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giovedì 31 gennaio 2013

DIECI CONSIDERAZIONI SUL MERCATO DI RIPARAZIONE

1. Sono partiti Pato e Sneijder, è stato ceduto Coutinho che a detta di molti è dopo Neymar il miglior talento giovane del Brasile, è tornato Balotelli, uno dei migliori talenti italiani in circolazione, è arrivato Kovacic di cui tutti parlano bene, rivedremo Anelka. Ma secondo me il nostro campionato rimane povero di interesse e di campioni.
2. Il grande colpo di questo mercato di gennaio è senza ombra di dubbio l’acquisto di Balotelli da parte del Milan. Ottimo acquisto ma Balotelli all’Inter prima e al City poi ha dimostrato di essere un grande campione ma troppo soggetto ad alti e bassi. In campo è e rimane un arma a doppio taglio, uno che può spaccare la partita in due, in positivo o in negativo. E aspettiamo di vedere quanto inciderà sul rendimento del Milan.
3. Tra le big la Juventus è quella che si è mossa peggio. Pensare di risolvere il problema della mancanza di un bomber comprando Anelka è un errore degno del miglior Branca (che comunque ha preso Rocchi…), non di Marotta. A questo punto tanto valeva tenersi Del Piero.

mercoledì 30 gennaio 2013

INTER SCATENATA: SCHELOTTO, KUZMANOVIC, KOVACIC. BASTERANNO?

Per quasi un mese l’Inter ha effettuato un mercato che definire passivo è riduttivo. Prima bisognava attendere la cessione di Sneijder, poi, una volta ceduto l’olandese è stato necessario il sacrificio anche di Coutinho. Nel frattempo arriva Tommaso Rocchi come vice-Milito. Peccato che l’ex laziale, ormai 35 anni, tutto sembra tranne un rinforzo (e men che meno un vice-Milito). Paulinho, obiettivo principale dei nerazzurri, si è dissolto in una bolla di sapone (il Corinthians giocava al rialzo e il giocatore era tutt’altro che convinto di venire al l’Inter).
Dopo 29 giorni di passivo sonnecchiamento, la nostra dirigenza si è svegliata e in 24 ore ha piazzato tre colpi. Nella giornata di oggi sono arrivati l’esterno Schelotto dall’Atalanta (che seguivamo già da un po’), il centrocampista dello Stoccarda Kuzmanovic e, in serata, il giovane croato Kovacic dalla Dinamo Zagabria.
Tre acquisti che, nelle intenzioni della nostra dirigenza, dovrebbero rinforzare la rosa attuale. Spetta ora al campo dare il giudizio definitivo sull’operato visto che i giudizi a caldo non sempre si rivelano esatti. L’acquisto di Silvestre questa estate sembrava un affare, come un anno fa Guarin sembrava un azzardo troppo grande (e in molti avevano la sensazione di aver preso una sòla comprando un giocatore rotto).

martedì 29 gennaio 2013

PRIMA ILLUSIONE JUVE, POI DELIRIO LAZIO: E' FINALE

COPPA ITALIA 2012-2013 – Semifinale di Ritorno
LAZIO-JUVENTUS 2-1
53’ Gonzalez – 91’ Vidal – 93’ Floccari
LAZIO (3-5-1-1): Marchetti; Biava, Dias, Ciani; Konko, Gonzalez (21' s.t. Cana), Ledesma, Hernanes (18' s.t. Lulic), Radu; Mauri: Klose (25' s.t. Floccari). (Bizzarri, Carrizo, Cavanda, Stankevicius, Zauri, Brocchi, Candreva, Kozak, Rozzi). All.: Petkovic.
JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Peluso; Isla, Vidal, Marrone (25' s.t. Marchisio), Giaccherini (31' s.t. Quagliarella), Padoin (23' s.t. Pirlo); Giovinco, Vucinic. (Buffon, Rubinho, Lichtsteiner, Caceres, De Ceglie, Pogba, Matri). All.: Conte.
ARBITRO: Banti.

Un finale ricco di emozioni regala la finale di Coppa Italia alla Lazio ai danni della Juventus. I biancocelesti sono andati in vantaggio al 52esimo con Gonzales. Vidal riequilibra le sorti nel primo dei sei (!!!) minuti di recupero concessi dall’arbitro Banti. Ma due minuti dopo Floccari riporta in vantaggio i biancocelesti. Passa un minuto e Marchisio, in perfetto stile Jonathan, si mangia letteralmente il gol che valeva la qualificazione (rubo da Facebook, Marchisio si mangia il 2-2, tutti i juventini con le mani tra i capelli tranne uno che le aveva tra il parrucchino). Finisce 2-1.

Una partita tutto sommato modesta, diventata bella e palpitante nei minuti conclusivi. Nel primo tempo c’era un rigore per entrambe. Uno a testa. Prima Vucinic protesta per un'uscita bassa di Marchetti, che lo tocca in area, in uscita bassa. Poi, Klose colpito da Isla, che aveva pasticciato nel controllo nella sua area, finisce per terra in area avversaria. Sia nel primo episodio che nel secondo il rigore ci stava ma l’arbitro Banti ha lasciato proseguire in entrambi i casi (e non mi risulta che abbia detto frasi del tipo “non me la sono sentita di dare rigore”).

lunedì 28 gennaio 2013

STRAMACCIONI E "LA DIRITTA VIA ERA SMARRITA"

Nei mesi scorsi in più di un’occasione ho sostenuto che la strada per diventare grandi era ancora lunga ma ero soddisfatto del fatto che avessimo imboccato la strada giusta.
A distanza di pochi mesi, parafrasando il grande Dante direi che “la diritta via è smarrita”.
Tre gol in Serie A nelle ultime due stagioni. Tutti all'Inter....
La partita di ieri sera ne è, ahimè, un esempio lampante. Avevamo di fronte il Torino, un buon Torino per carità, ma non il Barcellona. Eppure non siamo stati capaci di giocare come sappiamo, di renderci pericolosi, di frenare le loro avanzate. E pensare che la partita si era subito messa in discesa con il gol di Chivu dopo 5 minuti. Roba che ti metti seduto comodamente sul divano pensando di passare una serata tranquilla. E invece nulla. Non un tiro, non un’azione degna di nota. Solo un erroraccio maldestro di Guarin. Roba da prenderlo a frustate per due ore. E dopo aver finito con lui iniziare con tutti gli altri, perché in quella azione ognuno andava per fatti suoi, chi al bar, chi a pisciare, chi a fumarsi una sigaretta, chi a prenotare le vacanze di Pasqua.
Quel filotto di 7-8 vittorie che abbiamo fatto tra metà settembre e i primi di novembre ci avevano illuso di essere una grande squadra, di essere forti, di essere competitivi. Pensare che all’epoca c’era qualche imbecille (ogni riferimento al sottoscritto è puramente casuale) che più l’Inter vinceva e più predicava prudenza.

