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martedì 30 settembre 2008

BRIENZA E IL FAIR PLAY IGNORATO


Si fa un gran parlare di sportività, di fair play poi quando avviene un gesto di fair play viene tranquillamente ignorato da tutti.
Domenica scorsa durante Palermo-Reggina l'attaccante amaranto Brienza era lanciato a rete, solo davanti al portiere, ma ha preferito fermarsi per consentire i soccorsi a due calciatori (Corradi e Balzaretti) a terra per uno scontro di gioco. Il bomber calabrese ha commentato la sua scelta di fermarsi "perché un gol in più non mi avrebbe cambiato la vita", mettendo in risalto un aspetto, quello del fair play, che troppo spesso viene espresso solo a parole e non nei fatti.
Un gesto bellissimo che ha ricevuto l'applauso del pubblico e dell'arbitro Farina che ieri in un'intervista ha dichiarato "Ho avuto la fortuna di assistere ad un gesto meraviglioso perché arbitravo la partita Palermo-Reggina. Un gesto che andrebbe sicuramente esaltato in maniera importante ed invece l’ho visto passare in televisione verso solo l’una di notte e per dieci secondi".
Perfettamente daccordo. Basta girare sui siti sportivi o per i tantissimi blog che affollano il web. Del bellissimo gesto di Brienza non ne parla nessuno, nemmeno i siti dei tifosi della Reggina. Del resto in un'ambiente dove le polemiche e l'antisportività la fanno da padrone non c'è spazio per certi gesti che incarnano appieno lo spirito sportivo.
COMPLIMENTI A BRIENZA !!! VIVA LA SPORTIVITA' !!!

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lunedì 29 settembre 2008

QUESTO CAMPIONATO MI PIACE


Derby perso in malo modo a parte, questo campionato mi piace sempre più. In queste prime giornate continua a regalare sorprese e così, dopo una settimana in cui si è parlato di Inter e Juventus, ecco rispuntare la Lazio solitaria in testa seguita da un sorprendente Napoli. I biancocelesti hanno iniziato questo campionato in modo strepitoso (eccezion fatta per l'1-4 subito contro il Milan) e hanno trovato in Zarate un grande bomber che segna con grande continuità.
Alle spalle dei ragazzi di Delio Rossi ecco spuntare il Napoli. Gli uomini di Reja sono finora imbattuti in partite ufficiali e posso contare su un organico ben attrezzato (Lavezzi, Hamsik, Maggio,Denis, Zalayeta, giusto per fare qualche nome).
Ma le sorprese non finiscono qui perché sbirciando la classifica troviamo il sorprendente Catania di Zenga a pari punti con l'Inter e Palermo e Atalanta appaiate con Milan e Juventus. Se la bravura e le qualità di Del Neri e Ballardini erano già note, la vera sorpresa è l'ex portiere dell'Inter che, dopo aver girato e vinto per il mondo, sta finalmente riscuotendo consensi anche in Italia.
Probabilmente alla fine i veri valori usciranno fuori e a giocarsi i primi 4 posti saranno le solite note però questo inizio di campionato mi fa ben sperare. Secondo me sarà il campionato delle sorprese con qualche outsider a giocarsi il titolo o i posti che portano alla Champions League.
Scommettiamo che l'esito finale non sarà scontato?

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PERCHE' ABBIAMO PERSO IL DERBY?


