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mercoledì 31 marzo 2010

L'INTER DOMINA E SPRECA MA CI PENSA MILITO


Champions League - Andata dei Quarti di Finale
INTER - CSKA MOSCA 1 - 0
65’ MILITO


INTER: Julio Cesar; Maicon, Materazzi, Samuel, Chivu; Stankovic, Cambiasso; Pandev (dal 48’ s.t. Mariga), Sneijder, Eto’o; Milito.
Panchina:Toldo, Cordoba, Chivu, Muntari, Quaresma, Arnautovic.
All. Mourinho.
CSKA MOSCA: Akinfeev; A. Berezutski, V. Berezutski, Ignashevich, Schennikov; Aldonin (dal 30’ s.t Rahimic), Semberas; Krasic, Honda (dal 24’ s.t. Dzagoev), Mamaev (dal 28’ s.t. Gonzalez); Necid.
Panchina: Chepchugov, Nababkin, Odiah, Guilherme.
All. Slutskij.
ARBITRO: Webb (Inghilterra
)

Ancora una volta Mourinho si affida al modulo super offensivo con tre punte più Sneijder, chiaro segno che vuole impostare la partita sull’attacco e ottenere una vittoria convincente.
Il primo tempo è privo di emozioni con l’Inter che non riesce ad essere incisiva come dovrebbe e il Cska che si limita ad arginare gli attacchi nerazzurri. L’unico pericolo lo porta Sneijder nel finale di tempo ma il tiro dell’olandese finisce fuori.
Ripresa che inizia con i russi che si affacciano in un paio di occasioni dalle parti di Julio Cesar, ma l’Inter prende in mano la partita e inizia a fare tiro al bersaglio con la porta di Akinfeev. Il gol che sblocca il match arriva al minuto 65 quando Sneijder avanza prepotentemente dalla trequarti e offre un pallone invitante a Milito che dal limite fulmina il portiere avversario con una saetta all’angolino lontano. E’ il gol che decide la sfida. Prima e dopo ci sono altre occasioni dei nerazzurri ma il Cska si salva in tutti i modi: un rimpallo, una parata, un tocco in più, un salvataggio sulla linea.
Finisce con una vittoria di misura ma l’Inter avrebbe potuto tranquillamente chiudere il discorso qualificazione già da stasera. Fra sei giorni in Russia bisognerà stare attenti. Certo loro dovranno vincere con due gol di scarto, impresa non semplice, ma noi dovremo dare il meglio di noi.
Comunque non era certo un mistero che la qualificazione ce la saremmo dovuta sudare. Come già dicevo ieri sera, non si arriva nei primi otto d’Europa per caso e a questo punto della manifestazione ogni partita è difficile (per fare un esempio, lo scorso anno ai quarti il Manchester pareggiò 2-2 all’andata in casa col Porto).
Ho visto comunque una buona Inter. Stankovic è stato impeccabile, Maicon ha fatto il Maicon, Sneijder è stato il cuore della manovra, benissimo Milito ed Eto’o (quando gioca più accentrato è sempre pericoloso) in attacco e Samuel e Materazzi in difesa. Da qui alla fine della stagione voglio vedere sempre questa Inter (magari con un pizzico di fortuna in più sotto porta). Solo così saremo sicuri di portare a casa uno o più “tituli”.
FORZA INTER

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martedì 30 marzo 2010

VOGLIAMO UN'ALTRA SERATA DA CHAMPIONS


Ora mettiamo da parte le beghe del campionato e concentriamoci sulla sfida dei quarti di Champions League che ci vedrà opposti al Cska Mosca.
Domani sera, infatti, i russi verranno a San Siro con l’intenzione di smentire il pronostico. Non sarà una sfida facile. Quando sei nelle prime otto d’Europa non è mai una partita facile.
L’Inter nelle ultime settimane è stata distratta dal pensiero europeo. Battere il Chelsea e arrivare aldilà degli ottavi era un pensiero assillante e ora che siamo ai quarti il pensiero di portare a casa quella coppa dalle grandi orecchie che manca da più di 40 anni è diventato più frequente. E’ evidente che dal derby in poi, l'Inter ha pensato fin troppo alla Champions League finendo, con il prezioso aiuto degli arbitri, col dare nuova linfa alle speranze di scudetto di Milan e Roma.

lunedì 29 marzo 2010

I NUMERI DI UNO SCUDETTO CHE NON VOGLIONO FARCI VINCERE

E’ stato un weekend molto combattuto per il mio interismo. E’ difficile esporre le proprie teorie se gli altri la pensano diversamente. In particolare è complicato convincere altri fratelli di tifo che se la Roma è a -1 non solo demerito nostro ma anche “merito” degli arbitri. Poiché le mie convinzioni sono fondate su solide basi e non sull’umore derivato da una vittoria e una sconfitta, ho provato a fornire delle documentazioni per avvalorare la mia tesi:
Bari-Inter:
Mancata espulsione a Bonucci per fallo da ultimo uomo;
Inter-Milan:
Espulsione di Snijeder, espulsione di Lucio, Rigore per il Milan;
Napoli-Inter: Rigore negato per fallo di mano di Aronica;