domenica 27 gennaio 2013

CAMBIASSO AFFERRA IL TORO, MA COSI' NON VA PROPRIO

Serie A 2012-2013 – 22^ Giornata
INTER - TORINO 2 - 2
5’ CHIVU – 23’ Meggiorini – 52’ Meggiorini – 67’ CAMBIASSO

INTER (4-4-2) Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu (dal ’28’ p.t. Pereira), Juan Jesus; Guarin, Gargano, Mudingayi (dal ’10’ s.t. Cambiasso), Nagatomo; Cassano (dal ’30’ s.t. Alvarez), Palacio
A Disposizione: Belec, Di Gennaro, Silvestre, Jonathan, Mariga, Benassi, Bessa, Livaja, Rocchi.
All. Stramaccioni.
TORINO (4-2-4) Gillet; D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, S. Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci (dal ’36’ s.t. Vives), Barreto (dal ’16’ s.t. Bianchi), Meggiorini, Santana (dal ’25’ s. t. Birsa)
A Disposizione: Gomis, Darmian, Basha, Di Cesare, Suciu, Bakic, P. Caceres.
All. Ventura
ARBITRO Massa di Imperia

Ennesima mediocre partita da parte dell’Inter che non va oltre un molle pareggio casalingo contro un Torino ben messo in campo e che rischia di fare il colpaccio a San Siro.
Stramaccioni si presenta con la formazione annunciata. Unica novità (che sto ancora cercando di capire) è Muingayi in mezzo con Zanetti dirottato sulla fascia e Pereira in panchina. In realtà lo schieramento in alcuni tratti sembra un 4-3-1-2 con Zanetti che si abbassa a fare il terzino destro e Juan Jesus che si sposta sull’out sinistro.
La partita si mette subito bene per l’Inter. Dopo 5 minuti Cassano guadagna una punizione dal limite. Sulla palla va Chivu che infila a sorpresa l’1-0. Il rumeno non segnava su punizione dai tempi della Roma. La partita si mette in discesa ma purtroppo il gol su punizione è l’unico sussulto di un primo tempo in cui l’Inter non si rende minimamente pericolosa e non crea azioni degne di note. 

PRENDIAMO IL TORO PER LE CORNA (sperando che non ci incorni)

Archiviata la doppia sfida con la Roma tra luci (poche) e ombre (tante) e preso atto che la nostra dirigenza punta all’indebolimento della squadra (a meno che l’arrivo di Rocchi e la partenza di Sneijder e Coutinho possano rappresentare un rafforzamento), i riflettori sono puntati sulla sfida di questa sera contro il Torino.
I granata non vincono a San Siro dalla stagione 1987-88 quando un gol di Cravero regalò il successo alla squadra torinese. Da allora 13 confronti con 8 vittorie nerazzurre (l’ultima delle quali fu un rotondo 4-0 cinque stagioni fa) e 5 pareggi (l’ultimo dei quali nella stagione 2008-09 che rappresenta anche l’ultima sfida tra le due squadre).
Stramaccioni recupera Cassano mentre sono ancora indisponibili Milito (dovrebbe rientrare settimana prossima), Samuel (ancora da verificare le sue condizioni) e Stankovic (si spera sia disponibile per il 2020). La formazione dovrebbe essere la stessa che ha respinto gli assalti giallorossi una settimana fa con Chivu, Ranocchia e Juan Jesus in difesa, Nagatomo e Pereira esterni di centrocampo, Gargano e Zanetti in mezzo e Guarin trequartista dietro le due punte Palacio e Cassano che dovrebbe prendere il posto dell’imberbe Livaja.

sabato 26 gennaio 2013

RIGORE (inesistente) NEGATO (!!!), FURIA JUVE SULL’ARBITRO

Serie A 2012-2013 – 22^ Giornata
JUVENTUS-GENOA 1-1
54' Quagliarella - 68' Borriello
L’episodio che scatena la rabbia bianconera succede nei minuti di recupero quando il pallone colpisce la gamba di Granqvist e poi finisce sul braccio del difensore rossoblu. L’arbitro Guida, giustamente, non concede il rigore.
E’ la scintilla che fa scoppiare l’incendio. A fine gara i juventini circondano l’arbitro e i suoi assistenti. Conte è il più agitato di tutti, sembra un leone in gabbia, sbraita, urla, gesticola, quasi aggredisce fisicamente l’arbitro. Altrettanto infuocate sono le dichiarazioni del dopo gara con Conte che reclama per il rigore negato ("E' una vergogna. Adesso basta col fair-play, tutti hanno visto che c'erano tre rigori per noi. Il mano di Granqvist, il fallo su Pogba e quell'altro su Vucinic. Senza contare i soli 3' di recupero. C'è poco da spiegare. Penso che tutti abbiamo visto la gara, abbiamo visto gli episodi. Oggi siamo andati un po' oltre. Accetto che mi si dica 'non ho visto, ho sbagliato', ma non accetto che mi si dica 'non me la sono sentita'. Questo rigore lo avrebbe visto anche un cieco e questo non è calcio").

Palla al Centro. TORNA LA SERIE B (ed è già sorpresa)

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Terza di ritorno in Serie A. Sfide al vertice in Olanda, Belgio e Turchia. Riecco la serie B (con sorpresa…) dopo la pausa invernale. E continua la Coppa d’Africa.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A – 22^ Giornata
Turno casalingo agevole per la capolista Juventus che ospita il Genoa che in settimana ha sostituito Del Neri con Ballardini. La Lazio apre il turno ospitando il Chievo, trasferta ostica per il Napoli che va a Parma dove nessuno è riuscito a vincere, la Fiorentina scende in Sicilia mentre l’Inter ospita il Torino.
Sabato 26 gennaio ore 18
LAZIO-CHIEVO
Sabato 26 gennaio ore 20.45
JUVENTUS-GENOA
Domenica 20 gennaio ore 12.30
BOLOGNA-ROMA

venerdì 25 gennaio 2013

UN 20ENNE POTENZIALE CAMPIONE? ALL’INTER UNO COME COUTINHO NON LO VOGLIONO

Senza parole. Di fronte all’operato della nostra dirigenza rimango senza parole. Soprattutto perché fatico a capire se il nostro è un mercato di rafforzamento o di indebolimento. Già un anno fa a gennaio fu ceduto Thiago Motta e sostituito con Palombo (Guarin fu disponibile solo ad aprile). Questa estate abbiamo preteso di sostituire Maicon con Jonathan e Lucio con Silvestre (meno male che Ranocchia è tornato a giocare ad alti livelli e che è esploso Juan Jesus…), mentre Poli veniva rispedito al mittente, il vice Milito? Mai arrivato (a meno che non vogliano farci credere che Rocchi sia ancora un calciatore), così come un regista di qualità, con un centrocampo rimpolpato dall’arrivo di Mudingayi e Gargano.

