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domenica 30 settembre 2012

MILITO-CASSANO. FINALMENTE SAN SIRO PARLA NERAZZURRO

Serie A 2012-2013 – 6^ Giornata
INTER - FIORENTINA 2 - 1
17’ MILITO – 34’ CASSANO – 40’ Romulo

INTER (3-4-1-2) Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso (dal ’37’ s.t. Mudingayi), Nagatomo; Coutinho (dal ’26’ s.t. Alvarez); Cassano, Milito (dal ’40’ s.t. Guarin).
A disp.: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Bianchetti, Obi, Duncan, Pereira, Livaja.
All. Stramaccioni .
FIORENTINA (3-5-2) Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado (dal ’25’ s.t. Toni), Romulo, Pizarro, Borja Valero (dal ’37’ s.t. Migliaccio), Pasqual; Ljajic (dal ’1’ s.t. Fernandez), Jovetic.
A disp.: Neto, Lupatelli, Hegazy, Savic, Cassani, Olivera, Llama, Seferovic.
All. Montella
ARBITRO Giannoccaro di Lecce

Finalmente. L’Inter sfata il tabù di San Siro battendo 2-1 la Fiorentina dopo una partita giocata in modo davvero eccellente.
Stramaccioni sorprende tutti cambiando ancora modulo. Difesa a tre ma Cassano e Coutinho dietro Milito. A centrocampo un turno di riposo a Guarin con Zanetti, Cambiasso, Gargano e Nagatomo che compongono il quartetto di metà campo.

L’Inter si rende pericolosa dopo 12 minuti. Il tiro di Coutinho viene deviato da Tomovic in calcio d’angolo. Sulla battuta del corner Cambiasso spara al volo ma al lato. Al minuti 16 si sblocca il risultato. Accelerazione di Coutinho che arriva sul fondo e crossa, Viviano smanaccia, Rodriguez non riesce e rinviare, palla a Zanetti che crossa ma Rodriguez interviene col braccio. Rigore netto. Dal dischetto Milito porta in vantaggio l’Inter. Passano due minuti e il Principe sfiora il bis. Ranocchia per Cassano che controlla e dà a Milito, sombrero dell’attaccante argentino e tiro al volo che si stampa sulla traversa.

L'ENNESIMO TENTATIVO DI SFATARE IL TABU' DI SAN SIRO

Gli ultimi precedenti sono beneauguranti 12 vittorie nelle ultime 13 sfide di cui 10 nelle ultime 10 sfide. L’ultima volta che l’Inter non è uscita vittoriosa da San Siro contro la Fiorentina risale al 7 maggio 2000, uno 0-4 firmato da Chiesa (doppietta), Batistuta e Bressan.
Con questi numeri (che in fondo sono solo numeri visto che non più tardi di 7 giorni fa il Siena mai vittorioso con l’Inter ha sbancato San Siro con un netto 2-0) l’Inter si appresta stasera ad affrontare la Fiorentina di Montella.
I viola, come già ripetuto più volte nell’ultima settimana, sono una bella squadra, finora hanno fatto un bel campionato e nell’ultimo turno infrasettimanale hanno fermato la Juventus sullo 0-0 (meritando anche di vincere). Insomma non è per niente un buon cliente e probabilmente non l’avversario ideale per sfatare il tabù di San Siro che in questa stagione non ci ha mai visto vittoriosi (il Milan si è sbloccato mercoledì contro il Cagliari).
Stramaccioni, nonostante l’indisponibilità di Chivu sembrerebbe intenzionato a riproporre nuovamente il 3-5-2 confermando il trio difensivo Ranocchia-Samuel-Juan Jesus.

sabato 29 settembre 2012

Palla al Centro. ZEMAN-JUVE LA SFIDA E' GIA' INIZIATA

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Juventus-Roma in Italia e Arsenal-Chelsea in Inghilterra le sfide più attese per questo ultimo weekend di settembre. Grande attesa anche per il derby ceco.

Tutti i Risultati in TEMPO REALE
SERIE A – 6^ giornata
Sfida ricca di motivazioni la sfida tra Juventus-Roma. Dalle partite che hanno caratterizzato gli anni ’80 all’incontro/scontro tra i bianconeri e il grande nemico Zeman i motivi d’interesse non mancano. Trasferta tutt’altro semplice per il Napoli che affronta una Sampdoria in grande salute. L’Inter proverà a sfatare il tabù di San Siro mentre il Milan va a Parma.
Sabato 29 settembre ore 18.00
PARMA-MILAN
Sabato 29 settembre ore 20.45
JUVENTUS-ROMA

venerdì 28 settembre 2012

FAI GOAL CON POINX (2 biglietti per vedere l'Inter a soli 19 euro)

Vorrei rendervi partecipe di questa bella iniziativa che permette a 20 fortunati di assistere alle partite casalinghe dell’Inter a prezzi davvero modici. Credo che per Inter-Fiorentina di domenica non ci sia più la possibilità di approfittare di questa opportunità ma tenete d’occhio gli altri appuntamenti e… non fateveli sfuggire!!!
Poinx, gruppo d’acquisto on-line tutto italiano, ha deciso di conquistare i tifosi dell’Inter e non solo, offrendo a soli 19 euro 2 biglietti nel 2° Anello Arancio per assistere alle partite dell’Inter in uno degli stadi più famosi d’Italia: il Meazza. La prevendita sarà attiva una settimana prima del match e per ogni partita il numero di biglietti è limitato ai 10 più veloci che si aggiudicheranno l’offerta.
Il meccanismo di funzionamento è molto semplice. Una settimana prima della partita basterà accedere alla pagina dell’offerta all’indirizzo http://bit.ly/promo-biglietti-inter-19-euro.

