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venerdì 30 novembre 2012

Palla al Centro. TORINO E MADRID, NON E' SOLO UN DERBY

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Il derby di Torino, il derby di Madrid e la sfida tra titani in Germania sono le sfide più interessanti del weekend. Tra i match da segnalare i derby di Zurigo e Haifa e la sfida al vertice in Olanda.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
Serie A - 15^ Giornata
Derby della Mole per la Juventus con le inseguitrici che tifano per i colori granata. Turno casalingo per le principali rivali dei bianconeri. Il Napoli ospita il Pescara, l’Inter riceve a San Siro il Palermo dell’ex (con il dente avvelenato) Gasperini, la Lazio attende il Parma mentre la Fiorentina dovrà vedersela nel posticipo con la Sampdoria.
Venerdì 30 novembre ore 20.45
CATANIA-MILAN
Sabato 1 dicembre ore 20.45
JUVENTUS-TORINO
Domenica 2 dicembre ore 12.30
NAPOLI-PESCARA

giovedì 29 novembre 2012

INTER CAMPUS ALL'ONU (fieri di essere tifosi nerazzurri)

Francesco Toldo, il Presidente di InterCampus Carlotta Moratti,  l'ambasciatore 
italiano all'Onu Cesare Maria Ragaglini, Massimo Moratti e Luis Figo.
Più del Triplete, più dei cinque scudetti vinti, più di ogni altra cosa. Inter Campus dovrebbe essere il più grande motivo d’orgoglio di tifare per i colori nerazzurri. Inter Campus, per chi non sapesse di cosa si tratta, è un progetto della società nerazzurra che opera da anni in paesi svantaggiati e attraverso i suoi programmi ha potuto aiutare i bambini di queste zone ad integrarsi nelle proprie comunità, offrendo una rete di sostegno scolastico e sanitario. Il tutto è stato possibile semplicemente insegnando ai bambini a giocare a calcio e creando delle partnership di assistenza e sviluppo con organizzazioni locali non governative.
Ormai Inter Campus è una realtà consolidata da 15 anni. Una realtà passata inosservata a molti (diciamoci la verità anche a noi tifosi interisti) ma non all’ONU (no dico, l’ONU) che ha invitato una delegazione nerazzurra a presentare i programmi di Inter Campus nella sua sede centrale.
Il freddo Palazzo di Vetro, di solito sfondo per i programmi politici degli uomini più importanti della terra, ha ospitato un’idea, il sogno realizzato di una squadra di calcio.

mercoledì 28 novembre 2012

NERAZZURRAMENTE DONNA. Intervista a Sabine Bertagna

Prendete una giornalista in gamba, aggiungete un cuore nerazzurro fin dalla nascita, un interesse smodato per i libri, un’insana passione per la filosofia mourinhiana, simpatia e bellezza quanto basta e otterrete Sabine Bertagna. Ai più questo nome non dirà nulla, mentre i tifosi nerazzurri avranno sicuramente letto i suoi articoli su FCInter1908 (di cui è anche vicedirettore). Qualche giorno fa Sabine ha gentilmente accettato di scambiare quattro chiacchiere con noi per parlare di Inter ma non solo.
Sei tifosa dell’Inter per “colpa” di…
Mio papà. Interista DOC di quelli alla vecchia maniera. Da piccola giocavamo a calcio e la sottoscritta collezionava figurine dei calciatori. Un'infanzia nerazzurra, insomma. E' lui che mi ha insegnato che dopo il risultato dell'Inter era doveroso controllare che cosa avevano fatto, nell'ordine, Milan e Juventus.
Il tuo primo ricordo nerazzurro.
Mi vengono in mente Spillo e Kalle, due grandissimi. Ma uno dei primi ricordi nitidi che ho è quello di Nicolino Berti. Giocatore incredibile. Così interista. Così anti-milanista.
Gli anni’90 e i primi anni del nuovo millennio sono stati duri per i cuori nerazzurri. C’è stato un momento in cui, dopo l’ennesima delusione, hai pensato “basta, con l’Inter ho chiuso”.
Mai. Ci sono stati momenti molto duri, nei quali si è sofferto tanto. Forse troppo. La rabbia che era diventata rassegnazione impotente e quella sensazione che le cose non si decidessero solo sul campo. Da un certo punto di vista è stata quasi una scuola di vita. Pensa a quel 5 maggio, per esempio. A volte mi chiedo come abbiamo fatto noi nerazzurri a sopravvivere. E' proprio vero che tutto quello che non ti distrugge, ti fortifica. Comunque il momento più duro per me è stato scoprire che tutte quelle congetture che venivano etichettate come dietrologia piangina corrispondevano al vero. Leggere le intercettazioni e trovare finalmente le risposte ai nostri interrogativi mi ha veramente fatto malissimo. Una delusione incredibile nei confronti di un gioco che adoro. Il calcio pulito.

martedì 27 novembre 2012

SE TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

Immaginate una bella ragazza, truccata, con una pettinatura alla moda e magari vestita sexy. Poi le togliete il trucco e vi accorgete non era poi così bella. Carina ma non di più

 Ecco l’Inter è questa. Le 10 vittorie consecutive l’avevano fatta apparire bella, attraente, sexy, ma le ultime gare ci hanno riportato alla realtà. Siamo una buona squadra ma abbiamo ancora molta strada da fare.
Allo scudetto un pensierino l’ho fatto, come tutti del resto, ma non ci ho mai creduto più di tanto. Non a caso sono stato uno dei pochi che ha sempre predicato prudenza (e se avrete la pazienza di andare a ripescarlo lo verificherete da soli) anche quando le cose andavano per il verso giusto. E, ahimé, purtroppo non avevo tutti i torti.
Del resto non era difficile vedere che eravamo fin troppo legati allo stato di forma dei giocatori e che sarebbe bastato un nulla per andare in crisi. In quelle dieci vittorie consecutive abbiamo avuto la fortuna di ritrovarci con i centrocampisti in forma strepitosa, con Milito e Palacio prolifici, con Cassano ispirato, con i difensori attenti e precisi nelle marcature. Ma era evidente che non sarebbe durata in eterno e che prima o poi qualche nodo sarebbe arrivato al pettine.

lunedì 26 novembre 2012

INTER, OCCASIONE PERSA (forse è meglio così?)