Ma l’opera continua ancora. Prima con l’infelice uscita di Branca che fa scoppiare il caso Sneijder. L’olandese viene venduto al Galatasaray per un pugno di lenticchie o poco più. Poco male. I soldi di Sneijder serviranno per dare l’assalto a Paulinho. E invece no. Perché i soldi incassati da Sneijder servono per ripianare i debiti (???). E per Paulinho? Ecco la soluzione geniale: vendiamo Coutinho.

giovedì 24 gennaio 2013

LA BATTAGLIA PER LA VERITA'. Intervista a Donata Bergamini

Ho già parlato in un paio di occasioni della vicenda di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza che il 18 novembre 1989 morì in circostanze tuttora ignote. Dopo 23 anni in molti aspettano ancora la verità. Prima fra tutti Donata Bergamini, sorella di Denis, che continua a lottare affinché ciò che avvenne quel sabato di novembre venga alla luce. Molti dopo tutto questo tempo avrebbero mollato, avrebbero smesso di pretendere giustizia e di chiederlo a gran voce. Non lei che con tenacia continua la sua battaglia.
La Signora Donata qualche giorno fa si è resa disponibile per un’intervista. Per parlare della vicenda ma soprattutto per parlare di Denis.
Iniziamo parlando di suo fratello. Che ragazzo era Denis?
Denis era un ragazzo molto solare, amava scherzare, era felice, sempre con il sorriso.
Che rapporto aveva con lei? Andavate d’accordo?
Io e Denis, avevamo un rapporto bellissimo, anzi speciale, forse, per i soli 15 mesi che ci separavano dalla nascita, quindi più o meno stessa ètà, stesse compagnie. Tutte le sere sino a quando non partì per Cosenza, ci ritiravamo nella stanza da letto e parlavamo di ciò che avevamo fatto nei momenti in cui non eravamo insieme, se c’erano da prendere decisioni ne discutevamo insieme, andavamo molto d’accordo, ora che ci penso credo di non aver mai litigato con lui, anzi ci univamo per ottenere ciò che volevamo dai nostri genitori.

mercoledì 23 gennaio 2013

TANTA ROMA, POCA INTER. IL PRIMO ROUND E' GIALLOROSSO

COPPA ITALIA 2012-2013 – Semifinale d’andata
ROMA - INTER - 1
13’ Florenzi – 33’ Destro – 44’ PALACIO

ROMA (4-3-3) Stekelenburg; Piris, Burdisso, Marquinhos (dal 15’ s.t. Castan), Balzaretti; Bradley, Tachtsidis, Florenzi (dal 32’ s.t. Perrotta); Lamela, Destro, Totti (dal 41’ s.t. Marquinho).
A Disposizione: Goicoechea, Lobont, Antei, Sammartino, F. Ricci, Lucca.
All. Zeman.
INTER (3-4-2-1) Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Obi (dal 1’ s.t. Nagatomo), Zanetti, Benassi (dal 20’ Gargano), 31 Pereira (dal 30’ s.t. Alvarez); Guarin, Cambiasso; Palacio.
A Disposizione: Belec, Di Gennaro, Silvestre, Jonathan, Mudingayi, Mariga, Bessa, Rocchi, Livaja.
All. Stramaccioni
ARBITRO De Marco di Chiavari.

L’Inter esce sconfitta dalla semifinale d’andata di Coppa Italia. Sconfitta meritata perché la Roma gioca meglio e perché, soprattutto nel secondo tempo, l’Inter non fa nulla per raddrizzarla.
L’importanza della gara e la mancanza di alternative costringono Stramaccioni a fare poco turnover. Il tecnico romano mette in campo una sorta di 3-5-1-1 con Juan Jesus, Ranocchia e Chivu in difesa, Zanetti e Pereira esterni di centrocampo, Obi, Benassi e Cambiasso in mezzo al campo e Guarin di supporto a Palacio.

Come tre giorni fa la partenza è tutta giallorossa. E dopo nemmeno un quarto d’ora la squadra di Zeman va in vantaggio con Florenzi che in piena area di testa supera i difensori avversari e batte Handanovic. La Roma è padrona del campo, sfrutta gli errori del centrocampo nerazzurro e si presenta più volte dalle parti dell’area avversaria. L’Inter non spinge sulle fasce, non crea gioco in mezzo e là davanti Palacio sembra la particella di sodio della famosa pubblicità di un’acqua minerale.

martedì 22 gennaio 2013

SNEIJDER, TELENOVELA FINITA. VIA (in malo modo) UN ALTRO PEZZO DI TRIPLETE

Finalmente è finita. Domenica sera sono arrivati i titoli di coda sulla telenovela Sneijder che ha tenuto banco negli ultimi tre mesi e che mi ricordava tanto quelle noiose telenovele che seguiva mia madre un paio di decenni fa (e che io guardavo solo per alcune scene “passionali”).
Wes,  a me piace ricordarti così...
Alla fine il giocatore olandese si è accasato al Galatasaray. 7,5 milioni all’Inter, contratto di 5,5 milioni di euro annui fino al 2016 per il fantasista orange.
Il fatto che si sia venduto un campione di 28 anni nel pieno della sua carriera calcistica ad un prezzo irrisorio (faccio un esempio banale, il Milan ha venduto Pato al Corinthians per il doppio) la dice lunga sulla gestione della vicenda da parte della società nerazzurra. Va bene il risparmio economico derivante dal fatto che ci siamo sbarazzati di un pesante fardello qual’era lo stipendio di Sneijder, ma è pur vero che da questa cessione dipenderà il nostro mercato futuro e visto le qualità del giocatore credo che si potesse ricavare un tesoretto ben più ricco.
A primo impatto direi che il Galatasaray e Sneijder hanno fatto un ottimo affare mentre l’Inter ha fatto l’ennesima cazzata.

