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sabato 31 maggio 2014

PARI DELUDENTE E MONTOLIVO KO. ITALIA, COMINCIAMO BENE...

AMICHEVOLE
ITALIA-IRLANDA 0-0

ITALIA (4-3-1-2): Sirigu; Darmian (dal 43’ s.t. Abate), Paletta, Bonucci, De Sciglio; Montolivo (dal 13’ p.t. Aquilani; dal 37’ s.t. Parolo); Thiago Motta (dal 17’ s.t. De Rossi), Marchisio; Verratti; Immobile (dal 12’ s.t. Cassano), Rossi (dal 26’ s.t. Cerci). (Buffon, Perin, Romulo, Maggio, Chiellini, Candreva, Balotelli, Inisgne, Ranocchia, Pirlo, Destro, Barzagli, Pasqual). All.: Prandelli.
IRLANDA (4-4-1-1): Forde; Coleman, O’Shea, Pearce, Ward; McGeady, Hendrick, Meyler (dal 41’ s.t. Green), Pilkington (dal 13’ s.t. McLean); Hoolahan (dal 22’ s.t. Quinn); Long (dal 29’ s.t. Cox). (Keogh, Clark, Sammon, Doyle, Kelly, Stokes, J. Murphy, D. Murphy, Denaley, Lawlor, Dufy). All.: O’Neill.
ARBITRO: Oliver (Ing).

Se il buongiorno si vede dal mattino non inizia nei migliore dei modi l’avventura brasiliana dell’Italia di Prandelli. Gli azzurri affrontavano l’Irlanda nella cornice londinese del Craven Cottage, stadio dei Fulham, in quella che era considerata molto più di un’amichevole poiché partita chiave per sciogliere le ultime riserve di Cesare Prandelli riguardo la formazione azzurra formato Mondiale.
Il commissario tecnico deve invece fare quasi subito i conti con l’infortunio di Montolivo (frattura della tibia, addio Mondiale) che stravolge un po’ i piani del nostro selezionatore.

Partono bene gli azzurri che schiacciano gli avversari nella loro metà campo. L’infortunio di Montolivo abbatte il morale degli azzurri, scoraggia la panchina e innervosisce i giocatori in bilico come Giuseppe Rossi e Ciro Immobile. Ancora una volta sfortunati gli azzurri quando al 30’ perdono il cambio del cambio ovvero Alberto Aquilani, subentrato a Montolivo, a causa di uno scontro aereo. Non meglio nel secondo tempo gli azzurri che creano poche occasioni e appaiono troppo disattenti in fase di disimpegno.

venerdì 30 maggio 2014

TU VUO FA L'AMERICANO (ovvero il Cagliari cambia proprietario)

Dopo 22 anni il Cagliari Calcio cambia proprietà. Massimo Cellino ha venduto la società rossoblù ad una cordata statunitense che è interessata non solo al club, ma anche allo stadio.
L’accordo è stato raggiunto in Florida nei giorni scorsi, nell’incontro tra Cellino, il portavoce italiano del gruppo finanziario statunitense Luca Silvestrone e l'architetto Dan Meis (già conosciuto in Italia perchè si occuperà della realizzazione del nuovo stadio della Roma).

La conferma arriva anche dallo stesso Cellino “Sono felicissimo. Dio li benedica, ora saranno loro a lottare con la burocrazia”. Chiaro il riferimento alla vicenda stadio, che ora diventa una priorità di Luca Silvestrone, il capo cordata della nuova proprietà. “Sono stato autorizzato da Cellino a trattare per lo stadio a nome del Cagliari Calcio”, esordisce l’emissario del fondo americano. “Cellino si è dimostrato persona brava ed intelligente. Ci ha detto che è pronto a rivedere tutti gli accordi presi con il fondo se lo stesso fondo dovesse avere problemi insormontabili con la burocrazia per lo stadio. E questo gli fa un grande onore. Cellino e Dan Meis si sono trovati d’ accordo da subito. La riunione è andata anche meglio del previsto, abbiamo programmato tutto, dal pagamento di una caparra all’ingresso nella società a scaglioni.

giovedì 29 maggio 2014

UFFICIALE, PARMA FUORI DALL’EUROPA (ma la legge è uguale per tutti?)

