio (Buffon, De Rossi, Pirlo) passando per Giaccherini, Quagliarella, Paletta (sì, ancora lui…), Maggio (forse i primi due sono stati convocati in quanto ex juventini).
In ogni caso ieri sera a Bari gli azzurri del neo-commissario tecnico erano attesi da un’amichevole di lusso contro l’Olanda, arrivata terza ai Mondiali brasiliani di due mesi fa.

giovedì 4 settembre 2014

PER SEMPRE. NEL RICORDO DI FACCHETTI

FONTE: INTER.IT
Per Sempre. Due semplici parole che utilizza il sito dell’Inter per celebrare Giacinto Facchetti che ci ha lasciato il 4 settembre di otto anni fa.
Per Sempre. Perché Facchetti, o se preferite il Cipe oppure semplicemente Giacinto, è sempre nei nostri cuori. Lo ricordiamo ad ogni pié sospinto, lo nominiamo ogni volta che se ne presenta l’occasione, ne parliamo spesso ricordandone le qualità dentro e fuori dal campo.

mercoledì 3 settembre 2014

SCIREA, IL CAMPIONE DI LEALTA' E CORRETTEZZA MORTO 25 ANNI FA

Ci sono giocatori il cui ricordo va oltre la maglia che hanno indossato. Non importa se sei stato un juventino, un milanista, un interista, un romanista o un laziale, perché le tue gesta vanno ben oltre i colori con cui identificarti.
Uno di questi giocatori è senza ombra di dubbio Gaetano Scirea, per anni bandiera bianconera, morto esattamente 25 anni fa in un incidente stradale in Polonia dove era andato a visionare la prossima avversaria della Juventus.
"Esempio di lealtà e correttezza in campo grazie alla classe cristallina di cui era dotato, che gli permetteva di ergersi tra gli avversari con eleganza e intelligenza (mai un'espulsione in carriera), fuori dal terreno di gioco è stato un modello di umanità e garbo, stimato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e dalle generazioni future” si legge sul sito del club bianconero.
Non l’ho mai visto giocare e quando ho iniziato ad appassionarmi al calcio lui già non c’era più. L’unico ricordo, peraltro molto vago, è la notizia della sua morte appressa in qualche telegiornale dell’epoca (non ricordo neanche quale).

martedì 2 settembre 2014

DIECI CONSIDERAZIONI SUL MERCATO (le pagelle le lascio ai professori)

Stamattina appena aprivi un sito di calcio trovavi subito “Il pagellone del mercato”. Tutti a dare voti, tutti ad esprimere giudizi, tutti a dire la loro.
E allora verrebbe spontaneo fare lo stesso. Se Tizio può dare dei giudizi sul mercato posso farlo anche io. Ma alla fine ho optato per qualche considerazione. I voti e i giudizi lasciamoli ai professori.

1. E’ stato prima di tutto il mercato dei mancati arrivi. Hernandez, Jackson Martinez, Falcao, Lavezzi, Podolski, Jovetic, Lamela. I nomi non sono mancati. Ma alla fine sono rimasti dov’erano o andati verso altri lidi. Il campionato italiano attira sempre meno e come si dice dalle parti “senza soldi non si dicono messe”.

2. Le regine del mercato sono senza ombra di dubbio Roma e Verona. In particolare i gialloblu hanno portato a casa due giocatori come Rafa Marquez e Javier Saviola che potranno sicuramente fare la differenza. I tifosi veronesi sono autorizzati a sognare in grande. La Roma si è rinforzata moltissimo. Iturbe, Astori, Manolas, Ashley Cole. Tutti giocatori di livello che vanno ad aggiungersi ad una rosa che lo scorso anno ha fatto un buon campionato.

lunedì 1 settembre 2014

DOBBIAMO AVERE FIDUCIA E PAZIENZA (per le critiche ci sarà tempo...)

I processi dopo la prima giornata di campionato li lascio volentieri ai giornalisti e a chi ha voglia di fare processi. Io credo che dopo 90 minuti di gioco (ce ne sono ancora da giocare 3300, minuti di recupero esclusi) si possono al limite fare delle valutazioni e delle considerazioni, ma assolutamente non si possono esprimere giudizi. Di nessun tipo. Avete mai visto un professore che giudica un alunno dopo la prima settimana di scuola?
La prestazione di ieri sera non mi ha soddisfatto affatto. Siamo stati poco incisivi, non abbiamo creato occasioni da rete, Padelli ha fatto massimo un paio di parate. Sono stati più i pericoli creati dal Torino che i nostri. Pareggiare a Torino ci può stare, a maggior ragione se sei alla prima giornata. Ma sinceramente non era questa la prestazione che ci saremmo aspettati e che avremmo voluto vedere. Abbiamo giocato male e così non va assolutamente bene. Non voglio dare colpe specifiche. La tentazione di salire sul carro dei denigratori di Mazzarri è tanta (non è certo un mistero che non abbia molta simpatia per il tecnico livornese), ma trovo ridicolo puntare il dito contro un allenatore che fino a sabato stava bene a quasi tutti e che di punto in bianco oggi è diventato un’incapace.