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martedì 30 aprile 2013

REAL, IMPRESA SOLO SFIORATA. IN FINALE VA IL DORTMUND

Champions League 2012-2013 – Semifinale di Ritorno
REAL MADRID-BORUSSIA DORTMUND 2-0
83’ Benzema – 88’ Sergio Ramos
REAL MADRID (4-2-3-1): Diego Lopez; Essien, Varane, Sergio Ramos, Coentrao (12' s.t. Kakà); Modric, Xabi Alonso (21' s.t. Khedira); Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Higuain (12' s.t. Benzema). (Casillas, Pepe, Albiol, Morata). All.: Mourinho.
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Bender, Gundogan; Blaszczykowski (45' s.t. Santana), Gotze (16' p.t. Grosskreutz), Reus; Lewandowski (41' s.t. Kehl). (Langerak, Leitner, Sahin, Schieber). All.: Klopp.
ARBITRO: Webb (Eng).

Non basta al Real Madrid due gol nei 10 minuti finali e un finale di partita incandescente per riuscire nell’impresa di ribaltare il pesante 1-4 dell’andata. Gli spagnoli vincono 2-0 ma in finale a Wembley il 25 maggio ci andrà il Borussia Dortmund.
La partenza della squadra di Mourinho è veemente: i blancos aggrediscono a tutto campo il Borussia impedendogli di ragionare e creano tre palle-gol clamorose nei primi 16'. Weidenfeller si supera su Ozil e Ronaldo, poi l'ex Werder Brema si divora il vantaggio a tu per tu con l'esperto numero uno avversario. Superata la fase di ambientamento, gli ospiti prendono coraggio e, forti del calo del Real, guadagnano metri e non concedono più grossi pericoli fino all'intervallo.
La ripresa è solo di marca tedesca, con Gundogan e Lewandowski che sprecano in avvio le occasioni per chiudere i conti. Mourinho si gioca le carte della disperazione, inserendo Kakà e Benzema per Coentrao e Higuain e vede riaccendersi una fiammella di speranza quando all'83' il francese riesce a trafiggere Weidenfeller.

lunedì 29 aprile 2013

I MUSCOLI DEL CAPITANO (torna presto, Javier)

“Guarda i muscoli del capitano, tutti di plastica e di metano.
Guardalo nella notte che viene, quanto sangue ha nelle vene.
Il capitano non tiene mai paura, dritto sul cassero,
fuma la pipa, in questa alba fresca e scura che rassomiglia un pò alla vita.
(…) E il capitano disse al mozzo di bordo
"Giovanotto, io non vedo niente.
C'è solo un pò di nebbia che annuncia il sole.
Andiamo avanti tranquillamente". (I Muscoli del Capitano)

Sabato sono stato ad un matrimonio. Era uno di quei matrimoni un po’ speciali dove si sposa qualche tuo coetaneo, che conosci da una vita, con cui sei cresciuto. Dopo parecchio tempo ci siamo ritrovati tutti insieme un gruppetto di persone con cui ho trascorso buona parte della mia infanzia, prima che ognuno prendesse la propria strada, e con cui non ci rincontravamo tutti insieme da un bel po’ di anni. Sarà stato il clima festoso, sarà stata la gioia di rivedersi, sarà stato il buon vino che scendeva giù, abbiamo iniziato a ridere e scherzare come ai vecchi tempi, facendo molta caciara e animando la sala.

domenica 28 aprile 2013

INTER SCONFITTA, ZANETTI KO. QUANDO FINIRA' QUESTA AGONIA?

Serie A 2012-2013 – 34^ Giornata
PALERMO - INTER 1 - 0
10’ Ilicic

PALERMO (3-5-2): Sorrentino; Von Bergen, Donati, Aronica; Morganella, Barreto, Rios, Kurtic, Garcia (35' st Nelson); Ilicic (27' st Hernandez), Miccoli (42' st Munoz).
A disposizione: Benussi, Brichetto, Viola, Dybala, Anselmo, Fabbrini, Boselli, Faurlin, Sperduti.
All.: Sannino
Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Silvestre (25' st Garritano), Juan Jesus; Jonathan, Zanetti (17' Schelotto), Kovacic, Kuzmanovic (41' st Forte), Pereira; Alvarez, Rocchi.
A disposizione: Belec, Carrizo, Benassi, Chivu, Pasa, Ferrara.
All.: Stramaccioni
Arbitro: Orsato

L’agonia nerazzurra in questo finale di stagione continua. Anche a Palermo l’Inter rimedia una sconfitta e un infortunio. Gli ennesimi di una stagione che speriamo possa finire al più presto.
Stramaccioni deve fare a meno di Samuel, infortunatosi in settimana, al suo posto Silvestre a completare il terzetto difensivo con Juan Jesus e Ranocchia. A centrocampo Jonathan e Pereira sugli esterni con Kuzmanovic, Zanetti e Kovacic centrali, in attacco coppia ormai obbligata Alvarez-Rocchi, coppia d’attacco titolare per la quarta volta consecutiva.
Pronti via e nei primi minuti c’è un’occasione per parte. Ma al minuto 10 entra in azione Silvestre. L’ex difensora palermitana, rinvia maldestramente un pallone, fonendo un assit magistrale a Miccoli che dà a Ilicic che dal limite fulmina Handanovic: 1-0 per il Palermo. Partita subito in salita ma dopo 3 minuti arriva l’ennesima brutta tegola per i colori nerazzurri. Al termine di un affondo sulla destra si infortuna niente-poco-di-meno-che capitan Zanetti (!!!). La prima diagnosi parla di un problema al tendine d’Achille, di fatto stagione finita.

giovedì 25 aprile 2013

LE FAREMO UN'OFFERTA CHE NON POTRA' RIFIUTARE...

