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lunedì 31 ottobre 2011

CASSANO COLPITO DA ICTUS ISCHEMICO. MA IL MILAN SMENTISCE...

Ictus ischemico. Questa la prima diagnosi, secondo l’Ansa, del malore che ha colpito Antonio Cassano. Il talento barese si era sentito male sabato sera al rientro dalla trasferta di Roma. Durante il volo il rossonero aveva chiacchierato e scherzato con i compagni di squadra, ma poi, scendendo dall'aereo, aveva accusato un principio di svenimento con annebbiamento della vista e spossatezza, mostrando difficoltà a muoversi e a parlare. Fantantonio era stato subito ricoverato al Policlinico di Milano e lì trattenuto per accertamenti.
Finché oggi l’Ansa non ha diffuso la nota secondo la quale il fantasista rossonero sarebbe stato colpito da un ictus la cui entità è ancora da valutare.
"Al di la' della prima diagnosi - aggiunge l'Ansa - le condizioni di Fantantonio sarebbero comunque in netto miglioramento: secondo quanto si e' potuto apprendere, i sintomi che aveva accusato prima del ricovero sono regrediti del tutto anche grazie alle terapie praticate. C'e' ottimismo sulla ripresa del giocatore che potrebbe addirittura lasciare il policlinico di Milano in tempi brevi, magari continuando le cure in altra struttura".
Il Milan, attraverso un comunicato ufficiale ha smentito tutto "A.C. Milan comunica che le notizie in circolazione contenenti ipotetiche diagnosi sullo stato di salute di Antonio Cassano non possono considerarsi verificate poichè non provenienti da fonti mediche accertate come lo staff sanitario di A.C. Milan o i medici del Policlinico di Milano che hanno in cura il calciatore. Il Milan sottolinea che Cassano è in fase di netto miglioramento e che nei prossimi giorni sosterrà ulteriori esami medici".
Versione confermata anche da Beppe Bozzo, agente del calciatore. "Bisogna credere a quello che dicono i medici, e a me i medici non hanno detto nulla. L'ho visto bene, sta bene", ha spiegato il procuratore.
In attesa di capire quali sono le reali condizioni del giocatore, per tutta la giornata sono continuati gli esami. Alcuni accertamenti già effettuati saranno ripetuti domani perché è necessario che passi qualche giorno per verificare possibili conseguenze. I controlli dovrebbero durare almeno fino a giovedì.


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domenica 30 ottobre 2011

CHI L'AVREBBE MAI DETTO?



Siena-Chievo 4-1
Bologna-Atalanta 3-1
Lecce-Novara 1-1
Parma-Cesena 2-0

CLASSIFICA (ultime posizioni)
Bologna 10 Atalanta 9 Chievo 9 INTER 8 Novara 7 Lecce 5 Cesena 3

e un pomeriggio di una domenica di fine ottobre mi sono ritrovato a seguire le partite delle squadre che stazionano nelle ultime posizioni. Ed ad ogni gol guardavo preoccupato la classifica. E sono sicuro che nelle prossime domeniche, mio malgrado, farò la stessa cosa, almeno finché la classifica dell’Inter non diventerà più tranquilla.
Chi l’avrebbe mai detto?


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RASSEGNATI AD UN FILM GIA' VISTO

Ce l’aspettavamo. Sapevamo che contro la Juventus avevamo poche speranze e che batterli non sarebbe stato per niente facile. Lo sapevamo ma non per questo una sconfitta contro la Juventus viene digerita meglio.
Ma la cosa che più mi preoccupa è un'altra. Tanto ieri sera quanto stamattina non sono arrabbiato ma rassegnato. Se dopo una partita sei arrabb
iato vuol dire che si poteva fare di più, che potevi portare la partita a casa, che hai perso per scarso impegno, per un errore, per una disattenzione. Sai che potevi vincere e invece hai perso e questo ti fa rabbia.
Se invece sei rassegnato, come lo sono io adesso, vuol dire che sei coscie
nte che non potevi fare nulla per evitare la sconfitta perché sei più debole, incapace di portare a casa una vittoria.
Ieri sera secondo me abbiamo giocato una buona partita. Abbiamo avuto per ampi tratti il pallino del gioco, abbiamo attaccato, nel secondo tempo non siamo andati in affanno. Viceversa la Juventus ha giocato una partita appena sufficiente. Non ha fatto cose straordinarie, non è stata padrona del campo, non ci ha stretto d’assedio. Ai bianconeri è bastato fare il minimo per vincere contro una buona Inter. Ecco questo dovrebbe farci riflettere.
E dovrebbe far riflettere anche giocatori, allenatore e dirigenti. La smettano di prenderci per i fondelli facendo proclami in cui neppure loro ci credono. Che cosa credono? Che siamo tutti dei primitivi con l’anello al naso? Noi siamo da scudetto e non siamo nemmeno da lotta al vertice. Lo sappiamo e lo sanno anche loro.
Il nostro obiettivo concreto è fare un campionato tranquillo, da metà classifica. Dobbiamo puntare ad arrivare prima possibile a 40-45 punti e poi aspettare la fine del campionato per ricostruire.
Ad ottobre raccogliamo già i cocci di una stagione da buttare e pensiamo al prossimo anno. Non sembra anche a voi un film già visto? Eh, già. Solo che all’epoca navigavamo nelle prime posizioni, lontano da vertice ma, al contrario di oggi, anche ben lontano dalla lotta salvezza. E inoltre all’epoca in agosto facevamo sogni straordinari con i campioni che compravamo. E ci vuole parecchia (ma parecchia) fantasia per pensare che Jonathan valga un Roberto Carlos, Alvarez sia un altro Baggio, Forlan sia un Ronaldo o almeno un Zamorano.
Purtroppo nulla è eterno. E’ chiaro che questa rosa prima o poi sarebbe arrivata al capolinea. Ci aspettavamo che l
a nostra dirigenza fosse abbastanza intelligente (lo so chiedevamo troppo) da capire che andava rinnovata e cominciare subito dopo il Triplete a sostituire i vari pezzi. Invece hanno aspettato che tutti finissero la benzina.
E ora bisogna rinnovare tutto (magari cominciando da presidente e dirigenti). Ci vorrà un po’ di tempo per riprendere a vincere. Ma siamo disposti ad aspettare. Siamo disposti ad un paio di stagioni in tono minore. A patto che ci sia un progetto serio, con un allenatore che non sia messo in discussione dopo un paio di partite e dei giocatori giovani a cui sia data la possibilità di crescere e maturare e di conseguenza anche di sbagliare.
Dopo anni di trionfi e gioie è dura tornare nelle retrovie. Non siamo più abituati ad avere tante squadre davanti, non siamo più abituati a rivedere i nostri obiettivi, non siamo abituati a lottare con Cesena, Novara, Lecce, Atalanta, Bologna. Purtroppo la realtà attuale è questa. L’avevamo dimenticato o forse rimosso ma in fondo non è nient’altro che un film già visto. Troppo volte in passato. Purtroppo.



