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domenica 31 maggio 2009

IBRAHIMOVIC CAPOCANNONIERE. L'INTER FA ANCORA FESTA


Serie A - 38^ Giornata
INTER - ATALANTA 4 - 3
6' MUNTARI - 10' Doni - 12' IBRAHIMOVIC - 25' Cigarini - 53' Doni - 80' CAMBIASSO - 81' IBRAHIMOVIC

Doveva essere la classica partita di fine stagione, senza pretese e senza particolari sussulti. E invece è stata una partita ricca di emozioni. Apre Muntari, a cui risponde Doni, poi Ibrahimovic riporta l'Inter in vantaggio. Non è passato nemmeno un quarto d'ora e si sono già visti tre gol. Non male come partenza. Al 25esimo Cigarini riporta di nuovo in parità l'Atalanta con un bellissimo tiro da fuori area. Il primo tempo si conclude con la standing ovation tributata a Luis Figo che a pochi minuti dall'intervallo lascia il posto a Santon.
In apertura di ripresa Doni decide di guastare la festa all'Inter con una bella punizione. L'Inter non ci sta. E' il giorno della sua festa e inoltre c'è da conservare l'imbattibilità interna. E così a cavallo dell'80esimo minuto arriva il gol di Cambiasso e soprattutto lo strepitoso colpo di tacco di Ibrahimovic che ribaltano il risultato.
L'inter chiude in bellezza. Era dal 1992-93 che non chiudeva la stagione senza sconfitte interne e l'imbattibilità di Mourinho sale a quota 118 partite tra Porto, Chelsea e Inter.
Festa completata dalla conquista del titolo di capocannoniere da parte di Ibrahimovic. Era da 50 anni che uno straniero dell'Inter non vinceva la classifica cannonieri, mentre l'ultimo a vincere lo scudetto da capocannoniere era stato Aldo Serena, con l'Inter di Giovanni Trapattoni nel 1989.
Dopo il triplice fischio finale via ai festeggiamenti per la vittoria del tricolore. L'ennesima stagione da incorniciare è giunta alla fine. Da domani bisognerà già pensare al futuro.
FORZA INTER !!!

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GLI ULTIMI 90 MINUTI


Ultimi 90 minuti poi ce ne andremo tutti in vacanza. Quest'ultima giornata di campionato ha ben poco da dire. L'Inter è ormai campione, la Juventus è già sicura del secondo posto (anche in caso di arrivo a pari punti con Fiorentina e Milan), Roma e Genoa hanno già raggiunto la qualificazione all'Europa League (insieme alla Lazio vincitrice della Coppa Italia), Reggina e Lecce hanno già salutato la serie A. Rimangono da decidere gli ultimi due verdetti. Chi tra Fiorentina e Milan conquisterà il terzo posto che significa accesso diretto alla prossima Champions League e chi tra Torino e Bologna, attualmente appaiate in classifica, retrocederà in B.
Per quanto riguarda la terza piazza il calendario offre la sfida perfetta: Fiorentina-Milan. Viola e rossoneri si giocheranno la qualificazione in una sorta di spareggio. Ai rossoneri, che hanno tre punti in più, basterà il pareggio mentre i viola sono costretti a vincere.
Per quanto riguarda la lotta salvezza il Torino andrà a Roma mentre il Bologna ospiterà il Catania. In caso di arrivo a pari punti si salveranno i rossoblu perché sono in vantaggio negli scontri diretti.
Infine è ancora aperta la lotta per la classifica cannonieri. Se la giocheranno il nerazzurro Ibrahimovic (23 gol), il bomber del Bologna Di Vaio (23 gol) e il genoano Milito (22 gol).
Visto che siamo alla giornata conclusiva del campionato voglio sbilanciarmi in un pronostico e dirvi che secondo me il Milan conquisterà il terzo posto e si salverà il Bologna (sul titolo di capocannoniere non mi pronuncio). Più che pronostici sono sensazioni. Il che vuol dire che anche stavolta non ci azzeccherò...

BUON ULTIMA GIORNATA DI CAMPIONATO A TUTTI !!!