giovedì 27 settembre 2012

TRE PUNTI BUONI MA C'E' MOLTO DA LAVORARE

L’Inter di ieri sera è ben lontano da un livello accettabile di “buona squadra”. Sarà la difesa a tre, sarà il fatto di giocare ogni tre giorni, sarà che là davanti è la desolazione a farla da padrona, ma l’Inter vista a Verona è stata abbastanza moscia (ho fatto parecchi sforzi per non appisolarmi, specie nel primo tempo). Eppure in questa stagione ci metterei la firma per partite così. Partite noiose, in cui giochi male, prendi parecchi rischi in difesa, il tuo portiere deve fare gli straordinari, ma alla fine portiamo a casa i tre punti. Diciamo la verità, vedere una squadra che fa un buon calcio è sempre piacevole ma a noi interessano i tre punti. Se ci fossero entrambe le condizioni sarebbe il top ma poiché non tutti possono essere il Barcellona, ci accontentiamo di essere brutti, provinciali (nel senso positivo, non nell’accezione negativa usata dai giornalisti), ma vincenti.
A dirla tutta ci metterei la firma anche sul fatto di arrivare alla quinta di ritorno con questo distacco dalla vetta (ok, l’ho sparata grossa. Se alla quinta di ritorno siamo a -4 dalla vetta significa che ci stiamo giocando lo scudetto e al momento noi, ad essere ottimisti, siamo da terzo posto).

mercoledì 26 settembre 2012

L'INTER DA TRASFERTA CORRE (fosse così anche in casa...)

Serie A 2012-2013 – 5^ Giornata
CHIEVO - INTER 0 - 2
43’ PEREIRA - 74’ CASSANO

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Dainelli, Cesar, N.Frey ; Vacek (24' st Cruzado), L.Rigoni, Hetemaj; M.Rigoni (31' st Stoian); Pellissier, Di Michele (17' st Samassa).
A disp.: Puggioni, Andreolli, Jozic, Viotti, Papp, Guana, Moscardelli, Thereau.
All. Di Carlo
INTER (3-5-2): Handanovic, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Nagatomo (23' st Gargano), Zanetti, Cambiasso (38' st Mudingayi), Guarin, Pereira; Sneijder (26' pt Cassano), Milito.
A disp.: Castellazzi, Belec, Jonathan, Chivu, Silvestre, Obi, Alvarez R., Livaja, Coutinho.
All.: Stramaccioni.
ARBITRO: Peruzzo di Schio.

Continua la marcia inarrestabile dell’Inter da trasferta che a Chievo vince la quinta partita consecutiva su cinque e non ha ancora subito gol. Ah, se avesse la stessa media anche in casa…
Stramaccioni, come preannunciato, prova la difesa a tre ma a sorpresa al centro del reparto difensivo c’è Samuel e non Chivu. Centrocampo folto con 5 elementi (Nagatomo e Pereira sugli esterni, Zanetti, Guarin e Cambiasso in mezzo) e il solo Sneijder a supporto di Milito. Il risultato è un’Inter attenta e ben coperta dietro ma piuttosto inesistente in avanti dove il Principe è troppo solo e male assistito.
Al 25esimo si fa male Sneijder, al suo posto entra Cassano. Nonostante l’Inter crei poco, a pochi minuti dall’intervallo va in vantaggio. Nagatomo scende a destra e senza guardare mette in mezzo dove trova Pereira, bravo a tagliare verso il centro in posizione dubbia e a infilare Sorrentino al primo tiro nello specchio.
Nella ripresa è il Chievo a fare la partita e sale in cattedra Handanovic con due-tre parate salva risultato.

BASTERA' LA DIFESA A TRE PER RISOLVERE I NOSTRI PROBLEMI?

No, non è una partita da ultima spiaggia. Però ci somiglia maledettamente. Il 26 settembre non è pensabile che una partita sia già da dentro o fuori ma con la Juventus a +7 da noi (complimenti alla Fiorentina che ieri sera ha fermato la capolista) la trasferta di stasera a Verona assume i contorni di una partita che potrebbe rivelarsi decisiva.
(Non mi sto contraddicendo rispetto a qualche giorno fa quando sostenevo che questa squadra non è competitiva. Semplicemente io credo che bisogna puntare alla vetta per sperare di arrivare nei primi posti. L’obiettivo è la zona Champions ma il punto di riferimento rimane la capolista.)
Stramaccioni, per correre ai ripari, sembra intenzionato a varare una difesa a tre con un centrocampo più folto che sostenga la difesa e supporti l’attacco. Idea tutta da verificare. La difesa a tre costò il posto a Gasperini e per quanto mi riguarda non mi ha mai entusiasmato più di tanto (tranne quando si tratta di utilizzarla al Fantacalcio…). Mi sembra una moda tutta italiana visto che nessuna delle big europee la utilizza (e ci sarà un motivo…).

martedì 25 settembre 2012

Palla Al Centro. ECCO IL PRIMO TURNO INFRASETTIMANALE

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Primo turno infrasettimanale della stagione per la Serie A. Sarà il big match Fiorentina-Juventus ad aprire la giornata questa sera. Domani tocca alle altre con Napoli-Lazio piatto forte della serata, le milanesi cercano il riscatto contro Cagliari e Chievo mentre la Roma ospita la Sampdoria (e sono già scintille tra Zeman e Ferrara, allenatore blucerchiato ed ex difensore della Juventus).
In Serie B, in campo stasera, il Vicenza proverà a fermare la marcia del Sassuolo capolista mentre il match clou è Varese-Verona.
Tutti i risultati in TEMPO REALE

Serie A – 5^ Giornata
Martedì 25 settembre ore 20.45
FIORENTINA-JUVENTUS

lunedì 24 settembre 2012

MA I TIFOSI DELL'INTER CHE COSA SI ASPETTAVANO?