Inter-Sampdoria: Doppia espulsione;
Catania-Inter:
Rigore negato per fallo su Materazzi;
Palermo-Inter:
Mancata espulsione per somma di ammonizione di Bovo;
Roma-Inter:
Rigore su Milito, rigore su Sneijder, 7 ammonizioni di 4 diffidati;
A ciò aggiungiamo il fatto di dover giocare ogni partita con la sensazione che l'arbitro adotterà due pesi e due misure, con la quasi certezza che ogni tocco tuo sarà sanzionato e che per avere un fallo a favore dovranno spezzarti la tibia.
Non quantifico i punti persi perché sarebbe un calcolo aleatorio. Come si fa a stabilire che col Napoli avremmo segnato il rigore e la partita l’avremmo vinta? e lo stesso dicasi per la sfida con la Sampdoria dove magari avremmo pareggiato anche in 11 contro 11.
Ma diamo un altro po’ di numeri
Ammonizioni
Inter 78 Milan 55 Roma 74
Espulsioni
Inter 7 Milan 5 Roma 3
Rigori A Favore
Inter 6 Milan 9 Roma 8
Rigori Contro
Inter 7 Milan 2 Roma 5
I miei sono semplici numeri a cui ognuno darà la propria interpretazione. Qualche milanista o romanista dirà che è normale avere tante ammonizioni e tante espulsioni giacché giochiamo duro. Altri, dotati di raziocinio, probabilmente penseranno che non sia tutta farina del nostro sacco.
Io semplicemente dico e ripeto che c’è un clima anti nerazzurro in giro, fanno di tutto per danneggiarci. Lo scudetto può vincerlo anche il Siena, l’importante è che non lo vinca l’Inter. Questa è l’aria che si respira. Poi mi si potrà accusare di vittimismo, di essere piagnina, di avere le fette di salame sugli occhi, (addirittura mio zio mi ha dato dello juventino perché secondo lui ragiono a senso unico come i tifosi bianconeri).
Io vi ho detto il mio punto di vista, documentandoli con numeri e fatti concreti. Ora, se siete capaci, dimostratemi che sto sbagliando.


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TRE SQUADRE PER UNO SCUDETTO

Manchester. Il calcio visto fuori dai confini nostrani.A sette giornate dalla fine del campionato, la serie A entra nel vivo. La corsa scudetto è incerta come non mai con tre squadre racchiuse in tre punti.
La Roma ha la meglio sull’Inter nel big match dell’Olimpico, portandosi cosi a 1 punto dalla squadra di Mourinho. Partita ricca di emozioni. Sul 2-1 finale ha pesato il grave errore di Julio Cesar, occasione che De Rossi ha trasformato in vantaggio. Tre i pali colpiti dai nerazzurri, ai quali è mancato un pizzico di fortuna.
Non riesce ad approfittarne il Milan, decimato dalle assenze e costretto al pari da una buona Lazio. Leonardo si è ritrovato con l’infermeria piena nel momento decisivo del campionato. La vetta è comunque a soli 3 punti.
Continua il momento straordinario del Palermo, che si libera di un volenteroso Bologna. 3-1 il risultato finale. Ennesima eccezionale prova di Miccoli, autore di una tripletta e autentico trascinatore dei rosanero. L’imprevedibilità del capitano del Palermo farebbe davvero al caso dell’Italia in vista della Coppa del Mondo. La Juventus, di certo non brillante e alle prese con la contestazione dei tifosi, ha la meglio per 2-1 sull’Atalanta. La squadra di Zaccheroni rimane cosi a tre punti dal quarto posto.
Sampdoria frenata in casa dal Cagliari. Gli uomini di Del Neri passano in vantaggio con Guberti, ma poi non riescono a raddoppiare e si vedono raggiungere dal settimo goal stagionale di Nené.
Bene anche il Napoli. Capitan Cannavaro firma la vittoria per 1-0 sul Catania. Gli etnei devono ringraziare un Andujar in gran forma che, grazie alle sue parate, evita ai suoi un passivo che poteva essere ben più pesante.
A distanza di 4 punti dalla zona europea troviamo Fiorentina e Genoa a braccetto all`ottavo posto.
La squadra di Prandelli ha vita facile contro l’Udinese battuta 4-1. Spettacolari le reti di Vargas, su punizione, e di Jovetic. Tra i marcatori il solito Gilardino che mette a segno il suo goal numero 14 in campionato. Segnale confortante anche per il Lippi veterano dei Mondiali di calcio.
Tra Siena e Genoa finisce 0-0. Un solo punto che a conti fatti non aiuta molto il Genoa impegnato verso la conquista di un posto in Europa, tantomeno il Siena alle prese con una salvezza che diventa sempre più complicata.
Discorso salvezza praticamente chiuso per Chievo e Parma. Al “Bentegodi” di Verona le due squadre si accontentano del pari.
Pareggiano anche Livorno e Bari. L’imperativo per la squadra di Cosmi era “vincere”, cosi non è stato e adesso a Lucarelli e compagni per salvarsi serve un miracolo.

