ARTICOLI RECENTI

domenica 30 giugno 2013

STAVOLTA I RIGORI CI SORRIDONO, ITALIA TERZA !!!

CONFEDERATIONS CUP 2013 – Finale 3°-4° posto
URUGUAY-ITALIA 2-2 (4-5 d.c.r.)
24' Astori - 58' Cavani - 72' Diamanti - 78' Cavani
SEQUENZA RIGORI: Forlan (U) parato, Aquilani (I) gol, Cavani (U) gol, El Shaarawy (I) gol, Suarez (U) gol, De Sciglio (I) parato, Caceres (U) parato, Giaccherini (I) gol, Gargano (U) parato
URUGUAY (4-3-3): Muslera; Maxi Pereira (dal 36' s.t. Alvaro Pereira), Lugano, Godin, Caceres; Gargano, Arevalo Rios (dal 2' s.t.s. Perez), C. Rodriguez (dall'11' s.t. Gonzalez); Suarez, Cavani, Forlan. 
A Disposizione:  Castillo, Silva, Aguirregaray, Coates, Scotti, Eguren, Hernandez, Lodeiro, Ramirez. 
C.t. Tabarez
ITALIA (4-3-3): Buffon; Maggio, Astori (dal 6' p.t.s. Bonucci), Chiellini, De Sciglio; Candreva, De Rossi (dal 25' s.t, Aquilani), Montolivo; Diamanti (dal 38' s.t. Giaccherini), Gilardino, El Shaarawy. 
A Disposizione: Marchetti, Sirigu, Cerci, Giovinco. 
C.t. Prandelli
ARBITRO: Haimoudi (Algeria)
L’Italia batte l’Uruguay 5-4 dopo i calci di rigore e finisce al terzo posto la sua Confederations Cup. Decisivo Buffon che para tre rigori, dopo che i supplementari si erano chiusi sul 2-2. Nazionale azzurra due volte avanti, con Astori prima e l’ottimo Diamanti poi, entrambi al primo, ma Cavani per due volte aveva saputo replicare. L’Italia, in 10 nei supplementari per il “rosso” a Montolivo, resiste al caldo pazzesco e a due supplementari di fila, dopo quello con la Spagna, e stavolta poi riesce ad avere la meglio.
Primi dieci minuti di assoluto equilibrio, l'Uruguay prova a far male con le ripartenze, De Rossi con un tiro da fuori. Al 12esimo ci prova Forlan su punizione, Buffon para. Al quarto d’ora di gioco grande azione dell'Italia: De Sciglio mette un pallone a rimorchio per Candreva, il suo sinistro è parato da Muslera. Al 24esimo Diamanti disegna una punizione che Muslera battezza fuori, dopo il palo la palla finisce sulla schiena dell'ex portiere della Lazio e diventa un assist per Astori che a porta vuota non sbaglia.

NIENTE PIU' SOGNI SOTTO L'OMBRELLONE (il mercato nerazzurro nell'estate 2013)

Non sono amante del mare. Ogni anno di questi periodi i miei amici fanno a gara a chi va più volte al mare, a chi è più abbronzato, a chi è stato nella località più bella (e vi posso garantire che in Calabria ci sono delle località di mare che farebbero invidia alle isole tropicali). Io ci vado raramente, un po’ per inerzia, un po’ per dare un po’ di abbronzatura al mio colorito pallido, un po’ per sentirmi meno “alieno” (un calabrese che non va al mare è come un tedesco che non beve birra).
Stamattina nel dormiveglia, mentre oziosamente rimandavo il momento di alzarmi, mi sono tornate in mente le estate della mia infanzia/adolescenza quando ogni domenica andavo al mare con la mia famiglia. Sulla spiaggia ci trovavamo insieme ad altre due-tre famiglie, quasi sempre parenti. Un paio di tuffi nel mare, una fettina di dolce che le signore portavano da casa, qualche commento sulle donzelle in bikini e poi si finiva a parlare di calcio. E di calciomercato, quasi sempre solo e soltanto quello dell’Inter (per forza eravamo quasi tutti tifosi nerazzurri…).

sabato 29 giugno 2013

CIAO STEFANO, CAMPIONE SUL CAMPO, EROE NELLA VITA

Stefano Borgonovo ci ha lasciati. L'ex attaccante di Milan, Fiorentina, Como, Pescara e Udinese si è spento questo pomeriggio dopo una lunga lotta contro la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, malattia che Stefano chiamava "La stronza".

Nato a Giussano il 17 marzo del 1964, Borgonovo, attaccante di razza, fa il suo esordio in serie A il 14 marzo del 1982 con la maglia del Como in un match contro l'Ascoli. Con i lariani resta nei due anni successivi in B, prima di passare nel '84 alla Sambenedettese dove va a segno in 13 occasioni. Nella stagione '85-'86 torna nuovamente al Como, in Serie A, dove realizza 10 reti in 29 presenze meritandosi la chiamata del Milan. I rossoneri lo lasciano al Como per farsi le ossa e nel 1988 lo girano in prestito alla Fiorentina dove esplode al fianco di Roberto Baggio. In viola Stefano forma, insieme al Codino una coppia da 29 gol. Numeri che permettono a Borgonovo di vestire finalmente la maglia del Milan nella stagione in cui i rossoneri vincono la Supercoppa Europea, la Coppa Intercontinentale e la Coppa dei Campioni.

venerdì 28 giugno 2013

E' GRANDE ITALIA. MA CEDE AI RIGORI

CONFEDERATIONS CUP 2013 – Semifinale
SPAGNA-ITALIA 0-0 (7-6 d.c.r.)
Rigori: Candreva (I) gol; Xavi (S) gol; Aquilani (I) gol; Iniesta (S) gol, De Rossi (I) gol; Piqué (S) gol; Giovinco (I) gol; Sergio Ramos (S) gol; Pirlo (I) gol; Mata (S) gol; Montolivo (I) gol; Busquets (S) gol; Bonucci (I) alto; Jesus Navas (S) gol
SPAGNA (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Silva (7' st Jesus Navas), Torres (4' pts Javi Martinez), Pedro (34' st Mata).
A disp.: Valdes, Reina, Albiol, Azpilicueta, Villa, Fabregas, Soldado, Monreal, Cazorla.
All.: Del Bosque.
ITALIA: (3-4-2-1): Buffon; Barzagli (1' st Montolivo), Bonucci, Chiellini; Maggio, De Rossi, Pirlo, Giaccherini; Candreva, Marchisio (35' st Aquilani); Gilardino (1' pts Giovinco 6).
A disp.: Sirigu, Marchetti, Astori, De Sciglio, El Shaarawy, Cerci, Diamanti.
All.: Prandelli.
Arbitro: Webb

L’Italia sfiora soltanto l’impresa. Perde ai rigori, 7-6 contro la Spagna, nella semifinale di Confederations Cup. Decide l’errore dal dischetto di Bonucci, l’unico rigore non realizzato in 14 tentativi. Gli Azzurri giocheranno il 30 giugno a Salvador la finalina per il terzo posto, con l’Uruguay. A Rio, a sfidare il Brasile, ci va la Roja, che prolunga a 26 partite la sua imbattibilità, nella serata meno brillante. L’Italia ha giocato una partita meravigliosa nel primo tempo e in assoluto ottima nei 90’, poi, dopo il gioco, ha fatto vedere di avere l’anima di cui parlava Prandelli alla vigilia e ha resistito alla Roja, che è uscita fuori, più fresca, e la classe dei singoli, esaltata dal ritmo lento, la conosciamo tutti, nei supplementari.
Azzurri in campo con il lutto al braccio per la morte di Stefano Borgonovo. La Fifa, che ha pubblicato sul suo sito ufficiale un messaggio di cordoglio per la scomparsa del 49enne campione che era affetto da Sla, ha però negato alla Figc il minuto di silenzio prima della gara. L'ultima vergogna di Blatter.