Che Inter ci aspettavamo? Quali erano le nostre aspettative? Che obiettivi ci eravamo prefissati? Direi di partire da queste tre domande per analizzare la sconfitta subita contro il Siena. Perché se ci aspettavamo un’Inter competitiva, che lottasse per lo scudetto, che giocasse un buon calcio, che fosse coperta adeguatamente in tutti i ruoli, la sconfitta di Siena pesa. E anche tanto. Se invece le nostre attese riguardavano un’Inter in costruzione, con qualche lacuna in rosa, con un modulo di gioco ancora da assestare e tanti giocatori da adeguare, il tonfo casalingo contro il Siena assume un altro contorno.
Fatico a comprendere quelli che ieri fischiavano l’Inter. Ma voi cosa vi aspettavate? Davvero pensavate che fossimo una squadra quadrata che potesse già competere con Juventus e Napoli?
L’Inter di quest’anno, che piaccia o no, è questa. Un allenatore molto in gamba ma alle prime armi e quindi senza un adeguato bagaglio di esperienza (diamogli tempo, nessuno nasce già fenomeno), una rosa rimasta nel limbo tra ringiovanimento e mancato svecchiamento, una dirigenza che non ha ben capito come muoversi (sul mercato, nelle comunicazioni e in tutto il resto).

domenica 23 settembre 2012

MALEDIZIONE SAN SIRO? NO, MALEDIZIONE INTER

Serie A 2012-2013 – 4^ Giornata
INTER - SIENA 0 - 2
73’ Vergassola - 92’ Valiani

INTER (4-3-1-2): Handanovic; Nagatomo, Ranocchia, Juan Jesus, Pereira; Cambiasso, Gargano (dal 35' s.t. Coutinho), Guarin (dal 10' s.t. Alvarez); Sneijder; Cassano (dal 40' st Livaja), Milito.
A disp.: Castellazzi, Belec, Zanetti, Silvestre, Samuel, Jonathan, Bianchetti, Chivu, Duncan.
All: Stramaccioni.
SIENA (3-4-2-1): Pegolo; Neto, Paci, Felipe; Angelo; Vergassola, D'Agostino (dal 9' s.t. Rodriguez), Del Grosso; Rosina (dal 42' s.t. Sestu), Zé Eduardo (dal 33' s.t. Valiani); Calaiò.
A disp.: Farelli, Marini, Dellafiore, Martinez, Rubin, Verre, Paolucci, Bogdani..
All: Cosmi.
ARBITRO: Massa

Sono senza parole. L’Inter perde in casa col Siena dopo una partita dove ha dominato ma si è fatta infilare nel finale. Serviva la prova di maturità e soprattutto serviva sbloccarsi in casa dopo un ruolo di marcia in trasferta assolutamente impeccabile. Invece dopo aver rischiato di perdere con il Rubin Kazan giovedì in Europa League, oggi rimediamo la prima storica sconfitta con il Siena e facciamo due su due in casa in campionato (e sono già 5 partite stagionali in casa senza vittorie).

Continua la maledizione di San Siro? No, continua la maledizione dell’Inter. Una squadra con evidenti lacune a centrocampo e in attacco.

giovedì 20 settembre 2012

NAGATOMO SALVA L'INTER, CONTINUA IL TABU' DI SAN SIRO

EUROPA LEAGUE – Girone H Prima Giornata
INTER - RUBIN KAZAN 2 - 2
17' Ryazantsev - 39' LIVAJA - 84’ Rondon – 92’ NAGATOMO

INTER (4-3-3): Handanovic; Jonathan (dal 1’ s.t. Guarin), Ranocchia, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Gargano; Cassano (22’ s.t. Pereira), Livaja (al 15’ s.t. Milito), Coutinho.
A disp.: Belec, Silvestre, Juan Jesus, Sneijder.All. Stramaccioni.
RUBIN KAZAN (4-2-3-1): Ryzhikov; Kuzmin, Sharonov, Navas, Marcano; Natcho, Bocchetti (dal 36’ s.t. Kaleshin); Ryazantsev (dal 24’ s.t. Orbaiz), R. Eremenko, Karadeniz (dal 40’ s.t. Kasaev); Rondon
A disp.: Hanghighi, Davydov, Dyadyun, Tore.
All. Berdyev.
ARBITRO: Aytekin (Ger).

Continua il tabù San Siro per le milanesi. Anche contro il Rubin non riesce all’Inter di portare a casa i tre punti e anzi acciuffa il pari solo in extremis.
Stramaccioni attua un po’ di turnover. Cassano e Coutinho supportano l’unica punta Livaja, a centrocampo si rivede Gargano schierato insieme a Cambiasso e Zanetti mentre in difesa Samuel è titolare in mezzo con Ranocchia e Jonathan e Nagatomo sugli esterni.
Partenza sottotono dell’Inter con il reparto offensivo incapace di creare seri pericoli. L’unico a creare pericoli è Jonathan ma per noi. Come al minuto 16 quando stende in area Karadeniz. Rigore netto. Dal dischetto Handanovic fa il suo respingendo il tiro di Natcho ma Ryazantsev raccoglie la respinta del portiere sloveno e realizza l’1-0 per il Rubin. La reazione dell’Inter arriva a fatica. Jonathan perde l’occasione di riscattarsi dell’errore commesso facendosi respingere un tiro in area dopo aver indugiato troppo.

mercoledì 19 settembre 2012

INTER, PARTE L'ASSALTO ALL'EUROPA "MINORE"

Dopo il doppio turno preliminare (superato con qualche affanno) domani sera parte l’avventura nerazzurra in Europa League. Trofeo che non ci vedeva al via dalla stagione 2001-2002 (nella stagione 2003-04 fummo “declassati” dopo essere arrivati terzi nel girone di Champions League) e che ci ha visto trionfare tre volte negli anni ’90. L’ultima dei quali nel 1998 battendo in finale la Lazio (che quest’anno come allora partecipa alla nostra stessa competizione) con i gol di Ronaldo, Zamorano e un giocatore argentino che nel frattempo a colpi di prestazioni mostruose a dispetto dell’età che avanza, ha piazzato le tende ad Appiano Gentile e non vuole più andare via. Altri tempi. Era la prima Inter di Moratti e quello rimase per molti anni l’unico trofeo vinto dall’Inter morattiana. Poi… (vabbè il resto della storia lo sapete).