Perché abbiamo perso il derby? Domanda non semplice a cui, a distanza di 24 ore (e a mente fredda), proviamo a dare delle risposte. Innanzitutto abbiamo perso per il motivo più ovvio: il Milan ha giocato meglio. I rossoneri ci hanno messo in difficoltà, hanno creato pericoli e hanno dimostrato di essere più "squadra" di noi.
Ma se il Milan ha giocato meglio un po' di merito va anche a Mourinho, bravo a schierare una formazione abbastanza "casuale". Come si fa a rinunciare a Cordoba per fare giocare Burdisso? E soprattutto con che logica si decide di far restare in campo per 90 minuti un fantasma come Quaresma? L'Inter ha giocato di fatto con un tridente spuntato visto che Ibrahimovic tutto è tranne una punta centrale e le due ali sulla fascia non sono in condizione eccellenti. Se pensiamo che in panchina c'era gente come Adriano, Cruz e Balotelli è normale che ti girino le scatole.
Questa Inter ha vinto, ci ha entusiasmato ma non ha mai convinto finora sul piano del gioco (eccezion fatta per il primo tempo della Supercoppa e un'ora della sfida contro il Torino). Sarò logorroico ma continuo a ripeterlo: si crea molto ma non si finalizza. Inutile fare le giocate di classe se poi non si tira quasi mai in porta. E gli inserimenti dei centrocampisti dove sono? E l'unità fra i reparti?
Infine si è perso anche per certe scelte arbitrali molto discutibili. Reputavo Morganti uno dei migliori arbitri in circolazione ma ieri sera è stato disastroso. Sarebbe comunque un'errore addossare le colpe all'arbitraggio. La terna arbitrale ci ha sfavorito ma, come detto prima, l'Inter ci ha messo molto del suo per perdere.
E ora? E ora non è successo nulla. Le partite spesso si vincono, ma qualche volta si perdono o si pareggiano. Bisogna fare tesoro degli errori e ripartire. Bisogna essere più umili, capire che le partite si vincono giocando e bisogna soprattutto capire qual'è lo schema ideale per questa Inter, partendo da una certezza. Là davanti serve un attaccante di peso. Cruz o Adriano devono essere titolare. Poi si potrà discutere di tutto il resto.
Ah, un'ultima cosa. Qualcuno spieghi per favore al signor Mourinho l'esatta definizione di "derby". Sul vocabolario personale del portoghese c'è scritto "partita normale". Ed è sbagliata...

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domenica 28 settembre 2008

ERA INEVITABILE


MILAN - INTER 1 - 0
36' Ronaldinho

Il Milan fa suo il derby milanese grazie ad una rete di Ronaldinho (prima rete italiana per il Dentuco). Ma per vincere stasera all'Inter serviva un miracolo.
Mourinho ha sbagliato praticamente tutto. In attacco si è affidato ad un'inesistente Quaresma (avete presente Figo con 10 anni in meno?) lasciando in panchina Adriano e Cruz. Il portoghese sistema le cose dopo un'ora mandando in campo Cruz e Adriano ma togliendo Mancini e Materazzi. Un'Inter fin troppo sbilanciata che conclude poco. Anche perché sale in cattedra Morganti. La terna aveva già sbagliato clamorosamente in occasione del gol rossonero per un netto fuorigioco di Kakà ignorato. Inoltre mentre nel primo tempo i rossoneri avevano picchiato duro senza ricevere sanzioni di alcun tipo, nella ripresa l'arbitro ha punito sistematicamente col giallo ogni fallo nerazzurro. Ovvio che ci scappasse anche la doppia ammonizione e a farne le spese è Burdisso che viene espulso a 10 minuti dalla fine. Per completare l'opera un rigore su Adriano non concesso.
E' una sconfitta che non cambia nulla. Siamo i più forti e non dobbiamo farne un dramma se perdiamo un derby. Avremo modo e tempo per rifarci. Piuttosto è una sconfitta che ci deve far riflettere. Mourinho dovrà ben valutare le sue scelte e capire soprattutto che serve una torre (Cruz o Adriano) al centro del tridente d'attacco. E poi, occhio ragazzi, mi pare ben chiaro che quest'anno gli arbitri faranno di tutto per farci perdere.
FORZA INTER