mercoledì 26 giugno 2013

PAULINHO, IL BRASILE E' IN FINALE (ed è rimpianto Uruguay)

CONFEDERATIONS CUP 2013 – Semifinale
BRASILE-URUGUAY 2-1
41' Fred - 48' Cavani - 86' Paulinho
BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo; Paulinho, Luiz Gustavo; Hulk (19' st Bernard), Neymar (45' st Dante), Oscar (27' st Hernanes); Fred.
A disp.: Cavalieri, Jefferson, Jo, Lucas, Fernando, Filipe Luis, Rever, Jadson, Jean.
Ct: Scolari.
URUGUAY (4-3-3): Muslera; Maxi Pereira, Lugano, Godin, Caceres; Gonzalez (38' st Gargano), Arevalo Rios, Rodriguez; Cavani, Suarez, Forlan.
A disp.: Castillo, Silva, Coates, Aguirregaray, Lodeiro, Perez, Eguren, Alvaro Pereira, Ramirez, Hernandez.
Ct: Tabarez.
Arbitro: Osses (Cile)
Il Brasile è la prima finalista della Confederations Cup 2013, dopo aver battuto per 2-1 l'Uruguay nella semifinale di Belo Horizonte. Per i verdeoro, decisivi Julio Cesar (che para un rigore a Forlan sullo 0-0), Fred e Paulinho.
La sfida tra la Selecao e la Celeste oltre che per l'importanza della posta in palio, si caratterizza anche per la loro rivalità storica, soprattutto in ricordo della celeberrima sfida del 16 luglio del 1950, quando nella partita che decise il Mondiale giocato in Brasile, l'Uruguay vinse per 2-1 sui verdeoro in uno stadio Maracanà gremito in ogni ordine di posto, laurendosi campione del Mondo. Da quel giorno, il Maracanazo rappresenta la più grande sconfitta della storia del calcio brasiliano.

A Belo Horizonte, Scolari schiera il Brasile con l'ormai consueto 4-2-3-1, con il centravanti Fred supportato dal terzetto Oscar, Neymar e Hulk. Dall'altra parte, l'Uruguay di Tabarez presenta un 4-3-3, forte del tridente offensivo formato da Cavani, Suarez e Forlan.

martedì 25 giugno 2013

BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA, PERQUISITE 41 SOCIETA' DI CALCIO

Ancora una bufera sul mondo del calcio italiano: sono infatti in corso dalla prima mattinata di martedì perquisizioni da parte della Guardia di Finanza nelle sedi 41 club tra Serie A, B e categorie minori.
L'obiettivo delle perquisizioni delle Fiamme Gialle è acquisire documentazione relativa ai contratti tra i club, i calciatori e i procuratori, su mandato della Procura di Napoli che indaga da un anno su questo filone.
All'operazione, davvero a tappeto visto il numero delle società coinvolte, partecipa, oltre ai reparti territoriali della Guardia di Finanza, anche il Nucleo di polizia tributaria di Napoli.
Almeno 12 sarebbero i procuratori coinvolti nell'indagine: quelli esplicitamente citati nel comunicato diffuso dalla Procura partenopea sono soltanto due, le cui posizioni sono evidentemente più gravi di altri, ovvero Alessandro Moggi ed Alejandro Mazzoni.

L'inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Melillo e dai pm Ardituro, Capuano, Ranieri e De Simone. L'inchiesta, si evince dalla comunicazione della Procura, riguarda anche alcune società straniere di cui non sono stati resi noti i nomi.

lunedì 24 giugno 2013

BUFERA SU MICCOLI TRA ACCUSE E INSULTI A FALCONE (adesso chieda scusa)

Ha fatto parecchio scalpore la notizia, uscita qualche giorno fa, riguardante l’ex capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli. Il giocatore rosanero sarebbe indagato dalla Procura di Palermo per estorsione. Avrebbe commissionato al figlio del boss Antonio Lauricella, suo amico, il recupero di alcune somme di denaro. Ma a impressionare sono alcuni dialoghi intercettati tra Miccoli e Lauricella junior. Mentre si trovavano in auto i due cantano: “Quel fango di Falcone”. E non è l'unico riferimento al magistrato ucciso nella strage di Capaci, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta. In un altro dialogo, i due danno appuntamento a un altro amico, “davanti all'albero di quel fango di Falcone”.

Le frasi ingiuriose pronunciate da Miccoli sono state registrate nelle bobine dagli investigatori che due anni fa avevano messo sotto controllo il telefono di Mauro Lauricella nella speranza di arrivare al padre latitante, considerato il re della Kalsa, quartiere storico di Palermo, catturato poi nel settembre del 2011.

domenica 23 giugno 2013

SARA' SPAGNA-ITALIA. E L'URUGUAY AFFRONTA IL BRASILE

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO B Terza Giornata
NIGERIA-SPAGNA 0-3
4' Alba - 62' Fernando Torres – 88’Alba
NIGERIA (4-3-3): Enyeama; Ambrose, Omeruo (12' Egwueke), Oboabona, Echiejile; Ogude, Mikel, Mba (18' st Ogu); Musa, Akpala (26' st Muhammad), Ideye.
A disp.: Ejide, Agbim, Kwambe, Ogu, Onazi, Ujah, Eze, Benjamin, Oduamadi, Babatunde. All. Keshi
SPAGNA (4-3-3): Valdes; Arbeloa, Piqué, S. Ramos, J. Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Fabregas (9' st Silva), Soldado (15' st Torres), Pedro (30' st Villa).
A disp.: Casillas, Reina, Azpilicueta, Albiol, Monreal, J. Martinez, Cazorla, J. Navas, Mata. All.: Del Bosque
Arbitro: Aguilar (El Salvador)
La Spagna, forte delle vittorie contro Uruguay e Tahiti, voleva chiudere il girone a punteggio pieno e lo fa grazie alla doppietta di Jordi Alba e alla marcatura di Fernando Torres. Il 3-0 a Fortaleza sulla Nigeria elimina gli africani e vale l'accesso alla semifinale con l'Italia, in programma giovedì sempre a Fortaleza. Apre le marcature Jordi Alba con azione personale al 3' del primo tempo. Raddoppia Torres al 17' della ripresa, poco dopo il suo ingresso in campo, con un tuffo di testa. Al 42', chiude ancora Jordi Alba, solitario in contropiede.
Per sbloccare la gara la Spagna impiega meno tempo di quanto servito contro Tahiti. Tre minuti e la Nigeria è sotto al termine di un palleggio prolungato in pieno stile Barcellona: Xavi, Busquets, Pedro e Iniesta organizzano nello stretto una trama che ha come terminale Jordi Alba, sul cui sinistro (da pochi passi) non può nulla Enyeama.
Gli africani rimangono in partita grazie alle enormi doti fisiche, che mettono qualche pezza in fase difensiva e, soprattutto, regalano alcune occasioni dalle parti di Valdes, preferito a Casillas. La resistenza nigeriana rischia di crollare prima con Soldado (due occasioni) e poi con Fabregas (palo al 39').

sabato 22 giugno 2013

TRACOLLO AZZURRO, RIMEDIAMO QUATTRO SBERLE VERDEORO

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO A Terza Giornata
ITALIA-BRASILE 2-4
46' pt Dante - 51' Giaccherini - 53' Neymar - 66' Fred - 69' Chiellini - 88' Fred
ITALIA (4-2-3-1): Buffon; Abate (dal 30’ p.t. Maggio), Bonucci, Chiellini, De Sciglio; Montolivo (dal 26’ p.t. Giaccherini), Aquilani; Candreva, Diamanti (dal 27’ s.t. El Shaarawy), Marchisio; Balotelli. (Sirigu, Marchetti, Barzagli, Astori, Cerci, Giovinco, Gilardino). All. Prandelli.
BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz (dal 33’ p.t. Dante), Marcelo; Luiz Gustavo, Hernanes; Oscar, Neymar (dal 24’ s.t. Bernard), Hulk (dal 31’ s.t. Fernando); Fred. (Jefferson, Cavalieri, Jean, Rever, Filipe Luis, Jadson, Lucas, Jo). All. Scolari.
ARBITRO: Irmatov (Uzb).