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sabato 29 ottobre 2011

INTER BATTUTA, ORA E' FINITA DAVVERO

Serie A 2011-2012 – 10^ Giornata


INTER - JUVENTUS 1 - 2
12’ Vucinic – 28’ MAICON – 33’ Marchisio



INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Obi (dal 19’ s.t. Stankovic); Sneijder (dal 33’ s.t. Alvarez); Pazzini, Zarate (dal 1’ s.t. Castaignos).
A Disposizione: Orlandoni, Cordoba, Jonathan, Milito.
All. Ranieri.
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo; Pepe, Vidal (dal 44’ s.t. Pazienza), Vucinic (dl 39’ s.t. Del Piero); Matri (dal 25’ s.t. Estigarribia.
A Disposizione: Storari, De Ceglie, Elia, Quagliarella.
All. Conte.
ARBITRO: Rizzoli (Bologna).

Tutto come annunciato, tutto come previsto. La Juventus s’impone a San Siro e senza nemmeno sforzarsi più di tanto. L’Inter gioca una buona partita ma è punita dalle solite disattenzioni difensive.
Ranieri lancia Obi dal primo minuto con Stankovic che si siede in panchina. L’Inter parte forte, come spesso accade in questo periodo. Ma dopo dieci minuti è la Juventus ad andare in vantaggio. Lichsteiner dalla destra imbecca Matri che tira in porta, Castellazzi respinge e Vucinic è bravo ad avventarsi per il tap-in vincente: 1-0. L’Inter accusa il colpo, ci mette un po’ a rialzarsi ma alla fine si rimette in corsa e cerca il pareggio. Che arriva poco prima della mezzora con una fucilata di Maicon sotto l’incrocio: 1-1. E’ un buon momento per l’Inter che addirittura sfiora il vantaggio. Cross di Maicon, testa di Pazzini e palla che si stampa sulla traversa.
Sventato il pericolo, la Juventus trova il nuovo vantaggio con Marchisio al minuto 33. I bianconeri reclamano al 41esimo un rigore. Castellazzi atterra in area Marchisio. Il centrocampista bianconero tocca la palla alzandola a campanile prima di essere colpito dall’estremo difensore nerazzurro. Per Rizzoli è tutto regolare. Visti i rigori che ci hanno dato contro nelle ultime gare, se avesse concesso il rigore non sarebbe stato uno scandalo.
Ad inizio ripresa Ranieri inserisce Castaignos per Zarate. Poche emozioni nella ripresa con l’Inter che cerca il pareggio, ma è troppo disordinata e disorganizzata per rendersi pericolosa e la Juventus che si difende con ordine.
Finisce 2-1. Con una Juventus che ha giocato meglio, con un’Inter che se l’ha giocata alla pari e senza quel timore reverenziale degli anni scorsi, con un Rizzoli che ha arbitrato tutto sommato bene (anche se rimangono dubbi sul presunto fallo da rigore). Insomma c’è ben poco da recriminare e, come avevo preannunciato, hanno vinto loro perché più freschi ed affamati.
In fondo eravamo preparati (o perlomeno io ero preparato) e la rabbia ha lasciato ormai spazio alla rassegnazione. Lo sto scrivendo già da un po’ che quest’anno sarà un campionato così, con tante amarezze e poche soddisfazioni. L’obiettivo è di giocare un campionato tranquillo senza farci coinvolgere in pericolose lotte per la salvezza. Sarà una stagione dura da passare. Ad ottobre raccogliamo già i cocci di una stagione buttata via e pensiamo all’anno prossimo. Ahimè, come ai vecchi (bui) tempi.