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IL PRIMO DERBY DA SOLO

Poche ore è sarà derby. Sono tranquillo, relativamente tranquillo. Un derby è sempre un derby. Tensione, adrenalina, ansia. Fanno parte del gioco. Ve lo immaginate un derby rilassante? Che gusto ci sarebbe?
Dopo molto tempo (forse per la prima volta nella mia vita) seguirò il derby da solo. Dopo una vita a seguire i bigmatch in compagnia, negli ultimi tempi mi sto abituando a seguirli da solo. I risultati non sono stati sempre positivi. Con la Juventus abbiamo perso, con la Roma abbiamo pareggiato in extremis. C'è però un precedente benaugurante. L'anno scorso, ultima partita di settembre, Roma-Inter. Non ricordo il risultato però mi pare di ricordare che non andò male...
E poi ci sono le partite scudetto, le finali di Supercoppa Italiana. Insomma di partite positive seguite da solo ce ne sono.
Seguire la partita da soli non è il massimo della vita. Non hai nessuno con cui scambiare battute, sfoghi, incazzature varie. Esulti da solo, senza abbracciare nessuno e hai la sensazione di sentirti un deficiente. Vi confesso che le prime volte è abbastanza deprimente poi ci fai l'abitudine e ti adatti. E scopri che seguire la partita da soli ha i suoi lati positivi. Puoi alzarti dal divano quando vuoi, puoi girare liberamente per il salotto senza ostacolare la visuale a qualcuno, puoi fare tutti i gesti e i riti che ti pare. E alla fine festeggiare o consolarti con un whisky.
Comunque l'importante non è seguire la partita da soli o in compagnia, l'importante è vincere. Perché se vinci un derby, chissenefrega se sei da solo o in compagnia...
FORZA INTER !!!

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sabato 27 settembre 2008

E' SEMPRE MOURINHO SHOW

Chi si aspettava un Josè Mourinho concentrato sul derby sarà rimasto deluso. Il tecnico portoghese oggi pomeriggio ha dato vita all'ennesimo show in conferenza stampa.
Invece di soffermarsi sul derby, il primo da allenatore dell'Inter, (che definisce "una partita normale") si lascia andare a un paio di affondi.
Il primo affondo, a Beretta, che gli rimproverato mancanza di rispetto nella scelta di non presentarsi ai giornalisti mercoledì sera. "Beretta ha parlato con me allo stadio e non mi ha detto niente. Se dopo ha detto qualcosa alla stampa a me non l'ha detta. Forse ha bisogno di lavorare un po' sulla personalità. Ha paura di parlare con i colleghi e poi parla alla stampa? E' un po' strano per me".
Poi attacca Ranieri "Io ho studiato cinque ore al giorno l'italiano per diversi mesi per poter comunicare con voi giornalisti, con i tifosi e pensate che vi abbia mancato di rispetto? Parla poi Ranieri che dopo cinque anni in Inghilterra ha avuto difficoltà a dire 'good morning' e 'good afternoon'. Chi è lui? Chi può dirmi di non mandare Baresi in conferenza stampa è Moratti, il presidente e nessun altro".
E infine affondo finale per il calcio italiano "Mi sembra che gli italiani non sono tanto innamorati di calcio come io pensavo, sono innamorati più dello show televisivo. Vedo tutti preoccupati di piccole cose, che nello spettacolo calcio non significano niente, e nessuno preoccupato per uno sport che è importante nel mondo. Nessuno si preoccupa per il fatto che il calcio italiano è considerato un prodotto molto piccolo fuori dall'Italia, non paragonabile alla Premier League. Il Lecce mercoledì ha giocato con 3 portieri e 8 difensori eppure a fine gara tutti si sono preoccupati sul perché a parlare con la stampa è venuto Baresi. Questo è il nostro mondo, che io ho scelto. La decisione di venire in Italia è stata mia, ma pensavo che l'Italia avesse più passione per il calcio e meno per tutto quello che c'è intorno. Non mi sono pentito comunque di essere venuto in Italia, assolutamente".
Avrei preferito un Mourinho più tranquillo e meno spavaldo. Il derby è pur sempre una partita delicata e certe dichiarazioni sarebbe meglio evitarle alla vigilia di una stracittadina. Ma purtroppo Mourinho è così. Prendere o lasciare. E noi l'abbiamo preso...


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COPPA UEFA ED EUROPEO CAMBIANO FORMULA