LA CLASSIFICA DOPO 31 GIORNATE
INTER 63 Roma 62 Milan 60 Palermo 51 Napoli 48 Juventus 48 Sampdoria 48 Fiorentina 44 Genoa 44 Bari 43 Parma 42 Cagliari 40 Chievo 38 Bologna 35 Catania 35 Lazio 33 Udinese 32 Atalanta 28 Siena 26 Livorno 25.

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* I Legni E L'Arbitro Fermano L’Inter* Il Milan Fallisce Il Sorpasso, Cassano Che Eurogol!!!
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Ora Il Campionato E' Veramente Riaperto



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domenica 28 marzo 2010

LA SFIDA SCUDETTO DECISA DAGLI EPISODI


Certe partite nascono male e finiscono ancora peggio. Ieri sera potevamo tranquillamente portare a casa i tre punti e invece siamo tornati a bocca asciutta. Ad essere decisivi sono stati gli episodi. L’errore grossolano di Julio Cesar, i tre pali colpiti, i rigori non dati (anche se questo non è una novità), un arbitraggio non proprio impeccabile. La partita avrebbe potuto tranquillamente prendere una piega diversa. Ma così non è stato.
Hanno pesato sulla partita gli errori della nostra difesa. Sul primo gol clamoroso l’errore di Julio Cesar (sembrava di vedere Dida), sul secondo Toni è lasciato da solo nel deserto dell’area nerazzurra. E bomber come Toni se lasciati soli in area, raramente perdonano.
Nel complesso la squadra non mi è dispiaciuta. Contro Genoa e Catania eravamo stati pessimi, ieri sera abbiamo giocato e ci siamo resi pericolosi. Con un po’ di fortuna sui pali, una difesa più attenta e un arbitraggio decente saremmo usciti indenni dall’Olimpico.
La Roma dal canto suo ha scartato i due regali ricevuti, ha ringraziato e portato a casa una vittoria che obiettivamente non meritava. Nell’immediato dopopartita ho auto un vivace scambio di sms con un paio di amici nerazzurri che sostenevano che la Roma avesse meritato ampiamente di vincere. Niente di più falso. I giallorossi hanno giocato male al pari dell’Inter, anzi direi che hanno giocato peggio. Hanno segnato grazie a due errori della difesa nerazzurra e non hanno mai tirato in porta. Ci ha messo un po’ di grinta più di noi ma niente di più.
Noi abbiamo colpito due traverse e un palo e ci siamo resi pericolosi in un paio di occasioni. Per quello che si è visto in campo, il pareggio era il risultato più giusto. Ma se c’era una squadra che ha provato a vincere non è certo stata la Roma (come sostengono gli amici anonimi che hanno commentato il precedente post).
Davvero pessimo l’arbitraggio. Non vede due rigori netti per l’Inter, punisce i falli nerazzurri mentre sorvola su quelli dei giallorossi, sul primo gol dei giallorossi ci sono ben due infrazioni (e ancora non sono riuscito a vedere il fallo sulla cui punizione nasce il gol). Sbaglia anche sul gol dell’Inter. Ma in quel caso sbaglia il suo assistente a non segnalare il fuorigioco. Senza contare un mezzo rigore su Brighi (che i già citati amici anonimi del precedente post giudicano netto) che poteva starci. Ma dopo esser sorvolato sull’entrata assassina di Casetti su Sneijder era difficile che fischiasse quel rigorino.
Nel complesso si è rivelato completamente inadatto ad arbitrare il match, tanto che a fine gara quasi ho rimpianto Tagliavento e Rosetti.
Appunto finale per un concetto che mi sta molto a cuore. Balotelli. In una partita come quella di ieri sera l’attaccante nerazzurro sarebbe servito moltissimo per portare pericoli in area romanista. Si trovi un altro modo per punirlo perché queste esclusioni a lungo andare danneggino più l’Inter che il giocatore stesso. Lo dico e lo ripeto. In questo finale di stagione c’è bisogno di tutti, soprattutto dei giocatori capaci di fare la differenza e SuperMario è uno che la differenza la fa eccome.
E ora basta parole e concentriamoci sulla sfida di Champions League.
FORZA INTER


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sabato 27 marzo 2010

I LEGNI E L'ARBITRO FERMANO L’INTER


Serie A - 31^ Giornata
ROMA - INTER 2 - 1
17' De Rossi - 66' MILITO - 72' Toni

ROMA: Julio Sergio; Cassetti, Burdisso, Juan, Riise; Menez (dal 23’ s.t. Taddei), Perrotta, Pizarro, De Rossi (dal 29’ s.t. Brighi); Toni, Vucinic (dal 41’ s.t. Totti).
Panchina: Doni, Mexes, Tonetto, Baptista.
All. Ranieri.