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LA MISSION IMPOSSIBLE NERAZZURRA E L'OPINIONE DI UN BIANCONERO

La sfida tra Inter e Juventus non è una sfida normale. Non lo è mai stato e presumo che non abbia nemmeno le pretese di essere una sfida normale. Gli eventi degli ultimi anni poi hanno accentuato l’odio sportivo da ambo le parti. Dal famoso scontro Ronaldo-Iuliano alle ultime vicende su Calciopoli passando per la dittatura Moggi, lo scudetto del 5 maggio, lo scudetto del 2006 assegnato a tavolino e le tante troppe parole spese nei tribunali.
Normale che in questa situazione si arrivi alla partita di stasera in un clima di “sangue o morte”, una sfida all’ultimo sangue dove giocherà un ruolo delicato l’arbitro Rizzoli chiamato a una direzione di gara perfetta per evitare di gettare benzina sul fuoco delle polemiche. Che cosa succederebbe se fosse assegnato un rigore dubbio o una delle due squadre? E se fosse annullato un gol valido o assegnato un gol irregolare? E se l’arbitro andasse in tilt come è successo a Rocchi in Inter-Napoli?
Non voglio pensarci. Preferisco concentrarmi sul discorso puramente tecnico nella speranza (speriamo non vana) di un arbitraggio impeccabile.
Per l’Inter stasera è l’ultima chiamata per rientrare nella lotta al vertice. In caso di pareggio o sconfitta sarà bene abituarci all’idea di vivere una stagione transitoria con poche soddisfazioni e tante amarezze. Ranieri non può disporre di Julio Cesar infortunatosi mercoledì scorso. Ieri è andato out anche Thiago Motta (sai la novità…) pertanto la formazione è pressoché obbligatoria con Maicon, Lucio, Chivu e Nagatomo davanti a Castellazzi, Cambiasso, Zanetti e Stankovic in mediana e Sneijder ad illuminare il gioco dietro Zarate e Pazzini. Torna in panchina Milito dopo la deludente prestazione contro l’Atalanta.
E’ una partita difficile e anche parecchio complicata. Battere la Juventus non sarà per niente facile e il mio ottimismo nerazzurro è ai minimi storici. Come scrivevo ieri sera in un post su
Inter Café Vincerà la Juventus. I bianconeri sono più in forma, corrono il doppio (o forse anche il triplo) dei nostri. Il nostro centrocampo ha ottime possibilità di essere fatto a fettine dal loro. Inoltre i nostri giocatori sono stanchi e appagati come guerrieri al termine della battaglia mentre i giocatori juventini sono carichi e famelici. E se la partita prendesse una piega diversa non sottovalutiamo il Rocchi di turno che raddrizzerà la sfida a loro favore. Non vorrei sembrare eccessivamente pessimista ma credo che difficilmente riusciremo ad uscire indenni da San Siro. Anche se il pallone è rotondo e il calcio non è una scienza esatta. Il mio sogno rimane una vittoria grazie ad un gol a tempo scaduto su rigore inesistente o con l'autore del gol in posizione dubbia.”
Il mio pensiero sulla sfida di stasera è tutto qui. La Juventus ha ottime possibilità di vincere perché ha più fame di vittoria. Inoltre non dimentichiamoci che nelle grandi sfide la Juventus si esalta sempre mentre noi quando giochiamo contro la Juventus siamo sempre un po’ timidi e impacciati. Per uno strano motivo che ignoro i nostri ragazzi affrontano i bianconeri con lo stesso timore reverenziale con cui affronterebbero il Barcellona.
Spero di essere clamorosamente smentito stasera, spero che l’Inter porti a casa il risultato. Non importa come, l’importante è uscire vittoriosi da San Siro (paradossalmente anche con il gol a tempo scaduto su rigore inesistente o con l'autore del gol in posizione dubbia). Tre punti per la classifica, tre punti per rilanciarci alla grande, tre punti per battere i nostri odiati rivali. Sembra una mission impossible. Ma nel calcio nulla è impossibile. Vero, ragazzi? FORZA INTER !!!
PS: Il calcio è pur sempre uno sport e come tale deve essere preso. Pur nelle nostre convinzioni e nella nostra fede sportiva dovremmo evitare di alimentare il fuoco delle polemiche e dei veleni. Ecco perché ho chiesto a un amico, blogger juventino, di scrivere per il mio blog un suo personale contributo sulla sfida di stasera. Nel mio piccolo vuole essere un gesto distensivo e di sportività verso i tifosi bianconeri. Non so se ho fatto bene oppure no, però l’idea mi piaceva moltissimo e ringrazio Thomas che ha accettato l’invito.
Sono da sempre fedele alla teoria che “ad un amico non si può dire di no”.
Quando ho letto la mail nella quale Entius mi chiedeva un commento personale sulla partita tra la sua Inter e la mia Juventus che si disputerà questa sera al “Meazza”, due parole mi sono rimbombate nella testa: “Fatta eccezione…”.
Ci risiamo, un’altra volta. Ormai è diventato un match che dura trecentossantacinque giorni all’anno, un po’ come il calciomercato, che per pra
ticità (e burocrazia) hanno diviso in due grosse tranche (estiva e invernale), ma del quale se ne parla (e che si muove, di nascosto) in continuazione. E così anche per la nostra rivalità: quando l’arbitro fischia la fine dell’incontro, ci si sposta nelle aule dei tribunali, sui giornali, in televisione.
Stavolta siamo in testa in beata solitudine, come non accadeva dal 14 maggio del 2006. “Beata” per modo di dire: alla vigilia della decima giornata (di cui otto giocate sino ad ora), con dieci squadre raccolte nell’arco di cinque punti, con l’Inter che potrebbe tornare pericolosamente in gioco con una vittoria stasera, da parte nostra sarebbe sicuramente più opportuno ragionare sui piccoli passi.
Noi lo sappiamo bene, dato che veniamo da due settimi posti consecutivi: siamo stati bravi (come società, intendo, non certo come tifoseria) a gonfiare il petto in estate, per poi sgonfiarlo strada facendo.
In occasione del primo dei due, abbiamo cambiato completamento volto alla squadra mandando via Ranieri, il vostro attuale allenatore, quando mancavano solo due tappe dalla fine del campionato precedente, incolpandolo del fallimento di un’intera stagione dove – alla fine – siamo comunque arrivati secondi.
Viva il Brasile, Diego, Melo e quell’Amauri che a furia di aspettare il passaporto italiano adesso si allena con la formazione Primavera: vinta la gara contro l’Inter (5 dicembre 2009), nelle tre successive ci siamo persi la Champions League (Bayern Monaco) e il campionato (Bari e Catania). Come un colpo di tosse ha potuto distruggere il guerriero indomito progettato da Blanc.
Ancora un successo sull’Inter, lo scorso campionato (13 febbraio 2011, 1-0), e poi tre sconfitte di fila (Lecce, Bologna, Milan): dal 2006 ad oggi siamo stati spesso “grandi” con le “grandi”, e sempre “piccoli” contro le “piccole”. Siamo “mancati”, in pratica, quando si è trattato di fare il salto di qualità. Qualcosa era cambiato, però: pieni poteri ad Andrea Agnelli, e Del Neri è rimasto sino alla fine della scorsa serie A. Giusto, così si responsabilizzano anche i giocatori: troppo facile prendersela sempre e solo con l’allenatore.
Proprio in merito a questo non sono contento dell’arrivo di Ranieri a Milano: dispiace per Gasperini (il cui lavoro, vivendo a Genova ad essendo simpatizzante rossoblù, ho ammirato volentieri dal vivo in più occasioni), ma il nostro ex tecnico è sempre stato bravo a tirare fuori (e a farla tirare) la grinta nelle situazioni più difficili, salvo perdere le forze in dirittura d’arrivo in più occasioni.
Sarà anche per questo che circola da tempo la voce di un accordo tra Moratti e Spalletti per la prossima stagione.
Non parlo volutamente dei nostri 29 scudetti, di Palazzi e del Palazzo, di Rizzoli, di rigori dati, non dati, veri o inventati, perché argomenti simili li avremmo voluti già affrontare con Entius (l’idea, per correttezza, è giusto dire che fu sua) nel corso della scorsa estate. Quando ai primi di luglio il livello delle tensioni tra le due società si alzò notevolmente, mi sembrò giusto rimandare a tempo debito la discussione di simili argomenti, osservati da visuali (ovviamente, e completamente) differenti.
Ora parlerà il campo, di nuovo e finalmente. Prima di ogni gara della mia squadra del cuore penso sempre alle parole che amava ripetere Giampiero Boniperti, il nostro ex Presidente: “Alla Juventus vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”. In questo caso, mi piace credere che il barone de Coubertin con il suo “L’importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene”, volesse esprimere il pensiero di un uomo che, fosse vissuto al giorno d’oggi, magari avrebbe potuto vantarsi di essere interista sin da piccolo.
Stringo virtualmente la mano a Entius, nell’augurio che possa vincere il migliore. Non dovessimo essere noi, a quel punto mi attaccherei alle “eccezioni”, per sperare in un risultato diverso….