lunedì 21 gennaio 2013

IL MERCATO, I GIOVANI E QUEL BUCO AL CENTRO

Stasera ce ne faranno quattro. Questo ho pensato (e detto) dopo il primo quarto d’ora di partita. In effetti l’inizio della squadra capitolina è stato devastante e se il primo tempo fosse finito sul 3-0 nessuno avrebbe avuto da ridire.
E invece nella prima mezzora i giallorossi hanno trovato il gol solo grazie ad un rigore dubbio assegnato da Orsato. Mentre l’Inter col passare dei minuti ha trovato il bandolo della matassa e ha iniziato a rispondere colpo su colpo. Prima colpendo il palo con Livaja (eccezionale il gesto tecnico del croato) e poi, trascinati da un super Guarin, trovando il pareggio. Nella ripresa invece si è giocato ad armi pari sebbene le occasioni più ghiotte le abbia avute la Roma.
Vorrei partire da un concetto che ho già espresso altre volte ma che è un punto fondamentale per capire l’Inter attuale. E’ vero che non abbiamo soldi ma è anche vero che quel poco che abbiamo li spendiamo malamente. Per dire, i soldi spesi per un Rocchi si potevano investire diversamente e nel frattempo dare più spazio a Livaja. Se il giovane attaccante croato supera nelle gerarchie il neo arrivato in casa nerazzurra viene spontaneo pensare che qualcosa non quadra nell’operato della società nerazzurra.

domenica 20 gennaio 2013

INTER, PUNTO PREZIOSO (nonostante il rigore regalato alla Roma...)

Serie A 2012-2013 – 21^ Giornata
ROMA - INTER 1 - 1
21’ Totti (rig.) - 46’pt PALACIO

Roma (4-3-3): Goicoechea; Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti; Bradley, De Rossi (dal 1' st Tachtsidis), Florenzi (dal 23' st Perrotta); Lamela, Osvaldo, Totti (dal 36' st Destro).
A disposizione: Stekelenburg, Lobont, Dodò, Taddei, Burdisso, Pjanic, Perrotta, Marquinho.
All. Zeman.
Inter (3-4-2-1): Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Nagatomo (Obi dal 12' st), Zanetti, Gargano (dal 39' st Mudingayi), Pereira; Guarin, Palacio; Livaja (dal 29' st Rocchi).
A disposizione: Belec, Di Gennaro, Silvestre, Jonathan, Bessa, Mariga, Benassi, Cambiasso, Duncan.
All. Stramaccioni.
ARBITRO: Orsato. Assistenti: Di Liberatore-Manganelli. Quarto uomo: Iannello. Addetti: Damato e Romeo.

L’Inter esce dall’Olimpico con un punto. Un pareggio giusto con un’Inter in balia dell’avversario per buona parte del primo tempo e che poi è cresciuta alla distanza.
Stramaccioni inserisce Livaja al fianco di Palacio con Guarin a fare da trequartista. A centrocampo Nagatomo e Pereira sono gli esterni con Zanetti e Gargano in mezzo, mentre in difesa Chivu, Ranocchia e Juan Jesus formano il trio difensivo.
La partenza è tutta di marca giallorossa con gli uomini di Zeman che sfiorano il gol in almeno 3-4 occasioni. La supremazia giallorossa si concretizza al minuto 20. Zanetti perde palla sulla trequarti, Florenzi lancia Bradley che viene atterrato in area da Ranocchia. Orsato non esita a fischiare il calcio di rigore. In realtà non sembra calcio di rigore, Ranocchia in scivolata non colpisce Bradley che cade nel tentativo di saltare il difensore nerazzurro. Dal dischetto Totti mette dentro l’1-0. La Roma continua a dominare e va vicina anche al raddoppio con Lamela e Osvaldo. L’Inter si sveglia nei dieci minuti finali con un palo colpito da Livaja. 

ROMA-INTER, L'ETERNA SFIDA NELL'ETERNA CITTA'

Guaro, Don Rodrigo, pensateci voi !!!
Due incontri in quattro giorni (inizialmente dovevano essere 3 in 10 giorni ma poi la gara del 30 gennaio è stata spostata a metà aprile). Sul cammino dell’Inter c’è la Roma che incontreremo stasera in campionato e fra tre giorni in Coppa Italia, entrambe le volte all’Olimpico.
Un bell’esame per misurare le ambizioni nerazzurre e dare una svolta (forse decisiva) alla stagione.
Un bell’esame anche per Stramaccioni che contro le squadre romane non ha avuto finora gran fortuna da quando si è seduto sulla panchina nerazzurra. Tre sconfitte in tre gare sono uno score pessimo che bisogna invertire al più presto.

Il compito stasera è dei più ardui. Innanzitutto perché la squadra nerazzurra continua a perdere i pezzi. Dalla sfida di Coppa Italia contro il Bologna è uscito malconcio Cassano. Il barese va ad aggiungere alla lunga lista di indisponibili che comprende anche Milito, Samuel, Coutinho e Alvarez, oltre ai lungodegenti Stankovic e Castellazzi e all’ormai ex Sneijder. In pratica l’Inter stasera in avanti si affiderà al solo Palacio, all’incognita Rocchi e ai giovani Livaja e Bessa.

sabato 19 gennaio 2013

Palla al Centro. WEEKEND DI GRANDI SFIDE IN GIRO PER L'EUROPA

PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Weekend ricco di grandi sfide e imperdibili emozioni. Da Roma-Inter a Ajax-Feyenoord, passando per la Bundesliga che riapre dopo la pausa invernale, per le trasferte insidiose di Manchester United e Psg e Valencia-Real Madrid. E in Sudafrica al via la Coppa D’Africa.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A – 21^ Giornata
Turno di campionato davvero interessante. Apre la Lazio che va a Palermo. La Juventus ospita l’Udinese che, dopo aver battuto Inter e Fiorentina sogna il tris, il Napoli (che in settimana ha visto annullata la penalizzazione di due punti) va a Firenze mentre chiude la giornata di campionato l’atteso Roma-Inter (è la prima di tre sfide tra giallorossi e nerazzurri in 10 giorni).
Sabato 19 gennaio ore 18
PALERMO-LAZIO
Sabato 19 gennaio ore 20.45
JUVENTUS-UDINESE

venerdì 18 gennaio 2013

COPPA D'AFRICA 2013, VINCERA' LA FAVORITA COSTA D'AVORIO?

