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venerdì 31 gennaio 2014

BASTERA’ UN PROFETA A RISOLLEVARE L’INTER?

Finalmente ce l’abbiamo fatta. Dopo un mese di trattative, di nomi, di ipotesi, di fantasie (in fondo il calciomercato è un pò anche fantasia), l’Inter mette a segno il grande colpo di questo mercato invernale.
E’ Hernanes De Carvalho Viana Lima Anderson il primo grande acquisto dell’era Thohir che segue di pochi giorni l’arrivo di Danilo D’Ambrosio dal Torino. A darne l’annuncio ufficiale è stata la stessa Inter sul suo sito ufficiale “FC Internazionale dà il benvenuto a Hernanes. Presso gli uffici della Lega Serie A sono stati depositati i documenti con i quali la società nerazzurra ha acquistato dalla Lazio a titolo definitivo il nazionale brasiliano.
Hernanes De Carvalho Viana Lima Anderson, nato a Recife il 29 maggio 1985, vanta 23 presenze e 2 reti con la maglia della Selecao, con la quale ha conquistato anche la Confederations Cup 2013. Nel suo palmares figurano anche 2 campionati brasiliani vinti con il San Paolo nel 2007 e nel 2008 e la Coppa Italia 2012-2013 con la Lazio.Il giocatore ha firmato con l'Inter fino al 30 giugno 2018.

giovedì 30 gennaio 2014

GENOVA SI RIBELLA E LA FEDERAZIONE RISCHIA L'AUTOGOL

Il grottesco balletto intorno all’orario di Genoa-Sampdoria ha ricordato una volta di più che il calcio senza tifosi veri non può esistere. Nemmeno nella sua versione televisiva, non fosse altro che per motivi coreografico-spettacolari. Il prossimo turno di serie A è toccato al derby di Genova il discutibile onore di essere collocato la domenica alle 12 e 30, orario ideale per il mercato asiatico: come è noto, la Cina è piena di Palombo fan club o di cultori di Gilardino (o meglio: chi scrive di default ‘due miliardi di telespettatori’ pensa questo). Scelta che non è piaciuta ai tifosi delle due squadre, non solo alle curve, al punto che si sono moltiplicati gli appelli per una clamorosa protesta che punterebbe ad un Marassi semivuoto in occasione della partita più importante dell’anno, per lanciare un segnale alla Lega, ai rispettivi presidenti di club e in generale ad un mondo del calcio che si è ormai rassegnato a questa deriva pantofolaia e da ‘entertainment’, quando il calcio è tutto tranne che uno spettacolo (ce ne vengono in mente cento migliori). Non è certo la prima partita importante che si gioca alle 12 e 30, ma il momento di questa protesta non è stato scelto a caso.

mercoledì 29 gennaio 2014

NOCERINA, IL DERBY FARSA COSTA CARO: ESCLUSA DALLA LEGA PRO

PUNTO CNotizie dalla Lega Pro
La Nocerina è stata esclusa ufficialmente dal campionato di prima divisione di Lega Pro per illecito sportivo, con assegnazione da parte del Consiglio Federale ad uno dei campionati di categoria inferiore, e un’ammenda di 10mila euro. A sancirlo è stata la Commissione Disciplinare della Figc, in merito ai fatti legati al derby-farsa andato in scena contro la Salernitana, lo scorso 10 novembre. La gara era stata interrotta al 21' del primo tempo per il raggiungimento della soglia minima di giocatori presenti in campo. I giocatori, infatti, avevano inscenato cambi fortuiti ed infortuni a ripetizione dopo le minacce ricevute dagli ultrà della Nocerina.
La Commissione, presieduta dall’avv. Sergio Artico e composta da Massimo Lotti, Franco Matera, Arturo Perugini e Gianfranco Tobia, riporta il sito ufficiale della Figc, ha inibito per 3 anni e 6 mesi il presidente della Nocerina Luigi Benevento, il direttore generale Luigi Pavarese e il medico della società Giovanni Rosati. Squalifica di 3 anni e 6 mesi per i tecnici Gaetano Fontana e Salvatore Fusco, squalifiche per un anno per i calciatori Domenico Danti, Edmunde Etse Hottor, Iuzvisen Petar Kostadinovic, Franco Lepore e Lorenzo Remedi.

martedì 28 gennaio 2014

INTER, CHI DECIDE LE STRATEGIE DI MERCATO?

Ultimi frenetici giorni di mercato. Le trattative si chiudono venerdì alle 23 e tutte le squadre sono al lavoro per rinforzare le rose. Non fa eccezione l’Inter. Thohir è arrivato domenica mattina dall’Indonesia e dopo aver assistito allo scempio di Inter-Catania si è messo al lavoro per dare a Mazzarri qualche elemento che rinforzi l’organico. 
Dopo un ritorno di fiamma per Vucinic nella giornata di ieri, conclusosi per il momento col nulla di fatto, oggi è stato definito l’acquisto di D’Ambrosio (al Torino 1,75 milioni di euro, la comproprietà di Benassi e il prestito del giovane Colombi), si sta trattando per Hernanes (l’offerta al momento è di 10-12 milioni di euro più Mbaye) mentre Ranocchia dovrebbe andare in prestito al Galatasaray di Mancini e si attendono novità sul fronte Guarin.

Cambiano gli allenatori, cambiano i Presidenti ma a quanto pare non cambia in casa Inter il modo scellerato di fare mercato. Tanto che sarei davvero curioso di sapere chi decide le strategie di mercato all’interno della società nerazzurra.

lunedì 27 gennaio 2014

PREPARIAMOCI AL PEGGIO CHE AL MEGLIO…

In molti, me compreso, erano convinti che comunque fosse andata questa stagione, fare peggio dello scorso anno era praticamente impossibile. Quel nono posto rappresentava un risultato talmente negativo che difficilmente si poteva eguagliare.
E invece di colpo lo spettro di quel nono posto è riapparso prepotentemente. E’ vero, siamo ancora quinti, ma Verona, Torino e Parma sono ad un solo punto e il disastrato Milan in due giornate ha dimezzato lo svantaggio che aveva nei nostri confronti.

