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martedì 30 novembre 2010

SCIOPERANO I CALCIATORI. 11-12 DICEMBRE TUTTI A FARE SHOPPING

Niente da fare. La trattativa tra Lega calcio e sindacato giocatori, oggi a Roma in Federcalcio non ha portato ad un accordo tra le parti (in particolare la disputa era sul settimo punto del contratto collettivo - i fuori rosa) e l'Aic ha proclamato lo sciopero dei calciatori italiani per le partite in calendario l'11 e il 12 dicembre.
Lo stop al campionato di A l'11 e 12 dicembre «nasce dal rifiuto della Lega di accettare l'impostazione dell'Aic, più volte ribadita, che assicurava la piena disponibilità a discutere 6 degli 8 punti indicati dalla Lega, con esclusione di quelli riguardanti gli allenamenti separati e il trasferimento coatto». È quanto sostiene il sindacato calciatori, nel comunicato che proclama ufficialmente lo sciopero.
Dunque salta la sedicesima giornata del campionato di serie A, penultima dell'anno prima della sosta natalizia. Giornata che l’Inter avrebbe comunque saltato per gli impegni al Mondiale per club. Tra due fine settimana era in programma un solo scontro di vertice, Lazio-Juventus. Il resto della giornata prevedeva Bologna-Milan, Brescia-Samp, Genoa-Napoli, Inter-Cesena (già rinviata, come già detto), Lecce-Chievo, Palermo-Parma, Roma-Bari e Udinese-Fiorentina.
Il mandato per lo sciopero era stato affidato al presidente Aic Campana dal direttivo, con il 30 novembre come data ultima per evitarlo: lunedì il sindacato aveva individuato nell'11 e 12 dicembre la data dello stop.
Saranno contente le mogli che in quel weekend potranno trascinare i propri mariti nei centri commerciali a fare shopping in vista delle feste natalizie. A meno che qualcuno non sia così bravo da riuscire ad inventare un’altra scusa.
Sulle motivazioni dello sciopero e sulla sua utilità mi sono già espresso altre volte e credo sia inutile ripetersi. Qui avevo dato un suggerimento ai calciatori ma dubito che l’abbiano ascoltato.

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lunedì 29 novembre 2010

DISFATTA REAL, POKERISSIMO BARCELLONA


BARCELLONA-REAL MADRID 5-0 10' Xavi - 18' Pedro - 55' Villa - 58’ Villa - 91 Jeffren
Era la sfida più attesa di questo novembre a metà tra autunno e inverno. Di fronte il Real Madrid di Mourinho e il Barcellona di Guardiola. Il massimo che il calcio europeo potesse offrire, il big match tra le due grandi favorite alla vittoria finale in Champions League. In campo i migliori giocatori in circolazione, Messi, Xavi, Villa, Iniesta, Puyol da una parte, Cristiano Ronaldo, Ozil, Benzema, Di Maria, Sergio Ramos dall’altra. Sulle due panchine rispettivamente il passato e il futuro (si spera) della panchina nerazzurra.
Il risultato finale lascia tutti sorpresi e a bocca aperta. Barcellona batte Real Madrid 5-0 !!!!!. I blaugrana infliggono una severa lezione di calcio alle merengues. Troppo forte l’undici di Guardiola che ha fatto a fette la squadra di Mourinho che perde l’imbattibilità ed esce a testa bassa dal Camp Nou.
I catalani hanno dominato El Clasico dal primo all'ultimo minuto, imponendosi con un gioco fatto di tecnica e velocità spaventose e costringendo ad una colossale figuraccia gli uomini di Mourinho. L’ex tecnico nerazzurro, dopo le polemiche della vigilia, è stato preso di mira da cori di scherno dei tifosi del Camp Nou. Al portoghese questa volta incendiare la vigilia non ha fatto bene. Anzi, lo ha portato alla peggiore sconfitta della carriera da allenatore: mai una sua squadra aveva incassato cinque reti. Farlo nell'occasione più importante di questa nuova avventura in Spagna deve avergli fatto male. Ma lo Special One saprà riscattarsi e risollevarsi dopo questa bruttissima battuta d’arresto.
In classifica Messi e compagni si portano in testa a +2 sui rivali madrileni.