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sabato 30 maggio 2009

FIGO, DOMANI E' IL GIORNO DELL'ADDIO

Da INTER.IT:
Cari Amici dell'Inter,
domani, 31 maggio 2009, sarà la mia ultima domenica da calciatore. Insieme con gli amici dello Sporting Lisbona, del Barcellona, del Real Madrid e della nazionale portoghese voglio ringraziare tutti voi, tifosi nerazzurri, che mi avete dimostrato affetto sin dal primo giorno a Milano.
Mi fa molto piacere che l'ultima domenica da calciatore sia, per me e per tutti noi dell'Inter, una domenica di festa per il successo del quarto scudetto consecutivo.
Vincere è sempre stato l'unico vero obiettivo della mia carriera. Vincere tutto quello che potevo vincere, dalle partitelle in allenamento ai campionati, dalle coppe ai trofei personali. E per arrivare a vincere ho conosciuto una sola strada, quella del sacrificio e del lavoro. Me lo hanno insegnato quando ero ragazzino allo Sporting e tutto quello che ho ottenut
o non è mai arrivato per caso, ma dopo tanti sacrifici.
Per questo motivo, oggi, voglio anche chiedere scusa se in qualche partita o in qualche periodo, per colpa di un infortunio o di altro, non sono riuscito a dare il massimo. Il primo a essere dispiaciuto ero io, perché non riuscivo a dare a tutti voi quello per il quale avevo lavorato.
Quando sono arrivato a Milano, l'Inter era una squadra che stava imparando a vincere. Di strada ne abbiamo fatta tanta insieme e per questo voglio ringraziare il presidente Moratti, gli allenatori, tutti i compagni, tutte le persone del club che ho conosciuto e con le quali ho lavorato. Se sono stato bene a Milano il merito è loro.
Il calcio mi ha dato tanto, ma soprattutto mi ha regalato la possibilità di conoscere persone meravigliose, amici che resteranno per sempre, e in questo gruppo il presidente Moratti e chi ho conosciuto qui, nell'ambiente nerazzurro, avranno un posto speciale. Come tutti voi, cari tifosi.
Non avere mai avuto un problema con un solo mio compagno di squadra è il trofeo più bello della mia carriera.
A tutti gli interisti, un abbraccio sincero e la convinzione che l'Inter continuerà a lavorare per vincere sempre di più.
Con affetto,
Luis Figo

Domani per il campione portoghese sarà la sua ultima partita in nerazzurro. Doveva ritirarsi già due anni fa, poi ci ripensò. E lo stesso fece un anno fa. Stavolta invece si ritira veramente (mica è come Nedved che ogni anno a febbraio annuncia il ritiro e a giugno ci ripensa...). Sebbene negli ultimi tempi abbia spesso criticato il suo utilizzo, ritengo Luis Figo uno dei giocatori più forti degli ultimi decenni.
Purtroppo gli anni passano per tutti e il giocatore visto nelle ultime due stagioni non era più il campione apprezzato qualche anno fa. Giusto ritirarsi e giusto farlo ora. Da Campione d'Italia.
Il finale perfetto per un grandissimo campione che ha avuto una carriera strepitosa.

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venerdì 29 maggio 2009

C'ERA UNA VOLTA LA SERIE A...