Ma ciò che mi fa veramente paura non è la classifica ma l’Inter stessa. Il Catania ieri si è limitato a fare il suo compitino da ultima in classifica, coprendosi bene in difesa e cercando di rendersi pericoloso in contropiede, niente di più. La partita la dovevamo fare noi e l’abbiamo fatta noi, ma con scarsi risultati. Frison ha corso qualche brivido ma la sua giornata è stata tutto sommata tranquilla. Perin una settimana fa ha avuto di gran lunga più lavoro da fare. Probabilmente se il Catania avesse preso il primo raccattapalle che passava di lì e lo avesse piazzato tra i pali sarebbe comunque tornato in Sicilia senza aver subito gol.

domenica 26 gennaio 2014

INTER, ORMAI E’ CRISI TOTALE

Serie A 2013-2014 – 21^ Giornata
INTER - CATANIA 0 - 0

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus (dal 36’ s.t. Botta); Jonathan, Kuzmanovic (dal 1’ s.t. Kovacic), Cambiasso (dal 16’ s.t. Taider), Nagatomo; Alvarez; Milito, Palacio.
Panchina: Castellazzi, Carrizo, Zanetti, Andreolli, Icardi, Ranocchia, Samuel.
All. Mazzarri.
CATANIA (3-5-2): Frison; Bellusci (dal 22’ s.t. Gyomber), Legrottaglie, Rolin; Peruzzi (dal 28’ s.t. Almiron), Izco, Lodi, Rinaudo, Biraghi; Leto (dal 25’ Castro), Bergessio.
Panchina: Andujar, Ficara, Plasil, Lopez, Guarente, Boateng, Keko, Capuano.
All. Maran.
ARBITRO: De Marco (Chiavari).

Alla fine né Icardi nè Maxi Lopez sono entrati in campo. Probabilmente il loro ingresso avrebbe dato pepe ad una gara noiosa e scialba in cui il Catania, che finora aveva perso 10 gare su 10 trasferte, riesce a fermare sullo 0-0 l’Inter.
Contestazione dura a San Siro nei confronti di Marco Fassone e di Marco Branca ritenuti responsabili della crisi nerazzurra sul mercato e dal punto di vista mediatico.
Mazzarri si affida all’undici che avevo ipotizzato all’inizio con Alvarez dietro Palacio e Milito. L’Inter parte forte. Prima palla gol dopo 5 minuti: Cambiasso vede il movimento di Palacio e lo premia ma l’argentino spedisce il pallone alto da buona posizione. La partita continua a ritmi molto blandi da parte di entrambe le squadre. Grande azione di Palacio e Milito al 26esimo: Il Principe va al tiro ma Frison è bravo a sventare la minaccia. Tre minuti dopo il Catania prova un contropiede ma spreca tutto al momento di concludere in porta.

sabato 25 gennaio 2014

SU LA TESTA, SENZA COMPLICARCI LA VITA

Trenza, pensaci tu...
Cosa succederebbe se nel corso della gara Icardi e Maxi Lopez dovessero venire in contatto?
Il quesito, sono sicuro, se lo saranno posti in molti in vista di Inter-Catania di domani pomeriggio. Per chi vive in un’isola deserta al di fuori dal mondo e non sa cosa è successo, Wanda Nara, moglie (o meglio, ex moglie) del bomber catanese, ha lasciato il consorte per mettersi con il giovane attaccante nerazzurro rovinando così l’amicizia fraterna fra i due giocatori che fino allo scorso anno dividevano lo stesso spogliatoio (vatti a fidare degli amici…). Ad occhio e croce tra i due non corre buon sangue e ho la vaga sensazione che se ne avesse l’occasione l’attaccante rossazzurro non ci penserebbe due volte ad assestare una tacchettata sulla caviglia (o magari nelle zone basse…) del rivale.
Ma sorvoliamo su mere questioni riguardanti il gossip e torniamo ad occuparci di calcio.
Dopo la sconfitta di Genova (è passata solo una settimana ma tra trattative per lo scambio Guarin-Vucinic, brusche interruzioni, conferenze stampa e comunicati dall’Indonesia, sembra che sia passato un mese) l’Inter è attesa da un pronto riscatto.

Palla al Centro. L’AQUILA PROVERA’ A FERMARE LA CORSA DELLA ZEBRA

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
A distanza di tre giorni la Juventus torna di nuovo all’Olimpico.Monaco-Marsiglia, sfida tutta da seguire in Francia, mentre Bundesliga e Serie B riaprono i battenti. Sbirciatina anche in Lega Pro.
aTutti i risultati in TEMPO REALE`
SERIE A – 21^ Giornata
Dopo l’eliminazione in Coppa Italia la Juventus cerca il riscatto ripartendo proprio dall’Olimpico dove farà visita alla Lazio. Ostacoli veronesi per le inseguitrici con il Napoli che ospita il Chievo e la Roma che affronta il sorprendente Verona. Il Milan di Seedorf va a Cagliari mentre l’Inter, dopo una burrascosa settimana per la vicenda Guarin, ospita il Catania, fanalino di coda. Chiude il turno Fiorentina-Genoa.
Sabato 25 Gennaio ore 18
NAPOLI-CHIEVO
Sabato 25 Gennaio ore 20.45
LAZIO-JUVENTUS

NON DI SOLO PANE... (Record e Soddisfazioni)

Non di solo pane vive l’uomo, ma anche di soddisfazioni. Amava ripetere un carissimo zio passato di recente a miglior vita.
E quella appena conclusa è stata senza ombra di dubbio una giornata di grandi soddisfazioni per quanto riguarda il blog.
Innanzitutto ben 1891 persone sono passate da qui per visitare, leggere e commentare il mio blog. Il che rappresenza un record. Un grande risultato, considerando che è stato quasi raddoppiato il precedente record realizzato un paio di mesi fa.
Gran parte del merito per questo exploit va a questo articolo (Thohir, Che Risposta All'Arroganza Bianconera !!!) che ho pubblicato giovedì sera e che in poco più di 24 ore è già risultato l’articolo più letto in assoluto nella storia del blog. Un'altra piccola grande soddisfazione che dà un senso a tutto il tempo che dedico a questa mia passione.
Non di solo pane vive l’uomo. E spero in futuro di togliermi tante altre soddisfazioni come queste. Non senza il vostro piccolo grande contributo. Perché in fondo, e l’ho detto anche in altre occasioni, il vero motore del blog siete voi che quotidianamente passate di qui. Complimenti a tutti voi, questi due piccoli record realizzati nella giornata di ieri sono tutti vostri. Io non posso fare altro che ringraziarvi. Grazie a tutti !!!