Thomas - Cronache Bianconere

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PALLA AL CENTRO. SABATO RICCO, INTER-JUVE E ROMA-MILAN

PALLA AL CENTRO – Discussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Il piatto ricco del weekend calcistico è tutto oggi. Alle 18 si sfideranno Roma e Milan mentre alle 20.45 l’attesissima sfida tra Inter e Juventus. Due big match che ci diranno molto sulle reali intenzioni di quattro squadra che puntano al titolo o comunque ad un campionato di vertice. In particolare per l’Inter è l’ultima occasione per rilanciarsi.
Tra le sfide della domenica da segnalare l’Udinese che ospita il Palermo mentre Cagliari-Lazio chiuderà la domenica calcistica.

Sabato ore 18
Catania-Napoli
Il Catania non vince in campionato contro il Napoli da quattro partite: due pareggi interni e due sconfitte in trasferta. Etnei imbattuti in casa contro il Napoli nella massima serie: cinque vittorie e cinque pareggi il bilancio.
Roma-Milan
Sono 152 i precedenti in Serie A tra Roma e Milan: i rossoneri conducono per 69 successi a 38, 45 le gare terminate in parità. I giallorossi sono imbattuti in casa da sei sfide contro i rossoneri: il parziale è di due vittorie e quattro pareggi, inclusi quelli nelle ultime tre sfide giocate all’Olimpico.

Sabato Ore 20.45
Inter-Juventus
Derby d’Italia numero 157 in Serie A: bianconeri avanti per 73 successi contro 44 dei nerazzurri, 39 gli incontri terminati in parità. A Milano tuttavia il bilancio è a netto favore dei padroni di casa, capaci di imporsi 34 volte su 78; 19 successi dei piemontesi e 25 pareggi completano il quadro.
In casa l’Inter è imbattuta contro la Juve da tre sfide di campionato (due vittorie ed un pareggio), nelle quali non ha subito nemmeno un gol.

Domenica ore 12.30
Siena-Chievo
Perfetto equilibrio nei 12 precedenti tra le due squadre in Serie A, cinque vittorie per parte e due pareggi.

Domenica ore 15
Bologna-Atalanta
I rossoblu hanno vinto solo una delle ultime cinque sfide con gli orobici nella massima serie.
Fiorentina-Genoa
I gigliati non perdono in casa contro i grifoni da 13 incontri nella massima serie: otto vittorie, incluse quelle nelle ultime cinque sfide, e cinque pareggi. Negli ultimi tre precedenti al Franchi i viola non hanno subito nemmeno un gol.
Lecce-Novara
Sfida inedita nella massima serie questa tra Lecce e Novara
Parma-Cesena
Quattro i precedenti tra le due squadre in Serie A, con il Parma ancora imbattuto: ai due successi dei ducali nella stagione 1990/91, sono seguiti i due pareggi della scorsa stagione, 1-1 al Manuzzi, 2-2 al Tardini.
Udinese-Palermo
L’Udinese ha vinto le ultime tre sfide giocate contro il Palermo in campionato. In casa i friulani non perdono da quattro partite contro i rosanero siciliani.

Domenica Ore 20.45
Cagliari-Lazio
Cagliari e Lazio non pareggiano da nove confronti nella massima serie: quattro vittorie dei sardi, cinque dei biancocelesti.

CLASSIFICA
Juventus 16 Lazio 15 Udinese 15 Milan 14 Napoli 14 Palermo 13 Cagliari 13 Genoa 12 Catania 11 Roma 11 Siena 10 Atalanta 9 Parma 9 Fiorentina 9 Chievo 9 INTER 8 Bologna 7 Novara 6 Lecce 4 Cesena 3




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venerdì 28 ottobre 2011

ARBITRERA' RIZZOLI. SPERIAMO BENE...

Sarà Nicola Rizzoli ad arbitrare il big match di domani sera tra Inter e Juventus. Una scelta che non mi convince appieno. In realtà nessuna delle probabili scelte mi avrebbe convinto in pieno.
Non Tagliavento, arbitro bravissimo che però va in tilt quando arbitra l’Inter. Da escludere Rocchi che sarebbe stato linciato e impalato ancora prima del fischio d’inizio. Da escludere anche i vari Orsato, Bergonzi e Mazzoleni che avevano già dato alla causa. L’unico che rimaneva era Rizzoli che ad agosto ebbe l’onore di iniziare la sequenza di arbitraggi discutibili nei nostri confronti.
L’unica scelta che mi avrebbe convinto sarebbe stata quello di un arbitro straniero, un Webb di turno che avrebbe garantito imparzialità e, spero, non ci avrebbe riservato particolari sorprese.
Come avrete ben capito sono abbastanza scettico riguardo all’arbitraggio di domani sera. Sarò esagerato ma non mi fido. Troppi errori, troppi rigori contro (e non è solo una cosa fastidiosa come sostiene il nostro Presidente), troppe situazioni che mi fanno pensare che domani sera il vero protagonista sarà Rizzoli e non Matri e Pazzini.
Del resto i precedenti parlano per lui. Ricordate quando Totti lo mandò a quel paese (più volte, per ribadire il concetto) e lui si limitò ad ammonirlo? E quando nella finale di Coppa Italia del 2010 i romanisti picchiarono come fabbri senza incorrere in sanzioni? E che dire della Supercoppa Italiana dello scorso agosto quando convalidò il gol del pareggio rossonero nonostante un evidente fallo di Boateng?
Spero che domani sera Rizzoli mi smentisca platealmente. Spero che con le sue decisioni non condizioni la partita indirizzandola verso binari non colorati.
E già difficile di suo battere la Juventus (loro sono in forma e affamati, noi bolliti e sazi), speriamo almeno che non ci si metta anche l’arbitro…


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giovedì 27 ottobre 2011

SARA' UNA STAGIONE COMPLICATA. CE NE FAREMO UNA RAGIONE?