Umberto Pappini sulle colonne del blog "IoStoConMancini" ha scritto un'interessante articolo in cui ricorda come era la serie A qualche tempo fa.
Oggi ho fatto un post per provocarvi essendo abbastanza vecchio per ricordare com’era il nostro calcio non troppo tempo fa.
Vediamo chi sarà d’accordo e chi mi insulterà… Archiviata l’ennesima finale di Champions senza l’Inter protagonista, occorre ricordare che il gio
vane Guardiola è entrato di diritto nell’illustre club dei grandi del calcio che hanno vinto la Coppa da giocatori e da allenatori.
Con Cruijff, Ancelotti, Rijkaard, Miguel Munoz e il mitico Trap, c’è posto anche per Pep nell’olimpo del calcio.
Tra questi grandi campioni ne prendo due in particolare, Ancelotti e Rijkaard protagonisti di una serie A che ai tempi era il punto più alto raggiungibile per la carriera di club di un calciatore.
Della squadra in cui giocavano è rimasto ben poco, ora c’è una raccolta di figurine a cui manca solo Stanley Matthews per completare la collezione di palloni d’oro di 50 anni fa.
Il loro giocatore più forte sarà probabilmente protagonista di un clamoroso trasferimento, replica della farsa di quest’inverno di cui il tinto Biscardi si vanterà per secoli di aver dato lo “sgup”.
La perdità di Kakà
sarebbe drammatica per il livello del nostro campionato ormai ai minimi storici, campionato tendenzialmente snobbato dai grandi campioni che preferiscono Inghilterra, Spagna e persino Germania.
La storia della serie A campionato più difficile del mondo non regge più, le alchimie tattiche dei nostri comunque bravi allenatori, vengono regolarmente svilite dalle prestazioni europee dei team italiani, ormai specializzati nel buscare scoppole e goleade da squadre ucraine, slovacche, svizzere, greche, turche e cipriote.
In questo contesto noi abbiamo una squadra straordinaria che dopo 4 scudetti consecutivi si trova però in seconda fascia nel ranking europeo, grazie anche al disastroso cammino in Champions conclusosi purtroppo con un’eliminazione senza storia. (io tengo all’Inter non al Venezia, pertanto un’eliminazione “migliore” di quella dello scorso anno è un concetto che mi fa davvero pena).
Dietro di noi c’è grande modestia soprattutto nelle squadre di medio livello, a mio avviso solo Fiorentina, Genoa e Udinese a cui va tributato l’onore di una grande Coppa Uefa, tengono alto, a livello di qualità della rosa, il nome della nostra serie A.
Con una scelta assolutamente casuale, visto che la stagione attuale è la 2008-2009, proviamo a vedere cosa accadeva 10 e 20 anni fa.
Facciamo un salto
indietro nel tempo di 20 anni, l’Inter vince uno scudetto fantastico con una squadra il cui ricordo perdurerà imperituro.
Al secondo posto c’è il Napoli, non quello di Hamsik e del Pocho Lavezzi che tanti di noi vorrebbero all’Inter, ma è il Napoli di Maradona e di Careca. Lo stesso Napoli che il 17 maggio 1989 alzerà al cielo la Coppa Uefa dopo aver pareggiato con uno spettacolare 3 a 3 contro lo Stoccarda di Jurgen Klinsmann.
L’Inter in Uefa viene eliminata agli ottavi dal Bayern ma chi di voi non ricorda la cavalcata di Berti senza provare un brivido di emozione?
A 12 punti dall’Inter arriva il Milan di Sacchi, squadra che schierava una serie di campioni incredibili e che aveva come finalizzatore della manovra uno dei centravanti più forti della storia del calcio.
A fine stagione in bacheca rossonera ci sarà la Coppa Campioni seguita poi dalla Supercoppa Europea e dalla Coppa Intercontinentale.
La Coppa delle Coppe vede protagonista un’altra forza del campionato, la Samp di Mancini, Vialli e Cerezo.
Una grandissima squadra che viene sconfitta in finale dall’incubo Barcellona ma che presto vincerà il campionato. Una squadra che nulla a che vedere con quella di Palombo, Cassano e Padalino che si è fatta eliminare dal Metalist schierando le riserve in una prestazione senza dignità.

