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martedì 31 agosto 2010

NIENTE SORPRESE, L'INTER NON HA COMPRATO NESSUNO

Da dove devo iniziare? No, ditemelo voi qual è il punto di partenza per analizzare questo mercato nerazzurro che doveva essere di rafforzamento e che invece è stato di indebolimento?
La squadra aveva bisogno di alcuni elementi. Come già dicevo un paio di giorni fa ci serviva un terzino sinistro (Chivu e Zanetti sono adattati e Santon è un’incognita) e un centrocampista di costruzione (l’unico a nostra disposizione, Thiago Motta, è troppo soggetto ad infortuni). La cessione di Balotelli ci imponeva poi di cercare una quarta punta di qualità. Infine andava sistemata la panchina cedendo alcuni elementi e rimpiazzandoli con giocatori qualitativamente migliori. In tal senso cedere Quaresma e rimpiazzarlo con Biabiany mi è sembrata una scelta logica. Ahimè, l’unica. Perché il terzino sinistro non è arrivato, il centrocampista di qualità è rimasto una chimera e Balotelli non è stato rimpiazzato con nessuno.
Pertanto ci ritroviamo con 11-12 titolari, una fascia sinistra non coperta adeguatamente e una panchina che tra giovani di buone prospettive (Coutinho, Santon, Mariga, Biabiany), giocatori a fine carriera (Cordoba, Materazzi) e rincalzi modesti (Muntari) non è certo all’altezza. E non voglio prendere minimamente in considerazione il fatto che abbiamo ancora in rosa gente come Mancini, Rivas, Suazo, Obinna (per la verità non so nemmeno se sono ancora con noi o li abbiamo ceduti).
Non ci rimane che sperare che da lassù qualcuno ci aiuti. Perché se per ipotesi alla vigilia di una partita importante viene squalificato dico-uno-a-caso Cambiasso, o gli prende un raffreddore sempre-a-caso Maicon, o si infortuna uno-a-caso Milito, siamo nei guai.
A questo punto sorge spontaneo domandarsi: ma cos’è passato nella testa dei nostri dirigenti? Su quali elementi si sono basati quando hanno deciso che la rosa andava bene così e che anche senza un altro Balotelli e senza un terzino siamo comunque competitivi?
Perché, dopo anni a spendere e sperperare si è deciso di chiudere totalmente i cordoni della borsa?
Non necessariamente si doveva spendere cifre esagerate. Poteva andar bene anche Sculli (era tutto già fatto perché poi è saltato?), un Inler, al limite anche un Maresca (svincolato quindi era pure a costo zero).
Invece nulla. Il buio totale. Vabbè, voglio provare ad essere ottimista. Voglio pensare che Milito farà ancora tanti gol, che Coutinho sarà il nuovo Balotelli, che Chivu si adatterà sulla sinistra, che Santon ritornerà quello della sua prima stagione in A, che Mariga sarà una valida alternativa a centrocampo, che Cordoba e Materazzi saranno ancora capaci di prestazioni formidabili. Voglio pensare che le mie sono seghe mentali e che ci aspetta un’altra stagione ricca di gioie e di vittorie.
Lo voglio sperare. La scorsa primavera ci siamo divertiti parecchio. Sarebbe un peccato passare una stagione dietro le quinte a vedere gli altri vincere e divertirsi mentre noi facciamo le comparse.



(Nella foto: Marco Branca durante l'ultima sessione di calciomercato)

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ACCONTENTIAMOCI DEL PAREGGIO...

Tutto sommato il pareggio di ieri sera non mi dispiace. Certo per come è andato il secondo tempo, speravo di portare a casa i tre punti ma credo che possa andar bene così. Al di là del fattore scaramantico, credo che un pareggio a fine agosto alla prima di campionato può starci.
All’intervallo vi confesso che ero in piena crisi e se avessi avuto sotto mano i ragazzi, sarebbero volati un bel po’ di sberle e calci nel fondoschiena. Ma nella ripresa ho rivisto l’Inter che mi piace. Abbiamo tenuto noi il pallino del gioco e creato occasioni da rete. Nel primo quarto d’ora del secondo tempo li abbiamo praticamente chiusi nella loro area. Insomma non possiamo certo lamentarci.
E ovvio che non siamo al top. E’ normale che il 30 agosto qualcuno non abbia raggiunto la forma. Tanto più che molti, vedi Sneijder, sono reduci dal Mondiale. Milito non può essere quello visto finora e anche gente come Cambiasso, Lucio e Stankovic sono apparsi poco lucidi. Lo stesso Sneijder non ha convinto più di tanto. Finora il solo Eto’o è apparso in palla e in buona forma.
A conti fatti il pareggio a Bologna alla prima di campionato lo possiamo collocare nei risultati accettabili (nonostante i soliti giornalisti sportivi vogliono farci credere il contrario).
Ma attenzione. Alla ripresa del campionato, fra due settimane, non sono più ammessi errori. Dovremo farci trovare pronti e non commettere più gli errori fatti finora. Non vorremmo più vedere l’Inter di Supercoppa Europea o quella che ha giocato il primo tempo contro la Roma in Supercoppa Italiana o ieri sera contro il Bologna.
La strada è ancora lunga (ed è ufficiale, il mercato di indebolimento è chiuso. Ma ne parlerò in un altro post) ed è tutta in salita. Riconfermarsi sarà difficile ma non vorranno mica mollare così facilmente?