Brutte notizie per il Parma, ottime notizie per il Torino, come nel più classico dei “mors tua vita mea”. L'Alta Corte del Coni ha infatti respinto il ricorso del club gialloblu che si era già visto negare la licenza Uefa da parte delle Commissioni di 1° e 2° grado della Figc, a causa del ritardato pagamento Irpef per alcuni tesserati. Il Torino, primo escluso sul campo, guadagna così l'accesso alle coppe. Ora al club emiliano non resta che il ricorso al Tas (Tribunale arbitrale dello Sport) di Losanna per ottenere ragione. Ma i precedenti non depongono a favore della squadra di Ghirardi.
Tutta colpa di una ritenuta Irpef non pagata nei tempi stabiliti, per una cifra inferiore ai 300mila euro che impedirà agli emiliani di poter tornare nelle Coppe dopo 9 anni ed essersi guadagnati la partecipazione concludendo al sesto posto in campionato.
"L'Alta Corte di Giustizia Sportiva - si legge nel comunicato apparso sul sito del Coni - ha respinto il ricorso presentato dalla F.C. Parma contro la FIGC avverso il provvedimento di diniego della Licenza Uefa per la stagione sportiva 2014 - 2015".

mercoledì 28 maggio 2014

MILAN, SUPERPIPPO RISOLLEVERA' LE SORTI ROSSONERE?

Ormai manca solo l’annuncio ufficiale. Filippo Inzaghi è il nuovo allenatore del Milan. Bocciato dunque dopo quattro mesi Clarence Seedorf, arrivato a gennaio con la prospettiva di aprire un ciclo rossonero e liquidato senza tanti complimenti dopo pochi mesi. Non è bastato all’olandese fare un girone di ritorno di gran lunga migliore dell’andata di Allegri.
I rapporti tra l’ex centrocampista e la dirigenza si erano inclinati da tempo e già da tempo si ipotizzava che il matrimonio felice fosse già giunto alla fine. Molti i nomi ipotizzati prima di arrivare ad Inzaghi, da Prandelli (che però ha preferito rimanere alla guida della Nazionale), al suggestivo ritorno di Ancelotti, all’idea Emery tramontata subito.

Alla fine si è virato su Inzaghi che già a gennaio era stato sul punto di fare il grande salto. La squadra rossonera passa dunque nelle mani dell’attuale tecnico della Primavera per un’operazione a metà tra l’affare Stramaccioni-Inter (tecnico della Primavera promosso in prima squadra) e quello Conte-Juventus (giocatore simbolo della squadra che diventa allenatore).

martedì 27 maggio 2014

SVOLTA EPOCALE, LA FIGC ABOLISCE LE COMPROPRIETA'

Svolta epocale nel calciomercato italiano. Addio alle comproprietà. O, per essere più tecnici, alle compartecipazioni tra due squadre nella proprietà del cartellino di un giocatore. Il Consiglio federale della Figc, riunitosi oggi a Roma, ha infatti abrogato questa particolare forma (utilizzata solo in Italia). Il provvedimento entrerà in vigore in pratica da subito, a partire dall'imminente finestra di mercato, come ha spiegato proprio il presidente federale Giancarlo Abete."Resta la possibilità di rinnovare per un anno quelle ancora in essere, ma si tratta di una norma transitoria, l’istituto viene meno fino ad esaurimento".
"Molte volte - ha aggiunto Abete - sono state sollevate questioni a livello di opinione pubblica e problematiche fiscali e si era evidenziata l'atipicità di questo istituto sul versante normativo europeo e anche su quello fiscale. Sappiamo che non tutte le società erano favorevoli, anche se la maggioranza era d'accordo. Abbiamo pensato di abrogare questo istituto direttamente, anche se il presidente Lotito ha evidenziato che la posizione della Lega di A non era univoca. Non è stata una proposta della Lega, ma è una proposta diretta da parte della Figc. Nei prossimi mesi appronteremo anche un censimento della situazione in essere".

lunedì 26 maggio 2014

ANCELOTTI IL FORTUNATO (può un gol al 93esimo ribaltare un giudizio?)

Un’interessante chiave di lettura della finale di Champions League che contrasta nettamente con quello che ho scritto io sabato sera. Col senno di poi devo ammettere che la mia valutazione non è stata poi così corretta. E soprattutto un gol al 93esimo non può far cambiare il giudizio su una gara (al 71′ il colpo di testa di Sergio Ramos sarebbe invece stato ‘giusto’).
Il modo in cui il Real Madrid ha vinto la Decima, la seconda Champions League-Coppa Campioni più attesa della sua storia (dopo la Settima, quella del 1998), ha fatto ribaltare più articoli di quanti non ne abbia fatti ribaltare Italia-Nigeria del Mondiale ’94. Per un gol subito al 93′ Simeone si è trasformato da allenatore del decennio a provinciale che non ha saputo leggere la partita, Ancelotti da perdente di successo a genio che nel finale ha saputo cambiare la partita azzeccandole tutte. Addirittura, posto che nessuno dei due è medico e che ci si deve fidare delle sensazioni dei giocatori (a maggior ragione quando si è stati ottimi giocatori), le scommesse su Diego Costa e Cristiano Ronaldo, perché di scommessa si è trattato in entrambi i casi (Diego Costa infortunato dopo 9′, CR7 peggior partita dell’anno), sono state con il senno di poi e del risultato lette in maniera opposta.

domenica 25 maggio 2014

UN "GRAZIE" NERAZZURRO ALL'ARGENTINO PIU' VINCENTE DELLA STORIA

Prezioso a centrocampo, decisivo con i suoi inserimenti in fase d’attacco, in caso di necessità utile anche in mezzo alla difesa. Esteban “Cuchu” Cambiasso è sicuramente uno dei giocatori più importanti e indispensabile nell’Inter degli ultimi anni. Non a caso anche con Mazzarri nell’ultima stagione è stato un titolare fisso nonché colonna di questa Inter.