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venerdì 24 gennaio 2014

DALLUNOALLUNDICI - STORIE DI ORDINARIA CALCIOFILIA

Su DuDag è uscito “Dallunoallundici - Storie di ordinaria calciofilia”, di Emanuele Giulianelli, giornalista della Gazzetta dello Sport, de Il Messaggero e di FourFourTwo, tra gli altri.
Emanuele, grande conoscitore del calcio più “periferico”, ha deciso di raccogliere in un unico libro le storie più belle, affascinanti ed emotive di uno sport che pur essendo sempre sotto i riflettori non riesce a raccontare la sua parte più intima e profonda.
Si va così dalla storia di Glen Peter Strömberg, al racconto di due nazionali un po’ atipiche, San Marino e Andorra “provincia di Wembley”, passando per uno momento storico del calcio italiano: Liverpool 1 - Genoa 2, la prima vittoria di una squadra italiana nel tempio di Anfield.
Una lettura perfetta per il formato ebook, spezzettabile e ricomponibile a piacimento, lieve ma sempre in qualche modo emotiva. Ci si accorge che ad un certo punto della lettura il calcio in sé passa in secondo piano: Emanuele è stato molto bravo a portare in primo piano i sentimenti e questo rende “Dallunoallundici” non un libro di cronaca sportiva, ma una potentissima raccolta di emozioni.

giovedì 23 gennaio 2014

THOHIR, CHE RISPOSTA ALL'ARROGANZA BIANCONERA !!!

Che la rocambolesca trattativa tra Inter e Juventus per lo scambio tra Guarin e Vucinic potesse avere uno strascico di polemiche dopo il suo epilogo burrascoso era abbastanza scontato.
E infatti la Juventus ha indetto per ieri pomeriggio una conferenza stampa dove il direttore generale Marotta ha attaccato senza mezzi termini l’Inter. In particolare il dirigente bianconero ha accusato l’Inter di scarsa serietà per una trattativa praticamente conclusa e di colpo interrotta. “Il motivo principale è la mancanza di correttezza nei confronti dei due calciatori, uno Vucinic, che è un professionista serio che ha contribuito con le sue prestazioni a farci conquistare due prestazioni. (…) Mi guardo bene dall'imbastire un'altra trattativa, perché c'è stata mancanza di serietà. Sulle indiscrezioni riguardo alle visite mediche di Vucinic, devo dire che ha fatto 35 presenze due stagioni fa e 43 nella stagione scorsa, che dimostrano la sua integrità fisica. Non ho mai pensato di dare un 'pacco' all'Inter con Vucinic. Se fosse stato ceduto, è solo perché si è trovato ad avere maggiore concorrenza in un reparto che ha aumentato la sua qualità e, quindi, ha avuto meno possibilità di giocare".

martedì 21 gennaio 2014

SCAMBIO VUCINIC-GUARIN, THOHIR FERMA TUTTO (ma chi ferma i nostri dirigenti?)

Quando ieri pomeriggio mio cugino mi ha mandato un sms che più o meno recitava “Incredibile, quasi fatta per Vucinic all’Inter con Guarin alla Juventus”, pensavo ad uno scherzo. Capita ogni tanto che ci scambiamo messaggi del genere (per dire a fine dicembre gli avevo dato per fatto l’acquisto di Osvaldo, mentre dopo Lazio-Inter lui mi aveva scritto che Ranocchia sarebbe finito al Milan in cambio di Mexes). Ecco perché non gli ho dato molto peso.
Invece quando nel tardo pomeriggio di ieri ho dato una sbirciatina su Internet ho scoperto che era tutto tremendamente vero e che non era assolutamente uno scherzo.
La giornata di ieri è stata abbastanza rocambolesca, con Inter e Juventus molto vicine ad un accordo per uno scambio alla pari (!!!), poi dopo l’insurrezione del popolo nerazzurro su Internet e il comunicato di protesta da parte della Curva Nord ecco il repentino dietrofront. Trattativa saltata? No, perché a questo punto i due giocatori interessati hanno puntato i piedi (in particolare Guarin ha minacciato di non presentarsi agli allenamenti) pretendendo una soluzione.

lunedì 20 gennaio 2014

QUALE FUTURO CI DOBBIAMO ASPETTARE?

Vi prometto che prima o poi imparerò a gestire la delusione post-gara e a non scrivere più articoli come quello di ieri pomeriggio dove la mia delusione, se non l’aveste capito, si tagliava a fettine.
Non con meno delusione ma con un pizzico di lucidità in più proviamo a fare qualche piccola riflessione.
Innanzitutto la prestazione della squadra. Rispetto ad altre partite ho visto una squadra più viva, abbia giocato di più, creato più occasioni, dimostrato con i fatti non solo a parole che la partita la volevamo potare a casa. Mi viene in mente la gara contro la Lazio o, in parte, quella col Chievo dove in fase offensiva siamo stati poco incisivi (contro i biancocelesti non abbiamo mai creato pericoli). Se ieri Perin è stato tra i migliori in campo vuol dire che qualcosina in più si è fatto. Certo, è mancata anche un po’ di fortuna. Se Palacio, o Jonathan, o Botta nel finale, avessero centrato la porta saremmo qui a commentare un’altra gara.
Altro punto la fase difensiva. E notate bene sto parlando di fase difensiva non di difesa.

domenica 19 gennaio 2014

INTER, SEMPRE PIU’ GIU' (verso la mediocrità)

Serie A 2013-2014 – 20^ Giornata
GENOA - INTER 1 - 0
83’ Antonelli

GENOA (4-4-2): Perin; Antonini, De Maio, Marchese, Antonelli; Vrsaliko, Cofie, Bertolacci, Sturaro (dal 27' s.t. De Ceglie); Gilardino (dal 40' s.t. Calaiò), Feftatzidis (dal 31' s.t. Konate).
Panchina: Bizzarri, Donnarumma, Sampirisi, Pierre, Sokoli, Cabral, Centurion, Stojan, Biondini.
All.. Gasperini.
INTER (3-4-2-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus (dal 40' s.t. Botta); Jonathan, Kuzmanovic (dal 18' s.t. Guarin), Cambiasso, Nagatomo; Alvarez (dal 21' p.t. Kovacic), Palacio; Milito.
Panchina: Carrizo, Castellazzi, Andreolli, Ranocchia, Samuel, Zanetti, Mudingayi, Taider.
All. Mazzari
ARBITRO: Rizzoli di Bologna.