L’Inter del nuovo corso, l’Inter di Stramaccioni, riparte da qui, dalla competizione europea che le squadre italiane snobbano (con pesanti conseguenze sul ranking Fifa) e che invece le squadre delle altre nazioni prendono molto sul serio.

martedì 18 settembre 2012

OCCHIO STRAMA, LA GUERRA E' APPENA INIZIATA...

Ricevo e pubblico (con piacere) questa riflessione di Winnie sull’intervista di Stramaccioni nel dopo gara di Torino-Inter.
"Fammi dare del provinciale da chi?" La prima frase di Stramaccioni è già il preludio a quello che potrebbe succedere. Il giornalista di Mediaset Premium, Nando Sanvito gli appena fatto i complimenti per la vittoria e perché “non hai avuto paura di farti dare del provinciale”. (il tecnico romano appare infastidito e guardi dall’altra parte mentre parla il giornalista).
Ma l’esplosione arriva dopo ed è un incolpevole Cristiano Lucarelli (abbastanza impacciato nel ruolo di opinionista) a fornirgli l’assist” Non si offenda, mister, per la mentalità provinciale perché a me è piaciuto vedere l’Inter affrontare dal punto di vista motivazionale e di concentrazione il Torino allo stesso livello.”
E qui il buon Strama (come lo chiama Entius) coglie la palla al balzo ”Cristiano fai il bravo, dai, che già mi sono mozzicato la lingua per non rispondere male quando mi ha detto prima la mentalità provinciale” (con accento romano per rimarcare il concetto).

lunedì 17 settembre 2012

LA PERSONALITA' DI STRAMA E' IL SEGRETO DI QUESTA INTER

Ci sono partite e vittorie che vanno al di là del risultato. E a mio avviso Torino-Inter era una di queste. Dopo la brutta partita con la Roma (persa più per demeriti nostri che per meriti loro, come ha dimostrato anche il Bologna ieri) era importante dare un segnale di forza, di maturità. Dimostrare di non esserci persi dietro un’idea di ristrutturazione errata. Certe sconfitte sono salutari e col senno di poi credo che quei 3 gol subiti dalla Roma sono stati importanti per capire e correggere alcune cose che non andavano.

Stramaccioni ha imparato la lezione (il ragazzo impara in fretta, dentro e fuori dal rettangolo di gioco) e soprattutto gara dopo gara sta dimostrando di conoscere il suo mestiere di farlo discretamente bene. Certo quel 4-4-1-1 iniziale ha convinto poco un po’ tutti. Avevamo di fronte il Torino, mica il Real Madrid, schierare 6 difensori (Zanetti e Pereira sono due terzini) mi è sembrato un tantino esagerato però, ahimè, i fatti danno ragione al buon Strama e visti i risultati non c’è di che meravigliarsi se l’allenatore dell’Inter sia lui e non io.

domenica 16 settembre 2012

LA STRAMAINTER "MATA" IL TORO

Serie A 2012-2013 – 3^ Giornata
TORINO - INTER 0 - 2
13’ MILITO – 83’ CASSANO

TORINO (4-2-4): Gillet; Darmian, Glik, Ogbonna, Masiello; Brighi, Gazzi; Stevanovic (13' st Cerci), Sgrigna (13' st Meggiorini), Bianchi (31' st Sansone), Santana.
A disp.: Gomis, Rodriguez, D'Ambrosio, Basha, Di Cesare, Vives, Verdi. All. Ventura.
INTER (4-4-1-1): Handanovic; Jonathan (1' st Alvarez), Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo; Zanetti, Guarin (36' st Gargano), Cambiasso, Pereira; Sneijder (21' st Cassano); Milito.
A disp.: Castellazzi, Belec, Silvestre, Coutinho, Palacio, Samuel, Duncan, Bianchetti, Livaja.
All.: Stramaccioni.
ARBITRO: Banti di Livorno.

Dopo la sconfitta contro la Roma serviva una risposta e la risposta è arrivata: un secco 2-0 con cui l’Inter batte il Torino e porta a casa i tre punti.
Stramaccioni stupisce tutti presentandosi con un 4-4-1-1 ricco di novità. In difesa Jonathan e Pereira sono gli esterni mentre a sorpresa Juan Jesus affianca Ranocchia in mezzo, a centrocampo Zanetti, Cambiasso, Guarin e Nagatomo compongono la linea mediana da destra verso sinistra mentre in avanti Sneijder supporta l’unica punta (unica in tutti i sensi) Milito.
Un atteggiamento all’apparenza molto prudente che però permette ai nerazzurri di frenare il Torino. Partita che si mette bene per i nostri ragazzi poco prima del quarto d’ora di gioco. Jonathan pasticcia sulla trequarti avversaria, la palla rimbalza tra i giocatori granata e finisce sui piedi di Milito che da fuori area fa partire un missile che non lascia scampo a Gillet: 1-0 e il portiere belga viene trafitto per la prima volta in questa stagione.

RIUSCIRANNO I NOSTRI RAGAZZI A "MATARE" IL TORO?

Nove vittorie negli ultimi 11 incontri a Torino, otto vittorie se consideriamo le ultime otto sfide. Con questi precedenti andiamo stasera a Torino per la terza giornata del campionato.
L’Inter è reduce dalla brutta sconfitta casalinga subita contro la Roma ma in questa stagione ha sempre vinto nelle tre trasferte fin qui disputate.
Insomma i numeri sono dalla nostra parte. Ma, ahimè, i numeri non basteranno di certo per battere il Torino stasera.
Stramaccioni recupera Alvarez e soprattutto Handanovic chiamato a raccogliere la pesante eredità di Julio Cesar (piccola parentesi, ieri strepitoso contro il Chelsea). Con Palacio tornato acciaccato dall’impegno con la nazionale quasi certamente verrà confermato Cassano con Sneijder dietro Milito (lo ha lasciato intendere anche Stramaccioni ieri in conferenza stampa). A centrocampo Gargano, Guarin e Cambiasso formeranno il trio di metà campo mentre in difesa Pereira dovrebbe giocare a sinistra con capitan Zanetti a destra. In mezzo accanto al confermatissimo Ranocchia (sempre più un’intoccabile stramaccioniano) dovrebbe trovare una maglia da titolare Samuel (speriamo che la pausa gli abbia fatto bene).