Serie A 2012-2013 – 14^ Giornata
PARMA - INTER 1 - 0
75’ Sansone

PARMA (4-3-3): Mirante, Rosi (28' st Benalouane), Zaccardo, Paletta, Gobbi, Marchionni, Valdes, Acquah, Biabiany, Amauri, Sansone (31' st Belfodil).
A disp.: Pavarini, Bajza, Morrone, Lucarelli, Santacroce, Palladino, Musacci, Arteaga, Fideleff, Ninis.
All.: Donadoni.
INTER (3-5-2): Handanovic, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus (40' st Duncan), Zanetti, Guarin, Cambiasso (41' st Livaja), Alvarez (27' st Coutinho), Nagatomo, Milito, Palacio.
A disp.: Castellazzi, Belec, Silvestre, Mariga, Benassi, Pereira, Jonathan, Romanò.
All.: Stramaccioni.
Arbitro: Banti

Niente da fare. L’Inter perde a Parma e brucia miseramente la possibilità di portarsi a -1 dalla Juventus al termine di una gara giocata malissimo.
Stramaccioni schiera la formazione preannunciata con un’unica importante novità: Alvarez al posto di Coutinho dietro le punte.
Primo tempo molto brutto con poche emozioni. L’Inter non è incisiva, Alvarez non ne azzecca una e là davanti sembrano in serata no.
Stesso copione nella ripresa con Stramaccioni che segue inerme la gara senza decidersi a cambiare qualcosa. Quando finalmente al minuto 72 decide di togliere Alvarez per Coutinho arriva il gol del Parma con Sansone che parte dalla sua metà campo, fa uno slalom fra le belle statuine nerazzurre come il Ronaldo dei tempi belli e infila Handanovic. 1-0 per gli emiliani.
La reazione nerazzurra è pressoché nulla. C’è spazio per Duncan e Livaja che viene inspiegabilmente buttato nella mischia quando ormai siamo ad un passo dal 90esimo. Ma come è prevedibile non succede più nulla.

UN JOLLY (la Juve sconfitta) CHE DOBBIAMO SFRUTTARE

Vedere giocare l’Inter il lunedì sera mi fa un effetto strano. Calcio il lunedì sera per me vuol dire la consueta partita di calcetto con gli amici (anche se da un po’ di mesi ho smesso). L’Inter che gioca il lunedì è come mangiare il panettone a febbraio, è come abbronzarsi a novembre, è come bere acqua mentre mangi una pizza. In parole povere è una cosa strana, inconsueta (ma nell’era delle pay tv succede anche questo, purtroppo).
Anche se non è la prima volta. Almeno un’altra volta abbiamo giocato il lunedì. E’ capitato due anni fa alla prima di campionato quando giocammo Bologna-Inter di lunedì perché il venerdì precedente si era disputata la Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid (almeno in quell’occasione c’era una motivazione valida).
Per una pura coincidenza anche stavolta di lunedì ci tocca una trasferta in terra emiliana. Si va a Parma dove non sempre (anzi quasi mai…) i colori nerazzurri hanno avuto la meglio (3 vittorie appena, in 21 confronti con 12 sconfitte e 6 pareggi). Anche se proprio al Tardini abbiamo conquistato uno scudetto nel 2008 (forse l’unico ricordo positivo che evoca lo stadio parmense).

domenica 25 novembre 2012

JUVENTUS, CHI DI ARBITRO FERISCE...

Serie A 2012-2013 – 14^ Giornata
MILAN-JUVENTUS 1-0
31’ Robinho (rig.)
MILAN (4-3-3): Amelia; De Sciglio, Mexes (dal 27’ s.t. Zapata), Yepes, Constant; Montolivo, De Jong, Nocerino; Robinho (dal 20' s.t. Pazzini), Boateng (dal 38’ s.t. Flamini), El Shaarawy (Gabriel, Acerbi, Strasser, Emanuelson, Bojan, Niang). All.: Allegri.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Isla (dal 1’ s.t. Padoin), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah (dal 27’ s.t. Pogba); Vucinic, Quagliarella (dal 12’ s.t. Giovinco ) (Storari, Lucio, Marrone, Lichtsteiner, De Ceglie, Giaccherini, Pepe, Bendtner, Matri). All.: Alessio (Conte squalificato)
ARBITRO: Rizzoli, assistenti Di Liberatore e Cariolato; giudici di porta Bergonzi e De Marco; quarto uomo Niccolai.

Un vecchio detto diceva “chi di spara ferisce, di spara perisce”. Aggiornandolo ai nostri giorni e riferendolo alla Juventus potrebbe diventare “chi di arbitro ferisce, di arbitro perisce”. Già, perché, incredibile ma vero (vi giuro, non vi sto raccontando una balla e non sto cercando di prendervi per i fondelli), la Juventus perde a San Siro contro il Milan a causa di un rigore dubbio che l’arbitro Rizzoli assegna ai rossoneri nel primo tempo, per un fallo di mano di Isla. In realtà, rivedendola alla moviola, si vede che sul colpo di testa di Nocerino, il cileno colpisce quasi con l’ascella. Ma siccome gli arbitri non decidono guardando i replay, ma l’azione a velocità normale bisogna ammettere che a velocità normale il rigore appare abbastanza netto. Per la serie Rizzoli dà (fu lui a far annullare il gol del Catania), Rizzoli prende.

sabato 24 novembre 2012

Palla al Centro. MILAN-JUVE E CHELSEA-CITY: CHE SFIDE !!!

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Due grandi sfide in Italia (Milan-Juventus) e Inghilterra (Chelsea-Manchester City) ma sfide di grande interesse anche in Germania, Olanda e Grecia.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
Serie A – 14^ Giornata
Giornata spalmata su quattro giorni. Si parte stasera con il derby siciliano tra Palermo e Catania e si finisce martedì con Lazio-Udinese. In mezzo la grande sfida tra Milan e Juventus domani sera, le trasferte di Fiorentina, Napoli e Inter che vanno rispettivamente a Torino, Cagliari e Parma e l’esordio di Bergodi sulla panchina del Pescara.
Sabato 24 novembre ore 20.45
PALERMO-CATANIA 
Domenica 25 novembre ore 15.00
ATALANTA-GENOA 
CHIEVO-SIENA 
PESCARA-ROMA
SAMPDORIA-BOLOGNA
TORINO-FIORENTINA