Michel Platini, appena eletto Presidente dell'Uefa, aveva promesso che avrebbe concesso più spazio ai Paesi calcisticamente più piccoli: adesso è arrivato il tempo di mettere in pratica questi buoni propositi, cambiando faccia a Coppa Uefa ed Europeo. L’Esecutivo Uefa riunito in questi giorni a Bordeaux ha dato infatti il via libera all’Europa League, la manifestazione che dalla prossima stagione sostituirà la Coppa Uefa. Cambia la formula, molto simile alla Champions League. Quattro turni preliminari che scremeranno il gruppo fino a 48 squadre, divise in 12 gruppi da 4. Gare di andata e ritorno, passano le prime due a cui si aggiungeranno le otto terze della Champions League. L’Italia qualificherà quinta e sesta in campionato, più la vincente della Coppa Italia se non ammessa alla Champions League. Una formula che dovrebbe dare nuovo vigore alla competizione ma che comunque lascia non poche perplessità.
Ancora più incisivo, e sicuramente destinato a suscitare polemiche e discussioni, l’allargamento da 16 a 24 squadre della fase finale dell’Europeo. Il livello qualitativo non ne risentirà, garantiscono da Bordeaux, ma anche alla luce di certe presenze nelle ultime edizioni le perplessità rimangono. La formula ricalcherebbe dunque quella dei Mondiali fino a USA’94, con un aumento di partite che richiederà da parte dei Paesi organizzatori uno sforzo pressoché simile a quello necessario per l’organizzazione di un Mondiale. Il rischio maggiore però è quello di svalutare ulteriormente il biennio delle qualificazioni: con gironi da 6 e due posti garantiti, con il paracadute degli spareggi per le terze classificate, per fare la fine dell’Inghilterra di McClaren bisognerebbe davvero impegnarsi…

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LA CRISI DI ROMA E FIORENTINA



Nella scorsa stagione la Roma di Spalletti e la Fiorentina di Prandelli furono le grandi rivelazioni del campionato, entrambe con un gioco spumeggiante e bello da guardare. Ma l’inizio della stagione attuale non sembra sorridere alle “più belle d’Italia”, che mancano di finalizzazione ma soprattutto di gioco. Ai giallorossi, inutile girarci intorno, manca un leader come Totti, visto che De Rossi alla prima difficoltà si fa cacciare. Ai viola, partiti con grandi ambizioni e ritrovatisi ad arrancare nei bassifondi della classifica, manca il Mutu dello scorso anno, visto che Gilardino non riesce a fare il lavoro di due persone contemporaneamente, manca un centrocampista come Liverani e un roccioso difensore come Ujfalusi. Roma e Fiorentina sono due squadre che devono per forza arrivare fra le prime cinque. La Sensi e i Della Valle devono sbrigarsi: questo weekend è l’anno zero, un nuovo inizio per i loro club.

PS: Dopo 5 mesi Andrea torna a collaborare con De Rerum Calciorum. Bentornato !!!

venerdì 26 settembre 2008

FRA DUE GIORNI E' GIA' DERBY


Questo derby di fine settembre ci prende un po' alla sprovvista. Le sfide con Juventus e Milan sono sempre arrivate un po' più in là, a ottobre, novembre o, come lo scorso anno, a Natale. E invece dopo 73 anni il derby milanese si giocherà a settembre.
E' la prima grande prova per l'Inter di Mourinho. Finora abbiamo dimostrato di essere forti, di avere solidità. Abbiamo imposto il nostro gioco e dominato le partite ma spesso abbiamo anche sofferto. Ora bisogna dare una grandissima prova e ammutolire i cugini rossoneri.
Sulla carta non c'è storia. Siamo i più forti, lo dice la classifica, lo dice il confronto fra i singoli giocatori ruolo per ruolo, lo dice la notevole differenza di opzioni a disposizioni. Siamo i più forti ma non basta. Il derby è una partita strana, per certi versi "bastarda". Non sempre vince chi è più forte, qualche volta trionfano i più deboli (vedi l'ultimo derby) (toccatina...).
Sinceramente sono ottimista ma non tranquillo. C'è un po' di tensione (è normale) e prevedo che fra 36-40 ore sarò in una situazione psicofisica non eccellente. Ok, l'ammetto sono ottimista ma ho paura di una sconfitta beffarda (altra toccatina...). Che male c'è? Chi è forte ha sempre paura di perdere. Chi invece è debole sa che può solo perdere.
In ogni caso, comunque vada, non cambia nulla. I più forti siamo noi e saremo noi che quest'anno lotteremo per scudetto e Champions League. Per loro, tutt'al più, ci sarà la Coppa Uefa.
FORZA INTER !!!