E’ arrivato dal Real Madrid nella stagione 2004-2005, a parametro zero. Le merengues avevano sottovalutato il suo talento e lasciato andare senza troppi problemi. Sbagliando di grosso. Fin da subito il centrocampista argentino è diventato un elemento importante nell’Inter di Mancini. Si è subito rivelato un osso duro in mezzo al campo e il suo passato da trequartista hanno fatto sì che il giocatore fosse decisivo anche in fase realizzativa segnando spesso gol pesanti e decisivi. Come quando nel dicembre 2007 infilò il gol decisivo con cui l’Inter batte il Milan, o il gol della vittoria contro il Chelsea negli ottavi di finale di Champions League nell’anno del Triplete.

sabato 24 maggio 2014

REAL, ECCO LA DECIMA. MA E’ UN TRIONFO IMMERITATO

CHAMPIONS LEAGUE 2013-2014 - FINALE
REAL MADRID-ATLETICO MADRID 4-1 d.t.s.
36' Godin – 93’ Sergio Ramos – 110’ Bale – 118’ Marcelo – 120’ Ronaldo (Rig.)
REAL MADRID (4-3-3): Casillas; Carvajal, Ramos, Varane, Coentrao (dal 14' s.t. Marcelo); Modric, Khedira (dal 14' s.t. Isco), Di Maria; Bale, Benzema (dal 34' s.t. Morata), Ronaldo.
A disp: Lopez, Pepe, Illarramendi, Arbeloa.
All.: Ancelotti
ATLETICO MADRID (4-4-1-1): Courtois; Juanfran, Miranda, Godin, Filipe Luis (dal 38' s.t. Alderweireld); Raul Garcia (dal 26' s.t. Sosa), Tiago, Gabi, Koke; Villa; Diego Costa (dal 9' p.t. Adrian Lopez).
A disp.: Aranzubia, Cristian Rodriguez, Diego, Suarez.
All.: Simeone
Arbitro: Kuipers (Ola)

Quante emozioni può regalare una finale di Champions? Tante. Come la sfida di questa sera dove l’Atletico Madrid domina il campo per buona parte della gara ma viene beffardamente raggiunto in pieno recupero prima di crollare nei supplementari rimediando un passivo che più bugiardo non si può.
El Cholo Simeone recupera Diego Costa che viene rischiato dall’inizio. Ma la finale dell’attaccante spagnolo dura solo 8 minuti. E’ Adrian Lopez ad entrare al suo posto.
La prima conclusione arriva al 13esimo quando Raul Garcia prova dai trenta metri, con la palla che termina abbondantemente a lato. Poco dopo la mezzora clamorosa palla-goal per il Real. Tiago perde malamente una palla in mezzo al campo, ne approfitta Bale che però da dentro l’area conclude in maniera orribile.
E come nel più classico dei “gol sbagliato gol pigliato”, passano tre minuti e l’Atletico passa in vantaggio. Sugli sviluppi di un corner, Juanfran rimette in mezzo la sfera, Casillas esce a vuoto venendo anticipato dal colpo di testa di Godin che a porta vuota insacca.
All’intervallo l’Atletico è meritatamente in vantaggio.
Si aspetta la reazione del Real Madrid ad inizio ripresa, ma è l’Atletico a partire nuovamente forte e a dominare il campo.

LIGA, DOPO 17 ANNI L'ATLETICO MADRID TORNA CAMPIONE

Ci voleva Diego Pablo Simeone in panchina - beniamino del Calderon e titolarissimo nell'ultimo Atletico Madrid campione di Spagna, affinché i 'Colchoneros' tornassero a vincere il titolo: la grinta del tecnico argentino (il cui esordio in una panchina europea avvenne a Catania) ha portato i biancorossi ad imporsi con tre punti di vantaggio sul Barça e a strappare un punto nell'ultima gara contro gli azulgrana. Azulgrana che - se avessero vinto nell'ultima gara contro l'Atléti - avrebbero conquistato il secondo titolo consecutivo, nonostante il fatto che si sarebbero trovati a pari punti con i 'Colchoneros': nonostante ciò, gli uomini di Martino (che a fine match ha rassegnato le già annunciate dimissioni; al suo posto l'anno prossimo ci sarà Luis Enrique) non hanno dato il massimo e - dopo l'illusorio vantaggio ad opera dell'ex Udinese Sanchez (autore di una splendida rete con una vera e propria fucilata) - non sono riusciti ad andare oltre l'1-1. E se Simeone è l'emblema di questo Atletico Madrid che non molla mai (e che stasera darà filo da torcere al Real Madrid alla ricerca dell'agognata 'Decima' Champions), l'ex migliore giocatore al mondo Leo Messi è l'emblema di questo Barça in declino.