L’Italia perde 4-2 con il Brasile nell’ultima gara della prima fase di Confederations Cup. Arriva seconda nel girone e con ogni probabilità affronterà in semifinale, il 27 giugno a Fortaleza, la Spagna campione del mondo, nella rivincita dell’ultima finale dell’Europeo.
Prandelli deve fare a meno di Pirlo (infortunato) e De Rossi (squalificato). In difesa Bonucci sostituisce Barzagli, a centrocampo Marchisio, aquilani e Montolivo mentre in attacco Candreva e Diamanti supportano l’unica punta Balotelli.
I primi 2’ dell’Italia sono da film dell’orrore con un’occasione per Hulk subito in avvio. Prandelli perde due giocatori in mezz’ora. Montolivo, autore di un avvio rivedibile, subisce un colpo alla testa: al 26’ dentro Giaccherini. Poi Neymar va a cercare una vendetta su Abate, autore di un fallo su di lui in precedenza, e lo rompe (infortunio ad una spalla). Dentro Maggio.
Il Brasile attacca e pur senza fare nulla di trascendentale, alla fine passa. Nel recupero del primo tempo, Dante, subentrato all’infortunato David Luiz, ribadisce in rete in mischia la corta respinta di Buffon sul colpo di testa di Fred (c’è però da dire che il centrale del Bayern parte da posizione di fuorigioco). All’intervallo l’Italia è sotto. E c’è poco da lamentarsi, per quello che si è visto.

QUALCUNO FERMI QUEI DUE (prima che sia troppo tardi…)

Donati al Leverkusen per 3,5 milioni di euro, dieci milioni di euro e il prestito di Cassano e Silvestre per la metà di Belfodil. Queste le principali operazioni di mercato dell’Inter di questa settimana. Settimana che ha visto anche la risoluzione delle situazioni di comproprietà. E anche qui un paio di operazioni interessanti. Come la cessione di Faraoni all’Udinese (del resto quando puoi contare su un terzino di spessore come Jonathan a che serve un imberbe terzino italiano), l’acquisizione dell’intero cartellino di Caldirola (che venderemo al più presto a prezzo di saldo perché abbiamo già l’esperto Andreolli) e di Handanovic e il rinnovo delle comproprietà di Livaja.

Ma l’Inter è stata molto attiva in questa settimana. Tra gli obiettivi De Sanctis se parte Handanovic, il fortissimo centrale difensivo Danilo che prenderà il posto di Ranocchia, Nocerino da scambiare, a seconda dei giorni, con Silvestre, Alvarez o Ranocchia, e le infinite trattative per Isla (la Juventus ha chiesto Bardi e Duncan, "al momento l'Inter ha escluso categoricamente questa possibilità, ma non è detto che, se la trattativa rimanesse in fase di stallo, da non facciano un pensierino all'eventualità di cedere il portiere per arrivare al cileno"), Naingollan e via discorrendo (Paulinho sta firmando col Tottenham, fuori uno).

venerdì 21 giugno 2013

L'URUGUAY RITORNA IN CORSA

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO B Seconda Giornata
NIGERIA-URUGUAY 1-2
19' Lugano - 37' Obi Mikel - 51' Forlan
NIGERIA (4-3-3) Enyeama; Ambrose, Oboabona, Omeruo, Echiéjilé; Mikel, Ogu (Mba 20' st), Ogude; Oduamadi (Babatude 44' pt), Musa, Ideye (Akbala 27' st)
URUGUAY (3-4-3) Muslera; Lugano, Godín, Cáceres; Maxi Pereira, Arévalo Ríos, González, Rodríguez (Álvaro Pereira 42' st); Forlán, Suárez (Coates 36'st), Cavani
ARBITRO: Björn Kuipers (Olanda)

Dopo il ko con la Spagna, serviva una vittoria all'Uruguay con la Nigeria per continuare a sperare nel passaggio alle semifinali di Confederations Cup. Missione compiuta al termine di una partita intensa, emozionante e con diverse occasioni. Le reti di Lugano nel primo tempo e quella bellissima di Forlan nella ripresa (inframezzate dal gol di Obi Mikel) hanno permesso alla Celeste di riaccendere le ambizioni di restare in Brasile.
Avvio brillante dei sudamericani e per una decina di minuti le Super Aquile faticano ad uscire dalla loro area. L'Uruguay colleziona angoli e, al 19', arriva il gol. Cross rasoterra da sinistra di Forlan, Cavani manca il colpo di tacco, ma alle sue spalle c'è Lugano che a due passi dalla porta mette dentro.
La Nigeria non si abbatte e, col passare dei minuti, guadagna metri mostrando maggiore brillantezza atletica. Il pareggio di Obi Mikel (37', su suggerimento in area di Ideye) e' meritato.

giovedì 20 giugno 2013

SPAGNA, SHOW DA DIECI (ma senza lode)

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO B Seconda Giornata
SPAGNA-TAHITI 10-0
4' Torres - 31' Silva - 33' Torres - 39' Villa - 57' Torres - 59' Villa - 64' Villa - 66' Mata - 79' Torres - 89' Silva
SPAGNA (4-1-4-1) Reina; Azpilicueta, Albiol, Sergio Ramos (dal 1’ s.t. Navas), Monreal; Javi Martinez; Cazorla (dal 30’ s.t. Iniesta), Mata (dal 24’ s.t. Fabregas), David Silva, Villa; Torres.(Casillas, Valdes, Arbeloa, Piquè, Xavi, Pedro, Soldado, Jordi Alba, Busquets). All. Del Bosque.
TAHITI (4-5-1) Roche; J. Tehau, Lemaire (dal 28’ s.t. Vero), Ludivion, Vallar; Aitamai, Bourebare (dal 24’ s.t. L. Tehau), Caroine, Chong Hue, Vahirua; A. Tehau (dall’8’ s.t. T. Tehau). (Samin, Meriel, Faatiarau, Aroita, Tihoni, Hnanyine, Simon, Atani). Allenatore Etata.
ARBITRO: Haimoudi (Algeria).

Tutto facile per la Spagna che contro il modesto Tahiti passeggia oziosamente finendo per segnare dieci gol. Dieci gol, ma senza la lode. Quella se la sarebbe meritata se avesse avuto la sportività di fermarsi prima e non umiliare l’avversario più di quanto fosse necessario.
A rompere il ghiaccio diopo 5 minuti è Fernando Torres. L’attaccante del Chelsea beffa il portiere avversario con una conclusione violenta sul primo palo. E il bomber dei Blues sarà anche il cannoniere di giornata con ben quattro centri. E pensare che sbaglia pure un rigore scheggiando la traversa.