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lunedì 30 agosto 2010

INTER: PAREGGIO ALL'ESORDIO COME TRADIZIONE

Serie A 2010-2011 - 1^ Giornata
BOLOGNA - INTER 0 - 0
BOLOGNA: Viviano; Esposito, Portanova, Britos, Rubin; Mudingayi; Garics (dal 45' s.t. Siligardi), Casarini, Ekdal (dal 17' s.t. Della Rocca), Gimenez (dal 23' s.t. Meggiorini); Di Vaio.
A disposizione: Lupatelli, Moras, Cherubin, Paponi.
All. Magnani. INTER: Julio Cesar; J.Zanetti, Lucio, Samuel, Chivu; Mariga, Cambiasso; Pandev (dal 16' s.t. Coutinho), Sneijder, Eto'o; Milito (dal 36' s.t. Biabiany).
A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Santon, Stankovic.
All. Benitez. ARBITRO Valeri di Roma.
Come tradizione. Per il quarto anno consecutivo l’Inter inizia la stagione con un pareggio (1-1 in casa contro l’Udinese nel 2007/08, 1-1 a Marassi contro la Sampdoria nel 2008/09, 1-1 in casa contro il Bari nel 2009/10) tornando da Bologna con un pareggio tutto sommato positivo. Senza Maicon e con Zanetti a fare il terzino tocca a Mariga schierarsi al fianco di Cambiasso mentre in attacco rientra Pandev. Il primo tempo è tutto di marca rossoblu con l’Inter che cerca di resistere agli assalti avversari. Ripresa di tutt’altro tenore. L’Inter attacca a spron battuto e ha la sfortuna di trovare sulla sua strada un Viviano in serata di grazia che neutralizza tutti i pericoli portati verso la propria porta. Finisce con un pareggio a reti bianche. Risultato che, considerando che siamo ad inizio stagione e che molti elementi sono fuori forma, può anche starci e che, visto i precedenti degli scorsi anni, non preoccupa più di tanto. Rispetto alla sfida di Supercoppa Europea si è vista un’Inter in crescita, soprattutto nella ripresa. Se non altro abbiamo creato occasioni da rete e abbiamo insistentemente tirato nella porta avversaria. Ma la strada è ancora lunga e Benitez avrà molto da lavorare. Lui non ha il carisma di chi l’ha preceduto e far ritrovare gli stimoli ad una squadra che, dopo l’irripetibile scorsa stagione, è inevitabilmente appagata non è certo impresa da poco. E purtroppo dovrà fare da solo visto che la dirigenza nerazzurra non dà certo segni di volerlo aiutare. A 24 ore dalla fine del calciomercato confermiamo l’immobilità nerazzurra in sede di mercato e la squadra nerazzurra risulta più indebolita rispetto allo scorso anno (Balotelli aveva pur sempre un suo peso specifico nella rosa) e non ci sono segnali di trattative ben avviate o in corso d’opera. Inutile ripetere ciò che ho ampiamente detto nei giorni scorsi. Spero di sbagliarmi (se così fosse sono pronto a fare pubblico mea culpa) ma il futuro di questa squadra lo vedo molto nero e poco azzurro. E passare dalle stelle alle stalle può essere un attimo.
FORZA INTER !!!
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domenica 29 agosto 2010

L'INTER E' ALL'INIZIO. L'INIZIO DELLA FINE

Innanzitutto due premesse. 1) Spero che i fatti dei prossimi giorni smentiscano tutto ciò che sto per scrivere. 2) Ho iniziato a buttare giù la bozza di questo post tra giovedì e venerdì, quindi prima della Supercoppa Europea e avrei scritto tutto ciò, anche se avessimo portato a casa il quinto titolo.
Abbagliati dalla vittoria della triplete e assuefatti di emozioni, non ci siamo accorti (e mi sa che non se
ne sono accorti nemmeno i dirigenti nerazzurri) che la rosa nerazzurra era da rinforzare per poter continuare a vincere..
Abbiamo 11 (a esser generosi 12) titolari e dietro c’è il vuoto.
In difesa abbiamo due centrali due: Lucio e Samuel. Cordoba e Materazzi sono agli spiccioli di una grandissima carriera. Possono far rifiatare i titolari per spezzoni di partita ma cosa succede in caso di squalifica o infortunio? Non va meglio sulle fasce. Se a destra dietro Maicon c’è il vuoto (il solo Zanetti che all’occorrenza può spostarsi in quel ruolo) a sinistra Chivu è un ripiego con Santon che è ancora un’incognita.
A centrocampo non va meglio. Zanetti, Sneijder e Cambiasso sono i titolari inamovibili di un reparto che può contare sul solo Stankovic come valida alternativa. Thiago Motta, l’unico centrocampista di qualità, è alle prese con infortuni ed acciacchi, per Mariga e Muntari vale il discorso fatto per Cordoba e Materazzi, buone alternative ma difficile da pensare che possano entrare in una rotazione da titolari.
Ma il disastro si consuma in attacco dove possiamo contare su soli tre attaccanti. Nemmeno la più scarsa delle squadre di Lega Pro ha un reparto offensivo così esiguo.
Biabiany, Coutinho ma anche i già citati Santon e Mariga sono giovani di ottima prospettiva ma non ancora pronti per essere titolari in questa squadra (scusate, questo concetto l’ho già ripetuto mille volte).
Dunque, riepilogando, secondo me a questa rosa mancava un terzino sinistro, un centrocampista di qualità e un’attaccante. Se poi si poteva aggiungere anche un’ulteriore attaccante che facesse panchina sarebbe stato perfetto.
Invece la campagna acquisti dei nerazzurri finora langue. I soldi non mancano. Abbiamo incassato 28 milioni dalla cessione di Balotelli, 8 per Burdisso, 7 (se non ricordo male) per Arnautovic, 7,5 per Quaresma senza considerare l’importante ritorno economico per la conquista della Champions League. Insomma i soldi ci sono perché non spenderne un po’? Non necessariamente bisogna fare acquisti costosi.
Abbiamo inseguito per un’estate intera Mascherano e Kuyt, perché non abbiamo chiuso invece di tergiversare? Abbiamo ceduto Balotelli, perché non l’abbiamo rimpiazzato subito con un altrettanto giocatore di qualità (il primo nome che mi viene in mente è Giuseppe Rossi)? Serviva un terzino sinistro, abbiamo cercato Vargas, Bastos, Kolarov, Antonelli, perché alla fine non abbiamo preso il mancino che serviva?
A due giorni dalla fine del calciomercato difficilmente tutte queste lacune verranno colmate e, come dicevo già ieri, nella frenesia di prendere qualcuno e rispondere al Milan che ieri ha preso Ibrahimovic, finiremo per prendere il primo che ci capita a tiro.
La stagione è solo all’inizio ma temo che anche l’Inter sia solo all’inizio. All’inizio della fine.