Domani all’FNB Stadium di Johannesburg prenderà il via la 29esima edizione della Coppa d’Africa, la prima dopo lungo tempo in un anno dispari per decisione degli organi competenti di non far coincidere la manifestazione con i Mondiali di Calcio. Per 22 giorni, e quindi fino alla finale del 10 febbraio, 16 formazioni africane si daranno battaglia in Sudafrica per ambire al prestigioso trofeo conquistato appena un anno fa dalla sorprendente Zambia. Quattro gironi da quattro squadre ciascuno, quindi quarti, semifinale e finalissima. Tra le 16 partecipanti la novità assoluta Capo Verde, alla sua prima apparizione, ma anche Nigeria, Algeria e Sudafrica, che l’anno scorso non erano presenti, mentre mancheranno due big quali Egitto (vincitore di tre edizioni consecutive prima della vittoria dello Zambia) e Camerun incapaci di qualificarsi.
La Costa d'Avorio parte ancora una volta con i favori del pronostico. L'anno scorso capitolò in finale contro la sorprendente Zambia e non ha alcuna intenzione di ripetere l'esperienza. Per Drogba si tratta dell'ultima occasione per raggiungere un traguardo di prestigio con la maglia della sua nazionale.

giovedì 17 gennaio 2013

SORPRESA GUARDIOLA, ALLENERA' IL BAYERN MONACO

Alla fine Pep Guardiola ha scelto. E non è stata una scelta scontata né semplice. Il tecnico catalano ha deciso di ripartire dalla Germania, da Monaco di Baviera, dal Bayern Monaco.
Niente Premier, nonostante qualche mese fa lo spagnolo si fosse espresso in modo favorevole ad una sua esperienza oltremanica. Il City, il Chelsea e lo United sono rimasti a bocca asciutta. Pep ha detto no anche ai petroldollari del Psg e del Qatar.
A dare l’annuncio ufficiale è stato lo stesso Bayern Monaco ieri sul suo sito internet. Ingaggio da luglio 2013, accordo triennale fino al 30 giugno 2016. 7 milioni di euro a stagione, più bonus, un milione in più in caso di vittoria in campionato e due in più per la Champions.
Karl-Heinz Rummenigge, dirigente del club bavarese, è apparso raggiante: “Siamo estremamente soddisfatti, molti club famosi lo avevano contattavano e lo rincorrevano, ma lui ha preferito il Bayern, siamo convinti che sia motivo d’orgoglio per il calcio tedesco”.

Una scelta non dettata dal fattore economico come ha sottolineato lo stesso Josè Maria Orobitg, agente dell’allenatore “Il Bayern non è il club che ha offerto di più. Guardiola ha scelto questo club per il potenziale e i suoi giocatori”.

mercoledì 16 gennaio 2013

MOGGI CANDIDATO??? ITALIA, PAESE SENZA MEMORIA (e senza vergogna)

Come requisiti, ci siamo.
Tanto per cominciare, l’età: 76 anni il prossimo 10 luglio.
Poi la fedina: radiato dalla giustizia sportiva; condannato a cinque anni e quattro mesi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva (primo grado); un anno per violenza privata (appello) nell’ambito del processo Gea, dal quale venne prosciolto dall’accusa di associazione a delinquere.
Un esercito di vedove inconsolabili: frutto, anche, di sentenze sportive che le motivazioni del verdetto penale e la relazione del procuratore Stefano Palazzi hanno confutato allargando l’arco delle responsabilità (all’Inter, per esempio).
L’originalità dello schieramento: «Riformisti iitaliani», Stefania Craxi, centro-destra (si dice ancora così?), area Pdl, cioè Silvio Berlusconi, colui che, in qualità di presidente del Milan, all’alba di Calciopoli prima lo invitò a Palazzo Grazioli (con Antonio Giraudo) e poi, orecchiata l’arringa di Palazzi, cominciò a invocare la «restituzione» di due scudetti, addirittura, mica solo di uno.
Lo slogan: «Guerra al circo mediatico-giudiziario».

martedì 15 gennaio 2013

RANOCCHIA ALL'ULTIMO RESPIRO, LA PAZZA INTER E' IN SEMIFINALE

COPPA ITALIA 2012-2013 – Quarti di Finale
INTER - BOLOGNA 3 - 2 d.t.s. (2-2 al 90’) 
34' GUARIN – 77’ PALACIO – 80’ Diamanti – 84’ Gabbiadini – 120’ RANOCCHIA

INTER (3-5-2): Handanovic; Silvestre, Ranocchia, Juan Jesus; Jonathan (42'st Mudingayi), Zanetti, Benassi (1'st Cambiasso), Guarin, Pereira; Rocchi (15'st Palacio), Cassano
A Disposizione: Belec, Di Gennaro, Chivu, Mariga, Gargano, Duncan, Mbaye, Bessa, Livaja. All. Stramaccioni.
BOLOGNA (3-4-2-1): Agliardi; Sorensen, Portanova, Antonsson (25'st Kone); Motta, Perez, Guarente (1'st Pazienza), Morleo; Diamanti, Pasquato (10'st Gabbiadini); Gilardino
A Disposizione: Curci, Stojanovic, De Carvalho, Cherubin, Abero, Pulzetti, Krhin, Riverola.
All. Pioli.
ARBITRO: Banti di Livorno.

Partita in perfetto stile “Pazza Inter” con i nerazzurri in vantaggio 2-0 a dieci minuti dalla fine che si fanno raggiungere dal Bologna. Ci pensa Andrea “Little Frog” Ranocchia a far esultare di gioia il popolo interista all’ultimo minuto del tempo supplementare.
Stramaccioni fa un po’ di turnover (ma neanche più di tanto). In difesa rientrano Ranocchia e Juan Jesus che con Silvestre compongono la linea difensiva, a centrocampo ancora fiducia a Jonathan e Pereira sugli esterni e il giovane Benassi in mezzo insieme a capitan Zanetti mentre Guarin agisce da trequartista dietro a Cassano e Rocchi.

L’Inter parte col piede giusto anche se il Bologna (che agli ottavi ha eliminato il Napoli) si conferma un osso duro. La partita si sblocca al 34esimo con un gol strepitoso di Guarin che da fuori area fa partire una saetta su cui Agliardi non può nulla. Il Bologna non ci sta e si rende pericoloso con Gilardino prima dell’intervallo.