E alla fine non ci rimane che dire “bè, meglio di niente”. Sì, meglio di niente. perché in questo campionato non era ancora successo di rimanere imbattuti per due turni consecutivi e nelle ultime due gare abbiamo conquistato punti quanto nelle precedenti sei.
Per una volta guardiamo il bicchiere mezzo pieno. E fermiamoci qua. Stiamo migliorando. Di questo passo potremo conquistare una tranquilla salvezza. Smettiamola di sognare rimonte o sperare di giocarci il titolo. Al limite possiamo conquistare un posto in Europa League, non di più.
Prima ci renderemo conto che la nostra realtà attuale è questa e prima riusciremo a vivere meglio le partite. Per dire, in ottica salvezza un pareggio a Bergamo ci va benissimo.
Purtroppo, e non è una novità, questa rosa è alla frutta (un mio amico direbbe, ha già pagato e si è alzata per andare via). Riusciamo a segnare un golletto ma poi caliamo, andiamo in panico e qualche volta prendiamo il gol (o peggio ancora i gol).
Certo finora gli arbitri ci stanno mettendo molto del loro (cinque rigori nelle ultime sei gare sono un po’ troppi o sbaglio?) ma come possiamo recriminare se Milito da due passi spara alto? Come possiamo lamentarci se Chivu si perde Denis e se Ranieri fa scelte discutibili?
Credo che la nostra situazione attuale è la somma di tanti fattori: la staticità di un centrocampo da museo delle cere, la difesa non impeccabile, gli arbitraggi discutibili, l’incapacità di chiudere la partita o comunque di segnare qualche golletto in più, un’età media dei titolari molto elevata, delle seconde linee inadeguate (anche se prima di giudicarle gli andrebbe data fiducia e farle giocare 3-4 partite di fila). Ho scordato sicuramente qualcosa.
In questa situazione non possiamo fare altro che prendere le cose come vengono. Se arriverà la tanto sperata rimonta noi siamo qua. Se sarà un campionato difficile, da metà classifica, nessuno potrà negare che in fondo c’era da aspettarselo e prima o poi (spero) ce ne faremo una ragione e
ne prenderemo atto.
Tanto comunque la stagione ha preso già il suo andazzo. Prestazioni altalenanti, imprecisione sottoporta, secondi tempi da patemi d’animo, arbitraggi da censura in perfetto stile Calciopoli. Cosa possiamo aspettarci? Considerando anche l’illuminata dirigenza che ci troviamo e che non è stata capace di fare una campagna acquisti decente e che, peggio ancora, non è mai riuscita ad avere un peso mediatico.
Per esempio, dopo l’ennesima decisione discutibile ai nostri danni e alla luce del fatto che fra meno di 48 ore si giocherà Inter-Juventus non era il caso oggi di farsi sentire in modo deciso sulla questione arbitrale. Poi non lamentiamoci se sabato sera ci toccherà il Rocchi di turno che farà una strage. In fondo ce la siamo anche cercata. E voluta.
Ma l’andazzo quest’anno è questo, che ci piaccia o no (non ci piace, lo so, come potrebbe piacerci?) . E non ci rimane che farcene una ragione prima o poi. Perché prima o poi ce ne faremo una ragione. Vero?


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mercoledì 26 ottobre 2011

FRENATA INTER. E CASTELLAZZI EVITA LA BEFFA

Serie A 2011-2012 – 9^ Giornata
ATALANTA - INTER 1 - 1
32’ SNEIJDER – 44’ Denis



ATALANTA (4-4-1-1) Consigli; Masiello, Capelli, Lucchini, Peluso; Schelotto, Cigarini (dal 30’ s.t. Carmona), Padoin, Bonaventura; Moralez (dal 37’ s.t. Marilungo); Denis (dal 48’ s.t. Gabbiadini)
A Disposizione: Frezzolini, Bellini, Minotti, Tiribocchi.
All. Colantuono
INTER (4-3-1-2) Julio Cesar (dal 1’ s.t. Castellazzi); Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Stankovic, Cambiasso; Sneijder (dal 17’ s.t. Pazzini); Milito, Zarate (dal 22’ s.t. Obi)
A Disposizione: Cordoba, Castaignos, Jonathan, Thiago Motta.
All. Ranieri
ARBITRO Valeri di Roma