Il primo tempo si chiude sul 4 a 0 con i tifosi del Maracanà schierati compatti al fianco della simpatica ma poco proponibile nazionale polinesiana. Nella ripresa la Spagna arrotonda il bottino. Uno scatenato Villa, in competizione con Torres (che nella ripresa sbaglia anche un rigore) per il titolo di capocannoniere di giornata, si ferma a una tripletta.

GIOVINCO REGALA LA SEMIFINALE (ma è un'Italia in grande difficoltà)

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO A Seconda Giornata
ITALIA-GIAPPONE 4-3
20' Honda (rig.) - 33' Kagawa - 40' De Rossi - 50' aut. Uchida - 53' Balotelli (rig.) - 69' Okazaki - 87' Giovinco
ITALIA (4-3-2-1): Buffon; Maggio (15' st Abate), Barzagli, Chiellini, De Sciglio; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Giaccherini (24' st Marchisio), Aquilani (30' Giovinco); Balotelli.
A disp.: Marchetti, Gilardinio, Bonucci, Astori, Candreva, Diamanti, Cerci, El Shaarawy, Sirigu.
All.: Prandelli
GIAPPONE (4-2-3-1): Kawashima; Uchida (28' st H. Sakai), Yoshida, Konno, Nagatomo; Hasebe, Endo; Okazaki, Honda, Kagawa; Maeda (34' st Havenaar).
A disp.: Gonda, Inoha, G. Sakai, Kurihara, Kiyokate, Hosogai, Nakamura, Inui, Takahashi, Nishikawa.
All.: Zaccheroni
Arbitro: Diego Abal

L’Italia batte 4-3 il Giappone e si qualifica per le semifinali di Confederations Cup in una gara dalle mille emozioni che conferma ancora una volta la scarsa stabilità azzurra.
L’Italia comincia come peggio non si può. Molle, imbambolata, senza idee. Tutto l’opposto dei giapponesi che appaiono determinati, cattivi, reattivi. Con Kagawa che fa quel che gli pare dalla parte di Maggio e Aquilani, Pirlo non carbura e Barzagli e Chiellini, pressati alti, vanno spesso in difficoltà.
Prima occasione per il Giappone: colpo di testa di Maeda, Buffon para (5'). Al 20' decisione severa dell'arbitro Abal: retropassaggio killer di De Sciglio, Buffon esce ed anticipa l'avversario ma l'arbitro concede il rigore. Sul dischetto Keisuke Honda trasforma. Al 30' Prandelli prova a cambiare qualcosa, fuori Aquilani dentro Giovinco. Ma tre minuti dopo la difesa azzurra commette una grave frittata e Kagawa ne approfitta, gira di sinistro in mischia, sgusciando tra Chiellini e Montolivo: 2-0. Gran gol dell’attaccante esterno del Manchester United.

mercoledì 19 giugno 2013

SOTTO IL SEGNO DI NEYMAR, BRASILE IN SEMIFINALE

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO A Seconda Giornata
BRASILE-MESSICO 2-0
9' Neymar – 92’ Jo
Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo; Paulinho, Luiz Gustavo; Oscar (17' st Hernanes), Neymar, Hulk (33' st Lucas), Fred (37' st Jo). A disp.: Jefferson, Fernando, Dante, Filipe Luis, Rever, Bernard, Cavalieri, Jadson. All.: Scolari
Messico (4-4-1-1): Corona; Mier, Rodriguez, Moreno, Torres Nilo (25' st Barrera); Flores (13' st Herrera), Salcido, Torrado (43' st Jimenez), Guardado; Giovani Dos Santos; Hernandez. A disp.: Ochoa, Talavera, Reyes, Molina, Reyna, De Nigris, Aquino, Meza, Zavala. All.: De La Torre
Arbitro: Webb (Ing)

Il Brasile è quasi in semifinale. Con la firma di Neymar. Il campione del Barcellona apre la sua esibizione dopo appena nove minuti, con un gol da copertina. L’azione si sviluppa sulla corsia di destra grazie a una volata di Dani Alves. Il cross del difensore viene corretto involontariamente di testa da Rodriguez: la palla arriva a Neymar che al volo di sinistro fulmina il portiere Corona. E ancora il fuoriclasse brasiliano inventa il definitivo 2 a 0 in pieno recupero saltando con un tunnel Mier e consegnando un assist al bacio a Jo. Due a zero e ciao Messico.

La Seleçao ha trovato il trascinatore che il ct Scolari cercava. Bello il primo tempo. Passato in vantaggio il Brasile accelera ancora di più. E al 23’ va vicino al raddoppio. Il protagonista è ancora il solito, scatenato, Neymar che controlla al volo un pallone non semplice, scavalca un avversario e sempre di sinistro calcia a rete. Conclusione che sorvola di poco la traversa.

martedì 18 giugno 2013

UNDER 21, SPAGNA CAMPIONE MA GRAZIE AZZURRINI !!!

CAMPIONATO EUROPEO UNDER 21 – FINALE
ITALIA-SPAGNA 2-4
6′ Thiago Alcántara - 10′ Immobile - 31′ Thiago Alcántara - 37′ Thiago Alcántara - 66′ Isco - 80′ Borini
ITALIA (4-4-2): Bardi; Donati, Bianchetti, Caldirola, Regini; Rossi, Florenzi (58′ Saponara), Verratti (75′ Crimi), Insigne; Borini, Immobile (58′ Gabbiadini). A disposizione: Leali, Colombi, Capuano, Biraghi, Marrone, Bertolacci, Sansone, Paloschi, Destro. Allenatore: Devis Mangia
SPAGNA (4-3-2-1): De Gea; Montoya, Bartra, Martínez, Moreno; Illaramendi, Koke (85′ Camacho), Thiago; Isco, Tello (71′ Muniain); Morata (80′ Rodrigo). A disposizione: Mariño, Joel, Nacho, Muniesa, Álvaro González, Carvajal, Sarabia, Álvaro Vázquez. Allenatore: Julen Lopetegui
Arbitro: Matej Jug

L’illusione è durata poco. Troppo poco. La Spagna in questo momento è di un’altra categoria. La nostra Under 21 si arrende dopo qualche abbozzo di reazione ma senza ombra di dubbio esce a testa alta dal confronto. Ma c’è poco da recriminare. La squadra di Lopetegui è un gruppo di giocatori tutti bravissimi, inseriti in un gioco mandato a memoria da molto tempo. Come i fratelli maggiori, bissano il trionfo europeo. Come loro, ci battono in finale con quattro gol.
I ragazzi del commissario tecnico Devis Mangia arrivano all'appuntamento con grandi ambizioni e consapevolezza nei propri mezzi: una difesa impenetrabile (gli Azzurrini hanno subito solo un gol contro la Norvegia su rigore) ed un attacco super, con ben sei giocatori a referto. Di fronte una super Spagna, che non ha subito nemmeno un gol segnandone ben otto.
La Spagna comincia presto a proporre il suo tiqui taca. E dopo 6 minuti è già in vantaggio, con una zuccata di Thiago Alcantara tutto solo in area (i centrali dov’erano?) su bello spunto e cross di Morata. Per gli azzurri subito sfida in salita. Ma dopo quattro minuti raddrizzano la sfida: gran lancio di Bianchetti che pesca Immobile che con un delizioso pallonetto firma l’1-1.