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LA CARICA DEI GLADIATORI NERAZZURRI FA LA DIFFERENZA

Avevo ragione. O perlomeno non avevo tutti i torti. Nelle ultime settimane ho sostenuto fino allo sfinimento che in situazioni di estrema emergenza la differenza dovevano farla la grinta e il carattere dei nostri ragazzi, soprattutto di quelli con una certa esperienza. E infatti la prestazione dei gladiatori di centrocampo ha dimostrato che non avevo tutti i torti.
Il risultato è bugiardo. Il 5-2 lascia intendere una supremazia che non c’è stata. L’Inter ha meritato di vincere ma se fosse finita in parità, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Tra l’altro il Parma ha pure preso due pali.
La differenza l’hanno fatta le piccole cose che ci sono mancate fin qui in questo inizio di stagione. La differenza l’ha fatta la grinta dei ragazzi, una buona dose di fortuna (nei primi due gol c’è una deviazione di un difensore emiliano) e la ritrovata vena realizzativa dei centrocampisti fin qui a secco (eccezione fatta per il gol di Muntari a Genoa ma il 90% di quel gol è demerito di Eduardo). E, cosa importante, la casella infortuni è rimasta vuota.
Abbiamo vinto e non può certo essere un demerito il fatto che i ragazzi abbiano lottato con il cuore né che Benitez abbia saputo cambiare in corsa l’assetto della squadra. Il tecnico spagnolo ieri pomeriggio ha fatto un solo errore ma molto grave: proporre nuovamente Materazzi. Io voglio bene a Matrix, chi mi legge sa quanto io sia legato a lui, però il difensore nerazzurro non è più presentabile. Può giocare uno spezzone di partita ma proporlo titolare è un suicidio. Era meglio mettere Cordoba centrale e schierare a destro il giovane Natalino (che nel secondo tempo ha sostituto Santon disputando una partita molto buona). Purtroppo ogni tanto gli allenatori fanno qualche errore e metterli alla gogna per questo mi sembra eccessivo.
Ieri contava vincere, poco importava come, l’importante era portare a casa i tre punti. Ed è quello che abbiamo fatto. Grazie ad uno Stankovic eccezionale, ad un Biabiany molto convincente, a Cambiasso e Zanetti impagabili come sempre. Continuo a pensare che ritrovando le geometrie di Thiago Motta, i gol di Milito, le discese di Maicon e le parate di Julio Cesar oltre alle preziose alternative di Mariga e Muntari potremo dire la nostra nella lotta per il tricolore. Intanto la vittoria di ieri ci permette di recuperare su tutte le squadre che ci precedevano
in classifica (Milan, Juventus e Lazio hanno pareggiato, Napoli e Roma hanno perso) e dopo la sosta natalizia potremo iniziare la nostra rincorsa verso la vetta. Nemmeno il più ottimista dei tifosi poteva pensare che ieri saremmo riusciti a rosicchiare punticini a tutte le nostre avversarie. Un fine settimana che ci sorride e ci permette di alleggerire la pressione e di poter guardare con ottimismo verso l’orizzonte.
Non siamo usciti dal tunnel però finalmente abbiamo iniziato a vedere la luce e piano piano riusciremo ad uscirne fuori. Finalmente la squadra ha trovato la sua compattezza e soprattutto ho l’impressione che Benitez abbia trovato un punto d’incontro con i giocatori e con la società.
Ci aspetta un’altra primavera di passione. O almeno spero.


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domenica 28 novembre 2010

SUPERLATIVO STANKOVIC, TRASCINA LA SQUADRA ALLA RISCOSSA

Serie A 2010-2011 – 14^ Giornata
INTER - PARMA 5 - 2
4’ Crespo – 18’ STANKOVIC - 19’ STANKOVIC – 23’ CAMBIASSO - 36’ Crespo – 68’ THIAGO MOTTA – 75’ STANKOVIC

INTER: Castellazzi; Cordoba, Lucio, Materazzi, Zanetti; Stankovic (33'st Nwankwo), Cambiasso; Santon (1'st Natalino), Sneijder, Biabiany (22'st Motta); Pandev.
A Disposizione: Orlandoni, Benedetti, Biraghi, Alibec.
All. Benitez.
PARMA: Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Antonelli; Candreva, Dzemaili, Gobbi (1'st Valiani); Giovinco (27'st Bojinov), Crespo, Angelo (46'st Ze Eduardo).
A disposizione: Pavarini, Dellafiore, Pisano, Paci.
All. Marino.
ARBITRO: Giannoccaro di Lecce

Seppur con qualche brivido l’Inter porta casa i tre punti grazie ad uno Stankovic versione bomber.
Poche novità in formazione. Santon fa l’eterno offensivo nel consueto 4-2-3-1 al posto dello squalificato Eto’o, tutto uguale il resto. L’inizio è da incubo. Passano infatti solo 3 minuti prima che Crespo approfitti di un goffo tentativo di presa bassa di Castellazzi e porti in vantaggio il Parma.
Per l’Inter la strada diventa ancora più in salita. Anche perché là davanti Pandev e Sneijder lasciano molto a desiderare. Ma, come sempre succede, nel momento del bisogno escono fuori i campioni che si caricano la squadra sulle spalle.
E così al minuto 18 Stankovic ristabilisce la parità. Neanche il tempo di rimettere la palla al centro e su passaggio di Biabiany, Deki raddoppia. In meno di un minuto la situazione è ribaltata.L’Inter sulle ali dell’entusiasmo affonda i colpi e su calci d’angolo Cambiasso fa il tris. I nerazzurri hanno la partita in pugno ma si addormentano colpevolmente e Crespo al 35esimo colpisce di nuovo.
Seppur con qualche affanno, i ragazzi di Benitez vanno al riposo in vantaggio. La ripresa inizia con il Parma che attacca a spron battuto intenzionato a cercare il pareggio. E’ un vero assedio da parte dei ducali che colpiscono anche un palo con Angelo.
L’Inter soffre ma riesce a tener duro e al 68esimo sugli sviluppi di una punizione di Sneijder, il rientrante Thiago Motta (subentrato a Biabiany) timbra il poker.
C’è tempo ancora per il tris firmato da uno scatenatissimo Stankovic e per un palo colpito da Crespo.
Finisce con un rotondo 5-2 che da un lato è un’iniezione di fiducia per i nerazzurri e dall’altro maschera le lacune dei ragazzi che, come quattro giorni fa in Champions, vincono più col cuore che con il gioco.
Assolutamente strepitoso Stankovic, benissimo anche Cambiasso e Biabiany (che ripete la bella prova di metà settimana) mentre deludenti sono stati Castellazzi, primo gol a parte è spesso incerto e sbaglia più di un intervento, e Materazzi, ormai sul viale del tramonto. Rimandati Pandev e Sneijder. L’olandese fa qualcosina in più rispetto al macedone ma entrambi là davanti sono impalpabili. Positivo il rientro di Thiago Motta.
Ritroviamo i tre punti grazie a quella grinta e quel carattere che chiedevo da tempo e che nelle ultime due partite ha fatto la differenza rispetto alle precedenti prestazioni. Per oggi può andare bene così ma per il prosieguo servirà ben altro. Servirà recuperare altri big (i giovani saranno bravi ma l’esperienza spesso fa la differenza) e ritrovare in particolare la vena realizzativa degli attaccanti. Servirà tutt’altra Inter rispetto a quella vista fin qui.
Dopo un mese ritroviamo i tre punti in campionato, dopo due mesi abbondanti ritroviamo la vittoria casalinga e segniamo più di un gol e soprattutto ritroviamo i gol dei centrocampisti. Quanto basta per passare una tranquilla settimana e scacciare definitivamente i fantasmi di un esonero di Benitez.
FORZA INTER !!!
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sabato 27 novembre 2010