Altra sconfitta per l’Inter che ha iniziato il 2014 come peggio non poteva fare. Ancora una volta la beffa arriva nel finale. E stavolta non c’è nemmeno un Ranocchia su cui scaricare le colpe.
Mazzarri opta per le due punte mentre e centrocampo Kuzmanovic affianca Alvarez e Cambiasso. L’Inter parte bene, è propositiva e si rende pericolosa, nonostante un campo reso quasi impraticabile dalla pioggia. Al minuto 17 Jonathan tergiversa più del dovuto e permette a Perin di compiere un grande salvataggio, a metà tempo Palacio sciupa una grossissima occasione. In mezzo l’infortunio di Alvarez e l’ingresso di Kovacic. L’Inter c’è ed è vogliosa di portare a casa i tre punti. Almeno nella prima parte del primo tempo perché poi è il Genoa a salire in cattedra e a portare pericoli dalle parti di Handanovic.
Nel finale di tempo è il Genoa a rendersi pericoloso ma comunque si va all’intervallo sul nulla di fatto e con l’Inter che ha creato qualcosina in più rispetto ai padroni di casa.

sabato 18 gennaio 2014

SPREGIUDICATO MAZZARRI: GIOCHERA’CON DUE PUNTE?

Mazzarri spiega il perchè della scelta.
Pioverà. Forse. E non si giocherà. Forse. Il maltempo che si sta abbattendo sulla Liguria rischia di non attenuarsi nemmeno per la giornata di domani e se lo stato di allerta 1 dovesse persistere l'amministrazione comunale potrebbe decidere per il rinvio, o in alternativa per uno spostamento di orario, della gara in programma domani pomerigggio a Marassi tra Genoa e Inter per evitare rischi per le due tifoserie visto che Marassi si trova proprio a ridosso del torrente Bisagno.
Peccato. Proprio ora che Mazzarri, in preda ad un raptus di follia, aveva deciso di presentarsi a Genoa con uno schieramento a trazione anteriore con ben due attaccanti là davanti. Ci toccherà rimandare l’emozione di vedere finalmente in campo un’Inter con due punte, sperando che nel frattempo il tecnico livornese non ritorni in sé e opti per il solito modulo a una-punta+centrocampista-travestito-da-trequartista.
A parte questa follia mazzarriana la formazione che dovrebbe affrontare il Genoa è tutto sommato sempre la stessa. Campagnaro, Rolando e Juan Jesus in difesa, Jonathan e Nagatomo esterni di centrocampo, Taider Cambiasso e Alvarez in mezzo al campo e, come detto, Palacio e Milito in attacco.

Palla al Centro. CHELSEA-MANCHESTER UTD, A VOI !!!

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Grande sfida in Premier con il Chelsea che ospita lo United. Juventus e Psg provano l’allungo mentre in Spagna si annuncia un girone di ritorno appassionante.
aTutti i risultati in TEMPO REALE`

SERIE A – 20^ Giornata
Ci proverà Mihajlovic a fermare la corsa della Juventus. Sfide agevoli per la Roma, che ospita il Livorno, e il Napoli, che va a Bologna. L’Inter fa visita al Genoa dell’ex dal dente avvelenato Gasperini mentre la Fiorentina a Catania spera nei gol del neo-acquisto Matri. Chiude la prima giornata di ritorno Milan-Verona con Seedorf che fa il suo esordio sulla panchina rossonera nonché il suo debutto assoluto da allenatore.
Sabato 18 Gennaio ore 18
ROMA-LIVORNO
Sabato 18 Gennaio ore 20.45
JUVENTUS-SAMPDORIA

venerdì 17 gennaio 2014

GASPERINI "SENZA CALCIOPOLI L'INTER NON AVREBBE VINTO". (io interista sono daccordo)

Domenica pomeriggio si gioca Genoa-Inter. Quale occasione migliore per Giampiero Gasperini, attuale allenatore del Genoa, per togliersi qualche sassolino dalle scarpe? E così, complice un’intervista a La Repubblica ne ha approfittato per lanciare qualche frecciatina alla sua ex squadra, da cui fu liquidato dopo appena due mesi.
"A differenza del Milan all'Inter è sempre mancato il concetto di gioco di squadra. Hanno sempre puntato sui singoli, sulle individualità. Ma prima di Mourinho aveva fallito anche un come Lippi".
"La svolta c'era stata con Calciopoli che aveva annientato (io avrei usato “scoperto”) la Juventus altrimenti l'Inter avrebbe continuato a non vincere. Poi dopo Mourinho il trend è tornato il solito ma un allenatore come Benitez meritava maggiore credibilità. E a me hanno dato solo due mesi. Mi consideravano un irresponsabile velleitario perché volevo giocare con la difesa a tre".
A primo acchito è evidente che quelle di Gasperini sono le parole di uno che ha avuto la grande occasione e non l’ha saputa sfruttare.

mercoledì 15 gennaio 2014

UNA VITTORIA TANTO ANNUNCIATA QUANTO MERITATA

Incredibile ma vero, quest’anno il Pallone d’Oro non l’hanno dato a Lionel Messi. Il mio pronostico dello scorso anno si è rivelato errato. A trionfare infatti è stato Cristiano Ronaldo che con 1.365 punti ha preceduto Lionel Messi (1.205) e Franck Ribery (1.127). Ad esprimere il verdetto è stata una giuria formata da 184 commissari tecnici, 184 capitani di Nazionali e 173 rappresentanti dei media.
E’ certamente un premio meritato. Perché il portoghese, che aveva già trionfato nel 2008, è insieme a Messi il più forte calciatore in circolazione. Un autentico fuoriclasse, un campione assoluto capace di fare la differenza in qualsiasi momento.
Perché darlo a lui e non a Messi che nell’immaginario collettivo è lievemente superiore alla stella portoghese? Perché il Pallone d’Oro "E' il premio assegnato annualmente al giocatore che si è contraddistinto per il miglior rendimento nell'anno precedente".

E Cristiano Ronaldo, al contrario di Messi che ha trionfato nelle ultime quattro edizioni non sempre rispondendo al requisito richiesto, ha senza ombra di dubbio meritato di trionfare in questa edizione del trofeo.