venerdì 23 novembre 2012

UNA GIOIA INFINITA CHE DURA UNA VITA, RIDATECI PAZZA INTER

“Amala, pazza Inter amala. E’ una gioia infinita che dura una vita, pazza Inter amala”. Le note risuonano forte, rimbombano nello stadio, tutti le cantano a squarciagola. “Amala, pazza Inter amala”. In macchina “quella” sera (vi devo anche specificare quale sera?) o un giorno qualsiasi (ogni momento è buono per sentirla), da solo o con gli amici. Amala pazza Inter amala. La colonna sonora, la nostra colonna sonora. Noi che quella Pazza Inter la amiamo, noi che ogni partita soffriamo 90 minuti per lei, noi che la consideriamo sempre e comunque una gioia infinita che dura una vita.
Da inizio stagione questa canzone non risuona più nello stadio di San Siro prima dei match casalinghi dell’Inter, sostituita da “C’è solo l’Inter”. il cambio non è una scelta dettata dalla preferenza. "Pazza Inter", di cui detiene i diritti Rosita Celentano, è stata sostituita per una richiesta economica della figlia del molleggiato (per lo sfruttamento dei diritti). Richiesta che l’Inter non ha voluto soddisfare.

giovedì 22 novembre 2012

COSI' PICCOLA E FRAGILE... (la baby Inter cade in Russia)

EUROPA LEAGUE – Girone H Quinta Giornata
RUBIN KAZAN - INTER 3 - 0
2’ Karadeniz – 86’ Rondon – 91’ Rondon

RUBIN KAZAN (4-2-3-1): Ryzhikov; Kuzmin, Bocchetti, Sharonov, Ansaldi; Natcho, Orbaiz; Kasaev (16'st Tore), Eremenko (8'pt Eduardo), Karadeniz; Dyadyum (14' st Rondon).
A disp.: Arlauskis, Davydov, Marcano.
All. Berdyev.
INTER (3-5-2): Belec; Silvestre, Ranocchia (27'st Donkor), Juan Jesus; Jonathan, Romanò (1'st Zanetti), Gargano, Benassi, Pereira; Coutinho, Livaja (1'st Palacio).
A disp.: Castellazzi, Pasa, Bandini, Garritano.
All. Stramaccioni
ARBITRO: Skjerven (Nor).

L’Inter torna dalla Russia con tre gol in saccoccia e la certezza del secondo posto nel girone. Con 17 assenti tra giocatori fuori lista, infortunati e tenuti a riposo, Stramaccioni fa ampio turnover dando spazio ai giovani e alle seconde-terze scelte. In porta esordio dal primo minuto per Belec, davanti a lui la difesa è quasi quella titolare con Ranocchia, Juan Jesus e Silvestre, a centrocampo Jonathan e Pereira sono gli esterni mentre in mezzo Gargano fa da chioccia ai due esordienti Romanò e Benassi, in avanti Livaja e Coutinho. Pronti, via e dopo un minuto l’Inter è già in svantaggio. Juan Jesus commette un errore clamoroso, spazzando in malo modo un cross di Kasaev proveniente dalla sinistra: la palla colpisce il palo, e per Karadeniz è un gioco da ragazzi firmare, da pochi passi, il gol del vantaggio russo.

mercoledì 21 novembre 2012

VINCENTE MA INDIGESTO, ABRAMOVICH ESONERA DI MATTEO

E otto. Dopo Ranieri, Mourinho, Scolari, Grant, Hiddonk, Ancelotti e Villas Boas, anche Roberto Di Matteo è stato esonerato da Roman Abramovich. Il magnate russo (una sorta di Zamperini con più soldi) ha dato il benservito al tecnico italiano dopo la sconfitta a Torino contro la Juventus che si aggiunge ad un periodo tutt’altro che positivo per il Blues.
In realtà la sensazione è che Di Matteo, nonostante le rassicurazioni, era un dead man walking. Già a giugno Abramovich voleva affidare la squadra a Guardiola ma i successi in FA Cup e soprattutto in Champions League hanno di fatto costretto il proprietario dei Blues a confermare Di Matteo.
Dopo un inizio di stagione molto positivo la squadra si è persa per strada (4 sconfitte, 2 pareggi e solo 2 vittorie di cui nessuna in Premier League, il ruolino di marcia dell’ultimo mese) e Abramovich, che non aspettava altro, ha esonerato l’unico tecnico che lo scorso maggio aveva incidentalmente realizzato il suo sogno (o forse dovremmo chiamarla ossessione) di alzare la Champions League con la generazione dei Terry, dei Lampard, dei Cech, dei Drogba che ha fatto grande il Chelsea.

martedì 20 novembre 2012

“SPEZIALE INNOCENTE”. DASPO PER ARCIDIACONO (perché altri non hanno avuto lo stesso trattamento?)

Il questore di Catanzaro Guido Marino ha emesso un Daspo che impone tre anni lontano dagli stadi per l’attaccante del Cosenza calcio (serie D) Pietro Arcidiacono, 24 anni, di Catania, che sabato, per festeggiare un gol, ha esibito una maglia con la scritta «Speziale innocente» per solidarietà con l’ultras del Catania condannato in via definitiva per omicidio preterintenzionale per la morte dell’ispettore capo di polizia Filippo Raciti in occasione del derby col Palermo.
Arcidiacono aveva esultato con la maglietta in vista dopo avere segnato un gol, provocando una ridda di reazioni. Prima le forti critiche da parte delle organizzazioni sindacali di polizia, poi la sospensione del giocatore da parte della società, fino alla trasmissione degli atti alla Procura federale da parte del Dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti
Credo che ci siano pochi dubbi sul fatto che il gesto dell’attaccante rossoblu sia stato molto stupido. Alla luce di ciò che avvenne quasi sei anni fa e considerando la sentenza definitiva arrivata pochi giorni fa, credo proprio che avremmo fatto a meno di questo gesto.

lunedì 19 novembre 2012

I NOSTRI DEMERITI E L'INADEGUATEZZA (?) ARBITRALE

Non sempre nel calcio le partite finiscono come meriterebbero di finire. La Lazio per esempio sabato sera meritava di perdere eppure ha portato a casa un punto prezioso. Fa parte del calcio. Giochi male, meriti di perdere e invece al 90esimo trovi il rimpallo che ti fa conquistare i tre punti.