venerdì 23 maggio 2014

SEMPRE GRATI SAREMO AL NOSTRO PRINCIPE NERAZZURRO

La prima immagine che mi viene in mente pensando a Milito è quella che ho pubblicato ieri sera. Quelle braccia allargate a festeggiare un gol, nella fantastica serata di Madrid di un sabato di metà maggio di quattro anni fa. Un’immagine che sono sicuro è rimasta ben impressa nella mente di tutti. E’ sicuramente quello il punto più alto della carriera nerazzurra di Diego Alberto Milito, la doppietta con cui permette alla propria squadra di tornare sul tetto del mondo dopo quasi mezzo secolo.
Ma limitare il ricordo di Milito solo a quello sarebbe riduttivo. Milito per i cuori nerazzurri è stato molto di più. E’ stato quello che nei derby l’ha spesso buttata dentro, è quello che una volta fece tre gol ai cugini rossoneri (quanti possono vantare di esserci usciti? Credo pochi), è quello che una sera di inizio novembre sbancò lo Juventus Stadium, è quello che segnò contro il Chelsea agli ottavi (e quando fu importante quel gol dopo tre minuti lo sappiamo bene) e il Barcellona in semifinale, è quello che ha messo la firma su tutto il Triplete segnando i gol decisivi contro la Roma nella finale di Coppa Italia, contro il Siena nell’ultima decisiva giornata di campionato e contro il Bayern Monaco nella già ricordata finale di Champions League a Madrid.

giovedì 22 maggio 2014

QUELL'INFINITA EMOZIONE CHE DURA DA QUATTRO ANNI...

E sono quattro anni. Quattro anni da quella fantastica serata di Madrid di cui tutti abbiamo ricordi più o meno nitidi che portiamo nel nostro cuore, momenti irripetibili che descrivere a parole sarebbe quasi impossibile.
C’è qualcosa che non è ancora stato detto di quella sera? C’è ancora una frase, un’emozione, un ricordo che non è ancora spuntato fuori? No, per quanto mi riguarda no. Avevo già raccontato praticamente tutto in quei fantastici giorni (cosa c’è di più bello ed intenso di raccontare un’emozione nell’esatto momento in cui la stai vivendo?) e negli anni successivi mi sono perlopiù limitato a ricordare ciò che già avevo scritto.
E anche stasera non ho molto da aggiungere. E allora preferisco racchiudere il tutto in tre immagini. Tre immagini significative, frammenti di quella sera che sicuramente innescheranno in voi ricordi ed emozioni. Ecco, visto che io ho già raccontato tutto, lascio a voi l’onore e l’onere di esprimere le vostre sensazioni. Per un'emozione infinita, per dirla con le parole di quello che una volta era il nostro inno "una gioia infinita che dura una vita".

martedì 20 maggio 2014

SERIE A 2013-2014. TEMPO DI VERDETTI E DI BILANCI

CLASSE A – Analisi e commenti sul Campionato Italiano

SERIE A 2013-2014 - CLASSIFICA FINALE

Squadra
Pt
G
V
N
P
Rf
Rs
1.             
Juventus
102
38
33
3
2
80
23
2.             
Roma
85
38
26
7
5
72
25
3.             
Napoli
78
38
23
9
6
77
39
4.             
Fiorentina
65
38
19
8
11
65
44
5.             
INTER
60
38
15
15
8
62
39
6.             
Parma
58
38
15
13
10
58
46
7.             
Torino
57
38
15
12
11
58
48
8.             
Milan
57
38
16
9
13
57
49
9.             
Lazio
56
38
15
11
12
54
54
10.          
Verona
54
38
16
6
16
62
68
11.          
Atalanta
50
38
15
5
18
43
51
12.          
Sampdoria
45
38
12
9
17
48
62
13.          
Udinese
44
38
12
8
18
46
57
14.          
Genoa
44
38
11
11
16
41
50
15.          
Cagliari
39
38
9
12
17
34
53
16.          
Chievo
36
38
10
6
22
34
54
17.          
Sassuolo
34
38
9
7
22
43
72
18.          
Catania
32
38
8
8
22
34
66
19.          
Bologna
29
38
5
14
19
28
58
20.          
Livorno
25
38
6
7
25
39
77