RITROVIAMO I TRE PUNTI ANCHE IN CAMPIONATO

Portata a casa l’importante qualificazione agli ottavi di Champions League possiamo concentrarci sul campionato. Questo mese di novembre è stato un terremoto per le nostre ambizioni tricolori. Due pareggi e due sconfitte rappresentano un bollettino di guerra molto grave considerando che, derby a parte, abbiamo affrontato squadre abbastanza agevoli.
Vabbè, inutile piangere sul latte versato. Guardiamo avanti e pensiamo alla delicata sfida che ci vedrà affrontare domani all’ora di pranzo il Parma.
L’emergenza infortuni continua. Abbiamo recuperato il solo Thiago Motta (che dovrebbe andare in panchina) mentre Muntari, nonostante si sia allenato regolarmente non è stato convocato. Come sempre la lista dei convocati è infarcita di molti Primavera. E proprio uno di questi potrebbe prendere il posto dello squalificato Eto’o che in campionato rivedremo l’anno prossimo.
Difficile formulare un’ipotesi su chi sostituirà il camerunese. Alcuni indizi portano al giovane Alibec ma, per esempio, è probabile un cambio di modulo con un 4-3-1-2 che preveda Santon terzino sinistro e Zanetti spostato in mediana con Sneijder dietro le punte Biabiany e Pandev. O magari l’inserimento dal primo minuto di Thiago Motta. Tutte comunque soluzioni di emergenza.
Per portare a casa i tre punti e accorciare il distacco della vetta (a proposito, oggi pomeriggio il Milan ha pareggiato 1-1 con la Sampdoria mentre stasera la Juventus è stata bloccata in casa dalla Fiorentina con lo stesso risultato) servirà una grande partita e tanto cuore. Servirà la grinta mostrata mercoledì sera, anzi forse ne servirà il doppio.
La vittoria di mercoledì sera non può e non deve rimanere un episodio isolato. Dobbiamo continuare a vincere, per risalire la china e per raddrizzare una stagione che è tutt’altro che compromessa. Ha solo preso una piega sbagliata e dobbiamo correggerla ora prima che sia troppo tardi. Ora più che mai serve che il gruppo rimanga unito e compatto e dia il meglio di sé. E’ vero siamo malconci ed esausti ma non bisogna mollare mai.
Domani voglio far digestione con i tre punti. Non importa se giocheremo male, se vinceremo grazie ad un episodio fortunato. Voglio i tre punti. Niente di più.
FORZA INTER !!!
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venerdì 26 novembre 2010

STRAPPO O NON STRAPPO. L'INFORTUNIO MISTERIOSO

Il portiere dell'Inter, infortunatosi contro il Genoa, allunga i tempi di recupero: non avrebbe uno strappo, ma una ricaduta del precedente stiramento. La sua presenza al Mondiale per Club, dal 15 dicembre in Dubai, non sembra compromessa (Gazzetta.it)
Continuano i problemi per l'Inter di Benitez. È infatti più grave del previsto l'infortunio di Julio Cesar: si tratta di un serio stiramento muscolare (il club nerazzurro smentisce l'ipotesi di uno strappo). Fermo dalla trasferta di Genova, il numero uno nerazzurro è a forte rischio per il Mondiale per club e potrebbe rientrare in campionato dopo la sosta natalizia. (Corriere.it)

Ancora pessime notizie dall'infermeria dell'Inter. Gli ultimi accertamenti su Julio Cesar, infatti, hanno evidenziato che la lesione muscolare al bicipite femorale della gamba destra e più grave del previsto. Tradotto in tempi di recupero, il portiere nerazzurro è a forte rischio per il Mondiale Fifa per club, in programma a Dubai nella prima metà di dicembre. (
SportMediaset)
L'Inter non ha pace. Alla lunga lista degli infortunati, Rafa Benitez deve aggiungere un nuovo nome, quello di Julio Cesar. Secondo quanto riportato da Sky Sport 24, infatti, il portiere brasiliano avrebbe subito uno strappo muscolare durante la sfida di Marassi contro il Genoa che lo costringerebbe a restare fuori fino a gennaio. Il portiere brasiliano sarebbe così costretto a saltare il Mondiale per Club. (TuttoSport)

Ma insomma questo infortunio è grave? Il Mondiale per Club è a rischio? Andremo negli Emirati a giocare con Castellazzi? E in mezzo a tanti dubbi un’ennesima certezza. In Italia l’informazione è un’opinione, spesso molto soggettiva.