Per analizzare la partita di ieri bisogna dividerla tra “come meritava di finire” e “come poteva finire”.
Inter-Cagliari ieri pomeriggio meritava di finire in parità e se c’era una squadra che meritava i tre punti era sicuramente la squadra ospite. L’Inter dopo una buona partenza si è addormentata, ha subito il gioco avversario, ha corso parecchi pericoli difensivi e ha preso due gol per disattenzioni difensive (anche se il secondo gol del Cagliari era viziato da un fallo di mano di Sau perciò andava annullato). Purtroppo c’è ben poco da salvare nella prestazione dei ragazzi nerazzurri di ieri pomeriggio. E se Bergamo era stato considerato un passo falso, quello di ieri inizia ad essere un preoccupante campanello d’allarme. La serie di vittorie consecutive prima e la vittoria a Torino dopo, ci avevano convinto di essere una squadra forte, capace di poter tener testa alla Juventus capolista.

domenica 18 novembre 2012

INDECENZA INFINITA, L'ARBITRO FRENA ANCORA L'INTER

 
Serie A 2012-2013 – 13^ Giornata
INTER - CAGLIARI 2 - 2
10' PALACIO - 43' Sau - 66' Sau – 82’ Astori (aut.)

INTER (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus (28' st Coutinho); Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Palacio, Milito, Cassano (37' st Alvarez).
A disposizione: Castellazzi, Belec, Silvestre, Mariga, Pereira, Mbaye, Duncan, Jonathan, Romanò.
All: Stramaccioni.
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Rossettini, Astori, Avelar; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu; Sau (29' st Ibarbo), Nenè (37' pt Pinilla).
A disposizione: Avramov, Thiago Ribeiro, Perico, Casarini.
All. Pulga.
ARBITRO: Giacomelli di Trieste.

Per la terza gara consecutiva un episodio arbitrale discutibile ci penalizza e frena la nostra marcia. Se due indizi fanno una prova, figuriamoci tre. E dopo il gol in netto fuorigioco di Torino e il rigore regalato all’Atalanta ecco il rigore negato all’Inter. Chiaro sintomo che questo scudetto non deve prendere una strada diversa da Torino.
Stramaccioni recupera Samuel e Ranocchia e così ripropone il 3-4-3 che tanto sta facendo bene. La partita è subito viva e l’Inter va in vantaggio dopo appena 10 minuti con Palacio che, ben imbeccato da un cross di Cassano, di testa spedisce in rete il gol del vantaggio. L’Inter ha però il demerito di abbassare i ritmi e di accontentarsi del vantaggio minimo invece di cercare di chiudere la partita. Il Cagliari, per nulla intimorito dallo svantaggio, macina calcio e si rende pericoloso a più riprese con Handanovic che deve fare gli straordinari. I sardi a pochi minuti dall’intervallo trovano il gol del meritato pareggio con Sau su cross di Cossu e disattenzione difensiva dei nerazzurri. Si va al riposo con il risultato di parità e con un Cagliari che ha fatto decisamente meglio dell’Inter.

sabato 17 novembre 2012

RIALZARSI DOPO LA CADUTA

“Non è forte chi non cade mai, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi” (Johann Wolfgang Von Goethe).
Io domani giocherei così.
Cadere si può, qualche volta è anche utile, ma a patto di rialzarsi subito. Dopo la sconfitta di Bergamo l’Inter è chiamata al pronto riscatto. Anche perché il doppio pareggio nei due anticipi (Juventus-Lazio è finita a reti bianche mentre il Napoli si è fatto recuperare due reti da El Shaarawy dopo essere andato sul 2-0) ci impongono di conquistare i tre punti per continuare ad alimentare eventuali speranze tricolori.

Stramaccioni recupera Ranocchia, Samuel e Coutinho (e tra i convocati si rivede anche Mariga) ma è da verificare se saranno pronti a scendere in campo (e su questo ho qualche dubbio). Il brasiliano quasi certamente giocherà uno spezzone nel finale mentre per i due difensori l’ipotesi è di schierarli dall’inizio. Se le due colonne della nostra difesa giocheranno titolari, scontato il ritorno alla difesa a tre. In caso contrario quasi certo l’utilizzo della difesa a quattro. Potrebbe (e personalmente me lo auguro) finalmente scattare l’ora di Duncan. Il centrocampista ghanese in settimana ha esordito con la sua Nazionale e meriterebbe sicuramente una chance. Che domani, complice le tante assenze in mezzo al campo, sia la volta buona?

Palla al Centro. E' IL WEEKEND DEI GRANDI DERBY

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Ostacolo Lazio per la Juventus ma è decisamente un fine settimana all’insegna dei derby. Da Genova a Londra (Arsenal-Tottenham) passando per Siviglia, Belgrado e Padova. Ad ognuno la sua stracittadina. Sfide al vertice in Polonia e Bulgaria.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 
SERIE A - 13^ Giornata
Altro sabato ricco che apre il weekend di calcio. La Juventus ospita la Lazio che spera di emulare l’Inter mentre il Milan va a Napoli. Tra le sfide più interessanti della domenica Inter-Cagliari, con i nerazzurri attesi dal pronto riscatto e Fiorentina-Atalanta. Domenica sera occhi puntati sul derby della Lanterna. Chiude la giornata Roma-Torino nel posticipo di lunedì sera.
Sabato 17 novembre ore 18.00
JUVENTUS-LAZIO
Sabato 17 novembre ore 20.45
NAPOLI-MILAN

venerdì 16 novembre 2012

LA GUERRA DEGLI ANTO', TRA MORALITA' E QUAQUARAQUA'

In principio fu Cassano, uno che quando parla spesso lo fa senza filtri, senza autocensurarsi. Pensa una cosa e la dice con la schiettezza di un bambino di sei anni. E così in un’intervista da Fabio Fazio dice "La Juventus l'ho rifiutata tre volte. Lì vogliono solo soldatini, che vanno sempre dritti. Io sono uno che spesso esco dai binari".
Affermazione che fa indignare il popolo bianconero e Bonucci, sentitosi chiamato in causa, giustamente risponde su twitter “Professionisti non soldatini”. Tutto finito? Macché.
Antonio Conte nella chat con i tifosi risponde indirettamente "Ci sono soldatini alla Juve? No, qui ci sono professionisti seri e impeccabili. (…) Se dietro l'uomo c'è solo un chiacchierone allora preferiamo lasciare questo giocatore agli altri".
Branca, dirigente nerazzurro, coglie la palla al balzo. “Lo ringraziamo di lasciarci certi tipi di giocatori”. Ma la miccia è stata accesa e Cassano non si fa pregare, in un'intervista a Sport Mediaset, risponde secco al tecnico pugliese: "Quaquaraquà non sono io, ma lui che è stato squalificato per omessa denuncia. Ho fatto tante cassanate nella mia carriera e per questo sono stato squalificato. Se lui viene a parlare di moralità a me è finito il mondo. Lui che è stato squalificato per omessa denuncia".