Trenta milioni di euro. Questa la cifra che avrebbe offerto il Barcellona per Samir Handanovic. I blaugrana sta cercando un nuovo portiere, affidabile e che possa dare sicurezza al reparto arretrato. La scelta è caduta sul portiere nerazzurro, reduce da una stagione comunque molto positiva, nonostante qualche alto e basso e qualche gol di troppo subito.
Non c’è dubbio che Handanovic sia tra i portieri più forti in circolazione. In Italia è secondo solo a Buffon e a livello europeo può tranquillamente esser messo allo stesso livello di altri big del ruolo.
L’offerta del club catalano è sicuramente di quelle importanti e non è un caso che la notizia abbia subito scatenato i tifosi nerazzurri che si sono divisi tra quelli che non venderebbero mai e poi mai il portiere sloveno e chi un pensierino ce lo farebbe.
Contrariamente a molti, io rientro nella seconda categoria. Credo che 30 milioni per un portiere sono pur sempre 30 milioni per un portiere, ovvero un’offerta che non ti capita tutti i giorni. In questo momento di crisi economica generale è quasi impossibile che qualcuno ti offra una simile cifra per un estremo difensore.

mercoledì 24 aprile 2013

IL CICLONE LEWANDOWSKI TRAVOLGE IL REAL MADRID (si profila una finale tedesca?)

Champions League 2012-2013 – Semifinale di Andata
BORUSSIA DORTMUND-REAL MADRID 4-1
9' Lewandowski - 43' C. Ronaldo – 50’ Lewandowski – 55’ Lewandowski – 66’ Lewandowski (rig.)
REAL MADRID (4-2-3-1): Diego Lopez; Varane, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Khedira, Xabi Alonso (35' st Kakà); Ronaldo, Ozil, Modric (23' st Di Maria); Higuain (23' st Benzema). A disp.: Casillas, Albiol, Callejon, Nacho. All. Mourinho
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Weidenfeller; Schmelzer, Hummels, Subotic, Piszczek (38' st Grosskreutz); Bender, Gundogan (45' st Schieber); Reus, Gotze, Balszczykowski (37' st Kehl); Lewandowski. A disp.: Langerak, Santana, Sahin, Leitner. All. Klopp
Arbitro: Kuipers (Olanda)

A distanza di 24 ore si ripete la lezione di calcio tedesca ai danni delle spagnole. Il Borussia Dortmund come il Bayern Monaco, il Real Madrid come il Barcellona. Quattro gol rifilati e finale di Wembley ipotecata anche se un gol di Cristiano Ronaldo tiene un po’ più accese le speranze madrilene.
il primo quarto d'ora è un assedio, con il Real Madrid che non ci capisce nulla. Reus dopo 7 minuti accelera palla al piede, brucia centrocampo e difesa avversaria e chiama Diego Lopez a un intervento decisivo. Ma l’appuntamento con il gol del vantaggio è solo rimandato. Splendido il cross tagliato di Gotze da sinistra, a scavalcare la difesa schierata del Real e ad esaltare le doti da falco d'area di Lewandowski, che manda fuori giri Pepe e insacca con un destro in spaccata. Peggio di così per Mou non poteva iniziare. Il Dortmund continua a far paura. Il Real ha il merito di non sfaldarsi.

Sul finire del primo tempo episodio controverso in area madrilena. Varane atterra da dietro Reus. Per l’arbitro non è rigore. Sul rovesciamento di fronte la beffa per i tedeschi: clamoroso errore di Hummels che sbaglia l'appoggio all'indietro facilitando l'inserimento di Higuaìn.

martedì 23 aprile 2013

URAGANO BAYERN, I MARZIANI ORA PARLANO TEDESCO

Champions League 2012-2013 – Semifinale di Andata
BAYERN MONACO-BARCELLONA 4-0
25’ Muller – 49’ Gomez – 73’ Robben – 82’ Muller
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Dante, Alaba; Javi Martinez, Schweinsteiger; Robben, Muller (37' s.t .Pizarro), Ribery (42' s.t. Shaqiri ); Gomez (26' s.t. Luiz Gustavo). (Starke, Van Buyten, Rafinha, Tymoshchuk). All.: Heynckes.
BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Bartra, Piquè, Jordi Alba; Iniesta, Busquets, Xavi; Sanchez, Messi, Pedro (37' s.t. Villa). (Pinto, Abidal, Montoya, Thiago Alcantara, Song, Fabregas). All.: Vilanova.
ARBITRO: Kassai (Ung).

Come un uragano che arriva e spazza via tutto ciò che incontra sulla sua strada. Dopo aver asfaltato la Juventus (sul piano del gioco più che per quanto riguarda il risultato) il Bayern Monaco rifila 4 reti al Barcellona e ipoteca già la finale di Wembley. Al Barcellona servirà un miracolo per riuscire a ribaltare il risultato. E vedendo questo Bayern direi che il miracolo serve parecchio grande.
Il primo brivido arriva dopo un quarto d’ora. Lahm prova il destro, Piquè chiude in angolo, i tedeschi reclamano un rigore per un mani. Il tocco c’è ma l’arbitro ungherese Kassai non lo vede. Passano dieci minuti e i bavaresi passano in vantaggio: colpo di testa di Dante per Muller, che di testa a sua volta insacca: 1-0. Al 33' altro intervento di mano in area del Barcellona, questa volta da parte di Pedro: ma anche qui l'arbitro non interviene (e in questo caso il tocco appare abbastanza involontario).

lunedì 22 aprile 2013

INTER, PRELIMINARI DI EUROPA LEAGUE O UN ANNO SENZA EUROPA?