sabato 15 settembre 2012

CIGARINI GOL. E' FESTA (doppiamente) NERAZZURRA

Serie A 2012-2013 – 3^ Giornata
Milan-Atalanta 0-1 64’ Cigarini
Ok, ridere delle disgrazie altrui quando tu non sei messo meglio non è certo il massimo. Però il tifoso è fatto così, gioisce delle proprie vittorie ma anche delle sconfitte altrui. E il Milan che perde in casa contro l’Atalanta per 1-0 (gol di Cigarini a metà della ripresa) bissando la sconfitta casalinga di tre settimane fa contro la Sampdoria mi fa enormemente piacere. Se poi pensiamo che i cugini rossoneri hanno perso contro una squadra nerazzurra la gioia e la goduria raddoppiano.
Talmente tanta era la goduria che l’ultimo quarto d’ora l’ho seguito con il commento di Pellegatti. E credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro, lascio a voi immaginare che telecronaca ho avuto il piacere di sentire (per non parlare dei soprannomi: “Hollywood Party” Constant e “Crema catalana” Bojan su tutti. Bah).

Palla al Centro. DOPO LA SOSTA SI RIPARTE IN TUTTA EUROPA

PALLA AL CENTRO Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Dopo la sosta per gli impegni della Nazionale riparte il campionato in tutta Europa. In Italia trasferta per Lazio e Juventus mentre il Napoli ospita il Parma. Impegni casalinghi per Milan e Roma mentre l’Inter chiude la giornata domani sera facendo visita al Torino di Ventura.
In Inghilterra derby londinese per la capolista Chelsea. In Spagna la rincorsa del Real Madrid riparte da Siviglia. In Germania e in Francia turno agevole per le prime della classe.
Tutti i Risultati in TEMPO REALE

SERIE A – 3^ Giornata
Sabato 15 settembre ore 18
PALERMO-CAGLIARI
Sabato 15 settembre ore 20.45
MILAN-ATALANTA

venerdì 14 settembre 2012

NON SIAMO UN POPOLO DA NAZIONALE

Non siamo un popolo da Nazionale. L’ha capito anche un vecchio zio che per 40 anni ha vissuto in Germania e durante la sua permanenza da emigrato le partite della “sua” Italia era l’unico momento di riscatto nazionale. Lui ama l’Italia (intesa come Nazionale) almeno quanto io amo l’Inter. Immaginatevi il suo stupore quando, tornato in Italia per godersi la pensione, ha scoperto con grande rammarico che a noi italiani della Nazionale non ce ne fregava un granché (non ha mai capito e accettato questa cosa ma col tempo si è adeguato).
Non siamo un popolo da Nazionale. Ormai gli impegni della Nazionale sono solo un fastidioso impiccio da sopportare 4-5 volte l’anno e ci riscopriamo “azzurri” solo ogni due anni in occasione di Mondiali ed Europei.
Non so chi ha inventato la pausa delle Nazionale ma se dovessi azzardare un’ipotesi direi che è stata sicuramente una donna. A chi giova la pausa della Nazionale se non alle nostre (forse dovrei dire “vostre”, io sono orgogliosamente single) fidanzate, compagne, mogli?

giovedì 13 settembre 2012

LA TRAGEDIA DI HILLSBOROUGH SI POTEVA EVITARE !!

Colpa degli hooligans. Per 23 anni si è creduto che i tifosi inglesi fossero i principali responsabili del disastro avvenuto il 15 aprile 1989 a Sheffield quando 96 tifosi del Liverpool persero la vita prima della semifinale di FA Cup tra Reds e Nottingham Forest.
Invece, 23 anni dopo, si scopre che la realtà dei fatti è tutt’altra: la polizia non ha agito nel modo corretto, i soccorsi non sono stati efficaci, le negligenze sono state occultate e le responsabilità sono state scaricate ingiustamente sui tifosi.
E’ quello che emerge da un report indipendente redatto in 18 mesi per provare a fare chiarezza sulla tragedia di Hillsborough.
Il contenuto del testo di 395 pagine redatto dall'Hillsborough Independent Panel, basato sull'analisi di 450.000 documenti raccolti da 80 diverse organizzazioni, è tale da spingere il premier britannico David Cameron a "chiedere scusa" ai parenti delle vittime per la "doppia ingiustizia: l'incapacità di proteggere le vite dei loro cari e l'imperdonabile attesa per arrivare alla verità".

mercoledì 12 settembre 2012

ZEMAN A RUOTA LIBERA "ABETE NEMICO DEL CALCIO"

"Abete non è nemico mio. E' nemico del calcio".
"Nel calcio c'è qualche miglioramento, ma temo che sia più per paura di essere scoperti che per convinzione. Servono più esempi positivi. Il calcio dovrebbe essere semplicità, bisogna vincere dimostrandosi superiori su campo e non fuori dal campo".
Moratti lo voleva all'Inter? "Molte parole, ma poi bisogna vedere se ci sono le condizioni per lavorare bene. E non parlo di giocatori da acquistare".
Le società di calcio "Non dovrebbero essere quotate in Borsa. I risultati mi danno ragione. Il calcio deve stare fuori dalla finanza e dalla politica”.
C’è una sola persona capace di non dire banalità quando parla: José Mourinho. Per due anni ha dato in pasto ai nostri giornalisti delle perle che probabilmente resteranno nella memoria collettiva (vabbé, solo quella nerazzurra, gli altri per comodità preferiranno dimenticare).
Nel momento in cui lo Special One è emigrato in Spagna, la nostra stampa è rimasta senza una preziosa fonte (ogni frase di Mourinho era un titolone da sparare a tutta pagina).