giovedì 15 novembre 2012

58 CENTESIMI DI VERGOGNA

Vendesi terreno a 58 centesimi al mq. Lo so, la cosa vi farà ridere come del resto ha fatto ridere me. Un terreno edificabile a 58 centesimi al mq dove lo trovi? (io per un terreno agricolo  ho speso molto di più). Semplice, a Torino. Sì, proprio così. Nel capoluogo piemontese c’è una zona adiacente lo Juventus Stadium nota come l’area residenziale della Continassa che la Juventus ha comprato (o per meglio dire ha affittato) per 58 centesimi al mq.
Un’area di 180 metri quadrati che il club bianconero utilizzerà per costruire campi di allenamento per la prima squadra, un albergo, servizi (e una possibile multisala cinematografica), un centro benessere. In più verranno ospitate residenze per 12 mila metri quadri. Il tutto costerà 0,58 euro al metro quadrato all’anno, per 99 anni (non vorremmo correre il rischio che causa inflazione il prezzo dei terreni edificabili nel corso degli anni subisca degli aumenti).
Non che fosse una novità da quelle parti. A quanto pare anche l’area su cui sorge lo Juventus Stadium fu ceduto più o meno allo stesso prezzo. Tra l’altro già all’epoca la Juventus aveva presentato un progetto per l’area della Continassa che comprendeva tutta la zona interessata ad eccezione di uno spazio che, nelle intenzioni del comune di Torino, doveva essere realizzato l’Arena Rock.

mercoledì 14 novembre 2012

BELLA LA GIOVANE ITALIA MA A VINCERE E' LA FRANCIA

AMICHEVOLE
ITALIA-FRANCIA 1-2
64’ El Shaarawy – 36’ Valbuena – 66’ Gomis
Italia (4-3-3): Sirigu; Maggio, Barzagli (46' st. Bonucci), Chiellini, Balzaretti; Montolivo (47' Florenzi), Verratti (47' Pirlo), Marchisio (47' Giaccherini); Candreva (70' Giovinco), Balotelli, El Shaarawy (73' Diamanti).
A disp.: Buffon, De Sanctis, Astori, Peluso, Santon, Destro, Viviano. All. Prandelli
Francia (4-3-3): Lloris; Debuchy (47' Reveillere), Sakho, Koscielny, Evra; Capoue (80' Gonalons), Matuidi, Sissoko; Valbuena (72' Gourcouff), Giroud (61' Menez), Ribery (61' Gomis).
A disp.: Mandanda, Landreau; Rami, Yanga-Mbiwa, Tremoulinas; Cabaye, Payet. All.: Deschamps
Arbitro: Alberto Undiano Mallenco (Esp)

Italia-Francia non è mai stata una partita come tante e forse nemmeno pretende di esserlo. Italia-Francia è il rigore di Di Biagio sulla traversa, è il golden gol di Trezeguet, è la testata di Zidane a Materazzi, è il cielo azzurro sopra Berlino. Italia-Francia è un po’ come Inter-Juventus, ovvero quelle sfide che non vorresti perdere mai. Nemmeno quando si tratta di una semplice amichevole.
E di amichevole si trattava questa sera a Parma dove gli azzurri di Prandelli e i galletti di Deschamps si sono affrontati. Ad avere la meglio sono stati i transalpini ma per ampi tratti abbiamo visto una buona Italia.
Prandelli punta sui giovani con Verratti a fare il vice-Pirlo e Balotelli ed El Shaarawy in avanti.
La prima occasione è per l’Italia: Verratti imposta, El Shaarawy fa la sponda e Balotelli conclude. Con una sassata da playstation. Palla sulla traversa. Da stupirsi che abbia retto il colpo.

martedì 13 novembre 2012

ALLA RICERCA DEL TERZINO PERDUTO

Bergomi, Cabrini e Maldini. Terzini d'altri tempi
A lanciare l’allarme è stato Delio Rossi qualche tempo fa. “La difesa a 3? Non è una moda, ma un’esigenza. Bisogna adottarla perché mancano i terzini buoni”.
Stai a vedere, insomma, che abbagliati dagli Asamoah e dai Cuadrado, non ci eravamo accorti che stavamo leggendo al contrario il rapporto di causa-effetto.
Esigenza, e non moda. Necessità anziché virtù, ecco cos’è la difesa a 3.
E in effetti viene da chiedersi: che fine hanno fatto quei bei terzini di un tempo, alla Cabrini o alla Benarrivo? Dove sono i nuovi Maldini e gli eredi di Bergomi? Spariti, ma non per colpa del 3-5-2.
Il terzino così come lo si intendeva un tempo è stato soppiantato da una nuova specie: l’esterno che copre tutta la fascia. Un ibrido - metà difensore e metà ala - creato sulla lavagnetta e sperimentato sul campo: Rosi nel 3-5-2 del Parma (nelle giovanili della Roma nasce terzino), Lichtsteiner (terzino destro nella Lazio) in quello di Conte, e poi Maggio, Morganella, Nagatomo, Basta…
Tutta gente con due polmoni così, ben disposta a sacrificarsi, rigenerata dalla nuova “moda-esigenza” italiana di difendere a 3.

lunedì 12 novembre 2012

A VOLTE CAPITA ANCHE DI PERDERE (non facciamone un dramma)

Doveva succedere prima o poi. E’ successo ieri sera. Non ditemi che pensavate di vincerle tutte da qui fino a fine stagione (anche se l’idea non ci sarebbe dispiaciuta).
Dopo una vittoria in quel di Torino e una qualificazione al turno successivo di Europa League può starci che molli un po’ la presa, che ti rilassi un attimo. E che perdi la prima partita in trasferta della stagione. La prima dopo 10 vittorie consecutive. E questa cosa la sottolineerei, soprattutto per i soliti pessimisti che si piangono addosso. Un passaggio a vuoto ogni 10 vittorie ci può stare, anzi quasi ci metterei la firma per perdere una partita ogni 10 vittorie (per dire, in campionato vorrebbe dire perderne 3 con la seria possibilità di portare a casa quel famoso triangolino…).
L’Inter vista ieri sera mi è piaciuta poco e l’ho anche scritto a caldo. Però non ne farei un dramma. Capita. Capita che fai un po’ troppi errori difensivi, capita che un tuo difensore centrale sbagli tutto per 90 minuti, capita che l’arbitro assegni un rigore che poteva starci ma che non era scandaloso non assegnare (mi auguro che magari la prossima volta in un episodio uguale a nostro sfavore il rigore non venga fischiato), capita che per una sera tutto giri male e che torni a casa a mani vuote.