Davvero questi tre punti ci rilanciano in chiave corsa ad un posto in Europa? Difficile dirlo. Innanzitutto sono arrivati tre punti. Se poi saranno serviti solo ad interrompere una striscia negativa o si riveleranno decisivi per entrare in Europa lo scopriremo solo fra qualche settimana.
Qualcuno sostiene che non sarebbe una cattiva idea se l’anno prossimo l’Europa la guardassimo comodamente seduti dal divano di casa. Ipotesi che si potrebbe anche condividere tutto sommato. Iniziare la stagione il 2 agosto non è il massimo e nell’arco della stagione in qualche modo paghi il fatto di aver anticipato i tempi.
Inoltre, come abbiamo visto anche in questa stagione, giocare il giovedì spesso si rivela deleterio per la partita della domenica successiva (anche se c’è da dire che Napoli, Udinese e Lazio hanno avuto quest’anno la possibilità di giocare in posticipo al lunedì, privilegio che a noi non è mai toccato).
Per quanto mi riguarda ho già detto che non mi straccerò le vesti se dovessimo restare un anno senza coppe.

domenica 21 aprile 2013

ROCCHI RIANIMA UN'INTER MORIBONDA

Serie A 2012-2013 – 33^ Giornata
INTER - PARMA 1 - 0
82’ ROCCHI

INTER (4-4-1-1): Handanovic; Jonathan, Ranocchia, Juan Jesus, Zanetti; Schelotto (31' st Garritano), Kuzmanovic, Kovacic, Pereira; Alvarez; Rocchi (39' st Chivu).
A disposizione: Carrizo, Belec, Samuel, Silvestre, Ferrara, Pasa, Benassi, Forte, Belloni.
All.: Stramaccioni.
PARMA (4-3-3): Mirante; Coda (28' st Santacroce), Benalouane, Lucarelli, Gobbi; Marchionni (41' st Galloppa), Valdes, Parolo; Belfodil (1' st Biabiany), Amauri, Sansone.
A disposizione: Pavarini, Bajza, Rosi, Mesbah, Ampuero, Cerri, Morrone, Strasser, Ninis, Boniperti.
All.: Donadoni.
Arbitro: Damato

Un gol di Rocchi regala all’Inter la vittoria e tre punti che potrebbero essere preziosi in chiave qualificazione Europa League (superate la Lazio, battuta ieri sera dall’Udinese, e la Roma che giocherà alle 15 contro il Pescara).
Stramaccioni opta per un 4-3-2-1 con Jonathan, Ranocchia, Juan Jesus e Pereira in difesa, Kuzmanovic, Kovacic e Zanetti a centrocampo, Alvarez e Schelotto dietro Rocchi.
Primo tempo con poche emozioni. Le cose migliori arrivano dalla fascia destra con Jonathan che spinge, a differenza di Pereira dall'altra parte. Alvarez e Kovacic cercano l'accelerazione ma vengono stoppati, Rocchi è troppo solo per riuscire a fare male. Schelotto si mangia un gol a porta vuota, Handanovic compie un miracolo su Marchionni, Valdes colpisce l’incrocio dei pali.
E’ un’Inter in evidente difficoltà. Difficoltà derivate, come detto più volte, dalle tante assenze.

sabato 20 aprile 2013

STRAMACCIONI O MACCHERONI? QUESTO E' IL DILEMMA NERAZZURRO...

Sì, mi sento più rincuorato. Le vicissitudini politiche riguardanti le elezioni del Presidente della Repubblica hanno evidenziato un Partito Democratico in grave crisi, direi quasi allo sfascio totale. E guardando la situazione del Pd mi sono rincuorato pensando che c’è chi sta messo peggio dell’Inter.
Non che la situazione politica in generale sia migliore, visto che gira e rigira è stato eletto (anzi ri-eletto) Giorgio Napolitano. Elezione che conferma una tendenza tutta italiana di non cambiare mai i personaggi che governano le istituzioni. Per rimanere al solo ambito calcistico, gli Abete, i Beretta, i Galliani, i Nicchi, sono sempre lì al loro posto. Come faceva notare qualcuno, in Italia l’unico che viene cambiato con una certa regolarità è l’allenatore dell’Inter.

Chiusa la parentesi politica (che qui non c’entra nulla) ritorniamo a parlare dell’Inter, la cui situazione attuale rimane delle peggiori. Riflettevo sui giocatori che Stramaccioni dovrebbe schierare domani. A meno che il tecnico romano non impazzisca e spedisca in campo mezza Primavera, non sono molte le alternative nerazzurre.

Palla al Centro. JUVENTUS-MILAN, INCERTEZZA ARBITRALE: A CHI DARE UN AIUTINO?

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Juventus-Milan il match clou di Serie A che offre anche Udinese-Lazio e il derby siciliano. Derby anche a Lisbona, Mosca e Vienna. Sfida al vertice in Olanda. E per finire alcuni suggerimenti per scommettere.
aTutti i risultati in TEMPO REALE `
SERIE A – 33^ Giornata
Sabato 20 aprile ore 18
GENOA-ATALANTA
Sabato 20 aprile ore 20.45
UDINESE-LAZIO
Domenica 21 aprile ore 12.30
INTER-PARMA (rigore per il Parma. La motivazione poi si troverà...)

venerdì 19 aprile 2013

CALCIO IN CRISI. RILANCIARE I VIVAI? MEGLIO IL TERZO EXTRACOMUNITARIO

Allargare da due a tre il numero di extracomunitari tesserabili per ogni singolo club. Questa la proposta su cui stanno lavorando i presidenti di Serie A. Il Presidente della Lega Maurizio Beretta ha lasciato intendere segnali di apertura verso la proposta mentre, come ovvio che sia, è già stata bocciata da Damiano Tommasi, presidente dell’associazione Italiani Calciatori. “Il terzo extracomunitario? I numeri parlano chiaro, di sicuro non è questo che servirebbe per rilanciare i nostri vivai”.
Opinione condivisibile da parte di tutti quella di Tommasi. La tremenda e devastante crisi economica che ha travolto l’economia mondiale, e di conseguenza anche il calcio, ha costretto tutti (sceicchi a parte) a ridimensionare gli investimenti da dirottare nel mondo del pallone. L’unica via percorribile per rilanciare il calcio italiano sarebbe quella di puntare sui vivai, sui talenti nostrani da crescere, istruire e valorizzare. Il made in Italy è un marchio conosciuto nel mondo, in tutti i settori, soprattutto nel calcio. Perché allora mortificarlo, limitarlo, senza nemmeno provare a rilanciare un prodotto che nel calcio ha sempre dato tanto.

giovedì 18 aprile 2013

FUORI ALTRI DUE. NE RESTERA’ SOLO UNO (o forse nemmeno uno)

Stagione finita per Cambiasso. Si ferma anche Guarin. Ormai le news sull'Inter le leggo direttamente sul sito dell'azienda ospedaliera di Milano.
Questo commento che un amico (juventino, ovviamente) ha scritto su Facebook mi ha strappato un sorriso, sebbene ci sia ben poco da sorridere in questo momento così nero.
Lesione di primo grado al soleo della gamba destra. Questo il responso per Fredy Guarin, fermatosi stamattina durante l’allenamento. Mentre per Esteban Cambiasso si tratta di “uno scollamento intermuscolare del comparto adduttorio della gamba sinistra”.
Come è facilmente ipotizzabile non ho capito una mazza del tipo di problema che hanno i due giocatori (e credo che non l’abbiate capito in molti). Però mi è chiara la cosa più importante: entrambi potrebbero aver finito la stagione.