martedì 11 settembre 2012

SPENTA, SENZA IDEE E SENZA GIOCO. E' BRUTTA ITALIA

QUALIFICAZIONI MONDIALI 2014 – GRUPPO B
ITALIA-MALTA 2-0
5' Destro - 93’ Peluso

ITALIA (4-3-1-2): Buffon; Cassani, Barzagli, Bonucci, Peluso; Marchisio, Pirlo, Nocerino; Diamanti (1' st Insigne); Destro (37' st Giovinco), Osvaldo (24' st Pazzini). A disp.: De Sanctis, Sirigu, Acerbi, Maggio, Ogbonna, Giaccherini, Poli, Verratti, Borini. C.t.: Prandelli
MALTA (4-4-1-1): Hogg; Borg, Dimech, A.Agius, Muscat; Herrera, Sciberras, Briffa, Bogdanovic (24' Cohen); Schembri; Mifsud. A disp.: Haber, Gauci, Caruana, Azzopardi, Bajada, R.Fenech, Camilleri, P.Fenech, E.Agius, Barbara. C.t.: Ghedin
Arbitro: Munukka (Fin)

Prandelli è stato di parola. Aveva promesso che non ci sarebbero state goleade e così è stato. L’Italia infatti porta a casa i tre punti ma non brilla di certo e anzi è proprio Malta, allenata da Pietro Ghedin (allenatore in seconda dell’Italia dal 1996 al 2004), a fare un figurone.
Il commissario tecnico abbandona il 3-5-2 di stampo juventino e si affida al 4-3-1-2 con Diamanti trequartista dietro la coppia romanista Destro-Osvaldo.
Ed è proprio l’attaccante cresciuto nell’Inter a portare in vantaggio l’Italia dopo appena 5 minuti. Lancio lungo di un superlativo Marchisio per Destro che irrompe in area e piazza il pallone alle spalle del portiere Hogg. Il presagio che la partita possa finire con un risultato rotondo si spegne ben presto perché gli azzurri si accontentano del vantaggio minimo e si addormentano. I ritmi si abbassano, l’Italia non attacca, Malta non si scopre. Ne esce fuori una partita noiosa e soporifera.

SERIE B, FESTIVAL DI GOL ED EMOZIONI

LATO B – Appunti sulla Serie Cadetta
Forse non sarà il campionato più famoso del mondo, ma di sicuro è tra i più spettacolari. La Serie B 2012/13 regala emozioni anche senza Pescara, Torino e Sampdoria. Altro che campionato cadetto, un po' come in Premier o nella Liga non mancano il divertimento su tutti i campi e le grandi giocate. 
Nelle prime tre giornate nessuno 0-0, 30 gare giocate, 89 gol realizzati, quasi tre di media a partita, e campionato apertissimo.
Non ci sono più Juve, Napoli e Genoa come qualche anno fa, ma la Serie B è partita davvero alla grande. Tra i protagonisti di questo inizio c’è sicuramente il Sassuolo di Eusebio Di Francesco: gli emiliani sono primi in classifica a punteggio pieno, davanti a tutti anche nelle statistiche dei gol, addirittura otto fatti e soltanto uno subito. In trasferta due vittorie su due, e il bomber Leonardo Pavoletti primo nella classifica marcatori con 5 reti.

Molto bene anche Livorno, Varese e Bari: per via delle penalizzazioni però soltanto i toscani sono a punteggio pieno insieme al Sassuolo.

lunedì 10 settembre 2012

IL CALCIO EUROPEO VITTIMA DELL'INVASIONE DEGLI SCEICCHI

Hanno speso più di 400 milioni di euro in Europa e hanno proprietà calcistiche di primo livello nei maggiori campionati del Vecchio Continente. 
Sono i nuovi ricchi del calcio, gli sceicchi che stanno saccheggiando le rose dei top club europei (e non solo) per ingaggiare i migliori giocatori del momento. A suon di soldi e milioni improponibili per la maggior parte dei classici proprietari. Un’onda lunga che sta invadendo l’Europa e che ne destabilizza i parametri di compravendita, inquinando un mercato dettando tempi, nomi e soprattutto prezzi.
I club, non solo italiani, hanno dovuto fare scelte economiche ben precise che cavalcano parametri ferrei, pena l’esclusione dalle Coppe e ammende economiche per bilanci in passivo. Una morigeratezza cui hanno applaudito tutti, dai diretti interessati ai tifosi a chi del calcio non interessa nulla: si era arrivati a cifre troppo alte, ingaggi e spese fuori da ogni logica con le società calcistiche tenute in piedi da virtuosismi finanziari ai limiti della decenza.

domenica 9 settembre 2012

BARGIGGIA, CRISCITIELLO, LONGHI: CHI È IL PIÙ COGLIONE?

Un gruppo di tifosi interisti ha postato su twitter qualche giorno fa la foto che vedete sopra dove vengono raffigurati tre volti noti del giornalismo sportivo (o forse dovremmo dire della prostituzione intellettuale giornalistica sportiva…) con le rispettive cazzate che in tempi diversi hanno detto.
La foto era passata un po’ sotto traccia e allora ci ha pensato Carolina Marcialis, consorte di Antonio Cassano a darle un po’ di popolarità rispondendo sul suo profilo twitter al sondaggio : "Beh non c'è dubbio! Il numero 2 (riferito a Criscitiello, ndr) non ha rivali!".
E’ evidente che la rivelazione del giornalista di Sportitalia non è stata gradita dalla consorte del talento di Bari Vecchia, che ha così scelto di non andarci proprio per il sottile.
Considerando anche che a frase di Criscitiello è stata poi ampiamente smentita nei giorni successivi dai fatti e in particolar modo da un'immagine in cui Cassano è abbracciato sorridente al capitano Zanetti, mentre Milito se la ride.
Ma non c’è dubbio che la signora Cassano sia un po’ di parte perché a mio avviso la gara tra i tre giornalisti è davvero alla pari.

venerdì 7 settembre 2012

OSVALDO NON BASTA, LA BULGARIA FRENA L'ITALJUVE

QUALIFICAZIONI MONDIALI 2014 – GRUPPO B
BULGARIA-ITALIA 2-2
30' Manolev - 36' Osvaldo - 39' Osvaldo – 66’ Milanov