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sabato 28 agosto 2010

ORE 18. BUON CAMPIONATO A TUTTI !!!


Ognuno sta solo nel cuore dell’area
Trafitto da un tiro imparabile
Ed è subit
o goal.

BARI – BOLOGNA – BRESCIA – CAGLIARI - CATANIA
CESENA – CHIEVO – FIORENTINA – GENOA - INTER
JUVENTUS – LAZIO – LECCE – MILAN - NAPOLI
PALERMO – PARMA – ROMA – SAMPDORIA - UDINESE

BUON CAMPIONATO A TUTTI !!!


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PRONTI, VIA. PARTE LA SERIE A E LA CACCIA ALL'INTER


Accendete i motori, fra poco più di un’ora il campionato di calcio riparte. Toccherà a Udinese e Genoa alzare il sipario sul campionato di calcio 2010-2011 mentre in serata esordirà la Roma. Chiuderà l’Inter lunedì sera nel primo Monday night della stagione.

La favorita al titolo rimane sempre l’Inter. I nerazzurri hanno perso il loro grande condottiero ma possono contare su una rosa ben collaudata (nonostante un mercato nullo) che promette nuove soddisfazioni. Ma la concorrenza si è rinforzata parecchio. La Juventus ha rivoluzionato la squadra cambiando molto ma facendo acquisti di qualità (Pepe, Bonucci, Krasic, Aquilani, Quagliarella, Motta per dirne alcuni). Probabilmente i bianconeri avranno un anno di transizione ma non è escluso che possano dire la loro per la vittoria finale sin da subito. Occhio al Milan. Soprattutto se, come sembra, riesce a concludere l’affare Ibrahimovic, si candida ad essere protagonista nella lotta scudetto. Lotta scudetto che vede ai nastri di partenza anche la Roma dopo l’ottimo finale di campionato della scorsa stagione.

Abbastanza agguerrita promette di essere anche la corsa all’Europa. In prima fila la Sampdoria di Cassano e Pazzini, che riproverà a conquistare un posto in Champions League, il Napoli e il Palermo due tra le protagoniste del calciomercato estivo che si candidano ad un ruolo da prima fila. Per un posto in Europa lotterà anche il Genoa che si è sicuramente rafforzato tantissimo con l’arrivo tra gli altri di Toni, Rafinha, Ranocchia e Veloso. Nonostante l’addio di Prandelli, la Fiorentina, affidata a Mihajlovic, proverà a riconquistare l’Europa dopo la deludente stagione scorsa.

A metà classifica ecco la Lazio di Reja che ha comprato alcuni giocatori interessanti (Hernanes su tutti), l’Udinese del capocannoniere Di Natale (che in settimana ha rifiutato la Juventus), il Parma di Marino, il Bari di Ventura che però ha perso alcuni elementi importanti come il duo difensivo Ranocchia-Bonucci e l’attaccante Meggiorini, e il Cagliari dell’esordiente Bisoli che spera di ripetere le buone cose fatte vedere lo scorso campionato.

Infine nella lotta per non retrocedere ci saranno il Chievo quest’anno affidato a Pioli, il Catania del nuovo allenatore Giampaolo, il Bologna di Colomba e le tre neopromosse ovvero il Cesena, che torna in A dopo 19 anni, il Lecce che potrà contare sui gol di Chevanton e il Brescia che ha cercato di rinforzarsi più di tutte portando in Lombardia due giocatori forti come Diamanti ed Eder.

Come sempre questi sono i miei pronostici, che, come spesso accade, vengono smentiti poi dal responso dal campo.
E ora, allacciate le cinture, Il campionato sta decollando. Buon divertimento.

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QUEL RETROGUSTO AMARO CHE NON RICORDAVAMO PIU’