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giovedì 25 novembre 2010

PAGLIACCIATA REAL, MOURINHO INVENTA L'ESPULSIONE PILOTATA

E’ incredibile come Mourinho riesca sempre e comunque a far parlare di sé. Dichiarazioni, provocazioni, gesti, tutto pur di essere al centro dell’attenzione.
L’ultimo episodio martedì scorso nella sfida di Champions League. Il suo Real Madrid domina l'Ajax, vince e diverte, e così, a ripresa inoltrata, a risultato ampiamente acquisito, al tecnico viene in mente che due giocatori, Xabi Alonso e Sergio Ramos, ammoniti nel corso dell'incontro, entreranno in diffida. E così 'inventa' l'espulsione pilotata, una sorta di evoluzione raffinata dell'ammonizione tattica, quella solitamente utilizzata nella gestione delle successive squalifiche. La mente del mago Mou impiega pochi secondi per ragionare sul da farsi. Ne discute con il team manager madridista Chendo, si avvicina a Dudek e, dalla panchina il messaggio arriva a Casillas tra i pali e, quindi, all'orecchio di Ramos. Il giro è fatto.
All'87' Xabi Alonso rimedia il secondo giallo per perdita di tempo e viene espulso, saltando così l'ultima, inutile partita del girone con l'Auxerre. Pochi minuti più tardi Sergio Ramos imita il compagno e guadagna anch'egli gli spogliatoi in anticipo. Alla faccia del fair play e in barba allo stupore generale. Tutti comprendono l'accaduto, ma che si può fare? Di fatto, l'episodio è similare a quello visto tante altre volte, in occasione delle ammonizioni volontarie, in questo caso, infatti, cambia esclusivamente il cartellino perché il fine è il medesimo. Siccome Mourinho è avanti a tutti, anche in quest'occasione precorre i tempi e, onde scongiurare di vedersi squalificare i suoi nella più importante fase finale della manifestazione, anticipa la sanzione, scansando così il pericolo diffida.
L’Uefa ha già acquisito le immagini ed è in corso un’inchiesta ma dubito che i due giocatori saranno sanzionati.
Non è stata una bella figura per il Real Madrid, per Mourinho, per i campioni del mondo Sergio Ramos, Xabi Alonso e Casillas. Ciò che è disgustoso non è il fatto che abbiano cercato l’ammonizione ma come l’abbiano cercata. Per esempio, potevano farsi ammonire strattonando un avversario o protestando con l'arbitro ed evitarsi (e soprattutto evitarci) quella messinscena degna dell’oratorio.
Parliamoci chiaro, capita che un giocatore per un motivo o un altro si faccia ammonire per scontare la squalifica ma magari in altre occasioni il protagonista è più bravo nell’inscenare la cosa.
Non mi aspetto sanzioni che vadano oltre la giornata di squalifica come da regolamento (al limite arriverà una multa) ma credo che 3-4 giornate di squalifica ci starebbe tutte e creerebbero un’importante precedente che scoraggi il ripetersi di certe sceneggiate.

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QUELLA PICCOLA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Non so voi ma io ora mi sento più sollevato. Ora che l’incubo di un esonero è stato sventato possiamo guardare con più ottimismo al futuro. Il rischio c’è ma se non altro è meno pressante.
La vittoria di ieri sera può rappresentare una svolta. Un nuovo punto d’inizio della stagione nerazzurra. Non vincevamo dal 29 ottobre e non vedevamo un’Inter così convincente dal primo tempo di Inter-Tottenham. Il peggio secondo me è passato. Ora possiamo guardare avanti.
Per settimane ho invocato un’Inter che facesse quadrato, che si stringesse intorno a sè. Ho predicato cuore, grinta, rabbia agonistica. Ieri sera ho visto tutto questo. Un’Inter che non è stata perfetta e non ha giocato benissimo però abbiamo colmato le lacune con il cuore. Le difficoltà hanno cementato Il gruppo ed è stato significativo anche il fatto che a segnare il gol partita sia stato Cambiasso, additato da alcuni giornalisti come il promotore di un complotto per liquidare Benitez.
Come già dicevo ieri sera, se l’epidemia di infortuni si arresterà, riusciremo a svuotare l'infermeria e Benitez potrà finalmente schierare una formazione ottimale. Ci vorrà un po’ di tempo prima che rientrino tutti e che soprattutto tutti riescano a raggiungere uno stato di forma decente. Ma se continuiamo su questa strada a primavera potremo toglierci altre soddisfazioni.
Prima però c’è il Mondiale per Club. Trofeo che, inutile dirlo, dovremo vincere ad ogni costo. Abbiamo buttato via la Supercoppa europea, non possiamo permetterci di farci sfuggire anche il trofeo più prestigioso a livello di club. Non ci capiterà di nuovo domani di diventare Campioni del Mondo. Ecco perché è stato importante conquistare con un turno d’anticipo la qualificazione agli ottavi e sarà altrettanto importante disputare due ottime partite con Parma e Lazio prima della partenza.
Ancora una volta servirà che i senatori trascinino la squadra con
la grinta e l’esperienza. Un po’ che hanno fatto ieri sera i vari Zanetti, Lucio, Cambiasso, Eto’o e Stankovic (il migliore in assoluto ieri sera). I giovani ci metteranno la loro voglia di far bene e di dare il personale contributo alla causa. Biabiany per esempio ieri sera mi è piaciuto molto. Non sarà mai un campione ma, come già detto in altre circostanze, può diventare una riserva importante, un giocatore che può dare il suo contributo quando serve.
La vittoria e la qualificazione agli ottavi di Champions può essere una svolta ma, come già detto e scusate se lo ripeto, bisogna dargli una continuità. Non deve assolutamente essere un caso isolato ma deve essere un punto d’inizio di altre vittorie e di un cammino verso la risalita. Domenica a pranzo ci aspetta una pronta verifica. E non sarà facile visto che il reparto avanzato rimane in emergenza non potendo contare né sullo squalificato Eto’o né sull’infortunato Milito. Sono convinto che i ragazzi sapranno nuovamente mettere in campo grinta e cuore per portare a casa i tre punti.