Bulgaria (4-3-3): Mihaylov; Y. Minev, Bodurov, Ivanov, V. Minev; Gadzhev (35' st Sarmov), Dyakov, G. Milanov; Manolev, Gargorov (17' st Mizanski), Popov (36' st Tonev ).
A disp.: Petrov, V. Stoyanov, I. Milanov, Alexandrov, Zanev, Galchev, I. Stoyanov, Rangelov, Genkov.
Ct.: Penev.
Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Ogbonna (23' st Peluso); Maggio, De Rossi, Pirlo, Marchisio, Giaccherini (19' st Diamanti); Giovinco (28' st Destro), Osvaldo.
A disp.: De Sanctis, Acerbi, Cassani, Nocerino, Poli, Verratti, Borini, Insigne, Pazzini.
Ct.: Prandelli.
Arbitro: Atkinson (Ing)

Il cammino dell’Italia nelle qualificazioni ai Mondiali 2014 parte in chiaroscuro con un pareggio (abbastanza fortunoso) in Bulgaria.
Prandelli si affida all’Ital-Juve. Sette bianconeri su undici in campo e soprattutto stesso modulo con la difesa a tre che non funziona in versione azzurro.
Il risultato è che la Bulgaria fa la partita e si rende pericolosa in più di un’occasione. Alla mezz’ora un bolide dai 20 metri di Manolev trafigge la porta di Buffon e porta in vantaggio la Nazionale bulgara. L’Italia è sempre più in confusione, quasi stordita, ma trova incredibilmente i gol per ribaltare la partita.
Al 36esimo Pablo Daniel Osvaldo capitalizza con un bel mancino la prima vera azione degli uomini di Prandelli. Osvaldo si ripete sfruttando un assist al bacio di Giaccherini e, complice una deviazione di Ivanov, insacca di testa. Gol fortunoso che ci permette di andare in vantaggio.

giovedì 6 settembre 2012

IL CASO VIERI E L'OCCASIONE BUONA PER SPARARE SULL'INTER

Mi pare di ricordare (l’ammetto ogni tanto ho qualche vuoto di memoria) un famoso detto che più o meno recitava “non importa che si parli bene o male di qualcosa, l’importante è che se ne parli”. Qualcuno ha avuto l’idea (per la verità, non troppo brillante) di mutarlo in “non importa cosa si dica dell’Inter, l’importante è che ne parli male”.
E quel gran simpaticone di Vieri ha preso la palla al volo (trattandosi di un attaccante viene spontaneo domandarsi chi gli ha fatto l’assist…) per gettare benzina sul fuoco e agitare le acque (fuoco, acqua, sto facendo un po’ di confusione…).
Riepiloghiamo i fatti per chi si è perso eventualmente qualcosa. Nel 2006, nell’ambito delle indagine sul dossier Tavaroli spunta fuori una vicenda riguardante l’Inter. Dal 2001 al 2004 i nerazzurri avrebbero fatto pedinare Bobo Vieri per via della sua condotta tutt’altro che in linea con la sua vita da sportivo (passava le notti in discoteca bevendo di tutto e presentandosi il giorno dopo agli allenamenti in condizioni pietose). L’attaccante nerazzurro ovviamente coglie la palla al balzo e chiede un risarcimento danni all’Inter e alla Telecom per danno morale e d’immagine e di procurata depressione per essere stato in qualche modo posto sotto controllo.

mercoledì 5 settembre 2012

CERCANDO LA LOGICA PRANDELLIANA NELLE CONVOCAZIONI

Ci sono momenti in cui fatico a capire alcune cose e allora mi farebbe piacere che qualcuno me le spiegasse, mi chiarisse le idee.
Per esempio le convocazioni azzurre. Ho grande stima di Prandelli, lo reputo un allenatore in gamba, uno che sa come valorizzare i giovani e mi sarebbe piaciuto vederlo sulla panchina dell’Inter.
Ma il buon Cesare negli ultimi mesi ha perso un po’ la bussola. Prima la nota vicenda Bonucci-Criscito con il terzino dello Zenit mandato a casa sulla base di un sospetto e il difensore bianconero regolarmente convocato nonostante la pesante accusa che aveva sulla testa (e prima che arrivasse il mago Merlino di turno a far sparire il tutto).
Ma il sospetto che fosse solo un caso isolato dettato dal momento delicato (stavamo andando a giocarci un Europeo e il ct azzurro non voleva privarsi di un elemento per lui importante) è svanito definitivamente con le ultime convocazioni.
Innanzitutto Cassano, lasciato a casa perché al 50-60 % e il commissario tecnico aveva bisogno di uomini al top.

martedì 4 settembre 2012

SE NO CHE GENTE SAREMMO SENZA IL SUO RICORDO

Ho sempre pensato che alcune persone non muoiono mai veramente. Persone che dopo la morte continuano a vivere nei ricordi di chi li ha incontrati, di chi li ha conosciuti, di chi ha avuto modo di apprezzarne pregi e difetti.
E se dopo sei anni siamo ancora qui a raccontare e parlare di Giacinto Facchetti vuol dire che il Cipe è ancora vivo perché continua a vivere nei nostri cuori.
Per questioni anagrafiche mi sono perso il Facchetti giocatore ma ho avuto modo di apprezzare il Facchetti dirigente (ricordo ancora il clamore che fece una sua espulsione a Firenze, lui che spiccava per signorilità e sportività). Un grande uomo prima che un grande sportivo. La sua signorilità era quasi fuori luogo in un ambiente marcio come quello del calcio. E il solo pensiero di metterlo sullo stesso piano di Moggi o di Galliani mi fa rizzare i pochi capelli che mi sono rimasti in testa.
Un pomeriggio di inizio settembre di sei anni fa se ne è andato. In punta di piedi, con la calma e la signorilità che lo ha sempre contraddistinto. 