Contava solo vincere a Bergamo e invece l’Inter non va oltre un pari. E alla fine deve anche ringraziare Castellazzi che nei minuti finali pari il rigore (naturalmente inventato dall’arbitro di turno) della beffa.
Ranieri ancora una volta rinuncia al turnover. Le uniche novità sono rappresentate da Milito per Pazzini e Stankovic per Thiago Motta. Niente riposo dunque per Zanetti e Cambiasso che ancora una volta giocano per novanta minuti.
La prima frazione è abbastanza equilibrata. L’Atalanta si conferma squadra compatta e in forma. Schelotto e Maxi Moralez sono spine nel fianco delle nostre fasce. Nell’Inter Zarate sembra molto in palla mentre Maicon limita le discese e Milito è assente ingiustificato. Poco dopo la mezzora l’Inter trova il vantaggio. Cross di Zarate, tiro di Sneijder che trova la deviazione di Cigarini e si infila alle spalle di Consigli. Inter in vantaggio che acquista sicurezza e sfiora anche il raddoppio. Ma sul gong arriva la beffa. Cross di Maxi Moralez, Chivu si perde Denis e l’argentino di testa infila Julio Cesar. All’intervallo si va sull’1-1.
Nella ripresa Castellazzi sostituisce Julio Cesar infortunato (siamo proprio convinti di voler cedere Viviano?). L’Atalanta sfiora in un paio di occasioni il vantaggio ma l’Inter si salva per il rotto della cuffia. Ranieri osa il tridente inserendo Pazzini per Sneijder con Zarate che va a fare il trequartista. Ma dopo pochi minuti toglie anche Zarate per inserire Obi. L’Inter sfiora il vantaggio con Stankovic, Milito a pochi minuti dalla fine riesce a spedire alto da pochi centimetri colpendo con la spalla e non con la testa.
E al minuto 88 si compie il solito rituale. Chivu e Marilungo si strattonano a vicenda in area e Valeri non ha dubbi: Rigore. Dal dischetto Denis tira centrale e Castellazzi respinge.
Finisce 1-1. Un pareggio che a Bergamo con quest’Atalanta potrebbe anche starci ma non se sei in zona retrocessione e hai disperato bisogno di punti.
Pessima la prova di Milito, un fantasma rispetto al Principe del Triplete. Errore sotto porta a parte è stato impalpabile, mai un tiro, mai un’azione, mai uno spunto. Buona invece la prova di Zarate e Lucio mentre Maicon si è fatto vedere a tratti. Deludente anche la gestione di gara di Ranieri. Sbagliato non dare un turno di riposo a Zanetti o Cambiasso (Obi non avrebbe certo faccio peggio di loro), sbagliato togliere Sneijder e Zarate e lasciare la squadra senza le uniche fonti di fantasia, sbagliatissimo lasciare in campo Milito per novanta minuti.
Su Valeri è inutile esprimersi. Conferma che l’andazzo arbitrale nei nostri confronti quest’anno sarà questo e che Celi domenica scorsa è stato solo una casuale eccezione.
La nostra classifica rimane deficitaria. Dietro il Bologna vince mentre Novara e Cesena pareggiano. La tentazione è di guardare avanti ma temo che quest’anno le nostre concorrenti non saranno Juventus, Milan e Napoli ma Novara, Bologna, Lecce e Cesena. Dovremo farcene una ragione prima o poi…


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martedì 25 ottobre 2011

PALLA AL CENTRO. NAPOLI-UDINESE IL MATCH CLOU

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Inaspettatamente è a Napoli che si gioca il match clou di questo
turno infrasettimanale. Al San Paolo infatti arriva la capolista Udinese per una partita che promette spettacolo e speriamo gol. Ma occhio anche alla sfida tra Juventus e Fiorentina che con l’anticipo di stasera (stanno giocando in questi minuti) aprono il turno. L’Inter fa visita alla sorprendente Atalanta mentre il Milan dopo la rimonta di Lecce ospita il Parma. La Lazio, seconda in classifica, riceve in casa il Catania. La Roma di Luis Enrique invece va a Genoa. Chiudere il turno giovedì sera Palermo-Lecce. Infine occhio a Chievo-Bologna, a dirigere la gara c’è Rocchi che torna dopo lo show di Inter-Napoli. Concederà il bis?

Martedì ore 20:45
Juventus-Fiorentina

Mercoledì ore 20:45
Atalanta-Inter
Cesena-Cagliari
Chievo-Bologna
Genoa-Roma
Lazio-Catania
Milan-Parma
Napoli-Udinese
Novara-Siena

Giovedì ore 20:45
Palermo-Lecce

CLASSIFICA
Udinese 15 Lazio 14 Juventus 13 Cagliari 12 Milan 11 Napoli 11 Roma 11 Catania 10 Palermo 10 Genoa 9 Parma 9 Fiorentina 9 Chievo 9 Siena 9 Atalanta 8 INTER 7 Novara 5 Lecce 4 Bologna (-6) 4 Cesena 2


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lunedì 24 ottobre 2011

IL PEGGIO E' PASSATO GRAZIE AL RITORNO DI ALCUNI BIG

L’Inter vista nell’ultima settimana è decisamente una lontana parente dell’Inter che abbiamo visto fino a Catania (con un paio di eccezioni). Dopo la buona prova di Lille, ieri pomeriggio ci siamo ripetuti con un’altra gara tutta cuore e sacrificio. Siamo riusciti a non prendere gol per la seconda partita consecutiva e per la prima volta in questa stagione siamo riusciti a non andare in affanno nella seconda frazione. E pazienza se sotto porta siamo stati abbastanza imprecisi e non siamo riusciti a trovare il gol della sicurezza.
E’ innegabile che la presenza di Sneijder abbia dato una marcia in più alla squadra. Il fantasista olandese è l’unico che può accendere la luce in mezzo al campo. Non a caso dai suoi piedi è partita la punizione che Sorrentino ha spedito in angolo e il cross dal corner da cui è scaturito il gol di Thiago Motta. Lo stesso Thiago Motta, rientrato guarda caso a Lille, ha restituito ordine e geometrie in mezzo al campo. La linea mediana composta dall’italo-brasiliano, da Capitan Zanetti e da Cambiasso risulta molto statica ma non si può negare che tutti e tre sono indispensabili in mezzo al campo.
Ma se parliamo di giocatori indispensabili non possiamo dimenticare Maicon. Ieri sulla fascia destra ha fatto il bello e il cattivo tempo e pazienza se in più di un’occasione ha provato il tiro sparando alto in stile rugby.
Infine da elogiare la bella prova di Chivu in versione centrale e di Lucio che ha limitato le sue sgroppate e le sue discese palla al piede che spesso finiscono in un nulla di fatto.
Non possiamo essere ancora soddisfatti di questa Inter ma sicuramente possiamo essere più tranquilli. Siamo ancora lontani dal top ma penso (o forse dovrei dire spero) che il peggio è passato e che da qui in avanti possiamo aspettarci un’Inter migliore. Non so se potremo essere competitivi per il titolo ma se un altro paio di tasselli vanno al suo posto, possiamo giocare un campionato da primi posti e conquistare l’Europa.
Vorrei sottolineare anche l’arbitraggio di Celi. Per la prima volta dall’inizio della stagione abbiamo avuto una direzione di gara equa. C’era un rigore per noi per mani di Moreno ma non era un tocco evidentissimo. Il penalty poteva starci come poteva non starci. Come ho più volte sottolineato, non è colpa degli arbitri se siamo partiti male in questa stagione, ma con i loro arbitraggi hanno influito parecchio (inutile farvi per l’ennesima volta l’elenco dei se e dei ma). Spero che nel prosieguo di stagione assisteremo a direzioni di gara come quella di ieri e non come le sette precedenti.