lunedì 14 gennaio 2013

LADRI DI CALCIO, TUTTO IL MARCIO DEL CALCIOSCOMMESSE

La punta di un iceberg ben più vasto. E’ questa l’impressione che si ha riguardo il calcioscommesse, dopo aver visto l’inchiesta giornalistica andata in onda ieri sera su “Presa Diretta” (Rai3), la cui puntata, dal titolo “Ladri di Calcio”, è stata dedicata all’ultimo scandalo che ha colpito il calcio italiano.
Una struttura criminale che parte dalle combine in Italia (al momento sono coinvolti 94 giocatori, 35 squadre, mezza serie A e mezza serie B) e dai soldi che i giocatori prendevano dagli "zingari" (Gegic e Ilievski), e arriva ad un gruppo di scommettitori nell'estremo est, a Singapore: una sorta di mafia del pallone che, scommettendo sulle partite (e investendo centinaia di migliaia di euro sui soldi dati ai giocatori) è arrivata, in pochi anni, a condizionare campionati in mezzo mondo, non solo in Italia. Un giro d'affari da 50 miliardi di euro. Di cui si sa poco e di cui si parla poco, anche all'interno del mondo del calcio.
Al momento le partite incriminate sono circa una settantina e coinvolgono dieci squadre di serie A, 9 di serie B e 15 della Lega Pro (l’ex serie C) per un totale di 61 giocatori sotto inchiesta. Ma il serbo Almir Gegic, uno dei personaggi chiave della vicenda, è stato messo in questi giorni nuovamente sotto torchio dagli investigatori.

domenica 13 gennaio 2013

GLI ERRATI FACILI ENTUSIASMI DEL POPOLO NERAZZURRO

Nel calcio si cambia opinione e giudizio con la stessa frequenza con cui si cambia la biancheria intima. Una settimana fa l’Inter era una squadra allo sbando, Stramaccioni sull’orlo del fallimento e dell’esonero, oggi l’Inter è diventata forte, può competere per il titolo e Stramaccioni è diventato un grande. E Benassi è destinato ad essere il nuovo Oriali o il nuovo Pirlo. 
Magari fra una settimana andremo a Roma ne prenderemo quattro dai giallorossi e torneremo ad essere una squadretta da metà classifica che al limite può puntare alla qualificazione in Europa League e Benassi un giovane ancora troppo acerbo e non pronto per giocare in una grande squadra come l’Inter.
Prima di esprimere giudizi dovremmo analizzare la situazione nel suo contesto. Perché i discorsi ottimistici che ho sentito e letto tra ieri e oggi andavano bene dopo aver sbancato lo Juventus Stadium, di sicuro non dopo aver battuto senza affanni un Pescara che, per quello che ho visto ieri sera, è tra le formazioni meno forti del campionato. E’ vero che gli abruzzesi venivano da due partite giocate bene (in particolare la vittoria a Firenze) ma è anche vero che ieri sera non ha minimamente impensierito la squadra nerazzurra che ha giocato in scioltezza per 90 minuti.

sabato 12 gennaio 2013

INTER, TRE PUNTI FACILI CHE DANNO OSSIGENO

Serie A 2012-2013 – 20^ Giornata
INTER - PESCARA 2 - 0
30' PALACIO – 54’ GUARIN

INTER (3-4-1-2): Handanovic; Silvestre, Cambiasso, Chivu; Jonathan, Zanetti, Benassi, Pereira; Guarin (33' st Mudingayi); Palacio (42' st Milito), Cassano (23' st Rocchi).
A disposizione: Belec, Di Gennaro, Bianchetti, Mariga, Obi, Duncan, Coutinho, Livaja.
All. Stramaccioni
PESCARA (4-3-1-2): Perin; Balzano, Capuano, Terlizzi, Modesto; Nielsen (19' st Cascione), Colucci, Bjarnason; Weiss (37' st Caprari); Jonathas, Celik (32' st Abbruscato).
A disposizione: Pelizzoli, Falso, Zanon, Romagnoli, Bocchetti, Blasi, Vukusic.
All. Bergodi.
ARBITRO: Celi di Campobasso.

L’Inter porta a casa tre punti facili facili contro un Pescara tutt’altro che irresistibile e inizia nel migliore dei modi il girone di ritorno.
Stramaccioni opta per un 3-5-2 con il giovane Benassi, all’esordio in Serie A, preferito a Duncan (ma cosa mai avrà fatto di male il ghanese per meritarsi la sistematica esclusione da parte di Stramaccioni?) in mezzo al campo e Cassano e Palacio di punta.
E’ un’Inter ben messa in campo che gioca con grinta e mostra subito di essere intenzionata a fare suo il risultato. E dopo un occasione non sfruttata da Palacio al sesto, arriva il vantaggio nerazzurro alla mezzora. Chivu fa un passaggio filtrante, Cassano fa la finta per Palacio che controlla e si gira, il tiro non lascia scampo a Perin: 1-0 per l’Inter.
Il Pescara non si rende particolarmente pericoloso e l’Inter chiude il primo tempo in vantaggio in assoluta tranquillità.

Nella ripresa il Pescara dà subito la sensazione di voler attaccare alla ricerca del pareggio mentre l’Inter gioca di rimessa.

AFFRONTARE IL PESCARA SEGUENDO LE PAROLE DI ORONZO CANA'

Messo alle spalle un girone d’andata con molti alti e bassi (e con gli stessi punti della scorsa stagione…), ci concentriamo sul girone di ritorno nella speranza di riuscire a fare un cammino più regolare con meno incidenti di percorso e meno punti persi per strada, soprattutto con le squadre più indietro in classifica.
Scene da un girone fa che ci piacerebbe rivedere....
Il nostro viaggio di ritorno parte dalla sfida casalinga contro il Pescara, avversario che un girone fa ci aveva dato ben poche ansie e che oggi (alla luce anche dei nostri e dei loro risultati) desta qualche piccola apprensione.
Anche perché Stramaccioni dovrà fare a meno della difesa titolare con Juan Jesus e Ranocchia squalificati e Samuel che in settimana ha avuto un problema ai flessori. Per fortuna l’infermeria inizia a svuotarsi e il tecnico romano ritrova Chivu, Nagatomo (non completamente ristabilito, andrà in panchina), Obi, Mudingayi e Milito. Tra i convocati c’è anche Gargano, la cui presenza era in dubbio a metà settimana.

venerdì 11 gennaio 2013

Palla Al Centro. VIA AL GIRONE DI RITORNO

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Inizia il girone di ritorno in Italia. Sfide interessanti in Inghilterra e in Portogallo é sfida al vertice.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 