Me lo sentivo. Ieri sera uscendo dalla doccia mi sono accorto di avere addosso una strana sensazione, avevo l’impressione che non ce l’avremmo fatta. Pensavo alla partita che stava per iniziare da lì a poco e qualcosa mi diceva che non saremmo riusciti a vincere il nostro quinto titolo del 2010. Sensazione, ahimè, rivelatasi poi premonitrice. Non è la prima volta e per fortuna in altre occasioni ho avuto sensazioni positive.
E così dopo molto tempo riassaporiamo l’amaro sapore della sconfitta. Da quanto tempo non perdevamo? Se non ricordo male dalla sconfitta della Roma in campionato a marzo (quella di Barcellona non fa testo). Guardi indietro, vedi che sono passati solo cinque mesi eppure sembrano un’eternità. Già, perché nel frattempo abbiamo perso la testa della classifica, l’abbiamo riconquistata, abbiamo battuto il Barcellona, abbiamo conquistato Coppa Italia, scudetto e Champions League, abbiamo cambiato allenatore e abbiamo vinto una Supe
rcoppa Italiana.
Lo dicevo già ieri sera. Perdere ci può stare, fa parte del gioco (anche se in alcune occasioni perdere è un vocabolo che non esiste) ma ci sono modi e modi di perdere. E il modo in cui abbiamo perso ieri sera non mi va proprio giù. Non abbiamo creato occasioni, non abbiamo imposto il gioco. Abbiamo portato avanti la partita per inerzia, aspettando che dal cielo piovesse il gol che ci regalasse la vittoria. E anche dopo aver preso il gol, non c’è stata reazione. Vuoi perché la squadra nel complesso è ancora fuori forma, vuoi perché in panchina non c’era il Balotelli della situazione che potesse entrare e cambiare la partita. E non possiamo certo affidarci a Coutinho e Biabiany, due giovani promettenti ma non ancora maturi. Il giovane brasiliano quando
è entrato ha fatto vedere qualcosina ma nel deserto della prestazione dei giocatori nerazzurri, probabilmente ci sarebbe sembrata eccezionale anche una trivela di Quaresma.
A me non preoccupa aver perso la Supercoppa Europea (anche se mi dispiace moltissimo) e ci metterei la firma ogni anno per perdere 1 trofeo su cinque. Ma in prospettiva futura questa sconfitta è un pesante campanello d’allarme. La squadra ha bisogno di innesti e, a quattro giorni dalla chiusura, non vorrei che si ripiegasse sul primo che passa (Forlan?) facendo delle scelte sbagliate. Lo scorso anno Sneijder arrivò in extremis ma stavamo lavorando sulla trattativa già da un bel po’ di tempo. Quest’anno invece c’è il vuoto assoluto. Mascherano e Kuyt, dopo un’estate di inseguimenti, sono stati persi. E ieri sera si è iniziato a fare qualche nome nuovo. Anche se sia Schweinsteiger che Montolivo non mi sembrano affari che si possano chiudere in tre giorni e Fabregas è fantamercato. Arriverà probabilmente Sculli, facilmente raggiungibile.
E mentre in bocca continua a farsi sentire questo retrogusto amaro della sconfitta, in testa gira sempre lo stesso dubbio. Che stagione dovremo aspettarci?


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venerdì 27 agosto 2010

PESSIMA INTER, SFUMA IL QUINTO TITOLO


SUPERCOPPA EUROPEA 2010
INTER - ATLETICO MADRID 0 - 2
62’ Reyes – 83’ Aguero

INTER: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso; Stankovic (dal 22’ s.t. Pandev), Sneijder (dal 33’ s.t. Coutinho), Eto’o; Milito.
A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Materazzi, Mariga, Biabiany.
All. Benitez
ATLETICO MADRID: De Gea; Ujfalusi, Perea, Godin, Dominguez; Reyes (dal 23’ s.t. Merida), Asunçao, Raul Garcia, Simao (dal 45’ s.t. Camacho); Aguero, Forlan (dal 37’ s.t. Jurado).
A disposizione: Robles, Antonio Lopez, Mario Suarez, Diego).
All. Sanchez Flores.
ARBITRO: Busacca (Svi).


Inaspettata ma meritata arriva la sconfitta in Supercoppa Europea che spezza il sogno di ripetere il grande Slam fatto dal Barcellona lo scorso anno.
Benitez schiera Stankovic al posto di Pandev. Sembrerebbe per rinforzare il centrocampo in un 4-3-3 ma in realtà il serbo va a fare l’esterno del solito 4-2-3-1.
Partita noiosa con poche emozioni. L’Atletico Madrid colpisce a metà ripresa, l’Inter tenta una reazione, alquanto sterile, ma a otto minuti dalla fine prende il secondo gol e nei minuti finali sbaglia un rigore con Milito.
L’appuntamento con la storia sfuma così, in una partita dove i nerazzurri non hanno fatto nulla per vincere, dove le occasioni da rete per i nerazzurri sono state quasi nulle e dove è mancato sia l’allenatore carismatico che sapesse scuotere la squadra, sia il campione che entrando potesse dare il cambio di marcia.
Perdere ci può stare, fa parte del calcio. Ciò che mi indispettisce e che abbiamo perso in malo modo, giocando malissimo e dando l’impressione di essere una brutta copia di quella squadra che ci ha fatto gioire ed emozionare solo tre mesi fa.
L’Atletico non ha fatto nulla più di noi ma ha avuto il merito di saper colpire al momento opportuno in una partita dove non avevano nulla da perdere.
E’ presto per i processi ma alcune cose credo siano ben chiare. Benitez non è Mourinho (e questo si sapeva, purtroppo) e la rosa ha bisogno di nuovi innesti (notizie fresche di giornata, Mascherano ha firmato per il Barcellona e Kuyt resterà a Liverpool). Come già lamentavo qualche sera fa, non è possibile arrivare agli ultimi giorni di mercato senza aver colmato le lacune che questa squadra presenta.
La stagione è solo all’inizio e si annuncia ricca di gioie e soddisfazioni ma considerando il mercato (non) fatto finora e che in panchina non c’è più un allenatore carismatico, motivatore e trascinatore non so che stagione dovremo aspettarci.
FORZA INTER !!!