Problemi su problemi per Andrea Stramaccioni che dovrà giocarsi quest’ultimo scorcio di stagione con quel che resta della squadra. Al momento sono ben 13 i giocatori fuori per infortuni vari: Milito, Obi, Nagatomo, Gargano, Mbaye, Cassano, Mudingayi, Castellazzi, Chivu, Stankovic, Palacio, e infine Cambiasso e Guarin.

mercoledì 17 aprile 2013

INTER, NIENTE MIRACOLO. LA ROMA VA IN FINALE

COPPA ITALIA 2012-2013 – Semifinale di Ritorno
INTER - ROMA 2 - 3
22’ JONATHAN – 55’ Destro – 69’ Destro – 74’ Torosidis – 80’ ALVAREZ

INTER (3-5-2) Handanovic; Ranocchia, (dal 42' s.t. Belloni), Samuel, Juan; Jonathan, Zanetti, Kovacic, Kuzmanovic (dal 28' s.t. Forte), Schelotto (dal 18' s.t. Benassi); Alvarez, Rocchi.
A Disposizione: Carrizo, Belec, Silvestre, Chivu, Pasa, Bandini, Olsen, Colombi.
All.: Stramaccioni.
ROMA (4-3-3) Stekelenburg; Torosidis, Marquinhos, Castan, Marquinho; Bradley, De Rossi, Florenzi (dal 1' s.t. Balzaretti); Lamela (dal 30' s.t. Taddei), Totti, Destro (dal 25' s.t. Dodò).
A Disposizione: Goicoechea, Lobont, Piris, Romagnoli, Perrotta, Tachtsidis, N. Lopez, Lucca.
All.: Andreazzoli.
ARBITRO Bergonzi di Genova.

Niente miracoli a San Siro. Finisce con una vittoria della Roma che si qualifica per la finale dopo un primo tempo che aveva fatto ben sperare i colori nerazzurri.
Stramaccioni non è fortunato in questo periodo e un viaggetto a Lourdes glielo consiglieremmo di cuore. Il tecnico romano infatti recupera in extremis Juan Jesus e Alvarez ma perde nel riscaldamento Cambiasso ed è costretto a ridisegnare la squadra con Jonathan (inizialmente messo in panchina), Ranocchia, Samuel e Juan Jesus a comporre il quartetto difensivo, Zanetti, Kuzmanovic e Kovacic a centrocampo e Alvarez e Schelotto a supporto di Rocchi.
Il primo brivido è per la Roma dopo due minuti ma l’Inter gioca una buona prima frazione. Kovacic è strepitoso in mezzo al campo, Alvarez si dà un gran da fare e nel complesso tutta la squadra è attenta e ordinata. Al 22esimo succede l’immaginabile. Kovacic dà il via ad un azione, palla a Jonathan che dà ad Alvarez, Ricky gliela restituisce di tacco, Jonathan dà a Rocchi, altro colpo di tacco e palla a Jonathan che in mezzo all’area infila Stekelenburg. Inter in vantaggio grazie ad un gol di Jonathan, se non è un miracolo poco ci manca.

SERVE UN MIRACOLO, MA VALE LA PENA CREDERCI

Dici Inter-Roma. E vengono fuori mille ricordi. Appassionanti finali, intriganti testa a testa in campionato, emozionanti sfide. Inter-Roma, Coppa Italia. Per tre anni consecutivi ha significato finale. La prima, otto anni orsono, ha dato il via al ciclo di vittorie dell’era Mancini prima e Mourinho dopo. Quella doppietta di Adriano resterà impressa nella mia memoria per molto tempo. E poi c’è quel Roma-Inter del 2010 che diede il là alla Tripletta.
Inter-Roma stasera vale meno, molto meno. Vale semplicemente una finale. Una finale dove c’è già la Lazio, che aspetta di sapere chi gli contenderà la Coppa Italia. Sarà la Roma in quello che potrebbe essere un appassionante derby? O sarà l’Inter di Stramaccioni che ha voglia di riscatto?

Inter-Roma si sarebbe dovuto giocare tre mesi fa ma venne poi rimandata perché due giorni dopo la Roma aveva l’anticipo di campionato contro il Cagliari e così ravvicinato no, non si poteva giocare. Qualcuno tre mesi fa pensò “vabbè, meglio così, magari fra tre mesi staremo meglio e saremo in ripresa”.

martedì 16 aprile 2013

CALCIO&ECONOMIA. VOLA LA BUNDESLIGA, SERIE A SEMPRE PIU' GIU'

Poco più di 13 miliardi di euro (13,2 miliardi per la precisione). E’ questo il fatturato complessivo nel 2012 dei 53 principali campionati di club europei.
Oltre a confermarsi un settore economico di grande rilevanza, il calcio professionistico di vertice stia vivendo negli ultimi anni una fase di persistente crescita economica. Nel periodo 2007-2012 il fatturato delle top division europee ha realizzato una crescita media annua del 5,6%. Quasi il 68% del fatturato complessivo è rappresentato dai ricavi generati dai cinque principali campionati, ossia Inghilterra, Germania, Spagna, Italia e Francia in rigoroso ordine di entrate, mentre molto sotto troviamo Russia, Turchia, Olanda e Portogallo.
Ma la realtà è che solo la Bundesliga produce risultati importanti e lo si vede da come producono e investono le sue big. Infatti nella stagione 2011/2012 in Germania si è registrato un utile aggregato pari a 37,6 con il costo del personale che rappresenta solo il 52% del fatturato. Tutti gli altri principali campionati hanno invece prodotto delle perdite: in Inghilterra il risultato netto è negativo per 430,6 milioni di euro, in Italia per 319,4 milioni, mentre Spagna e Francia sono più basse, con rispettivamente 147,2 e 53,7 milioni di euro.