NON SONO PIU’ ALLEGRI (l’esonero di Max e l’azzardo di Seedorf)

O forse avrei dovuto titolare “adesso sono allegri” visto che il popolo rossonero sta facendo i salti di gioia per l’esonero del tecnico livornese.
Il cammino del Milan in questo girone d’andata è stato abbastanza deludente con solo cinque vittorie, sette pareggi e altrettante sconfitte. Eppure c’è voluta la sconfitta di Sassuolo per convincere Berlusconi (Silvio o Barbara?) a dare il benservito all’ormai ex tecnico rossonero. In realtà Allegri era stato messo sulla graticola già in un paio di occasioni nelle ultime due stagioni, ma ci aveva pensato Galliani a sistemare le cose in modo che il tecnico rimanesse al suo posto.

Nulla ha potuto invece Adrianone questa volta. Segno evidente che forse all’interno della società rossonera lui non ha più molto potere. Ne è la dimostrazione evidente anche il fatto che per sostituire Allegri, l’amministratore delegato avrebbe voluto Inzaghi, attuale tecnico della Primavera rossonera, mentre la scelta è ricaduta su Clarence Seedorf, ex giocatore rossonero, caldeggiato da Barbara Berlusconi.

martedì 14 gennaio 2014

NON E' PIU' SOLO UNA CASUALITA' (l'accanimento arbitrale e la dirigenza assente)

Non si può dire che questo 2014 sia iniziato nei migliori dei modi per il popolo interista. Due sconfitte, un pareggio e la quasi certezza che fino a giugno la rosa cambierà poco.
A ciò aggiungiamo il fatto che la classe arbitrale sta dando il suo prezioso contributo ad affossarci con decisioni al limite della decenza. Anche ieri sera due episodi eclatanti. Il gol annullato per Nagatomo per fuorigioco assolutamente inesistente (e stiamo parlando di metri, non centimetri) e il rigore nei minuti finali per fallo di Cesar su Botta. Io credo che l'errore arbitrale possa starci. Può capitare che in una partita ci sia un rigore netto non dato o un rigore dubbio che invece viene assegnato, come può capitare di valutare male un fuorigioco. Limitandoci alla gara di ieri sera potrebbe anche starci che il guardalinee abbia valutato male la posizione di Nagatomo o che l’arbitro non se la sia sentita di assegnare un rigore al 93esimo per un contatto magari dubbio.

Il problema è che quella di ieri sera è stata la quinta partita consecutiva in cui abbiamo avuto decisioni arbitrali ai nostri danni. E se nel derby ce la siamo comunque cavata lo stesso (i cugini se la passano un po’ peggio di noi) lo stesso non si può dire nelle altre quattro occasioni.

lunedì 13 gennaio 2014

SOLITA INTER, SOLITO ARBITRAGGIO, SOLITO PAREGGIO

Serie A 2013-2014 – 19^ Giornata
INTER - CHIEVO 1 - 1
8’ Paloschi – 12’ NAGATOMO

INTER (3-4-2-1): Handanovic; Campagnaro (dal 43’ s.t. Botta), Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Kuzmanovic (dal 39’ s.t. Taider), Cambiasso (dal 19’ s.t. Milito), Nagatomo; Alvarez, Kovacic; Palacio.
Panchina: Carrizo, Castellazzi, Zanetti, Andreolli, Mudingayi, Ranocchia, Samuel.
All. Mazzarri.
CHIEVO (3-5-2): Puggioni; Frey, Dainelli, Cesar; Sardo, Bentivoglio (dal 39’ s.t. Mbaye), Radovanovic, Hetemaj, Dramé; Paloschi (dal 30’ s.t. Estigarribia), Théréau.
Panchina: Squizzi, Silvestri, Bernardini, Claiton, Kupisz, Lazarevic, Sestu, Pamic, Acosty, Pellissier.
All. Corini.
ARBITRO: Tommasi (Bassano del Grappa).

Ennesimo pareggio frutto dell’ennesima prestazione deludente condita dal solito pizzico di decisioni arbitrali discutibili (un gol regolare annullato e un rigorino che poteva starci).
Passano appena otto minuti e l’Inter è in svantaggio. Jonathan e Rolando si scontrano, Thereau ne approfitta e dà palla a Paloschi che entra in area, si ferma beve un caffè, fuma una sigaretta e poi tira in porta senza che nessuno provi ad ostacolarlo (Ranocchia, seduto in panchina, è in ritardo sull’attaccante clivense). Chievo in vantaggio. Passano quattro minuti e l’Inter trova l’immediato pareggio. Alvarez crossa dalla destra dopo una bella azione manovrata, Nagatomo si inserisce benissimo in area di rigore e batte Puggioni per il gol che vale l’1-1.

Passano pochissimi minuti e sugli sviluppi di un angolo Nagatomo va di nuovo in gol. Ma il guardalinee sbandiera un clamoroso fuorigioco. Clamoroso perché il giapponese era abbondantemente in gioco.

domenica 12 gennaio 2014

QUANDO GLI ASINI VOLERANNO... (aspettando Inter-Chievo)

“Quando i mussi volarà, il Ceo in Serie A” (quando gli asini voleranno il Chievo in Serie A). Mentre cercavo lo spunto giusto per scrivere questo articolo, mi è venuta in mente la frase che i tifosi veronesi cantavano all’indirizzo dei cugini del Chievo prima che i clivensi ottenessero la loro prima storica promozione nella massima serie.
Ricordo che durante il primo anno di Serie A della squadra del presidente Campedelli (stagione 2000-2001) presi spunto da quella frase per scrivere un bell’articolo su quella che all’epoca era la Cenerentola della massima serie (un po’ come il Sassuolo quest’anno). Articolo che non venne mai pubblicato perché la redazione me lo bocciò ritenendolo non consono alla nostra linea editoriale (ci rimasi male, ma col senno di poi devo ammettere che la decisione era più che giusta).
In quel primo anno di Serie A il Chievo venne a San Siro (16 dicembre 2001, se non ricordo male) e conquistò i tre punti grazie ai gol di Corradi e Marazzina (uno di quelli che non segnava tantissimo ma che contro la sua ex squadra trovava sempre il modo di timbrare il cartellino), a nulla valse il gol del momentaneo pareggio di Vieri.