20 anni fa giocare in serie A era il sogno di ogni campione e le formazioni che lottavano in campionato cercavano di ingaggiare i migliori giocatori disponibili sul mercato estero.
Alle spalle di queste grandi protagoniste del panorama europeo c’era per esempio la Fiorentina con Roby Baggio, Dunga e Glenn Hysen, granitico libero con quasi 70 presenze nella nazionale svedese.
Non dimentichiamo poi i guizzi del cotonato Caniggia con la maglia del Verona e il Torino che retrocedeva pur avendo un centravanti che ha totalizzato circa 60 presenze con la maglia verdeoro.
Spostiamoci avanti di 10 anni, la serie A è ancora un piacevole palcoscenico per grandi giocatori.
La Champions la vince il Manchester, ma il calcio italiano è sempre protagonista.
La Lazio che ha una squadra fortissima con Mancini, Vieri, Salas, Almeyda, Nedved e Stankovic, si aggiudica la Copp
a Coppe contro un già sfigatissimo Cuper. Qualche mese dopo un gol del matador piegherà i Red Devils campioni d’Europa e anche la Supercoppa sarà biancoceleste.
Il Parma con la classe di Veron, Crespo e Chiesa travolge il Marsiglia nella finale di Uefa giocata a Mosca.
E le altre squadre?
Pensate al Bologna che ora si destreggia con Adailton e Mudingay, 10 anni fa giocava in Uefa con Signori, Andersson e Klas Ingesson, la Fiorentina che quest’anno ha sofferto per l’ingombrante presenza del Pazzo Pazzini, dirottava Oliveira sulla fascia destra in funzione di tornante perché in attacco giocavano Edmundo e Batistuta.
Il Cagliari che ha giocato metà campionato con il Bati Larrivey, poteva schierare il gigantesco Mboma famoso per aver sfondato la porta della Francia al Parco dei Principi con forse la più bella rovesciata mai vista in una partita di calcio.
La classifica marcatori la vinceva Marcio Amoroso dell’Udinese che l’anno prima insieme a Bierhoff e Poggi aveva entusiasmato gli amanti del calcio con lo spettacolare gioco della macchina da gol friulana.
Quali sono i motivi per cui una volta il Torino si giocava alla pari la finale di Uefa contro l’Ajax? Cosa ci faceva il Cagliari in semifinale? Perché l’Atalanta pur giocando in serie B emozionava l’Italia con uno straordinario cammino in Coppa Coppe?
Forse perché la serie A una volta non aveva rivali nel mondo?
Perché adesso le squadre italiane impegnate in Coppa Uefa escono al primo turno contro gli avversari più improbabili? Perché per le italiane gli ottavi di Champions sono in realtà una gara a chi esce prendendo meno gol?
Perché ormai nel mondo la serie A ha lo stesso appeal di Marisa Laurito in pigiama?
Di certo perché il potere economico delle altre grandi europee è per noi incontrastabile, di certo perché da noi la cultura sportiva è una cosa sconosciuta.
Da loro stadi pieni per gli 82esimi della coppa di lega, da noi stadi vuoti nelle partite di Champions. Da loro coppe nazionali che valgono come uno scudetto, da noi una coppetta considerata una cagata. Da loro squadre che escono dal campo tra le lacrime e gli applausi dei tifosi dopo partite malamente perse che significano retrocessione, da noi gente che ti mena se vinci una partita.
Da loro una Champions dedicata a Paolo Maldini, da noi i fischi il giorno dell’addio.
Poi non lamentatevi se in un pub di Londra o in un bar di Madrid vi prendono per il culo appena scoprono che siete italiani.


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giovedì 28 maggio 2009

RICORDANDO "VAI BARCELLONA, SEI DIVENTATO CAMPIONE"...

"Vai Barcellona, sei diventato campione". Era il 14 maggio 1997. Ero in gita scolastica. Gita del quinto superiore, meta Barcellona. La sera si giocava Barcellona-Paris Saint-Germain, finale di Coppa delle Coppe. Sì, allora c'era ancora la Coppa delle Coppe e le squadre più forti non giocavano solo in Champions League.
La mattina di quel mercoledì di maggio la passai insieme a 3 compagni di classe a visitare il Camp Nou con annesso museo storico del club. Fu un'emozione bellissima. Poi sulle Ramblas ognuno comprò per sé la maglietta di Ronaldo.
La sera ci ritrovammo in una stanza a vedere tutti insieme la partita (anche se col commento in spagnolo non si capiva nulla...). Il Barcellona vinse 1-0 con gol di Ronaldo su rigore. Era la prima volta (e finora anche l'unica) che ero in una città che festeggiava la vittoria della propria squadra. Andammo sulle Ramblas a festeggiare come se avesse vinto la nostra squadra. E mentre stavamo per uscire dall'albergo nacque "vai Barcellona, sei diventato campione" che diventò il ritornello della nostra gita e che ripetemmo infinite volte nei giorni e nelle settimane successive. Fu uno dei giorni più belli della mia vita e sicuramente tra i ricordi più belli degli anni del liceo.
Pochi mesi dopo arrivò la maturità e le nostre vite subirono dei cambiamenti, Ronaldo passò all'Inter e anche la mia vita nerazzurra subì dei cambiamenti.
Ieri sera mentre seguivo i minuti conclusivi della finale di Champions League mi è tornato in mente quel simpatico (e malinconico) motivetto, quel "vai Barcellona, sei diventato campione". E per un'attimo avrei voluto essere di nuovo sulle Ramblas per festeggiare una vittoria del Barcellona...