lunedì 15 aprile 2013

IL PROBLEMA DELL'INTER NON SONO SOLO LE DECISIONI ARBITRALI

Quattro sconfitte nelle ultime cinque gare sono un bottino abbastanza desolante. Nel momento in cui dovevamo dare una sterzata alla stagione ci siamo afflosciati paurosamente. 
Due settimane fa dopo la vittoria contro la Sampdoria scrissi ”la cosa più importante oggi pomeriggio era di portare a casa i tre punti per continuare a sperare nella corsa Champions League. Corsa che ci vede tutt’altro che favoriti. Sette punti sono tanti e il Milan non da certo segnali di cedimento (e all’occorrenza può contare sul rigorino…). Ma il calcio è imprevedibile. Nei prossimi due turni noi incontreremo Atalanta e Cagliari mentre i cugini troveranno Fiorentina e Napoli. Dopo questi due turni di campionato potremo prendere nuovamente in esame la nostra corsa”
Con due vittorie ora saremmo a 3 punti dal terzo posto e domenica prossima noi ospitiamo il Parma mentre il Milan fa visita alla Juventus. Credo che sia superfluo aggiungere altro.
Sarà un caso ma tre delle ultime quattro sconfitte che citavo all’inizio sono arrivate “grazie” a decisioni arbitrali a noi sfavorevoli.

domenica 14 aprile 2013

ALTRO RIGORE INVENTATO, L'ACCANIMENTO ARBITRALE CONTINUA (ma è un'Inter disastrata...)

Serie A 2012-2013 – 32^ Giornata
CAGLIARI - INTER 2 - 0
63’ Pinilla – (rig.) 77’ Pinilla

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Rossettini, Astori, Murru; Dessena (12' st Pinilla), Conti, Ekdal (41' st Casarini); Cossu; Thiago Ribeiro, Ibarbo. (Anedda, Ariaudo, Cabrera, Nenè, Sau). All. Lopez.
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Zanetti, Silvestre, Juan Jesus, Pereira; Gargano (8' st Kuzmanovic), Kovacic, Cambiasso (22' st Nagatomo, 30' st Samuel); Guarin; Alvarez, Rocchi. (Belec, Carrizo, Ranocchia, Jonathan, Benassi, Belloni, Forte). All. Stramaccioni.
ARBITRO: Celi.

Ormai non fa più nemmeno notizia. Alto rigore inventato da un arbitro che senza ombra di dubbio farà carriera e un’Inter già inguiata di suo viene affossata da un Cagliari tutt’altro che eccezionale.
Stramaccioni opta per una sorta di 4-2-3-1 con Silvestre e Juan Jesus centrali difensivi e Zanetti e Pereira esterni. Cambiasso e Gargano a centrocampo, Alvarez, Kovacic e Guarin dietro l’unica punta Rocchi.
La partenza come prevedibile è a ritmi bassi. L’Inter ci mette un quarto d’ora per creare il primo pericolo. Rocchi imbecca bene Cambiasso che a tu per tu con Agazzi lo supera con una palla morbida. Peccato che il pallone finisca sul palo. Al 20esimo primo episodio discutibile. Dessena stende Rocchi a limite dell’area. Non è sicuramente rigore ma l’arbitro non dà nemmeno la punizione. Anche perché in quel caso avrebbe dovuto espellere il giocatore sardo per fallo da ultimo uomo (e nel dubbio mai favorire l’Inter).

sabato 13 aprile 2013

STRAMA, SE HAI BISOGNO CHIAMAMI (verso Cagliari-Inter con gli uomini contati)

"Quindi chi viene domenica? Allora, vediamo. Non siamo in tantissimi. Ma come? Già l'ultima volta eravamo contati. Adesso chi manca? Beh, Cassano per esempio. Cassano cosa? Si è fatto male domenica scorsa. Ma un cero a Lourdes lo abbiamo già acceso? Milito, Palacio e ora anche Cassano? Non ci posso credere. Figurati noi. Comunque sicuramente domenica ci saranno Guarin e Pereira. Sono squalificati nella partita di Coppa Italia con la Roma e quindi giocheranno sicuramente domenica. Ok, ho capito. Chiamo un paio di amici?"
Pronto, Andrea? No, domani pomeriggio non posso 
venire a giocare. Papà mi porta alle giostre.
Sono sicuro che la cara Sabine Bertagna mi perdonerà se gli ho rubato un pezzo del suo articolo. Cagliari-Inter visto dal lato nerazzurro sembra una di quelle partite di calcetto del giovedì sera tra amici, quando c’è sempre qualcuno che ti dà buca e ti devi scervellare a trovare le persone per poter giocare.
Non che la sfida contro i sardi sia di vitale importanza. Per quanto mi riguarda avremmo potuta tranquillamente andare a giocarla con i ragazzi. Con il terzo posto lontano 8 punti e l’ormai quasi certezza che faranno di tutto per non farci centrale l’obiettivo, mi sembra inutile preoccuparci più di tanto per una sfida che ha più o meno la stessa valenza di un’amichevole.