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giovedì 25 settembre 2008

600 VOLTE NERAZZURRO


E sono 600. Ieri sera Javier Zanetti ha raggiunto quota 600 presenze con la maglia nerazzurra. Non è mica roba da poco. 13 anni di cui più della metà da capitano. Per i nerazzurri lui ormai è semplicemente IL CAPITANO. L'era Moratti ha la sua faccia da ragazzo pulito. E' stato il primo acquisto del presidente nerazzurro. Comprò Rambert e gli rifilarono anche Zanetti. Dell'attaccante si sono perse le tracce lui invece è ancora qui. Ha iniziato con Ottavio Bianchi, proseguito con Hodgson (memorabile un suo litigio nella finale di Coppa Uefa persa contro lo Schalke04), con Simoni, Cuper, Tardelli, Zaccheroni, Mancini e ora Mourinho. Da quel Vicenza-Inter ne è passata di acqua sotto i ponti. 5 maggio, derby persi, sfotto avversari, delusioni cocenti, campioni arrivati e ripartiti. Poi Calciopoli e l'inizio di una nuova era. Tre scudetti, due Coppe Italia, tre Supercoppe italiane a cui va aggiunta una Coppa Uefa vinta nel 1998 contro la Lazio per 3-0 con un suo gol. Già i suoi gol. Pochi ma importanti, come quella finale, come quello segnato a febbraio contro la Roma all'ultimo minuto, come il rigore decisivo ad agosto nella Supercoppa Italiana, lui che di rigori non ne aveva mai tirato.
Un giocatore straordinario che col tempo ha saputo adattarsi a qualunque ruolo. Difensore destro, difensore sinistro, centrocampista destro, centrocampista sinistro, centrocampista centrale. Basta dirgli cosa deve fare e lui lo fa. Senza battere ciglio.
Un grande campione, un grande professionista, un grande uomo. Uno così non poteva che diventare un monumento nerazzurro ed entrare per sempre nei cuori dei tifosi e nella leggenda nerazzurra.

Grazie Capitano !!!


PER IL MITICO CAPITANO...
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mercoledì 24 settembre 2008

INTER, E' GIA' VETTA SOLITARIA


INTER - LECCE 1 - 0
79' CRUZ

Un gol del "Jardinero" Cruz, subentrato nella ripresa, permette all'Inter di issarsi da sola in testa alla classifica, grazie anche al Catania dell' "interista" Zenga che blocca la Juventus sul'1-1 a Torino.
I nerazzurri hanno dominato la partita ma solo a 11 minuti dal termine hanno trovato il gol partita grazie a Cruz, bravo a sfruttare un'assist di Ibrahimovic.
Inter da sola in testa. Tutti gli altri dietro.
E ora occhi puntati a domenica sera: c'è il derby !!!

FORZA INTER !!!

PER L'INTER CAPOLISTA...
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martedì 23 settembre 2008

SALVATE I RAGAZZI TORINESI


La Juventus offre agli studenti torinesi l'ingresso a 5 euro per il turno infrasettimanale di mercoledì con il Catania. Basterà presentarsi alle biglietterie con il libretto (studenti universitari) o la carta d'identità (tutti gli altri), ed estrarre la magica banconota azzurro pallido.
Non è terribile?
a) intanto, si sottopongono dei ragazzi a uno spettacolo di dubbio gusto.
b) si costringono gli studenti più giovani, diciamo i minorenni, a fare tardi al freddo. E l'indomani c'è scuola. una volta per molto meno i genitori facevano il culo ai propri figli.
c) aprendo i cancelli alle ore 18, si invogliano questi ragazzi a presentarsi quanto prima allo stadio, trascurando così lo studio pomeridiano.
d) in più, si propone a tutti questi virgulti un catalogo di cattivi esempi concentrati nel vezzoso stadio Olimpico. Nedved (accentuatore di cadute e spaccatore di peroni) (non la birra, dico), Zenga (donnaiolo inseminatore) (d'oro), Poulsen (provocatore di sputatori), Agricola (dottore e farmacista), Lapo Elkann (vabbe'), Camoranesi (traditore della patria), Amauri (prossimo traditore della patria) e potrei andare avanti.
Ma insomma, il Moige non dice nulla?