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mercoledì 27 maggio 2009

CHAMPIONS LEAGUE, IL BARCELLONA E' CAMPIONE


FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE
BARCELLONA - MANCHESTER UTD 2 - 0
10' Eto’o - 70' Messi

La finale di Champions League, che metteva difronte le due squadre più forti d'Europa, prometteva spettacolo e così è stato. A Roma, teatro della finale europea, il Manchester parte forte, ma dopo 10 minuti è il Barcellona a passare in vantaggio con Eto'o. I blaugrana giocano meglio mentre gli inglesi si affidano al solo Cristiano Ronaldo. Troppo poco per contrastare la forza degli spagnoli che a metà della ripresa raddoppiano con Messi.
Il Barcellona vince la sua terza Coppa Campioni e porta a casa il suo terzo trofeo stagionale dopo Liga e Coppa del Re, un'ottimo biglietto da visita per Pep Guardiola che al suo primo anno da allenatore fa l'en-plein di trofei.
Onore ai vinti. Il Manchester rimane comunque una delle squadre più forti d'Europa. Infine complimenti ad entrambe per il grande fair play dimostrato dopo il fischio finale. Una bella dimostrazione di essere campioni anche in questo.

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martedì 26 maggio 2009

TUTTI IN PIEDI AD APPLAUDIRE PAOLO MALDINI



Come si fa? Come fai a contestare uno che ha giocato per 25 anni con la maglia della tua squadra, disputando 901 partite e alzando al cielo un bel po' di trofei? Non lo so come si fa eppure è successo. Domenica a San Siro capitan Maldini ha disputato la sua ultima partita in maglia rossonera davanti al suo pubblico. Pubblico che, ahimè , non gli ha certo dedicato il meritato tributo contestandolo ed esponendo degli striscioni che non meritava.
Da interista ovviamente non ho mai amato particolarmente il capitano rossonero. L'ho sempre apprezzato e goduto nei suoi riguardi un'infinita stima. Lui é l'esempio del calciatore modello. Grande atleta in campo, grande uomo fuori dal rettangolo di gioco. Mai un'atteggiamento sopra le righe (al contrario di qualche suo collega), mai un'uscita fuori luogo. I calciatori come Maldini dovrebbero essere la regola e invece rappresentano un'eccezione sempre più rara.
Uno come Maldini puoi anche non amarlo perché veste una maglia avversaria ma nel giorno del suo congedo è un dovere alzarti e applaudirlo sportivamente. E infatti tutti lo hanno applaudito, tutti tranne il proprio pubblico. Che è un po' un paradosso. E' il capitano della tua squadra, ha vestito la tua maglia per un quarto di secolo, ha alzato ben 26 trofei (cito alla rinfusa, 7 scudetti, 5 Champions League e 3 Mondiali per Club), potresti anche non amarlo (anche se è difficile non amare uno così) ma non puoi non applaudirlo e peggio ancora contestarlo.
Personalmente da interista mi alzo in piedi e applaudo questo grandissimo campione rossonero perché in alcuni casi il calcio non conosce bandiere. Paolo Maldini è stato un grande campione e senza di lui il calcio italiano è un po' più povero.
GRAZIE CAPITANO !!!


PS: MI90, sicuramente tifoso rossonero (e che magari era tra quelli che contestavano Maldini), mi ha scritto "Complimenti, un post su una rissa che ormai è all'ordine del giorno e non un post su Maldini. Ti fa onore, pipperista". Eccoti servito. Chi l'ha detto che in un blog bisogna scrivere tutto e subito? L'ho scritto con due giorni di ritardo ma avrei potuto scriverlo anche fra un mese. Il vantaggio del blog è che non devi necessariamente essere sull'attualità della notizia. Ma evidentemente ogni scusa è buona per rosicare...

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domenica 24 maggio 2009

TORINO-GENOA FINISCE IN RISSA. DIAMOCI UNA REGOLATA

Credo che difronte a certe scene sia superfluo fare commenti. Sembrava di essere nel Far West e non su un campo di calcio. Non so se la colpa sia dei granata o dei rossoblu e credo che sia un particolare irrilevante. Spesso basta una scintilla per fare scoppiare la rissa. Scintilla provocata dalla tensione o rabbia dello sconfitto oppure dall'atteggiamento irrisorio del vincente. Certi episodi non dovrebbero mai succedere. Certi episodi fanno male al calcio. Diamoci una regolata. Tutti.