INTER: Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti; Stankovic (Pandev dal 14’ s.t.), Cambiasso (dal 32’ s.t. Chivu), Thiago Motta (dal 32’ s.t. Quaresma); Sneijder; Milito, Eto’o.
Panchina: Toldo, Cordoba, Materazzi, Muntari.
All. Mourinho.
ARBITRO Morganti di Ascoli Piceno.


Dovevamo partire forti e non l’abbiamo fatto, serviva grinta e concentrazione ed è mancata, dovevamo avere la partita in pugno e non ci siamo riusciti. A ciò aggiungiamo un paio di distrazioni difensive e il solito arbitraggio a senso unico, e la frittata è fatta.
L’Inter va sotto dopo un quarto d’ora. Punizione dubbia (chissà perché su Mediaset Premium non l’hanno fatta rivedere...). Sulla battuta di Pizarro c’è fuorigioco di Toni e fallo di Burdisso su Cambiasso, poi Julio Cesar e Samuel fanno un mezzo disastro e De Rossi ne approfitta. Roma immeritatamente in vantaggio. L’Inter attacca senza troppa convinzione ma colpisce comunque una traversa su calcio d’angolo e reclama un rigore su Sneijder (dopo quello di Palermo credo che ci vorrà l’anno prossimo per vedersi assegnare un rigore a favore).
Nella ripresa l’Inter parte più convinta, colpisce un altro palo e si rende più pericolosa. E alla fine trova il meritato pareggio. Pareggio che dura solo 6 minuti perché, su un innocuo cross di Riise, la difesa nerazzurra si dimentica di Toni e l’attaccante giallorosso è libero di colpire a rete e trovare il nuovo vantaggio giallorosso. L’Inter prova a cercare il nuovo pareggio ma invano. Le speranze nerazzurre si spengono sull’ennesimo palo colpito da Milito a tempo scaduto.
L’Inter esce dall’Olimpico con una sconfitta e con la Roma a -1 in classifica. Una Roma che per il gioco (non) espresso sinceramente non mi desta particolari preoccupazioni.
Preoccupazioni che invece arrivano dagli arbitraggi. Avevo accolto con soddisfazione la designazione di Morganti e invece mi sono dovuto amaramente ricredere. Nessun episodio clamoroso ma una direzione di gara a senso unico. Il primo gol romanista nasce da una dubbia punizione e sugli sviluppi ci sono due infrazioni. C’erano almeno due episodi dubbi in area giallorossa. Strano poi che il conto delle ammonizioni dica 7 a 4 per i nerazzurri quando i giocatori romanisti hanno picchiato come e più degli interisti. Sarà un caso che siano stati ammoniti 4 dei 5 diffidati nerazzurri?
La Roma dal canto suo ha fatto ben poco. Si è limitato a esibire un repertorio di espedienti, simulazioni, provocazioni e ritardi. Si fa veramente fatica a pensare che questa squadra (o peggio ancora quella milanista) possa vincere lo scudetto.
Sinceramente devo ammettere che non meritavamo di vincere ma per quello che si è visto in campo e per i legni colpiti meritavamo sicuramente il pareggio. Invece torniamo a casa con una sconfitta, con la Roma a -1 e con il Milan che domani sera si potrebbe rifare sotto.
Così va il calcio. Ma siamo ancora in testa. Ed è questo che conta. Per ora.
FORZA INTER