Palla Al Centro. UN WEEKEND CHE VALE LA CHAMPIONS

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Milan-Napoli, sfida che vale il secondo posto. Sfide che valgono un posto in Champions League anche in Germania e Francia. Sfide al vertice in Olanda e Cipro, e in Repubblica Ceca c’è il derby di Praga.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A – 32^ Giornata
Domenica ricca di sfide da seguire. Dalla sfida per il secondo posto tra Milan e Napoli, al derby della Lanterna al posticipo di lunedì sera tra Lazio e Juventus. 
Sabato 13 aprile ore 18
PESCARA-SIENA
Sabato 13 aprile ore 20.45
ATALANTA-FIORENTINA 
Domenica 14 aprile ore 12.30
PALERMO-BOLOGNA 

giovedì 11 aprile 2013

SPAGNA-GERMANIA, IL NUOVO DOMINIO EUROPEO E' QUI

Spagna e Germania ripartono dal 2-2. Fuori Italia, Francia e, ancor prima, Inghilterra. Non è mai successo che due tedesche arrivassero contemporaneamente in semifinale di Champions League. L'impresa di Bayern Monaco e Borussia Dortmund imprime nuovi connotati al calcio europeo, ormai consolidato attorno all'asse Spagna-Germania.
Si riparte da un 2 contro 2, ma si è rischiato che fosse un 3-1 iberico: poi il Dortmund ha estromesso il Malaga con un finale palpitante (e un gol irregolare di Felipe Santana) e ristabilito le gerarchie.
Il calcio spagnolo, nelle rappresentazioni di Barça e Real, continua a essere il più forte. Anche se, soprattutto per Messi e compagni, il percorso è stato minato da qualche incidente.
Agli ottavi hanno seriamente rischiato di andare fuori contro il Milan. Lo 0-2 rimediato a San Siro è stato cancellato dalla prova monstre del Camp Nou (4-0 e rossoneri a casa). Qualche rischio anche ai quarti nella doppia sfida col Psg. I blaugrana sono stati virtualmente eliminati per una ventina di minuti (1-0 di Pastore dopo il 2-2 dell’andata) prima dell'ingresso in campo di Messi e del gol qualificazione di Pedro. 

mercoledì 10 aprile 2013

LA JUVE NON E' L'INTER: NIENTE RIMONTA, CIAO CIAO CHAMPIONS

Champions League 2012-2013 – Ritorno dei Quarti di Finale
JUVENTUS-BAYERN 0-2
64’ Mandzukic – 91’ Pizarro
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin (dal 24’ s.t. Isla), Pogba, Pirlo, Marchisio (dal 34’ s.t. Giaccherini), Asamoah; Vucinic, Quagliarella (dal 21’ s.t. Matri). (Storari, Caceres, Peluso, De Ceglie). All Conte.
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Van Buyten (dal 35’ p.t. Boateng), Dante, Alaba; Javi Martinez, Schweinsteiger; Robben, Muller, Ribery (dal 36’ s.t. Luiz Gustavo); Mandzukic (dal 38’ s.t. Pizarro). (Starke, Rafinha, Shaquiri, Gomez). All. Heynckes.
ARBITRO: Velasco Carballo (Spa).

Tutti a casa!!! Anche la Juventus saluta l’Europa. Dopo la lezione di calcio subita all’andata, la Juventus era attesa da 90 minuti di fuoco. Il popolo bianconero ci credeva, era convinto di poter fare la rimonta (più che convinto diciamo che sognava…). Ma il Bayern non è un Celtic qualsiasi e quello che era un bellissimo sogno è rimasto tale.
I bianconeri pur disputando una buona gara devono soccombere sotto i colpi dei tedeschi che nella ripresa infilano altre due pappine e spediscono la Juventus nel club dei “mercoledì tutti al cinema”.
La Juventus parte forte. Prova a buttarla sull’agonismo, sul ritmo, ma va a ondate e l’unica reale conclusione in porta, nei primi 47’, è una punizione dal limite calciata da Pirlo. Neuer alza sopra la traversa, proteggendo il suo palo. Tutto qui. Perché la Juve ci mette l’anima, si batte su ogni palla, ma il Bayern addormenta la partita, con il suo possesso palla micidiale.

martedì 9 aprile 2013

LA DANNOSA PASSIVITA' DI MORATTI E DELLA DIRIGENZA

L’Inter è l’unica tra le grandi sulla quale gli arbitri si permettono di fare certi esperimenti. Sono errori, certo, ma con gli interisti gli arbitri hanno una libertà che con le altre grandi non hanno.” (Paolo Condò – Gazzetta dello Sport)
Chi non ha fiducia nelle componenti federali non può fare calcio''. (Marcello Nicchi – Presidente dell’Aia)
"Ci sono degli errori, a volte accadono in momenti complessi della vita di una squadra. Questi errori dispiacciono in primis al mondo arbitrale e alla federazione" (Giancarlo Abete – Presidente Figc).

Vorrei partire da queste tre frasi perché danno sicuramente una lettura diversa della vicenda che sta tenendo banco in questi giorni. Inutile sottolineare come ritengo estremamente veritiera l’affermazione del giornalista della Gazzetta. Una netta presa di posizione che però trovo riduttiva. Non sono solo gli arbitri ad avere una libertà che con altre grandi non hanno ma anche alcuni dirigenti. E le affermazioni di Nicchi e Abete lo confermano. Scusate, ho scarsa memoria, ma non mi pare che dopo il famoso gol contestato di Muntari, il signor Nicchi abbia rivolto una frase di questo tenore all’amministratore delegato rossonero Galliani.

lunedì 8 aprile 2013

VITTIME DI UNA MALAFEDE ARBITRALE DEGNA DI CALCIOPOLI

Mi associo anche io al pensiero di molti amici nerazzurri: difficile analizzare una partita di calcio dopo lo schifo (l’ennesimo) subito ieri sera.
Abbiamo toccato il fondo. Perché non si tratta di un rigore dubbio, non c’è un contatto su cui discutere se era o non era da rigore, non c’è un episodio da vivisezionare, non c’è un qualcosa per cui si potrebbe dire “l’arbitro ha visto questo”. L’arbitro non ha visto nulla. Semplicemente a metà ripresa con la partita saldamente in mano all’Inter ha deciso di regalare un rigore all’Atalanta. Di punto in bianco, senza un motivo. Non c’era tocco di Samuel di mano, non c’era fallo di Ranocchia su Livaja (anzi è il croato a stendere il difensore nerazzurro). Non c’era nulla. E lo sa bene anche lo stesso Gervasoni. Ne è palese dimostrazione il fatto che abbia dato rigore per il presunto tocco di mano di Samuel e poi abbia ammonito Ranocchia (per la serie, poche idee ma ben confuse).