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SVOGLIATA INTER, IL CAGLIARI GIOISCE


Serie A - 37^ Giornata
CAGLIARI - INTER 2 - 1
8' IBRAHIMOVIC - 34' Cossu - 71 - Acquafresca

Penultimo turno di una stagione in cui l'Inter ha già dato tutto. Di fronte un Cagliari già ampiamente salvo. Ne esce una partita con poco appeal in cui l'unico motivo d'interesse è la corsa di Ibrahimovic al titolo di capocannoniere. Mourinho dà spazio a molte seconde linee, Toldo in porta, Burdisso e Materazzi centrali di difesa, Jimenez e Vieira a centrocampo e Cruz al fianco di Ibrahimovic. E' proprio lo svedese ad aprire le marcature dopo pochi minuti. Il Cagliari, che anche all'andata ci aveva messo in difficoltà, reagisce e trova il pareggio. Nel secondo tempo i sardi trovano poi il gol vittoria con il bomber Acquafresca, fresco di cessione nerazzurra al Genoa. Mi sarebbe piaciuto vedere un altro gol di Ibrahimovic ma non è arrivato. Ora lo svedese è a 23 reti insieme a Di Vaio e dietro ad un solo gol di distacco insegue il futuro interista Milito. Saranno loro tre a giocarsi il titolo di capocannoniere all'ultima giornata. Speriamo che arrivi anche questa soddisfazione per incorniciare una stagione d'oro dello svedese.
Niente giudizi sull'Inter. Mentalmente sono già in vacanza e mi sembra inutile parlare di cose positive e negative. Ormai aspettiamo solo di giocarci questi ultimi 90 minuti prima di andare a prendere il sole al mare.
FORZA INTER

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sabato 23 maggio 2009

E L'INGHILTERRA DOMINA

Ancora una volta ho avuto il piacere di ricevere una risposta da Fabrizio Ponciroli, Direttore del mensile Calcio2000, ad una e-mail che gli ho inviato. La sua risposta è stata pubblicata sul numero 138 del mensile stesso. Ringrazio ancora una volta il Direttore Ponciroli.
Carissimo Direttore,
Anche quest’anno la Champions League è dominata dalle inglesi. Per il terzo anno consecutivo tre semifinaliste su quattro sono inglesi, per il sesto anno consecutivo c'è almeno una semifinalista inglese e per il quinto anno consecutivo avremo una squadra inglese in finale. Numeri che parlano chiaro e che ci dicono che le inglesi non sono più forti di noi, sono addirittura di un'altro pianeta. Può capitare una stagione fortunata, un girone facile, delle avversarie che affronti al momento giusto e arrivi in finale. Ma qui stiamo parlando di squadre che arrivano tutti gli anni almeno in semifinale e che stanno dominando in Champions League da 4-5 anni.

venerdì 22 maggio 2009

IL MERCATO NERAZZURRO INIZIA DA MILITO E MOTTA



Con lo scudetto ormai in cassaforte in casa Inter si pensa già al mercato. Non è un mistero che l'Inter deve rinnovarsi e allora è normale che si discuta di trattative, rinnovi, possibili acquisti, probabili cessioni.
Intanto è praticamente fatta per Milito e Motta. Aldilà del costo (secondo me esagerato) i due genoani non mi entusiasmano. L'attaccante argentino ha già 30 anni e poi mi sembra più un buon attaccante che un bomber capace di farci fare il salto di qualità. Probabilmente avremmo fatto meglio a tenerci Cruz e/o Crespo. Il centrocampista spagnolo invece viene da una buona stagione ma in passato non ha fatto cose eccezionali e inoltre è abbastanza soggetto ad infortuni. Sinceramente avrei speso diversamente questi soldi.
Altro acquisto quasi fatto è Marko Arnautovic, bomber austriaco del Twente che molti paragonano a Ibrahimovic. E' giovane e molti giudicano molto forte. Potrebbe essere un'ottimo investimento in chiave futura.
Tanti i nomi che circolano intorno all'Inter. Vidic, Bruno Alves , Carvalho, D'Agostino, Quagliarella, Mikel, Fabregas. Sicuramente ci serve un centrocampista di qualità. E' quello secondo me l'obiettivo primario. Fabregas è un sogno però sarebbe l'uomo giusto (come Lampard lo scorso anno). Mourinho ha chiesto un difensore che sappia impostare e sicuramente verrà accontentato.
Se la squadra titolare ha bisogno di uno, massimo due innesti, la vera rivoluzione dovrà riguardare le seconde linee. Vieira, Figo, Jimenez, Rivas, Crespo, Cruz, probabilmente Burdisso e Materazzi, andranno via e allora bisogna trovare delle valide alternative. Se penso che quest'anno si pretendeva di sostituire Cambiasso o Zanetti con Vieira oppure Stankovic con Figo...
Vedremo cosa succederà. Molto dipenderà da chi e come riusciremo a vendere. L'Inter deve fare casse con le cessioni (e gli stipendi che andrà a risparmiare) e poi investire sul mercato. Sperando di investire bene anche se l'inizio (Motta e Milito), a mio avviso, è stato tutt'altro che confortante.