lunedì 17 giugno 2013

LA NIGERIA NE FA 6, MA TAHITI FA COMUNQUE FESTA

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO B Prima Giornata
TAHITI-NIGERIA 1-6
5' Echiejile - 10' Oduamadi - 26' Oduamadi - 54' Tehau - 69' aut. Tehau - 76' Oduamadi - 80' Echiejile
Tahiti (3-5-2): Samin; A Tehau, Vahirua (24' st Atani), Ludivon; Caroine, Bourebare, Vallar (9' st Faatiarau), Chong Hue, Aitamai; J Tehau, Simon (33' st Lemaire).
A disp.: Aroita, Hyanine, Meriel, Roche, Tehau L., Tehau T., Tihoni, Vero, Wagemann. All. Etaeta
Nigeria (4-3-3): Enyeama; Ambrose, Omeruo (29' st Eqwueke), Oboabona, Elderson; Mikel, Mba (12' st Ogu); Oduamadi, Ujah (7' st Ideye), Musa.
A disp.: Agbim, Akpala, Babatunde, Benjamin, Ejide, Eze, Gambo, Kwambe, Ogu, Onazi. All. Keshi
Arbitro: Aguilar Chicas

Si può perdere 6-1 ed essere comunque contenti come se avessi vinto? Se ti chiami Tahiti decisamente sì.
La seconda partita del Gruppo B della Confederations Cup finisce come da pronostico con la Nigeria che travolge Tahiti 6-1. Troppo forti le "Aquile africane" per le "Tigri del Pacifico", che, nonostante il punteggio, escono comunque dal campo a testa alta. Per gli africani a segno tre volte Oduamadi e due volte Elderson. Di Jonathan Tehau, che realizza anche un'autorete, invece il gol della bandiera per i polinesiani.
Gli uomini di Etaeta (che alla vigilia aveva ricordato: "Siamo contadini, camionisti e disoccupati. Ma chiediamo rispetto"), al debutto in una grande competizione mondiale, scendono in campo senza timori, ma il divario tecnico tra le due squadre emerge subito. Dopo un lampo di Simon, che spaventa Enyeama, i 127 posti di differenza nel ranking Fifa tra le due nazionali si fanno sentire e le Aquile africane in dieci minuti archiviano il match. Al 5' Elderson è fortunato e il suo tiro dal limite, deviato da Vallar, inganna Samin.

ED ECCO CHE ARRIVA IL CICLONE SPAGNOLO

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO B Prima Giornata
SPAGNA-URUGUAY 2-1
20’ Pedro – 32’ Soldado – 88’ Suarez
SPAGNA (4-3-3) Casillas; Arbeloa, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Xavi (dal 32' s.t. Javi Martinez), Busquets, Fabregas (dal 19' s.t. Cazorla); Pedro (dal 36' s.t. Mata), Soldado, Iniesta. (A disp: Valdes, Reina, Albiol, Azpilicueta, Villa, Torres, Nacho Monreal, D.Silva, Jesus Navas) All. Del Bosque
URUGUAY (4-4-2) Muslera; M.Pereira, Lugano, Godin, Caceres; Gargano (dal 18' s.t. Lodeiro) Perez (dal 25' s.t. Forlan), Ramirez (dall'1' s.t. Gonzales), Rodriguez; Cavani, Suarez. (A disp: Castillo, M.Silva, Coates, A.Pereira, Eguren, Hernandez, Aguirregaray, Arevalo, Scotti) All. Tabarez
ARBITRO Nishimura (Giappone) Assistenti: Sagara e Nagi

All'Arena Pernambuco di Recife la Spagna supera l'Uruguay 2-1. Le Furie Rosse dominano la gara per 80' trascinate da un grande Iniesta e dai gol di Pedro e Soldado. Negli ultimi minuti Suarez segna la rete dell'1-2, ma è troppo tardi.
La Spagna entra nel torneo con la leggerezza del suo palleggio e l'autorità del suo rango, rispettato come all'Europeo era successo soltanto in finale. Cancella dall'Arena Pernambuco nientepopodimeno che l'Uruguay, quarto all'ultimo Mondiale e vincitore della Copa America, squadra dotata davanti di due fuoriclasse come Cavani e Suarez, ma incapace di attivarli per mancanza di materia prima: il pallone.
Il dato del primo tempo, 78-22 per cento, più che la fotografia è l'autopsia di una partita mai nata per manifesta, e a tratti commovente, superiorità.

domenica 16 giugno 2013

PIRLO-BALOTELLI, ITALIA BUONA LA PRIMA

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO A Prima Giornata
MESSICO-ITALIA 1-2
27’ Pirlo – 34’ Hernandez (rig.) – 78’ Balotelli
MESSICO(4-2-3-1): Corona; Flores, Rodriguez, Moreno, Salcido; Zavala (dal 39’ s.t. Jimenez), Torrado; Aquino (dall’8’ s.t. Mier), Dos Santos, Guardado; Hernandez. (Ochoa, Reyes, Molina, Barrera, Reyna, De Nigris, Meza, Herrera, Torres, Talavera). All. De la Torre.
ITALIA (4-3-2-1): Buffon; Abate, Barzagli, Chiellini, De Sciglio; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Marchisio (dal 23’ s.t. Cerci), Giaccherini (dal 43’ s.t. Aquilani); Balotelli (dal 39’ s.t. Gilardino). (Sirigu, Marchetti, Maggio, Bonucci, Astori, Candreva, Diamanti, Giovinco, El Shaarawy, Gilardino). All. Prandelli.
ARBITRO: Osses (Cil).

Inizia bene l’avventura dell’Italia in Confederations Cup. Gli azzurri di Prandelli battono 2-1 il Messico grazie ai gol di Pirlo e Balotelli.
Prandelli si affida al blocco Juve con Giaccherini che supporta Balotelli. Gli azzurri partono bene. Italia subito pericolosa con Balotelli. Dopo un pallonetto alto sopra la traversa, l'attaccante del Milan devia di destro un assist di Montolivo verso la porta, ma il portiere messicano Corona respinge sicuro. Gli azzurri lamentano anche un presunto fallo da rigore su Pirlo. Il Messico risponde con Guardado. Gran botta di sinistro che costringe Buffon ad una bella parata sulla traversa. Al 27' la svolta della partita. Una punizione esemplare di Pirlo, che festeggia la 100a presenza in Azzurro col gol numero 13, porta gli azzurri in vantaggio. Cinque minuti dopo Barzagli la combina grossa. Il difensore della Juve si fa soffiare il pallone da Giovani Dos Santos e lo stende in area. Rigore per il Messico. Il Chicharito Hernandez trasforma il penalty e al 34' il risultato è di nuovo in parità.

E' SUBITO SIGILLO NEYMAR SULLA CONFEDERATIONS CUP

CONFEDERATIONS CUP 2013 – GRUPPO A Prima Giornata
BRASILE-GIAPPONE 3-0
3' Neymar - 48' Paulinho - 93' Jo
BRASILE: Julio Cesar, Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo, Fred (36' st Jo), Neymar (29' st Lucas), Oscar, Luiz Gustavo, Paulinho, Hulk (30' st Hernanes). (Jefferson, Diego Cavalieri, Fernando, Dante, Filipe Luis, Jean, Rever, Bernard, Jadson). All.:Scolari
GIAPPONE: Kawashima, Honda (44' st Inui), Nagatomo, Uchida, Endo (33' st Hosogai), Kiyotake (6' st Maeda), Okazaki, Kagawa, Konno, Hasebe, Yoshida. (Nishikawa, Gonda, Inoha, Sakai, Havenaar, Nakamura, Kurihara, Takahashi, Sakai). All. Zaccheroni.
Arbitro: Proenca (Portogallo)

Finalmente la Confederations Cup apre il sipario e Neymar mette subito il suo sigillo sulla competizione. Nel primo match, disputatosi ieri sera infatti vittoria per 3-0 del Brasile padrone di casa contro il Giappone di Zaccheroni.
La gara si sblocca dopo appena tre minuti con una prodezza del grande atteso Neymar. Fuga sulla corsia di sinistra di Marcelo si chiude con un cross al centro che Fred ammortizza, forse con la mano, per il piede destro di Neymar: la conclusione del gioiello del Barca è imparabile. Un capolavoro. La Selecao si addormenta dopo il vantaggio permettendo alla nazionale di Zaccheroni di restare in partita. Il Giappone gioca bene fino alla trequarti avversaria, ma è negli ultimi venti metri che non riesce a fare la differenza. I verdeoro dominano e sfiorano con Fred la rete dal raddoppio.

sabato 15 giugno 2013

UNA BABY ITALIA DA SOGNO: E' FINALE !!!