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INTER, LA CORSA SCUDETTO PASSA DALL’OLIMPICO


Ancora poche ore e all’Olimpico di Roma andrà in scena la sfida fra Roma e Inter, ultimo scontro scudetto di questa stagione. La sfida che quasi certamente non deciderà chi vincerà lo scudetto ma che influirà moltissimo sull’esito finale. Una Roma vincente si riavvicinerebbe pericolosamente all’Inter, viceversa se a prevalere fossero i nerazzurri, allungherebbero sui giallorossi, il pari congelerebbe il distacco che per ora è favorevole all’Inter.
Nelle prime stagioni post Calciopoli Roma e Inter si sono contesi praticamente tutti i trofei nazionali con i nerazzurri che hanno avuto la meglio con cinque trofei vinti (2 scudetti, 1 Coppa Italia e 2 Supercoppa Italiana) contro i tre portati a casa dalla Roma (2 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana). Sempre nello stesso periodo l’Inter in campionato non ha mai vinto nella sfida in casa (1 sconfitta e tre pareggi, compresa la sfida dell’andata) mentre è tornata da Roma sempre col bottino pieno. Nelle ultime due stagioni addirittura la sfida è finita con
un risultato secco (4-1 due stagioni fa e 4-0 lo scorso anno).
Tutto questo non deve però indurre più di tanto all’ottimismo. Ogni partita fa storia a sé e inoltre è bene ricordare che nel 2007 nella finale di coppa Italia l’Inter proprio qui all’Olimpico incappò in un pesante 6-2 che rappresenta il peggior passivo degli ultimi anni. Certo quella sfida è un caso a parte. Quell’Inter era paga dello scudetto appena vinto e priva di grosse motivazioni.
Al contrario dell’Inter che ci aspettiamo stasera. L’Inter negli ultimi due mesi ha un po’ "trascurato" il campionato (per fortuna senza particolari conseguenze) ma ora è giunto il momento di prenderne in mano le redini di nuovo.
Mi aspetto un’Inter attenta e ben concentrata come quella vista a Londra, che sia padrona del campo e non corra particolari rischi. Mourinho, come detto, lascia a casa Balotelli mentre ritrova Sneijder (anche se l’utilizzo dell’olandese è ancora in dubbio) e Stankovic.
La Roma dal canto suo ritrova il capitano Totti. La presenza del Pupone credo che fosse fuori discussione. La sfida con i nerazzurri conta per i giallorossi almeno quanto il derby ed era impensabile che Totti non fosse del match, a costo di giocare con le stampelle.
L’obiettivo dei ragazzi nerazzurri deve essere quello di uscire indenni dall’Olimpico. Il che non vuol dire giocare per il pareggio ma puntare a vincere e se arriva il pareggio che ben venga. Sarà importante scendere in campo concentrati e con la giusta grinta e cattiveria. Non dovremo fare l’errore di pensare alla Champions League né farci distrarre da polemiche e critiche (sul caso Balotelli stanno tirando su una telenovela).
L’arbitro sarà Morganti. Una scelta che, personalmente, mi soddisfa. Avrei preferito Rizzoli ma ha arbitrato due giorni fa Napoli-Juventus. Evitati invece Tagliavento (sarebbe suonata come una provocazione e avrebbe caricato la sfida di un’innaturale tensione), Rosetti (poco gradito ai giallorossi senza contare che aveva preso decisioni discutibili nelle ultime due sfide con i nerazzurri) e Rocchi (obiettivamente improponibile dopo i disastri del derby).
Arbitri a parte (anche se confido in un buon arbitraggio), voglio (anzi direi pretendo) una bella prestazione della squadra nerazzurra. Dovremo partire forte, prendere in mano la partita e cercare di portare a casa questi tre punti pesanti (forse decisivi) per la corsa scudetto. Possiamo farcela. Non sarà una passeggiata ma non è nemmeno un’impresa difficile. La Roma non è il Livorno ma non è nemmeno il Chelsea. E se giochiamo da Inter non ce n’è per nessuno.
FORZA INTER

Aspettando la sfida scudetto...
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venerdì 26 marzo 2010

BALOTELLI ANCORA ESCLUSO. QUANDO FINIRA' QUESTA STORIA?

Niente da fare anche stavolta. Mourinho lascia a casa per l’ennesima volta Balotelli nonostante stamattina ci sia stato un colloquio chiarificatore tra i due.
Pare che SuperMario più che chiedere scusa abbia chiesto chiarimenti sulle sue recenti esclusioni. Il fatto che alle 11.40 il giovane attaccante nerazzurro se ne sia andato a bordo della sua macchina lascia intendere che non ci sia stata la tanto sperata pace tra i due.
E’ evidente che Mourinho non abbia cambiato idea e abbia dunque deciso di non convocare il giocatore neanche per la gara decisiva di domani contro i giallorossi e quasi sicuramente per la gara di andata dei quarti di finale di Champions League. Mario, piccato per le accuse di scarsa professionalità, si sta allenando senza fiatare e con buona lena, ma non ha fatto alcun passo di avvicinamento al gruppo. Lavoro e solo lavoro: timbra il cartellino all'entrata e all'uscita della Pinetina, poche parole con i compagni.
Il giocatore ormai vive ai margini del gruppo e in tutta onestà non so cosa ci possa essere nel suo immediato futuro. Il fatto che ci sia una rottura con il resto dello spogliatoio non lo aiuta di certo. Da Eto’o a Zanetti, passando per Materazzi, Cambiasso e molti altri, tutti sono stati sempre prodighi di consigli nei confronti del ragazzo. Il fatto che l’abbiano “scaricato” non è un buon segno. E’ chiaro che il ragazzo non ha seguito i consigli dei compagni più esperti e anzi ha fatto di tutto per far perdere loro la pazienza.
L’Inter è in una fase delicata della stagione e non poter contare su uno dei suoi giocatori più forti non è certo positivo. Purtroppo credo che Mourinho non possa fare diversamente. E se la società appoggia le sue scelte è sintomo che si rema tutti nella stessa direzione. Tutti meno uno. Ora spetta a questo uno decidere cosa fare. Scelga e lo faccia in fretta.