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mercoledì 24 novembre 2010

L'URLO DI CAMBIASSO, L'INTER C'E' (la qualificazione agli ottavi pure)

Champions League 2010-2011 – Girone A Quinta Giornata
INTER - TWENTE 1 - 0
55’ CAMBIASSO

INTER: Castellazzi; Cordoba, Lucio, Materazzi, Zanetti; Stankovic, Cambiasso; Biabiany (dal 35’ s.t. Santon), Sneijder (dal 41’ s.t. Nwanko), Eto’o; Pandev (dal 46’ s.t. Biraghi)
A Disposizione: Orlandoni, Natalino, Thiago Motta, Crisetig.
All. Benitez.
TWENTE: Mihaylov; Rosales, Wisgerhof, Douglas, Leugers (dal 35’ s.t. Buysse); Brama, Janssen; Ruiz, De Jong, Chadli; Janko (dal 25’ s.t. Landzaat)
A Disposizione: Boschker, Schimpelsberger, Parker, Vujicevic, John.
All. Preud’homme.
ARBITRO: Lannoy (Fra).

E alla fine il cuore Inter esce fuori e i nerazzurri portano a casa un’importante vittoria che li qualifica agli ottavi e scaccia gli incubi vissuti negli ultimi tempi.
Rispetto agli undici di Verona Benitez fa un solo cambio. Materazzi al centro della difesa con Cordoba terzino. Santon paga per tutti e finisce in panchina. Dopo due minuti Sneijder sbaglia un gol sotto porta. I nerazzurri attaccano, ci mettono la solita verve ma sono imprecisi in area avversaria. L’occasione più ghiotta capita sempre a Sneijder che colpisce la traversa su punizione.
Dopo un primo tempo a reti bianche, il gol vittoria arriva dopo 10 minuti dalla ripresa. Punizione di Sneijder, la palla sbatte in una selva di gambe avversarie e finisce sui piedi di Cambiasso che spedisce in fondo al sacco: 1-0. Una volta sbloccata la partita, l’Inter acquista sicurezza. Zanetti sulla sinistra fa una discesa stile Bale prima di spedire sull’esterno della rete, Sneijder sfiora il raddoppio (la palla passa a fior di palo quando eravamo già pronti ad esultare), Stankovic da pochi passi sparacchia alto.
Gli ultimi minuti sono di sofferenza ma il fortino nerazzurro regge e, come detto, porta a casa vittoria e qualificazione.
Non abbiamo visto una grande Inter ma finalmente ho visto la rabbia e la grinta che andavo predicando. E soprattutto i giocatori hanno mandato un messaggio chiaro dimostrando che sono dalla parte dell’allenatore. Negli ultimi giorni stava crescendo il sospetto che i giocatori fossero contro Benitez. Stasera abbiamo avuto una secca smentita.
I senatori Cambiasso, Zanetti e Stankovic sono stati mostruosi, ma anche Pandev e Sneijder hanno dato segni di risveglio anche se sono ancora lontani dal top. Bene anche Biabiany che ha disputato la miglior partita da quando è tornato all’Inter.
Non facciamoci prendere da facili entusiasmi. Abbiamo vinto, ci siamo qualificati, finalmente abbiamo cacciato fuori la grinta e il cuore Inter. Punto. Se vogliamo che questa stagione sia vittoriosa servirà ben altro ma almeno abbiamo un punto di partenza. La panchina di Benitez è salva, almeno per ora. Se l’epidemia d’infortuni gli darà tregua, il tecnico spagnolo recupererà uomini importanti per questa Inter (Milito, Maicon, Julio Cesar ma anche Chivu, Motta, Mariga, Muntari, Coutinho) e presto potremo vedere all’opera un’altra Inter.
Ma a questo penseremo nei prossimi giorni. Stasera godiamoci questi tre punti e questa qualificazione. L’Inter c’è e la risalita può avere inizio.
FORZA INTER !!!