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LA JUVE PESCA IL CITY, PERICOLO REDS PER IL NAPOLI


I 12 GIRONI DI EUROPA LEAGUE
GIRONE A: Juventus, Manchester City, Salisburgo, Poznan
GIRONE B: Atletico Madrid, Byaer Leverkusen, Rosenborg, Aris Salonicco
GIRONE C: Sporting Lisbona, Lilla, Levski Sofia, Gent
GIRONE D: Villareal, Bruges, Dinamo Zagabria, Paok
GIRONE E: AZ Alkmaar, Dinamo Kiev, Bate Borisov, Sheriff
GIRONE F: Cska Mosca, Palermo, Sparta Praga, Losanna
GIRONE G: Zenit San Pietroburgo, Anderlecht, AEK Atene, Hajduk Spalato
GIRONE H: Stoccarda, Getafe, Odense, Young Boys
GIRONE K: Liverpool, Steaua Bucarest, Napoli, Utrecht
GIRONE I: PSV Eindhoven, Sampdoria, Metalist, Debreceni
GIRONE J: Siviglia, Paris St. Germain,Borussia Dortmund, Karpati Lviv
GIRONE L: Porto, Besiktas, Cska Sofia, Rapid Vienna


Sorteggiati a Montecarlo i gironi di Europa League. 48 squadre partecipano alla fase a gironi divise in 12 gruppi di 4 squadre. Le prime due classificate di ogni girone si qualificano ai sedicesimi di finale. 24 qualificate, cui si aggiungeranno nel prossimo turno le 8 squadre provenienti dalla fase a girone di Champions League (le terze qualificate di ciascun raggruppamento).
Dopo che ieri il Milan ha pescato il Real di Mourinho, oggi è toccato alla Juventus pescare un altro allenatore dal passato nerazzurro. Nel girone dei bianconeri è infatti finito il Manchester City di Mancini e del non troppo amato Balotelli. Completano il turno Salisburgo e Lech Poznan.
Sorteggio altrettanto poco fortunato per il Napoli che troverà sul suo cammino il Liverpool. Per il resto il girone K non presenta altri particolari insidie: Steaua e Utrecht, pur essendo squadre toste, sono alla portata dei ragazzi di mister Mazzarri.
Più agevole il girone del Palermo Il Cska non è più quello di qualche anno fa e Sparta Praga e Losanna non dovrebbero creare problemi ai rosaneri. L'unico pericolo resta proprio la lunga e pesante trasferta russa.
Alla Sampdoria non è andata male ma dovrà stare molto attenta. Il Psv è sempre una formazione di peso internazionale e gli ucraini del Metalist hanno eliminato i blucerchiati proprio ai sedicesimi di finale di Europa League nel febbraio 2009. Il Debreceni, affrontato dalla Fiorentina nella scorsa Champions, è battibile.
Tra tutti i gironi, sono di particolare interesse il B, con i campioni in carica dell'Atletico Madrid, il Leverkusen di Ballack e il Rosenborg e il J, nel quale si affronteranno Siviglia, Psg e Borussia Dortmund. Porto-Besiktas, nel girone L, (con l'ex interista Quaresma contro il suo passato) è un'altra sfida tutta da seguire.


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giovedì 26 agosto 2010

UEFA AWARDS, E' EN PLEIN NERAZZURRO


A margine dei sorteggi di Champions League sono stati annunciati anche i vincitori dei Uefa Awards, i premi individuali relativi alla scorsa stagione.
MIGLIOR PORTIERE: Julio Cesar (Inter)
MIGLIOR DIFENSORE: Maicon (Inter)
MIGLIOR CENTROCAMPISTA: Wesley Sneijder (Inter)
MIGLIOR ATTACCANTE:
Diego Milito (Inter)
MIGLIOR GIOCATORE IN ASSOLUTO:
Diego Milito (Inter)
Anche qui un dominio nerazzurro. Poteva essere diversamente dopo la strepitosa stagione conclusasi con la conquista della Coppa dalle grandi orecchie in quel di Madrid?


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MILAN, GIRONE DI FERRO, INTER E ROMA, GIRONI INSIDIOSI


GLI OTTO GIRONI DELLA CHAMPIONS LEAGUE
Gruppo A: INTER, Werder, Tottenham, Twente.
Gruppo B: Lione, Benfica, Schalke 04, Hapoel Tel Aviv.
Gruppo C: Manchester Utd, Valencia, Rangers, Bursaspor.
Gruppo D: Barcellona, Panathinaikos, Copenhagen, Rubin Kazan.
Gruppo E: Bayern, Roma, Basilea, Cluj.
Gruppo F: Chelsea, Marsiglia, Spartak Mosca, Zilina.
Gruppo G: Milan, Real Madrid, Ajax, Auxerre.
Gruppo H:
Arsenal, Shakhtar Donetsk, Braga, Partizan.