In più di 20 anni di calcio credo di averne viste di cotte e di crude. Rigori dati con eccessiva generosità, contatti non sanzionati, falli non visti, ma il rigore inventato mi mancava proprio.

domenica 7 aprile 2013

E' UNA SCANDALOSA VERGOGNA!!! (Inter sconfitta grazie ad un rigore inesistente)

Serie A 2012-2013 – 31^ Giornata
INTER - ATALANTA 3 - 4
43’ ROCCHI - 56’ Bonaventura – 57’ ALVAREZ – 61’ ALVAREZ – 65’ Denis/Gervasoni (rig.) – 71’ Denis – 77’ Denis

INTER (3-5-2) Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Guarin, Kovacic, Cambiasso (dal ’37’ s.t. Schelotto), A. Pereira; Cassano (dal ’32’ p.t. Alvarez), Rocchi PANCHINA: Belec, Carrizo, Silvestre, Kuzmanovic, Benassi, Pasa, Forte, Colombi, Nagatomo
All. Stramaccioni
ATALANTA (3-5-1-1) Polito; Scaloni, Stendardo, Canini; Raimondi, Biondini, Cigarini, Carmona (dal ’9’ s.t. Livaja), Del Grosso (dal ’29’ s.t. Brivio); Bonaventura; Denis (dal ’38’ s.t. Cazzola)
PANCHINA: Frezzolini, Radovanovic, Torisi, Giorgi, Contini, Brienza, Ferri, De Luca, Parra
All. Colatuono
ARBITRO Gervasoni di Mantova

Difficile, direi quasi impossibile, commentare una partita dove per l’ennesima volta l’arbitro di turno ha ricoperto un ruolo fondamentale regalando un rigore inesistente all’Atalanta (e sottolineo INESISTENTE, non dubbio) e negandone un paio all’Inter.
Stramaccioni si arrangia con quello che ha. In avanti scelta obbligata Rocchi-Cassano con Guarin a supporto. Si parte a ritmi bassi. L’Inter non incide più di tanto ma almeno Rocchi sembra meno inutile del solito. Alla mezzora altra tegola sulla povera testa di Stramaccioni. Si fa male anche Cassano (probabile guaio muscolare alla coscia destra, ne sapremo di più nei prossimi giorni). Al posto di Fantantonio entra Alvarez. Dopo nemmeno un minuto Ricky ha sul piede la palla del vantaggio ma da pochi passi di piatto spedisce completamente da tutt’altra parte rispetto alla porta avversaria. Poco male perché al 43esimo ci pensa Rocchi a buttarla dentro per il meritato vantaggio nerazzurro (piccolo appunto, pochi minuti prima del fischio d’inizio avevo pronosticato una doppietta per l’attaccante ex laziale).

NON CI RESTA CHE AFFIDARSI A ROCCHI (mayday... mayday...)

La vittoria di mercoledì a Genova aveva rilanciato le nostre ambizioni ma in questa stagione stregata ecco puntualmente arrivare la beffa con l’infortunio di Palacio (ne avrà per un mese) che aggiunto a quello di Milito ci priva del 99% del nostro potenziale offensivo.
Ha appena saputo che stasera Rocchi giocherà titolare...
Da qui fino a fine stagione dovremo sperare che… vabbé, stavo scrivendo “che i nostri attaccanti rimasti non si infortunino”, ma sai che dramma se si infortunasse Rocchi…
Dunque, ricapitolando, stasera affrontiamo l’Atalanta in casa senza un vero e proprio attaccante di ruolo (Cassano è una seconda punta).

Stramaccioni, proprio in considerazione di ciò, aveva pensato di proporre un modulo “stile Barcellona” senza una vera e propria prima punta con Cassano a fare il Messi. Ma poi il tecnico nerazzurro ha preferito desistere. Innanzitutto perché Cassano non è Messi (ma in fondo questo era un problema su cui sorvolare), ma soprattutto perché gli manca uno Xavi, un’Iniesta, un Dani Alves, un Fabregas. Cambiasso, Zanetti, Alvarez, Guarin non sono proprio la stessa cosa. Abbandonata anche l’idea di un centrocampo fantasia dopo essersi accorto che per trovare fantasia nel nostro centrocampo bisognava avere tanta tanta tanta fantasia (scusate il giro di parole), non gli è rimasto altro che affidarsi al solito modulo.

sabato 6 aprile 2013

Palla Al Centro. IL DERBY ROMANO? DI LUNEDI’ !!! (e il Bayern prepara la festa)

PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Il derby romano in un’insolita collocazione (lunedì sera) e Fiorentina-Milan sono le sfide più interessanti del turno di Serie A. Il Bayern Monaco potrebbe diventare campione di Bundesliga con sei giornate di anticipo. Derby di Manchester in Inghilterra, sfide chiave in Ucraina, Belgio e Svizzera.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A – 31^ Giornata
Collocazione insolita per il derby romano che si giocherà nel posticipo del lunedì sera. Ad aprire invece è la capolista Juventus che aspettando il Bayern non dovrebbe avere difficoltà a sbarazzarsi del Pescara. Fiorentina e Milan si giocano tre punti importanti per la corsa al terzo posto mentre Inter e Napoli ospita domenica sera Atalanta e Genoa.
Sabato 6 aprile ore 18
JUVENTUS-PESCARA
Sabato 6 aprile ore 20.45
BOLOGNA-TORINO

venerdì 5 aprile 2013

CASO BERGAMINI, FU OMICIDIO. DOPO 24 ANNI LA SVOLTA INVESTIGATIVA

Ci sono voluti 24 anni ma alla fine la verità sulla morte di Denis Bergamini è più vicina. Quello che per molto tempo è stato catalogato come suicidio era in realtà un omicidio, come avevano intuito in molti fin da quella sera di metà novembre.
La conferma è arrivata qualche giorno fa, quando la procura di Castrovillari, che aveva riaperto il fascicolo sulla morte di Denis nel 2012, ha iscritto le prime persone nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio.
Denis Bergamini non può essersi suicidato perché, in base ai nuovi rilievi effettuati dai Ris di Messina, era già morto quando finì sotto le ruote di quel camion. Anche il perito Roberto Testi ha confermato che il calciatore era già privo di vita quando è stato travolto dal camion sotto al quale per anni si è voluto far credere che Denis si fosse lanciato. Secondo Testi il suo corpo inerme era invece già stato adagiato in precedenza sull’asfalto della statale 106. Bergamini, dunque, è stato ucciso prima e altrove. Ma da chi? E perché? Il calcio ha un ruolo in questa storia? Naturalmente spetterà alla magistratura il compito di stabilirlo. Le modalità della sua esecuzione, se saranno confermate dai passi successivi dell’inchiesta, rimandano effettivamente a un certo tipo di rituale malavitoso.

giovedì 4 aprile 2013

INTER, NOOOOO. SI E' INFORTUNATO ANCHE PALACIO !!!