CAMPIONATO EUROPEO UNDER 21 – Semifinale
ITALIA-OLANDA 1-0
78' Borini
ITALIA (4-4-2): Bardi; Donati, Bianchetti, Caldirola, Regini; Florenzi, Rossi (46' st Crimi), Verratti, Insigne (40' st Sansone); Immobile (17' st Gabbiadini), Borini.
A disp.: Colombi, Leali, Biraghi, Capuano, Bertolacci, Saponara, Destro, Paloschi.
Ct: Mangia.
OLANDA (4-3-3): Zoet; Van Rhijn, De Vrij (30' st Van der Hoorn), Martins Indi, Blind (38' st Fer); Maher, Van Ginkel, Strootman; Wijanldum, De Jong, Ola John (23' st Depay).
A disp.: Bizot, Marsman, Clasie, Leerdman, Vilhena, Van Aanholt, Hoesen.
Ct: Pot.
Arbitro: Hategan (Svizzera)

Un gol di Borini su assist di Insigne lancia l’Italia di Devis Mangia nella finale del campionato europeo Under 21, che mancava per la nostra formazione da nove anni. Un’Olanda brava a far girare a vuoto gli azzurrini per tutto il primo tempo viene sconfitta per 1-0 e si deve accontentare del podio.
Mangia recupera Insigne e lo getta subito nella mischia nonostante non sia al 100%. Confermato il 4-4-2 con Borini (preferito a Gabbiadini) ed Immobile coppia offensiva.
L’Italia entra in campo contratta e patisce a lungo la maggiore proprietà di palleggio dei nostri avversari, che dopo 5’ centrano anche un clamoroso legno con Maher su punizione. I nostri però non rinunciano mai a proporsi e, nonostante le condizioni di forma non ottimali di Insigne e un Verratti neutralizzato dal centrocampo orange, sfiorano due volte il vantaggio con Immobile e Borini. 

La ripresa è più equilibrata e la svolta arriva con l’ingresso in campo di Manolo Gabbiadini per Immobile.

venerdì 14 giugno 2013

PARTE LA CONFEDERATIONS CUP. A QUALCUNO INTERESSA?

Finalmente ci siamo. Fra poco meno di 24 ore inizierà in Brasile l’edizione numero 9 della Confederations Cup che vedrà impegnate le Nazionali vincitrici di ciascuna delle sei competizioni di confederazione (Caf, Conmebol, Uefa, Afc, Ofc, Concacaf), insieme alla squadra detentrice della Coppa del Mondo e alla nazione ospitante. In totale otto squadre, divise in due gironi.
Il gruppo A è quello più interessante. Oltre alle mine vaganti Giappone (vincitore della coppa d’Asia) e Messico (vincitore della Gold Cup), ci sono i padroni di casa del Brasile e l’Italia (vice campione d’Europa). Il gruppo B è il girone della Spagna (Campione del Mondo) che se la vedrà con l’Uruguay (vincitore della Copa America) e la Nigeria (vincitore della coppa d’Africa). Cenerentola del girone l’inesperto Tahiti (vincitore della coppa dell’Oceania).
Inizialmente la Confederations Cup era un torneo amichevole a inviti, tenutosi nel 1992 e nel 1995 in Arabia Saudita con il nome di Coppa re Fahd, salvo poi essere organizzato, a partire dal 1997 con cadenza biennale (quadriennale dal 2005), direttamente dalla FIFA, che ne ha sancito il carattere ufficiale e ha riconosciuto in seguito anche le prime due edizioni come ufficiali.

giovedì 13 giugno 2013

IL CONTROVERSO RAPPORTO TRA CALCIOSCOMMESSE E OMESSA DENUNCIA

Fra i tanti aspetti su cui si è discusso, a proposito della vicenda del calcioscommesse, ce n’è uno su cui il dibattito è stato piuttosto serrato e, a tratti, feroce: quello relativo all’omessa denuncia. Di questo reato sportivo si è parlato tanto negli ultimi mesi, a proposito delle vicende che hanno riguardato l’allenatore della Juventus Conte e i calciatori del Napoli Cannavaro e Grava; purtroppo il risalto mediatico dato a questi casi, e la discussione “inquinata” dal tifo che ne è derivata, hanno fatto perdere di vista la questione relativa alla natura stessa dell’omessa denuncia. Una questione che non può essere trascurata, specie in tempi in cui si parla di riforma della giustizia sportiva.

È bene, innanzitutto, partire dalla definizione. Il reato di omessa denuncia è così definito dal Codice di Giustizia Sportiva (art.7, comma 7): “I soggetti di cui all’art.1, commi 1 e 5, che comunque abbiano avuto rapporti con società o persone che abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi precedenti ovvero che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno di detti atti, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura Federale della FIGC”; quindi un soggetto che viene a conoscenza di illeciti commessi, o in procinto di essere commessi, da altri ha l’obbligo di denunciare il tutto alla Procura Federale.

mercoledì 12 giugno 2013

INTER, ZANETTI RINNOVA!!! (non era meglio farsi da parte?)

Dopo 18 anni il Milan ha deciso di non rinnovare il contratto con il capitano Massimo Ambrosini. Una scelta dettata dal volere della dirigenza e dell’allenatore (il giocatore probabilmente sarebbe rimasto ancora). Del resto i dirigenti rossoneri badano al sodo e se c’è da mettere alla porta un senatore che ha già dato tutto alla causa, non ci pensano due volte. Lo scorso anno furono liquidati Nesta, Gattuso, Seedorf e Inzaghi, quest’anno, come detto, Ambrosini.
Non è dello stesso parere l’Inter che giusto oggi ha rinnovato per un altro anno il contratto del proprio capitano. Non c’è bisogno di dirvi quanto io sia legato all’immenso Javier Zanetti. Stravedevo per lui quanto ancora era un anonimo terzino argentino che scorazzava sulla nostra fascia destra e la fascia da capitano era su altre braccia. Di conseguenza ho gioito come non mai quando 6-7 anni fa ha iniziato a sollevare trofei a ripetizione.

Purtroppo la carta d’identità non perdona e il nostro amatissimo capitano festeggerà fra pochi mesi i 40 anni d’età.

HAI(TI) ITALIA, CHE FIGURACCIA !!! (non esistono più le nazionali materasso...)