Infine credo sia doveroso un pensiero a Marco Simoncelli, che ieri mattina ha lasciato la sua vita sull’asfalto della pista di Sepang. E’ triste vedere un ragazzo di 24 anni che muore. E’ triste nella vita di tutti i giorni qua
ndo muore qualcuno che nemmeno conosci. Ed è triste quando muore un personaggio popolare, che conosci perché lo vedi in tivù, perché gli invidi la sua enorme cascata di riccioli, perché ti diverti vederlo correre in moto.
E’ triste alzarti una domenica mattina e mentre oziosamente navighi nel web venire a sapere che quel ragazzo lotta tra la vita e la morte e poco dopo leggere che non ce l’ha fatta. E non venite a dirmi, come consolazione, che è morto mentre faceva qualcosa che gli piaceva. Se fai qualcosa che ti piace è perché ti senti vivo e non pensi mai che potresti morire. Quello che fai perché ti piace è vita, non è e non sarà mai morte.
Come ha scritto Giorgio Terruzzi in un suo articolo, buon viaggio caro Marco. E non tagliarti quei capelli.



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domenica 23 ottobre 2011

THIAGO MOTTA SFATA IL TABU'. L'INTER TORNA A VINCERE IN CASA

Serie A 2011-2012 – 8^ Giornata

INTER - CHIEVO 1 - 0
34’ T. MOTTA



INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Motta; Sneijder (dal 21’ s.t. Stankovic); Pazzini (dal 33’ s.t. Castaignos), Zarate (dal 45’ s.t. Obi)
A Disposizione: Castellazzi, Cordoba, Jonathan, Milito.
All. Ranieri.
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Frey, Morero, Cesar, Jokic; Vacek (dal 33’ s.t. Rigoni), Bradley, Hetemaj (dal 16’ s.t. Thereau); Cruzado; Paloschi (dal 21’ Moscardelli), Pellissier
A Disposizione: Puggioni, Andreolli, Mandelli, Sammarco.
All. Di Carlo.
ARBITRO: Celi (Campobasso).

E all’ennesimo tentativo l’Inter riesce a sfatare il tabù San Siro e portare a casa tre punti importanti.
Ranieri rinnega il turnover e schiera gli stessi undici che hanno battuto il Lille. I nerazzurri sembrano in palla, Zarate e Sneijder, come già successo a Lille, s’intendono a meraviglia mentre sulla fascia Maicon è una spina nel fianco.
Ed è proprio il brasiliano a spezzare l’inerzia della partita al 32esimo. Una sua discesa produce una punizione dal limite per i nerazzurri. Sneijder batte in modo magistrale ma Sorrentino devia in angolo. Dal corner Sneijder imbecca in area Thiago Motta che di testa porta in vantaggio i nerazzurri. Il gol dà fiducia ai ragazzi di Ranieri che dopo due minuti sfiorano il raddoppio con Pazzini.
Finisce qui il primo tempo. Ma quello che preoccupa è sempre il secondo tempo. E invece stavolta i nerazzurri prendono di sorpresa i propri tifosi (e diciamocelo, anche i “gufi”). Nella ripresa, infatti, l’Inter continua a macinare gioco e a prendere pochi rischi. Anzi addirittura sfiorano il raddoppio con Maicon che colpisce la traversa e con Castaignos (subentrato a Pazzini) che da pochi passi spara sul portiere clivense.
Finisce 1-0. Una vittoria importantissima che dà morale e fiducia all’ambiente nerazzurro. Un’Inter che sta ritrovando pian piano le sue pedine mancanti. Come Maicon che sulla destra rappresenta un’arma in più, come Thiago Motta al debutto in questo campionato e importante in mezzo al campo o come Zarate che sta prendendo convinzione nei propri mezzi e anche oggi si è stato autore di una prova molto soddisfacente. C’è poi la conferma di un Pazzini in grande forma e di un Chivu che da centrale di difesa gioca un’altra partita impeccabile (del resto il suo ruolo naturale sarebbe quello).
Ma il dato più interessante è stato che stavolta l’Inter non è andata in affanno nella ripresa e ha giocato 90 minuti a discreto ritmo.
E’ presto per entusiasmarsi, tanto più che i tre punti smuovono la classifica, ma i nerazzurri rimangono sempre nelle retrovie. Però finora si sta marciando a velocità ridotta, la capolista Udinese (a proposito complimenti ai bianconeri di Guidolin) è distante solo 8 punti, la Juventus ha 6 punti più di noi e il Milan e il Napoli appena 4. Insomma con trentuno partite ancora da giocare nulla è perduto.
Continuo a nutrire dubbi sulle nostre possibilità di lottare per il titolo ma un campionato di vertice è possibile. La trasferta a Bergamo di mercoledì e la sfida di sabato prossimo con la Juventus ci diranno di più.
FORZA INTER!!!

Per commentare e discutere insieme di questa giornata di campionato…




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CIAO SIC


Dramma nel GP di Malesia Marco Simoncelli è morto dopo una collisione al secondo giro del GP di Malesia: il pilota scivola in uscita di curva, resta attaccato alla moto, che piega inspiegabilmente verso il centro pista e viene colpito dalla Yamaha di Edwards in una collisione che ha coinvolto anche Valentino Rossi. Il pilota statunitense e Sic cadono, mentre Rossi prosegue la marcia nell'erba restando in piedi. Le conseguenze peggiori, però le subisce Marco, che nel fortissimo impatto perde il casco e rimane immobile riverso in pista. Scena raggelante. Immediati i soccorsi, gara cancellata.
Simoncelli è stato subito portato al centro medico della pista dove è arrivato in stato di arresto cardiocircolatorio, con lo staff medico che ha disperatamente cercato di salvarlo.
Di fronte a queste tragedie diventa difficile parlare d’altro. E le parole, in questi casi, servono a poco.
Ciao Sic, resterai sempre nei nostri cuori.