Un girone di ferro per il Milan e un girone da affrontare con attenzione per Inter e Roma. Questo il responso del sorteggio dei gironi di Champions League, effettuato oggi a Nyon.
Il Milan si ritrova in un girone durissimo con Real Madrid, Ajax e Auxerre. Ritornerà subito a San Siro quindi lo Special One Mourinho che ritroverà il Milan già affrontato (e umiliato) nell’ultimo anno con risultati soddisfacenti. Ma occhio a l’Ajax di Martin Jol, che conta su un asse portante che parte da Stekelenburg e arriva al bomber Suarez, passando per De Jong e Lodeiro e all’Auxerre, che ha fatto fuori lo Zenit di Spalletti: Jelen è il riferimento davanti, Le Tallec la promessa in cerca di rilancio.
L'Inter non ha un girone difficile ma dovrà affrontare tre squadre da maneggiare con cura per rischiare di finire nel marasma di una classifica che può essere equilibratissima. Il Werder Brema ha eliminato la Sampdoria e ha già dimostrato di essere quanto meno insidiosa pur senza Ozil. Benitez pensi a bloccare Marin e a non lasciare troppo spazio a Rosenberg. Occhio a Pizarro, anche se le punte interiste possono far male a Mertesacker e compagnia. C’è anche l’ex Arnautovic: questo è il "suo" girone, ha giocato anche nel Twente. Il Tottenham era la più forte della terza fascia: più di Crouch e Defoe, decisivi nel preliminare, fanno paura gli esterni Lennon e Bale, senza dimenticare Modric. Si chiude con i campioni d’Olanda del Twente, del tecnico Preud’homme (che ha sostituito McClaren), che a maggio sono diventati quasi a sorpresa campioni nazionali.
La Roma trova per la prima volta il Bayern Monaco, privo di Robben a meno di miracoli, e affronterà due vecchie conoscenze, quel Cluj che l'ha già battuta in Champions League all'Olimpico (ed è allenato da Andrea Mandorlini e ha in attacco l'ex barese Sforzini), ed il Basilea sconfitto nella scorsa stagione in Europa League. Claudio Ranieri deve stare attento a non sottovalutare le partite in trasferte, ma non superare la fase a gironi, viste le avversarie, sarebbe per i giallorossi un autentico fallimento.
Per quanto riguarda gli altri gironi sembra essere andata bene al Chelsea di Carlo Ancelotti che sogna la finale in casa a Londra, ma a Wembley, e intanto dovrà vedersela con Marsiglia, Spartak Mosca e i sorprendenti slovacchi dello Zilina. Sul velluto il Barcellona, con Rubin Kazan (che però l'anno scorso vinse al Camp Nou), Copenaghen e Panathinaikos, mentre l'equilibrio regna sovrano nel girone B, con Lione, Benfica (che punta dichiaratamente ad un posto nelle semifinali) e Schalke 04 a lottare per i due posti buoni e l'Hapoel Tel Aviv del bomber Schechter a cercare di fare da outsider. Tutto facile, in teoria, anche per le altre due inglesi Arsenal e Manchester United. Ferguson incrocia la novità turca Bursaspor. Fra le possibili rivelazioni c’è il Braga, che potrebbe inserirsi dietro all’Arsenal nel girone con Shakhtar e Partizan.
Insomma, sarà ancora una volta una Champions League tutta da vedere. Il sogno dalle grandi orecchie ricomincia. A chi toccherà vedere realizzato il sogno?


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mercoledì 25 agosto 2010

L'OMBRA DEL DOPING SULLA FRANCIA CAMPIONE NEL 1998

Di tanto in tanto esce fuori qualcuno in cerca di pubblicità e spara delle dichiarazioni ad effetto. E di oggi l’affermazione di Jean-Pierre Paclet, medico della nazionale francese nel 2004 e nel 2008 che in un libro racconta come “le analisi del sangue di molti giocatori prima della Coppa del Mondo 1998 erano anomale. Si possono nutrire forti sospetti visto che alcuni di loro giocavano in squadre italiane”. I sospetti ovviamente sono rivolti in particolare a Zidane e Deschamps in forza alla Juventus che finì sotto processo per le pratiche del dott. Agricola. Ma allora non si approfondì la questione: “Prevalse la ragion di Stato”.
Secondo Paclet, Zidane e Deschamps potrebbero essere stati esposti "a sostanze dopanti" quando giocavano nella Juventus.
Paclet, dopo aver insinuato il sospetto sui due giocatori, ha chiarito che non hanno alcuna colpa: "Ho detto quello che tutti sanno. Non ho inventato nulla. Avere alti livelli di ematocrito non prova che (Zidane e Deschamps) avessero usato l'Epo. Non c'è alcuna prova".
L'ex medico dei Bleus punta semmai il dito contro la Juventus: "Non dico che (Zidane e Deschamps) siano responsabili. Io dico che potrebbero essere stati esposti (al doping) mentre giocavano per la Juve".
La situazione nella Juventus di quegli anni è ben nota. L’utilizzo di sostanze è tutt’altro che un mistero (nonostante abbiano cercato di convincerci del contrario). La cosa che mi infastidisce e che tutti parlino dopo. Che senso ha fare certe dichiarazioni dodici anni dopo? Hanno il solo scopo di farsi pubblicità. Probabilmente al dottor Paclet serviranno per promuovere il libro ma per il resto tutto ciò non ha assolutamente alcun senso.
Certi misfatti vanno denunciati al momento opportuno o quando possono servire a fare giustizia. Altrimenti tanto vale tacere.


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martedì 24 agosto 2010

SAMP, IL MIRACOLO SFUMA NEI SUPPLEMENTARI


Champions League – Ritorno Playoff
Sampdoria-Werder Brema 3-2 dopo tempi supplementari (andata 1-3)
8’ Pazzini – 13’ Pazzini – 85’ Cassano – 93’ Rosenberg – 100’ Pizarro

Dopo l’1-3 rimediato a Brema, la Sampdoria era chiamata a compiere un’impresa per accedere al tabellone principale della Champions League. Serviva quasi un miracolo.
Ma nel calcio tutto può succedere. E così, dopo nemmeno un quarto d’ora la Sampdoria aveva già trovato i due gol che servivano per qualificarsi grazie ad una doppietta del bomber Pazzini. Dopo un primo tempo perfetto, nella ripresa gli uomini di Di Carlo apparivano meno lucidi ma riuscivano a trovare il terzo gol con Cassano a pochi minuti dalla fine. Era l’apoteosi per una qualificazione praticamente già in tasca.
Ma, come dicevamo, nel calcio tutto può succedere. E in pieno recupero i tedeschi trovavano il gol che serviva per andare ai supplementari. E proprio nel primo tempo supplementare arrivava il gol di Pizarro che spegneva i sogni blucerchiati e condannava la squadra ligure ad un’eliminazione immeritata.
La Sampdoria probabilmente ha pagato gli errori e l’inesperienza dell’andata, quando nonostante fosse riuscita a rendersi pericolosa aveva subito un pesante passivo. Questa sera è stata praticamente perfetta, punita da quel gol preso in pieno recupero.
Per il popolo blucerchiato sfuma il sogno di tornare a giocare nella massima competizione europea dopo 18 anni. Pazzini e Cassano non potranno tentare di emulare Vialli e Mancini e quella fantastica Sampdoria guidata da Boskov è destinata ad essere ancora ricordata come l’ultima che giocò in Coppa Campioni (allora si chiamava ancora così). E a Fantantonio e compagni non rimane che consolarsi con l’Europa League, competizione che, come più volte abbiamo ripetuto, conta davvero molto poco.