domenica 11 novembre 2012

FRENATA INTER, K.O. (meritato...) A BERGAMO

Serie A 2012-2013 – 12^ Giornata
ATALANTA - INTER 3 - 2
9′ Bonaventura - 56′ GUARIN - 60′ Denis - 67′ Denis (rig.) - 84′ PALACIO


ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Carmona (83′ Cazzola), Cigarini (72′ Biondini), Bonaventura; Moralez; Denis (77′ Parra).
A disp.: Frezzolini, Polito, Ferri, Lucchini, Brivio, Matheu, De Luca, Troisi, Marilungo.
All.: Colantuono.
INTER (4-3-2-1): Handanovic; Zanetti (78′ Livaja), Silvestre, Juan Jesus, Nagatomo; Guarin, Gargano, Cambiasso (72′ Alvarez); Palacio, Cassano (72′ Pereira); Milito.
A disp.: Castellazzi, Belec, Mbaye, Romanò, Benassi, Duncan.
All.: Andrea Stramaccioni.
Arbitro: Antonio Damato di Barletta.

Prima o poi doveva succedere ed è successo stasera. L’Inter perde a Bergamo mettendo in mostra evidenti lacune dettate anche dalle molte assenze.
Stramaccioni si presenta con il 4-3-3. Zanetti e Nagatomo esterni difensivi, con Juan Jesus e Silvestre centrali, Cambiasso, Guarin e Gargano in mezzo con Cassano, Palacio e Milito in avanti.
E’ l’Inter a partire bene nei primissimi minuti ma al minuto 9, al primo affondo Bonaventura si infila nella difesa nerazzurra e di testa mette dentro il gol del vantaggio. L’Inter è incapace di reagire mentre l’Atalanta acquista sicurezza e chiude bene gli spazi. Consigli compie due miracoli su Palacio mentre Denis si fuma un gol a porta vuota.
Il primo tempo si chiude sull’1-0. Nella ripresa l’Atalanta allarga le maglie e l’Inter trova il pareggio su una punizione di Guarin con un missile su cui Consigli nulla può.

ALLA CONQUISTA DEI TRE PUNTI CON L'INFERMERIA AFFOLLATA

Portieri: Handanovic, Castellazzi, Belec;
Difensori: Zanetti, Silvestre, Pereira, Mbaye, Juan Jesus, Jonathan, Nagatomo;
Centrocampisti: Alvarez, Guarin, Cambiasso, Gargano, Benassi, Duncan, Romanò;
Attaccanti: Palacio, Milito, Livaja, Cassano.
Sono partito dai convocati per dare l’idea del fatto che l’Inter, forse per la prima volta in questa stagione, è in piena emergenza.
Un po’ in tutti i ruoli siamo con gli uomini contati. E se questo non è una novità per l’attacco con Sneijder e Coutinho già infortunati da un po’, lo stesso non possiamo dire del centrocampo e soprattutto della difesa dove, in un solo colpo, con l’infortunio di Samuel e Ranocchia, ci sono venuti a mancare due terzi della difesa titolare (qualche maledizione juventina post-inculata ha fatto effetto…).
Questo costringerà Stramaccioni ad arretrare Cambiasso sulla linea difensiva insieme a Silvestre e Juan Jesus oppure a tornare alla difesa a quattro. Forse sarebbe il caso di lanciare dal primo minuto Alvarez, magari come trequartista dietro due punte. E non mi sento di escludere che nel corso della partita ci possa essere spazio per Mbaye, Duncan o Romanò.

sabato 10 novembre 2012

Palla al Centro. ROMA SI FERMA, C'E' IL DERBY

PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
E’ il weekend del derby romano in Italia. Ma anche della pronta riscossa di Juventus e Chelsea e della sfida al vertice in Germania. Spazio anche alle imbattute in Europa e chi guida la classifica in giro per l’Europa.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 

SERIE A - 12^ GIORNATA
La sfida più attesa è il derby di Roma che andrà in scena domani pomeriggio all’Olimpico. La Juventus, dopo aver perso l’imbattibilità, è attesa dal riscatto contro il Pescara. Trasferta ostica per l’Inter che va a Bergamo mentre il Milan ospita la sorprendente Fiorentina e il Napoli va a Genoa.
Sabato 10 novembre ore 18
CAGLIARI-CATANIA
Sabato 10 novembre ore 20.45
PESCARA-JUVENTUS

venerdì 9 novembre 2012

"SE VINCE L'INTER...". STORIA DI TORTE E DI PROMESSE

La torta di Juan
L'idea era nata per caso circa una settimana fa. Con Juan e Il Genio avevamo deciso di passare una serata insieme come non succedeva da questa estate. Cinema (Viva l'Italia, film che vi consiglio vivamente) e poi al solito pub. Una bionda (intesa come birra...) ad accompagnare spiedini di pollo e chili con carne (che io e Juan volevamo assaggiare già da un pò) e a parlare un po’ di tutto. Della bionda (intesa come ragazza...) del tavolo di fronte, della musica degli Anni '70, dei prodotti che stavamo mangiando. E inevitabilmente il discorso è finito lì: l'Inter. A due giorni dalla sfida tra Juventus-Inter puoi parlare di tutto ma la testa e il cuore finiscono per forza lì. Chissà se ce la faremo, speriamo che l'arbitro non faccia cazzate, noi stiamo meglio fisicamente e così via.
E così tra una frase e l'altra, Juan quasi scherzando lancia la provocazione. Mostrandoci una foto sul suo smartphone raffigurante una enorme torta nerazzurra ha detto "Se vinciamo a Torino la faccio fare uguale e ce la mangiamo insieme".

giovedì 8 novembre 2012

E' UN'INTER DA DIECI E LODE

EUROPA LEAGUE – Girone H Quarta Giornata
PARTIZAN - INTER 1 - 3
51’ PALACIO – 70’ PALACIO – 86’ GUARIN – 90’ Tomic

PARTIZAN BELGRADO (4-2-3-1): Petrovic; Miljkovic, Ostojic, Ivanov, Lazevski; Medo (10' st M. Scepovic), Smiljanic; L. Markovic, Ilic (dal 30' p.t. Jojic), Tomic, S. Scepovic (dal 24' s.t. Mitrovic).
A disp.: R. Ilic, Volkov, Sretenovic, Ninkovic.
All.: Vermezovic.
INTER (4-5-1): Handanovic; Jonathan, Silvestre, Juan Jesus, Nagatomo (1' st Palacio); Zanetti, Guarin, Cambiasso, Mudingayi (dal 14' p.t. Gargano), Pereira; Livaja (77' Cassano).
A disp.: Castellazzi, Pasa, Romanò, Milito.
All.: Stramaccioni.
ARBITRO: Pereira Gomes (Por).