SERIE A – 20^ Giornata
Inizia il girone di ritorno con la Juventus attesa dalla trasferta di Parma mentre le due immediate inseguitrici giocano in casa contro Atalanta e Palermo. Chiude il turno Sampdoria-Milan con i blucerchiati che sognano di bissare il colpaccio di settimana scorsa e i rossoneri che vogliono riscattarsi dopo l’eliminazione in Coppa Italia.
Sabato 12 gennaio ore 18
BOLOGNA-CHIEVO
Sabato 12 gennaio ore 20.45
INTER-PESCARA
Domenica 13 gennaio ore 12.30
TORINO-SIENA

mercoledì 9 gennaio 2013

JUVE, QUEL PIZZICO DI FORTUNA CHE VALE LA SEMIFINALE

COPPA ITALIA 2012-2013 – Quarti di Finale
JUVENTUS-MILAN 2-1 (dopo tempi supplementari)
5' El Shaarawy - 12' Giovinco - 95' Vucinic
Juventus (3-5-2): Storari; Caceres, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner (84' De Ceglie), Vidal, Marrone (76' Pirlo), Giaccherini, Isla; Giovinco (65' Vucinic), Matri. A disp.: Buffon, Branescu, Pogba, Peluso, Padoin, Beltrame, Rugani. All.: Conte
Milan (4-3-3): Amelia; Abate, Mexes, Acerbi, De Sciglio; Montolivo, Ambrosini (90' Traorè), Boateng; Emanuelson (69' Bojan), Pazzini (69' Niang), El Shaarawy. A disp.: Gabriel, Coppola Antonini, Carmona, Flamini, Nocerino. All.: Allegri
Arbitro: Mazzoleni

Servono i supplementari e una buona dose di fortuna alla Juventus per superare il Milan nella sfida più interessante dei quarti di finale di Coppa Italia.
L’inizio è scoppiettante con El Shaarawy che porta in vantaggio il Milan dopo appena sei minuti grazie ad una grande azione orchestrata sulla destra da Boateng, il quale mette al centro un bel pallone che Pazzini fa scorrere per il giovane attaccante rossonero, che colpisce la Juve con un destro chirurgico. La Juventus trova il pareggio sei minuti dopo. Acerbi sbaglia un controllo facile al limite dell'area ed è costretto al fallo. Sulla punizione successiva, Giovinco si inventa una parabola magica e firma l'1-1.
Il primo tempo è di chiara marca bianconera. Gli uomini di Conte avrebbero anche l’occasione per portarsi in vantaggio ancora con Giovinco (sicuramente tra i migliori dei suoi).
Ripresa a senso unico per i rossoneri invece. Soprattutto nella seconda metà della ripresa si assiste ad un monologo degli uomini di Allegri che però non riescono a trovare il gol che li riporterebbe in vantaggio.

martedì 8 gennaio 2013

PALLONE D’ORO A MESSI, QUESTO POKER E' UNA GRANDE FARSA

E' una pagliacciata. E infatti Messi si è vestito da clown...
E alla fine, come ampiamente prevedibile, è Lionel Messi a portare a casa il Pallone d’Oro 2012, il quarto consecutivo. Un successo che gli permette di superare i vari Crujff, Platini e Van Basten.
Credo di essermi già ampiamente espresso riguardo al Pallone d’Oro (se qualcuno se l’è perso ecco cosa ho scritto lo scorso anno e due anni fa).
Un anno fa in particolare scrissi (attenzione era il 9 gennaio 2012) “E state pur tranquilli che nel 2012 sarà ancora lui a trionfare. Indipendentemente dal fatto se vincerà o non vincerà lo scudetto o la Champions, se conquisterà sei trofei o rimarrà all’asciutto, il Pallone d’Oro 2012 sarà ancora di Messi.”
Ho azzeccato il vincitore del Pallone d’Oro con un anno di anticipo !!! E non è fortuna, né casualità perché anche nel 2008 predissi con un anno d’anticipo il vincitore del trofeo.

Escluderei di essere un fenomeno, e mi pare altamente improbabile anche che abbia doti da veggente. La spiegazione è una soltanto: il Pallone d’Oro è diventato una farsa prevedibile.

lunedì 7 gennaio 2013

INTER, IL PROBLEMA NON E' ALTROVE, E' QUI

Pensavamo di iniziare bene il nuovo anno. E invece il vecchio adagio “anno nuovo vita nuova” non si adatta per niente alla nostra squadra.
Contro l’Udinese, così come contro Lazio e Genoa, avremmo potuto portarla a casa e ora saremmo molto vicini alla vetta. Se avessimo sfruttato meglio le occasioni, se non avessimo centrato i pali a Roma, se Livaja non avesse colpito il palo da pochi passi contro il Genoa, se Jonathan non avesse sparato fuori ieri pomeriggio, se Giannoccaro ci avesse dato il rigore su Palacio, se… se… se… .
E se il problema non fosse la sfortuna, i pali compiti, i rigori negati e i gol sbagliati?
Credo che basterebbe guardare la nostra rosa per capire che i veri problemi dell’Inter stanno qui. In difesa abbiamo tre difensori centrali validi, poi il nulla. Basta una squalifica, un infortunio, un raffreddore e andiamo in tilt con sostituiti non altezza o arretramento di centrocampisti (e non oso pensare cosa dovrà inventarsi Stramaccioni sabato prossimo quando mancheranno sia Ranocchia che Juan Jesus). Il centrocampo è il reparto più critico. Tiriamo ancora avanti con Cambiasso e Zanetti ma loro non sono più ragazzini e qualcuno dovrebbe capirlo.

domenica 6 gennaio 2013

DI NATALE-GIANNOCCARO. GLI ANTONIO ABBATTONO UNA PESSIMA INTER

Serie A 2012-2013 – 19^ Giornata
UDINESE - INTER 3 - 0
63' Di Natale - 30' Muriel - 79' Di Natale

UDINESE (3-5-2): Brkic; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Allan, Lazzari, Pasquale; Muriel (36' st Maicosuel), Di Natale (43' st Ranegie). (Padelli, Pawlowski, Coda, Angella, Faraoni, Silva Moises, Willians, Zielinski, Merkel, Barreto). All. Guidolin.
INTER (3-5-2): Handanovic; Samuel, Cambiasso, Juan Jesus; Jonathan (33' st Rocchi), Zanetti, Gargano (29' st Duncan), Guarin, Pereira; Palacio, Cassano (37' st Silvestre). (Belec, Di Gennaro, Benassi, Mariga, Mbaye, Bessa, Livaja. All. Stramaccioni.
ARBITRO: Giannoccaro di Lecce.