PS: Non so a voi ma a me sembra di rivedere nel caso Balotelli un altro caso Adriano. Speriamo che almeno il finale sia diverso…

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giovedì 25 marzo 2010

VITTORIA E ALLUNGO. PER UN MERCOLEDI' DA (RE) LEONE

La sfida col Livorno era importantissima. Non per l’avversario quanto per la situazione venutasi a creare. Da troppe partite non riuscivamo ad essere incisivi, a vincere senza soffrire.
Ieri sera direi che ci siamo riusciti, anche se vi confesso che intorno alla mezzora ho iniziato ad avere qualche sintomo di tensione per la sfida. Poi ci ha pensato Eto’o a tranquillizzarmi.
Dopo un netto 3-0 sembra che sia stato tutto facile. Un avversario modesto, troppo forti noi, vincere è stato un gioco da ragazzi. Purtroppo non è così. Se avesse segnato il Livorno? Se al 36esimo Motta invece di dare ad Eto’o avrebbe scaricato sulla destra per Maicon come gli stavo “suggerendo” io dal divano di casa mia? Se il primo tempo fosse finito 0-0? Vincere è sembrato facile ma non lo è stato. A gennaio incontrammo il Siena ultimo in classifica a San Siro e fino a pochi minuti dalla fine perdevamo. Quindi se tutto è sembrato facile è merito dei ragazzi che hanno saputo incanalarla sui binari giusti.
Non ho visto una grande Inter ma in tutta onestà non mi interessav
a vedere una grande Inter. Come scrivevo martedì, speravo nei tre punti e basta.
In ogni caso credo che la sfida di ieri sera ci abbia confermato alcune cose. Prima fra tutte che alcune partite si possono vincere anche con le nostre seconde linee. Abbiamo avuto la conferma che Eto’o è un grande bomber e se finora non ha segnato tantissimo è perché si sta sacrificando in un ruolo e in compiti non suoi (al contrario di altri pseudo-fuoriclasse che a 19 anni pensano di avere il mondo ai loro piedi). Abbiamo ritrovato Chivu, un preziosissimo elemento per questo finale di stagione e infine abbiamo assistito ad una buona prova di Quaresma. Per la verità il portoghese quest’anno ci ha regalato alcune prestazioni tutto sommato positive. Con la Fiorentina giocò un bel primo tempo, con Genoa e Catania il suo ingresso cambiò l’inerzia della partita (purtroppo non del risultato) e ieri sera è stato molto positivo. Insieme a Motta e ad Eto’o il portoghese è stato il migliore in campo. E considerando che stiamo parlando di un giocatore che ci ha abituato a ben altre prestazioni è sicuramente una buona notizia.
Ora aspettiamo solo il rientro di Super Mario Balotelli. Volenti o nolenti, nel finale di stagione servirà anche lui (se proprio si vuol punire, non sarebbe meglio multarlo o dimezzargli lo stipendio ma farlo giocare?).
E dopo questa vittoria e l’allungo in classifica (ma non dovevano fare il sorpasso?) sabato si va a Roma. Tutto sommato il pareggio personalmente andrebbe bene ma perché porre limiti alla Provvidenza?
FORZA INTER

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mercoledì 24 marzo 2010

DOPPIO ETO'O E L'INTER RIPRENDE IL VOLO



Serie A - 30^ Giornata
INTER - LIVORNO 3 - 0
36' ETO’O - 41' ETO’O – 61’ MAICON

INTER: Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Materazzi, Chivu (dal 31' s.t. Samuel); J. Zanetti, Panchina: Toldo, Lucio, Arnautovic).
All. Mourinho.
LIVORNO: Rubinho; Perticone, Rivas, Knezevic (dal 19' s.t. Diniz); Raimondi, E. Filippini (dal 1' s.t. Vitale), Prutsch, Pulzetti, Pieri; Di Gennaro (dal 6' s.t. Tavano); Danilevicius. Panchina: Bardi, Lignani, Lucarelli, Bellucci.
All. Cosmi.
ARBITRO Brighi di Cesena.


Mourinho alla fine si affida al 4-3-3 con Eto’o e Pandev affiancati da Quaresma e Milito in panchina. In difesa spazio alla coppia centrale Cordoba-Materazzi mentre sulla fascia sinistra si rivede Chivu.
L’Inter parte bene, prende le redini del gioco ma non riesce ad essere incisiva come dovrebbe. Per sbloccare il risultato servirebbe una grande giocata e la grande giocata arriva dopo la mezzora. Percussione di Motta, passaggio filtrante per Eto’o che scarta un difensore e trafigge Rubinho sul palo opposto. E’ il gol che sblocca la partita.
Subito dopo altra bellissima giocata con Quaresma che imbecca Eto’o sotto porta e il portiere dei toscani che compie un autentico miracolo sul tiro del camerunense. Ma l’Inter ha fretta di chiudere il match e così al 41esimo Pandev pesca ancora Eto’o che con una splendida rovesciata raddoppia: 2-0 e partita saldamente in pugno.
Ripresa giocata a ritmo basso. L’unica emozione arriva al quarto d’ora quando Motta con intelligenza dà un pallone in area a Maicon che con una saetta fulmina Rubinho per il terzo gol che chiude il match.
Prova convincente della squadra. Molto positivo Quaresma. Il portoghese è in forma e sarà sicuramente utile in questo finale di stagione. Positivo Eto’o che da prima punta fa danni nelle aree avversarie come ai tempi del Barcellona. Bene anche Motta che sta lentamente tornando ai ritmi della scorsa stagione e stasera mi è piaciuto anche Maicon sicuramente più attivo e voglioso rispetto a Palermo. Buono infine il rientro di Chivu.
L’Inter porta a casa tre punti pesantissimi che, alla luce della sconfitta del Milan (1-0 a Parma), la rilancia a +4. I rossoneri hanno avuto l’occasione del sorpasso, l’hanno sprecata e ora si ritrovano ad inseguire. Vince invece la Roma (2-0 a Bologna) che aggancia il Milan al secondo posto. Sabato sera la sfida con i giallorossi si preannuncia ad alto tasso di adrenalina. Se usciamo indenni dall’Olimpico possiamo iniziare a pensare serenamente al prosieguo della stagione. Anche se per battere i giallorossi servirà una grande Inter.
Ma per stasera non pensiamo alla sfida di sabato. Godiamoci questa bella vittoria, questi tre punti preziosi e questa classifica che inizia nuovamente a sorriderci.
FORZA INTER