Inter nel segno del 10. Nella bolgia di Belgrado gli uomini di Stramaccioni battono i padroni di casa conquistando la decima vittoria consecutiva e la decima vittoria consecutiva in trasferta. E con 10 punti conquista la qualificazione ai sedicesimi con due turni di anticipo.
Stramaccioni presenta un’Inter molto coperta (4-5-1 il modulo scelto) e molte seconde linee. In difesa Jonathan e Nagatomo sono gli esterni mentre Silvestre affianca Juan Jesus al centro. A centrocampo Zanetti e Pereira esterni e Cambiasso, Mudingayi e Guarin in mezzo con Livaja unica punta.

E’ un’Inter molto coperta e la partita la fa praticamente sempre il Partizan. I padroni di casa a metà tempo hanno due occasioni molto ghiotte per andare in vantaggio ma trovano sulla loro strada un Handanovic in versione saracinesca inespugnabile. E’ solo grazie al portiere sloveno se l’Inter va al riposo sullo 0-0.

mercoledì 7 novembre 2012

IL SOLE DENTRO, FILM-DENUNCIA SUI MINORI NEL CALCIO

Due storie raccontate in parallelo, una vera, l'altra inventata, ma tratta da vicende reali, che accendono le luci sul vergognoso sfruttamento dei minori nel mondo del calcio e richiamano l'attenzione sulle tragedie dell'Africa, dalla miseria al dramma vissuto dai profughi. Il film "Il sole dentro", di Paolo Bianchini, che uscirà nelle sale il prossimo 15 novembre, si presenta come una dura denuncia sociale, con interpreti famosi, come Angela Finocchiaro e Francesco Salvi, e attori esordienti.
La storia vera è quella del lungo viaggio di Yaguine e Fodè, due adolescenti guineani che nel 1999 hanno scritto a nome di tutti i bambini e i ragazzi africani una lettera indirizzata “Alle loro Eccellenze i membri e responsabili dell’Europa“.
Nella lettera i due ragazzi chiedono aiuto per avere scuole, cibo, cure. Con la lettera in tasca Yaguine e Fodè si nascondono nel vano del carrello di un aereo diretto a Bruxelles ed inizia così il loro straordinario viaggio della speranza che si concluderà tragicamente.

martedì 6 novembre 2012

TUTTOSPORT E MOGGI, CERTE PILLOLE NON VANNO GIU'

Ancora Juventus-Inter. Dopo 3 giorni dalla sfida vinta dai nerazzurri continua ancora a tener banco l’esito della gara. E se la gioia nerazzurra somiglia ad una candela che un po’ alla volta si sta spegnendo, ben accesa rimane l’amarezza juventina che, tramite dichiarazioni di ogni sorta, sfocia nel rosicamento.
Tra le tante dichiarazioni fatte in questi due giorni, due si elevano più in alto di tutte e arrivano da Tuttosport e da Luciano Moggi (e da chi se no…).
Partiamo dal giornale torinese che il 21 marzo scriveva “Il Milan non ha assolutamente violato lo Juventus Stadium. La partita è finita 2 a 2, a nulla servono le lamentele dei rossoneri che rivendicano la vittoria nei novanta minuti regolamentari.
Ma domenica, per non dare soddisfazione al popolo nerazzurro, cambia versione “L’Inter non è assolutamente la prima squadra a violare lo Juventus Stadium, già il Milan lo scorso marzo era riuscito nell’impresa battendo la Juve 2-1 in coppa Italia nei novanta minuti regolamentari.
Coerenza questa sconosciuta… Del resto stiamo parlando di un giornale sportivo che in una nazione serie nemmeno esisterebbe.

lunedì 5 novembre 2012

NOI VIVIAMO PER QUESTE SERATE (Juventus-Inter vista dal divano)

Cosa vuoi? Prendo il formaggio? Crudo o cotto?”. Mamma che prepara una cena leggera riesce a mettermi ansia, come se non bastasse già l’ansia del pre gara. Cenare è l’ultimo dei miei pensieri. Sono tranquillo, ma solo all’apparenza. Come si fa ad essere tranquillo prima di Juventus-Inter?
La composta esultanza di Entius al gol di Palacio
Accontentando la richiesta di Juan (che non è Jesus…) mi presento lì alle 20 e 15. E per sdrammatizzare esordisco dicendo “Tranquilli, tanto stasera non ce la faranno vincere” beccandomi il primo vaffa di Juan mentre Dos Santos è d’accordo con me.
Alle 20.44 siamo tutti lì davanti alla televisione io, Juan, Dos Santos e il Genio. Tutti pronti e concentrati. E tesi come corde di violino, tanto che nessuno riesce a sedersi.
Pronti, via e Vidal la butta dentro. Noooooooo. Il replay mostra un evidentissimo fuorigioco e allora via con le imprecazioni. Palacio pareggia. Gooolll. Ma l’arbitro annulla per fuorigioco strozzando in gola il nostro urlo. L’arbitraggio ci lascia perplessi. Licthtsteiner fa un fallaccio su Palacio, Tagliavento sorvola. Iniziamo a urlare imprecazioni e maledire la terna arbitrale apostrofandolo con aggettivi che vi risparmio. Dos Santos incazzatissimo esce dalla stanza (rientrerà dopo 10 minuti).