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giovedì 21 maggio 2009

E' UCRAINA L'ULTIMA COPPA UEFA


COPPA UEFA - FINALE
SHAKHTAR DONETSK - WERDER BREMA 2-1 d.t.s.
25’ Adriano Luiz (S), 35’ Naldo (W), 97' Jadson (S)

Quasi a sorpresa lo Shakthar Donetsk conquista l'ultima Coppa Uefa (l'anno prossimo si chiamerà Europa League). La squadra allenata da Lucescu coglie il primo successo per un club ucraino a livello europeo.
A Istanbul, sono gli ucraini a portarsi in vantaggio al 25' grazie a Luiz Adriano, che trova il gol con un pallonetto di sinistro dopo una bella azione personale. I tedeschi trovano il pari dieci minuti dopo con una punizione vincente del difensore brasiliano Naldo da 25 metri, che entra in rete complice un evidente errore del portiere Pyatov.
I tempi regolamentari finiscono sull' 1-1 e bisogna andare ai supplementari.
Nel primo tempo supplementare, dopo sette minuti, arriva il gol decisivo, firmato da Jadson, che raccoglie un perfetto cross dalla destra di Srna e mette dentro con un destro rasoterra di prima intenzione. Al 119' viene annullato per un fallo su un difensore il possibile pari dei tedeschi di Claudio Pizarro.
I ragazzi di Lucescu portano meritatamente a casa il trofeo ed entrano nella storia perché sono l'ultima squadra a conquistare la Coppa Uefa. Dall'anno prossimo, come già detto, si cambia (forse...). Si chiamerà Europa League ma, ahimè, la sostanza rimarrà quella.

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mercoledì 20 maggio 2009

BENTORNATO PARMA !!!


Un anno fa l'Inter vinse lo scudetto battendo il Parma e costringendo gli emiliani alla loro prima retrocessione in Serie B.
Sabato scorso nel giorno in cui l'Inter si è riconfermata campione d'Italia il Parma ha festeggiato la promozione in serie A dopo un solo anno di purgatorio con due giornate d'anticipo.
Ho una particolare simpatia per il Parma. Difficile specificare il perché, mi sta simpatica e basta. Credo che tutti abbiamo una seconda squadra, una squadra che distrattamente sosteniamo. Ecco la mia è il Parma.
La formazione emiliana ha avuto una partenza difficile (dopo tanti anni di Serie A è difficile ambientarsi in una nuova dimensione) raccogliendo con Cagni in panchina solo 6 punti in 6 gare. Poi è stato chiamato Guidolin che ha dato in qualche modo la svolta. E finalmente sabato scorso la meritata promozione. Per il tecnico vicentino è la terza promozione dopo Vicenza e Palermo, per i gialloblu il pronto ritorno nella massima serie dove hanno giocato ininterrottamente per 18 anni dal 1990 al 2008. Un caloroso applauso a questa squadra il cui capitano è un mio bravissimo concittadino: Stefano Morrone.

BENTORNATO PARMA !!!

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martedì 19 maggio 2009

IL PAGELLONE DELLO SCUDETTO

PORTIERI
JULIO CESAR. Voto 9,5 -
Semplicemente mostruoso. Salva più volte la porta nerazzurra. Le sue parate pesano sullo scudetto almeno quanto i gol di Ibrahimovic. E' diventato il migliore nel suo ruolo.