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martedì 23 marzo 2010

CERCANDO TRE PUNTI FONDAMENTALI, MA SENZA BALOTELLI

No, così non va. Così rischiamo di perdere il giocatore. Mi riferisco, ovviamente, a Mario Balotelli, escluso per l’ennesima volta da Mourinho dalla lista dei convocati. Condivido pienamente l’atteggiamento del tecnico e della dirigenza ma bisogna rendersi conto che è un ragazzo di 19 anni, bisogna usare il bastone e la carota con lui. Inoltre, se qualcuno se lo fosse dimenticato, ci aspetta un tour de force abbastanza duro e c’è bisogno di tutti. Di Balotelli, di Quaresma, del rientrante Chivu, probabilmente se fosse necessario anche di qualche Primavera. Non possiamo a fare a meno di un giocatore come SuperMario. Anche perché è vero, ha sbagliato, deve chiedere scusa, ma il bene della squadra viene prima di tutto e avere a disposizione Balotelli in questo momento è indispensabile.
Domani sera saremo chiamati a una partita fondamentale per la nostra stagione. Sbagliare non si può più. Anche perché ci troveremo di fronte il Livorno, ultimo in classifica e in piena crisi. Se non si conquistano i tre punti contro gli amaranto vuol dire alzare definitivamente bandiera bianca per quanto riguarda la lotta scudetto. Inoltre le dirette inseguitrici sono attese da due trasferte non semplici. La Roma va a Bologna mentre il Milan rende visita al Parma. Conquistando i tre punti, non solo manterremmo la leadership della classifica ma potremmo anche aumentare il nostro vantaggio sulle concorrenti. I tre punti sono fondamentali più che mai.
Mourinho deve fare a meno dello squalificato Stankovic e dell’acciaccato Sneijder (l’olandese ha accusato un affaticamento muscolare, per lui solo un po’ di riposo, tornerà con la Roma), oltre a Santon, non ancora guarito perfettamente e, come detto, a Balotelli per scelta tecnica. Tra i 20 convocati figura invece il giovane primavera Mattia Destro mentre si rivede dopo due mesi e mezzo Cristian Chivu. Difficile ipotizzare la formazione, 4-3-3 o rombo? E se gioca con il rombo chi farà il trequartista?
Sinceramente mi interessa poco chi giocherà domani sera, l’importante è portare a casa la vittoria, anche con un gol fortuito, anche giocando male, purché usciamo dal campo con in tasca i tre punti. Tutto il resto, come direbbe Califano, è noia.

FORZA INTER

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lunedì 22 marzo 2010

CHIEVO-CATANIA E IL SOSPETTO DI UN "THE ITALIAN JOB"