AMICHEVOLE
HAITI-ITALIA 2-2
1' Giaccherini - 72'  Marchisio - 85' Saurel (rig.) - 91' Peguero

Haiti (4-4-2): Montrevil; Alcenat, Lafrance (11' st Desmaret), Avenska (37 st Jerome), Guerrier; Alexandre, Louis (17' st Joseph), Charles (31' st Saurel), Monuma; Maurice, Saint (25' st Peguero). A disp.: Jospy, Goreux, Saurek, Preux, Rubin, Millien, Bitielo. All.: Blake Cantero
Italia (4-3-3): Sirigu (1'st Marchetti); Maggio, Bonucci, Astori, De Sciglio; Candreva, Aquilani (27' st Marchisio), Giaccherini (10' st De Rossi); Cerci (15' st El Shaarawy), Gilardino (10' st Balotelli), Diamanti (10' st Montolivo). A disp.: Buffon, Marchetti, Barzagli, Abate, Chiellini, Pirlo, Giovinco. All.: Prandelli
Arbitro: De Lima Henrique (Brasile)


Ultima amichevole prima della Confederations Cup per l'Italia. Di fronte un avversario modesto: Haiti. Il tifoso azzurro pensa "finirà in goleada". E lo pensa anche Prandelli che manda in campo le seconde linee. Dopo 19 secondi Giaccherini porta in vantaggio l'Italia (gol più veloce nella storia della nazionale azzurra) confermando le sensazioni di goleada della vigilia. E invece i modesti haitiani ci mettono in difficoltà. 
Nella ripresa Marchisio raddoppia per gli azzurri e partita che sembra ormai avviata ad una modesta ma tranquilla vittoria. E invece, così come era successo nel pomeriggio per la gara dell'Under 21, le emozioni arrivano nel finale. Astori commette un fallo ingenuo in area. Rigore. Dal dischetto Saurel accorcia le distanze. E nel recupero la beffa con Peguero che con un diagonale supera Marchetti e regala un isperato pareggio alla sua nazionale. 
Pessima prestazione dei ragazzi di Prandelli. Possiamo trovare mille scuse. Il caldo, il fatto che abbiano giocato le seconde linee (ma una nazionale non dovrebbe avere 23 potenziali titolari?), il clima di beneficienza, e via discorrendo. La verità è una sola: abbiamo giocato una pessima partita. In difesa la coppia Bonucci-Astori è stata a dir poco imbarazzante (i difensori buoni sono stati lasciati a casa…), in avanti il tridente è risultato spuntato e il centrocampo ha confermato l’imbarazzante prestazione di venerdì scorso.
Fra 4 giorni ci sarà l’esordio in Confederations Cup contro il Messico. Dopo gli ultimi due pareggi con avversari modesti le premesse non sono per niente buone….

martedì 11 giugno 2013

BERTOLACCI EVITA LA BEFFA, ITALIA PRIMA

CAMPIONATO EUROPEO UNDER 21 – Gruppo A Terza Giornata
NORVEGIA-ITALIA 1-1
90’ Strandberg (rig.) – 94’ Bertolacci
Norvegia (4-3-3): Ostbo; Linnes, Rogne (9' st Strandberg), Berisha, Hedenstad; Nordtveit, Henriksen, de Lanlay; Nielsen (14' st Kastrati), Konradssen, King (28' st Ibrahim). A disp.: Nyland, Kongshavn, Semb Berge, Singh, Ekrem, Johansen, Elabdellaoui, Berget, Pedersen. Ct.: Skullerud.
Italia (4-4-2): Bardi; Donati, Capuano, Caldirola, Regini; Sansone, Rossi (15' st Florenzi), Crimi, Saponara (1' st Bertolacci); Destro (26' st Gabbiadini), Paloschi. A disp.: Colombi, Leali, Biraghi, Bianchetti, Verratti, Immobile, Borini. Ct.: Mangia.
Arbitro: Bebek (Croazia)

Una partita con poche emozioni che si accende nel finale. Questa è stata Norvegia-Italia finita 1-1 grazie ai gol di Strandberg al 90esimo su rigore generoso assegnato dall’arbitro Bebek e di Bertolacci che al 94esimo evita la beffa azzurra.
Mangia già sicuro della semifinale fa ampio turnover, confermando il 4-4-2. In attacco Destro e Paloschi con Saponara e Sansone sulle corsie laterali. In mezzo al campo Rossi e Crimi, mentre in difesa davanti al confermato Bardi ci sono Donati, Caldirola, Capuano e Regini.
Gli azzurrini prendono subito in mano il pallino. E creano occasioni. La prima è di Saponara, parato. Poi il portiere norvegese Otsbo toglie da sotto la traversa una zuccata di Caldirola. E infine si sveglia anche Destro, imbeccato da Sansone, che costringe Otsbo alla prodezza. Insomma, molta Italia nel primo tempo ma risultato inchiodato sullo 0-0.

lunedì 10 giugno 2013

COME SIAMO CADUTI IN BASSO (l'Inter e gli obiettivi di mercato)

Come si fa a passare nell’arco di pochi anni da Eto’o e Milito a Gilardino e Gomez? Questo ci chiedevamo oggi con alcuni amici discutendo del mercato nerazzurro.
Nell’estate 2009 i nostri obiettivi erano Deco, Carvalho, Lucio, Milito, Motta, Sneijder, Eto’o. L’anno dopo provammo a prendere Cavani e Mascherano (giusto per dirne due). Oggi invece l’Inter punta l’obiettivo su Gilardino, Bianchi, Diakité, Gomez, Barrientos, è disposta a dare Ranocchia e Guarin alla Juventus per Isla e Vucinic (magari entrambe le trattative sono solo rumors di mercato ma già il fatto che si sia fatta una mezza ipotesi è troppo).
Che il mercato dell’Inter nelle ultime stagioni non sia all’altezza del nostro club non è più un mistero, che i nostri dirigenti stiano facendo più danni che altro è un dato di fatto (a gennaio abbiamo ceduto Sneijder per 7,5 milioni, ora il Galatasaray lo valuta 15 milioni, grazie Marco), così come siamo tutti ben consapevoli che le finanze nerazzurre non ci permettono di fare voli pindarici. Anche se forse il problema è di spendere bene, visto che i soldi vengano comunque spesi, ma in modo errato (11 milioni per Pereira, 6 per Jonathan, 12 per Alvarez, giusto per citarne un paio).

domenica 9 giugno 2013

I 10 CALCIATORI PIU' FORTI DEGLI ULTIMI 20 ANNI (secondo Betclic)

Interessante l’iniziativa ideata dal sito di scommesse Betclic che ha chiesto ai sui fan su Facebook e ai followers di Twitter quali erano, secondo loro, i migliori calciatori degli ultimi 20 anni.
Una volta raccolte le preferenze, hanno illustrato in formato comic ognuno di loro ed evidenziato alcune statistiche, come le partite giocate e i gol in carriera, presenze e reti in nazionale, squadre italiane in cui hanno giocato, le più importanti competizioni vinte e il numero di followers nei loro profili ufficiali dei social networks.
Il risultato finale è questa simpatica infografica

sabato 8 giugno 2013

CHE ITALIA!!! POKER E SEMIFINALE (ma è festa a metà)

CAMPIONATO EUROPEO UNDER 21 – Gruppo B Seconda Giornata
ITALIA-ISRAELE 4-0
18’ Saponara - 42’ Gabbiadini - 54’ Gabbiadini - 71’ Florenzi
ITALIA (4-4-2) Bardi; Donati, Bianchetti, Caldirola, Biraghi; Saponara, Florenzi, Verratti (dal 25’ s.t Sansone), Insigne (dal 40’ s.t. Rossi); Immobile, Gabbiadini (dal 12’ s.t. Destro). (Colombi, Leali, Capuano, Regini, Bertolacci, Crimi, Borini, Paloschi). All. Mangia
ISRAELE (4-4-2) Kleyman; Dasa (dal 1’ s.t. Verta), Vahaba, Ben Hasrush, Twatha; Zaguri, Krieff, Biton, Golasa; Kalibat (dal 38’ s.t. Azam), Turgeman (dal 22’ s.t. Barouch). (Yanco, B. Levi, Davidzada, I. Levi, Dabbur, Gotlib, Sallalich, Altman). All. Luzon
ARBITRO Hategan (Rom)