sabato 11 gennaio 2014

Palla al Centro. ATLETICO MADRID-BARCELLONA: E’ SFIDA STELLARE

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
I riflettori del weekend sono tutti puntati sulla sfida tra le due capoliste spagnole. Atletico Madrid-Barcellona è una sfida tutta da seguire. Sfida al vertice anche in Portogallo.
aTutti i risultati in TEMPO REALE`
SERIE A – 19^ Giornata
La Juventus capolista e campione d’inverno va a Cagliari. La Roma ospita il Genoa mentre il Napoli fa visita al Verona, la grande sorpresa del campionato fin qui. La Fiorentina orfana di Pepito Rossi va a Torino mentre il Milan è atteso dalla trasferta contro il Sassuolo. Chiudono il turno lunedì sera Sampdoria-Udinese e Inter-Chievo con i nerazzurri chiamati al pronto riscatto dopo un inizio d’anno tutt’altro che positivo.
Sabato 11 Gennaio ore 18
LIVORNO-PARMA
Sabato 11 Gennaio ore 20.45
BOLOGNA-LAZIO

venerdì 10 gennaio 2014

INTER, E' IL MOMENTO DI FARE CHIAREZZA

"Fuori dalla Coppa Italia e periferica in Serie A: l’Inter ha preso una brutta strada. Walter Mazzarri sembra avviato sulla stessa china di Andrea Stramaccioni. La «Strama» Inter cominciò il 2013 buscandole di brutto a Udine in campionato. 
Un anno dopo sempre al Friuli, e sempre ai primi di gennaio, l’eliminazione dalla coppa nazionale. Sinistre coincidenze, anche se va precisato che Stramaccioni uscì dalla Tim Cup 2012-2013 soltanto in semifinale. contro la Roma, e non due giri di pista prima, agli ottavi, come la triste Inter corrente. Sfuma così la possibilità del derby col Milan nei quarti. E coi tempi che corrono, con le milanesi così malridotte, c’è pure da mettere in conto che questo quarto di finale se lo giochino Udinese e Spezia.
L’Inter è stata battuta in campionato dalla Lazio all’Epifania e ha perso ieri sera a Udine. I giocatori sudamericani e Nagatomo hanno goduto di vacanze lunghe, si sono ripresentati ad Appiano il 2 gennaio, e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Due sconfitte, una condizione fisica intermittente. E’ ora di dirlo con chiarezza: non è possibile che una società si faccia dettare i programmi da un clan di giocatori, nella fattispecie dalla loggia degli argentini.

giovedì 9 gennaio 2014

INTER, BYE BYE COPPA ITALIA (ma ancora una volta negato un rigore)

COPPA ITALIA 2013-2014 – Ottavi di Finale
UDINESE - INTER 1 - 0
30’ Maicosuel

UDINESE (3-5-1-1): Kelava; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Widmer, Badu, Allan, Pinzi, Gabriel Silva; Maicosuel (dal 44' s.t. Bruno Fernandes); Nico Lopez (dal 31' s.t. Pereyra).
Panchina: Scuffet, Naldo, Bubnjic, Basta, Di Natale, Milnar, Jadson, Douglas, Lazzari, Zielinski.
All. Guidolin
INTER (3-5-1-1): Carrizo; Andreolli, Samuel, Campagnaro; Zanetti (dal 16' s.t. Alvarez), Guarin, Mudingayi (dal 1' s.t. Palacio), Kuzmanovic, Nagatomo; Kovacic (dal 36' s.t. Botta); Milito.
Panchina: Handanovic, Castellazzi, Jonathan, Rolando, Juan Jesus, Ranocchia, Cambiasso.
All. Mazzarri
ARBITRO: Calvarese di Teramo

Dopo 12 anni l’Inter esce agli ottavi di Coppa Italia. Non succedeva dai tempi di Cuper e questo dovrebbe far riflettere, e non poco.
Mazzarri, forse in preda ad un momento di follia, attua il turnover (in precedenza Frustalupi gli aveva spiegato in cosa consisteva) e schiera Carrizo in porta, Andreolli, Samuel e Campagnaro in difesa, Zanetti e Nagatomo esterni di centrocampo con Kuzmanovic, Guarin e Mudingayi (sì, abbiamo anche lui a libro paga) in mezzo e Kovacic dietro l’unica punta Pal… ah, no, Milito.

La partita, manco a dirlo, la fa l’Udinese. L’Inter è in notevole difficoltà e stenta ad entrare in partita. Alla mezzora del primo tempo il gol che decide il match. Nico Lopez imbecca Maicosuel che da pochi passi deposita in rete. L’Inter finalmente si sveglia, Kuzmanovic colpisce la traversa su un cross, Milito si lamenta per una trattenuta in area di Domizzi (ovviamente il rigore rimane un’utopia in casa nerazzurra, soprattutto se l’avversario ha la maglia bianconera).

mercoledì 8 gennaio 2014

L'EX CENTROCAMPISTA TEDESCO HITZLSPERGER AMMETTE "SONO GAY"

Quello dell'omosessualità nel mondo del calcio è un argomento spesso tabù. Più volte si è cercato di affrontare l'argomento in maniera costruttiva ma in un modo o nell'altro si è poi cercato di riportare l'attenzione su altre tematiche.
Ecco perché quando a fare coming out è un calciatore famoso, la notizia fa un po’ più rumore.
"Dichiaro la mia omosessualità perché voglio spingere ad un dibattito sull'omosessualità degli sportivi professionisti". Queste le parole che il calciatore tedesco Thomas Hitzlsperger, un passato fra Inghilterra, Germania e Lazio in Italia, ha rilasciato in un’intervista al quotidiano tedesco “Die Zeit”, ammettendo la sua omosessualità.

Hitzlsperger, 52 presenze nella nazionale tedesca (con un Mondiale e un Europeo giocati) e un titolo vinto allo Stoccarda in Germania, si è ritirato lo scorso settembre, a 31 anni, per i continui problemi fisici. Dunque la sua dichiarazione arriva dopo il ritiro dal calcio giocato, ma non per questo ricopre meno importanza.

martedì 7 gennaio 2014

RITORNO AL PASSATO (riecco l'Inter di Stramaccioni)

Credo che sia chiaro anche ad un bambino che così non va. Va bene l’anno transitorio, va bene la rosa non di primo livello, va bene le difficoltà, va bene adeguarsi alle varie necessità, ma c’è comunque un minimo sindacale che uno si aspetta da una squadra che si chiama Inter e che ha un passato abbastanza glorioso.
 L’Inter di ieri sera, ma forse sarebbe il caso di dire l’Inter degli ultimi due mesi, è ben lontana da quel minimo sindacale che ci saremmo aspettati. Quanti tiri abbiamo fatto nella porta avversaria ieri sera? Quanti pericoli abbiamo creato? Forse sono stati più i pericoli che abbiamo creato in difesa che quelli creati in attacco.
Cosa peraltro tutt’altro che difficile se consideriamo che in avanti Palacio somigliava ad una particella di sodio di una famosa pubblicità e che dietro il nostro caro mister si ostina con una difesa a tre che poco ci adatta alle caratteristiche dei nostri giocatori.