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martedì 23 novembre 2010

ETO'O LA TESTATA GLI COSTA TRE GIORNATE DI SQUALIFICA

Tre giornate di squalifica. Punizione che avevamo già preventivato e che avevamo già condiviso. C’è ben poco da dire. Eto’o ha dato una testata a Cesar e le immagini televisive non lasciano dubbi. Non sono d’accordo però con il paragone tra la testata di Zidane e quella di Eto’o. Il francese colpì l'avversario in modo violento in pieno petto, l'attaccante nerazzurro invece abbassa la testa sul petto del difensore clivense e lo spinge. Non è un colpo violento. In ogni caso la squalifica è strameritata e anzi io quasi quasi gliene avrei aggiunto una quarta perché i campioni non possono permettersi di compiere certi gesti antisportivi.
Nell’episodio però ci sono due aspetti che mi lasciano qualche perplessità. Perché non è stato squalificato anche Cesar? Ricorderete tutti che nel famoso episodio di Zidane-Materazzi il difensore azzurro si beccò comunque due giornate di squalifica per aver provocato il francese. Perché non è stato fatto lo stesso con Cesar che colpisce con un pugno Eto’o?
Ma la cosa che mi lascia allibito è il fatto che durante la partita né Rocchi né i suoi collaboratori abbiano visto nulla. Quattro persone e tutti che guardano da tutt’altra parte. Anche perché c’era stato poco prima l’episodio del pugno, quindi fra i due giocatori c’erano già state scintille, era difficile capire che quei due andavano tenuti d’occhio per un paio di minuti? Del resto Rocchi, pur rimanendo uno degli arbitri più apprezzati, negli ultimi tempi né ha combinato di cotte e di crude. Ricordate il derby milanese di gennaio? E poi in un Parma-Sampdoria prima assegnò un rigore e poi ci ripensò e in questa stagione in Lecce-Cesena espulse un giocatore invece di un altro.
Tornando ad Eto’o. E’ evidente che ha fatto una grossa cazzata. Perché certi giocatori non dovrebbero fare certi gesti. E ora l’Inter è inguaiata più che mai. Domenica col Parma il nostro attacco si poggerà su Pandev e Biabiany. Proprio una coppia che ci farà dormire sonni tranquilli.
Vabbè, inutile piangere sul latte versato. Guardiamo avanti. Qualcuno se la sente di saltare il pranzo domenicale per andare a giocare con l’Inter? Oppure, in alternativa, qualcuno ha un’attaccante da prestarci? E se pensate di non essere all’altezza, non preoccupatevi, peggio di Pandev e Biabiany non potrete fare.

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lunedì 22 novembre 2010

BENITEZ, L’UOMO SOLO AD UN PASSO DALL’ESONERO

In questo periodo non vorrei essere al posto di Benitez. E’ un uomo solo, tremendamente solo. Lo guardi in panchina e fa quasi tenerezza. Il presidente lo vorrebbe esonerare, i giocatori non lo seguono (o almeno non danno l’impressione di seguirlo), la stampa l’ha già messo alla gogna.
Probabilmente 5 mesi fa il buon Rafa immaginava diverso il suo approdo in Italia e nella squadra che aveva appena vinto la Champions League dopo quasi mezzo secolo.
Non aveva calcolato evidentemente che il suo predecessore non era un pirla qualsiasi ma quel Josè Mourinho che rappresenta il Dio assoluto della categoria e che sostituirlo (non solo in panchina ma anche nella testa dei giocatori e nel cuore dei tifosi) non sarebbe stato facile.
Il presidente non l’ha mai amato pienamente, i giocatori lo hanno seguito a tratti, lui non si è saputo imporre come il suo predecessore pretendendo quei rinforzi necessari per la squadra e facendosi rispettare dai giocatori (perfino Chivu si prende il lusso di maltrattarlo in campo).
Il resto è venuto da sé. Gli infortuni a ripetizione, le partite storte, il derby perso, le due sconfitte consecutive. La sua avventura in nerazzurro è arrivata al rettilineo finale. Difficilmente fare inversione e ripartirà alla grande.
Di fatto Benitez è ad un passo dall’esonero. Qualcuno sostiene che non arriverà a mangiare il panettone, temo che non arriverà nemmeno a mangiare le ciambelle calabresi*.
Sinceramente pensavo di dover scrivere già stasera dell’esonero. Così non è stato, per fortuna. Gli è stata data ancora fiducia fino a mercoledì. Ma il problema di base è solo uno: i giocatori sono con l’allenatore oppure no?
Nel primo caso la squadra può risalire, può rimettersi in corsa, può uscire dal tunnel senza uscita da cui si è infilata. Bisogna andare avanti con questo allenatore almeno fino a giugno, dargli la possibilità di poter dimostrare le sue capacità con la rosa al completo.
In caso contrario esoneriamo Benitez già domani mattina, anzi stasera stesso. Se la squadra è contro l’allenatore è inutile andare avanti, inutile prolungare l’agonia del povero allenatore spagnolo. Non lo merita lui e non lo meritiamo nemmeno noi tifosi di vedere questo supplizio.
Io ieri ho avuto la sensazione che la squadra non segua più l’allenatore e che, nonostante le frasi di circostanza, Moratti stia già pensando al suo successore. Spero di sbagliarmi. Fra qualche giorno ne sapremo di più.

*Le ciambelle calabresi per tradizione si mangiano alla vigilia dell’Immacolata.