Nemmeno il tempo di festeggiare la doppietta contro la Sampdoria e per Rodrigo Palacio e l'Inter arrivano brutte notizie. L'attaccante argentino è rimasto vittima di un problema muscolare alla gamba sinistra la cui entità verrà valutata nelle prossime ore. Il problema è alla parte posteriore della coscia sinistra. Probabilmente l'infortunio dopo la volata in slalom del 2-0. Anche se ancora la prognosi non è preciso è certo che l'attaccante interista più in forma non sarà disponibile certamente per il posticipo di domenica sera contro l'Atalanta al Meazza. Probabile almeno un paio di settimane di stop. Si cerca di recuperarlo almeno per la semifinale di ritorno di Coppa Italia del 17 aprile. (Gazzetta)
E adesso? Non è certo una novità che il nostro reparto offensivo era ridotto all’osso. Dopo l’infortunio di Milito abbiamo fatto gli scongiuri affinché Cassano e soprattutto Palacio non prendessero neppure un raffreddore. Ma la stagione è lunga e l’infortunio è sempre dietro l’angolo.

mercoledì 3 aprile 2013

SEGNA SEMPRE PALACIO. L'INTER RIMANE IN CORSA

Serie A 2012-2013 – 29^ Giornata (recupero)
SAMPDORIA - INTER 0 - 2
43' PALACIO - 92’ PALACIO

SAMPDORIA (3-5-2): Romero; Mustafi, Palombo, Gastaldello; De Silvestri, Poli, Krsticic (41' st Munari), Obiang, Estigarribia (32' st Poulsen); Sansone (14' st Maxi Lopez), Icardi.
A Disposizione: Da Costa, Berni, Berardi, Castellini, Rossini, Rodriguez, Maresca, Renan, Soriano.

All. Rossi.
INTER (4-3-1-2): Handanovic; Jonathan (13' st Silvestre), Ranocchia, Juan Jesus, Pereira; Zanetti, Kovacic, Gargano; Guarin; Palacio, Cassano (22' st Kuzmanovic).
A Disposizione: Belec, Carrizo, Samuel, Schelotto, Alvarez, Benassi, Pasa, Rocchi.
All. Stramaccioni 6
ARBITRO: Banti di Livorno.


Vincere era l’unico imperativo dell’Inter che a 10 punti dal terzo posto non aveva altre alternative per tenere accese le speranze Champions. E ci pensa Palacio a tenere accesa la fiammella della speranza con due gol che stendono la Sampdoria nel recupero del 29esimo turno..
Stramaccioni torna alla difesa a quattro con Jonathan e Pereira esterni e Ranocchia e Juan Jesus in mezzo, a centrocampo Kovacic, Gargano e Zanetti con Guarin dietro le due punte Cassano e Palacio.
Al primo minuto subito un’occasione per Palacio su cui copre bene Romero. E’ uno dei rari guizzi di un primo tempo che offre ben pochi spunti. I ritmi sono blandi e di occasioni da rete non se ne vedono.
In chiusura di tempo arriva però il vantaggio nerazzurro. Cross dalla sinistra di Pereira, Palacio si infila nella difesa e di testa supera Romero. 1-0 per l’Inter che va al riposo in vantaggio.

martedì 2 aprile 2013

URAGANO BAYERN, LA JUVENTUS RESTA A GUARDARE

Champions League 2012-2013 – Andata dei Quarti di Finale
BAYERN-JUVENTUS 2-0
1’ Alaba – 63’ Muller
BAYERN (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Van Buyten, Dante, Alaba; Schweinsteiger, Luiz Gustavo; Muller, Kroos (dal 16’ p.t. Robben), Ribery (dal 47’ s.t. Shaquiri); Mandzukic (dal 45’ s.t. Gomez). (Starke, Boateng, Tymoshchuk, Pizarro). All. Heynckes.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Peluso (dal 30’ s.t. Pogba); Matri (dal 20’ s.t. Vucinic), Quagliarella (dal 20’ s.t. Giovinco). (Storari, Marrone, Asamoah, Padoin). All. Conte.
ARBITRO: Clattenburg (Ing).

La Champions League va così. Becchi il Celtic e fai il gradasso per 180 minuti, becchi il Bayern Monaco e resti 90 minuti a seguire passivamente una lezione di calcio tedesco. Quello che capita alla Juventus questa sera. Il 2-0 è un risultato che va di lusso ai bianconeri, se fosse finita con un risultato più rotondo nessuno avrebbe avuto da recriminare.
Sfortunati i bianconeri che prendono gol in avvio. Sono passati 20 secondi dal fischio d’inizio, tiro da lontano di Alaba, deviazione di suola di un difensore bianconero e palla che si infila alle spalle di un Buffon tutt’altro che impeccabile. La fortuna sorride ai bavaresi, ma loro fanno di tutto per meritarsi il vantaggio. Il primo tempo è un monologo dei teutonici con almeno 4-5 occasioni sprecate. La Juventus si vede solo per un paio di fiammate sul finire del tempo. Troppo poco per impensierire un Bayern davvero strepitoso che reclama anche due rigori (ad essere obiettivi non mi pare che ci fossero). L’1-0 con cui si va al riposo è un risultato che va benissimo alla Juventus (un po’ meno al Bayern, ovvio).