domenica 4 novembre 2012

STRAMAINTER, LA SPENSIERATA CORAZZATA CON LE PALLE

Qualcuno ieri sera l’ha definita “spensieratezza tattica”, io invece la definirei “avere palle”. Sì, perché non è da tutti andare a Torino a giocarsela con tre attaccanti di ruolo. Nel prepartita discutendo con i miei amici di tifo dicevamo “Ha avuto palle nel presentarsi con le tre punte. Poi magari perdiamo malamente e tutti gli daranno dell’imbecille però bisognerebbe rendere merito al coraggio che ha avuto”.
Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, Stramaccioni ha dimostrato una volta per tutti di essere all’altezza del ruolo assegnatogli. E’ uno che prepara le gare con attenzione (in questo ricorda molto Mourinho), che è capace di leggere le partite in corso, che sa come motivare e compattare il gruppo. In molti rivedono in lui Mourinho, io invece credo che lo Special One e Strama siano diversi in più punti. Uno su tutti, Mou ieri sera dopo gli episodi avversi avrebbe infiammato la situazione con gesti e atteggiamenti plateali. Invece Strama ha mantenuto la calma, non si è alterato, ha protestato nei limiti con il quarto uomo. E soprattutto ha trasmesso la stessa tranquillità alla squadra che nonostante gol in fuorigioco ed espulsione mancata non si è disunita e non si è innervosita e non è andata incontro ad una figuraccia.

sabato 3 novembre 2012

INTER DA SOGNO, BATTUTA LA JUVE (e anche la terna arbitrale)

Serie A 2012-2013 – 11^ Giornata 
JUVENTUS - INTER 1 - 3
18'' Vidal – 59' MILITO (rig.) - 75' MILITO - 89' PALACIO

JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dal 37’ s.t. Caceres, dal 33’ s.t. Quagliarella), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic (dal 1’ s.t. Bendtner), Giovinco.
A disp.: Storari, Rubinho, Marrone, Lucio, Isla, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Matri.
All. Alessio (Conte squalificato).
INTER (3-4-3): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Palacio, Milito (dal 35’ s.t. Mudingayi), Cassano (dal 24’ s.t. Guarin).
A disp.: Castellacci, Belec, Pereira, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Alvarez, Duncan, Livaja.
All.: Stramaccioni
ARBITRO: Tagliavento.

Nonostante un arbitraggio che nel primo tempo ne ha combinato di cotte e di crude provando in tutti i modi a far vincere la Juventus, l’Inter esce dallo Juventus Stadium con lo scalpo del nemico ponendo fine all’imbattibilità bianconera dopo 49 gare.
Stramaccioni alla fine opta per un 3-4-3 con il trio delle meraviglie là davanti. L’Inter ci mette pochi secondi a capire che aria tira a Torino. I bianconeri infatti hanno una partenza bruciante andando subito in gol dopo 18 secondi. Ma l’azione è viziata da un fuorigioco di Asamoah di almeno 2-3 metri che avrebbe visto anche Ray Charles girato di spalle. Invece né Tagliavento né il guardalinee Preti vedono nulla. Juve in vantaggio e partita subito in salita per l’Inter. Lo shock è forte e l’Inter ci mette un po’ per rimettersi in carreggiata. Palacio pareggia di testa ma è in fuorigioco di pochi centimetri.

JUVENTUS-INTER, TRA PENSIERI STUPENDI E TIMORI ARBITRALI

Espugnare lo Juventus Stadium. Andare lì e vincere, non importa come, va benissimo anche un rigore inesistente in fuorigioco al 94esimo. Cari cuori nerazzurri, ditemi che non ci avete pensato anche voi. Ditemi che non vi ha minimamente sfiorato l’idea di porre fine all’imbattibilità bianconera, di riuscire a batterli.
Poi magari la realtà è un’altra. Perché loro sono più forti, perché noi siamo una squadra “work in progress”, perché quando affrontiamo la Juventus (soprattutto a Torino) è come se diventassimo un’altra squadra. Però quel pensiero ci ha sfiorato in queste ore e pazienza se magari non succederà.
Stramaccioni recupera Juan Jesus dopo la squalifica quindi è quasi scontato che dietro giocherà con la difesa a tre. I dubbi riguardano il centrocampo e l’attacco. Rinfoltire la mediana con cinque uomini o varare un’Inter a trazione anteriore schierando il tiro delle meraviglie? Sono certo che anche stavolta Stramaccioni saprà stupirci.
Di fronte non avremo una squadra qualunque, avremo la Juventus. E già questo dovrebbe essere sufficiente a dare il massimo e anche di più.

venerdì 2 novembre 2012

Palla al Centro. TUTTO PRONTO PER IL "CLASICO" D'ITALIA

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Grande attesa per il derby d’Italia che andrà in scena domani sera a Torino. Ma le grandi sfide, come ogni settimana, non mancheranno. Sfida tra le prime due della classe anche in Serie B, Manchester-Arsenal in Inghilterra, il “Clasico” in Georgia, sfide al vertice in Russia e Belgio.
Tutti i risultati in TEMPO REALE 

SERIE A – 11^ Giornata
Riflettori puntati sull’attesa sfida allo Juventus Stadium tra la capolista Juventus e la sorpresa Inter. Il Milan, nel primo anticipo di sabato, cerca il riscatto contro il Chievo. La Lazio va a Catania mentre il Napoli ospita il Torino. Sfide decisive per Ferrara (Sampdoria), Pioli (Bologna), Stroppa (Pescara) e Cosmi (Siena). Per tutti loro, in caso di sconfitta, l’incubo dell’esonero.
Sabato 3 novembre ore 18.00
MILAN-CHIEVO
Sabato 3 novembre ore 20.45
JUVENTUS-INTER

JUVENTUS-INTER, PER UN INTERISTA E'...


Ma tu, tu che ne sai? Tu che tifi per un'altra squadra, tu che porti nel cuore altri colori, tu che te ne stai comodamente a guardarla come fosse una partita qualunque, tu, proprio tu, che ne sai cos’è Juventus-Inter per un tifoso interista?
Perché per noi non è mai stata e mai sarà una partita qualunque. Per noi…
è il fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo non fischiato da Ceccarini,
è Gigi Simoni che entra in campo,
è il 5 maggio che sa di beffa ma anche di decisioni arbitrali discutibili nelle precedenti giornate,
è una vittoria per 3-1 dopo molto tempo,
è tuo fratello che stappa lo spumante per festeggiare,
è il compagno di banco juventino al liceo che ti prendeva sempre per i fondelli,
è Calciopoli che ci restituisce un pezzetto piccolissimo di tutto quello che ti è stato tolto,
è un Triplete gettato in faccia agli odiati rivali di sempre,