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PRESIDENTE, TI VOGLIAMO COSI' !!!


"Meglio essere multietnici che comprare le partite"
Questa la risposta del presidente nerazzurro Massimo Moratti, ieri sera, al Tg1, a chi gli faceva notare per l’ennesima volta che l’Inter fosse una squadra molto poco italiana.
Non è sembrato anche a voi di avvertire un po’ di “mourinhismo” in questa frase?


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lunedì 23 agosto 2010

MERCATO NERAZZURRO? MAI COSI' IMMOBILE...

L’altra sera chiacchierando in allegria davanti ad una grigliata e ad un bicchiere di vino un amico interista ha fatto una battuta simpatica “Moratti è incazzato perché non ancora speso soldi”.
In effetti, a 8 giorni dalla chiusura il nostro mercato è di un’immobilità preoccupante. Abbiamo ceduto Balotelli ma non è stato rimpiazzato né sono stati eff
ettuati delle sostanziali modifiche. Castellazzi ha preso il posto di Toldo, sono partiti Arnautovic e Quaresma e sono arrivati Coutinho e Biabiany. Ma per il resto non è successo nulla.
E così ci ritroviamo a poco più di una settimana dalla fine del calciomercato con alcune piccole lacune. Al netto di mezze punte e fantasisti, siamo con solo tre attaccanti, un po’ pochini. Servirebbe almeno un altro centravanti disposto a fare panchina. A centrocampo ci sarebbe bisogno di un elemento di quantità e non abbiamo un terzino sinistro di ruolo (Chivu, Zanetti e Santon sono solo ripieghi).
Nel complesso continuiamo ad avere il problema dello scorso anno, dietro gli undici titolari non abbiamo elementi di qualità che possano sostituirli adeguatamente. Coutinho, Santon, Biabiany, Mariga sono buoni giocatori ma ancora troppo acerbi,Cordoba e Materazzi sono a fine carriera, Muntari è un buon gregario ma niente di più.
Dovremmo stringere per Mascherano e Kuyt visto che ormai si è capito che Benitez vuole solo e soltanto loro due. Io avrei preso Sculli. E' italiano, costa poco e avrebbe fatto panchina senza problemi. E onestamente avrei concluso anche per Antonelli del Parma. Un terzino sinistro naturale abbastanza giovane che sarebbe potuto servire.
A me Kuyt non d
ispiace ma considerando l’età e l’esborso economico non mi pare un grande affare. Con quella cifra prendo un ragazzo più giovane, un Giuseppe Rossi per esempio.
Ma l’Inter deve anche pensare a vendere. Burdisso vuole andare alla Roma ma i giallorossi lo vorrebbero a prezzi stracciati. Non se ne fa nulla. Se lo vogliono, devono pagarlo quanto vale, non un centesimo in meno. E poi ci sono i vari Obinna, Mancini, Suazo, Rivas che cercano una collocazione al più presto.
Sembra scongiurata, per ora, la cessione di Maicon anche se i rumors di mercato di giornata lanciano nuovamente dubbi sulla permanenza del brasiliano in nerazzurro.
Vedremo. Finora il mercato nerazzurro è stato deludente. Mi aspetto 8 giorni intensi e scoppiettanti per sistemare al meglio la squadra. La rosa è competitiva ma non completa. Bisogna colmare le lacune altrimenti nel corso della stagione potremmo avere problemi. Ed è l’ultima cosa che vorremmo.