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TRE PUNTI A SAN SIRO, SARA' LA VOLTA BUONA?

Per l’ennesima volta oggi pomeriggio contro il Chievo proveremo ad invertire la tendenza di questo inizio di campionato e tenteremo la scalata alla classifica.
Mentre in Europa abbiamo posto rimedio alla brutta sconfitta iniziale con d
ue importanti vittorie in trasferta, in campionato vivacchiamo nella mediocrità con una situazione di classifica tutt’altro che tranquilla.
La nostra riscossa deve partire dalla sfida col Chievo di oggi pomeriggio. A Lille abbiamo capito che i nostri secondi tempi sono un vero trauma, un punto debole in cui tutti gli avversari s’infilano come un coltello caldo nel burro (paragone che volevo fare già da un po’…). Ma a Lille abbiamo anche capito che dobbiamo stringersi tutti insieme per superare questo momento critico. La compattezza dei secondi 45 minuti disputati in Francia può rappresentare un nuovo punto di partenza. Una spinta che ci faccia risalire dall’abisso in cui siamo precipitati (e non solo per colpe nostre, non mi stancherò mai di sottolinearlo).
Qualche dubbio sulla formazione. Davanti a Julio Cesar dovrebbero schierarsi Maicon, Lucio, Chivu e Nagatomo con Cordoba che potrebbe rappresentare un’alternativa al giapponese e il conseguente spostamento di Chivu sull’out sinistro (ma che fine ha fatto Caldirola?). A centrocampo Zanetti, Cambiasso e Thiago Motta dovrebbero essere confermati con Stankovic e Obi che potrebbero far rifiatare uno dei tre, pochi dubbi in attacco con Zarate e Pazzini supportati da Sneijder e Milito pronto a subentrare nella ripresa.
Il Chievo è reduce dal bello e immeritato (nel senso che meritavano di vincere) pareggio rimediato in casa contro la fortissima Juventus capolista. Senza considerare che la squadra clivense ha finora disputato un buon campionato (ricordiamo anche la vittoria al Bentegodi contro il Napoli). Insomma ci troviamo di fronte un’avversaria di tutto rispetto che ci farà penare parecchio. E se contro il Catania siamo andati in difficoltà con estrema facilità, col Chievo le prospettive sono peggiori.
Ma il calcio tutto è tranne una scienza esatta. E allora magari oggi riusciremo a portare a casa i tre punti. Finalmente i nostri giocatori riusciranno a buttarla dentro a San Siro (incredibile ma vero, non abbiamo ancora segnato in casa), finalmente troveremo quella vittoria casalinga che ci manca dalla scorsa stagione. Ragazzi, il nostro cuore nerazzurro è con voi.
FORZA INTER !!!



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sabato 22 ottobre 2011

PALLA AL CENTRO, COMMENTIAMO INSIEME LA GIORNATA DI SERIE A

PALLA AL CENTRODiscussioni e commenti aspettando il fischio d’inizio
Ho sempre detto che questo è un blog aperto a tutti, ma mentre scrivo un post sul pre-partita dell’Inter non lo faccio sulle altre. Ecco questo rubrica vuole colmare questa lacuna.
Qui ogni sabato elencherò le partite della giornata di campionato e eventualmente qualche big match che si gioca nei campionati esteri o in serie B. Il resto lo faremo insieme, commentando le partite, provando a fare pronostici, tirando fuori statistiche, discutendo delle quote degli scommettitori e così via. Un punto di ritrovo anche per commentare insieme le partite durante la gara.
Sabato ore 18
Fiorentina-Catania
Sabato ore 20.45
Juventus-Genoa
Domenica ore 12.30
Lecce-Milan
Domenica ore 15
Cagliari-Napoli
Inter-Chievo
Parma-Atalanta
Roma-Palermo
Siena-Cesena
Udinese-Novara
Domenica ore 20.45
Bologna-Lazio
PREMIER LEAGUE
Domenica ore14:30
Manchester United-Manchester City



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venerdì 21 ottobre 2011

JUVENTINO, SE NON CI FOSSE BISOGNEREBBE INVENTARLO



Dal sito di Tuttosport:

ci sono sotto tutti.....gelosi del primo stadio di proprieta privata a torino ....sono tutti gelosi ...io dico che il colpevole e di laurentiis

Qualcuno sa spiegare da dove hanno avuto origine le indagini? Una denuncia, una testimonianza, voci?...perchè non dicono da dove è nato tutto?
Accuse allo stadio e percuisa della finanza........sembra tutto maledettamente organizzato. Non a caso Moratti da questa estate non ha più parlato di calciopoli preparando per bene questo agguato. Rimpiango i due grandi vecchi Gianni e Umberto; con loro queste cose non sarebbero mai successe!

BISOGNA IMMEDIATAMENTE RITIRARE LA SQUADRA, ANNULLARE I CONTRATTI CON LE TV E FAR CROLLARE QUESTO SISTEMA MARCIO E CORROTTO CHE QUALCUNO SI OSTINA A CHIAMARE CALCIO!!!!

É proprio vero!!! Hanno paura di questa Juve, di questo Stadio. Vogliono cercare di non farci giocare in casa nostra perché hanno visto come giocano i ragazzi con la spinta del pubblico nel nuovo impianto.La carica che che dá ai nostri spaventa gli avversari che si stanno compattando per farci guerra in modo subdolo come sempre dopotutto. usano giornali e televisioni (SKY e Mediaset) per dare notizie omesse e false forviando la massa non juventina. Paura e Invidia questa é la sola VERITÁ

rifacendomi al titolo "il sospetto",il mio è che dietro tutta questa storia ci siano i cartonati che cercano di sportare l'attenzione da calciopoli 2 perchè non sanno più come difendersi dall'opinione pubblica che finamelmente sta sapendo come sono andati veramente i fatti.

Naturalmente sarà un complotto ordito da Moratti,Tronchetti Provera e Guido Rossi. Mi viene in mente un certo presidente del consiglio che dichiara che i PM di Milano sono comunisti e BR. Dalle parti di Torino i PM sono interisti :)


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