Questo post di Settore è così simpatico che non ho potuto fare a meno di fare un bel copiaincolla. Vabbè, a qualcuno non piacerà ma pazienza...

lunedì 22 settembre 2008

SI RITORNA SUL BINARIO DELLA NORMALITA'



La terza giornata rimette il campionato sul binario della normalità. Inter e Juventus in testa, Lazio battuta sonoramente dal Milan, i rossoneri e la Roma sono fuori dalla crisi, vince anche la Fiorentina. Insomma tutto come previsto.
Inter e Juventus in testa dicevamo. I nerazzurri hanno dato una grandissima prova di forza dominando il Torino per un'ora abbondante, creando gioco e confermando che sono sicuramente loro i più forti in Italia. I bianconeri tengono il passo, non giocano una partita straordinaria ma vincono. E questo è l'importante.
Escono dalla crisi Roma e Milan che battono nettamente la Reggina (3-0) e la Lazio (4-1) a cui non basta il quarto gol in tre partite di Zarate. Gilardino trascina alla vittoria la Fiorentina nel derby con il Bologna. Bella la rinascita del Palermo sotto la guida di Ballardini che dopo la vittoria di 7 giorni fa contro la Roma si ripete anche contro il Genoa. Delude un po' la Sampdoria che si fa fermare in casa da un Chievo ben organizzato. Ai blucerchiati manca probabilmente un'attaccante d'area. Pareggio anche fra Udinese e Napoli anche se i friulani posso recriminare per un'arbitraggio a dir poco scandaloso.
Vittoria per il Catania contro l'ex capolista Atalanta. La squadra di Zenga dimostra di essere in grande forma anche se, a dire il vero, anche gli orobici non hanno demeritato.
Pareggio infine tra Siena e Lecce. Un punto a testa che non scontenta nessuno.
Nemmeno il tempo di rifiatare e fra due giorni si riscende in campo. Nel turno infrasettimanale spunta un'interessante Lazio-Fiorentina. L'Inter ospita il Lecce mentre la Juventus riceverà il Catania. Trasferte per Roma e Milan che andranno a Genova (contro il Genoa) e a Reggio Calabria.
Buon campionato a tutti !!!


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BAYERN, CHE BATOSTA !!!

Certe giornate rimangono memorabili. Memorabili perché hai vinto un trofeo, un bellissimo derby, una sfida speciale. Oppure memorabili perché arriva un risultato inaspettato. In Germania i tifosi del Bayern Monaco non dimenticheranno facilmente l'incredibile batosta che hanno preso sabato in casa. Un netto 5-2 subito all'Allianz Arena dal Werder Brema. Una sconfitta bruciante con i biancoverdi capaci di andare su 5-0 prima che Borowski rendesse la sconfitta un po' meno rotonda.
La sconfitta del Bayern Monaco per me risulta come un'importante campanello d'allarme. Il Bayern non è lo schiacciasassi dello scorso anno e le dirette concorrenti si sono rinforzate. E in effetti kurbjuweit, appassionato di calcio tedesco, rispondendo ad un mio commento scrive "io, e come me e prima di me altri amici che discutono sul Bayern e la Bundesliga in generale su internet, è da quando Klinsmann era stato annunciato come nuovo allenatore del Bayern che abbiamo suonato il cosiddetto "campanello d'allarmo". Anche perché l'avvento di Klinsmann ha provocato un brusco stop della dirigenza nell'ambito del calciomercato...timore poi, purtroppo, rivelatosi molto più che fondato. Insomma ormai anche un 5-2 in casa dal Werder sorprende fino ad un certo punto perché la squadra era inadatta già durante la scorsa stagione...quindi figuriamoci quest'anno che è stata addirittura indebolita." Nei vari commenti al suo post sulla partita (che potete leggere qui) ho notato molto disfattismo e totale sfiducia nei confronti di Klinsmann. Mi sembra un tantino esagerato. Non credo che tutte le colpe siano da imputare al tecnico bavarese. La dirigenza, pur avendo la disponibilità economica, non si è praticamente mai mossa sul mercato e i 2-3 giocatori arrivati (tra cui anche Oddo) sono poco più che rincalzi. Inoltre credo che una giornata storta può capitare a chiunque. Aspettiamo di vedere altre prestazioni dei bavaresi prima di fare processi.