Credo che la bravura di un allenatore si denoti dal fatto di saper cambiare modulo e schemi adattandosi ai giocatori che ha in mano (Mourinho arrivò all’Inter portandosi dietro il 4-3-3 poi, vista la rosa a disposizione, passò ad un più consono 4-4-2 col rombo).

lunedì 6 gennaio 2014

INTER, NELLA CALZA TANTO CARBONE (più che meritato...)

Serie A 2013-2014 – 18^ Giornata
LAZIO - INTER 1 - 0
81’ Klose

LAZIO (4-1-4-1) Berisha; Konko (dal 15' p.t Cavanda), Biava, Dias, Radu; Ledesma; Candreva (dal 42' s.t. Ederson), Gonzalez (dal 17' s.t. Onazi), Hernanes, Lulic; Klose.
Panchina: Guerrieri, Strakosha, Ciani, Novaretti, Biglia, Anderson, Floccari, Keita.
Allenatore: Reja
INTER (3-5-1-1) Handanovic; Ranocchia (dal 36' s.t. Zanetti), Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Kuzmanovic (dal 14' s.t. Kovacic), Cambiasso, Alvarez, Nagatomo; Guarin (dal 30' s.t. Milito); Palacio.
Panchina: Carrizo, Castellazzi, Andreolli, Pereira, Samuel, Wallace, Mudingayi, Icardi, Belfodil.
All. Mazzarri
ARBITRO: Damato

Ancora una battuta a vuoto dell’Inter che continua nel suo processo involutivo (il derby è stata una piacevole eccezione) e all’Olimpico butta via altri tre punti contro una Lazio che, a conti fatti, ha meritato di vincere.
Formazione nerazzurra confermata rispetto all’ipotesi fatta alla vigilia con Kuzmanovic in mezzo al campo e Kovacic in panchina.
Dopo 10 minuti il primo brivido per la difesa nerazzurra. Lulic approfitta di un’indecisione fra Jonathan e Ranocchia per infilarsi tra i due difensori e provare a beffare Handanovic con un pallonetto che per fortuna si spegne di poco al lato.
Al 21esimo Guarin vola in contropiede ma Cavanda e Dias lo stendono. Solo giallo per il difensore brasiliano nonostante fosse una chiara occasione da rete. Sulla punizione dal limite Alvarez manda alto di poco. La Lazio risponde con Klose che si fionda su una palla vagante ma Handanovic c’é.
Il primo tempo finisce sullo 0-0 ma la Lazio ha giocato meglio mentre l’Inter è apparsa in affanno in tutti i reparti.

COSA TROVEREMO NELLA CALZA DELLA BEFANA?

Cara Befana, noi siamo stati buoni.
Tu portaci i tre punti.
Impossibile parlare di Lazio-Inter e non tornare con la mente, anche solo per un attimo, a quell’infausto pomeriggio di inizio maggio. Impossibile pronunciare Lazio-Inter e non avere un rapido flashback con Poborski, Gresko (diventato suo malgrado il simbolo di quella disfatta ma non ha certo più colpe di tutti gli altri), le lacrime di Ronaldo (che poi erano anche le mie). Ci sono ferite che guariscono ma lasciano la cicatrice. E sebbene quel 5 maggio sia ormai indolore (abbiamo vissuto ben altri 5 maggio e visto tanti altri Lazio-Inter), la cicatrice è rimasta sempre.

Mazzarri ritrova Milito ma dovrà fare a meno dello squalificato Campagnaro e di Taider, primo infortunato del nuovo anno in casa nerazzurra (per la serie “chi ben comincia…”). Mazzarri, sempre pronto ad inventarsi nuove soluzioni pur di non dare spazio a Kovacic, potrebbe proporre Kuzmanovic (!!!) in mezzo al campo insieme a Cambiasso e Alvarez con Jonathan e Nagatomo sulle fasce. In difesa Ranocchia dovrebbe prendere il posto di Campagnaro e completare il terzetto difensivo con Rolando e Juan Jesus mentre in attacco, nonostante il recupero del Principe, ancora una volta sarà Palacio a reggere tutto il peso dell’attacco supportato da Guarin.

domenica 5 gennaio 2014

UNA CALZA PIENA DI FORTUNA ALLA JUVE (e carbone ad una grande Roma)

Serie A 2013-2014 – 18^ Giornata
JUVENTUS-ROMA 3-0
17' Vidal - 49' Bonucci - 77' Vucinic (rig.)
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (dal 33’ s.t. Marchisio), Pirlo, Pogba, Asamoah; Llorente (dal 36’ s.t. Quagliarella), Tevez (dal 15’ s.t. Vucinic). (Storari, Rubinho, Caceres, Ogbonna, De Ceglie, Peluso, Isla, Padoin, Giovinco). All. Conte.
ROMA (4-3-3): De Sanctis; Maicon, Benatia, Castan, Dodò (dal 10’ s.t. Torosidis); Pjanic (dal 10’ s.t. Destro), De Rossi, Strootman; Ljajic, Totti (dal 27’ s.t. Florenzi), Gervinho. (Skorupski, Burdisso, Romagnoli, Jedvai, Taddei, Bradley, Florenzi, Marquinho, Borriello, Ricci). All. Garcia.
ARBITRO: Rizzoli.

Una grande Roma per quasi un’ora si deve arrendere ad una Juventus in grande difficoltà ma tremendamente fortunata a trovare i gol che decidono la gara. Rizzoli completa l’opera con due espulsioni “strane” nel giro di pochissimi minuti che però non incidono sull’esito finale della gara.
Parte meglio la Roma che dopo sette minuti si rende pericolosa con Ljajic: contropiede innescato da un errore di Bonucci che perde palla a vantaggio di Totti, dal cui piede arriva un assist perfetto per il serbo che viene però chiuso in angolo dall'uscita di Buffon. Al primo affondo dopo 17 minuti la Juventus passa in vantaggio: grande giocata di Tevez che protegge palla in area e serve Vidal che da pochi passi non sbaglia.