FRANCESCO TOLDO. Voto 6,5 - Ha poche occasioni per mettersi in mostra. Ma quando serve risponde presente. Non è più fortissimo però rimane un ottimo portiere di riserva.
DIFENSORI
IVAN CORDOBA. Voto 7,5 -
Un paio di battute a vuoto (vedi Atalanta e Cagliari) ma per il resto è uno dei migliori nel reparto difensivo.
MAXWELL. Voto 6 - Gioca una stagione discreta. Poi esplode Santon e lui deve sedersi in panchina.
MAICON. Voto 9 - Fino all'infortunio ha giocato una stagione di grandissimo livello. Un ciclone sulla fascia destra che non lascia scampo.
NICOLAS BURDISSO. Voto 6,5 - Mourinho lo impiega finalmente nel suo ruolo di centrale e si dimostra una buona riserva.
MARCO MATERAZZI. Voto 7 - Ha sicuramente perso smalto ma rimane comunque un ottimo difensore. Anche se quest'anno ha avuto un ruolo più marginale e giocato poco.
WALTER SAMUEL. Voto 8,5 - La colonna della difesa. Quando c'è lui il reparto difensivo diventa un fortino difficilmente espugnabile.
CHRISTIAN CHIVU. Voto 7 - Preziosissimo jolly. Si adatta a giocare sia centrale che sulla sinistra. Peccato che si infortuni abbastanza facilmente.
DAVIDE SANTON. Voto 8 - La vera sorpresa stagionale. E' un terzino destro ma scalza Maxwell dalla fascia sinistra e dimostra di avere i numeri per diventare un campione. Si perde un po’ nel finale.
NELSON RIVAS. Voto 6 - Non una stagione eccellente complice anche qualche infortunio.CENTROCAMPISTI
JAVIER ZANETTI. Voto 8,5 -
Passano gli anni ma lui rimane il cuore e l'anima di questa squadra.

DEJAN STANKOVIC. Voto 7,5 - Ad inizio stagione molti lo danno per sfavorito perché fedelissimo di Mancini e invece Mourinho si affida a lui che lo ripaga disputando una delle sue stagioni migliori.
SULLEY MUNTARI. Voto 7 - E' l'acquisto meno acclamato ma, a conti fatti, il più riuscito. Nel centrocampo nerazzurro si rivela indispensabile e, ogni tanto, segna anche qualche gol pesante (Juve e Lazio).
ESTEBAN CAMBIASSO. Voto 9 - Continua a confermarsi un grandissimo giocatore e una colonna di questa squadra. Segna meno perché Mourinho lo fa giocare più indietro ma è il cuore pulsante del centrocampo nerazzurro.
PATRICK VIEIRA. Voto 5,5 - E' alla frutta. Mou gli dà fiducia ma lui non riesce a incidere mai.
LUIS JIMENEZ. Voto 5,5 - Rispetto alla scorsa stagione si è un po’ perso. Gioca poco ma sfrutta male le sue occasioni.
AMANTINO MANCINI. Voto 5,5 - Non è il campione apprezzato a Roma. Incide pochissimo sulla stagione.
RICARDO QUARESMA. Voto 4,5 - Il flop stagionale. Difficile etichettarlo come bidone ma il suo contributo tricolore e è zero.
LUIS FIGO. Voto 6,5 - E' a fine carriera. Mourinho si ostina a farlo giocare e lui alterna prestazioni buone a imbarazzanti giornate. ATTACCANTI
ZLATAN IBRAHIMOVIC. Voto 9,5 -
Segna come non mai. Trascina l'Inter a suon di gol. Il reparto offensivo è praticamente tutto sulle sue spalle.

MARIO BALOTELLI. Voto 8 - Prima parte della stagione nell'anonimato anche perché l'allenatore lo tiene in punizione. Da febbraio in poi esplode dimostrando maturità e imparando a giocare anche per la squadra.
HERNAN CRESPO. Voto 6,5 - Qualche gol decisivo (Roma) nelle rare occasioni in cui Mourinho gli dà fiducia.
JULIO CRUZ. Voto 6,5 - Meriterebbe più rispetto e più considerazione e meriterebbe di giocare di più. Considerando anche che a novembre regala 6 punti con due suoi gol decisivi.
VICTOR OBINNA. Voto 5,5 - Stagione anonima. Forse a gennaio avrebbe fatto bene ad accettare il prestito in un'altra squadra.
ADRIANO. Voto 7 - E' la spalla ideale di Ibrahimovic, si rende utile alla causa nerazzurra anche con gol importanti (nel derby per esempio). Peccato che decida di andare via ad aprile.

JOSE' MOURINHO. Voto 7,5 - La sua Inter non eccelle per gioco ma al primo anno porta a casa lo scudetto. E' stato preso per vincere ed è quello che fa.


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