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L'ALTRO MOURINHO

Il Porto ha già ammazzato la Super Liga portoghese, creando un distacco di dieci punti fra sé e le dirette inseguitrici – Benfica, fresca di sconfitta per 0-5 contro i Dragoni, e Vitoria Guimarães – e lasciando per strada solo due punti: un cammino a dir poco perfetto. Ad orchestrare il miracolo sportivo, comodamente seduto in panchina, c’è un giovanotto cresciuto alla scuola di José Mourinho: si chiama André Villas Boas, è un classe ’77 – più giovane, addirittura, di qualche suo calciatore –, e del dandy tecnico di Setúbal è stato l’ombra per sei stagioni, fra Porto, Chelsea e Inter. Anima latina, dal suo maestro calcistico ha preso il meglio: le inimitabili conoscenze tattiche – è un 4-3-3 da sogno, quello dei biancoblù, e quel fluido 4-2-4 che Villas Boas solitamente ama proporre nei momenti di difficoltà… – e la tremenda fame di vittoria.
Ad ammazzare la Serie A nostrana, invece, non c’è ancora riuscito nessuno, tantomeno la traballante Inter pluricampione d’Italia con Mancini e Mourinho. Benítez, ormai è chiaro, non è riuscito a raccogliere a dovere il pesante testimone del portoghese, e i sei punti di distanza dalla vetta ne sono l’emblematica dimostrazione. La rivoluzione, che arrivi ora o in estate, è inevitabile, e Moratti lo sa bene: per rispondere al rinnovato strapotere del Milan di Ibrahimović e Robinho, non basta affidarsi ad un tecnico che, miracolo di Istanbul a parte, ha vinto davvero una miseria nella sua carriera.
E allora
, viste le premesse, chi meglio dell’alter ego di Mourinho per riportare i nerazzurri sulla retta via? Villas Boas ha carisma, si sta rivelando un vincente e, fra capello poco curato, barba incolta e look trasandato, dalla Curva Nord sembrerà quasi di vedere… l’altro Mourinho.


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domenica 21 novembre 2010

IL PUGILE INTER VA AL TAPPETO

Serie A 2010-2011 – 13^ Giornata
CHIEVO - INTER 2 - 1
29’ Pellissier – 82’ Moscardelli – 93’ ETO’O


CHIEVO : Sorrentino; Frey, Andreolli, Cesar, Mantovani; Fernandes, Rigoni, Marcolini (dal 20' st. Guana), Constant (dal 42' st. Bogliacino); Thereau, Pellissier (dal 23' st. Moscardelli).
A Disposizione: Squizzi, Sardo, Mandelli, Granoche.
All. Pioli.
INTER: Castellazzi; Santon, Lucio, Cordoba, Zanetti; Stankovic (al 42' st. Mancini), Cambiasso (al 10' st. Nwankwo); Biabiany (al 23' st. Alibec), Sneijder, Pandev; Eto'o.
A Disposizione: Orlandoni, Materazzi, Rivas, Natalino.
All. Benitez.
ARBITRO: Rocchi di Firenze

Un pugile che va al tappeto. Questa l’immagine dell’Inter che continua nel suo periodo di crisi (solo 2 punti nelle ultime 4 sfide).
Benitez schiera gli undici titolari che avevo ipotizzato e che erano gli unici schierabili. Partenza non male. Dopo 11 minuti, Pandev, ben imbeccato in area, colpisce il palo. E’ l’unico squillo di un’Inter che non incide e che alla mezzora va in svantaggio. Pellissier di testa anticipa Santon e trafigge Castellazzi. La reazione dell’Inter è molle. Nel finale di primo tempo brutto gesto di Eto’o. Il camerunese si vendica di un pugno subito da Cesar colpendo con una testata “alla Zidane” il difensore clivense. Non è una testata violenta come quella di Zidane (l’attaccante nerazzurro in realtà sfiora il petto dell’avversario) ma sicuramente sufficiente ad incorrere nella prova tv e in una giusta squalifica.
Ripresa sullo stesso binario del primo con l’Inter che sfiora il gol e i padroni di casa che si mangiano un gol già fatto un paio di volte.
Benitez, visto i panchinari, ha ben poche scelte. Sostituisce Cambiasso con Nwanko e Biabiany con Alibec ma non cambia nulla.
A 8 minuti dalla fine arriva il raddoppio di Moscardelli che chiude di fatto il match. Perfettamente inutile per l’esito finale il gol di Eto’o in pieno recupero.
Che cosa dire? Come commentare l’ennesima partita inguardabile di questa squadra? Siamo andati al tappeto, forse in modo definitivo. Questa Inter non ha più né capo né coda. Non c’è gioco, non c’è grinta e cattiveria, forse non c’è nemmeno la voglia di reagire a questa situazione venutasi a creare.
Personalmente ho visto una squadra distratta, svogliata, poco convinta. Dubito che Benitez sia la panacea di tutti i mali. Ma a questo punto se esonerare Benitez potrebbe servire a qualcosa, direi “ok, esoneriamolo”. Mandiamolo via, prendiamo un altro che abbia i coglioni per rimettere in piedi questa situazione e metta in riga i giocatori. Perché va bene gli infortuni, va bene che Benitez non capisce nulla, va bene che la dirigenza non ha fatto mercato, però in campo ci vanno i giocatori, sono loro che dovrebbero tirare fuori le palle, sono loro che dovrebbero lottare come leoni su ogni pallone, sono loro che dovrebbero correre come matti per segnare e non subire gol. Qualcuno dovrebbe dargli una bella strigliata. Se non è capace Benitez, se non è capace Moratti (il presidente è bravo solo a fare blablabla a vanvera davanti ai microfoni) che ben venga qualcuno che ne sia capace (se ci fosse stato Mourinho oggi negli spogliatoi del Bentegodi i giocatori avrebbero passato un brutto quarto d’ora).
Non ci rimane che vedere cosa succedere. Secondo me a questo punto Benitez ha le ore contate. Mi auguro di sbagliare ma credo che Moratti stia già cercando di contattare qualcun’altro.
FORZA INTER !!!