lunedì 3 settembre 2012

QUESTA INTER NON VA. MA NOI RIMANIAMO OTTIMISTI

Rifletti Strama, Rifletti...
Forse hanno ragione quelli che sostengono che non bisogna fasciarsi la testa. Siamo ancora alla seconda giornata e per una squadra in costruzione come la nostra un passaggio a vuoto può anche starci.
Forse ha ragione chi pensa che è presto per dare giudizi affrettati su questa squadra. Forse ha ragione chi guarda il bicchiere mezzo pieno (??) e non il bicchiere mezzo vuoto.
O forse ha ragione chi con troppa fretta o con grande lungimiranza vede all’orizzonte un’altra stagione al di sotto delle aspettative che non terminerà certo in modo positivo.
La verità, come sempre, sta nel mezzo. E’ presto per dare giudizi ma non mi pare che possiamo aspettarci granché da questa rosa.
La sconfitta di ieri sera ha solo portato alla luce problemi che fin qui abbiamo fatto finta di non vedere. Vorrei ricordarvi che abbiamo rischiato di andare fuori dall’Europa League sia con l’Hajduk che col Vaslui. Nel primo caso ci siamo coperti dietro la scusa di aver preso la gara sottogamba. E nel secondo caso?
In difesa imbarchiamo acqua da tutte le parti con Silvestre fin qui disastroso, con Samuel che giovedì contro il Vaslui è stato alquanto imbarazzante e con Chivu che da centrale mette ansia.

domenica 2 settembre 2012

INTER PESANTEMENTE BOCCIATA DA UNA MODESTA ROMA

Serie A 2012-2013 – 2^ Giornata
INTER - ROMA 1 - 3
15' Florenzi - 46' pt CASSANO - 67' Osvaldo – 81’ Marquinho

INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Zanetti, Silvestre, Ranocchia, Nagatomo; Guarin, Gargano (31'st Coutinho), Pereira (21'st Cambiasso); Sneijder; Cassano (6' st Palacio), Milito.
A disposizione: Belec, Cincilla, Samuel, Juan Jesus, Duncan, Jonathan, Livaja.
All.: Stramaccioni
ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Burdisso, Castan, Balzaretti (11'st Taddei); Tachtsidis, De Rossi (32'st Marquinho), Florenzi; Destro (26' st Lamela), Osvaldo, Totti.
A disposizione: Lobont, Svedkauskas, Marquinhos, Pjanic, Lopez, Tallo, Romagnoli.
All.: Zeman
ARBITRO: Bergonzi di Genova.

La Roma espugna San Siro con un secco 3-1 e ridimensiona l’Inter, da tutti fin troppo ottimisticamente indicata come l’anti-Juve.
Stramaccioni schiera Nagatomo terzino sinistro, con Pereira intermo di centrocampo (Cambiasso in panchina) mentre in avanti ancora una volta Cassano parte titolare con Palacio che va in panca.
E’ la Roma a giocare meglio e i giallorossi vanno in vantaggio prima del quarto d’ora. Cross dalla sinistra di Totti, Florenzi si infila disturbato in area e di testa supera Castellazzi. La reazione dell’Inter è pressoché assente. Troppo isolato Milito, Sneijder non entra in partita, Cassano è troppo impegnato a protestare con tutti e Nagatomo e Pereira litigano per chi deve fare l’esterno sinistro.
Ma nonostante tutto al primo minuto di recupero del primo tempo troviamo il pari. Cassano controlla palla e tira, Burdisso ci mette il piede imprimendolo alla palla una traiettoria a parabola che supera Stekelenburg. Si va al riposo sul risultato di parità.

INTER, ECCO IL PRIMO ESAME DI MATURITA'

Dopo i due turni preliminari di Europa League superati con qualche affanno e la convincente vittoria di Pescara l’Inter è chiamata al primo vero test stagionale.
Stasera a San Siro arriva la Roma di Zeman per una sfida che potrà dirci molto sulle reali potenzialità dei nostri ragazzi e su quali possono essere i nostri obiettivi.
Non ci sarà ancora Handanovic (anche se erroneamente molti siti sportivi lo danno come probabile titolare) mentre per la prima volta figura Alvaro Pereira tra i convocati. L’uruguaiano probabilmente farà il suo esordio in nerazzurro sull’out sinistro. A destra Zanetti cercherà di non far rimpiangere Maicon mentre al centro Silvestre e Samuel si giocano una maglia accanto a Ranocchia. A centrocampo rientrano Guarin e Gargano al fianco di Cambiasso. In avanti ballottaggio Cassano-Palacio per una maglia con Sneijder e Milito.
Di fronte una Roma giovane che vuole riscattare l’esordio poco brillante e si affida alla voglia di rivincita del grande ex Mattia Destro.
Una partita particolare per Andrea Stramaccioni che proprio con la Roma ha mosso i primi passi da allenatore prima di essere scaricato ed approdare in nerazzurro, come ha ricordato lo stesso tecnico nerazzurro

sabato 1 settembre 2012

GRAZIE COLOSSO (un altro pezzo di Inter vincente va via)

Chi l’avrebbe mai detto che in pochi giorni avremmo dovuto dire addio a due pezzi dell’Inter del Triplete e dei cinque scudetti consecutivi? Dopo Julio Cesar, anche Maicon saluta la squadra nerazzurra e approda in Inghilterra, al Manchester City di Mancini che per primo credette in lui e lo lanciò sulla corsia destra.
Se per Julio Cesar è stato un addio doloroso perché maturato in pochissimi mesi, quello di Maicon è un addio che fa meno male. Innanzitutto perché il terzino brasiliano era sul piede di partenza da due anni. Dopo la conquista del Triplete fu tra i primi ad essere messo sul mercato e in questo biennio è stato più volte accostato a Real Madrid, Chelsea e Manchester City. Quindi c’eravamo un po’ abituati all’idea che prima o poi partisse.
E poi nelle ultime due stagioni le prestazioni di Maicon non sono sempre stati all’altezza della sua fama. Le partite “da Maicon” sono state molto poche, spesso passeggiava svogliato sulla sua corsia con la flemma di un pensionato ai giardinetti pubblici.