La Roma è però in totale controllo della partita e continua a macinare gioco e chiudere i bianconeri nella propria meta campo. I giallorossi provano subito a reagire ancora con Pjanic: il centrocampista stavolta chiama alla respinta d'istinto Buffon.

ADDIO PANTERA NERA, E' MORTO EUSEBIO, GRANDE LEGGENDA PORTOGHESE

Grave lutto per il Portogallo e il mondo del calcio. Nella notte è morto a causa di un’insufficienza cardiaca Eusebio da Silva Ferreira, uno dei più grandi fuoriclasse della storia del calcio.
La notizia è stata data dal Benfica, squadra con cui vinse la Coppa dei Campioni nel 1962 e il Pallone d'Oro nel 1965. Eusebio, soprannominato la "Pantera Nera" era nato in Mozambico, allora colonia portoghese, il 25 gennaio 1942, e quindi tra poco avrebbe festeggiato i 72 anni.

Nella sua lunga carriera, cominciata in Mozambico nel 1957 e terminata oltre 20 anni dopo, Eusebio realizzò oltre 730 reti, la maggior parte delle quali con la maglia del Benfica, la squadra di Lisbona che contribuì a rendere grande guidando il suo attacco dal 1960 al 1975. In quel periodo, la squadra lusitana conquistò 11 titoli nazionali, cinque coppe del Portogallo e, soprattutto, la Coppa dei Campioni 1961/1962, in una finale vinta 5-3 sul Real Madrid. Con il Benfica realizzò 291 reti in 313 partite di campionato (0,93 a partita), e 57 in incontri internazionali.

Palla al Centro. JUVE-ROMA E LAZIO-INTER NELLA CALZA

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Tanta Serie A in questi giorni che chiudono le festività natalizie. Grande attesa per la supersfida tra Juventus-Roma ma occhi puntati anche su Lazio-Inter.
 
uuTutti i risultati in TEMPO REALEtt
SERIE A – 18^ Giornata
Compito delicato quello della Roma, chiamata a fermare la Juventus a Torino per riaprire il campionato e rilanciarsi in ottica tricolore. Il Napoli fa da spettatore ospitando la Sampdoria, derby toscano per la Fiorentina mentre a chiudere la giornata sarà Lazio-Inter con Reja all’esordio sulla panchina biancoceleste e i nerazzurri determinati a rilanciarsi dopo il derby vinto prima di Natale.
Domenica 5 gennaio ore 15
CHIEVO–CAGLIARI
Domenica 5 gennaio ore 18
FIORENTINA–LIVORNO
Domenica 5 gennaio ore 20.45
JUVENTUS–ROMA

sabato 4 gennaio 2014

GUARIN E RANOCCHIA, GLI INEVITABILI SACRIFICI PER FARE MERCATO

Da ieri è ufficialmente partito il mercato invernale. Tutte le squadre alla ricerca del colpo salva-stagione, dell’affare a prezzo di saldo, del difensore/centrocampista/attaccante capace di far fare il salto di qualità. I nomi capaci di accendere la fantasia dei tifosi non mancano mai, semmai quello che manca sono i soldi per realizzare i sogni (e in questo vedo una analogia con quella che è la vita di tutti i giorni).
In Italia questo discorso vale più o meno per tutti. Inter compresa. Ho già scritto nei giorni scorsi del fatto che l’arrivo di Thohir non abbia cambiato di molto le strategie di mercato della società nerazzurra. Quel “prima vendere” è una priorità anche nell’era dell’Inter indonesiana e non resta che adeguarsi.
Fare cassa dunque. Ma con chi? I nomi più gettonati al momento sono due. Fredy Guarin e Andrea Ranocchia. Il colombiano sembrava ormai ad un passo dall’accordarsi col Chelsea di Mourinho ma negli ultimi giorni la trattativa si è un po’ arenata. Non c’è l’accordo fra i due club, con il Chelsea che propone 15 milioni di euro e l’Inter che ne chiede almeno 18.

giovedì 2 gennaio 2014

IL PASSO INEVITABILE (da De Rerum Calciorum a Calciomania90)

L’idea mi girava in testa già da un bel po’ (due anni circa…). Un blog aggiornato costantemente e con un discreto numero di visite meritava un dominio tutto per sé. Era giunto il momento di fare il grande passo e passare su un dominio personalizzato. Dopo sette anni era diventato ormai inevitabile fare questo passo.
E così, come avrete sicuramente notato, da ieri questo blog ha un dominio tutto suo. E da oggi anche una nuova denominazione.
Cambiare denominazione non è stata una scelta facile. Dopo sette anni ero ormai affezionato a “De Rerum Calciorum”. Era una sorta di marchio di fabbrica, il nome con cui venivo identificato. Vi confesso che nei giorni scorsi, quando ormai avevo già pronto il nuovo nome e avevo anche creato la nuova testata, sono stato sul punto di azzerare tutto e continuare a mantenere il vecchio nome. Alla fine ho messo da parte il cuore e ho ragionato con la mente. Perché De Rerum Calciorum, aldilà del marchio di fabbrica non aveva molto significato (anche se di recente ho scoperto che in latino potrebbe essere tradotto come “cose di calcio”). Serviva qualcosa di diverso, più calcistico, anche più facile da ricordare.

mercoledì 1 gennaio 2014

DE RERUM CALCIORUM FORZA SETTE

E sono sette. Sembra ieri quando, il primo gennaio del 2007, mi misi alla tastiera del computer per scrivere il mio primo articolo per questo blog e invece sono già passati sette anni. Quella prima volta non scrissi niente di particolarmente interessante ma c’è un passaggio fondamentale che quasi sicuramente vi ho già riproposto in occasione di altri anniversari “La mia speranza è di costruire un blog interessante e originale, tra il serio e il faceto. Non so se ci riuscirò ma almeno potrò dire di averci provato. L'importante era partire, giorno dopo giorno spero di crescere e migliorare.”.
Se dopo sette anni sono ancora qui vuol dire che nel mio piccolo ci sono riuscito. Credo che tutto sia rapportato agli obiettivi che uno si pone. Il mio obiettivo sette anni fa (che poi è anche l’obiettivo che mi ha accompagnato lungo questo tempo) era di dare libero sfogo alla mia passione per il calcio e per la scrittura.
Qualche volta, non vi nego, mi sono rammaricato per i numeri non eccelsi. Visto il tempo che dedico alle attività “bloggeristiche”, i risultati in termini di popolarità non sono adeguatamente proporzionali.