Quattro gol ai padroni di casa dell’Israele e l’Italia Under 21 si qualifica per le semifinali del campionato europeo di categoria con un turno di anticipo. E’ però una festa a metà per gli azzurrini di Mangia perché Insigne nel primo tempo si fa male alla gamba sinistra dopo una caduta scomposta conseguenza di un intervento di Golasa che lo cintura.
Mangia conferma in blocco la difesa nerazzurra, a centrocampo Florenzi si accentra accanto a Verratti con Saponara sulla destra e Insigne sull’out sinistro. In avanti Immobile e Gabbiadini.
L’Italia ci mette un po’ ma poi prende in mano le redini del gioco. E al 18esimo va in vantaggio. Lancio di Insigne, Immobile fa l’assistman e Saponara infila il portiere avversario.

L’Israele prova una reazione ma senza grandi esiti. Finale di primo tempo concitato. Golasa cintura Insigne che cade malamente ed è costretto ad uscire sostituito da Rossi. Poco dopo lo stesso Golasa entra in modo scomposto su Saponara e si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Infine Gabbiadini, ben imbeccato da Immobile, raddoppia per gli azzurrini. L’Italia va così al riposo in superiorità numerica e con due gol di vantaggio.

INTER, PROGETTO GIOVANI? NO, GRAZIE (come sprecare un patrimonio)

Francesco Bardi, Luca Caldirola, Matteo Bianchetti, Cristiano Biraghi, Giulio Donati. Questi cinque giocatori compongono la difesa titolare dell’Italia Under 21 che in questi giorni sta disputando gli Europei di categoria in Israele. Questi cinque giocatori hanno una cosa in comune e un identico destino: sono tutti di proprietà dell’Inter ma nessuno di loro rientrerà alla base ma verrà spedito in prestito da qualche parte o usato come pedina di scambio per comprare qualche giocatore più maturo (sul modello comproprietà di Livaja per Schelotto, per intenderci).
Eppure se sono tutti e cinque titolari nell’Italia Under 21 vorrà dire che un minimo di bravura e di talento dovrebbero averla. Non stiamo parlando dei nuovi Nesta o Cannavaro, sia chiaro, ma dei giovani di belle speranze che in questa Inter non sfigurerebbero di certo.
Se in questa Inter c’è spazio per Jonathan, Silvestre, Pereira, Schelotto, Chivu, non vedo il motivo per cui non ci debba e non ci possa essere spazio anche per Caldirola, Biraghi, Bianchetti e Donati.

venerdì 7 giugno 2013

ITALIA SPENTA, BUFFON EVITA LA DEBACLE

QUALIFICAZIONI MONDIALI - GRUPPO B
REPUBBLICA CECA-ITALIA 0-0
REPUBBLICA CECA (4-2-3-1): Cech; Gebre Selassie, Kadlec, Sivok, Limbersky (dal 19’ p.t. Suchy); Hubschmann, Darida (dal 30’ s.t. V. Kadlec); Plasil, Rosicky, Jiracek (dal 41’ s.t. Kolar); Kozak. (Vaclik, Pekhart, Kalas, Lafata, Prochazka). All. Bilek.
ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Abate, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo (dal 32’ s.t. Aquilani), De Rossi; Montolivo; Balotelli, El Shaarawy (dal 1’ s.t. Giovinco).(Sirigu, Astori, Giaccherini, Candreva, Cerci). All. Prandelli.
ARBITRO: Moen (Nor)

Nell’ultimo impegno stagionale (che poi è anche l’ultimo impegno prima della Confederations Cup) l’Italia pareggia 0-0 a Praga, contro la Repubblica Ceca. Un risultato che va bene, classifica del girone B alla mano, in cui la Nazionale guarda tutti dall’alto in basso. Ma il risultato in chiave qualificazione a Brasile 2014, è stato forse l’unica cosa da salvare della prestazione degli Azzurri. Irriconoscibili. Messi sotto per lunghi tratti da un avversario feroce, come determinazione, ma modesto, in quanto a tecnica.

Nella prima mezzora è un monologo ceco. Per fortuna c’è Buffon in porta. Il portierione azzurro para il colpo di testa di Sivok in fuorigioco e soprattutto fa muro in uscita bassa su Jiracek, che sta mandando al manicomio Abate e Marchisio.

giovedì 6 giugno 2013

ALLENAMENTO SACRO, SPAZIO AI VECCHI, REGOLE FERREE: ECCO MAZZARRI

"Non conosco segreti, ho basato la mia storia sul rispetto delle regole e reciproco coi giocatori e i componenti che mi sono stati vicini. I successi nel calcio partono dalla cura dei dettagli, dalla cultura del lavoro. Nel calcio attuale, al di là dei valori tecnici bisogna essere preparati sul piano fisico e mentale. L'allenamento è sacro, si salta un allenamento solo per necessità se no si va a mille".
"L'allenatore deve far rendere i giocatori che gli offre a disposizione. La rosa dell'Inter dell'anno scorso era superiore rispetto ai risultati, e questo senza dire niente a chi c'era prima.".
"L'Inter, per quello che è successo anche tre anni fa, ha il dovere di tornare competitiva. Credo che attraverso il gioco verranno i risultati, più ci si avvicina alla perfezione più si fanno risultati".
" Io lavoro coi doppi ruoli, voglio 22 giocatori di tiro più 4-5 pronti a subentrare; ma molti giocatori di quelli che verranno a Pinzolo sono convinto che rimarranno".
"Sarò molto attento, siamo in ottica di Fair Play Finanziario e le risorse arrivano anche dal settore giovanile. Con Ausilio ho capito che anche la Primavera giocherà col modulo della prima squadra. Poi, ho le mie priorità, cercherò di seguire altri aspetti del futuro".

mercoledì 5 giugno 2013

LIVORNO, IN A NEL SEGNO DI MOROSINI

LATO BAppunti sulla Serie Cadetta
Ha dominato il campionato insieme a Verona e Sassuolo per tutta la stagione, ma è dovuto passare dai playoff: adesso il Livorno può finalmente festeggiare. Davide Nicola riporta gli amaranto in Serie A dopo il successo nel derby tutto toscano con l'Empoli.
Era dal 14 aprile del 2012 che i tifosi, la società ed i giocatori aspettavano questo giorno. E' da quel triste pomeriggio che il Livorno voleva dedicare una gioia così al suo Piermario Morosini, scomparso tragicamente sul terreno del Picchi un anno fa.
I suoi compagni l'hanno omaggiato in più occasioni durante questa annata, sfoggiando maglietta e commozione ad ogni rete dedicata allo sfortunato amico. E di goal Paulinho e compagni ne hanno segnati una caterva in questa stagione 2012/2013.

77 i gol fatti (secondo miglior attacco, meglio ha fatto solo il Sassuolo con 78 reti), 47 quelli subiti (quarta miglior difesa assieme al Bari); dei 77 gol realizzati, ben 60 sono stati messi a segno dagli attaccanti (Paulinho 20, Belingheri 14, Siligardi 13 e Dionisi 13).