In Inghilterra l’hanno già definito "The Italian Job". Dopo il pareggio di ieri, ampiamente previsto alla vigilia, sull'incontro di serie A Chievo-Catania dall'Inghilterra arrivano nuovi sospetti per degli anomali flussi di scommesse.
Già mercoledì in Italia si era notato qualcosa di strano con un elevato numero di scommesse sul segno X. Tanto che le agenzie di scommesse avevano sospeso le giocate su questa partita. Pare, infatti, che quel giorno si sia verificato un flusso anomalo sul pareggio: su 594 giocate, 531 erano sulla X. Circa il 90%, mentre per partite sulla carta così equilibrate in genere non si va oltre il 20-25%. La quota è stata abbassata da 3 (tanto per intenderci, se gioco 10 euro ne vinco 30, con un guadagno di 20, ndr) a 2.80, poi da 2.80 a 2.25, ma il volume di giocate proseguiva come prima. Quando è stata abbassata a 1.65 e nulla è cambiato si è capito che c'era qualcosa di strano ed sono state sospese le giocate.
In Inghilterra invece il flusso di scommesse è continuato fino a venerdì. Il risultato è che i bookmakers britannici si sono ritrovati una vagonata di scommesse sul segno "X", scommesse definite "sospette", vista l'enorme mole di denaro messo in gioco e l'elevato numero di puntate sull'esatto risultato finale (1-1).
Ma se la decisione dei bookies italiani era stata accolta senza clamori, ora ci pensa il Sun a gettare l'ombra del sospetto sull'incontro, ricordando come una grossa somma di denaro, oltre 2.2 milioni di euro, sia stata puntata solo attraverso Betfair, la principale società di allibratori britannica. Ma non solo: le puntate sul risultato finale (1-1) hanno raggiunto addirittura le 217 mila sterline. Il giornale britannico non parla esplicitamente di combine ma definendolo “The Italian Job” lascia intendere che il pareggio non è frutto di casualità.
In effetti la situazione è di certo anomala considerando che stiamo parlando di due squadre non di primo livello e che sono sicuramente poco conosciute Oltremanica. Il campionato italiano non viene trasmesso in Inghilterra e questo enorme flusso di giocate su Chievo-Catania lascia qualche dubbio e perplessità
Anche in Italia la FIGC ha colto qualcosa di strano: la Federazione sta raccogliendo informazioni sulla partita, anche se, finora, non è stata aperta nessuna inchiesta a riguardo.

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IL MILAN FALLISCE IL SORPASSO, CASSANO CHE EUROGOL!!!

Manchester. Il calcio visto fuori dai confini nostrani.
La ventinovesima giornata di serie A mette ancora una volta in evidenza l’equilibrio che regna in un campionato quanto mai riaperto.
Lotta al vertice mai così avvincente con tre squadre racchiuse in quattro punti.
L’Inter capolista deve accontentarsi del pari contro un buon Palermo. Un campo, quello del capoluogo siculo, dove nessuna squadra in questo campionato è riuscito a centrare i tre pu
nti.
Dopo essere passati in vantaggio su rigore di Milito, i nerazzurri si sono visti raggiungere dal decimo goal stagionale di Cavani. Ancora un’esclusione per Balotelli, la terza consecutiva. Per lui nelle settimane passate si era parlato di Nazionale e Mondiale in Sudafrica. Considerate le ambizioni del ragazzo e i molteplici impegni che vedranno impegnata l’Inter da qui a poco, servirebbe un chiarimento definitivo tra guida tecnica e giocatore.
E’ finita 1-1 anche a San Siro tra Milan e Napoli. Per i rossoneri poteva essere la partita del sorpasso ai danni dei cugini. A conti fatti il rammarico per una mancata vittoria resta, ma la squadra di Leonardo, trascinata da un grande Ronaldinho, le ha provate tutte per conquistare l’intera posta in palio.
Ad approfittare del pari delle milanesi è la Roma. I giallorossi superano 4-2 l’Udinese e si portano a -4 dall’Inter e a -3 dal Milan. Ottime le prestazioni di Menez e Vucinic, quest`ultimo autore di una tripletta.

Scorrendo la classifica troviamo una continua alternanza ai posti validi per la qualificazione all’Europa. La Juventus, battuta e superata in classifica da un’ottima Sampdoria, rimane ancorata con difficoltà a tale postazione. L’autore del gol vittoria è Antonio Cassano con una prodezza balistica dalla lunga distanza. Prodezza che sa tanto di tormentone per Marcello Lippi in vista della Coppa del Mondo 2010.
In continua ripresa la Fiorentina. Il 3-0 sul Genoa è un chiaro messaggio a tutte le pretendenti alla quarta piazza, come per dire: “Ci siamo anche noi”. Resta comunque in corsa la squadra di Gasperini.
Vittorie importanti in chiave salvezza. La Lazio con il 2-0 sul Cagliari ottiene l’unica vittoria in trasferta della giornata, ma soprattutto riesce a mantenere quattro punti di distacco dalla terz’ultima posizione.
Grazie all’1-0 inflitto al Bologna salgono a sei i risultati consecutivi del Siena. La squadra di Malesani sembrava spacciata fino a poche settimane fa. Adesso l’impresa non è impossibile.
L’Atalanta batte 3-0 il Livorno. La squadra di Cosmi si ritrova cosi all`ultimo posto in classifica.
Finisce 1-1 tra Chievo e Catania. Per i siciliani è comunque un buon punto conquistato su un campo ostico.
Stesso risultato tra Bari e Parma in una partita priva di eccessive motivazioni, vista la tranquilla posizione in classifica di entrambe le squadre.
CLASSIFICA DOPO 29 GIORNATEINTER 60 Milan 59 Roma 56 Palermo 47 Sampdoria 47 Juventus 45 Napoli 42 Genoa 42 Fiorentina 41 Cagliari 39 Bari 39 Parma 38 Chievo 36 Bologna 35 Catania 32 Udinese 31 Lazio 29 Atalanta 25 Siena 25 Livorno 24.
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