L’Inter apre il 2013 così come aveva chiuso il 2012, giocando male, mostrando tutti i limiti di una rosa inadeguata e affondata da un arbitraggio come sempre discutibile.
Ai tanti assenti Stramaccioni deve aggiungere anche Milito. In attacco gioca Palacio con Cassano, in difesa viene arretrato Cambiasso mentre a centrocampo viene dato spazio a Jonathan esterno con Zanetti spostato in mezzo.
I primi 20 minuti scorrono in modo anonimo con i giocatori che devono ancora smaltire il panettone e si scambiano gli auguri di buon anno tra di loro. Al 24esimo la possibile svolta della partita. Cassano lancia Palacio che in area a tu per tu con il portiere avversario viene steso in area da Domizzi. A termine di regolamento sarebbe rigore ed espulsione per l’Inter, ma il regolamento vale per gli altri e non per noi e l’arbitro Giannoccaro ammonisce Palacio per simulazione.
La partita si vivacizza, Di Natale prende la traversa su punizione. E’ l’occasione più ghiotta del primo tempo.

sabato 5 gennaio 2013

CERCANDO TRE PUNTI NELLA CALZA DELLA BEFANA

Mentre le feste natalizie volgono al termine e noi ci concediamo gli ultimi bagordi a tavola (per quanto mi riguarda da lunedì dieta ferrea, che di chili da perdere ne ho un bel po’), il campionato riapre i battenti dopo 15 giorni di pausa.
L’Inter, che ha chiuso l’anno vecchio con un pareggio casalingo col Genoa, inaugura il nuovo anno affrontando l’Udinese in terra friuliana domani ad ora di pranzo (uff, ma quando si decideranno ad eliminare la partita alle 12.30? Tanto in Cina chi vuoi che veda il nostro campionato?).
Stramaccioni fa la conta degli assenti. Mancheranno Ranocchia, squalificato per due giornate, Nagatomo, Alvarez e Couitnho oltre ai lungodegenti Obi, Stankovic e Mudingayi, al separato in casa Sneijder e a Chivu non convocato.
Formazione quasi obbligata con Silvestre che affiancherà Samuel e Juan Jesus in difesa, a centrocampo Zanetti e Pereira saranno gli esterni con Gargano e Cambiasso in mezzo mentre Guarin giocherà da trequartista dietro le due punte che saranno Milito e Cassano. Abile e arruolato Rocchi che andrà in panchina insieme a Palacio e una folta truppa di giovani.

Palla al Centro. QUALE SORPRESA NELLA CALZA DELLA BEFANA?

PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Occhi puntati su Italia e Spagna, gli unici campionati in cui si gioca. In Francia e Inghilterra turno di Coppa Nazionale mentre in Germania campionato fermo fino al 18 gennaio e in Serie B la pausa dura fino al 26.

Tutti i risultati in TEMPO REALE 

Serie A – 19^ Giornata
Ultimo turno del girone di andata. Toccherà a Catania-Torino iniziare il nuovo anno. Partite casalinghe per Juventus (con la Sampdoria) e Lazio (ospita il Cagliari). L’Inter, che apre il nuovo anno giocando all’ora di pranzo, va ad Udine mentre la Fiorentina ospita il Pescara. Chiude la giornata Napoli-Roma, sfida dal sapore antico.
Sabato 5 gennaio ore 18
CATANIA-TORINO
Sabato 5 gennaio ore 20.45
LAZIO-CAGLIARI
Domenica 6 gennaio ore 12.30
UDINESE-INTER

venerdì 4 gennaio 2013

IL RAZZISMO NON SI COMBATTE CON UN GESTO ARROGANTE

Quello che è successo ieri pomeriggio a Busto Arsizio con Boateng che dopo 26 minuti, stufo dei continui insulti razzisti prende il pallone e lo scaglia in tribuna prima di uscire dal campo, seguito dai suoi compagni è stato un gesto importante. O meglio, è stato fatto passare per un gesto importante. Stamattina i complimenti e gli elogi nei confronti del centrocampista ghanese si sprecavano. Sembrava che stessero parlando di un eroe, del Superman di turno che sconfigge tutti i cattivi della terra.
Per fortuna nella massa ci sono anche persone dotate di cervello. E’ il caso di Seedorf che è uscito fuori dal coro per dire come stavano effettivamente le cose "Ha dato un segnale, certo. Ma è già successo più di una volta e non credo che il suo gesto cambi davvero le cose. Avrebbero dovuto identificare queste persone e sbatterle fuori. Poi il novanta per cento del pubblico avrebbe potuto godersi lo spettacolo".

Perché quello che è stato fatto passare per un bel gesto è in realtà l’atteggiamento arrogante di un giocatore che ha mancato di rispetto alla maggior parte del pubblico presente allo stadio. Il bimbo prepotente che ai giardinetti pubblici si incazza e se ne va. Questo è stato ieri Boateng, niente di più.

giovedì 3 gennaio 2013

INTER, E’ ROCCHI IL VICE-MILITO (e ora ci serve un vice-Rocchi?)

Per mesi abbiamo lamentato il fatto che all’Inter serviva un vice-Milito. E la nostra società ha pensato di accontentare i propri tifosi prendendo niente-poco-di-meno-che….(rullo di tamburi…) Tommaso Rocchi, di anni 35, che nella Lazio faceva il quarto-quinto attaccante.
Sto cercando di sforzarmi per dare un senso all’acquisto di Tommaso Rocchi da parte dell’Inter. Che senso ha prendere un attaccante di 35 anni che non è mai stato un bomber implacabile? Per dire, non stiamo parlando di un Batistuta o di un Forlan che comunque avevano una carriera di tutto rispetto.
Rocchi è stato un buon attaccante fino a qualche stagione fa, l’ha buttata dentro con una certa regolarità ma senza raggiungere mai livelli eccelsi. Insomma un buon attaccante ma niente di più. Tanto che il suo bottino ormai non arriva alla doppia cifra da almeno 4-5 stagioni (dalla stagione 2008-2009 ad oggi ha segnato 23 reti in quattro stagioni e mezza, fate voi). Del resto a 35 anni un giocatore è ormai sul viale del tramonto.

Non è certo questo il bomber che serviva a noi. A noi serviva ben altro tipo di giocatore. Il giocatore ideale che faceva a caso dell’Inter era un bomber di primo livello, in alternativa sarebbe stato sufficiente un attaccante che avesse intorno ai 30 anni e che trovasse la porta con una certa regolarità.

mercoledì 2 gennaio 2013

DE RERUM CALCIORUM, SEI ANNI DI BLOG IN NUMERI

2711 - Post pubblicati dall’inizio;
414 - Post pubblicati nel 2012;
51 - Il record di post pubblicati in un mese (giugno 2010);
239.963 - Visite totali dall'inizio;
67.986 - Visite nel 2012 (14.557 in più rispetto al 2011);
933 - Il record di visite in un giorno (24 luglio 2010);
914 - Il record di visite in un giorno nel 2012 (16 dicembre 2012);
7250 - Record di visite in un mese (dicembre 2012);
186,26 - La media giornaliera di viste nel 2012;
1668 - Il record di visite per un singolo articolo (questo)
1483 – Commenti agli articoli nel 2012;
24 – Il record di commenti ad un articolo (questo e questo);