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COME UN PUGILE CHE DEVE REAGIRE PER NON ANDARE KO

Arrivare al 21 novembre e dover già pensare che la partita sarà decisiva per il prosieguo del campionato, forse anche della stagione, è qualcosa che mi lascia allibito. Purtroppo la partenza balbettante e la sconfitta nel derby hanno spedito sulla graticola mister Benitez che oggi a Verona contro il Chievo si gioca la riconferma. E con lui anche l’Inter. Un avvicendamento in panchina sarebbe solo il preludio ad una stagione infelice e amara dopo anni di gioie e trionfi.
Prospettiva da incubo considerando che la rosa è ridotta all’osso, che abbiamo gli uomini contati e che la pressione psicologica è a mille. Benitez ha ben poche alternative per quanto riguarda la formazione. Davanti a Castellazzi dovrebbero giocare Lucio e Cordoba centrali con Santon e Zanetti sulle fasce. Dubito che il tecnico spagnolo voglia riproporre nuovamente Materazzi titolare, anche se qualcuno ha ipotizzato un ballottaggio Santon-Materazzi. A centrocampo Stankovic e Cambiasso mentre dietro Eto’o giocheranno Sneijder, Pandev e Biabiany. Dovrebbero essere questi gli undici titolari considerando che gli altri 9 convocati sono quasi tutti Primavera o terze linee (Materazzi, Mancini, Orlandoni, Rivas, Natalino, Benedetti, Nwanko, Alibec e il terzo portiere Gallinetta).
Ci giochiamo tutto tra oggi e mercoledì col Twente. Saranno due finali. Odio questa definizione ma purtroppo è così. Saranno due finali che non possiamo sbagliare.
Considerando il momento e i superstiti in altre circostanze a Verona sarebbe potuto bastare anche un pareggio. In altre circostanze, non oggi. Oggi c’è bisogno che la squadra si stringa, faccia gruppo e tolga fuori la grinta e la cattiveria necessaria per portare a casa i tre punti. Certo, servirà anche un briciolo di buona sorte. Il calcio non è una scienza esatta, basta un nonnulla per cambiare le sorti di un match. Un gol dopo pochi minuti, un’espulsione, un errore dell’avversario, un rigore dato o non dato e tutto può prendere una piega diversa. Ieri Roma e Milan hanno vinto (anche se alla Fiorentina è stato negato un rigore evidente) e con ogni probabilità faranno lo stesso oggi Juventus, Lazio e Napoli. Noi non ci possiamo permettere di rimanere indietro. Dobbiamo reagire. Siamo come un pugile che sta incassando, dobbiamo rialzare la testa, sferrare qualche pugno anche noi, reagire per evitare di andare ko. Io ci spero, io ci credo. Non posso fare altro, non possiamo fare altro che crederci.
FORZA INTER !!!

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sabato 20 novembre 2010

STRANIERI, CAMPIONI E BIDONI


Sul numero 156 del mensile Calcio 2000 trovate una mail che ho inviato al direttore Fabrizio Ponciroli, che ringrazio per la disponibilità, con relativa risposta. Visto che l'argomento mi sembra interessante mi piacerebbe sapere anche il vostro parere.
Carissimo Direttore,
anche quest’anno nel mercato estivo abbiamo importato un bel po’ di stranieri. Alcuni sono o diventeranno dei campioni, altri se ne andranno senza lasciare traccia.
Tra i tanti nuovi arrivi chi l’ha impressionato in questo inizio di stagione o potrà essere secondo lei un protagonista del nostro campionato? Personalmente sono rimasto affascinato da Hernanes, che già in Brasile aveva mostrato di essere un buon giocatore, e Coutinho, ancora molto acerbo ma con un futuro da fuoriclasse. Lei invece da chi è stato favorevolmente colpito? E visto che ci siamo vuole sbilanciarsi nel provare a dire chi è un probabile bidone?

venerdì 19 novembre 2010

COUTINHO KO, ROSA RIDOTTA ALL'OSSO. MA BENITEZ HA LA SOLUZIONE

In principio erano le partite a fare vittime. Due infortunati a gara, qualche volta anche tre. Mercoledì anche l’impegno delle nazionali ha fatto registrare un kappao: Chivu si è stirato. Oggi è bastato un allenamento per ridurre ulteriormente la nostra rosa. Julio Cesar ha avuto una ricaduta mentre si è dovuto fermare Coutinho. A questo punto la rosa è ridotta all’osso, trovare 18 convocabili e 11 arruolabili titolari è diventato impresa ardua.
La lista dei superstiti è ormai ristrettissima e comprende i portieri Castellazzi e Orlandoni, i difensori Materazzi, Cordoba, Lucio e baby Santon, a centrocampo abbiamo capitan Zanetti, Stankovic, il convalescente Cambiasso, Sneijder e, ahimè, Mancini, infine in attacco Eto'o, Biabiany e Pandev. A questi potremmo aggiungere i giovani Gallinetta, Natalino, Benedetti, Biraghi, Obiorah, Carlsen e Alibec oltre ai desaparecidos Rivas e Suazo (e a questo punto tanto vale convocare pure loro due).
Ma tranquilli Benitez ha trovato una soluzione geniale per fronteggiare l’emergenza infortuni.
Domenica a Verona infatti il tecnico spagnolo schiererà Amedeo Carboni terzino sinistro (così almeno l’ingaggio dell'ex difensore del Valencia avrebbe un senso) mentre Marco Branca sarà la punta centrale supportato da Eto’o, Sneijder e Pandev.
Solo panchina, ma pronti a subentrare in caso di necessità, per Giuseppe Baresi (adattabile sia in difesa che come mediano) e Daniele Bernazzani.

(Nella foto: L'Inter riccorre al mercato arabo con due nuovi acquisti?)

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