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domenica 21 settembre 2008

L'INTER DOMA IL TORO


TORINO - INTER 1 - 3
24' Pisano (aut.) - 26' MAICON - 51' IBRAHIMOVIC - 76' Abbruscato

Netta vittoria dell'Inter che travolge il Torino in trasferta e si porta in testa alla classifica insieme alla Juventus. Il primo gol è un'autorete di Pisano che spinge nella propria porta un cross insidioso di Mancini. Passano due minuti e Maicon raddoppia con un tiro micidiale che sbatte sulla traversa e si infila alle spalle di Sereni. In apertura di ripresa Ibrahimovic mette il proprio sigillo al match. Il Torino, rincuorato dal gol di Abbruscato ad un quarto d'ora dalla fine, tenta l'assalto finale che serve a poco. I nerazzurri portano a casa i tre punti e danno una grandissima prova di forza. I più forti siamo sempre noi

FORZA INTER !!!

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sabato 20 settembre 2008

LA COPPA UEFA NON ERA DA ABOLIRE?

Ieri sera non ho seguito la sfida di Coppa UEFA fra Milan e Zurigo (vittoria dei rossoneri per 3-1), ma le urla di Piccinini sono arrivate sin nella mia stanza e credevo che stessero trasmettendo la replica di Milan-Liverpool del 2005, poi mi sono accorto che il Milan giocava contro una squadra svizzera in una Coppa che non più tardi di quattro mesi fa, l'allegra banda di Controcampo (con Alberto Brandi in primis), aveva invitato ad abolire perchè una squadra che proviene da un campionato a loro dire mediocre come quello russo e che batte un Bayern Monaco per 4-0 in semifinale, è un sintomo della decadenza di una Coppa che non merita di passare in mani così poco nobili. Ora, improvvisamente, l'UEFA è diventata una Coppa che non va snobbata, importante ed un prestigioso traguardo per qualsisasi squadra... tutto tremendamente giusto, ma chissà perchè sono tutte valutazioni che alcuni giornalisti hanno fatto solamente negli ultimi giorni. Pur dubitandone, spero che CSKA e Spartak vadano avanti e poi in inverno si mettano in riga e lo facciano sul serio, non sarebbe male dare qualche bastonata nei denti alle italiane (Milan in primis, non perchè mi stia antipatica la squadra, ma perchè non sopporto il potere mediatico che essa ha, spesso utilizzato in modo molto poco professionale), parafrasando qualcuno che in questi giorni passa per il demonio.
A tal proposito, inserisco di seguito un articolo scritto da Alberto Brandi di Mediaset al termine del ritorno delle due semifinali di Coppa UEFA della passata stagione.

UEFA: non è una coppa per grandi
La finale Rangers-Zenit non arriva per caso
Se non fosse che internet ci porta in tutto il mondo e che qualcuno, leggendoci dalla Russia o dalla Scozia, potrebbe arrabbiarsi, mi verrebbe da dire che la Coppa UEFA sarebbe da abolire. Nel corso degli anni ha perso il suo prestigio, è una competizione che dopo la riforma della Champions League va a pescare nelle posizioni in classifica più basse dei principali campionati europei. Il suo cammino comincia a metà luglio con un turno preliminare con squadre di quart'ordine, poi ce n'è un secondo un filo più qualitativo. Finalmente a settembre comincia la vera e propria competizione, un percorso a ostacoli fatto di andate e ritorni, gruppi e controgruppi, squadre che vanno e che vengono (quelle eliminate dalla Champions), insomma una via crucis per chi arriva alla fine. Un percorso insostenibile per chi partecipa a campionati ad alto coefficiente di difficoltà. Si gioca quasi sempre il giovedì, a ridosso delle partite di campionato. Non per niente a contendersi il trofeo saranno una squadra, Rangers Glasgow, che partecipa a un campionato di 12 (!) squadre (in realtà quelle importanti si contano sulle dite di una mano) e un'altra (lo Zenit) che ha cominciato la sua stagione da un mese e mezzo con alle spalle solo 7 giornate di campionato. Posizione in classifica dei russi? Decimi. Insomma la sfida che andrà in scena allo stadio del City di Manchester il prossimo 14 maggio è quella che si merita una competizione anacronistica e che ha perso col passare degli anni quasi tutto il suo appeal. Chi ci ha creduto, come la Fiorentina, ha buttato via tante di quelle energie fisiche e psichiche che rischia di compromettere il suo obiettivo prestigioso di questa stagione: il quarto posto che porta ai preliminari di Champions League. Forse ha ragione Gattuso: il Milan in Coppa Uefa sarebbe una tristezza. Come dargli torto?