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domenica 22 agosto 2010

RIPRENDIAMO DA DOVE ERAVAMO RIMASTI

Dove eravamo rimasti? Al capitano che alzava la tanto attesa Champions League. E su quell’immagine vincente ci siamo cullati tutta l’estate.
Dove eravamo rimasti? Ad un’Inter vincente. Ecco da lì abbiamo ripreso. Certo Zanetti che alza la Supercoppa non ha lo stesso effetto dello Zanetti che alza la Champions League, però non ha importanza.
Bisognava vincere, abbiamo vinto. Perché magari la Supercoppa non sarà poi un grande trofeo ma incastonata nel Grande Slam è un pezzo importante come gli altri.
L’Inter di Benitez continua nel segno di quello di Mourinho. Nel segno della vittoria. La squadra è la stessa di tre mesi fa ma qualcosa è cambiato. Eto’o gioca vicino alla porta (e i frutti si vedono) e la difesa gioca più alta. Piccole sfaccettature ma del resto quando arrivi in una squadra consolidata e vincente, sarebbe da stupidi fare la rivoluzione (in fondo anche Mourinho nel primo anno nerazzurro si adeguò al rombo manciniano).
Non ho visto una grande Inter ieri sera. Ed è anche normale visto che siamo ad agosto e molti giocatori sono reduci dal Mondiale. Però ho visto sempre la stessa grinta, la stessa fame di vittoria, di p
revalere sull’avversario. Ecco questo è un punto fondamentale. Se qualcuno temeva che dopo la tripletta, i ragazzi si sarebbero accomodati, adesso potrà mettere da parte i timori. La forma fisica è quella che è e può starci ma la forma mentale doveva essere già al top e così è stato.
Fisicamente alcuni sono già in palla. Maicon sulla fascia destra è stato devastante. Se l’avessimo venduto, sarebbe stata una grave perdita. Un giocatore con le sue caratteristiche non si trova da nessun’altra parte e in fase offensiva rimane sempre una freccia in più nell’arco nerazzurro. Sneijder continua la sua personale corsa verso il Pallone d’oro. Ieri sera ha fatto vedere un paio di giocate da grande campione. Penso che nessuno più di lui meriti il trofeo di France Football. Eto’o quest’anno ha promesso 20-25 gol e ha iniziato subito a portarsi avanti col lavoro. Il fatto che abbia giocato la scorsa stagione da esterno sinistro non dovrebbe farci dimenticare che il camerunese è un’attaccante d’area e che ha sempre segnato tantissimo. Se Benitez lo farà giocare più vicino, alla porta sono convinto che farà parecchi gol e con Milito saranno l’incubo delle difese avversarie.
Milito ieri sera non mi è piaciuto tanto. Nel finale si è fumato un gol clamoroso e in un paio d’occasioni è apparso poco lucido. La cosa comunque non mi preoccupa. Quando entrerà in forma, il Principe continuerà a buttarla dentro e ad essere il terminale offensivo di questa squadra.
La Roma ha giocato un buon primo tempo ma quando l’Inter gli ha pr
eso le misure si è dovuta arrendere. E’ stata punita da alcuni errori difensivi ma ciò non vuol dire che, come sostiene Ranieri, avrebbe meritato di vincere. Una grande squadra certi errori non li puoi commettere e non è mica colpa dell’avversario se li commette.
I giallorossi rimangono comunque una delle avversarie più insidiose in Italia e se recupereranno Adriano, potranno sicuramente vivere una stagione da protagonista.
Ora sotto con la Supercoppa Europea. La corsa verso il grande Slam è alla penultima tappa e non vogliamo certo fermarci qui. Forlan e Aguero destano più preoccupazioni di Totti e Vucinic (o Adriano extralarge) ma noi siamo i Campioni d’Europa. Non bisogna dimenticarlo.
FORZA INTER !!!


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sabato 21 agosto 2010

E' SEMPRE E SOLO TRIONFO INTER !!!


SUPERCOPPA ITALIANA 2010
INTER - ROMA 3 - 1
21' Riise - 42' PANDEV – 70’ ETO’O - 80' ETO'O

INTER: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti (1' st Stankovic), Cambiasso; Pandev (34' st Mariga), Sneijder (43' st Materazzi), Eto'o; Milito.
A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Coutinho, Biabiany.

Allenatore: Rafael Benitez


ROMA: Lobont; Cassetti, Mexes, Juan, Riise; Perrotta, Pizarro (9' st Taddei), De Rossi; Menez (38' st Okaka); Totti, Vucinic (22' st Adriano).
A disposizione: Doni, Taddei, G.Burdisso, Brighi, 87 Rosi.
Allenatore: Claudio Ranieri


Arbitro: Mauro Bergonzi


L’Inter riparte da dove si era fermata. Ovvero dalla vittoria. La Supercoppa italiana si colora dunque di nerazzurro per la 5^ volta (4 volte nelle ultime 6 edizioni) e l’Inter aggiunge l’ennesimo trofeo alla sua bacheca.
Benitez, al suo esordio ufficiale sulla panchina nerazzurra, sceglie di giocare con gli stessi undici che hanno giocato e vinto a Madrid tre mesi fa. I nerazzurri sono molto attivi davanti ma dietro prendono qualche rischio e dopo essere stati graziati da Vucinic, vengono puniti dal gol di Riise dopo 20 minuti di gioco. Per l’Inter la partita si mette in salita. Sulla destra Maicon fa sfracelli ma in area giallorossa non riusciamo a creare pericoli. E allora ci pensa… Vucinic. Al termine di un'azione d'attacco nerazzurra, il montenegrino sbaglia clamorosamente dando la palla in area, Juan cicca l’intervento e per Pandev è un gioco da ragazzi battere Lobont. E così l’Inter può andare all’intervallo in parità.
Ad inizio ripresa la grossa novità è l’ingresso di Stankovic al posto di capitan Zanetti. L’Inter è più contratta, gioca nella propria area e si sbilancia poco. La Roma così si rende pericolosa e dà l’impressione di poter colpire da un momento all'altro. Ma a metà ripresa, dopo che è stato annullato un gol regolare a Milito, a colpire sono i nerazzurri. Lucio, in posizione avanzata, dà sulla destra per Milito che mette in area un pallone invitante sulla quale si catapulta Eto’o che con un tocco da attaccante di razza porta i nerazzurri in vantaggio. La Roma prova una reazione ma a 10 minuti dalla fine un errore in fase d’impostazione di Taddei permette a Sneijder di rubargli palla e servire Eto’o che concede il bis.
Finisce 3-1. Benitez porta a casa il suo primo trofeo nerazzurro e l’Inter continua la sua corsa verso quel Grande Slam che sarebbe storico. La squadra nel complesso ha lasciato qualche perplessità (normale, siamo ad agosto). La difesa, giocando alta, prende molti rischi e alcuni elementi non sono sembrati in forma. Benissimo Eto’o, Maicon e Sneijder, Milito è ancora fuori forma mentre Lucio ha commesso più di un errore, da rivedere anche Pandev.
Comunque non importa. Contava vincere e abbiamo vinto. Il quarto trofeo di questo 2010 è arrivato ma non vogliamo certo fermarci qui. La Supercoppa Europea è già alle porte.

FORZA INTER !!!
INTER VINCITRICE SUPERCOPPA ITALIANA 2010

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