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venerdì 19 settembre 2008

MARADONA ALL'INTER


Sulla Gazzetta dello Sport di oggi c'è un'interessante chiacchierata tra il giornalista Candido Cannavò e il nostro presidente.
Moratti parla a ruota libera di molte cose. Di Quaresma ("Confesso di aver preso il portoghese di cattiva voglia, proprio per non lasciare buchi nel progetto di Mourinho"), del cambio di allenatore ("Mi dispiace, lui aveva rotto con la squadra. Tenerlo sarebbe stato metterlo in balìa dei giocatori") e di quella voglia di lasciare che non convince più nessuno ("Avrei voglia di andarmene anche subito: ma come si fa?"). Ma la notizia da prima pagina riguarda però il grande Diego Armando Maradona che presto potrebbe lavorare per l'Inter.
Osservatore, ambasciatore, uomo immagine: non si sa bene ancora il suo ruolo. Del resto all’Inter non sempre sono definiti con esattezza i compiti di ognuno. Qualcuno azzarda che questa possa essere una mossa per convincere il giovane campione dell’Atletico Madrid Sergio Aguero, fidanzato con la primogenita del Pibe, a trasferirsi in nerazzurro.
Aldilà del risalto mediatico fatico a trovare un buon motivo per giudicare positivamente l'arrivo di Maradona all'Inter. Se è un'operazione di marketing, di immagine, che ben venga. Ma a me sembra più un capriccio, l'ennesimo, del nostro Presidente. A cosa serve l'ex fuoriclasse argentino? In quale ruolo è veramente utile? Davvero all'Inter c'è la necessità di uno come lui? I dubbi rimangono...

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BASTA POCO...



Basta poco per esaltarsi. Basta vincere con lo Zurigo (no, dico lo Zurigo mica il Real Madrid) dopo aver perso con tutte le squadre del mondo (e rischiato anche di perdere con lo Zurigo se non avessero annullato un gol agli elvetici) per andare in delirio e parlare di "La Piccola Champions".

Basta poco per esaltarsi. Basta soccombere per un'ora abbondante sotto i colpi di una squadra russa poi trovare un gol tanto bello quanto fortunoso (il portiere dov'era?) e sentirsi già in finale di Champions League.

E noi? Noi ci accontentiamo di vincere. Non potendo fare le parole ci accontentiamo di fare i fatti.

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giovedì 18 settembre 2008

FAIR PLAY, QUESTO SCONOSCIUTO


Lione-Fiorentina, partita valida per il girone F della Champions League. I viola sono in vantaggio per 2-0 (doppietta di Gilardino) e reggono bene all’assalto dei padroni di casa. Al minuto 72 arriva la svolta della partita.
Mentre Zauri è a terra dolorante (uscirà poi in barella e sarà sostituito) i lionesi confezionano tranquillamente il loro gol sull'asse Benzema-Piquionne tra le proteste in corso d'opera dei viola e la totale indifferenza dell'arbitro (lo stesso, tra l'altro, che all'Europeo, durante Italia-Olanda, convalidò il gol di Van Nistelrooy con Panucci a terra oltre la linea di fondo). A quel punto la partita cambia, e i francesi, complice il colpo psicologico degli avversari trovano il pari.
Ma questa è un'altra storia. Perché vogliamo porre l'accento sulla grande sportività dimostrata dai francesi. Benzema, al momento dell'assist vincente, era a pochi passi da Zauri eppure lo ha ignorato. Il difensore viola era a terra da almeno 20-30 secondi e nessuno ha avuto il buonsenso di buttare la palla fuori né tanto meno l'arbitro si è preso la briga di fischiare l'interruzione del gioco. Si fa tanto parlare di fair play e di sportività a livello internazionale, poi quando si tratta di fare i fatti tutti i nodi vengono al pettine.
Pare che ieri sera più di un giocatore francese abbia detto "Fair play? Je ne le connais pas" *

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* Traduzione: "Fair play? Non lo conosco"